Petria - “Dosi ridotte di rame e prodotti alternativi per la difesa antiperonosporica”exposure, soil, adaptability to grapevine cultivation), the different ways of conduction,and the expected responses in the different cultivars. The choice of the farms involved,to which technical assistance was given in itinere, was well planned.For the information and its diffusion, we used our common channels toaddress our social base, such as magazines, news published on the webpages ofAMAB (www.amabmarche.it) and the project (www.progettoramemarche.it). Indeed,the project webpage will contain the entire project results, and will be a further meansfor strategic dialogue with farms, research agencies, public administration, andvarious associations. Finally, the meetings held up to now to present the initial resultsof this study represent the first way of communicating to farms and within farms. Atthe production centre, comparison meetings were even proposed to make evaluationsconcerning the use of the low copper rates, now fixed in viticulture at 6 kg/ha, afterthe approval of Regulation (EC) 473/2002, which corrects annex I, II and IV fromRegulation (EC) 2092/91. The need to optimize the rates with formulations that aremore efficient and are aimed at the chemistry and stoichiometry, makes the researchmore interesting for viticulture farmers that still see copper as the future of downymildew defence.During the study in the farms and the discussion meetings with theviticulturists, new knowledge has been gathered that will be interesting to study indetail; for example, evaluation of the toxic effects of residual copper in the biosphere,and the different interactions with microorganisms in the biological environmental.In the future, this possibility to evaluate reductions in doses and optimizationof distribution of copper so as to have a lower toxicological impact may well beconsidered as a good target for viticulture in general, and for the organic agriculturein particular.Key words: Biological control, Grapevine, Organic agriculture, Copper treatments.41
Petria 20 (1), 1-72 (2010) – Atti Convegno - Ancona, 26 Febbraio/February 2010QUANTITATIVI DI RAME UTILIZZATI IN AZIENDEVITICOLE, OLIVICOLE E FRUTTICOLE BIOLOGICHEMARCHIGIANEM. Santini 1 , D. Pierleoni 2 , S. Murolo 1 , G. Romanazzi 11Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali, UniversitàPolitecnica delle MarcheVia Brecce Bianche, I-60131 Ancona2Istituto Mediterraneo di CertificazioneVia Pisacane, 32, I-60019 Senigallia (AN)E-mail: g.romanazzi@univpm.itIl rame non è soggetto a degradazione chimica o fotolitica e l’unico tipo diasportazione è rappresentato dall’azione dilavante della pioggia (Donnarummae La Torre, 2000). In alcuni vigneti possono essere riscontrati sino a 500-800 ppmdel metallo (Aresta et al., 2000). Il rame può essere fitotossico ed esplicare attivitàtossica nei confronti di numerosi microrganismi presenti nel terreno, fra i quali lemicorrize e numerosi batteri (Gullino et al., 2003). Pertanto, la riduzione dell’impiegodel rame in agricoltura riveste carattere di rilevanza mondiale. Attualmente, in baseal Regolamento 889/2008/CE, l’utilizzo massimo di rame consentito in aziende aconduzione biologica è stato ridotto a 30 kg complessivi nel quinquennio, pari a 6 kgper ha annui. Numerose prove sono state condotte negli ultimi anni in diverse areeviticole italiane per valutare l’efficacia antiperonosporica di formulati rameici a bassidosaggi (Borgo et al., 2006; Dongiovanni et al., 2006; Egger e D’Arcangelo, 2006;Sancassani et al., 2006).Al fine di monitorare i quantitativi di rame effettivamente utilizzati in azienda,è stata svolta una indagine in aziende viticole, olivicole e frutticole marchigianecondotte in regime di agricoltura biologica e certificate dall’Istituto Mediterraneo diCertificazione (IMC). Lo studio è stato condotto sulla base dei dati ricavati da 235schede di ispezione compilate dai tecnici controllori nel triennio 2002-2004, basatesulle dichiarazione fornite dagli agricoltori nonché sui controlli incrociati effettuati. Ilcampione di aziende biologiche prese in considerazione è da ritenersi rappresentativodella realtà marchigiana ed è equamente distribuito nelle quattro province (PesaroUrbino, Ancona, Macerata e Ascoli Piceno).Nel complesso, i prodotti più utilizzati sono risultati, in ordine di importanza,l’ossicloruro di rame, la poltiglia bordolese e l’idrossido di rame. I quantitativimedi di rame utilizzati in viticoltura sono risultati più elevati di quelli richiesti inolivicoltura e frutticoltura. Mentre nel campo viticolo c’è una sostanziale omogeneitànei quantitativi utilizzati nelle diverse province, l’utilizzo del rame in frutticoltura eolivicoltura manifesta significative differenze nell’ambito della Regione, a secondadella diversa importanza delle colture. In particolare, in provincia di Macerata, sono42