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Intimo più mare n° 203 - Marzo 2016

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strumenti<br />

Maison Lejaby<br />

Verdissima<br />

contenuto sui social network - ha aggiunto Yann Rivoallan - Questi<br />

ultimi in particolare permettono di stabilire una relazione quotidiana.<br />

Su facebook si possono condividere foto per stabilire una relazione<br />

con un gruppo numeroso che potrebbe poi andare in boutique.<br />

Facebook può anche dare delle idee da integrare nella newsletter.<br />

I social networlx permettono di stabilire un programma relazionale”.<br />

La newsletter è un modo eccellente per coinvolgere e tenere<br />

aggiornati i clienti sulle novità. L’invio è facilitato da strumenti<br />

semplici come MailChimp.<br />

“La newsletter è anche l’occasione per parlare di voi, dei brand<br />

che proponete, della vostra storia - ha continuato Yann Rivoallan<br />

- Ma anche di condividere eventi e operazioni speciali. In questo<br />

modo il consumatore avrà l’impressione di conoscervi meglio. La<br />

newsletter deve essere ludica e contenere lo storytelling del vostro<br />

DNA. Si costruisce con il cliente stesso”.<br />

Le newsletter dovrebbero essere spedite due-quattro volte al mese,<br />

facebook dovrebbe avere almeno un post al giorno in modo <strong>più</strong><br />

relazionale che informativo. La newsletter intrattiene e stabilisce<br />

un rapporto oltre a portare informazioni. Nelle ricerche realizzate<br />

per il mondo del retail, chi vende è stato descritto <strong>più</strong> volte come<br />

aggressivo, mentre il consumatore desidererebbe trovare un partner<br />

in grado di conoscere bene i suoi clienti. In boutique spesso<br />

i clienti sono infastiditi dall’atteggiamento autoritario di chi vuole<br />

vendere a tutti i costi mentre sul web tutto è <strong>più</strong> chiaro e nessuno<br />

spinge a comprare.<br />

“Fondamentale quindi è cercare di conoscere il cliente senza<br />

essere troppo invadenti - ha sottolineato Benoit Hyronde di Dolist.<br />

net - Ma anche cercare di far capire i vantaggi della conoscenza<br />

approfondita al cliente, come offerte mirate e sconti. In questo<br />

modo si può creare una relazione non aggressiva”.<br />

L’obiettivo è quello di sviluppare la fedeltà ai marchi del negozio.<br />

Per avere un’idea chiara sulle strategie da mettere in atto, è necessario<br />

analizzare gli interessi e le preferenza (dai dati dichiarati e di<br />

comportamento), sensibilizzare i clienti ai vantaggi del programma<br />

di fidelizzazione con operazioni automatiche come messaggi programmati<br />

in anticipo (di benvenuto o ringraziamento), sondaggi<br />

sulle aspettative, inviti a inscriversi al programma di fidelizzazione.<br />

La boutique deve diventare una piattaforma digitale e fisica al<br />

tempo stesso per stabilire il numero <strong>più</strong> alto di collegamenti con<br />

i clienti ma anche il punto di connessione tra i clienti e i prodotti.<br />

“La piattaforma fisica permette delle interazioni digitali - ha spiegato<br />

Yann Rivoallan - Un cliente si fotografa in negozio e posta la foto su<br />

facebook, dove può anche chiedere consigli a tutta la comunità.<br />

In questo modo pubblicizza la boutique e coinvolge anche i suoi<br />

amici di facebook”.<br />

Facebook permette di accedere a un grande numero di dati e così<br />

invitando un cliente a provare un particolare modello o la nuova<br />

collezione, si comunica lo stesso contenuto anche ai suoi amici<br />

che condividono la pagina.<br />

La boutique ideale del futuro deve diventare il luogo dove i consumatori<br />

desiderano andare e in questo luogo creare una shopping<br />

experience. Il messaggio che la boutique comunica deve essere<br />

venite e provate, poi condividete l’esperienza sui social. Alcune<br />

boutique parigine hanno scelto di fare un esperimento. Per un’ora<br />

si sono trasformate in un luogo di sola esperienza e non di vendita<br />

con grande successo e ritorno da parte dei consumatori.<br />

“Lacoste per esempio ha lanciato un’operazione per invitare i clienti<br />

a provare alcuni prodotti, senza obbligo d’acquisto -ha spiegato<br />

Yann Rivoallan - L’obiettivo è quello di condividere l’esperienza con il<br />

cliente che poi potrà rendere virale il contenuto sui social network”.<br />

STORE-TO-WEB<br />

“Le collezioni La Fée Maraboutée sono inseparabili dallo spazio di<br />

presentazione - ha spiegato Jean-Christophe Astruc - Noi creiamo<br />

degli appartamenti-boutique diversi per ogni città, integrati con<br />

l’architettura urbana”.<br />

Ma anche in boutique così particolari, il digitale ha il suo ruolo<br />

specifico. Emilie Benoit ha spiegato che i tablet che vengono dati<br />

a chi vende sono una buona soluzione per risolvere il problema<br />

dell’assortimento.<br />

“Quando un cliente chiede un articolo che è terminato si può fare la<br />

ricerca sul web per individuare se è online o se si trova in qualche<br />

negozio - ha detto Emilie Benoit - I tablet specifici per chi vende<br />

sono la risposta all’eventuale frustrazione del cliente che non può<br />

acquistare quello che vuole”.<br />

Il tablet permette anche di armonizzare la gestione di base dei<br />

dati dei clienti. Unificando i dati dell’e-commerce e del negozio è<br />

possibile così comunicare con i clienti in modo globale e coerente.<br />

”Noi ora possiamo conoscere meglio i clienti grazie a tutti questi<br />

supporti digitali - ha confermato Jean-Christophe Astruc - Abbiamo<br />

anche individuato una nicchia di clientela fino a oggi del tutto<br />

sconosciuta”.<br />

Smartphone e tablet pensati per chi vende in negozio comprendono<br />

funzioni multiple che permettono anche di velocizzare le operazioni<br />

di pagamento alle casse.

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