syndicom rivista N. 1 - I forzati della rete
syndicom rivista 1/17
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Dalle<br />
16 17<br />
«Per noi datori di lavoro è molto importante vivere una partnership sociale<br />
aperta e avere standard minimi di settore chiari e comprensibili, che non valgano<br />
soltanto per noi ma per tutto il settore» Peter Weigelt, presidente contactswiss<br />
professioni<br />
I soci discutono insieme gli obiettivi e il futuro del sindacato. (© Samuel Bauhofer)<br />
Fairlog: <strong>syndicom</strong>, SEV<br />
e Unia si alleano per<br />
il trasporto su strada<br />
Il trasporto su strada è un ambito poco<br />
regolamentato ma in continua crescita.<br />
Non da ultimo perché le grandi<br />
aziende esternalizzano il trasporto<br />
delle proprie merci. Anche la Posta un<br />
anno e mezzo fa ha riformato la sua<br />
flotta di camion con veicoli di oltre<br />
3,5 tonnellate affidando gli incarichi a<br />
privati. Le ditte parlano di efficienza<br />
economica aziendale, ma con ciò<br />
probabilmente si riferiscono ai bassi<br />
salari in questo settore.<br />
La logistica dei camion si addentra<br />
in ambiti coperti parzialmente sia da<br />
La tutela dei professionisti<br />
appartenenti a<br />
tutte le forme di lavoro:<br />
un obiettivo strategico<br />
di <strong>syndicom</strong>.<br />
La protezione dei professionisti appartenenti<br />
a tutte le forme di lavoro è<br />
uno dei quattro obiettivi strategici al<br />
Congresso <strong>syndicom</strong>: ciò dimostra<br />
l’importanza e l’impellenza <strong>della</strong><br />
questione. Poiché con la crescente digitalizzazione<br />
queste forme di lavoro<br />
stanno prendendo sempre più piede.<br />
«Il nostro obiettivo è quello di migliorare<br />
la protezione sociale e la posizione<br />
professionale [dei lavoratori appartenenti<br />
alle nuove forme di lavoro]<br />
e impedire che non siano costretti,<br />
contrariamente alla loro volontà, a sottostare<br />
a tali forme di lavoro», recita il<br />
documento strategico. Obiettivo che<br />
deve essere implementato attraverso<br />
una maggiore protezione dell’assicurazione<br />
sociale, la certificazione delle<br />
piattaforme, il regolamento collettivo<br />
delle indennità e la protezione <strong>della</strong><br />
proprietà intellettuale dei freelance.<br />
Gli obiettivi strategici sono stati<br />
elaborati insieme al comitato centrale<br />
e si trovano ora nella seconda tornata<br />
di trattative presso gli organi competenti.<br />
Gli ulteriori obiettivi riguardano<br />
lo sviluppo degli iscritti, lo sviluppo<br />
dei Contratti Collettivi di Lavoro e il diritto<br />
alla formazione continua e al perfezionamento.<br />
Gli organi potranno<br />
presentare proposte relative al documento<br />
strategico fino al Congresso.<br />
<strong>syndicom</strong>.ch/congresso2017<br />
<strong>syndicom</strong>, dal SEV e da Unia. Dunque<br />
è naturale che i tre sindacati abbiano<br />
inaugurato una cooperazione fondando<br />
insieme l’associazione Fairlog,<br />
che dovrà spianare la strada ai tre<br />
sindacati affinché riescano a regolare,<br />
a medio termine, l’intero settore.<br />
(David Roth)<br />
La politica contrattuale<br />
all’epoca <strong>della</strong><br />
digitalizzazione<br />
Mentre l’opinione pubblica continua<br />
a discutere alacremente di digitalizzazione,<br />
nei Contratti Collettivi di Lavoro<br />
(CCL) cerchiamo soluzioni conc<strong>rete</strong><br />
per risolvere le sfide di natura<br />
sindacale nel mondo del lavoro digitale.<br />
Il CCL Sunrise è il primo contratto<br />
collettivo di lavoro aggiornato<br />
tenendo conto di questa problematica<br />
e contiene due importanti novità. Per<br />
la prima volta, un CCL sancisce esplicitamente<br />
il diritto a «staccare la<br />
spina». Si tratta di una pietra miliare<br />
