13.07.2015 Views

appuntamenti di settembre - Konrad

appuntamenti di settembre - Konrad

appuntamenti di settembre - Konrad

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

1.2.3.4.il paesaggioCoerenza, mimesi, uniformità e nascon<strong>di</strong>mentoDopo aver trattato del rapporto <strong>di</strong> noninterferenza, parliamo degli altri 3 rapporti deboli.Hanno un rapporto <strong>di</strong> coerenza gli e<strong>di</strong>fici chevengono costruiti in mezzo ad e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> analoghecaratteristiche tipologiche: una villetta congiar<strong>di</strong>no fra altre simili villette, una palazzina in unrione <strong>di</strong> analoghe palazzine; sono anche coerentigli elementi del paesaggio che ci si attende <strong>di</strong>vedere: una strada forestale in un bosco, unponte su un torrente. Gli elementi coerenti sonoquin<strong>di</strong> quelli simili ad altri già presenti, o checi si attende <strong>di</strong> trovare perché assolvono a unafunzione.Hanno un rapporto <strong>di</strong> mimesi quegli e<strong>di</strong>fici oaltri manufatti che assumono forme anticheper mimetizzarsi, anche se quelle forme nonsono più attuali e quin<strong>di</strong> danno una sensazione<strong>di</strong> falso. Questo rapporto andrebbe evitato,salvo casi particolari in cui la mimesi ha qualchegiustificazione nell’esigenza <strong>di</strong> dare unitarietàal nuovo rispetto al vecchio: ad esempio èlogico costruire il prolungamento <strong>di</strong> un vecchiomuro con gli stessi materiali e la stessa formadel vecchio e si può ammettere l’ampliamento<strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio usando le stesse forme, magarifinestre ad arco, anche se quando si costruisce une<strong>di</strong>ficio nuovo vicino ad e<strong>di</strong>fici antichi sarebbemeglio usare un rapporto <strong>di</strong> non interferenzasignificante, come nell’esempio dell’e<strong>di</strong>ficioin via del Mercato vecchio a U<strong>di</strong>ne mostratonell’articolo su <strong>Konrad</strong> del luglio scorso. UnaFoto 1: Un singolare caso <strong>di</strong> mimesi: sul raccordo autostradale per il Lisert, già SS202, l’arco a destra è vero, anche se costruito in cemento, quello a sinistra è finto,poiché il sovrappasso ferroviario è costituito da una soletta sotto cui sono statecollocate 2 sottili velette a forma <strong>di</strong> archiFoto2: Un brutto caso <strong>di</strong> mimesi: in via S. Francesco un’autorimessa costruita incemento armato al posto del cinema Fenice è stata malamente travestita da palazzoeclettico fine ‘800Foto 3: Un orrendo caso <strong>di</strong> pseudomimesi: a Ghemme in Piemonte un capannoneindustriale trasformato in balera e travestito da improbabile castelloFoto 4: Ad Aquileia questa villa in un improbabile stile settecento francese in unquartiere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici moderni è un esempio <strong>di</strong> pseudomimesi. Piacerà a molti, perchéha una sua amenità, ma <strong>di</strong>sturba le persone che hanno una cultura estetica11 <strong>Konrad</strong> <strong>settembre</strong> 2010variante della mimesi, ancora più deleteria, è lapseudomimesi, che si ha quando si costruisceun e<strong>di</strong>ficio con forme antiche che neanchesono presenti sul posto: una villa in stile ‘700o ad<strong>di</strong>rittura greco – romano nella campagnafriulana, ad esempio. Diverso dalla mimesi,anche se apparentemente simile, è il rapporto <strong>di</strong>uniformità degli e<strong>di</strong>fici nuovi che hanno caratteriantichi ancora vivi: una casa tirolese in Tirolo,ad esempio. Se ben progettati, non danno lasensazione <strong>di</strong> falso perché ci si rende conto che iloro caratteri stilistici sono ancora nel patrimonioculturale della popolazione del luogo, fannoinsomma parte <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione ancora sentita,come quella degli austriaci <strong>di</strong> vestirsi a festa congli abiti tra<strong>di</strong>zionali.Resta da parlare dell’ultimo gruppo <strong>di</strong> rapportiopera – paesaggio, i rapporti <strong>di</strong> nascon<strong>di</strong>mento,che ne contiene due.Il mascheramento consiste nel coprire la vista <strong>di</strong>un e<strong>di</strong>ficio, od altro, con qualcosa che si inseriscanel paesaggio: ad esempio se si deve costruire une<strong>di</strong>ficio industriale o un allevamento intensivo inmezzo alla campagna, si può circondarlo con unafascia arborata, purché ben fitta, in modo che dalontano sembri che ci sia un bosco.Si ha occultamento quando si costruisce sottoterra. Una strada che debba passare in un’area<strong>di</strong> elevato pregio paesaggistico è bene chesia costruita il più possibile in galleria, comeè