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edizione speciale
www.mediaradius.it
N° 06 - Giugno 2013
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione A.P. - 70% - CNS Bolzano - Prezzo singolo 2e - In caso di mancato recapito restituire a Bolzano CPO per la restituzione all mittente, previo pagamento resi TASSA PAGA/TAXE PERCUE
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Indice
06 Adesso o mai più!
12 Terra di Reti, Romani e sciatori
14 Coppia nella vita e in cordata
16 E non sono ancora stanchi…
17 Voci dall’Alpe
20 L’Alpe di Siusi ieri e oggi
22 Alta cucina in malga
23 Armonia con il colore
25 Un vero Grand Hotel
27 Una grande sfida
29 Un periodo di realizzazione breve ma intenso
30 Benessere per il corpo e per l’anima
34 Sette pilastri per una vacanza perfetta
36 Con calma e spirito di squadra
37 Il connubio perfetto
38 Il re del vino
39 Tradizione con estro
40 Straordinario
42 Gioco e divertimento per i più piccoli
43 In vacanza con tutta la famiglia
44 Al di là di ogni aspettativa
45 Una vacanza in entrambi gli hotel: perché no?
46 Il giudizio degli esperti:
semplicemente favoloso!
48 Tradizione e atmosfera
50 Semplice ma mai banale
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39040 Alpe di Siusi
Alto Adige
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Adesso o mai più!
Lei ha i capelli biondi, lui neri brizzolati;
lei è estroversa, lui di indole tranquilla…
Cinzia e Hugo Bernardi sono la prova evidente
che gli opposti si attraggono. Diversi,
ma strettamente uniti da due cose: gli stessi
sogni e la passione per il lavoro.
Editore: Athesia Druck Srl,
Bolzano, Reg. Trib Bolzano N° 26/01,
il 27.11.2001
Responsabile direttore del progetto:
Franz Wimmer
Responsabile redazione:
Armin Mair
Coordinamento progetto:
Marita Wimmer
Redazione: Nicole D. Steiner,
Marita Wimmer, Arianna Ghilardotti
Annunci: Marita Wimmer, Franz Wimmer
Amministrazione: via dei Cappuccini 5
39100 Bolzano | Tel. 0471 081 561
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Foto: Athesia, Andrea Cazzaniga,
Helmuth Rier – www.fotorier.it,
Egon Dejori, Foto Mario Imst,
Famiglia Manzardo, Alpina Dolomites,
Hotel Gardena, Archivi pubblici e privati.
Concetto e realizzazione:
King Laurin Srl, Appiano
Grafica e impaginazione:
Georg Hochkofler
Produzione: Athesia Druck Srl,
Bolzano – www.athesia.it
Distribuzione: via posta
Tiratura: 30.000
Prezzo singolo: 2 euro
La redazione non si assume alcuna
responsabilità per le notizie e i dati
pubblicati che sono stati forniti
dalle singole aziende.
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L’Alpe di Siusi
un paesaggio unico al mondo
L’Alpe di Siusi non è solamente l’altopiano più vasto d’Europa, ma anche una delle
meraviglie delle Dolomiti, dichiarate nel 2009 Patrimonio Mondiale della Natura
UNESCO. Quasi 56 km² di verdi prati in estate e di distese innevate in inverno, una
flora e una fauna uniche al mondo, scorci panoramici di incomparabile bellezza: è in
questa straordinaria cornice naturale che sorge l’Alpina Dolomites.
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alpina dolomites 06/2013
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Adesso o mai più!
Lei ha i capelli biondi, lui neri brizzolati; lei è estroversa, lui
di indole tranquilla… Cinzia e Hugo Bernardi sono la prova
evidente che gli opposti si attraggono. Diversi, ma strettamente
uniti da due cose: gli stessi sogni e la passione
per il lavoro. Insieme da vent’anni, quattro figlie, sono
proprietari felici e orgogliosi di due strutture che si possono
annoverare tra le prime dell’Alto Adige.
È stata proprio la passione a spingere due anni fa questa
coppia di albergatori di Ortisei a catapultarsi in una nuova
avventura. “In realtà avevamo già rifiutato l’offerta del
signor Schweigkofler, il precedente proprietario”, ricorda
Cinzia. “Poi, in una giornata di tempo magnifico, lui ci
portò all’Alpe di Siusi...”. Ed è proprio lì che è successo. Un
vero e proprio colpo di fulmine: l’Alpina Dolomites. Una
scelta di vita. “È stata una decisione impulsiva”, racconta
Hugo, al quale abbiamo chiesto se ha passato notti insonni
a causa di questo investimento. “No”, ride lui, che cinque
anni fa è diventato nuovamente padre di un vulcanico
trottolino di nome Maddalena, “siamo troppo stanchi per
rinunciare al sonno.”
Un cinque stelle con l’atmosfera di un hotel
a conduzione familiare
L’impegno è più che raddoppiato: ciò nonostante, Cinzia e
Hugo vogliono mantenere una struttura a gestione familiare
ed essere onnipresenti in entrambi gli hotel. Condurre due
alberghi a cinque stelle, l’Hotel Gardena a Ortisei e l’Alpina
Dolomites sull’Alpe di Siusi, significa avere il dono dell’ubiquità
o quasi. Ad ogni modo i due si spostano ogni giorno
da una parte all’altra e la loro presenza è un fattore importante,
non solo per i collaboratori, ma anche per gli stessi
ospiti. Entrambi conoscono a fondo il mestiere dell’albergatore;
non per niente sono cresciuti in strutture turistiche:
Cinzia a Selva Gardena, Hugo a Ortisei.
Sono entrambi albergatori purosangue e punto di riferimento
dei loro collaboratori per qualsiasi questione inerente gli
hotel. La loro massima priorità è l’assoluto benessere degli
ospiti: in quest’ottica si inserisce anche quel tocco personale
in cui Cinzia e Hugo ripongono tanta importanza. Augurare
buongiorno, sorridere amichevolmente, chiedere com’è andata
la giornata e accogliere calorosamente gli ospiti abituali:
sono queste piccole attenzioni che fanno tutta la differenza.
Gli ospiti si rendono conto che per Cinzia e Hugo questo è
un atteggiamento spontaneo, che viene dal cuore.
Albergatori e genitori per passione
Il lavoro viene al primo posto, ma quando una delle figlie
ha bisogno dei genitori, si ferma tutto. Cinzia e Hugo sono
anche questo: genitori entusiasti. Le quattro figlie Michela
(19), Silvia (17), Anna (14) e l’ultima nata Maddalena (5)
sanno che mamma e papà sono sempre pronti ad ascoltarle.
Cinzia e Hugo si scambiano uno sguardo d’intesa: “I due
hotel ci impegnano moltissimo. Se per la famiglia rimane
un po’ di tempo, per noi non ce n’è proprio. Ma col nostro
lavoro anche questo è da mettere in conto”.
Anche dopo 20 anni il loro matrimonio procede nel migliore
dei modi. “Siamo molto felici”, sorride Cinzia. “Tra noi
funziona proprio perché facciamo tutto insieme e perché
Hugo è così paziente.” Lui allora controbatte ridendo:
“Anche tu non sei certo da meno”. Poi continua: “Abbiamo
avuto la fortuna di trovare dei bravi collaboratori, che hanno
capito al volo quello che volevamo: l’architetto Marcello
de Biasi, che ha seguito il progetto sin dall’inizio, l’architetto
Gerhard Tauber e la designer d’interni Wilma Agostini”.
“Il risultato ha superato tutte le nostre aspettative”
“Sappiamo bene che la seconda fase edilizia è stata gravosa
per l’Alpe. Ma abbiamo realizzato tutto a tempo di record e
il risultato ha superato tutte le nostre aspettative.” Quando
i Bernardi hanno avviato la costruzione dell’hotel, tutti gli
ostacoli burocratici erano già stati superati. C’erano voluti
dieci anni per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie
per lo spostamento dell’Hotel Dialer dal versante interno
a quello esterno dell’Alpe. “Gli aspetti più delicati erano
già stati risolti e noi ci siamo potuti concentrare sulle cose
essenziali, sulla realizzazione vera e propria.”
Entrambi possedevano il know-how necessario, grazie alla
loro attività e all’esperienza maturata dieci anni prima durante
la ricostruzione dell’Hotel Gardena: “Inoltre abbiamo
avuto la fortuna di trovare subito una linea d’intesa con i
nostri progettisti, ingegneri e operai, con la ditta costruttrice
e con tutti quelli che hanno partecipato all’impresa. In qualche
modo il nostro entusiasmo ha contagiato tutti”.
Punto di riferimento per la soluzione di tutti i problemi
Come all’Hotel Gardena, anche all’Alpina Dolomites Cinzia
si occupa della reception e delle prenotazioni, mentre Hugo
è responsabile della contabilità e funge da punto di riferimento
per la risoluzione di tutti i problemi, in qualunque
ambito si presentino. Durante il colloquio Hugo risponde
a una decina di telefonate; Cinzia a sua volta presta ascolto
alle richieste di due ospiti e contemporaneamente sceglie i
nuovi grembiuli per i camerieri del ristorante, mentre cerca
di concordare con la piccola Maddalena quante caramelle
può ancora mangiare quel giorno.
Georg Hochkofler
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La grande famiglia si riunisce a tavola
Anche Annemarie Demetz, la mamma di Hugo, che a
suo tempo ereditò l’hotel dal padre portandone avanti la
gestione da sola dopo la morte del marito, è coinvolta nella
vita quotidiana della famiglia: è lei infatti a occuparsi delle
ragazze. Dai Bernardi poi si pranza sempre insieme: tutta la
famiglia intorno a un unico tavolo!
