la toscana aprile

Omaggi
A cura di
Barbara Santoro
Pupi di Stac
Favole da grandi e da bambini
ed editoriali in Toscana. Numerosi i
premi e i riconoscimenti, nonchè un
nutrito numero di partecipazioni a festival
prestigiosi anche all’estero (Francia,
Belgio, Spagna, Svizzera, Germania,
Repubblica Ceca, Romania e Israele), a
trasmissioni televisive e radiofoniche. I
Pupi di Stac dal 1998 sono riconosciuti
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
la Regione Toscana e la Fondazione
Cassa di Risparmio di Firenze.
Gli spettacoli sono recitati e cantati dal
vivo, con musiche di scena registrate. I
pupi, di legno intagliato, sono alti circa
50 centimetri e hanno, unici nella tradi
Barbara Santoro
Nel 1946 Carlo Staccioli (1915-
1971), allo scopo di rinnovare
la tradizione toscana del Teatro
dei Burattini, creò i Pupi di Stac (Stac
dal cognome Staccioli). A succedergli
fu prima Laura Poli (sorella maggiore di
Paolo e di Lucia) e poi il figlio Enrico
Spinelli quando questa venne a mancare
nel 1991. Fin dall’inizio lo stile che
ancora oggi distingue la compagnia
fu il dialogo con i piccoli, la ricerca ed
elaborazione di antiche fiabe popolari,
l’andamento ironico ed arguto, il ritmo
serrato, l’uso del parlar toscano. Oggi
i Pupi di Stac, condotti nella linea di
sempre da Enrico Spinelli, contano sul
contributo di diversi attori/manipolatori
(Giulio Casati per primo, poi Cristina
Bacci, Margherita Fantoni, Patrizia
Morini, Laura Spinelli, Beatrice Carlucci
e Pietro Venè) che si alternano nei 28
titoli del repertorio e Daria Giusti ne
cura l’organizzazione.
Duecento sono gli spettacoli che ogni
anno vengono presentati in rassegne
e festival italiani ed europei. Ricca è
la collezione di burattini e materiali
del Teatro di Figura, spesso oggetto
di mostre; si promuovono stagioni e
rassegne teatrali, iniziative didattiche
14 Un momento dello spettacolo La bella delle tre arance