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La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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1.2 Educazione “una”ed educazione “molteplice”Per i membri <strong>della</strong> società, quindi, il raggiungere la condizione, tipicadell’adulto, dell’essere contemporaneamente individui tout court e individuisociali è assicurato, come norma sociale, da una pregressa socializzazioneattraverso pratiche ed istituzioni educative. Ed è a questo puntoche appare più chiaro il perché Durkheim sostiene esplicitamente (soprattuttonel suo saggio a cui ci si sta riferendo) che, attraversol’educazione, passa sia l’omogeneizzazione fra i soggetti, sia quella chein termini più recenti potremmo chiamare la loro “omologazione” aquelli che egli chiama “modi di pensare e di agire” socialmente condivisi.Egli distingue due grosse aree delle pratiche e delle istituzioni educative,che assicurano il processo di socializzazione. <strong>La</strong> prima è quella che vienedefinita educazione una, la seconda è quella definita educazione molteplice.“Educazione una” è quella che interessa le prime fasi <strong>della</strong> vita, e cheè omogenea fra tutti i soggetti all’interno di una determinata società.Cioè ogni nazione, ogni stato, genera un corpo unitario di norme, di valorie di conoscenze che sono e vanno trasmesse a tutti i soggetti, indipendentementedalle diversità sociali. Anche se Durkheim non parla e-splicitamente di obbligo, in pratica l’educazione una si può far corrispondereall’educazione/scolarizzazione obbligatoria.Tale fase riguarda tutti i membri <strong>della</strong> società. Egli, infatti, dice chegli individui, sia che abitano in città o campagna, sia che appartenganoall’élite o al mondo <strong>dei</strong> lavoratori manuali, sia che siano destinati a posizionidi privilegio che di subordinazione, sono tutti chiamati ad acquisirele componenti di questa educazione una. Si nota qui, come dicevamo,la sovrapposizione tra analisi sociologica e normatività: Durkheim affermache ogni società ha un corpo unitario, minimale se si vuole, dinorme, valori e credenze, ma afferma, contemporaneamente, che questenorme, valori e credenze, devono essere trasmesse a tutti, se si vuole assicurarel’omogeneità, l’integrazione sociale, e assicurare l’ordine sociale.A questo punto è interessante notare che, nell’impostazione durkheimiana,il termine “integrazione” assume un significato fortementepositivo. L’integrazione è valutata positivamente perché corrisponde allapossibilità di coesione sociale, di consenso sociale e di ordine sociale.Si tratta di una positività che corrisponde all’esigenza che la società19

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