Perchè fare tutto questo? Cinzia e Hugo, che si sarebbero
potuti accontentare del successo dell’Hotel Gardena, non
hanno bisogno di rifletterci su troppo: “Vogliamo soddisfare
i nostri ospiti, offrendo loro ciò di cui hanno bisogno
o che desiderano.”
Secondo i Bernardi, la posizione e il magnifico staff costituiscono
un ulteriore punto di forza. “Abbiamo affidato
tutti i ruoli importanti a collaboratori dell’Hotel Gardena,
in parte anche a persone molto giovani. Sapevamo che il
nostro entusiasmo per questo progetto era contagioso, e
sapevamo anche che tutti avrebbero dato il meglio, nella
consapevolezza di avere la nostra fiducia e di poter lavorare
in modo autonomo.”
La grande incognita era l’impatto che l’hotel avrebbe avuto
sugli ospiti. “La nostra esperienza è legata all’Hotel Gardena,
che si trova nel centro del paese”, spiega Hugo Bernardi;
“negozi, bar, gelaterie ed enoteche praticamente sono dietro
l’angolo. La vera incognita era se gli ospiti avrebbero accettato
questa posizione isolata. Prima dell’inaugurazione abbiamo
scritto a tutti i clienti dell’Hotel Gardena, e l’iniziativa ha
avuto successo: non sono pochi quelli che sfruttano la possibilità
di ripartire le loro vacanze tra le due strutture.” La prima
stagione, l’inverno 2010/2011, si è rivelata in ogni caso più
che promettente, e quelle successive non sono state da meno.
Chiunque abbia davanti agli occhi il panorama mozzafiato
dell’Alpe di Siusi – dalla propria camera o dalla terrazza
Hugo Bernardi,
in secondo piano
l‘Alpina Chalet
dell’hotel, dal ristorante, dalla sauna o dalla piscina – può
tranquillamente rinunciare alla vita di paese e allo shopping,
e piuttosto scegliere di dedicare un pomeriggio alla visita
delle città altoatesine di Bolzano, Merano o Bressanone.
“La nostra fortuna più grande sono i nostri collaboratori”
“La nostra fortuna più grande, però, sono i nostri collaboratori”:
di questo Hugo e Cinzia sono convinti. Molti posti
chiave sono occupati da collaboratori dell’Hotel Gardena,
che spesso si dividono tra i due hotel, come per esempio il
maître Walter Bramezza o il beverage manager Franz Lageder,
che è anche direttore del Ristorante Gourmet “Anna
Stuben” presso l’Hotel Gardena.
“Tutti i nostri amici ci hanno detto che siamo pazzi e ci
hanno chiesto perché mai ci fossimo lanciati in questa
avventura, ora che le nostre figlie sono cresciute e l’Hotel
Gardena gode di un successo consolidato.” Forse proprio
per questo: per affrontare una nuova sfida. Per Hugo e
Cinzia, comunque, una cosa è certa: “Era il momento
giusto. Adesso o mai più!”
Il sostegno da parte della famiglia era tuttavia la conditio
sine qua non. La sorella di Hugo, Gabi, è responsabile
dell’area Beauty & Wellness anche presso l’Alpina Dolomites
e fa la spola ogni giorno da Ortisei, come il fratello e
la cognata. La sorella Karin, che si occupa del marketing e
della comunicazione, gestisce il sito internet e rappresenta
gli alberghi di famiglia alle fiere di settore. Di lei Cinzia
dice: “Karin e io ci completiamo perfettamente. Lei è molto
precisa, prima di decidere qualcosa deve dormirci sopra una
notte, mentre io faccio tutto di getto”.
Questa non è una one-man-band
In entrambi gli alberghi lo staff dei collaboratori ha raggiunto
quota 150: una media impresa. “Non siamo una oneman-band”,
dicono orgogliosi i Bernardi; “per noi, ognuno è
importante nel posto che occupa.” Non c’è da stupirsi, quindi,
che Cinzia e Hugo conoscano ogni singolo collaboratore
per nome.Ma abbiamo chiacchierato abbastanza. Maddalena
deve assolutamente raccontare qualcosa alla mamma, c’è
da scegliere la biancheria da tavola, e Hugo riceve un’altra
telefonata. La vita di tutti i giorni continua...
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alpina dolomites 06/2013
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Vivere la natura
all’Alpina Dolomites
Una location esclusiva in una straordinaria posizione
panoramica sull’Alpe di Siusi, circondata dal magnifico
scenario dolomitico: questo è l’Alpina Dolomites
Gardena Health Lodge & Spa. Le 56 camere e suite
sono state realizzate in base ai più ricercati standard
ecologici in un’architettura ispirata alle forme
dell’ambiente naturale, per favorire l’armonia e il
benessere. Luminoso, confortevole, elegante, accogliente
e rilassante: sono i cinque aggettivi che meglio
definiscono questo hotel a cinque stelle unico
nel suo genere.
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alpina dolomites 06/2013
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Terra di Reti,
Romani e sciatori
L’area ai piedi dello Sciliar è da sempre una zona molto
amata. I primi a insediarsi sul fertile altipiano e a lasciarvi
le proprie tracce furono i Reti, seguiti dai Romani e infine
dai Bavari. A partire dalla metà del XIX secolo, la costruzione
della ferrovia del Brennero aprì le porte al turismo.
Ai primi alpinisti seguirono presto i turisti; in seguito
l’Alpe divenne anche una zona sciistica. Oggi l’Altipiano
dello Sciliar è una meta per le vacanze estremamente apprezzata
sia in inverno che in estate. Già nel 2000 a.C. i Reti
s’insediarono nelle vicinanze dell’odierna Siusi. Nel 15 a.C.,
i Romani si spinsero fino alle Alpi, soppiantarono i Reti e
convertirono i loro insediamenti in fortificazioni. Iniziò così
una costante ondata migratoria di contadini che si sentivano
sicuri nelle vicinanze delle fortificazioni e commerciavano
con i soldati. Molti nomi di masi e numerosi toponimi risalgono
a quell’epoca.
Infine, dopo i Romani giunsero i Bavari, che diedero inizio
alla germanizzazione dell’Altipiano dello Sciliar. Solo nella
vicina Val Gardena si mantennero la cultura e la lingua
retica: ancora oggi la popolazione della Val Gardena parla
il ladino. Il nome Castelrotto, dal latino Castellum ruptum,
risale al VI secolo, quando i Bavari distrussero la fortificazione
romana (castellum) sulla collina di Castelrotto.
1850: 34 case e 236 abitanti
Intorno al 900 iniziò la cristianizzazione. Siusi, Fié e Castelrotto
vengono citate per la prima volta in documenti
storici risalenti al 982 in relazione a redditi ecclesiastici. Nel
1568 si contavano 27 insediamenti abitativi a Siusi, mentre
verso la metà del XVII secolo il numero era già salito a 54:
era giunta l’ora che la comunità avesse una propria chiesa.
L’antica chiesa parrocchiale è datata 1648. Nel 1657 Siusi
diventò una frazione indipendente; intorno al 1850 contava
34 case e 236 abitanti e vantava già una scuola elementare
a classe unica. Nel 1890 fu fondata l’Associazione per la
valorizzazione di Castelrotto-Siusi-Ratzes, cui seguirono lo
Sportclub nel 1927 e il soccorso alpino nel 1954.
La fresca estate sull’Altipiano dello Sciliar
Già nel XVIII secolo Siusi era una meta turistica estiva e
molti erano gli ospiti che visitavano la sorgente termale di
Bad Ratzes. A partire dal 1867, anno di costruzione della
rete ferroviaria del Brennero, si sviluppò il turismo. Nel
1890 si contarono 113 ospiti, mentre solo due anni dopo il
numero di turisti era già salito a quota 340. Fra i personaggi
illustri che scelsero questa meta per rilassarsi vi fu anche il
re Augusto di Sassonia. Il filosofo tedesco Wilhelm Dilthey
morì nel 1911 durante un soggiorno all’Hotel Salegg; re Alberto
del Belgio era solito praticare l’alpinismo sul massiccio
dello Sciliar sotto la guida di Paula e Hans Steger.
A partire dagli anni Venti del secolo scorso l’Alpe di Siusi fu
scoperta anche come meta turistica invernale, e un numero
sempre maggiore di persone iniziò a praticare il nuovo sport
dello sci. Inizialmente si trattava solo di persone allenate e
dotate di spirito avventuroso, per lo più uomini. Gli sciatori
dovevano risalire la montagna con gli sci in spalla e scendere
sulla neve fresca con pesanti sci di legno e attacchi in metallo.
1934: la prima cabinovia dalla Val Gardena all’Alpe di Siusi
Nel 1929 si cominciò a pensare alla possibilità di collegare
la Val Gardena all’Alpe di Siusi: si trattava di superare
un dislivello di circa 800 m. Solo nel 1934 si arrivò alla
costruzione della funivia dell’Alpe di Siusi, su un tracciato di
circa 1900 m: per l’epoca si trattava di un’autentica opera
pionieristica, i cui lavori durarono sei mesi. Alla cerimonia
d’inaugurazione, il 27 gennaio 1935, presero parte diversi
ospiti d’onore, tra cui anche il principe ereditario Umberto
di Savoia. La prima funivia “a va e vieni” trasportava 16
persone: una capacità che di lì a poco non sarebbe più stata
sufficiente. Negli anni del boom economico, infatti, dopo
la fine della Seconda guerra mondiale, si registrò un notevole
incremento delle presenze, cui si dovette far fronte per
rimanere al passo.
