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appuntamenti di settembre - Konrad

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21 <strong>Konrad</strong> <strong>settembre</strong> 2010trasporti e ambienteMuoversi a pie<strong>di</strong>Chie<strong>di</strong>amo a Simone Moro, noto alpinista italiano.Che cos’è il trekking?Significa spostarsi a pie<strong>di</strong>, tornare alla più infallibile e antica tecnica <strong>di</strong> conquistare le<strong>di</strong>stanze.Ma quanto <strong>di</strong>ffusa è questa abitu<strong>di</strong>ne?Sono sempre più coloro che hanno cominciato a mettere al centro delle loro scelteuna cosa spesso inascoltata: noi stessi e la nostra libertà.Che cosa cambia nella vita <strong>di</strong> una persona, che preferisce spostarsi a pie<strong>di</strong>?Si entra in un mondo a ritmo d’uomo, dove il lento progre<strong>di</strong>re ci dà tempo <strong>di</strong>ascoltare ed ascoltarci, guardare e guardarci.Ma Lei si riferisce principalmente all’escursionismo. E in città?Certamente il trekking riguarda l’escursionismo, ma le sue regole si possono applicareanche al camminatore <strong>di</strong> città, per cosi’ <strong>di</strong>re, traffico e smog permettendo.Qualche consiglio anche per chi cammina in città, e non soltanto in montagna?I consigli sono gli stessi:mai esagerare, mai sopravvalutare le proprie capacità, sopratutto se si conduce vita sedentaria. Come <strong>di</strong>cono i me<strong>di</strong>ci, è sufficiente camminareuna mezz’ora a buon passo almeno tre volte alla settimana per mantenersi in forma.Se dallo sport e dalla pratica quoti<strong>di</strong>ana passiamo al turismo, cosa pensa deiviaggi veri e propri a pie<strong>di</strong>?è un’antica abitu<strong>di</strong>ne, tornata ora <strong>di</strong> moda. Dagli antichi pellegrinaggi religiosi allemarce del nostro secolo <strong>di</strong> colore politico, si ritorna a concepire il viaggio a pie<strong>di</strong>, sianella penisola che all’estero. Si tratta evidentemente <strong>di</strong> una filosofia <strong>di</strong> vita, piuttostouna sfida alle nostre abitu<strong>di</strong>ni che un impegno meramente fisico.è una pratica che Lei adotterebbe, il viaggio a pie<strong>di</strong> e non soltanto il trekking inmontagna?Se ne avessi il tempo, lo farei, naturalmente in compagnia <strong>di</strong> buoni amici. E anche inquesto caso valgono alcune regole: mai esagerare, mai strafare. E mai sottovalutare irischi del viaggio.Finisce a questo punto l’intervista immaginaria a Simone Moro, ma le sue parolesono in gran parte autentiche e tratte da un suo articolo apparso tempo fa sulla“Repubblica” e intitolato “Il vademecum del camminatore”. Mi è sembrato che le sueconsiderazioni da sportivo si possano applicare anche al camminatore <strong>di</strong> città. Conuna sola avvertenza: il muoversi a pie<strong>di</strong> in città può essere uno dei mo<strong>di</strong> possibili<strong>di</strong> mobilità, da adottare assieme agli altri: metro, bus, bici e, perché no? Quandostrettamente necessario, anche auto o moto. Non in modo esclusivo, dunque, macome scelta, per così <strong>di</strong>re, integrativa. E a proposito <strong>di</strong> scelte riguardanti la mobilitàurbana, arriva da Roma, come riferisce TP, la rivista dei trasporti pubblici, numero<strong>di</strong> marzo del 2010, la notizia che si è organizzato il tragitto a pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> scolari, il c.d.pe<strong>di</strong>bus, con il concorso del Comune, sistema del quale già abbiamo