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1 2007 - Innovare

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la semplicità, per le ragioniculturali a cui accennavi.“Dipende. Gli italiani sonoun popolo complicato,arzigogolato per natura. Poici sono le perle di intelligenza.Per esempio gli imprenditoridel NordEst.Gente semplice, concreta,che ha generato innovazionepartendo dai propri trattigenetici. Altre menti brillantidi questo paese sono altrettantosemplici. Guarda ilcaso di Castelli, che in unpaese di lampadari a gocciaha “sdoganato” la plasticaed ha creato il mito di Kartell.Ma non bisogna pensareche la genialità da solaproduca cultura. La genialità dell’imprenditoregenera fatturato. Ma per arrivare ad imporre lapropria visione come cultura servono le idee ecollaboratori che sappiano farle arrivare ovunque,nella forma migliore.”Interessante. La genialità da sola non basta.“Certo. E’ uno dei difetti tipici degli impenditoriitaliani. Creativi per natura, individualistinella gestione, spessissimo non si affidano aiprofessionisti per far crescere le proprie creature.All’estero le company diventano grandiquando al talento di un uomo o di una famigliasi abbina quello dei professionisti inglobatinella cultura aziendale. Ho tanti amici imprenditoriche sono la dimostrazione dell’italico“faso tutto mi”.Funziona, può funzionare fino ad un certolivello dimensionale. Poi è la crisi, il caos, lasensazione che l’imprenditore predichi nel deserto.Ma il problema è che non si è creata cultura,non c’è lavoro di squadra.”Tu come gestisci i tuoi uomini, invece?“Molto semplicemente, come nella mia natura.Ascolto tantissimo, poi mescolo e cambiole carte in tavola, in modo da diventare un aiutoper pensare in modo diverso. Il mio interessenon è generare idee, ma creare le condizioniperché possano venire ai miei uomini. Il metodoè lavorare sui contrari. Chiedere in continuazione:se togliamo questo, cosa succede,come si modifica la situazione? Chiedo di fareper abitudine quello che non s’ha da fare. Voglioche si generino corto circuiti attraversoelementi contrastanti e rotture delle regole sistematiche.In più, penso che non solo i creativiabbiano idee. Quindi ascolto tutto quelloche viene detto, e lo tengo presente anche se lacosa proviene da non specialisti.”E da un’agenzia internazionale, immaginoche tu voglia suggerire anche l’utilizzo di contributiinternazionali.“Non necessariamente. Anzi, visto che i lettoridi questa rivista sono imprenditori italiani,l’invito è a smettere di essere esterofili come siè stati in passato. Ritorniamo all’orgoglio italiano,alla valorizzazione dei nostri talenti. Chearrivano da storia e cultura uniche. Abbiamouna capacità di innovare che arriva da lontano.Continuiamo a valorizzarla, perché è più riconosciutaall’estero che qui da noi. Io stesso ricevopiù proposte di lavoro dall’estero. Strano,vero?”Molto strano, effettivamente. Allora apprezziamoquesta lezione che arriva da un grandecreativo italiano. Uno che ha scelto chiaramentedi privilegiare il lavoro rispetto alla suavisibilità mediatica. Anche questo, se permettete,è un modo di essere nuovi ed originali. ■INNOVARE • 1 • <strong>2007</strong>25

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