L’Alpe di Siusi: paradiso dell’escursionismo e dello sci
Nel 1953 e poi nel 1969 furono costruite due nuove
funivie sullo stesso tracciato, con una portata massima di
550 persone all’ora. Contemporaneamente si procedette
all’ampliamento continuo dell’area sciistica dell’Alpe
di Siusi, che diventò così la più grande d’Italia, con un
totale di 20 impianti di risalita e un’ampia rete di itinerari
escursionistici e piste per lo sci di fondo. L’incremento del
turismo negli anni Settanta e Ottanta rese necessaria un’ulteriore
estensione degli impianti; nel 1999 è stata infine
messa in funzione la cabinovia bifune, con una portata di
circa 4000 persone all’ora.
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Coppia nella
vita e in cordata
Un’escursione con gli sci segnò l’inizio del loro legame,
diventato quasi leggendario. Oggi un sentiero sull’Alpe
di Siusi preserva il ricordo di questa coppia, che è entrata
nella storia delle arrampicate e dello sci: Paula Wiesinger e
Hans Steger.
In realtà Hans Steger, nato nel 1907 a Burghausen in
Baviera, dopo aver concluso il suo apprendistato come ebanista
sarebbe voluto andare alla scoperta del mondo. Come
molti giovani della sua generazione assetati d’avventura,
voleva cercare la fortuna negli Stati Uniti d’America, e prima
girare un po’ il mondo.
Amore a prima vista
Il destino volle diversamente: quando Hans Steger si fermò
a Bolzano, di ritorno dalla Tunisia, fu amore a prima vista.
Al selvaggio West subentrò il massiccio dello Sciliar con le
sue cime e le sue creste. Steger decise di rimanere alcuni
giorni sull’Altopiano dello Sciliar per dedicarsi alle arrampicate:
correva l’anno 1927. Due anni dopo era ancora in
Alto Adige. Fu allora che incontrò il secondo amore della
sua vita: Paula Wiesinger. Paula Wiesinger nasce a Bolzano
nel 1907, prima di cinque fratelli. Del padre, morto
durante la Prima guerra mondiale, non serba alcun ricordo;
mentre la madre lavora a Vipiteno come cuoca, Paula cresce
a Bolzano con i nonni. Inizia presto a dedicarsi alle arrampicate,
sempre in compagnia di uomini perché non ci sono
altre donne in grado di farlo. Indossa gli sci per la prima
volta a 16 anni. A quei tempi Paula Wiesinger era l’unica
donna capace non solo di affrontare arrampicate di sesto
grado, ma di fare anche da capocordata.
“La Paula”: 20 volte campionessa in sette anni
Quando Hans e Paula si conoscono nel 1927, durante
un’escursione con gli sci, capiscono entrambi ben presto di
aver trovato il partner della loro vita. Hans diventa il più
grande ammiratore di Paula, nonché il suo allenatore. Nel
1931 Paula vince il primo Campionato italiano di sci alpino
a Roccaraso. Nasce così un mito: da quel momento in poi
in Italia viene amorevolmente chiamata “la Paula”. Vittoria
dopo vittoria, in sette anni Paula Wiesinger si aggiudica
venti titoli italiani. Nel 1934 vince la gara di discesa libera
della Marmolada.
Insieme al marito Hans Steger, si cimenta in molte nuove vie
e affronta le ascese più difficili delle Dolomiti. Diviene amica
di famosi scalatori come Heinrich Harrer e Anderl Heckmair,
i primi a conquistare la parete nord dell’Eiger, e del re
del Belgio Alberto I, che accompagna insieme al marito nelle
arrampicate. La regista Leni Riefenstahl ingaggia la coppia
di scalatori come controfigure per scene impegnative o di
cadute in alta montagna nei film Das blaue Licht (La bella
maledetta) e Tiefland (Bassopiano). Dopo la Seconda guerra
mondiale, la coppia si stabilisce a Passo Pordoi; in seguito i
due rilevano il rifugio Faßlfunerhütte, sulla Punta d’oro, e
aprono una delle prime scuole di sci dell’Alpe di Siusi. Quando
la loro struttura viene distrutta da un incendio, Paula e
Hans acquistano il rifugio Dellai e lo trasformano in uno
degli hotel storici dell’Alpe di Siusi: lo Steger Dellai.
5
La Fondazione Hans e Paula Steger
Hans Steger muore nel 1989 e fino a tarda età Paula continua
a gestire da sola il suo hotel, dove vive fino alla morte,
avvenuta il 12 giugno 2001. Su espresso desiderio di Hans
e Paula, con il loro lascito è stata istituita una Fondazione
con obiettivi di interesse collettivo, come per esempio la
conservazione della flora e della fauna dell’Alpe di Siusi e il
sostegno al Servizio di Soccorso Alpino nell’area dolomitica.
Un sentiero che parte da Compatsch per arrivare fino a
Saltria, attraversando prati e pascoli, reca i nomi di questa
coppia leggendaria.
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alpina dolomites 06/2013
17
E non sono ancora stanchi...
Siusi
Robert Egger
Martin Fill
Voci dall’Alpe
In inverno, mettono ancora gli sci ogni giorno per quattro
mesi di fila, e hanno già insegnato questo sport a generazioni
di sciatori. Hanno iniziato su pesanti sci di legno fissati
agli scarponi con un cavetto di metallo a molla, per arrivare
ai moderni e leggeri sci da carving. Sono Robert Egger e
Martin Fill; il primo è guida alpina e maestro di sci da oltre
40 anni, il secondo è maestro di sci da più di 50 anni.
Il settantaduenne Martin Fill vanta anche un passato
nella squadra nazionale italiana e nel team olimpionico: ha
rappresentato l’Alto Adige nei giochi olimpici invernali del
1964 a Innsbruck, prima di Gustavo Thöni. Dai 17 ai 24
anni ha fatto parte del circo bianco internazionale.
Il richiamo della montagna è sempre forte
Robert Egger, invece, guida tuttora gli scalatori debuttanti
con passo sicuro. Il suo mestiere è cambiato nel corso
degli anni: “Quando ho aperto la Scuola di alpinismo dello
Sciliar, molti anni fa, il pubblico era diverso rispetto a oggi”.
Prima gli ospiti dell’Alpe di Siusi erano alpinisti ben allenati,
che cercavano un compagno per itinerari particolari,
anche molto lunghi e impegnativi. “Oggi abbiamo molti
principianti, arrampicatori per hobby che provengono dalle
palestre di arrampicata e anche molti giovani.” In ogni caso,
il richiamo della montagna è sempre forte, e le cime intorno
all’Alpe di Siusi, primo fra tutte lo Sciliar, sono una tentazione
per ogni alpinista.
“Una volta”, ricorda Robert Egger, “era quasi la regola che
rimanessi fuori con un ospite anche dieci o dodici ore, adesso
sono al massimo tre o quattro. Gli ospiti oggi vogliono
imparare la tecnica, vogliono fare subito le vie ferrate o le
pareti e non accollarsi prima una marcia di ore.” Cambiano i
tempi, cambiano le esigenze e Robert Egger, con la sua Scuola
di alpinismo, si è adeguato bene a questi cambiamenti. Scarpe
e zaini pesanti, abbigliamento poco pratico che non teneva
abbastanza caldo: tutto questo appartiene al passato. Robert
Egger non lo rimpiange, però a volte pensa con nostalgia ai
tempi in cui l’Alpe era ancora un paradiso noto a pochi.
Un autentico paradiso
Anche lo sci, ricorda Martin Fill, sotto certi aspetti è cambiato
rispetto a 40 anni fa. Prima era uno sport per quei
pochi che erano così allenati da poter risalire ogni volta
le piste a piedi prima della discesa. Quando Martin Fill e
Robert Egger pensano all’Alpe di Siusi della loro giovinezza
vanno in estasi: “Allora c’era una varietà di fiori incredibile,
e tutto era così tranquillo”. Entrambi sono convinti – e
anche orgogliosi, quali abitanti di Siusi – dell’eccezionalità
del luogo: “Oggi l’Alpe di Siusi è uno dei più bei comprensori
sciistici ed escursionistici dell’Alto Adige, e il turismo si
è sviluppato in modo tale che l’ospite può trovarvi tutto ciò
di cui ha bisogno, sempre nel rispetto della natura e di un
ambiente unico, che veramente non ha eguali. L’Alpe oggi
è un autentico paradiso per molti: sportivi, appassionati di
montagna e di arrampicata, sciatori e bambini”.
L’Alpe di Siusi, con i suoi 52 km², è il più grande pascolo
alpino d’Europa e offre un paesaggio davvero unico. Costruire
un nuovo hotel in una posizione come questa non
è un’impresa facile. Nel caso dell’Alpina Dolomites sono
tutti d’accordo: nonostante le dimensioni, la costruzione si
inserisce bene nel paesaggio circostante e valorizza l’Alpe
di Siusi sul piano turistico, senza tuttavia danneggiare
l’ambiente.
Norbert Rier: un colpo di fortuna
Un vero colpo di fortuna per l’Alpe di Siusi e il turismo in
questa zona. Norbert Rier, membro dei Kastelruther Spatzen
(un famoso gruppo musicale sudtirolese di musica popolare),
è molto contento del fatto che sia stata la famiglia
Bernardi a prendere in mano il progetto: “Sono albergatori
esperti e hanno valorizzato al meglio la struttura, che stando
ai progetti iniziali sarebbe stata molto più invasiva per il paesaggio.