riferito ai nostrilettori e che auspichiamo arrivi finalmente anche a Trieste.Sergio FrancoScarpe&cervelloRiprendono a <strong>settembre</strong> gli <strong>appuntamenti</strong> <strong>di</strong> Scarpe&cervello, legatiquest’anno ad un richiamo narrativo. Il 5 <strong>settembre</strong> il titolo dell’escursioneè Una collina <strong>di</strong> calcare in mezzo alle ghiaie: Il Torre e il colle <strong>di</strong> Medea.Il ritrovo è previsto alle ore 9.30 <strong>di</strong> fronte alla chiesa <strong>di</strong> San Vito al Torre. Iltesto <strong>di</strong> riferimento è: Hans Kitzmüller, Il colle <strong>di</strong> Medea, in E in lontananzaGorizia, Gorizia, LEG, 2009.Una piccola porzione dei calcari carsici del goriziano si erge comeun’isola in mezzo alle ghiaie dei depositi fluviali portati dal Torre e daisuoi affluenti. Le acque scorrono ai pie<strong>di</strong> del colle asciutto che fu sempreusato dalle comunità <strong>di</strong> Medea e Borgnano come territorio per il pascolovagantivo. Kitzmüller nel suo racconto cerca <strong>di</strong> descrivere questo colle cheda solo è un importante landmark per l’alta pianura goriziana e u<strong>di</strong>nese,quasi un limite fisico, una misura, della <strong>di</strong>mensione della conca goriziana.Se il colle <strong>di</strong> Medea è una straor<strong>di</strong>naria balconata vi arriveremo lentamenteattraversando tre fiumi che sfociano progressivamente uno nell’altro: ilVersa, lo Iudrio e il Torre. Il motivo dell’escursione è cogliere la specialitàdelle alluvioni che hanno costruito l’armatura fisica della campagna inmolti tratti ancora ben conservata ai pie<strong>di</strong> dei calcari.L’appuntamento successivo è per il 19 <strong>settembre</strong>: La costiera duineseda Sistiana a San Giovanni del Timavo. Il ritrovo è previsto alle ore9.00 presso la piazza <strong>di</strong> Aurisina. I testi <strong>di</strong> riferimento: Rainer Maria Rilke,Elegie Duinesi, Torino, Einau<strong>di</strong>, 1978; Richard Francis Burton, Le terme <strong>di</strong>Monfalcone, Monfalcone, E<strong>di</strong>zioni della Laguna, 1992.L’escursione prevista in territorio <strong>di</strong> Duino Aurisina ci permetterà <strong>di</strong>cogliere un <strong>di</strong>verso rapporto dei luoghi rispetto alla esperienza letteraria<strong>di</strong> personaggi così <strong>di</strong>versi come Burton e Rilke. Il primo descriverà questosettore del Carso raccontando l’esperienza <strong>di</strong> un viaggio <strong>di</strong>retto alsantuario <strong>di</strong> San Giovanni sul Timavo nel quale i luoghi assumono il rilievodato dal resoconto <strong>di</strong> una esplorazione geografica. Per Rilke invece ilpaesaggio scompare sovrastato dai sentimenti dell’in<strong>di</strong>viduo. Il paesaggioè un luogo dell’anima e il territorio una scena sulla quale l’esistenza siesprime.L’escursione ci condurrà lungo le ampie balconate marine della costieratriestina e lungo la famosa passeggiata Rilke sulle falesie a picco sulmare fino al castello <strong>di</strong> Duino. Da qui lungo tratturi e strade romane ci<strong>di</strong>rigeremo verso la foce del sotterraneo Timavo e in vista della “infernale”cartiera Burgo, costruita in uno dei luoghi ambientalmente più delicatidella regione.www.legambiente.fvg.it/pagine/2/index.php- e r b o r i s t e r i a -<strong>di</strong> Manuela KlemseConsulenze: dott. Marinella Staracefarmacista – erborista – naturopataVia Lazzaretto Vecchio, 18/1 - TRIESTE - Tel. 040 3229675

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