360LIPSAnd we don’t care about the SingStar’s folksconsole 360 sviluppatore inis produttore microsoft games stu<strong>di</strong>os versione pal provenienza giapponea cura <strong>di</strong> Tommaso “Gatsu” De BenettiREVIEW018Faccio outing: ho compratoLips perchè volevoinfasti<strong>di</strong>re i mieivicini. L’ho compratoperchè non so cantare, ma <strong>di</strong>speratamentevorrei e non è maitroppo tar<strong>di</strong> per vivere davvero.L’ho comprato per le uniche ragioniper cui vale la pena scaraventaresessanta euro nel vuoto:rendersi ri<strong>di</strong>colo <strong>di</strong> fronte agliamici ad una festa, giocare insiemealle ragazze, far casino eduettare con qualcuno dopo <strong>di</strong>ecibirre.E se queste sono le vostre esigenze,Lips è un successo e valetutti i vostri sol<strong>di</strong>: ha una buonascaletta generalista, offre due microfoniwireless soli<strong>di</strong> e belli davedere, non sbaglia quasi niente<strong>di</strong> veramente fondamentale, offredei contenuti scaricabili che lentamenteiniziano ad interessare.Ma grattando la superficie, sesotto sotto potete ammettere chepasserete la maggior parte deltempo in sessioni solitarie pressola vostra grotta a Moria, Lips videluderà come una donna chesotto il vestito niente.Sono venuto al mondo dei singinggames puro e innocentecome Maria Maddalena, nonavendone praticamente toccatonemmeno uno prima <strong>di</strong> questarelease iNiS-Microsoft GamesStu<strong>di</strong>os. Lips, quin<strong>di</strong>, dovrebbeessere più che sod<strong>di</strong>sfacente peruno non particolarmente attentoai dettagli del genere. Sono invecebastati trenta minuti a Sing-Star ABBA su PlayStation 3 perfar sì che mi rotolassi nudo in uncampo innevato gridando asquarciagola: “C‘ho rabbia dentro<strong>di</strong> me!“. Rispetto al titolo Sony,Lips vince a mani basse in quantoa chiarezza dell’interfaccia e coinvolgimentofisico (saprete infattiche il gioco prevede l’attivazione<strong>di</strong> speciali moltiplicatori in concomitanzacon determinate poseche il cantante deve assumere,senza contare gli accelerometriche trasformano i microfoni intamburelli). Dove il gioco sostanzialmentecollassa su se stesso ènella totale ed imperdonabilemancanza <strong>di</strong> opzioni: i puntegginon si possono salvare, la voceoriginale non si può rimuoveredalle tracce, non esistono classifiche,non si può registrare unaperformance, le sfide online sonoelementari e governate da regolederivanti dalla teoria del porcospino<strong>di</strong> Shinji Ikari. La sezioneMyLips, presentata con rimarchevolefaccia <strong>di</strong> culo come collegamentoalla ‘community musicale’,non permette <strong>di</strong> sapere automaticamentechi nella lista amici possiedeil gioco, né quale sia la sualista delle canzoni (fondamentalein ottica DLC) e, offesa finale, nelcaso qualcuno vi lanci una sfidanon è prevista alcun tipo <strong>di</strong> notifica.Il che significa, in sostanza,che senza controllare a mano lasezione MyLips un giorno sì eduno no è impossibile accorgersidelle sfide, che peraltro hannouna durata limitata a - attenzionealla perfi<strong>di</strong>a - 7 giorni dal momentoin cui vengono lanciate.La demenza <strong>di</strong> tali scelte è imperscrutabileed imbruttisce ilgioco molto più del dovuto, perchèLips è fondamentalmente <strong>di</strong>vertentequando ci si limita aprendere in mano il microfono ecantare a squarciagola in attesache dalla cucina arrivi un nuovoround <strong>di</strong> punch doppia vodka. Ancorameno logico è il fatto che atale scempio non venga posto rime<strong>di</strong>ocon una patch <strong>di</strong>stribuitatramite Live, visto che si tratterebbe<strong>di</strong> una soluzione confezionabilein una manciata <strong>di</strong> ore <strong>di</strong>lavoro. Nella speranza che i prossimicontenuti scaricabili sfogginoun po’ più <strong>di</strong> varietà e gusti menoda MTV, non posso far altro cheattendere un futuro migliore consigliandoviLips solo in casi <strong>di</strong>estrema necessità: compleanni,inaugurazioni <strong>di</strong> appartamenti ofunerali particolarmente gra<strong>di</strong>ti.4Lips permette <strong>di</strong> importarele proprie canzoninella libreria. Al <strong>di</strong> là delfatto che i nuovi iPod nonvengano riconosciuti oche le istruzioni sul comefare siano abbastanzavaghe, i pezzi vengonopresentati a schermosenza testi e con deivideo fittizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutibilefattura. Lo scopo è cercare<strong>di</strong> ricalcare il piùpossibile il tono <strong>di</strong> voceoriginale, ma piccoli trucchettipossono far schizzareil punteggio versol’alto senza particolariproblemi. Certo, poter importaregli At the Gatesnon ha prezzo
