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La rivista dei Supermercati Gulliver

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COVER STORY<br />

COSÌ SI CALCOLA<br />

LA DATA DI PASQUA<br />

La regola per calcolare quando si<br />

festeggerà la Pasqua nasce nel 325<br />

durante il primo Concilio di Nicea. È stato<br />

deciso che sarà celebrata nella domenica<br />

seguente il primo plenilunio, luna piena,<br />

dopo l’equinozio di primavera, il 21<br />

marzo. Detto così può sembrare semplice,<br />

ma in realtà il calcolo esatto dipende dal<br />

calendario usato. In Italia, dove vige il<br />

gregoriano, la Pasqua può dunque cadere<br />

tra il 22 marzo e il 25 aprile.<br />

Un esempio particolare: se il 21 marzo<br />

cadesse di sabato e ci fosse luna piena<br />

Pasqua sarà la domenica successiva,<br />

quindi il 22, se il 21 dovesse invece essere<br />

domenica si festeggerà il 28 marzo.<br />

Basta dunque armarsi di un calendario<br />

con le fasi lunari, cercare l’equinozio<br />

di primavera e la prima luna piena<br />

successiva. La domenica successiva sarà<br />

Pasqua. Sul calendario, naturalmente,<br />

sarà già segnalata la festa ma può essere<br />

sempre un divertente esercizio.<br />

Per segnarla sul calendario in anticipo,<br />

senza alzare gli occhi al cielo per stabilire<br />

quando sarà il plenilunio, bisogna<br />

usare delle formule matematiche che<br />

permettono di calcolare la data di Pasqua.<br />

Si tratta di formule che si possono trovare<br />

con facilità su Internet, frutto del lavoro<br />

di diversi studiosi nel corso dei secoli.<br />

Oggi basta un po’ di dimestichezza con<br />

i computer e un foglio elettronico per<br />

scoprire in anticipo quando organizzare<br />

la gita di Pasquetta, o si può scarica una<br />

app sul telefonino che fa già tutti i calcoli<br />

per noi.<br />

sacre dai Romani e fatto proprio dai cristiani;<br />

un dolce fatto durante Pasqua da un artigiano<br />

di Pavia in onore di re Alboino nel IV secolo; un<br />

miracolo fatto da San Colombano che durante<br />

un banchetto con la regina Teodolinda, da lui<br />

ritenuto troppo sontuoso per la Quaresima,<br />

benedisse le colombe che si trasformarono in<br />

pane mantenendo la forma del volatile. Quale<br />

che sia l’origine, oggi è un dolce lievitato che fa<br />

bella figura alla fine del pasto pasquale.<br />

IL PAGANO CONIGLIO PASQUALE<br />

Pasqua ha però anche un’origine pagana<br />

nel mondo anglosassone. In inglese si dice<br />

Easter, parola che deriva da Ostara: la dea<br />

anglosassone della rinascita e della fertilità.<br />

Veniva festeggiata nelle regioni del Nord<br />

Europa durante l’equinozio di primavera,<br />

quando il giorno e la notte erano lunghi uguali.<br />

I missionari cristiani di origine romana hanno<br />

fuso le due festività facendone una sola.<br />

Sono stati fusi anche due simboli la lepre,<br />

divenuta nel tempo un coniglio, legata a Ostara<br />

e le uova cristiane. Nei Paesi anglosassoni è<br />

tradizione che il coniglio pasquale nasconda<br />

delle uova decorate e i bambini il giorno di<br />

Pasqua devono trovarle. Questa figura è stata<br />

scoperta in Italia recentemente: nel 2012 il film<br />

“Le 5 Leggende” lo ha presentato al grande<br />

pubblico. Gli amanti del cioccolato, però,<br />

sapevano già della sua esistenza: il coniglio di<br />

cioccolato, il Gold Bunny, è dagli anni ’50 che<br />

allieta bambini e adulti.<br />

G<br />

27

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