<strong>della</strong> scuola, questi quattro prerequisiti funzionali si mettano in interazioneo funzionino in interazione fra loro.In particolare, il processo di socializzazione costruisce la relazione, illegame la connessione tra il sistema <strong>della</strong> personalità, il sistema sociale eil sistema culturale. Come è noto, infatti, questi sono i tre sistemi fondamentalidell’azione sociale, che entrano in relazione e interconnessione.E attraverso il processo di socializzazione si costruisce proprio questaconnessione tra i tre sottosistemi; ed esistono, pertanto, delle relazionimolto strette tra i meccanismi di socializzazione, i meccanismi di controllosociale, e i meccanismi di assegnazione <strong>dei</strong> soggetti ad un ruolo.È come se rileggessimo lo stesso processo, in maniera analoga, a partireda tre diversi sottosistemi in relazione tra di loro: essi sono come ladeclinazione dello stesso fenomeno in tre diversi sistemi di azione. Eproprio il percorso di socializzazione permette questa interconnessione,la creazione di questo legame preciso; permette, quindi, ai soggetti,l’assunzione di ruoli (il legame col sistema sociale) e l’interiorizzazione<strong>dei</strong> valori (il legame col sistema culturale). C’è, a questo proposito, unafrase molto netta di Parsons il quale afferma, appunto, che“l’assegnazione del personale ai vari ruoli, nell’ambito del sistema sociale, e i processidi socializzazione dell’individuo, sono chiaramente gli stessi processi considerati inprospettive differenti”. Cioè c’è una tale compatibilità, che quello che cambiaè solo dal punto di vista analitico. Ma continua Parsons: “ ... chel’assegnazione <strong>dei</strong> ruoli è il processo visto alla luce <strong>della</strong> significanza funzionale per ilsistema sociale in quanto sistema. <strong>La</strong> socializzazione è il processo visto sotto il profilo<strong>della</strong> motivazione del singolo soggetto agente. Attraverso la socializzazione,l’individuo interiorizza gli impegni e le capacità necessari a funzionare nei vari ruolidel sistema sociale” 18 . Qui va sottolineato che Parsons usa il termine impegniriferendosi alle norme e ai valori, e il termine capacità riferendosi alleconoscenze ed alle competenze legate ai diversi ruoli.Secondo lui la socializzazione è fatta, quindi, di assunzione di orientamentivaloriali e di conoscenze e capacità necessarie ad agireall’interno di un ruolo, di una relazione complementare di ruolo (concettidi ruolo e sistema di ruolo).E qui comincia, nell’analisi parsonsiana, una distinzione per fasi eper agenzie coinvolte nel processo di socializzazione: se, complessivamente,la socializzazione consiste in un percorso evolutivo e processo18 Le citazioni riguardano l’edizione italiana di Parsons, 1951, pp. 216-217.50
di progressiva differenziazione, essa pur svolgendosi con continuità (lacontinuità è un elemento-chiave <strong>della</strong> lettura parsonsiana), al suo interno“aggrega” <strong>dei</strong> momenti distinti fra di loro, non solo in relazione aquella progressiva differenziazione, ma anche per la predominanza dialcuni apprendimenti rispetto ad altri. C’è, infatti, una sorta di “divisionedel lavoro” tra le varie fasi, per cui abbiamo una progressiva differenziazionesia in merito agli orientamenti di valore, sia in merito allecapacità e alle competenze che vengono acquisite. Quindi, occorre tenerpresente che in ogni fase dell’esistenza c’è il predominio di determinatimeccanismi di apprendimento rispetto ad altri, in relazione a determinaticontenuti e non ad altri, e, per ogni fase dell’esistenza, si assiste anchealla valorizzazione o al predominio di alcune agenzie formative rispettoad altre: anche nel lavoro di socializzazione, c’è una sorta di divisionedelle funzioni, di divisione delle attività di questo lavoro.C’è da tener presente anche una divisione del lavoro che però, semprerestando ben inteso nell’ottica parsonsiana, non genera conflitto,non genera discontinuità (o, per meglio dire, non le deve generare); percui questo processo di progressiva differenziazione per fasi si articola (odeve articolarsi) in maniera equilibrata, con mutamenti coerenti fra diloro, cioè che definiscono delle coerenze tra il “prima” e il “dopo”, econ una forte continuità tra una fase e l’altra, tra un’agenzia e l’altra.Questo sistema <strong>della</strong> “continuità”, infatti, lo ritroviamo spesso nelleproblematiche sulla formazione e sulla scuola, e Parsons lo intende inuna maniera ben precisa e ben particolare. In tal senso, “continuità” trascuola e famiglia non sta ad indicare, per esempio, che quei bambini devonoinstaurare un dialogo, devono mettersi in relazione e in comunicazionecostante con gli altri. A che se ciò è riconosciuto dall’autore, peròfondamentalmente la “continuità“ rimanda al modello generale dicoesione sociale da lui utilizzato.Questa continuità tra le diverse fasi <strong>della</strong> socializzazione e le diverseagenzie di socializzazione, che pure svolgono un lavoro diverso, è definitadai valori: c’è una continuità fortissima che è legata proprio al fattoche nelle diverse agenzie tutti gli adulti che si fanno carico <strong>della</strong> socializzazione,sono parte di questa integrazione sociale e si riconosconosoprattutto, in maniera puntuale e precisa, nei valori e nelle norme <strong>della</strong>società. Per cui la continuità è legata al fatto che le diverse agenzie, i diversicontesti di formazione, i diversi adulti che fanno formazione, hannoin comune lo schema normativo e valoriale. Hanno, in sostanza, la51
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Rocher G. [1972], Talcott Parsons e