L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina22 AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA9. La vegetazione <strong>dell</strong>e riveStudiando un po' il fiume e il torrente abbiamo capito che sitratta di ecosistemi complessi, fatti di molte componenti econdizionati da molti fattori. Sono sistemi dinamici, checambiano continuamente <strong>per</strong> effetto dei processi fisici ebiologici che lo coinvolgono. Sappiamo, ad esempio, chel'acqua che scorre in un punto <strong>dell</strong>'alveo viene da un <strong>per</strong>corsotalvolta molto lungo e, in ultimo, dipende dal ciclo <strong>dell</strong>'acqua.Abbiamo capito anche che il corso d'acqua non è iso<strong>la</strong>to dalterritorio che attraversa, ma ha con esso un rapporto stretto,<strong>per</strong>ché è proprio il suo bacino imbrifero che lo rifornisce continuamented'acqua e di materiali inerti e di detriti organici.Ora ci risulta più facile comprendere anche l'importanza <strong>dell</strong>ezone del territorio più vicine al fiume o al torrente, cioè lesponde e, in senso un po' più ampio, le rive.Le confluenze dei tributari sono certamente punti importanti <strong>per</strong>il fiume, che qui riceve l'apporto di porzioni più o meno grandidel bacino imbrifero. Non sono meno importanti, tuttavia, le riveche costituiscono <strong>la</strong> fascia di passaggio tra l'ambiente terrestree l'ambiente acquatico <strong>per</strong> chilometri e chilometri. Seguardiamo un corso d'acqua naturale, ne riconosceremo facilmenteuna caratteristica importante: <strong>per</strong> un'ampiezza variabilee legata al<strong>la</strong> conformazione del fondovalle, le rive sonooccupate da una vegetazione riparia partico<strong>la</strong>re, fatta di alberie arbusti, tra i quali dominano salici, ontàni e pioppi. Si tratta dipiante che amano i terreni umidi e hanno generalmente unagrande resistenza al<strong>la</strong> forza del<strong>la</strong> corrente. Si sono adattate acrescere, infatti, nel<strong>la</strong> parte più esterna degli alvei fluviali, dovele piene <strong>per</strong>iodiche del corso d'acqua mettono a dura prova <strong>la</strong>tenuta <strong>dell</strong>e radici e dei fusti <strong>dell</strong>e piante.Ma <strong>per</strong>ché ci interessa questa vegetazione? Ebbene essa, oltrea fornire importanti ambienti di insediamento, rifugio, alimentazione,nidificazione a molte specie animali, costituisce un'importantefascia filtro tra terra e fiume. Attraverso le radici, checontribuiscono anche al consolidamento <strong>dell</strong>e sponde, salici eontani sono capaci di assorbire buona parte di ciò che vienedi<strong>la</strong>vato del territorio circostante, che porta con sé sostanzeinquinanti di molti tipi, a partire dai nutrienti di origine naturaleo agrico<strong>la</strong>, che provocherebbero l'inquinamento organico<strong>dell</strong>'acqua. Gli alberi <strong>dell</strong>e rive in parte li assimi<strong>la</strong>no e in parte liri<strong>la</strong>sciano nell'atmosfera come azoto gassoso del tutto innocuo.In un corso d'acqua in condizioni naturalicome il T. Leno di Terragnolo le rive sono <strong>per</strong>lunghi tratti occupate da una vegetazionecaratteristica, costituita da alberi e arbustiche "filtrano" l'acqua che arriva torrente.Grazie a uno sviluppato apparato radicale eal<strong>la</strong> flessibilità dei loro rami i salici resistonoal<strong>la</strong> forza <strong>dell</strong>'acqua e rinforzano le sponde.salid'azotocampagnaFASCIA RIPARIAVEGETATAazotogassosofiumeI composti <strong>dell</strong>'azoto vengono ricic<strong>la</strong>ti dal<strong>la</strong>fascia riparia, che ne favorisce anche il ri<strong>la</strong>sciosotto forma di azoto atmosferico.
