40 <strong>Konrad</strong> <strong>settembre</strong> 2010GRAFOLOGIASei tranquillo o agitato?Ogni singola scrittura (manuale e spontanea) è, per il grafologo, comeuna singola fotografia della psiche dello scrivente. E’ bene (per nonprendere sonore cantonate) soffermare un momento l’attenzione sullafondamentale <strong>di</strong>stinzione tra valori relativi e valori assoluti. L’esempioche spesso propongo ai miei allievi è la mia altezza: sono alto quasi unmetro e novanta (valore assoluto) ma quando vado a trovare la tribùdei watussi lì mi chiamano “il nanetto” e quando vado a far visita agliamici pigmei mi sento appellare “il gigante” (valori relativi). Riportandoil concetto alla grafologia, dobbiamo <strong>di</strong>stinguere la pre<strong>di</strong>sposizionegenerale da un qualsiasi momento particolare: conoscendo moltescritture <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> uno stesso soggetto possiamo valutare benela sua pre<strong>di</strong>sposizione alla serenità, potendo osservare una sola grafia <strong>di</strong>Esempio <strong>di</strong> scrittura piuttosto “tranquilla”qualcuno non possiamo sapere se il grado <strong>di</strong> serenità che si evince siamaggiore o minore <strong>di</strong> quello suo “standard”.Fatta la premessa, passo ad illustrare (in modo molto sintetico) quali sonoi principali aspetti grafici da valutare per stabilire il grado <strong>di</strong> agitazione otranquillità dello scrivente.Il procedere dei righi: la persona tranquilla riuscirà a produrre righipiuttosto <strong>di</strong>ritti, equi<strong>di</strong>stanti e paralleli tra loro, al contrario quella agitatasi allontanerà da questo modello e produrrà righi concavi e/o convessi e/o“tegolati”.L’inclinazione dei righi parallela al bordo superiore del foglio in<strong>di</strong>cacapacità <strong>di</strong> tenuta, inclinazioni variabili in<strong>di</strong>cano irrequietezza e incapacità<strong>di</strong> “mantenere la rotta”.L’allineamento della base delle lettere in un soggetto calmo e sereno èpiuttosto mantenuta e simile a quella scolasticamente insegnata, unaaccentuata asperità dei righi, al contrario, in<strong>di</strong>cherà i sobbalzi dell’Io delsoggetto e, in particolare, la sua iper-reattività agli impulsi istintuali.La roton<strong>di</strong>tà dei tratti curvi è segnale <strong>di</strong> energia controllata e beneerogata. Un tracciato angoloso (in special modo nei tratti curvi chenon vorrebbero, da modello calligrafico, alcuna angolosità) è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>insofferenza, impulsività, nervosismo.La pressione scrittoria ci aiuta a comprendere il grado <strong>di</strong> tranquillità delloscrivente non tanto per il suo valore me<strong>di</strong>o, quanto per la sua variabilità.Se risultasse “a macchie <strong>di</strong> leopardo” (ovvero molto variabile ed in modocasuale) in<strong>di</strong>cherebbe agitazione e mancanza <strong>di</strong> flui<strong>di</strong>tà nell’erogazioneenergetica.I tratti finali delle parole piccoli e <strong>di</strong>screti <strong>di</strong>mostreranno che lo scriventeha utilizzato nell’azione (cioè nella parola) le energie a <strong>di</strong>sposizione senzaaverne accumulate <strong>di</strong> residue inutilizzate; la presenza <strong>di</strong> frequenti trattifinali allungati (in qualunque <strong>di</strong>rezione) <strong>di</strong>rà invece che il soggetto nonriesce opportunamente a calibrare l’impiego <strong>di</strong> energie e che si trovacostretto all’antipatica ed inutile operazione <strong>di</strong> eliminazione (spreco) <strong>di</strong> talipreziose risorse.Carlo