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(Fabrizio Bonera). - CAI Manerbio

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confusione tra la Saxifraga vandelli, la diapensioides e la burseriana; per altri<br />

botanici la nuova saxifraga non era ancora ritenuta autonoma dalle altre<br />

suddette specie.<br />

Con tanta confusione molte furono le notizie dubbie e molte le stazioni<br />

presumibilmente sbagliate o estinte.<br />

Sono da considerarsi sbagliate la stazione del Monte Venego, in Valsugana,<br />

quelle di Monte Macaion e Tormeno in Anaunia; quelle della Bocca di Brenta, di<br />

Tovel e di Molveno. Da escludersi è la presenza della Saxifraga tombeanensis<br />

sul Monte Colsanto in cui la tombeanensis è stata confusa con la pani culata.<br />

Fra le stazioni estinte cito quella sita lungo la strada che dalla località Rank<br />

porta alla località Bersaglio. Sulla esistenza di questa stazione ne è prova una<br />

essicata di Don Porta che viene conservata nel Museum Ferdinandeum di<br />

Innsbruck. Essa è contrassegnata dalla dizione “im Bachbett Magasa und<br />

Gargnano” ed è quotata a metri 600. La quota può coincidere con la confluenza<br />

dei torrenti Magasino e Armarolo nei cui pressi vi è un roccione che, se pur<br />

compatto, è pur sempre dolomitico, ed è certamente qui, su stazione di riporto,<br />

che il Porta raccolse la sua essicata.<br />

Saxifraga Tombeanensis (F. <strong>Bonera</strong>, 1990)<br />

Fino a qualche decennio fa ai piedi di questa roccia esisteva anche una<br />

stazione di Saxifraga aracnoidea. Le due stazioni di saxifraghe sono da<br />

considerarsi estinte. Sopravvive, su questo roccione, la Moehringia<br />

glaucovirens e qualche raro esemplare di Aquilegia di Einsele.<br />

Per quanto concerne le stazioni esistenti, cito per prima cosa la presenza di una<br />

stazione disgiunta e isolata che si trova a settentrione dell’area della specie, in<br />

Anaunia e precisamente sulle rupi di formazione dolomia del versante sud di<br />

Cima d’Arsa a circa 1600 metri.<br />

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