pc 360 ps3CALL OF DUTY WORLD AT WARIt’s your duty (to shake that booty*)piattaforma pc 360 ps3 sviluppatore treyarch produttore activision blizzard versione pal provenienza usaa cura <strong>di</strong> Gianluca “Unnamed” GirelliAlla notizia che sarebbestata Treyarch a sviluppareil nuovo Call ofDuty ho provato un brividofreddo. Per carità, Call ofDuty 3 era ben lungi dall’esserebrutto, ma trasmetteva come unasensazione <strong>di</strong> compitino svoltosenza particolare convinzione.D’altronde Infinity Ward lasciava indote qualità lu<strong>di</strong>che mica da rideree rovinare un già ottimo prodottoera <strong>di</strong>fficile, a meno <strong>di</strong> non accanircisivolutamente. Con questo‘nuovo’ episo<strong>di</strong>o, l’approccio <strong>di</strong>Treyarch alla serie è rimasto invariato.Per fortuna o purtroppo.Niente più ‘guerre alla manieramoderna’, si ritorna alla classicaSeconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale che oramaiha ammorbato un po’ tutti,anche se lo scenario asiatico èquantomeno originale. Basta pocoperò per rendersi conto <strong>di</strong> comeWorld at War sia una copia nemmenoperfettamente riuscita <strong>di</strong>Modern Warfare. La sensazione èche WaW tenti <strong>di</strong> riproporre paroparo la struttura delle missioni delpredecessore, ma senza quelguizzo che caratterizzava il precedentelavoro, e soprattutto senzauna storyline decente che ne facciada collante. Il paragone è in alcunicasi impietoso. Come<strong>di</strong>menticare la sezione <strong>di</strong> cecchinaggio<strong>di</strong> Modern Warfare curatasia dal punto <strong>di</strong> vista del (game)design, sia dal punto <strong>di</strong> vista narrativo:a pochi secon<strong>di</strong> dalla decisivapressione del grilletto i 3giorni virtuali <strong>di</strong> appostamentosembravano pesare come fosseroreali. WaW, invece, rippa l’interasequenza, ma stavolta le sensazionisono le medesime <strong>di</strong> unapartita a Time Crisis. E il remakedella sezione aerea… lasciamo perdere.Chi ha giocato al precedenteepiso<strong>di</strong>o non avrà <strong>di</strong>fficoltà ad ambientarsirapidamente, pregi e <strong>di</strong>fettidel sistema <strong>di</strong> gioco sonofondamentalmente gli stessi.Viene <strong>di</strong>minuito in maniera sensibileil respawn dei nemici, anchese i più attenti ricorderanno cheInfinity Ward aveva messo unaparziale pezza al problema già inCoD4: le ondate tendono a <strong>di</strong>minuire<strong>di</strong> intensità fino a quietarsiquasi completamente a zona ripulita,in questo modo la sfida è tenutaalta senza dare l’impressioneal giocatore <strong>di</strong> dover marciareverso il checkpoint successivo perveder esaurite le ondate <strong>di</strong> soldati.I commilitoni offrono un aiuto inferioree questa volta, fortunatamente,non potrete contare su <strong>di</strong>loro per tirarvi fuori dai guai. Vengonoinfine limitate numericamentele occasioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegnonell’attacco ravvicinato: se in precedenzaliberarsi dai fasti<strong>di</strong>osissimicani era un terno a lotto,questa volta <strong>di</strong> quadrupe<strong>di</strong> se nevedono pochi e gli stessi musigialli <strong>di</strong>fficilmente arriverannotanto vicini da infilzarvi con le lorobaionette. WaW propone un numerominore <strong>di</strong> missioni, livelli piùcorti e una <strong>di</strong>fficoltà generale <strong>di</strong>minuita.Se CoD4 ai massimi livellisi rivelava un’avversario decisamenteostico, lo stesso giocatorenon troverà troppe <strong>di</strong>fficoltà a finireWaW in 2-3 giorni. Purtroppo,nemmeno l’introduzione dei similachievementsarà sufficiente a tenerviancorati al single play per unperiodo ulteriore.A quanto pare, l’impegno piùconcreto sembra essere stato ripostosul versante online. WaW riproponeil già ottimo sistema <strong>di</strong>gioco del precedente episo<strong>di</strong>o eper la prima volta introduce ilcoop-online che ultimamente vamolto <strong>di</strong> moda. Qualche aggiuntaalle solite modalità multiplayer e,per finire, un’insolita modalità NaziZombie a metà strada tra l’Orda <strong>di</strong>Gears of War e Left4Dead, che nonostantele finalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>versivo rispettoall’avventura principale è ingrado <strong>di</strong> regalare abbondanti dosi<strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento.In fin dei conti non ci si aspettavache Treyarch rivoluzionasse ilfranchise, ma il lavoro svolto conWorld At War, seppur con alcunenovità, non può <strong>di</strong>rsi affatto sufficiente.WaW è un buon gioco sepreso singolarmente, solo <strong>di</strong>scretose considerato nell’economia dellaserie. I possessori <strong>di</strong> Modern Warfarepassino pure oltre, gli altri risparminopure <strong>di</strong>n<strong>di</strong>ni per ilprecedente episo<strong>di</strong>o o per giochipiù meritevoli.6* Avete scopertoqual’è la citazionedel titolodella recensione(senza usareGoogle, eh)? Inviatela rispostaalla redazione,potreste essere ilfortunato vincitore<strong>di</strong> un’abbonamentogratuito perun’anno alla rivista<strong>Babel</strong>019