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La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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autore i sociologi sono interessati a capire soprattutto quella sociale, adetrimento dell’altra.Studiare sociologicamente l’educazione significa quindi studiare lasocializzazione, e anche se, in linea puramente teorica, la socializzazionenon si risolverebbe pienamente nell’educazione, l’educazione come socializzazionenasce dall’esigenza di una conoscenza che voglia essere veramentesociologica.Ciò sembrerebbe potersi concludere a partire dal fatto che è tanta etale la preoccupazione di Durkheim per l’essere sociale, e di sostenereche solo attraverso la socializzazione si costruisce il “vero uomo”, che lospazio di questa individualità – anche dal punto di vista sostanziale enon solo metodologico – rimane molto ridotto e la sua rilevanza moltodiscutibile. Per cui anche se in linea di massima non si può negare che cisia una preoccupazione metodologica di non perdere il soggetto – comela già citata ricerca sul suicidio sembrerebbe dimostrare – e poi, concretamente,quando descrive il significato <strong>della</strong> costruzione di questo esseresociale, allora ci sembra di vedere un Durkheim totalmente convintoche la socializzazione sia il “cuore” dell’educazione.Tale problema induce a tal punto ad approfondire un altro aspettodel pensiero di questo autore.Egli si potrebbe definire un ambientalista convinto: secondo lui èl’ambiente a definire il soggetto. Tale posizione va riferita alla diatriba,ancora viva nel suo tempo, e che di volta in volta riemerge (stiamo tornandoin un periodo caldo <strong>della</strong> discussione), tra innatisti (ereditaristi) eambientalisti. I primi sostenevano che il soggetto era interpretabile apartire da tendenze innate, per cui il patrimonio biologico e fisiologicoera definito fin dall’inizio e la società poteva al massimo cambiare qualcosa,ma non cambiava gli elementi fondamentali legati agli stati fisici,intellettuali e morali del soggetto. Gli ambientalisti sostenevano, invece,che il soggetto nasceva sostanzialmente “vergine”, con pochi istintifondamentali, ed era la società che interveniva a definire tutti gli elementifondamentali <strong>della</strong> vita umana. Al tempo di Durkheim, a questadiscussione corrispondeva, peraltro, ad una divisione di natura politica:gli ambientalisti erano dalla parte delle politiche di tipo progressista, innovatore,quelli che, sostanzialmente, speravano che attraversol’intervento sociale si potessero risolvere i problemi. E, quindi, avevanouna visione ottimistica dello sviluppo e del futuro. Per cui la possibilità27

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