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FuoriAsse #19

Officina della cultura

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pittoricità e liricità sono un bella metafora<br />

di cosa può essere la poesia.<br />

MF - Quando ho iniziato a dare forma a<br />

questa idea sono affiorate, inevitabilmente,<br />

note autobiografiche, non solo<br />

linguistiche. La memoria è una facoltà<br />

umana sfuggente. Non si ricorda solo in<br />

funzione di qualcosa, ma si ricorda<br />

anche ciò che non si pensava più di<br />

poter ricordare. La memoria si governa<br />

da sé e va dove vuole. Dietro le parole<br />

deposte in un dizionario, ci sta anche la<br />

memoria dei fatti minimi e singolari, ci<br />

stanno anche le usanze perdute, le abitudini<br />

da tempo dismesse. L’uso delle<br />

parole fa in modo che il passato s’infili<br />

tra le pieghe del nostro presente.<br />

Quando però le parole hanno fatto il loro<br />

tempo bisogna lasciarle andare, un po’<br />

come le cose, per non rischiare d’incatenarci<br />

ad un passato che non tornerà<br />

mai più. Ho il privilegio di potermi occupare<br />

di parole che non si limitano a impilarsi<br />

e impolverarsi nei dizionari, ma<br />

hanno voglia di uscire all’aria aperta.<br />

AF - Sempre più spesso le parole vengono<br />

utilizzate per fini strumentali e personali<br />

e il rischio di modificarne il significato<br />

aumenta notevolmente. Anzi, l’arma<br />

dialettica più utilizzata, e più tagliente,<br />

sembra essere quella di sentirsi<br />

padroni delle parole tanto da poterne<br />

controllare il loro sviluppo, la loro crescita.<br />

Per notare tale fenomeno basta<br />

soffermarsi solo su alcune parole come<br />

rispetto, uguaglianza, tolleranza, amicizia,<br />

il cui significato, talvolta, viene manipolato.<br />

Quanto è educativo ritornare<br />

alle parole, al loro senso originario, per<br />

ricalibrarne il loro percorso evolutivo e<br />

storico e rincasarle nella società moderna,<br />

luogo dove sembrano essersi smarrite?<br />

NDF - La domanda contiene retoricamente<br />

anche la risposta. Ovvio, ma l’uso<br />

delle parole oltre che poetico è anche<br />

politico. Bello e temibile il tempo in cui<br />

©Birnaz Kurt<br />

le due funzioni potevano coincidere.<br />

MF - Le parole prima di essere proferite<br />

andrebbero capite, fatte proprie e poi<br />

condivise con altri. Trovare le parole<br />

giuste in ogni circostanza: è una parola.<br />

A volte si creano dei malintesi insormontabili.<br />

Una volta pronunciata la<br />

parola si fa strada nella mente di chi<br />

ascolta, produce un pensiero, diventa<br />

azione. Le parole dette non tornano<br />

indietro. La forza delle parole è innegabile.<br />

Le parole stanno dentro i dizionari<br />

in bell’ordine e mute. Sta a noi farle<br />

uscire all’aria aperta e renderle pesanti<br />

o leggere.<br />

E poi, a volte, ci accorgiamo che le parole<br />

non bastano. E allora servono i colori,<br />

le forme, i sapori, le note, le emozioni<br />

intessute con i nostri sentimenti.<br />

AF - Nella lettera dedicata alla parola<br />

prima, Marco, scrivi che «il ladino è<br />

intriso di passato che si narra volutamente<br />

nel presente». Quale importanza<br />

FUOR ASSE 100

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