FuoriAsse #19
Officina della cultura
Officina della cultura
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
luoghi sia perché di questi territori se ne<br />
restituiscono le tradizioni e la storia, in<br />
alcuni casi fatta di dominazioni che li<br />
hanno sfruttati e violati, sia perché se<br />
ne restituisce un’accurata rappresentazione<br />
del loro presente. Quanto è importante<br />
e che ruolo ha la memoria in<br />
questo romanzo?<br />
ND - Il rapporto tra spazio e tempo è<br />
centrale nel mio libro. A questo proposito<br />
si cita Austerlitz, il meraviglioso romanzo<br />
erratico di W.G. Sebald: «il rapporto<br />
tra spazio e tempo ha qualcosa<br />
di illusionistico e di illusorio, ed è anche<br />
per questo che ogniqualvolta ritorniamo<br />
da un viaggio, non sappiamo mai con<br />
certezza se siamo stati via». Credo che<br />
sia esattamente così; chi di noi si sentirebbe<br />
di separare con un colpo di spada<br />
quel che abbiamo vissuto da quello che<br />
abbiamo solo sognato? E questo vale<br />
specialmente per quel “sogno ricorrente”<br />
che sono i viaggi. Per contro, c’è il dubbio<br />
che «i luoghi sono l’unica cosa vera»;<br />
perché, a differenza del tempo, lo spazio<br />
pare conservarsi inalterato. Ma è veramente<br />
così? Può sembrare di sì in luoghi<br />
come Cuba, dove la storia ha rallentato<br />
il suo corso. Ma ci può essere anche il<br />
caso contrario, come quello di Singapore,<br />
divenuta irriconoscibile rispetto alla<br />
romantica base della Compagnia Britannica<br />
delle Indie narrata da Maugham<br />
e Conrad.<br />
MG - Una buona dose di disponibilità<br />
nel lasciarsi andare, di leggerezza per<br />
non prendersi mai troppo sul serio,<br />
abbandonarsi alla casualità degli eventi<br />
e la consapevolezza che «chi cerca non<br />
può trovare».<br />
ND - In Guida al giro del mondo c’è sicuramene<br />
anche questo: l’elogio della<br />
serendipity, l’arte di trovare quello che<br />
non si cerca, che poi ci riporta a Magellano,<br />
ai due donchisciotte con l’R4, al<br />
senso di libertà e abbandono degli schemi<br />
che è la vera natura del viaggiare.<br />
Non è vero che l’arte del viaggio è morta,<br />
casomai un secolo di turismo di massa<br />
ce l’ha fatta dimenticare. Il mio romanzo<br />
è anche un invito a riscoprirla, perché<br />
non è vero che le guide non servono a<br />
niente: servono a imparare a farne a<br />
meno.<br />
©Idrus Arsyad<br />
FUOR ASSE<br />
35<br />
Riflessi Metropolitani