nell’era dello sconfinamento del lavoro<br />
nella sfera privata. I collaboratori<br />
con un contratto Sunrise hanno il diritto<br />
all’irreperibilità al di fuori dell’orario<br />
di lavoro. In più siamo riusciti a<br />
stabilire nel CCL il diritto ad attività di<br />
Contact- e callcenter:<br />
un contratto per l’intero settore<br />
L’ulteriore adesione al CCL del nuovo partner sociale CallNet.ch,<br />
accanto al sindacato <strong>syndicom</strong> e all’associazione di settore<br />
contactswiss, rappresenta un importante passo verso<br />
la dichiarazione di obbligatorietà generale del CCL.<br />
La regolamentazione universale delle<br />
condizioni di lavoro attraverso l’obbligatorietà<br />
generale è una necessità,<br />
dato che le richieste verso le aziende e<br />
i loro dipendenti nel settore dei contact-<br />
e callcenter sono salite notevolmente<br />
negli ultimi anni. Standard qualitativi<br />
sempre più severi, crescente<br />
I firmatari del CCL: Dieter Fischer, Giorgio Pardini e Peter Weigelt. (© zvg)<br />
standardizzazione e allo stesso tempo<br />
un maggior orientamento verso il<br />
cliente sono tutti requisiti che ormai<br />
vengono dati per scontati quando si assumono<br />
gli agenti. Questi a loro volta<br />
sono nella morsa di obiettivi contrapposti,<br />
da un lato la redditività, dall’altro<br />
l’assistenza individuale dei clienti.<br />
formazione e perfezionamento adeguate,<br />
a sostegno <strong>della</strong> competitività<br />
sul mercato del lavoro. Nelle trattative<br />
future intendiamo fare ulteriori passi<br />
in avanti. Uno di questi è la regolamentazione<br />
e certificazione delle piattaforme<br />
di crowdworking. Chi gestisce<br />
una piattaforma digitale è tenuto a<br />
evitare pratiche di dumping sociale e<br />
salariale, nonché a garantire il versamento<br />
dei contributi all’assicurazione<br />
sociale e delle imposte. Con tale rivendicazione,<br />
<strong>syndicom</strong> può dare il proprio<br />
contributo a far sì che le aziende<br />
non facciano ricadere il rischio d’impresa<br />
sulle piattaforme e conseguentemente<br />
sulle spalle dei lavoratori.<br />
Daniel Hügli è segretario centrale del settore ITC<br />
e assiste i Contact- e Callcenter.<br />
Vantaggi per lavoratori e datori<br />
di lavoro<br />
In quest’area conflittuale tra economicità<br />
e orientamento al cliente, il<br />
CCL con i suoi standard minimi relativi<br />
alle condizioni di lavoro offre<br />
un’efficace tutela contro il dumping<br />
salariale e sociale, di cui approfittano<br />
anche le aziende. Il CCL promuove<br />
una concorrenza leale, condotta con<br />
gli stessi mezzi, che viene attuata attraverso<br />
la qualità delle prestazioni e<br />
non attraverso i costi del personale. Il<br />
presidente dell’associazione padronale<br />
contactswiss, Peter Weigelt, ne è<br />
sicuro: «per noi datori di lavoro è<br />
molto importante vivere una partnership<br />
sociale aperta e avere standard<br />
minimi di settore chiari e comprensibili,<br />
che non valgano solo per noi ma<br />
per tutto il settore». Alla domanda sul<br />
perché soltanto ora è stato trovato un<br />
accordo con gli altri partner associativi,<br />
Peter Weigelt risponde: «il settore<br />
è nuovo, strutturato molto largamente<br />
e in continua crescita. Dunque prima<br />
che ci si unisse è dovuta sorgere una<br />
certa insofferenza». Il presidente di<br />
CallNet.ch Fischer ribadisce che «il<br />
CCL è un mezzo per raggiungere meglio,<br />
attraverso l’obbligatorietà generale,<br />
certi operatori di mercato resistenti.<br />
Questo è fondamentale se si<br />
considera l’aumento generale di pressione<br />
sul ramo ma soprattutto anche<br />
se si guarda verso le regioni confinanti<br />
con l’estero». (Christian Capacoel)<br />
<strong>syndicom</strong>.ch/it/divisioni/ccc