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INSEGNAMENTO PITAGORICO ARMONIA - Istituto Cintamani

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LA GIUSTIZIA SECONDO L’<strong>INSEGNAMENTO</strong> ARMONICO <strong>PITAGORICO</strong>L’uomo è misura di tutte le cose poiché ha in Sé i Principi del Giusto, del Vero, del Bello e del Buono e,quando deve giudicare, scegliere, agire, deve saper ritrovare in lui questi Principi per sapere cosa è giustofare, quel che è vero, ciò che è il bello ed armonico. Pitagora è il primo a sostenere la Giustizia comeproporzionalità, corrispondenza fra l’azione umana e la sua retribuzione. Per Platone, la Giustizia è infattil’armonia, sia tra le diverse facoltà dell’anima, sia tra le diverse classi di cittadini, perché assegna a ognifacoltà, a ogni ceto quello che a ciascuno spetta, come attuazione del proprio compito.Giamblico in “Introduzione Aritmetica” scrive che mentre l’uguaglianza è come una giusta misura e medietàche non ammette né diminuzione né aggiunta, la disuguaglianza invece, si come il vizio in eccesso e indifetto. Il maggiore si oppone al minore e ambedue si oppongono all’uguale. Aristotele nell’EticaNicomachea 56 , afferma che la virtù ha le caratteristiche della medietà, si pone fra l’eccesso e il difetto.Questa dottrina ha avuto un tale successo nei secoli seguenti, che ancora oggi ricordiamo a questoproposito frasi famose come: “In medio stat virtus”. La medietà non è la mediocrità.La virtù è dunque una disposizione che orienta la scelta deliberata, consistente inuna via di mezzo rispetto a noi, determinata dalla regola, vale a dire nel modo in cuila determinerebbe l’uomo saggio. È una medietà tra due vizi, uno per eccesso el’altro per difetto. E lo è, inoltre, per il fatto che alcuni vizi difettano, altri eccedonociò che si deve sia nel campo delle passioni che delle azioni, mentre la virtù e ricercae sceglie deliberatamente il medio 57 .Archita di Taranto fu l’unico Pitagorico che poté applicare l’insegnamento di Pitagora alla società, anche peril solo tempo in cui visse 58 . Archita incarnò nella forma più piena l’ideale pitagorico del filosofo, coniugandonella sua vita teoria e pratica. S’impegnò anche in politica e fu grande uomo di stato e condottiero, strategadi Taranto e capo della confederazione italiota. Così recitano i suoi frammenti:Quando un ragionamento matematico è stato trovato, controlla le fazioni politiche eaumenta concordia, quando c’è manca l’ingiustizia, e regna l’uguaglianza. Conragionamento matematico noi lasciamo da parte le differenze l’un con l'altro neinostri comportamenti. Attraverso essa i poveri prendono dai potenti, ed i ricchidanno ai bisognosi 59 , entrambi hanno fiducia nella matematica per ottenereun’azione uguale ...56 Divisa in dieci libri, porta questo nome perché fu il figlio di Aristotele, Nicòmaco, ad organizzare e divulgare questaraccolta delle opere del padre.57 Aristotele, Etica Nicomachea, Rizzoli, Milano, 1986, vol. I, pagg. 163-16758 Fra il IV e il III secolo a.C. la democrazia italiota creata da Archita, decade. La benemerita, antica armonia attraversola quale Archita aveva mantenuto l’equilibrio fra le classi sociali, comincia a corrompersi e si sostituisce ad essa ilgoverno della fazione.59 Archita di Taranto, discepolo di Filolao, incarnò la rettitudine. I Pitagorici, continuano a non essere compresi,politicamente sono giudicati antidemocratici e aristocratici. Diogene Laerzio definisce il governo fondato da Pitagoraquasi aristocratico, volendo dire che il governo della comunità è esercitato da quelli che per studi, per saggezza, peresercizio, per disciplina, per ideali di vita, sono i più degni di giudicare. La fazione politica dei democratici di Crotone inun unico rogo si liberò della Scuola e dei Pitagorici. La rivolta fu capeggiata da Cilone uomo egocentrico, ricco eambizioso, propenso all’arricchimento personale (dote comune a molti politici moderni) a spese del bene comune.37

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