AMBIENTE, ECOLOGIA e FAUNA ACQUATICA 2310. Quando il fiume è inquinatoTutte le funzioni ecologiche del corso d'acqua che abbiamodescritto (costituzione di habitat <strong>dell</strong>e specie acquatiche,produzione di invertebrati e di pesci, ricic<strong>la</strong>ggio del detritoorganico trasportato a valle, autodepurazione, filtraggio deinutrienti provenienti dalle campagne tramite <strong>la</strong> vegetazioneriparia etc.) avvengono solo in un ambiente concaratteristiche naturali e in piena salute. Se il fiume o iltorrente <strong>per</strong>de <strong>la</strong> sua conformazione naturale quei processivengono inevitabilmente compromessi, almeno in parte.Normalmente, quando pensiamo a un ambiente alterato <strong>per</strong>effetto <strong>dell</strong>'azione <strong>dell</strong>'uomo, <strong>la</strong> prima immagine che ci viene inmente è quel<strong>la</strong> di uno scarico d'acqua sporca che finiscedentro il fiume. L'inquinamento, in senso più ampio, ha <strong>per</strong>òmolte facce e non sempre si vede così facilmente.Gli scarichi di origine industriale o civile, quando non sonoadeguatamente depurati, sono certamenteuna causaimportante di alterazione. L'immissione di sostanze chimichedi sintesi può avere gravi effetti sul<strong>la</strong> fauna e sul<strong>la</strong> salutegenerale <strong>dell</strong>'ambiente acquatico, anche quando non si vede.Lo scarico di reflui <strong>dell</strong>e fognature o di stalle e stabilimentizootecnici non depurati, d'altra parte, provoca spesso fenomenidi eutrofizzazione, <strong>per</strong>ché immette un eccesso di sostanzaorganica nel corso d'acqua, che non è in grado di "digerir<strong>la</strong>".Non sono meno gravi, d'altra parte, l'artificializzazione<strong>dell</strong>'alveo e <strong>dell</strong>e sponde del fiume: poiché un certo caricoorganico arriva sempre al corso d'acqua, non solo attraverso inostri scarichi, l'ecosistema deve poterlo ricic<strong>la</strong>re attraversol'azione degli organismi acquatici e <strong>dell</strong>e rive. Laddove lesponde e/o l'alveo siano stati rego<strong>la</strong>rizzati, semplificati,rettificati, cementati vengono a mancare le condizioni <strong>per</strong>l'insediamento di molti di quegli organismi, e dunque vienecompromessa <strong>la</strong> stessa autodepurazione. Il peggioramentodel<strong>la</strong> qualità <strong>dell</strong>'acqua, l'impossibilità di utilizzar<strong>la</strong> <strong>per</strong> diversiscopi (potabile etc.), <strong>la</strong> scomparsa dei pesci, il degrado delpaesaggio sono spesso le conseguenze di quegli interventi.Anche <strong>la</strong> derivazione <strong>dell</strong>e acque oltre il limite di tolleranza<strong>dell</strong>'ambiente (fino al caso limite del prosciugamento totale) èun'altra causa frequente di degrado degli ambienti acquatici,che spesso, soprattutto in passato, ha interessato significativitratti del reticolo idrografico del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina.L'immissione di scarichi inquinanti non depuratiè <strong>la</strong> più evidente (ma non l'unica) causa didegrado dei corsi d'acqua.Un alveo incana<strong>la</strong>to e cementificato non puòpiù svolgere i processi di autodepurazione.I prelievi idrici, se sono eccessivi, possonocompromettere le funzioni del fiume.L'Adige e le Acque Lagarine progetto didattico triennale <strong>per</strong> le scuole secondarie di primo grado del<strong>la</strong> Val<strong>la</strong>garina
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