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PDF Babel 012 - Parliamo di Videogiochi

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torattivi?l’impianto <strong>di</strong> gioco. Niente più sequenzenarrative testuali, ma filmatidella durata <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi minuti; nientepiù fondali pitturati, ma allestimentiscenografici veri e propri; via i ‘guybrush(ed)’ per far posto ad attori cherecitano le linee <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo ripresi susfondo verde. La navigazione all’internodelle scene avviene me<strong>di</strong>anteschermate 2D rielaborate al computero più spesso tramite l’utilizzo <strong>di</strong> mon<strong>di</strong>realizzati in 3D in grafica pre-renderizzata,il cui stacco con le riprese reali èmeno traumatico rispetto al 3D realtime,che almeno per il momento nonpuò competere in qualità. Le novitàapportate danno fiato al genere, manon risolvono totalmente le carenze <strong>di</strong>interattività, al filone non resta chesvincolarsi puntando maggiormente suquesto aspetto a scapito della componentefilmica che assume un ruolo minore.C’è chi però ancora crede nellavali<strong>di</strong>tà dell’idea, in futuro filmati e interattivitàandranno a braccetto (non èchiaro come) e quando questo accadràattori famosi sostiuiranno gli avatarnei cuori dei giocatori e le pellicole cinematograficheverranno soppiantatedefinitivamente.Il filone acquista una certa popolarità,le avventure grafiche sono ancoraun genere forte e questi nuovi prodottisembrano essere la loro naturale evoluzione.È però anche l’era in cui il 3Dinizia ad affacciarsi in maniera massicciain ambito delle produzioni per ilmercato home, e anche i film interattividovranno adeguarsi: mischiano sequenzefilmate a concept <strong>di</strong> gioco in3D real-time. Un ulteriore passo in<strong>di</strong>etrosulla componente filmica, ma unpasso necessario per fare sopravvivereil filone. A questo punto, però, cosa èrimasto dell’idea iniziale? Poco, forsesolo la paventata chiamata in massa <strong>di</strong>star <strong>di</strong> Hollywood, o meglio, <strong>di</strong> ex star<strong>di</strong> Hollywood in cerca <strong>di</strong> nuova notorietà.Più <strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong> volti noti emeno noti fanno comparsa in moltedelle produzioni, decantando le potenzialitàdel me<strong>di</strong>a. Forse ci credonopoco pure loro, oppure sperano – assurdamente- che Hollywood crolli, facendolicosì <strong>di</strong>venire pioneri del nuovocorso del cinema.Si è parlato <strong>di</strong> ambiente PC, su console,invece, si dovrà aspettare il consolidarsidelle piattaforme dotate <strong>di</strong> CD(MegaCD, CD32, 3DO, PcEngineFX,etc.) per vedere affiorare nuovi prodotti,anche se tra gli esponenti solopochi esulavano dal vecchio modellopunta e clicca. Da notare che se mentremolte software house occidentali sibuttarono a capofitto sul filone, inGiappone rimasero sempre piuttostofred<strong>di</strong>no, preferendo <strong>di</strong>lazionare l’uscitadei – pochi - titoli in un’arco <strong>di</strong>tempo più <strong>di</strong>latato, buttandosi sullacommistione con il genere dei giochi <strong>di</strong>ruoli piuttosto che sull’avventure grafiche.Quand’è che l’industria ha smesso <strong>di</strong>credere ai film interattivi? Intenzionalmentemai, la trasmutazione dall’idea<strong>di</strong> partenza a quelli che sono i prodottio<strong>di</strong>erni è stata fin troppo lenta e naturaleperché qualcuno potesse rendersiconto del cambiamento. In realtà,come per altre correnti lu<strong>di</strong>che chenon hanno avuto il successo sperato, ifilm interattivi nel vero senso del terminehanno subito un declino piuttostolento. Tuttavia, non avendo mai raggiuntouna gran<strong>di</strong>ssima popolarità, inpochi si sono preoccupati della loroscomparsa. Lo stesso genere ha sofferto<strong>di</strong> crisi <strong>di</strong> identità piuttostospesso nel corso della sua breve vita,tant’è che non è imme<strong>di</strong>ato identificare,o meglio associare i titoli a questacategoria. Avatar più realistici daimpersonare, congiuntamente all’introduzione<strong>di</strong> nuovi meto<strong>di</strong> narrativi all’internodel videogioco, hanno contribuitoa dare la mazzata finale ad una correntelu<strong>di</strong>ca le cui basi erano moltoprobabilmente traballanti fin dal principio.er A Killing Moon, forse il massimo esponente del genere(sotto) Malcom McDowell e Mark Hamill,probabilmente i più famosi tragli attori che hanno prestato il lorovolto nei film interattivi. Il primo èfinito a fare, ehm, Heroes. Il secondoè finito e bastaLo sapevate? Anche il cinema tentò il suopersonale approccio al ‘film interattivo’.Negli anni ‘80, soprattutto in campo televisivo,furono sviluppate soluzioni in grado <strong>di</strong>espandere le potenzialità della TV attraversoalcuni <strong>di</strong>spositivi che potessero interagirecon essa. Ad esempio nella serie televisivaCaptain Power alcune sequenze del telefilmerano state stu<strong>di</strong>ate per ‘interfacciarsi’ aigiocattoli dell’omonima serie. Negli anni ‘90anche – pochi - cinema si attrezzano: in Mr.Payback: An Interactive Movie era possibilescegliere in anticipo che <strong>di</strong>rezione avrebbepreso la trama utilizzando una pulsantierache ricorda quella <strong>di</strong> Buzz per PlayStation 2.Successivamente, grazie all’avvento delDVD, fu più facile proporre film a scelta multiplacon riprese a <strong>di</strong>versa angolatura. Tuttavianon ci fu mai un gran interesse per ilgenere. Insomma, il risultato alla fine fu lostesso: un <strong>di</strong>sastro009

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