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fascicolo / issue 1 - CRA-PAV

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Petria 20 (1), 1-72 (2010) – Atti Convegno - Ancona, 26 Febbraio/February 2010QUANTITATIVI DI RAME UTILIZZATI IN AZIENDEVITICOLE, OLIVICOLE E FRUTTICOLE BIOLOGICHEMARCHIGIANEM. Santini 1 , D. Pierleoni 2 , S. Murolo 1 , G. Romanazzi 11Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali, UniversitàPolitecnica delle MarcheVia Brecce Bianche, I-60131 Ancona2Istituto Mediterraneo di CertificazioneVia Pisacane, 32, I-60019 Senigallia (AN)E-mail: g.romanazzi@univpm.itIl rame non è soggetto a degradazione chimica o fotolitica e l’unico tipo diasportazione è rappresentato dall’azione dilavante della pioggia (Donnarummae La Torre, 2000). In alcuni vigneti possono essere riscontrati sino a 500-800 ppmdel metallo (Aresta et al., 2000). Il rame può essere fitotossico ed esplicare attivitàtossica nei confronti di numerosi microrganismi presenti nel terreno, fra i quali lemicorrize e numerosi batteri (Gullino et al., 2003). Pertanto, la riduzione dell’impiegodel rame in agricoltura riveste carattere di rilevanza mondiale. Attualmente, in baseal Regolamento 889/2008/CE, l’utilizzo massimo di rame consentito in aziende aconduzione biologica è stato ridotto a 30 kg complessivi nel quinquennio, pari a 6 kgper ha annui. Numerose prove sono state condotte negli ultimi anni in diverse areeviticole italiane per valutare l’efficacia antiperonosporica di formulati rameici a bassidosaggi (Borgo et al., 2006; Dongiovanni et al., 2006; Egger e D’Arcangelo, 2006;Sancassani et al., 2006).Al fine di monitorare i quantitativi di rame effettivamente utilizzati in azienda,è stata svolta una indagine in aziende viticole, olivicole e frutticole marchigianecondotte in regime di agricoltura biologica e certificate dall’Istituto Mediterraneo diCertificazione (IMC). Lo studio è stato condotto sulla base dei dati ricavati da 235schede di ispezione compilate dai tecnici controllori nel triennio 2002-2004, basatesulle dichiarazione fornite dagli agricoltori nonché sui controlli incrociati effettuati. Ilcampione di aziende biologiche prese in considerazione è da ritenersi rappresentativodella realtà marchigiana ed è equamente distribuito nelle quattro province (PesaroUrbino, Ancona, Macerata e Ascoli Piceno).Nel complesso, i prodotti più utilizzati sono risultati, in ordine di importanza,l’ossicloruro di rame, la poltiglia bordolese e l’idrossido di rame. I quantitativimedi di rame utilizzati in viticoltura sono risultati più elevati di quelli richiesti inolivicoltura e frutticoltura. Mentre nel campo viticolo c’è una sostanziale omogeneitànei quantitativi utilizzati nelle diverse province, l’utilizzo del rame in frutticoltura eolivicoltura manifesta significative differenze nell’ambito della Regione, a secondadella diversa importanza delle colture. In particolare, in provincia di Macerata, sono42

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