È pur vero che l’Alpina Dolomites è un edificio di
dimensioni notevoli, ma in fondo ha
sostituito un progetto già esistente e
molto meno appropriato, inserendosi
armoniosamente nella natura circostante
grazie all’utilizzo di legno e
vetro. Sarà un ulteriore incentivo per
il turismo dell’Alpe. Lo spostamento
della costruzione dalla parte interna
a quella esterna dell’Alpe è stata una
Norbert Rier buona scelta. L’atmosfera che si respira
all’interno dell’hotel è, secondo me, molto piacevole: una
riuscita combinazione tra antico e moderno. Il panorama,
poi, è davvero insuperabile. Fantastico!
Martin Fill, maestro di sci: gli ospiti sono entusiasti
Fa parte della vecchia guardia dei maestri di sci dell’Alpe di
Siusi. Con l’anno prossimo saranno 50 anni che Martin Fill
di Siusi, ex membro della squadra
nazionale di sci e concorrente ai
giochi olimpici invernali del 1964 a
Innsbruck, insegna sci ad adulti e bambini:
“Dall’esterno l’Alpina Dolomites
risulta forse un po’ grande, ma all’interno
è davvero splendido e gli ospiti sono
entusiasti. Sull’Alpe serviva un albergo
così: rivaluta ancora di più la nostra
zona a livello turistico. Negli ultimi
Martin Fill
anni si è investito nell’Alpe quasi come
a Dubai, sempre su strutture già esistenti,
e questa è una cosa positiva: skilift e piste sempre migliori,
hotel di buon livello, la funivia ad agganciamento automatico.
Adesso però basta così. Non abbiamo bisogno d’altro!”
Matthias Rabanser, Impianti dell’Alpe di Siusi: hotel di
alto livello in un comprensorio sciistico di alto livello
Matthias Rabanser, responsabile degli impianti di risalita
dell’Alpe di Siusi, è positivamente sorpreso dalla nuova
struttura alberghiera. “Forse eravamo tutti un po’ scettici
alpina dolomites
alpina dolomites
18 06/2013 06/2013
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riguardo all’impatto che questa costruzione avrebbe avuto
sul panorama all’entrata dell’Alpe di Siusi, poiché in effetti
la struttura è di dimensioni notevoli. Tuttavia, il fatto che
siano stati utilizzati materiali come legno e vetro e un
metodo costruttivo rispettoso dell’ambiente è già un’ottima
cosa. Un hotel di alto livello in un comprensorio sciistico di
alto livello. Questo albergo ci porterà nuovi ospiti in grado
di valorizzare ulteriormente l’Alpe di Siusi come località di
vacanza, sia in inverno che in estate.
Negli anni passati abbiamo in generale
investito molto, senza però creare
nuove strutture; la maggior parte
dei nostri impianti risale agli anni
Sessanta. La prima pista per slittini
con impianto di risalita è stata aperta
addirittura nel 1938! Per molti anni
siamo rimasti all’ombra del Dolomiti
Matthias Rabanser Superski perché le nostre piste erano
considerate troppo facili. Ora l’Alpe
di Siusi è la meta perfetta per gli
sciatori di carving: per questa tecnica, infatti, sono ideali
piste non particolarmente ripide, ma di media inclinazione.
L’Alpe di Siusi è ideale per le famiglie con bambini e per
quanti vogliono godersi lo sci senza andare necessariamente
a tutta velocità. Inoltre, non ci sono piste pericolose che
rasentano boschi o dirupi: non per niente nel 2010 siamo
stati premiati dalla giuria dell’Atlante dello sci ADAC quale
comprensorio sciistico maggiormente adatto alle famiglie.
Negli anni a venire continueremo a investire per migliorare
gli impianti di risalita e i tracciati, senza però costruire altro.
Oggi siamo orgogliosi di essere un comprensorio sciistico
al top, con il primo impianto telemix di tutto il comprensorio
Dolomiti Superski dotato di sistema di sicurezza per
i bambini. Per i cannoni sparaneve utilizziamo solo acqua
proveniente da laghetti naturali: se a tutto questo si aggiunge
un hotel come l’Alpina Dolomites, l’intera zona turistica
non può che risultarne arricchita.
Franz Mulser, premiato “cuoco di malga”:
i nuovi ospiti saranno i benvenuti
Franz Mulser, chef stellato e proprietario
della Gostner Schwaige, situata
a 1930 metri di altitudine, sarà lieto
di ricevere gli ospiti del nuovo Hotel
Alpina Dolomites. “Amiamo puntare
sulla qualità e l’arrivo sull’Alpe di
Siusi di ospiti particolarmente esigenti
è per noi un’ottima notizia. Quello
che proponiamo è una cucina raffinata
in un ambiente semplice: piatti
della tradizione locale rivisitati con
un tocco creativo” (v. anche l’articolo
sul tema, ndr).
Franz Mulser
Castelrotto
Helga Rauch, proprietaria di malga e fondista:
un pubblico più internazionale
Helga Rauch, ex maratoneta e fondista della squadra nazionale
italiana, è la proprietaria della Malga Rauchhütte
nell’interno dell’Alpe: “Ogni hotel a cinque stelle porta ospiti
di livello. Con il suo paesaggio meraviglioso e vario, l’Alpe
di Siusi è un eccellente biglietto da visita per l’Alto Adige.
Il nuovo hotel farà sicuramente registrare anche un cambiamento
nella tipologia di ospiti: finora
abbiamo avuto soprattutto una clientela
italiana e tedesca, in futuro si andrà
invece verso una maggiore internazionalità
e di questo trarranno vantaggio
tutti quanti. Se ciò si tradurrà in un
vantaggio anche per me, ancora non
lo so: devo ammettere che al primo
Helga Rauch impatto le sue dimensioni fanno
effetto, ma era ovvio che un hotel di
questo genere non poteva occupare lo spazio di una baita.
La struttura si trova in posizione un po’ appartata rispetto
all’Alpe vera e propria, ma gli ospiti trascorreranno sicuramente
molto tempo in albergo approfittando dell’incredibile
scelta wellness. Io personalmente preferisco qualcosa di più
rustico e magari anche un po’ kitsch, ma l’Alpina Dolomites è
sicuramente perfetto per gli ospiti ai quali si rivolge, per tutti
coloro che cercano svago e relax in un ambiente così speciale,
e circondato da un paesaggio così bello”.
Robert Egger, guida alpina: l’Alpe è ora
perfettamente accessibile a livello turistico
Robert Egger è guida alpina e maestro di sci da 40 anni e
conosce l’Alpe di Siusi e le sue montagne come le proprie
tasche. Come guida alpina, ammette di provare sentimenti
contrastanti nei confronti dello sfruttamento turistico. Tuttavia,
sa che le cose oggi vanno così e apprezza gli sforzi per
unire turismo di livello e tutela dell’ambiente: “In tutta onestà
devo dire di non essermi ancora abituato all’Alpina Dolomites
visto da fuori. Sarà forse una
questione generazionale. All’interno,
però, devo proprio dirlo, l’ambiente
è veramente perfetto. Quest’inverno
ho avuto dei clienti che soggiornavano
all’Alpina Dolomites, ed erano
davvero entusiasti e completamente
soddisfatti. È un hotel fantastico sotto
ogni aspetto, che accoglie ospiti capaci
di apprezzare la bellezza del nostro
Robert Egger
meraviglioso Altopiano dello Sciliar”.
Kurt Malfertheiner, presidente dell’Associazione Turistica
Alpe di Siusi: una famiglia di albergatori di vocazione
Come presidente dell’Associazione Turistica Alpe di Siusi,
Kurt Malfertheiner non può che accogliere con favore
quest’ultima iniziativa della famiglia Bernardi: “Il nuovo
Hotel Alpina Dolomites è a mio parere un arricchimento
e un fiore all’occhiello per l’Alpe di Siusi e per l’intera
zona. È soprattutto questo il merito
della famiglia Bernardi; come hanno
già dimostrato con l’Hotel Gardena
a Ortisei, sono una famiglia di
albergatori di vocazione, che segue
la propria azienda con il massimo
impegno e conosce il proprio mestiere
alla perfezione. Ciò che vorrei
ancora sottolineare è che la costruzione
dell’Alpina Dolomites non è
Kurt Malfertheiner
partita da zero, come a volte erroneamente
si ritiene: nasce infatti dalla
cubatura precedentemente occupata dall’Hotel Dialer,
costruito all’inizio del XX secolo, che è stata spostata dalla
parte interna a quella esterna dell’Alpe. In questo modo il
delicato equilibrio dell’Alpe non è stato intaccato. Non si
è aggiunto nulla di nuovo, è stata semplicemente spostata
una struttura che esisteva già da lungo tempo! Il nostro
obiettivo è quello di valorizzare l’offerta turistica, sempre
però tutelando l’unicità dell’ambiente dell’Alpe, senza
espanderci indiscriminatamente”.
20 06/2013
alpina dolomites
PORTE IN LEGNO
SINfONIa d’aRchI
Scoprite le diverse modulazioni delle
migliori porte prodotte nelle Alpi.
L’Alpe di Siusi ieri e oggi
Fino alla fine degli anni Sessanta, la strada che conduceva
all’Alpe di Siusi era stretta e tortuosa e, soprattutto in
inverno, poco agevole da percorrere. Arrivare all‘Alpe era
quasi una piccola avventura in sé, e non solo per i bambini.
