<strong>Epidemiologia</strong> <strong>eziologica</strong>Centro <strong>di</strong> Riferimento per l'<strong>Epidemiologia</strong> e la Prevenzione Oncologica in PiemonteScheda: 4.055Frequenza e infettività <strong>di</strong> HCV-RNA nei linfociti <strong>di</strong> soggetti conpatologie non correlate ad HCVHCV-RNA frequency and infectivity in perypheral blood lymphocytes ofsubjects free of HCV related pathologiesRESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTIOBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virusdell’epatite C” (HCV occulta), caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> HCV-RNA nei linfociti periferici enelle cellule epatiche, e dall’assenza sia <strong>di</strong> anticorpi <strong>di</strong>retti contro il virus sia <strong>di</strong> RNA virale nelsiero. Nei linfociti del sangue periferico dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descrittala capacità <strong>di</strong> replicazione <strong>di</strong> HCV. Sebbene questi pazienti non siano sierologicamente positivi alvirus, potrebbero essere potenzialmente infettivi.Stu<strong>di</strong> preliminari condotti presso il Laboratorio <strong>di</strong> <strong>Epidemiologia</strong> Molecolare del CeRMS <strong>di</strong> Torinohanno evidenziato su un campione <strong>di</strong> 276 soggetti italiani sani, negativi per sierologia e viremia,una frequenza pari circa al 3% <strong>di</strong> HCV-RNA nei linfociti. Tale con<strong>di</strong>zione è riconducibile al quadrodescritto come “infezione da HCV occulta”.Al momento non esistono dati <strong>di</strong> frequenza <strong>di</strong> HCV-RNA nei linfociti della popolazione sana.Nonostante HCV sia ormai riconosciuto come agente causale del tumore del fegato, al momento imeccanismi della carcinogenesi virale non sono noti. Stu<strong>di</strong> sulla frequenza <strong>di</strong> HCV occulta e sullapotenziale infettività virale <strong>di</strong> linfociti positivi a HCV-RNA potranno fornire in<strong>di</strong>zi rilevanti suimeccanismi patogenetici e sull’opportunità <strong>di</strong> avviare successivi stu<strong>di</strong> su più ampia scala volti astimare il rischio <strong>di</strong> cancerogenesi epatica.Lo stu<strong>di</strong>o attuale si propone i seguenti obiettivi:1. selezionare soggetti con HCV occulta all’interno <strong>di</strong> una popolazione priva <strong>di</strong> patologie epaticheclinicamente evidenziabili o <strong>di</strong> patologie HCV correlate;2. condurre uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> infettività virale <strong>di</strong> HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> HCV occulta: ovvero valutare il potere infettivo <strong>di</strong> linfociti positivi ad HCV-RNA;3. valutare se nei linfociti <strong>di</strong> questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti;4. valutare l’eventuale presenza <strong>di</strong> varianti virali (quasi-species) nei linfociti;5. valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, <strong>di</strong> virus <strong>di</strong>fettivi.MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:In collaborazione con la UOA Banca del Sangue dell’ASO S. Giovanni Battista <strong>di</strong> Torino, è stataeffettuata la selezione tra i pazienti che afferiscono per una flebotomia (salasso) alla loro unità, <strong>di</strong>circa 400 soggetti con patologie non correlate ad infezione da HCV (policitemia vera,emocromatosi, emosiderosi secondaria, poliglobulia secondaria).Sono stati inclusi nello stu<strong>di</strong>o i pazienti risultanti negativi alla ricerca sierologica per HCV, HBV eHIV e negativi per la presenza <strong>di</strong> HCV-RNA nel plasma. Sono stati inoltre inseriti nello stu<strong>di</strong>o, inqualità <strong>di</strong> controlli positivi, circa 50 soggetti afferenti all’UOA Banca del Sangue che si sonopresentati alla prima donazione e che sono risultati essere positivi al virus HCV.Per la rilevazione del genoma virale, L’RNA è stato estratto da buffy coat e plasma, retrotrascrittoa cDNA utilizzando “random primers” e controllato per adeguatezza tramite amplificazione delgene della b-actina.Per la rilevazione <strong>di</strong> HCV-RNA nella frazione leucocitaria, è stato utilizzato un kit commerciale (AlfaWasserman, Milan, Italy) basato sull’impiego <strong>di</strong> una miscela <strong>di</strong> amplificazione pronta all’uso,contenente primers altamente conservati e specifici per l’amplificazione della regione 5’UTR <strong>di</strong>HCV attraverso nested-PCR.La genotipizzazione è stata effettuata me<strong>di</strong>ante kit commerciali Line Probe Assay (LiPA) e/osequenziamento <strong>di</strong>retto della regione UTR 5’terminale.L'analisi delle varianti virali o quasispecies sarà effettuata su tutti i campioni risultati positivi aHCV-RNA nei linfociti. Sarà amplificata, me<strong>di</strong>ante “nested-PCR” la regione virale del frammentorelativo al punto <strong>di</strong> giunzione dei geni E1/E2, inclusa la sequenza ipervariabile (HVR-1) <strong>di</strong> 81nucleoti<strong>di</strong>. I prodotti <strong>di</strong> PCR saranno sottoposti a purificazione, e successivamente le varianti dellaregione E1/E2 <strong>di</strong> HCV saranno clonate in vettori pGEM in seguito inseriti in cellule batterichecompetenti <strong>di</strong> E. coli. Saranno poi selezionate, su base colorimetrica le colonie batteriche che50