stato fatto per il raccordo autostradale daCattinara a Padriciano, che nel primo progettoavrebbe dovuto passare in superficie, ma poi perl’opposizione degli ambientalisti è stato costruitoin galleria. Un altro caso <strong>di</strong> occultamento sonole linee elettriche interrate che hanno un costomaggiore, ma evitano il rumore visivo anchemolto forte prodotto dalle linee aeree.Roberto Barocchiwww.ilpaesaggio.eule case dei potentiUn tale vuol ampliare la propria casa, ottiene la concessione e<strong>di</strong>lizia dalComune, ma i vicini ricorrono al TAR, lamentando le cubature eccessive el’inadeguatezza della strada <strong>di</strong> accesso, in base agli standard comunali.Il TAR, però, dà ragione al Comune, perché i ricorrenti non avevano maimanifestato in precedenza al Comune (presentando ad esempio memorie,denunce, o altro) una volontà contraria all’e<strong>di</strong>ficazione sulle particelle delvicino. Sentenza interessante, perché stabilisce il principio secondo cuichi vuole impe<strong>di</strong>re che si costruisca accanto a casa propria, deve attivarsiverso il Comune “a priori”, cioè anche contro la mera possibilità che il vicinointenda costruire qualcosa. Interessante però anche perché si tratta <strong>di</strong>una sorta <strong>di</strong> contrappasso: i ricorrenti in questione sono infatti l’assessoreregionale alla pianificazione territoriale, Federica Seganti, e suo marito.Seganti è la principale pala<strong>di</strong>na della legge regionale n. 19/2009, conla quale sono state attuate (e anzi superate) in Friuli Venezia Giulia lein<strong>di</strong>cazioni del premier Berlusconi sul “piano casa”. La legge che, allo scopo<strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> “rilanciare l’e<strong>di</strong>lizia per uscire dalla crisi economica”, consente<strong>di</strong> aumentare del 35 per cento (Berlusconi si limitava al 20) la cubatura deglie<strong>di</strong>fici esistenti, non soltanto residenziali, ma anche commerciali, artigianali,ecc. Il tutto in deroga alle previsioni dei piani regolatori ed ai relativistandard. Quegli standard la cui violazione, da parte del vicino, l’assessorecontestava davanti al TAR…Inten<strong>di</strong>amoci, Seganti avrà probabilmente delle ragioni per contestarel’e<strong>di</strong>ficazione del vicino, ma allora perché consentire su tutto il territorioregionale ciò che si contesta a casa propria, cioè la crescita abnorme, al <strong>di</strong>fuori <strong>di</strong> ogni regola urbanistica. delle cubature con le relative inevitabiliconseguenze (congestione, insufficienza dei servizi, traffico, ecc.)?Non pare, in realtà, che il “piano casa” abbia sortito finora gran<strong>di</strong> effetti <strong>di</strong>rilancio dell’economia, tanto che il consigliere regionale Razzini, compagno<strong>di</strong> partito (Lega Nord) dell’assessore Seganti, lanciava strali contro il“boicottaggio” dei Comuni nell’applicare la legge. è più verosimile, comeinsegna il caso esemplare citato, che la 19/2009 sia efficace semmai nel“rilanciare” l’attività degli avvocati, intasando i tribunali.Chi teme scempi in prossimità <strong>di</strong> casa propria, comunque, faccia tesorodelle in<strong>di</strong>cazioni contenute nella sentenza sul “caso Seganti” e man<strong>di</strong> leopportune rimostranze preventive al Comune.Lo potrebbero fare quanti temono nuovi scempi sul Carso, per esempio aOpicina, dove c’è anche chi vorrebbe ampliare la propria già notevole villacon piscina. Una delle centinaia <strong>di</strong> opposizioni presentate sul nuovo pianoregolatore <strong>di</strong> Trieste (<strong>di</strong> cui <strong>Konrad</strong> ha già scritto più volte nei numeri scorsi),chiede infatti che la classifica dell’area a<strong>di</strong>acente la suddetta villa vengamo<strong>di</strong>ficata da zona verde a zona residenziale B6. Significherebbe potercoprire <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici – alti fino a 6,5 m. - il 45 per cento della superficie,che ora ospita bosco carsico <strong>di</strong> pregio e alcune doline.Dettaglio interessante, l’opposizione è firmata da Riccardo Illy, ex sindaco <strong>di</strong>Trieste ed ex presidente della Regione.Pare che il parere tecnico degli uffici comunali sia contrario a questarichiesta, ma l’ultima parola spetterà al Consiglio comunale, che a <strong>settembre</strong>dovrebbe esaminare e votare, una ad una, opposizioni ed osservazioni. Sulprecedente piano regolatore, nel 1997, non mancarono i “favori”, a beneficio<strong>di</strong> ex sindaci e consiglieri comunali. <strong>Konrad</strong> seguirà con attenzione i lavoridel Consiglio, per vedere se la storia si ripeterà.Dario Predonzan

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!