L’Alpe di Siusi è da sempre la meta preferita dai bolzanini
per le escursioni e gli sport invernali, la montagna di casa,
per così dire. Molti bolzanini nati negli anni Cinquanta si
ricordano ancora delle loro prime vacanze sull’Alpe.
Si partiva in auto già al mattino presto per percorrere il primo
tratto della Val Gardena, fino alla stazione a valle della
funivia che portava all’Alpe. In confronto a oggi, il tragitto
stesso era un vero e proprio viaggio. Le valigie dovevano
essere trasferite dall’auto alla funivia, e poi si partiva.
Le slitte trainate dai cavalli aspettavano gli ospiti
Il viaggio in funivia era il primo assaggio delle vacanze sugli
sci. Mentre la cabina superava lentamente gli 800 metri di
dislivello, non erano solo i cuori dei bambini a palpitare per
l’aspettativa. Una volta arrivati sull’Alpe, si entrava in un’atmosfera
da fiaba. Nel paesaggio innevato aspettavano le
slitte a cavalli dei diversi hotel: lo Steger Dellai, lo Sporthotel
Maria o l’Hotel Sonne, solo per nominare alcune delle
strutture storiche. Negli anni Cinquanta sull’Alpe c’erano
solo pochi hotel e rifugi.
Ancora oggi il viaggio fino all’Alpe è un’esperienza particolare:
ci si lascia alle spalle la Valle Isarco e ci si avvicina
all’imponente massiccio dello Sciliar, attraversando le
idilliache località di Fiè, Siusi e Castelrotto (o viceversa, se
si viene da nord), e infine si percorrono le ultime curve in
salita fino all’Alpe. Arrivati a Compatsch, ci si deve fermare;
le auto spariscono nel garage e ci si trova al cospetto
del paradiso.
60 km di piste da discesa e 60 km di piste da fondo
Nel cuore dell’Alpe tante cose sono rimaste come cinquant’anni
fa: i sentieri completamente innevati, l’aria pura,
il cielo blu intenso e un panorama di una bellezza incomparabile.
A tutto questo si aggiunge il Parco naturale Alpe
di Siusi, che, con i suoi 52 km² di prati alpini circondati
da massicci rocciosi, è il più grande pascolo di montagna
d’Europa, e anche un moderno comprensorio sciistico con
60 km di piste per tutte le esigenze.
Un paradiso estivo per camminate,
escursioni o arrampicate
In estate l’Alpe si presenta ammantata di verde, ma
nel periodo della fioritura, in maggio-giugno, presenta
un’incantevole varietà di colori. Tranquille passeggiate,
escursioni più impegnative, itinerari d’alta quota o arrampicate:
in estate l’Alpe di Siusi è un paradiso per tutti gli
appassionati di montagna.
Porte Rubner
per l’hotel
Ciò che colpisce di più dell’Hotel 5 stelle Alpina Dolomites
è l’armonica composizione dei materiali legno, pietra
e metallo con i piacevoli toni delicati del marrone che si
ritrovano in tutto l’edificio e creano un’atmosfera straordinariamente
rilassante.
Le porte Rubner contribuiscono notevolmente a questa sensazione
di benessere. Complessivamente 321 elementi porta e
pareti divisorie, in parte con classe di resistenza al fuoco EI30
ed EI60, nonché elevata insonorizzazione, provvedono alla
tranquillità della sfera privata degli ospiti. Le superfici delle
porte sono tanto varie quanto pregiate: rovere affumicato, legno
antico, vernice levigata a mano, anche combinate tra loro.
La maggior parte delle porte è dotata dell’ormai collaudato
sistema di intelaiatura a filo muro di Rubner “telaio M-type”.
Le porte di ingresso alle stanze con struttura integrata nella
parete, realizzate secondo le indicazioni dell’architetto,
danno, grazie alla realizzazione a filo di chiudiporta, cardini
e rosette delle maniglie, un affascinante aspetto complessivo
minimalista. “Rubner porte” è specializzato da oltre
40 anni in porte su misura: dispone di tutte le principali
soluzioni antincendio e di insonorizzazione, ed è dotato
di una capacità produttiva tale da permettere l’esecuzione
puntuale anche di grandi progetti alberghieri.
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L’esperienza si sposa con la qualità. L’incontro tra l’accurata
lavorazione artigianale e l’ampia offerta di materiali e finiture
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22 06/2013 alpina dolomites
alpina dolomites 06/2013
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Franz Mulser,
oste della malga
e cuoco di fama
Gerhard Tauber e
Wilma Agostini
Alta cucina in malga
Cinque anni fa ha ottenuto il Premio Godio, riconoscimento
molto ambito nel settore. Il suo nome è Franz Mulser,
proprietario di malga e cuoco di prim’ordine. Dopo gli anni
di formazione, tra Salisburgo, Maiorca e nel famoso Tantris
di Monaco di Baviera, nove anni fa è ritornato a Siusi, per
intraprendere qualcosa di completamente nuovo: la cucina
di classe in una malga.
Come Godio – il leggendario cuoco della Val d’Ultimo,
che nel suo ristorante cucinava a pranzo per la mensa
degli operai della vicina centrale idroelettrica, e la sera per
soddisfare le non facili esigenze dei gourmet in una cornice
più che modesta – anche Franz Mulser è poco interessato a
eleganza e ambiente raffinato. Presso la Gostner Schwaige,
un rifugio alpino situato a 1950 m d’altitudine sulla malga
di sua proprietà, cucina con la stessa cura per gli escursionisti
di passaggio e per i buongustai venuti da lontano per
gustare la sua celebre zuppa ai fiori del fieno.
Una cucina di tre metri quadrati
In una cucina di appena tre metri quadri, Mulser riesce a
preparare piatti così raffinati da sedurre anche i critici più
esigenti. Il suo credo è: “Io cucino con la natura, con ingredienti
di produzione locale, e la mia cucina è creativa, ma
ispirata alla tradizione”. Oltre alla famosa zuppa ai fiori del
fieno, preparata con pregiate erbe di montagna, è assolutamente
da provare l’ossobuco di maialino da latte al vino
Lagrein o il Kaiserschmarrn di farro con albicocche e fiori di
sambuco. La sera, per i clienti che hanno prenotato, c’è un
menù fisso con scelta di vini in abbinamento – una cosa che
in genere non ci si aspetta in un rifugio di montagna a quasi
2000 metri di altitudine.
Alta cucina in un ambiente modesto
I primi anni sono stati difficili, come ricorda Franz Mulser.
“Sappiamo per esperienza personale che cosa voglia dire rischiare
tutto per un nuovo progetto. Per questo desideriamo
fare alla famiglia Bernardi i nostri migliori auguri per il loro
nuovo Hotel Alpina Dolomites. Del resto, non ci è voluto
molto perché i primi ospiti dell’Alpina trovassero la strada
per arrivare fin qui.”
Nel suo rifugio, Franz Mulser mette in pratica gli insegnamenti
dei grandi chef: “Riteniamo che cucina raffinata
e ambiente modesto possano essere abbinati senza alcun
problema. Utilizziamo prodotti provenienti dalle immediate
vicinanze; formaggio e latte arrivano dal nostro maso a Siusi
e dalla nostra malga”.
In inverno la Gostner Schwaige si apre direttamente sulla
pista da sci dello Stegerlift, in estate si affaccia sul sentiero
Hans e Paula Steger, a mezz’ora di cammino dalla cabinovia
e dall’Hotel Alpina Dolomites.
Armonia con il colore
“È stato un anno meraviglioso.” Questo, in sintesi, il giudizio
della designer d’interni Wilma Agostini riguardo al
lavoro all’Alpina Dolomites. Il progetto, però, è ancora lontano
dall’essere concluso: è piuttosto un work in progress.
Wilma Agostini: “Anche in futuro sarò lieta di continuare a
fornire la mia consulenza alla famiglia Bernardi!”
Il suo lavoro è basato sull’empatia: “I clienti per me diventano
degli amici; di solito lavoro per persone con cui alla
fine s’instaura anche un rapporto di amicizia”. Anche con i
Bernardi non è andata diversamente. Agostini ricorda: “Era
un edificio difficile. Quando abbiamo deciso di riempirlo di
colore e non di oggetti, all’inizio tutte le persone coinvolte
erano scettiche”. Ma del marrone che oggi contraddistingue
gli interni dell’Alpina Dolomites, Wilma non avrebbe potuto
fare a meno. E chiunque entri nell’ambiente armonioso e
accogliente dell’hotel lo apprezza immediatamente.
Insieme alla ricerca dell’armonia perfetta
Non solo con i Bernardi, ma anche con gli architetti la collaborazione
si è sviluppata in modo assolutamente armonico:
“Gerhard Tauber è un architetto molto innovativo,
giovane e assai promettente, Marcello De Biasi un tecnico
eccellente che, grazie all’esperienza, non perde mai la visione
d’insieme”, sottolinea Wilma Agostini. “Sono convinta
che un prodotto, per riuscire perfetto, debba passare per
molte mani, e che ciascuno debba impegnarsi a fondo nel
proprio settore. Assieme siamo riusciti a creare un’armonia
che si nota ovunque. Lavoro con piacere e amore e presto
la massima attenzione all’estetica.” Per quanto riguarda
le dimensioni del corpo edilizio e l’architettura lineare di
questo edificio costruito ex novo, il compito di Wilma Agostini
è stato di spezzare l’asetticità e l’anonimato dell’imponente
nuova costruzione e di introdurre calore nell’edificio.
