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Numero 109 - Anno XVIII, Novembre/Dicembre 2010

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gurgitate, così le cavallette si sono<br />

prese una pausa nella pizzeria “U<br />

trappitu”, pausa che doveva essere<br />

breve, anche perché il nostro gruppo<br />

era stato invitato dall’Amministrazione<br />

Comunale a un concerto<br />

di musica che doveva svolgersi di lì<br />

a poco nella chiesetta del Circolo.<br />

Purtroppo però la pausa è stata<br />

molto più lunga del previsto, perché<br />

prima dell’arrivo della pizza ordinata<br />

è trascorsa oltre un’ora e mezza!!!<br />

Così non ci è rimasto che recarci<br />

al concerto di musica sacra<br />

con un notevole ritardo avvisando<br />

del nostro ritardo pur incolpevole;<br />

meno male che siamo comunque<br />

riusciti a goderci un po’ della notevole<br />

rappresentazione che ci attendeva<br />

e che ha avuto come protagonista<br />

il Coro Polifonico “Maris Stella”,<br />

diretto dal maestro Alfio Penna,<br />

accompagnato al pianoforte dal<br />

maestro Gaetano Ruggirei e al clarinetto<br />

da Graziano Lo Presti, in un<br />

crescendo di musiche sacre, ma anche<br />

jazz e gospel, oltre che di canti<br />

siciliani eseguiti con eccezionale<br />

maestria anche in polifonia. E con<br />

l’anima rasserenata da queste<br />

struggenti melodie siamo andati a<br />

nanna, grati di tutte le bellezze che<br />

la giornata ci aveva riservato.<br />

La mattina della domenica<br />

31 ottobre, dopo aver rimesso indietro<br />

di un’ora l’orologio per tornare<br />

all’ora solare, la carovana dei camper<br />

si è spostata attraverso un gomitolo<br />

di strade fiancheggiate dalle<br />

piantagioni di fichidindia in direzione<br />

della cittadina di Grammichele, fermandosi<br />

come prima tappa quotidiana<br />

nella vicina area archeologica<br />

di Occhiolà, in contrada Terravecchia,<br />

dove ad attenderci c’era per<br />

una visita guidata il professor Saverio<br />

Amato, che ci ha innanzi tutto<br />

illustrato la storia del sito. Si tratta<br />

di un borgo medievale fortificato abbarbicato<br />

su una collina, di cui restano<br />

chiare tracce dell’impianto e<br />

delle diverse chiese che in esso erano<br />

state edificate ma che furono distrutte<br />

completamente dal terribile e<br />

famigerato terremoto dell’11 gennaio<br />

1693 che proprio qui a Grammichele<br />

decimò la popolazione e ridusse<br />

l’abitato in un cumulo di macerie.<br />

Ma il sito della vecchia Grammichele<br />

vanta anche frequentazioni<br />

umane molto più antiche, al punto<br />

che si ipotizza che nelle sue fondamenta<br />

si celi la città greca di Eketla,<br />

come dimostrerebbero i numerosi<br />

ritrovamenti archeologici nella zona<br />

circostante, che in parte risalirebbero<br />

indietro fino all’età del bronzo.<br />

I nostri soci nel Parco archeologico di Occhiolà; in basso nella Piazza<br />

Carlo Maria Carafa, al centro di Grammichele<br />

IL CLUB n. <strong>109</strong> – pag. 9

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