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1 2007 - Innovare

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InnovActiontion si sono concretizzati gli incontri con altredue aziende e potrebbe nascere a breve unodei primi cluster “made in Friuli”, operante all’internodel distretto tecnologico della navalmeccanica.Tante altre aziende innovative sonovenute alla luce proprio ad InnovAction, trale quali a titolo esemplificativo un’impresa chesi occupa di eleborazione di immagini, un’altrache si occupa di celle a combustibile (e giàcollabora con Siemens e Ansaldo), un’altra infineche opera nel settore delle biotecnologie.Infine Incipi che propone un nuovo softwareper palmari per navigare tra siti e musei muovendosiliberamente per la città e BioAllergyche realizza un dispositivo in grado di rivelaree proteggerci da allergie e malattie autoimmuni.Molto interessanti anche gli stand degli incubatoridi Friuli Innovazione e SviluppoItaliae la piacevole presenza anche di alcuni VentureCapitalist e Finanziarie Imprenditoriali.Tre padiglioni più a destra, per la parte “culturale”di InnovAction <strong>2007</strong>, Cinerama e larassegna cinematografica “Immagini dal Futuro”concludevano il loro percorso fieristico conimportanti momenti che passeranno alla storiadi InnovAction come i due talk show condottida Martin Ware musicista innovatore fondatoretra gli altri degli Human League e degli East17 e riferimento dell’elettronica mondiale i cuiincontri hanno attratto molti giovani, presentiin gran numero anche a InnovAction Young(un intero padiglione dedicato all’ innovazionepraticata nelle scuole), e CreActivity, spaziodedicato al design più innovativo con aziendee artisti da tutto il mondo. Certamente proprioin questa molteplicità di soluzioni, l’innovazionein tutti i suoi colori e le sue forme, InnovAction<strong>2007</strong> ha visto il suo grande successo.Lo provano i numeri, come quello relativo allepresenze di visitatori, ma sopratutto quelli delleaziende e delle organizzazioni nonché dellastampa dimostratisi interessati all’evento Udinese.Sin dal primo giorno serpeggiava nellafiera la percezione di un successo già raggiuntoai nastri di partenza e di un apporto del pubblicoche poteva essere solo conseguenza ditutte le forze messe in campo. Un successocercato, voluto e sopratutto costruito con unacollaborazione che mai si era vista fra tutti gliattori coinvolti: università, centri di ricerca, docentied imprese grandi e piccole. Questa èstata la valutazione di Illy, ieri, giornata conclusivadi InnovAction, che ha consacrato“Udine, città dell’Innovazione” e il salone“momento insostituibile nella politica della Regione”.InnovAction però non può essere ancoraconsiderata una macchina perfetta, almeno amio modesto avviso, e non si può sperare checresca ancora senza apportare dei correttivi allaformula. Passeggiando tra gli stands si avvertivaancora una sfasatura tra pubblico edespositori, e non la cocreazione connettivatanto auspicata. L’interesse dei visitatori era altotra gli stand, ma allo stesso tempo era percepibileuna difficoltà nella fruizione delle innovazioniche venivano presentate. Ecco chequindi gli espositori dovrebbero trovare un approccioanch’esso più innovativo per presentarele loro novità, senza rinchiudersi in una torred’avorio lasciandosi avvicinare solo dagliaddetti, ma presentando l’innovazione in manierache essa sia comprensibile anche ai nonavezzi alla tecnologia. Infine, se InnovActionvuole diventare una fiera che sia davvero unpunto di riferimento in Italia e in Europa deveperdere le proprie caratteristiche prettamenteprovinciali e liberarsi dalla tendenza tutta friulanadi fregiarsi per ogni cosa buona “made inFriuli”. InnovAction deve ampliare il suo raggiod’azione oltre il triveneto e diventare perprima un punto di riferimento per l’Italia,aprendosi via via anche ai mercati esteri. Certoè un obiettivo ambizioso, ma necessario severamente Udine vuole diventare capitale dell’innovazionee non rassegna di belle aziendeinnovative. Il salto è tanto “quantico” quanto“necessario”. ■Enrico Di StefanoINNOVARE • 1 • <strong>2007</strong> 59

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