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La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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Nel complesso, si potrebbe quindi definire questa come una visioneultrasocializzata, che sta ad indicare proprio questo dominio del socialesull’individuale, o comunque la definizione sociale dell’individuale.Come già detto, pur essendoci alcuni scritti in cui Durkheim nonsembra così rigido e ultrasocializzante, soprattutto per le sue preoccupazionimetodologiche ad esempio nello studio Le Suicide, nel momentoin cui si occupa di educazione, egli ci fornisce una visione in cui vi è unforte dominio <strong>della</strong> società sull’uomo. Si tratta, però, di un dominio vistoin senso ottimistico.Non sempre infatti il considerare predominante la dimensione socialesu quella individuale conduce a tale visione. Più di recente, ad esempio,i teorici <strong>della</strong> riproduzione sociale, nell’ottica neo-marxista, mentreaffermano, soprattutto riferendosi alla società capitalistica, questo dominio<strong>della</strong> società sull’uomo, e in particolare sulla costruzione <strong>dei</strong> percorsidi socializzazione, allo stesso tempo hanno invece una visione negativa,critica, <strong>della</strong> società, in quanto luogo, appunto, di riproduzionedi disuguaglianze soprattutto di tipo economico.Nel caso di Durkheim, invece, la società è “bene” in senso morale,quindi questa educazione, che equivale a socializzazione, a costruzionee incardinamento sociale, è un percorso analizzato ottimisticamente inchiave progettuale: la società è in evoluzione, il progresso sociale è unbene, l’uomo moderno deve essere un uomo che si riconosce responsabileall’interno <strong>della</strong> società e, quindi, è bene che l’educazione costruiscaquesto essere sociale in chiave progettuale.1.4 Gli agenti <strong>della</strong> educazione/socializzazione: i genitori e gli insegnantiA questo punto si rende necessario approfondire un aspetto centrale deldiscorso: chi fa educazione per Durkheim? Chi ne è responsabile?Si è già più volte ripetuto che, secondo questo autore, il socializzandoè il giovane e che il socializzatore è genericamente, in primo luogo,la generazione adulta. Però questa generazione adulta va collocata inspecifiche agenzie di socializzazione (il termine non è suo), di cui lascuola, per Durkheim, è la più importante. Come si è già accennato, egliha <strong>della</strong> famiglia un’immagine molto diffusa al suo tempo, ma che percerti versi è diffusa ancora oggi.33

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