<strong>Epidemiologia</strong> <strong>eziologica</strong>Centro <strong>di</strong> Riferimento per l'<strong>Epidemiologia</strong> e la Prevenzione Oncologica in PiemonteScheda: 4.055conterranno il plasmide con la sequenza variante d’interesse, destinata alla caratterizzazioneme<strong>di</strong>ante sequenziamento.Per lo stu<strong>di</strong>o sulla potenziale infettività virale è stata avviata una collaborazione con laboratori <strong>di</strong>biologia cellulare utilizzando linfociti vitali archiviati e conservati in azoto liquido sino al momentodell’uso.STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011:Sono stati conclusi i seguenti processi:1. selezione e reclutamento dei soggetti presso la Banca del Sangue. Sono stati 450 soggetticonsecutivi tra pazienti (policitemia vera, poliglobulia secondaria, emocromatosi, emosiderosisecondaria) che afferiscono all’ambulatorio salassi presso la Banca del Sangue dell’OspedaleMolinette previa richiesta <strong>di</strong> consenso informato così <strong>di</strong>stribuiti: 400 con patologie non-HCVcorrelate e 50 come popolazione <strong>di</strong> controllo con patologie HCV correlate (soggetti negativi allaricerca per HBsAg e anti-HIV1-2, ma positivi alla ricerca per anti-HCV e aspiranti donatori <strong>di</strong>sangue risultati non idonei per positività confermata ai test anti-HCV e/o HCV-RNA).2. E’ stato allestito un database in formato elettronico in cui sono registrati i co<strong>di</strong>ci identificatividei soggetti e le informazioni relative all’archivio dei campioni in stu<strong>di</strong>o e ai risultati dell'analisiserologiche e molecolari.3. Sono state prelevate da ogni paziente inserito nello stu<strong>di</strong>o 4 provette in EDTA per la ricerca <strong>di</strong>HCV-RNA nei linfociti e nel plasma e per la ricerca <strong>di</strong> anti-HCV, HBsAg, anti-HIV1-2. Dalle provette<strong>di</strong> sangue raccolte in EDTA sono state eseguite la separazione delle frazioni ematiche percentrifugazione e la raccolta del buffy-coat e plasma, nonchè <strong>di</strong> linfociti “vitali” separati congra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> densità Fycoll, con imme<strong>di</strong>ato stoccaggio a temperatura <strong>di</strong> -80°C, presso i locali delCeRMS.4. Dal buffy/coat e dal plasma <strong>di</strong> tutti i campioni è stato estratto l’RNA poi retrotrascritto a cDNA esono state eseguite le indagini per la ricerca <strong>di</strong> HCV-RNA.5. Sui tutti i casi HCV-RNA positivi nel plasma e /o nel buffy coat è stata eseguita lagenotipizzazione.6. Sui casi HCV-RNA positivi solo nel buffy coat è stata ripetuta l'analisi per HCV-RNA dopoultracentrifugazione della frazione plasmatica, a conferma della con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> HCV occulta.7. Su tutti i soggetti in stu<strong>di</strong>o è stata effettuata il dosaggio delle transaminasi seriche.8. Sui soggetti HCV-RNA positivi nel buffy coat è stata eseguita l'analisi della potenziale infettivitàvirale in collaborazione con laboratori <strong>di</strong> biologia cellulare utilizzando i linfociti vitali conservati inazoto liquido.Sono in fase <strong>di</strong> avvio i seguenti processi:1. follow-up dei pazienti risultati positivi alla presenza HCV-RNA solo nel buffy-coat per valutareclearance o persistenza del virus.COLLABORATORI INTERNI:Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Lorenzo RICHIARDI, Morena TREVISANCOLLABORATORI ESTERNI:Franco Curti.RISORSE E FINANZIAMENTO:Compagnia S. Paolo/FIRMS, Ricerca Sanitaria Finalizzata.PUBBLICAZIONI:DE MARCO L, GILLIO TOS A, FIANO V.,RONCO G, KROGH V, PALLI D, PANICO S, TUMINO R, VINEIS P, MERLETTIF, RICHIARDI L, SACERDOTE C. Occult HCV infection: an unexpected fin<strong>di</strong>ng in a population unselected forhepatic <strong>di</strong>sease. PLoS ONE 4:e8128,2009.DE MARCO L, MANZINI P, TREVISAN M, GILLIO TOS A, DANIELLE F, BALLOCO C, PIZZI A, DE FILIPPO E, D'ANTICOS, VIOLANTE B, VALFRE' A, CURTI F, MERLETTI F, RICHIARDI L.Prevalence and follow up of occult HCV infection in an italian population free of clinically detectable infectiveliver <strong>di</strong>sease. Submitted51