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la toscana aprile

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Itinerari<br />

Insoliti<br />

A cura di<br />

Barbara Santoro<br />

IL CASTELLO DI PORCIANO<br />

Una storia d’amore in un luogo incantato<br />

di Barbara Santoro<br />

F<strong>la</strong>minia Goretti de F<strong>la</strong>mini nacque a Romea ai piedi del<br />

castello di famiglia nel 1905. Donna generosa, le sue<br />

scelte furono sempre ardite, dalle mode agli studi, e<br />

spesso controcorrente. Ottima cavallerizza ed eccellente ballerina<br />

visse una gioventù spensierata tra Firenze, il Casentino<br />

e <strong>la</strong> Versilia dove fu spesso ospite del<strong>la</strong> nonna Marianna<br />

Digerini Nuti Ginori al<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> La Versiliana che ospitò anche<br />

D’Annunzio. Contro il volere del<strong>la</strong> famiglia volle diventare<br />

ostetrica e fu <strong>la</strong> levatrice delle donne povere e dei loro figli.<br />

Dopo <strong>la</strong> tragica morte del fidanzato, scoprì il fascino del<strong>la</strong><br />

campagna e l’amore per le piante. Si dedicò per questo al<strong>la</strong><br />

scoperta delle nuove varietà di Iris ibridate negli Stati Uniti.<br />

Infermiera volontaria del<strong>la</strong> Croce Rossa Italiana, allo scoppio<br />

del<strong>la</strong> Seconda Guerra Mondiale si imbarcò su una nave<br />

ospedale e per il suo eroico comportamento fu decorata con<br />

<strong>la</strong> Croce di Guerra al Valore Militare. Quando arrivarono gli<br />

americani in Italia incontrò George Anderson Specht, avvocato<br />

del Minnesota. Si innamorarono e si sposarono a Firenze<br />

il 3 luglio 1946. In un primo tempo pensarono di andare in<br />

America ma <strong>la</strong> bellezza del<strong>la</strong> terra italiana li fece rimanere. Nel<br />

1950 nacque l’unica figlia Martha che è tuttora <strong>la</strong> proprietaria<br />

del castello di Porciano. Nel 1954 F<strong>la</strong>minia volle creare il<br />

famoso Giardino dell’Iris su un terreno concesso dal Comune<br />

di Firenze sotto il Piazzale Miche<strong>la</strong>ngelo. Intanto aveva ricevuto<br />

per parte paterna i ruderi del Castello di Porciano appartenuto<br />

ai Conti Guidi e con grande forza di volontà, vendendo<br />

<strong>la</strong> loro casa fiorentina e aiutati dal<strong>la</strong> Soprintendenza, i coniugi<br />

Specht riuscirono a ricostruire l’interno e a consolidare l’esterno.<br />

George morì nel 1973 ma F<strong>la</strong>minia tra mille difficoltà<br />

anche economiche continuò nell’impresa e nel 1978 fu inaugurato<br />

il piccolo museo al piano terreno del castello. F<strong>la</strong>minia<br />

si è spenta a 99 anni ed oggi riposa accanto al marito nel<br />

piccolo cimitero di Porciano sotto <strong>la</strong> grande Torre. La figlia<br />

continua ad accogliere con il suo bel sorriso e gli occhi bril<strong>la</strong>nti<br />

di gioia gli ospiti che desiderano vivere qualche giorno o<br />

più tempo in questo “magico Casentino”.<br />

1250 e <strong>la</strong> prima metà del 1300, il castello ed il sito conobbero<br />

il loro apogeo politico e culturale. All’inizio del XIV secolo a<br />

dimostrazione dell’importanza politica dei Guidi di Porciano,<br />

lo stesso Dante Alighieri, durante il suo esilio casentinese, fu<br />

ospitato nel castello di Porciano. Qui, stando al<strong>la</strong> tradizione,<br />

avrebbe scritto le sue tre famose lettere Ai Principi e Popoli<br />

d’Italia, Ai Fiorentini e Ad Arrigo VII (1311). Dal<strong>la</strong> metà del<br />

XIV secolo il castello andò incontro ad una forte decadenza<br />

politica passando, nel 1349, sotto <strong>la</strong> protezione di Firenze<br />

con gli Atti di Accomandigia. Tra dissidi familiari, debolezza<br />

politica e forte ingerenza fiorentina, nel 1442 l’ultimo conte<br />

di Porciano, Ludovico, rinunciò a tutti i suoi diritti feudali<br />

sul<strong>la</strong> contea e sui suoi uomini facendosi monaco. Da quel<br />

momento il castello passò definitivamente sotto il dominio<br />

del<strong>la</strong> Repubblica Fiorentina e venne acquistato come rudere<br />

nel XVIII secolo dall’abate conte Giuseppe Goretti de F<strong>la</strong>mini.<br />

Oltre un secolo dopo, nel 1913, Goretto Goretti de F<strong>la</strong>mini,<br />

nonno dell’attuale proprietaria, installò quattro catene di ferro<br />

a metà dell’altezza del<strong>la</strong> torre, salvando<strong>la</strong> dal crollo quando<br />

quasi tutto il paese di Porciano venne distrutto dal terremoto<br />

del 1919. Dal 1963 al 1978, fu portato avanti il completo<br />

restauro da parte di F<strong>la</strong>minia Goretti de F<strong>la</strong>mini e di suo<br />

marito George A. Specht, genitori dell’attuale proprietaria<br />

Martha. I materiali ceramici conservati nel museo archeologico<br />

del castello abbracciano un arco cronologico compreso<br />

tra il XII e il XVIII secolo e si caratterizzano per <strong>la</strong> presenza di<br />

maiolica arcaica, maiolica arcaica blu, zaffera a rilievo e italo<br />

- moresca. Tali reperti testimoniano l’importanza economica,<br />

politica e culturale del castello di Porciano come “centro di<br />

contea” e avvicinano i Guidi a quel<strong>la</strong> che era l’avanguardia<br />

delle produzioni e del gusto artistico contemporanei. Lo studio<br />

dei reperti esposti si deve al Gruppo Archeologico Casentinese<br />

(GAC) con <strong>la</strong> consulenza di Guido Vannini, professore<br />

di Archeologia Medievale presso l’università di Firenze. Oggi<br />

il castello fa parte del<strong>la</strong> rete eco-museale del Casentino. E’<br />

tutt’oggi proprietà privata ed aperto le domeniche ed i giorni<br />

festivi dal 1° maggio al 31 ottobre con orario 10-12 e 16-19.<br />

La storia di Porciano<br />

Il sito di Porciano testimonia <strong>la</strong> presenza dei Conti Guidi dal<br />

principio al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> loro parabo<strong>la</strong> politica in Casentino.<br />

Attestato, per <strong>la</strong> prima volta, in due pergamene del giugno<br />

1007 e del novembre 1017 assieme al castello di Strumi<br />

presso Poppi, fu uno dei loro primi insediamenti nel<strong>la</strong> val<strong>la</strong>ta.<br />

Dal<strong>la</strong> seconda metà del XIII secolo assunse l’attuale aspetto<br />

fortificato con l’imponente torre pa<strong>la</strong>ziale, raro esempio di<br />

architettura militare e residenziale al tempo stesso. Tra il<br />

Per informazioni: cell. +39 337.671277<br />

Proprietaria: Martha Specht Corsi<br />

tel. +39 337.671277<br />

+39 055.400517 /<br />

fax +39 055.400506<br />

info@castellodiporciano.com<br />

www.castellodiporciano.com<br />

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IL CASTELLO DI PORCIANO

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