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VIAGGI<br />
dove mangiare<br />
A Marrakech si mangia bene e si spende poco.<br />
Ci sono tanti ristoranti ma se si cerca qualità<br />
e soprattutto autenticità è meglio optare per<br />
quelli meno turistici. All’interno della Medina<br />
si trova La Salama, a poche decine di metri da<br />
piazza Jemaa El Fna; è il ristorante ideale dove<br />
vivere un’autentica cena marocchina in cui<br />
consumare piatti tipici in un’atmosfera magica.<br />
Sempre all’interno della Medina il ristornate Dar<br />
Moha, che propone cucina marocchina servita<br />
ai tavoli attorno alla piscina, illuminati dalle<br />
candele. Oppure Le Foundouk ristorante con livelli<br />
qualitativi degni di un ristorante occidentale<br />
che offre piatti fusion della cucina francomarocchina<br />
accompagnati da ottimi vini. Nella<br />
città Nuova il tempio della tradizionale cucina<br />
marocchina è Al Fassia, un ristorante gestito da<br />
sole donne, specialità la spalla d’agnello al forno.<br />
Per il dopo cena si può scegliere tra il Comptoir,<br />
locale frequentato da una clientela cosmopolita,<br />
oppure locali dove si balla fino al mattino come<br />
Théâtro o il celebre Pacha, la più grande discoteca<br />
dell’intero Nord Africa.<br />
Medina, la città vecchia, attraverso le sue mura,<br />
i giardini, i palazzi, le moschee e i tradizionali<br />
souk e che si integra perfettamente con la<br />
città nuova, sviluppatasi sotto il protettorato<br />
francese dal 1912 e caratterizzata da locali di<br />
tendenza, lounge bar, eleganti atelier di giovani<br />
artisti, gallerie d’arte, ristoranti e discoteche<br />
con i migliori dj internazionali. Il tutto dà vita<br />
a un’effervescenza culturale e artistica che<br />
non può assolutamente lasciare indifferenti,<br />
un’esperienza unica che coinvolge tutti i sensi.<br />
Marrakech è infatti un teatro a cielo aperto<br />
con migliaia di comparse, un caleidoscopio di<br />
colori, profumi (talvolta non sempre gradevoli)<br />
e suoni, una frenetica girandola di emozioni<br />
perfettamente orchestrata dal richiamo del<br />
muezzin che a orari precisi scandisce come un<br />
metronomo i ritmi della giornata.<br />
La parte più suggestiva e autentica della<br />
città è senza alcun dubbio la Medina, la parte<br />
storica circondata da una cinta muraria di 22<br />
chilometri dichiarata dall’Unesco Patrimonio<br />
dell’Umanità. La Medina si presenta come<br />
un anarchico labirinto di vicoli e strade che<br />
brulicano di vita e… di traffico, davvero da<br />
bollino nero, con biciclette, auto, furgoni, asini,<br />
carrozze e motorini e un continuo suono di<br />
clacson. Attraversando le vie si passa per i<br />
tradizionali souk, un’autentica pioggia di colori,<br />
mercati permanenti in cui circa 45.000 artigiani<br />
marocchini vendono di tutto: ceramiche,<br />
tappeti, spezie, tantissime spezie, gioielli,<br />
babouche, caftani. Merita una menzione<br />
particolare l’olio di Argan, conosciuto anche<br />
come l’oro dei Berberi, per le sue incredibili<br />
virtù cosmetiche che si può acquistare in una<br />
delle tante erboristerie che si trovano sia nella<br />
Medina che nella città Nuova.<br />
Se è vero che tutte le strade portano a Roma,<br />
a Marrakech tutte le vie del souk portano<br />
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