Al contempo, la natura circostante doveva svolgere il ruolo
principale. “Abbiamo puntato solo su colori naturali e
subito abbiamo pensato a una tonalità marrone calda, da
utilizzare ovunque.” Lampade, tessuti, colori, materiali,
come il mix di legno antico ricavato da fienili e di legni
giovani ed eleganti. “Tutto ciò è il risultato delle innumerevoli
decisioni che abbiamo dovuto prendere”, sottolinea
la designer. Nell’Alpina Dolomites sono state usate tonalità
cromatiche che si fondono a creare un insieme coerente
che comprende tutto: letti, bagni, illuminazione, corpi
illuminanti, tessuti.
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Karl Comploi,
Heiko Steinle e
Marcello De Biasi
Riconoscere e realizzare lo stile
personale dei propri clienti
“Presupposto essenziale per un lavoro riuscito è, secondo
me, conoscere il cliente. Il mio compito è accompagnare
il cliente con i miei consigli e aiutarlo a trovare il suo
stile individuale unico e personale”: così Wilma definisce
la propria attività. Per questo motivo non ama ripetersi.
“Ogni edificio deve essere unico!” Detesta quei lavori in
cui il progettista vuole immortalarsi o lasciare la propria
firma. “Chi entra deve percepire prima di tutto la personalità
del proprietario.” E questo è l’aspetto che più ama del
suo lavoro: la sfida sempre nuova a individuare quel tocco
particolare che rispecchia il suo committente. Si tratta di
una cosa molto personale, di una “questione di pelle”.
“Per gli amici si lavora in maniera diversa che per semplici
clienti: ci si mette l’anima.”
Un vero Grand Hotel
Un Grand Hotel nella tradizione di quelli sorti nelle
Alpi intorno ai primi del Novecento. Questa è stata
l’idea dell’architetto bolzanino Marcello De Biasi
fin dal primo momento.
“Non ho voluto in alcun modo riecheggiare la tipica
atmosfera dell’Alpe di Siusi”, dice l’architetto De Biasi.
“Era quindi evidente che un hotel in questa posizione non
poteva essere né una ricostruzione artificiale di un villaggio
di montagna né una imitazione di uno stile pseudoalpino
fin troppo sfruttato. La realizzazione di un progetto così
impegnativo ha richiesto parecchio tempo – 10 anni – ma
il risultato finale è stato perfetto. Nel frattempo si sono
avvicendati tre diversi consigli comunali con i rispettivi
sindaci e due diversi proprietari, e la categoria è passata da
quattro a cinque stelle.
Il team dello Studio M. De Biasi & K. Comploi, che oltre a
Marcello De Biasi comprende Karl Comploi, Heiko Steinle
e Cecilie Dober, non è però cambiato e ha seguito il lavoro
dalla progettazione alla consegna, risolvendo le numerose
problematiche sorte strada facendo e superando gli ostacoli
burocratici e normativi, oltre a convincere i rappresentanti
comunali, che temevano una speculazione edilizia. Il
progetto di base ha superato tutte le verifiche rimanendo
pressoché invariato; è stato successivamente adattato per
rispondere alle esigenze di qualità della massima categoria.
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alpina dolomites 06/2013
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realizzare un nuovo hotel a quattro stelle, per passare poi a un
quattro stelle S (superior). La fase iniziale della progettazione
è durata dal 2002 al 2005. Ottenuta la concessione dalla commissione
edilizia, i lavori sono iniziati il 24 aprile 2006.
Conto alla rovescia
Nel 2008 sono stati scelti e definiti i materiali, le forme e
le caratteristiche della terrazza, della zona wellness e della
struttura circolare collegata sotterraneamente all’hotel. Questa
fase è stata importante per definire quale sarebbe stata la
categoria finale dell’hotel. Nel 2009 la Alois Schweigkofler
& Co. decise di vendere alla Gardena Dolomites srl.
Da questo momento in poi l’architetto De Biasi ha avuto
come interlocutori due albergatori della competenza di Hugo
e Cinzia Bernardi, i quali avevano idee molto chiare soprattutto
sulla ripartizione e sulla definizione degli spazi interni:
il futuro hotel avrebbe dovuto riunire, in ogni suo settore, il
comfort di un hotel di lusso e una funzionalità ottimale.
“Grazie a una coibentazione ottimale e alla possibilità del
recupero energetico, che per un edificio di tali dimensioni
è di grande importanza”, spiega ancora De Biasi, “l’Alpina
Dolomites è una struttura energeticamente sostenibile, conforme
alla certificazione CasaClima B.”
Le disposizioni del Comune riguardavano soprattutto i materiali
impiegati e la costruzione di una piccola dependance
separata accessibile a tutti per l’après-ski.
Dal Parco naturale a Compatsch
Tutto è iniziato con un albergo situato all’interno del Parco
naturale dello Sciliar e un terreno edificabile nella zona
urbanizzata di Compatsch, alle soglie del più vasto altopiano
d’Europa, l’Alpe di Siusi. Nel 2001, infatti, l’impresa edile
Alois Schweigkofler & Co. aveva commissionato allo Studio
M. De Biasi & K. Comploi il progetto di demolizione del
vecchio albergo Dialer e la costruzione di un nuovo albergo
a Compatsch: uno spostamento di cubatura che avrebbe
favorito l’area protetta del Parco naturale.L’idea iniziale era di
Un vero lavoro d’équipe
Hugo e Cinzia Bernardi hanno chiamato a far parte del
team di lavoro anche altri professionisti del settore: l’architetto
Gerhard Tauber, l’interior designer Wilma Agostini e
lo Studio Michaeler & Partner. È iniziata così l’ultima fase
dei lavori, caratterizzata da tempi molto stretti, in cui tutti
hanno dato il massimo di sé in stretta collaborazione.
Il risultato finale, agli occhi di De Biasi, colpisce soprattutto
per la novità e la freschezza del linguaggio architettonico e
per la purezza di linee. “A causa delle sue dimensioni, l’hotel
ha un forte impatto visivo, ma si inserisce bene nel contesto
semi-urbanizzato di Compatsch e nella grandiosità del parco
naturale circostante.”
La funzionalità della struttura è stata sperimentata e confermata
anche dai primi ospiti che al termine del soggiorno
si sono detti più che entusiasti. L’architetto si dichiara
ampiamente soddisfatto del suo lavoro: realizzare un
progetto di tale importanza è molto appagante e giustifica
tutti gli sforzi compiuti.
Una grande sfida
Non rustico ma neppure ultramoderno,
ben inserito nel paesaggio
nonostante le grandi dimensioni,
CasaClima B, accogliente e funzionale,
da realizzarsi nel tempo record di 15
mesi: insomma, un compito non facile
per l’architetto Gerhard Tauber, che
ha rilevato il progetto Alpina Dolomites
dallo Studio De Biasi & Comploi.
Radius: Non aveva paura di un simile incarico, apparentemente
“impossibile”?
Gerhard Tauber: No, stranamente no. Solo un grande desiderio
di cimentarmici e, soprattutto, di raggiungere l’obiettivo.
Radius: Con questo incarico Hugo Bernardi ha dimostrato
di avere grande fiducia in Lei. Lo conosceva da
precedenti lavori?
G. Tauber: No, un amico comune gli ha fatto il mio nome.
Non ci eravamo mai incontrati prima; è stato proprio questo
che ha reso così speciale questo incarico. Ci siamo capiti
al volo sin dal primo momento, senza che ci fosse bisogno di
lunghe spiegazioni: la stessa lunghezza d’onda e una grande
empatia. Bernardi è – devo proprio dirlo – il committente
ideale: sa esattamente che cosa vuole ed è un vero professionista
del settore. Però ha anche avuto il coraggio di accettare
le mie proposte.
Radius: Lei ha iniziato i lavori nell’agosto 2009. Una corsa
contro il tempo?
G. Tauber: Sì, nel vero senso della parola. Ovviamente i requisiti
urbanistici c’erano già tutti, perché erano stati ottenuti
negli anni precedenti dallo Studio De Biasi & Comploi per
il precedente committente e proprietario del fondo, la ditta
Schweigkofler. Eppure, è stata veramente una grande sfida.
Senza la presenza costante del committente e senza la grande
professionalità di tutte le figure coinvolte, dell’impresa edile,
degli installatori, dei falegnami, ecc., organizzati e guidati
dallo Studio Michaeler & Partner, non ce l’avremmo mai fatta.
Lo sviluppo, la progettazione e la realizzazione di questo
progetto sono stati straordinari, e ne è valsa la pena. Credo –
non senza un certo orgoglio – di poter affermare che l’Alpina
Dolomites è oggi uno dei primi hotel dell’Alto Adige.
Radius: Un progetto enorme che ha coinvolto molte persone…
G. Tauber: In certi momenti abbiamo avuto più di 200
artigiani al lavoro contemporaneamente, si immagini... Ci
voleva veramente una pianificazione perfetta e, soprattutto,
una visione d’insieme completa, perché altrimenti tutto
sarebbe andato a rotoli.
Radius: Ha avuto già esperienza di questo genere di lavoro?
G. Tauber: Non proprio. In precedenza avevo lavorato
molto a Vienna e a Graz: uffici, case monofamiliari, ville,
arredamenti.
Radius: Rimarrà nel settore degli hotel anche in futuro?
G. Tauber: Questo incarico ha sicuramente aperto al mio
Studio un nuovo campo d’azione. Devo dire che a seguito di
questo progetto ho già ricevuto altri incarichi.
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Radius: Riguardo all’hotel. Qual era la sua idea di base per
l’Alpina Dolomites?
