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COVER STORY<br />
Vernazza,<br />
sogno o realtà?<br />
piccoli paesi e dei terrazzamenti sulle colline che<br />
li circondano, costruiti sormontando le difficoltà<br />
di ripidi e scoscesi terreni, racchiude chiaramente<br />
in sé la storia e la cultura degli insediamenti di<br />
questa regione nel corso di un millennio”. Con<br />
questa motivazione l’Unesco, nel 1997, ha inserito<br />
le Cinque Terre nella World Heritage List (Patrimonio<br />
Mondiale dell’Umanità). La bellezza di queste<br />
terre è stata in passato cantata e narrata anche<br />
da poeti e scrittori come Eugenio Montale, che<br />
qui trascorse la sua giovinezza, e Gordon Byron,<br />
che con le sue poesie contribuì a esportare anche<br />
all’estero il loro fascino.<br />
LE CINQUE PERLE<br />
Aggrappati su scogliere a strapiombo sul mare e<br />
circondati dalla macchia mediterranea, Monterosso,<br />
Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore<br />
sono cinque perle di rara bellezza sospese tra<br />
cielo e mare che, isolate dalle principali vie di<br />
comunicazioni, hanno mantenuto inalterata nel<br />
corso dei secoli la loro struttura urbanistica. Le<br />
tipiche case a torre genovesi dai colori pastello,<br />
verdi, rosse, gialle e rosa si innalzano verso il cielo,<br />
strette le une alle altre per mancanza di spazio,<br />
quasi a sostenersi le une con le altre. L’atmosfera<br />
che si respira passeggiando tra i caruggi, gli antichi<br />
portici e i vicoli dalle differenti tonalità create<br />
dalle sfumature della luce che attraversa le torri<br />
riporta indietro nel tempo. Così come la cucina<br />
CINQUE TERRE<br />
A NUMERO CHIUSO<br />
Il fascino senza tempo dei cinque borghi e i<br />
suggestivi percorsi scavati nella roccia e affacciati<br />
sul mare del Parco delle Cinque Terre attirano<br />
ogni anno tantissimi turisti. Anzi, troppi. Nel<br />
ponte del 25 aprile scorso sono stati contati<br />
addirittura più di quattromila visitatori, qualcosa<br />
più simile allo “struscio” cittadino che a una<br />
romantica passeggiata immersi nella natura. Ecco<br />
perché è stato necessario prendere una decisone<br />
drastica. Dal 1° giugno per visitare i sentieri del<br />
Parco delle Cinque Terre sarà necessario dotarsi<br />
di un biglietto: la Cinque Terre Card. I percorsi<br />
saranno quindi a numero chiuso, una decisione<br />
che ha suscitato polemiche, ma che intende<br />
preservare la bellezza del territorio e di rendere<br />
migliore l’esperienza di viaggio dei turisti. Una<br />
volta acquistata (anche online) la Cinque Terre<br />
Card, si può accedere ai quasi 100 chilometri di<br />
sentieri. Scaricando poi un’app per smartphone,<br />
Cinqueterre Hiking, è possibile sapere in tempo<br />
reale quali sono i sentieri più o meno affollati e<br />
quali invece sono stati chiusi perché hanno già<br />
raggiunto il numero massimo di persone nell’arco<br />
di una giornata e ricevere consigli su percorsi<br />
alternativi. Inoltre la app permetterà di localizzare<br />
i turisti che, in caso di difficoltà, potranno essere<br />
soccorsi in modo rapido ed efficace.<br />
“Non è il numero chiuso che stiamo cercando.<br />
Probabilmente deprimerà un certo tipo di<br />
turismo, ma non è una scelta di esclusione,<br />
semmai di elezione e di qualificazione. E il nostro<br />
territorio, piccolo e fragile, va tutelato con la<br />
collaborazione di tutti, dai sindaci agli operatori<br />
commerciali”, ha precisato Vittorio Alessandro,<br />
contrammiraglio in pensione e da 5 anni<br />
presidente del Parco.<br />
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