ChinagliaEsempio <strong>di</strong> scrittura piuttosto “agitata”Per chi volesse approfon<strong>di</strong>re la conoscenza della materia si rimanda altesto Grafologia – Metodo e applicazioni per capire se stessi e il prossimo,<strong>di</strong> Carlo Chinaglia, Gremese E<strong>di</strong>tore, Roma, 2007.Giornata nazionale contro la superstizionePer venerdì 17 <strong>settembre</strong>, in occasione della giornata nazionale anti-superstizioneindetta dal CICAP, il gruppo CICAP FVG organizza un convegnosulla superstizione, a Trieste, alla libreria Lovat in Viale XX Settembre 20dalle ore 17. L'evento si incentrerà su un intervento della prof. DonatellaFerrante, dell'Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trieste, che parlerà della superstizionee del pensiero "magico" dal punto <strong>di</strong> vista della psicologia cognitiva.La serata prevederà inoltre alcuni interventi più brevi (tre in tutto), tenutida relatori appartenenti al CICAP Friuli Venezia Giulia. Si parlerà ancora <strong>di</strong>superstizioni, con taglio più generale, ci sarà una breve carrellata <strong>di</strong> libri sultema, ed infine è previsto anche un originale intervento sulle superstizionitipiche <strong>di</strong> Trieste, con documentazione fotografica. E' prevista la presenza<strong>di</strong> Margherita Hack, del presidente del CICAP nazionale e del presidentedel CICAP FVG. La serata si concluderà con un <strong>di</strong>battito aperto al pubblico.Il convegno, in occasione <strong>di</strong> un fati<strong>di</strong>co “venerdì 17”, intende affrontarein chiave critica il tema della superstizione, cercando <strong>di</strong> comprenderne leorigini psicologiche, e, nei limiti del possibile, anche le origini storiche. IlCICAP non ha però assolutamente alcun intento censorio e demonizzanteverso la superstizione, che è un fenomeno popolare, un po’ folkloristico,ampiamente secolarizzato, e in larga misura innocuo. Il taglio generaledell’evento vuole essere piuttosto “leggero”: «si tratta <strong>di</strong> un modo allegro esimpatico per svelare la pochezza <strong>di</strong> certi rituali che, se presi troppo sul serio,finiscono per con<strong>di</strong>zionare negativamente la vita delle persone», <strong>di</strong>ce ilcoor<strong>di</strong>natore nazionale Massimo Polidoro.Il messaggio fondamentale è che le superstizioni, anche se in qualche casohanno un'origine comprensibile, ragionevolmente non hanno senso. Inmolti casi sono innocue, ma in qualche caso rischiano <strong>di</strong> influenzare negativamentele nostre vite, riempiendole <strong>di</strong> ansie e paure, senza arricchirlein nulla. Potremmo <strong>di</strong>re, scherzosamente che… essere superstiziosi portamale!In ogni caso, a scanso <strong>di</strong> equivoci, va riba<strong>di</strong>to che la nostra è un'iniziativaleggera: non vorremmo mai obbligare nessuno a fare qualcosa che teme,o a privarsi <strong>di</strong> un adorato portafortuna. E’ solo un invito, per tutti, a rifletteresu questi argomenti.Il CICAP è un’associazione <strong>di</strong> rilievo nazionale fondata nel 1989 per iniziativa<strong>di</strong> PIERO ANGELA e <strong>di</strong> numerosi intellettuali e scienziati italiani, ed a cuiaderiscono, fra gli altri, RITA LEVI MONTALCINI, CARLO RUBBIA, UMBERTOECO e MARGHERITA HACK.Con questa conferenza il CICAP FVG si ripresenta al pubblico triestinodopo alcuni anni <strong>di</strong> assenza dalle manifestazioni pubbliche.Per informazioni:tel. 040-417067 / 040-7793441,e-mail: friuli-vg@cicap.org - www.cicap.org/friuli/index.html
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