G. Tauber: Mi è stato chiaro sin dall’inizio che dovevamo
cercare una soluzione intermedia tra uno stile rurale, ma
non rustico, e moderno, ma non ultramoderno. L’edificio
doveva essere inserito nel paesaggio alpino circostante, a
un’altitudine di 1800 metri, e quel panorama straordinario
doveva divenire parte integrante dell’hotel. L’intera facciata
è realizzata in quarzite naturale di un colore molto simile a
quello del paesaggio, nel quale si integra perfettamente. La
struttura esterna in legno richiama il profilo delle montagne,
e anche i parapetti ondulati dei balconi riproducono un
movimento naturale.
Radius: Che cosa attende l’ospite all’interno dell’hotel?
G. Tauber: Qui le mie idee si sono conciliate perfettamente
con le aspettative concrete di Hugo e Cinzia Bernardi,
che naturalmente riguardavano soprattutto la funzionalità
dell’edificio. L’obiettivo era creare un ambiente accogliente
e confortevole, in cui l’ospite si sentisse a proprio agio sin
dal primo momento. Ovviamente abbiamo dovuto osservare
anche molte specifiche di natura tecnico-funzionale;
per esempio, lo chef ha partecipato alla progettazione della
cucina. La sequenza degli spazi segue una logica coerente
con lo svolgimento delle attività dell’hotel.
Radius: Qual è l’elemento dominante nell’arredo interno
dell’hotel?
G. Tauber: Per prima cosa sicuramente l’ampiezza degli
spazi, sia nelle camere e nelle suite sia nelle sale di soggiorno.
Poi le linee pulite e i materiali: legno antico, brunito dal
sole e quercia naturale spazzolata. L’interno l’ho progettato
insieme alla designer d’interni Wilma Agostini, e devo dire
che le nostre idee si sono integrate alla perfezione.
Radius: Che cosa ci dice degli spazi riservati alla ristorazione?
G. Tauber: Anzitutto c’è la sala da pranzo, caratterizzata
soprattutto dallo spettacolare panorama, onnipresente sia di
giorno sia di notte. La vista spazia sul vicinissimo Sciliar, sui
Denti di Terrarossa, sul gruppo del Sassolungo, sulle piste o
sui prati – a seconda della stagione – del più grande altopiano
d’Europa. È spaziosa e luminosa. Anche qui dominano i materiali
naturali: legno e ferro nero naturale laminato a caldo.
Radius: Ci sono poi anche altre aree dedicate alla ristorazione.
G. Tauber: Abbiamo inserito nell’hotel tre Stuben originali:
due del XVII secolo e una gotica del XIV secolo. Qui l’ospite
può consumare i pasti in un ambiente particolarmente
suggestivo: luce soffusa, atmosfera intima e accogliente.
Radius: Anche nella zona delle piscine il panorama fa da
protagonista?
G. Tauber: Proprio così. Si nuota praticamente al cospetto
dello Sciliar. Anche qui si ritrovano materiali naturali:
legno e quarzite argentea della Val di Vizze, posata in modo
irregolare. Nella scelta dei materiali abbiamo cercato di
utilizzare, ove possibile, materie prime provenienti dalle
immediate vicinanze.
Radius: Come espressione di una particolare consapevolezza
ecologica?
G. Tauber: Anche. L’Alpina Dolomites è un edificio realizzato
in conformità allo standard di certificazione CasaClima di
categoria B, vale a dire che consuma meno di 5 kW al m² di
energia termica. Il fabbisogno termico è sotto controllo sia
dal punto di vista economico che da quello ecologico.
Radius: L’atmosfera particolare di questo hotel a cinque stelle
accoglie l’ospite già al suo ingresso nella hall…
G. Tauber: Sì. Per la reception, che è il cuore di ogni hotel,
abbiamo sviluppato un concetto architettonico del tutto
particolare. Questo è il luogo dove si stabilisce il primo
contatto con l’ospite e l’ultimo prima della sua partenza, ma
è anche un punto di incontro quotidiano per informazioni
o prenotazioni. Perciò per la reception non abbiamo voluto
uno sportello anonimo, dove si aspetta in piedi come quelli
delle stazioni, ma abbiamo realizzato un mobile su misura,
dove l’ospite può intrattenersi tranquillamente con il
personale addetto al ricevimento. Il luogo ideale per dare il
benvenuto o per il commiato!
Un periodo di realizzazione
breve ma intenso
Wilfried Lechner lavora da dieci anni
presso lo Studio Michaeler & Partner,
dove è responsabile dei reparti
gestione progetti e sviluppo turistico.
L’Hotel a cinque stelle Alpina
Dolomites è stato puntualmente
inaugurato anche grazie alla sua
solida esperienza di consulenza.
Radius: Signor Lechner, quali sono state le maggiori sfide
a cui si è dovuto far fronte nella realizzazione dell’Alpina
Dolomites?
Wilfried Lechner: Dal punto di vista tecnico-costruttivo,
sicuramente il sito del progetto, un alpeggio d’alta quota
(1.860 m), le basse temperature predominanti e gli stretti
tempi di realizzazione a esse correlati. Dal punto di vista
architettonico, il recupero di una struttura pre-esistente
e la realizzazione ottimale dell’edificio con i suoi percorsi
interni e la ripartizione degli spazi: forma della struttura e
facciata dovevano integrarsi in modo armonico e originale
nel paesaggio circostante. Negli interni, è stata data grande
importanza a un concetto coerente di colore e luce, che, grazie
all’impiego di materiali naturali pregiati e alla massima
essenzialità formale, conferisce all’ambiente un’eleganza
senza tempo. L’assoluta fiducia del committente nello studio
incaricato della direzione del progetto e l’eccellente collaborazione
di tutti gli addetti ai lavori hanno fatto sì che l’Alpina
Dolomites abbia potuto aprire le porte ai propri ospiti,
come da programma, nel dicembre 2010. Il periodo di
realizzazione è stato molto coinvolgente, breve ma intenso.
Radius: A prescindere dalla posizione unica sull’Alpe di Siusi,
a Suo parere quali sono le particolarità dell’Alpina Dolomites?
W. Lechner: Dal punto di vista costruttivo, sicuramente la facciata
sul lato dell’ingresso, che lascia gli ospiti a bocca aperta.
La facciata in pietra conferisce all’intero progetto un carattere
pregiato ed estremamente suggestivo. Il collegamento
sotterraneo con le suite e con il lato esterno della costruzione
dedicato alla ristorazione rappresenta una soluzione ben studiata
dal punto di vista logistico, che inoltre mette in comunicazione
il garage sotterraneo e le ampie aree parcheggio. Dal
punto di vista operativo, la famiglia Bernardi è già riuscita a
creare un’atmosfera unica nel suo genere. Sono convinto che
gli ospiti apprezzeranno il risultato e lo raccomanderanno.
Radius: Che esperienza porterà con sé di questo progetto?
W. Lechner: Un progetto vincente non viene ostacolato dalle
difficoltà di realizzazione, se l’ambiente di lavoro è quello
giusto. Nel caso dell’Alpina Dolomites abbiamo potuto
gestire e risolvere in modo soddisfacente le varie sfide che si
sono presentate, collaborando con un committente ragionevole
e sempre di buon umore. Quanto più tempestivo è
l’affidamento della gestione strategica del progetto, tanto
maggiore sarà l’organizzazione nella pianificazione delle
scadenze, nella definizione dei costi, nell’inserimento dei
dettagli e nelle trattative con le varie aziende.
Seguire passo dopo passo la realizzazione del progetto di
un hotel a cinque stelle è stata per me, ancora una volta,
un’esperienza eccezionale. Desidero porgere i miei migliori
auguri alla famiglia Bernardi per la sua attività e ringraziarla
per l’eccellente collaborazione.
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Benessere per il
corpo e per l’anima
“La nostra filosofia è quella di prenderci cura non solo del corpo ma anche
dell’anima. Vogliamo trasmettere all‘ospite benessere e rilassamento totali.”
Gabi Bernardi è una professionista del benessere e della cosmesi. Prima
di diventare la responsabile dell’ampia area beauty dell’Hotel Gardena, ha
gestito per anni un centro estetico a Ortisei. All’Alpina Dolomites ha messo
tutta l’esperienza maturata negli anni passati al servizio di un concetto globale
di benessere, che è anche uno stile di vita.
Gabi Bernardi
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A questo ambizioso programma fa riferimento ogni
collaboratore dell’hotel: dal team di cucina, dalle guide
escursionistiche e dai maestri di sci per passare agli insegnanti
di yoga, alle estetiste, ai massaggiatori, agli istruttori,
fino al personale di servizio, che dà l’ultimo tocco all’intero
programma benessere.
Tutto ha inizio con la registrazione presso la spa. Gabi è la
calma fatta persona, ed è capace di trasmettere tranquillità
anche ai suoi interlocutori. È lei a sviluppare il programma
giusto per gli ospiti, confrontandosi direttamente con loro.
