12.07.2015 Views

Uomo e natura - Filosofia ambientale

Uomo e natura - Filosofia ambientale

Uomo e natura - Filosofia ambientale

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

abbondanti e stabili, da un punto di vista chimico, presentano concentrazioniche non vengono modificate […] dall’azione antropica». 42È grazie al lavoro dei cosiddetti “gas serra” che la nostra atmosfera è ingrado di trattenere il calore proveniente dai raggi solari. Questi gas funzionanoproprio come le pareti di una serra, sono cioè in grado di incanalare parte delleradiazioni del Sole, che altrimenti verrebbero re-immesse nello spaziosottoforma di raggi infrarossi. Se ciò non accadesse, la superficie terrestresarebbe poco dissimile da quella di Marte. I “gas serra” sono molto numerosima presenti soltanto in tracce nell’atmosfera. I più importanti sono senz’altrol’anidride carbonica, gli ossidi d’azoto, il metano e l’anidride solforosa. La loroattività è fondamentale al fine di mantenere costante la temperatura terrestre,ad una media di 15 °C, l’ideale per la vita. L’equilibrio di questi gas èessenziale: se la loro concentrazione diventasse troppo alta avremmo un climasmodatamente caldo; viceversa se l’indice si abbassasse potrebbero aprirsi leporte ad un’altra era glaciale.Per capire se la nostra presenza abbia in qualche modo destabilizzato ilclima, proviamo ad analizzare la variazione climatica dalla comparsa dell’uomosino ad oggi; un lasso di tempo davvero breve da un punto di vista planetarioma, come vedremo, molto denso di significati. Il clima mite e favorevole, grazieal quale si sono sviluppati l’uomo e altre forme di vita, è stato nel suocomplesso costante fino a diecimila anni or sono, quando,approssimativamente, occorse l’ultima glaciazione. «I primi ominidi ritrovati inAfrica risalgono ad alcuni milioni di anni fa, cioè al Pliocene – un’epocageologica ancora precedente – ma fu durante il Pleistocene […] che nacquel’homo sapiens, la specie umana moderna». 43 Queste epoche erano ancorasoggette a forti cambiamenti e scossoni climatici e l’uomo cacciatoreraccoglitoredoveva arrangiarsi alla meglio; incideva sì sull’ambiente, ma nonera assolutamente in grado di alterare in maniera decisiva i cicli biologici eatmosferici.Qualcosa cambiò con la nascita dell’agricoltura,42 P. J. Crutzen, Benvenuti nell’Antropocene, cit., p. 33.43 Ivi, p. 11.28

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!