(Fabrizio Bonera). - CAI Manerbio
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ITINERARIO<br />
Il punto di partenza è fissato<br />
alla località Plassa (m 1225),<br />
lungo la strabella di servizio<br />
degli impianti di risalita del<br />
Pizzo Arera. Si lascia l’auto<br />
alla sbarra metallica che<br />
chiude il transito in<br />
prossimità di un<br />
bell’esemplare di faggio<br />
secolare. La stradicciola si<br />
infila nel bosco di faggi con<br />
frammisti abeti rossi e<br />
maggiociondoli. Con ampi<br />
tornanti si raggiunge una<br />
radura con presenza di faggi<br />
secolari. Quindi, con<br />
pendenza costante si<br />
raggiunge la Malga Pradello.<br />
Nelle vicinanze di questa<br />
malga spesso pascola un<br />
gregge di capre orobiche,<br />
caprini originari della Val<br />
Gerola con pelo folto e lunghe corna, dapprima parallele e poi divergenti.<br />
Raggiunto un ampio tornante si abbandona la mulattiera e si devia a destra in<br />
favore di un sentiero (<strong>CAI</strong> 221) che si innalza a ridosso di alcuni muretti a secco<br />
che costituiscono i resti della antica attività estrattiva. Il sentiero va seguito per<br />
un buon tratto nel bosco in modo da raggiungere il rifugio privato Saba (m<br />
1600) posto ai margini di una ampia conca pascolava la cui nota stonata è la<br />
parziale deturpazione operata da alcuni impianti di risalita. Nei pressi vi è un<br />
incrocio di sentieri (<strong>CAI</strong> 237 e <strong>CAI</strong> 222). Si segue quest’ultimo puntando verso<br />
la stazione di partenza della funivia. Poco prima di raggiungerla si devia a sn<br />
(indicazioni su cartello) seguendo una traccia che, salendo nel pascolo,<br />
conduce nei pressi della stazione di arrivo di un impianto a fune. Da lì l’itinerario<br />
raggiunge il crinale spartiacque che viene risalito, sopra le boscaglie di mugo<br />
della Val Vedra e i pascoli della Val Parula.<br />
Attorno ai 1900 metri il sentiero si reimmette sulla carrozzabile che con<br />
pendenza normale raggiunge il Rifugio Capanna (m 2000). Da qui il sentiero –<br />
ora contrassegnato dal segnavia <strong>CAI</strong> 244 – si addentra in un magico mondo di<br />
rocce, pascoli e ghiaioni, Questo è l’inizio del tratto noto con il nome “Sentiero<br />
dei Fiori”.<br />
Trascurando le indicazioni che portano alla vetta del Pizzo Arera per la via<br />
normale,una ampia traccia rimonta verso nord un dosso erboso posto appena<br />
a monte del rifugio. Quindi si segue un traverso verso est, sotto le strapiombanti<br />
rocce calcaree della montagna. Dopo circa venti minuti si incontra una<br />
deviazione sulla sinistra contrassegnata da bolli arancione (Sentiero dei<br />
Pastori) che viene trascurata e si prosegue risalendo in direzione nord in un<br />
paesaggio che alterna sfasciumi a magro pascolo.<br />
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