29.11.2012 Views

Numero 109 - Anno XVIII, Novembre/Dicembre 2010

Numero 109 - Anno XVIII, Novembre/Dicembre 2010

Numero 109 - Anno XVIII, Novembre/Dicembre 2010

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Fino ai confini della Russia<br />

Dall’Italia alle Repubbliche Baltiche e da queste di ritorno in Sicilia: un itinerario<br />

nell’itinerario, relativo alla Russia, di cui parleremo nel prossimo numero...<br />

F<br />

inalmente si parte: direzione<br />

Russia! Attraversiamo d'un<br />

baleno l'Italia fino a Tarvisio, l'Austria<br />

fino a Graz, che superiamo; ci<br />

concediamo una visita a Brno e alla<br />

vicina Slavkov U Brna (Austerlitz)<br />

dove, sulla collina della pace<br />

(Mohyla Miru), fu firmato il 26 dicembre<br />

del 1805 l'armistizio dopo<br />

la battaglia nella quale Napoleone<br />

aveva vinto sugli altri due imperatori<br />

– quello russo e quello austriaco<br />

- con soli 7.000 morti a fronte<br />

del totale di 19.000 soldati uccisi.<br />

Un monumento ed un museo ne<br />

ricordano le gesta.<br />

Il monumento che ricorda la battaglia<br />

vinta da Napoleone ad Austerlitz,<br />

vicino Brno in Moravia<br />

Dalla Slovacchia attraversiamo<br />

la libera frontiera con la Polonia<br />

a Cesky Tesin; un veloce<br />

sguardo a Bielsko Biala e da Kety<br />

arriviamo allo scalo ferroviario di<br />

Brzezinka, più conosciuto come<br />

Oswiecim o Kl Auschwitz, campo di<br />

concentramento nazista, che visitiamo<br />

e dove pernottiamo senza<br />

paura e con grande rispetto per i<br />

milioni di morti causati dalla feroce<br />

e fredda determinazione dei nazifascisti,<br />

non solo tedeschi; visitiamo<br />

solo una decina di baracche in<br />

ricostruzione, fra il centinaio presenti;<br />

il muro della morte per le<br />

fucilazioni del tutto indiscriminate;<br />

guardiamo le foto di quei tempi<br />

Due immagini simbolo del campo di concentramento nazista di Birkenau<br />

in Polonia: in alto il muro della fucilazione, in basso le camere a gas<br />

con i colpi di grazia alla nuca e i<br />

forni crematori; e a pochi chilometri<br />

eccoci a Birkenau 1 e 2, tranquilli<br />

sobborghi i cui abitanti chiudevano<br />

il naso e gli occhi al fumo<br />

delle camere a gas. D'altra parte<br />

oggi si dice si fidassero del cartello<br />

Arbeit Macth Frei, l'eufemistico “il<br />

lavoro rende liberi”.<br />

Attraversiamo, io e mia<br />

moglie, a piedi l'enorme piazzale<br />

che culmina con il monumento e le<br />

IL CLUB n. <strong>109</strong> – pag. 30<br />

targhe di tutte le nazionalità coinvolte<br />

nell'Olocausto, con i binari<br />

d'arrivo fino alle baracche di prima<br />

selezione e annientamento con il<br />

gas dei più deboli, dei malati, dei<br />

diversamente abili, dei bimbi, dei<br />

vecchi, degli ebrei di ogni nazionalità,<br />

degli oppositori, anche dei prigionieri<br />

di guerra, se sovietici, e in<br />

ogni caso dei non abili al lavoro,<br />

resi tali dalla denutrizione, dal<br />

freddo, dalle malattie. Notevoli i

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!