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Nel cuore della Bosnia a 15 anni dPer la IV Settimana Internazionale della memoria un viaggio attraverso Tuzla, SaCentro <strong>di</strong> Identificazionedelle vittime <strong>di</strong> Tuzla - ICMPInternational Commission onMissing Persons Strade <strong>di</strong> Tuzia SarajevoIl 31 luglio una comitiva fatta <strong>di</strong> clown, musicisti,me<strong>di</strong>atori dei conflitti e operatori <strong>di</strong> pace havarcato il confine bosniaco per partecipare alla4a Settimana Internazionale della Memoria. Tra<strong>di</strong> loro, io.Non avrei mai pensato <strong>di</strong> ritrovarmi a viaggiaredurante la settimana tipica delle ferie italianealla volta <strong>di</strong> luoghi come Tuzla, Sarajevo oSrebrenica, per lo più in un’occasione <strong>di</strong> memoriacosì importante. A <strong>di</strong>rla tutta - e qui ammetto lamia ignoranza - non sapevo nemmeno esistesseuna settimana internazionale de<strong>di</strong>cata a queiluoghi, così vicini fisicamente ma così lontanidal provinciale triestino. Come per molte delleesperienze migliori della nostra vita, è una stranacoincidenza <strong>di</strong> eventi a metterci <strong>di</strong> fronte asorprendenti occasioni.La nostra comitiva era composta dai ragazzidell’Assessorato alle politiche giovanili epace della Città <strong>di</strong> Venezia, dai giovanissimicollaboratori dell’Associazione Sagapò Teatro <strong>di</strong>Bolzano, dagli studenti del master per me<strong>di</strong>atoridei conflitti e operatori <strong>di</strong> pace internazionali <strong>di</strong>Bolzano e dai musicisti triestini Stefano Bembi eAlessandro Simonetto, ingaggiati per l’occasionedalla Fondazione Alexander Langer <strong>di</strong> Bolzano,deus ex machina dell’intero viaggio e dellaSettimana Internazionale.Insieme abbiamo raggiunto la piccola citta<strong>di</strong>nanordoccidentale <strong>di</strong> Tuzla: un complesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficianni ‘80 segnati dalle granate e dall’incuriache i conflitti trascinano con sé, ma anche unborgo in stile austroungarico appena ricostruito;all’ingresso l’enorme centrale energetica acarbone, gigante dalla fuligginosa imponenza. Laprima tappa ufficiale del nostro viaggio è stata lasede dell’associazione Tuzlanska Amica, dove adaccoglierci c’era la presidente, la neuropsichiatraIrfanka Pasagic, i giovani collaboratori, e chilie chili <strong>di</strong> burek (tipica torta salata). TuzlanskaAmica – che potete conoscere meglio al sitowww.macondo3.org – è un’associazione nongovernativa, che si occupa dei traumi conseguitidalle donne e dai bambini in relazione alla guerracivile. I membri, perlopiù me<strong>di</strong>ci e psicologi,hanno attivato <strong>di</strong>verse ricerche sulla con<strong>di</strong>zionefemminile e sulla sindrome post-traumatica nellenuove generazioni: sono proprio questi i temiche i membri dell’associazione hanno volutocon<strong>di</strong>videre con noi, in alcuni workshop aperti airagazzi del luogo. Le ricerche parlano chiaro: perdecine <strong>di</strong> anni le persone che hanno attraversatoun periodo <strong>di</strong> guerra hanno flashback, <strong>di</strong>sturbidel sonno, problemi <strong>di</strong> memoria, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>concentrazione, sfiducia riguardo al futuro,confusione, irritabilità e rabbia. Se questo nonbastasse, gli stessi sintomi vengono manifestatidai bambini, che pur non avendo vissuto iltrauma, assimilano dai propri genitori un precisomodo <strong>di</strong> affrontare le relazioni sociali e il propriofuturo. Le stesse osservazioni sono state mossedal parlamentare riformista Igor Rajner, negliincontri successivi, e dal sindaco della Città,Jasmin Imamovic. Il terzo giorno, lo stesso dellapartenza per Sarajevo, abbiamo affrontatouno dei bocconi più amari: la visita al Centro <strong>di</strong>Identificazione (ICMP - International Commissionon Missing Persons). L’organizzazioneinternazionale, <strong>di</strong>visa in due separate strutture, sioccupa della ricostruzione e della catalogazionedei resti delle vittime della guerra, quin<strong>di</strong> dellaricerca dei parenti in vita e della comunicazionedell’avvenuta identificazione: un compitoassegnato a ricercatori stranieri ma anche acitta<strong>di</strong>ni bosniaci che molto spesso hannoavuto nella propria famiglia molte per<strong>di</strong>te.Dato lo smembramento e l’assegnazione deicorpi a fosse comuni <strong>di</strong>fferenti (compiuti peroccultare i crimini <strong>di</strong> guerra), nella strutturaperiferica dell’ICMP è attivo un’enorme frigo, cheraccoglie i vestiti e i resti “senza nome”: da questivengono ricavati il DNA e, se possibile, la causadel decesso. Nato per la guerra civile bosniaca,il Centro <strong>di</strong> Identificazione si è occupato dellevittime dell’attentato alle Torri Gemelle e delloTsunami del 2006 in Indonesia (www.ic-mp.org).Qualche ora più tar<strong>di</strong>, col cuore pesante, siamopartiti per la capitale.La conoscenza con la grande città è avvenutaattraverso incontri singolari, passeggiate esereni momenti <strong>di</strong> degustazione: nonostanteci accompagnassero inevitabilmente i segnidella guerra, sugli e<strong>di</strong>fici e nelle persone,la <strong>di</strong>mensione culturale e multietnica dellacolorata Sarajevo ha saputo restituirci un po’ <strong>di</strong>pace . Ad accompagnarci in questo percorsoAutorealizzazione e servizio all’umanitàMe<strong>di</strong>tazione - Servizio socialeCorsi <strong>di</strong> Yoga e cucina vegetarianaCene in<strong>di</strong>ane per beneficenzaFarmacia Alla BorsaOrganizzazione UmanitariaAnanda MargaCordenons PN - Piazza San Pietro 10Tel. 0434 931364 - Cell. 348 9035858www.apnu.netTrieste - Piazza della Borsa, 12tel. 040 367967 - www.farmaciaallaborsa.it