API Tecnologia informaSCOUTING TECNOLOGICOApi Lecco e Politecnico di Milanoguidano le Pmi sulla strada dell’innovazionea cura diMauro Gattinoni - Giancarlo GiudiciApi Lecco - Politecnico di Milano74 INNOVARE • 1 • <strong>2007</strong>L’Api di Lecco e il Dipartimento di IngegneriaGestionale del Politecnico di Milano,con il contributo della Banca Popolaredi Lecco – Deutsche Bank hanno condottoun progetto di “scouting tecnologico” finalizzatoa fare emergere i bisogni di innovazionepresso le aziende lecchesi. In seguito all’analisidelle 128 risposte di una prima indaginecondotta nel 2005 presso gli associati Api, sonoemersi 20 casi particolarmente significativi,selezionati secondo questi parametri:- esistenza di progetti significativi con l’obiettivodi introdurre innovazioni di prodotto/diprocesso;- richiesta esplicita di contatto con il mondoaccademico;- partecipazione a bandi di finanziamentopubblico per progetti innovativi.Le imprese sono state visitate da un team didocenti/ricercatori del Politecnico, individuatisecondo le aree di competenza specifiche diinteresse per l’azienda. I colloqui, seguiti dauna visita allo stabilimento, sono stati finalizzatiad un’attività di ‘scouting’ destinata a metterein contatto l’impresa con centri di eccellenzaspecifici che potessero dare seguito aiprogetti innovativi,non necessariamenteall’interno del Politecnico.Ogni visitaè stata poi seguitadalla redazione diun report, consegnatoall’impresa eall’associazioneApi. Ciò ha consentitoall’associazione di avere un quadro significativodei ‘bisogni’ di innovazione e tecnologiadelle proprie PMI, con l’obiettivo di offrireloro un servizio dedicato. Le imprese, oltre adavere a disposizione un rapido ‘assessment’esterno sulla loro situazione competitiva, hannopotuto accedere a indirizzi e contatti relativialle richieste avanzate (fornitori di tecnologieparticolari, tecnici specializzati, laboratorie centri di ricerca) e dettagli su bandi di finanziamentoaccessibili.Settori di appartenenza e caratteristiche delle impreseLa maggioranza delle imprese contattate appartieneal settore lavorazione metallo e minuterie(55%), seguito dai settori: costruzione dimacchine (35%), materie plastiche (5%), elettrico/elettronico(5%). La sede delle attività èin provincia di Lecco per tutte le Pmi contattate.Per quanto riguarda il numero di addetti, leimprese con più di 100 addetti sono 3 (15%)mentre le ‘microimprese’ con meno di 15 addettisono altrettante. Il numero medio di addettiper le imprese rimanenti è pari a circa 40persone.La suddivisione secondo classi di fatturatoevidenzia una distribuzione omogenea fra lediverse classi, con una predominanza nella fascia1-5 mln. euro, e un cluster di 7 impresecon fatturato superiore a 20 mln. euro (si vedala Figura).Classe di fatturato delle 20 imprese intervistateI progetti innovativi delle impreseNella prima fase dell’indagine Api, era emersoche il rinnovamento del parco macchine el’introduzione di nuovi prodotti apparivano lesoluzioni più diffuse per percorrere la strada
Scouting Tecnologicodell’innovazione, indicati rispettivamente dal48% e dal 45% delle imprese che innovano. Il40% indicava cambiamenti nell’organizzazionee nella gestione interni. L’indagine sulle 20 PMIha permesso di meglio focalizzare questi progetti.Quasi tutte le imprese hanno evidenziatoinvestimenti negli ultimi anni su nuovi macchinarie impianti più efficienti. La ricerca su prodottiinnovativi ha interessato metà delle imprese.In alcuni casi il nuovo prodotto è già ingegnerizzato,mentre in altri casi si tratta di un‘progetto nel cassetto’ per il quale l’impresa staraccogliendo informazioni e sta conducendo attivitàdi R&S. Lo sviluppo di questi progetti vienecondotto in quasi tutti i casi internamente, avolte con il supporto di centri di ricerca universitari(le 4 imprese di maggiore dimensione eranogià in contatto con il Politecnico). È interessanteosservare che in ben 3 casi (15%) l’investimentoriguarda progetti di automazione, checonsentirebbero di incrementare la produttivitàdell’impresa. In questi casi alle imprese sonostati dati contatti utili per lo sviluppo di sistemirobotizzati/impianti ad alta automazione. Altrettantointeressante notare che altre 3 impresestanno ‘migrando’ da lavorazioni puramentemeccaniche a prodotti con un significativo contenutodi elettronica, e quindi devono crearsicompetenze specifiche in questo campo.I cambiamenti nell’organizzazione internavengono percepiti come necessari da 11 imprese(55%). In alcuni casi sono legati ad una rapidacrescita dell’impresa, che quindi non permettepiù di gestire commesse e produzionecon sistemi ‘artigianali’ (ad esempio fogli elettronicio tabelle), mentre in altri è percepita comeuno strumento per migliorare l’efficienzadell’impresa e quindi i margini sui ricavi (a taleriguardo appare determinante l’età dei manager:questa percezione è tipica dei più giovani).Il progetto viene implementatorivolgendosi generalmentea partner locali(software house, consulenti).Le imprese che hannoinvestito o investirannoin un ammodernamentodei sistemi informatici digestione della produzioneLe strategie innovativee di organizzazione sonodelle PMI lecchesiben 8 (40%). Quelle cheinvece sono alla ricerca di nuovi fornitori per iloro prodotti, a condizioni migliorative rispettoa quelle attuali, sono 3 (il 15%). Anche in questocaso sono stati forniti contatti utili per lo sviluppodi questi progetti.La pressione competitiva: tre strategieAppare con chiarezza che le PMI lecchesisono consce della pressione competitiva e vireagiscono in tre diversi modi:1) cercando di rendere più efficiente la produzione,attraverso la ricerca di nuovi fornitori(politiche di sourcing), studiando la possibilitàdi terziarizzare una parte della produzione (ancheall’estero per le imprese più grandi), introducendonuovi sistemi di controllo di gestionee dei costi (attraverso sistemi ERP, enterprise resourceplanning, con l’aiuto di soluzioni informatichededicate); le imprese di trasformazioneoltretutto cercano di ottenere risparmi suicosti energetici attraverso tecniche di energymanagement (acquisti in consorzio, risparmionei consumi, eco-efficienza) e sono particolarmentesensibili a questo problema visti gli aumentidei costi di elettricità e metano;2) studiando nuovi prodotti e nuove tecnologie,in particolare a più alto valore aggiuntorispetto a quelli attuali (quindi con maggiorimargini di profitto) e magari sfruttando in nuovisettori le competenze acquisite negli anni; intal caso le fonti dell’innovazione sono: l’imitazionedei leader di mercato, il contatto conclienti e fornitori, la R&S interna;3) cercando nuovi mercati, e quindi investendosulla funzione commerciale; questastrategia risulta relativamente poco seguita dalleimprese intervistate, forse perché si ritieneche i mercati siano più saturi, ma più probabilmenteper una scarsa aggressività commerciale,legata anche alle piccole dimensioni.➤INNOVARE • 1 • <strong>2007</strong> 75