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(Fabrizio Bonera). - CAI Manerbio

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La intuizione dell’istante.<br />

Il sentimento della vetta in una ascensione ala<br />

cima del Monte Pietra Quadra<br />

Domenica 13 giugno 2010<br />

Coordinatore: <strong>Fabrizio</strong> <strong>Bonera</strong><br />

Collaudo: <strong>Fabrizio</strong> <strong>Bonera</strong>, Siouxsie Bosello (1982)<br />

Partecipanti: 26<br />

Condizioni meteo: nuvoloso con nebbia vs sereno<br />

“Il contemplativo vero più vede con un solo sguardo<br />

che il meditante con un lungo esercizio”<br />

Detti Notabili<br />

S. Antonio Maria Zaccaria (1583)<br />

Si senz’altro affermare che la contemplazione è un momento, un istante, in cui<br />

si realizza la comprensione. La contemplazione può essere la comprensione<br />

del tutto che avviene nell’istante.<br />

Questo istante ha una durata? Dove si colloca l’istante nel tempo? Se la vetta<br />

può essere considerata come il momento a-topico dello spazio, l’istante, per<br />

analogia è il momento a-topico del tempo, la atemporalità assoluta.<br />

La vetta è ciò che si pone fra il salire e lo scendere; l’istante, in-stans, si<br />

frappone fra il passato immediato ed il prossimo futuro, è un presente senza<br />

durata, luogo e momento immobile che si pone fra l’inizio del movimento e il<br />

suo arrestarsi per poi riprendere, movimento che è sia dello spazio che del<br />

tempo. Lo dice anche Platone nel Parmenide: “ vi è un istante dalla natura<br />

atopos, senza tempo né luogo, a cui si volge ciò che è in movimento per ristare<br />

e da cui si muta in moto quanto fermo sta”.<br />

Il sentimento della vetta è intuizione e contemplazione istantanea del tutto, la<br />

composizione di movimento e arresto, di ciò che passa e ciò che verrà.<br />

Trovare un nome a questa rossastra barriera di roccia (geologicamente trattasi<br />

di verrucano lombardo) incastrata fra il Monte Spondone (m 2450) e la Cima<br />

Mecucca (detta anche Cima Molfa, 2.117 m) non dovette essere un lavoro<br />

molto faticoso per i topografi piemontesi che, dopo l’unità d’Italia, si davano un<br />

gran da fare per mettere ordine nel caos della toponomastica delle Alpi Orobie.<br />

In questo caso si trattò della diretta traduzione in italiano del toponimo locale<br />

“Preda Quadra”. A vederlo dal lago dei Tre Pizzi esso si presenta come una<br />

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