Ogni ospite decide personalmente ciò che gli fa bene e di che
cosa ha bisogno: può trattarsi di relax o di massaggi mirati,
di una semplice consulenza cosmetica o di consigli più ampi
per un corretto stile di vita. Non viene imposto nulla, ma a
disposizione c’è tutto ciò che può servire per affrontare nel
modo giusto lo stress di ogni giorno. Il dialogo è un talento
innato di Gabi, che riesce sempre a far uscire le persone dalla
loro riservatezza. Non è mai indiscreta, ma sa ascoltare: “Per
me la cosa più gratificante è vedere che le persone si aprono
e riconoscono ciò che fa loro bene”. Inoltre la cosmesi, come
fa sempre notare Gabi, non ha a che fare solo con l’estetica:
“L’aspetto esterno può dare la chiave per capire l’intima
sostanza di una persona”. Per Gabi Bernardi i collaboratori
sono molto importanti. “All’Hotel Gardena posso contare
da anni sugli stessi collaboratori; quando torna, l’ospite è
contento di potersi affidare alle stesse mani”. All’Alpina Dolomites,
Gabi si avvale della provata esperienza di collaboratori
provenienti dall’Hotel Gardena. Nella spa dell’Hotel
Gardena si propongono trattamenti con i prodotti di marche
prestigiose come Sensai, Sothys e Thalgo. All’Alpina Dolomites
Gabi sta seguendo nuove strade. Qui viene infatti
presentata una linea di prodotti ideata apposta per l’hotel,
a base di erbe e ingredienti biologici: oli per il corpo, creme
per massaggi, impacchi, tutti dalla fragranza delicata e non
invadente e nella texture più adatta. Inoltre sono in vendita
anche prodotti Aveda e Sothys.
L’opportunità di mettere a frutto la propria esperienza, di
offrire qualcosa di nuovo, è una sfida sempre stimolante:
“Per questo vale anche la pena di fare la strada tra Ortisei
e l’Alpe di Siusi due volte al giorno”. Come il fratello e
la cognata, anche lei è diventata una pendolare. All’Alpina
Dolomites le coppie hanno a disposizione un servizio
particolare: la spa privata. Ci sono cabine per i trattamenti
e i massaggi a due, una vasca e una sauna per coppie con
annessa zona relax. Così la vacanza diventa un’esperienza
davvero speciale! “Questo tipo di offerta rappresentava
per noi un grande punto interrogativo”, ammette Gabi;
“invece la richiesta ha superato le nostre aspettative. E la
cosa più bella è che sono proprio le coppie collaudate da
tempo ad approfittare volentieri di queste opportunità!”
Per chi decide di sottoporsi ai trattamenti ayurvedici o di
partecipare ai corsi yoga, la famiglia Bernardi ha ingaggiato
due esperti di origine indiana, Baiju e Dhanish.
Gabi è la modestia in persona, ma quando racconta dello
Spa Trophy Relais & Châteaux 2011, i suoi occhi scuri
s’illuminano d’orgoglio: la spa dell’Hotel Gardena è stata
infatti insignita di questo ambito premio internazionale.
Della sua vita privata Gabi preferisce non raccontare molto;
è felicemente sposata e ha due figli di 17 e 25 anni, il più
grande lavora già con soddisfazione nell’hotel di famiglia.
Ma ora ci deve salutare: un ospite ha bisogno della sua
esperta consulenza.
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Sette pilastri per una vacanza perfetta
Un’intera struttura ideata per offrire un benessere senza
confronto. Sin dal primo istante l’ospite entra in un’atmosfera
incomparabilmente elegante e distensiva, garanzia
di una vacanza indimenticabile. Le tonalità calde del beige
e del marrone danno un senso di pace e tranquillità. A dominare
sugli ambienti luminosi è soprattutto un elemento:
il panorama forse più bello di tutto l’arco alpino.
Suite di lusso e camere Superior Exclusive, ognuna dotata
di balcone o terrazza, e ampie finestre che incorniciano il meraviglioso
panorama dell’Alpe di Siusi. Le calde tonalità della
terra, arredi lineari e confortevoli, una magnifica architettura
interna, accoglienza ai massimi livelli e alta tecnologia per
tutto ciò che riguarda il relax e il collegamento con il mondo
esterno: sono tutti presupposti indispensabili per settimane di
vacanza veramente rigeneranti. Il concetto di benessere onnicomprensivo
dell’Alpina Dolomites poggia su sette pilastri.
I Comfort
Per sognare, godersi i piccoli piaceri della vita e rilassarsi.
Nel Mountain Lounge & Bar, con camino aperto e confortevoli
sedute, nella zona lettura, nel ristorante, in una
delle tre antiche Stuben o nella lounge riservata ai fumatori:
l’Alpina Dolomites offre l’ambiente perfetto per tutte le
esigenze.
II Vitalità
Stress nella vita di ogni giorno? Tensione e frenesia? Una
vacanza all’Alpina Dolomites aiuta a recuperare e incrementare
l’energia vitale, rilassandosi nella piscina panoramica
coperta o all’aperto, nel bagno di vapore o nella sauna, nella
spa privata o nella zona relax con letti ad acqua; o rimettendosi
in forma in palestra con le attrezzature più moderne, da
soli o seguiti da un personal trainer.
III Salute
Uno stile di vita sano e sostenibile è la migliore garanzia
per il benessere e aiuta ad affrontare con successo gli
impegni quotidiani. Perché non approfittare delle vacanze
per trovare lo stile più adatto alle proprie personali
esigenze, grazie a un team di esperti qualificati? Attività
fisica regolare, buone abitudini e alimentazione controllata
sono le basi per rimanere in forma anche fino a tarda età.
Chi pensa che vivere in modo sano sia insulso e noioso,
dovrebbe ricredersi: il segreto è sapersi godere la vita con
un occhio alla salute.
IV Armonia
L’armonia è un bisogno primordiale dell’essere umano ed è
il primo fondamento del benessere generale. Nella quotidianità
si perdono spesso l’armonia interiore e il giusto equilibrio
psicofisico: massaggi, metodi di rilassamento, yoga e
ayurveda aiutano a ritrovare la sintonia tra corpo e spirito, e
a ristabilire l’equilibrio interiore.
V Bellezza
La vera bellezza viene dall’interno e la nostra pelle è lo specchio
dell’anima. Armonia ed equilibrio interiore sono i presupposti
migliori per un aspetto giovane e fresco. Raffinati
prodotti per la cura del corpo realizzati apposta per l’Alpina
Dolomites, ayurveda, cosmetici d’alta qualità ma soprattutto
l’esperienza dei competenti collaboratori della Beauty Spa
assicurano una perfetta remise en forme, grazie a massaggi
di vario tipo, bagni e impacchi, pacchetti Wellness & Beauty
e trattamenti estetici mirati.
VI Gioia di vivere
La gioia di vivere si compone di svariati elementi, diversi
per ognuno di noi. Movimento, relax, il piacere di farsi viziare:
all’Alpina Dolomites ognuno può trovare la propria
dimensione e darle voce. In inverno, escursioni guidate
con le ciaspole o skiguiding; in estate, escursioni guidate
in montagna, golf, mountain bike o anche solo rilassanti
bagni di sole a bordo piscina e sulla terrazza. L’Alpina
Dolomites è il posto giusto in ogni stagione. Le piacevoli
serate al piano bar, in cui conoscere o rivedere persone
simpatiche, fanno parte della gioia di vivere e aiutano a
ricaricare le batterie.
VII Piaceri della tavola
Tante cose danno piacere, e l’Alpina Dolomites è specialista
nel metterle a disposizione: dedizione ai propri
ospiti, irresistibili delizie del palato nel
Mountain Restaurant & Stuben, vini
dalle migliori cantine, cocktail o distillati
pregiati al Mountain Bar, ottimi
sigari nella Cigar Lounge. Il vero
piacere non ha mai fine e lascia
sempre il segno… come
un soggiorno all’Alpina
Dolomites.
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Con calma e spirito
di squadra
I tratti salienti della sua personalità sono la calma interiore,
e la profonda convinzione che con calma si trova una soluzione
a tutto. Julia Senoner, dal dicembre 2010 direttrice
dell’Alpina Dolomites, è una delle giovani leve a cui Hugo
e Cinzia Bernardi hanno affidato i ruoli chiave all’interno
del loro hotel a cinque stelle.
Con i suoi 30 anni Julia è indubbiamente giovane, eppure
non manca certo di esperienza. È riservata, ma determinata.
Non ha mai avuto paura di non essere all’altezza
del suo prestigioso incarico: “Certo, all’inizio non
è stato facile, soprattutto il primo mese, quando non
tutto è andato per il verso giusto e in molte circostanze
abbiamo dovuto anche improvvisare”.
La miglior scuola
Molto importante per lei è l’appoggio da
parte del team e soprattutto il sostegno
della famiglia Bernardi. “Posso chiedere
consiglio in qualsiasi momento.
Per me Hugo Bernardi rappresenta il
massimo modello di albergatore. Per
giovani come me, all’inizio della propria
carriera professionale, l’Alpina Dolomites
è la migliore scuola che si possa desiderare”,
sottolinea Julia Senoner.
Prima di assumere l’incarico all’Alpina Dolomites,
aveva già lavorato tre anni presso l’Hotel Gardena.
Quando Hugo e Cinzia Bernardi le rivelarono quali
piani avessero per lei, all’inizio non voleva crederci. Nel
suo lavoro Julia attribuisce grande importanza alla franchezza
e allo spirito di squadra: “Quando ci sono problemi mi
aspetto che i miei collaboratori ne parlino subito con me, in
modo da poter trovare una soluzione insieme. Schiettezza,
onestà e motivazione sono per me la base di una collaborazione
ottimale”.
Uno sguardo dalla finestra...
Come descriverebbe Julia il “suo” hotel? Un luogo meraviglioso
con un ambiente del tutto particolare, dove il relax
viene da sé: “Basta gettare uno sguardo dalla finestra a
questo straordinario panorama, e tutto sembra subito più
facile”. Il suo posto preferito è la terrazza.
C’è ancora spazio per i sogni quando si occupa un posto
così importante in età così giovane? Julia sorride: “Forse
avere prima o poi un’attività mia, chissà”. Ma per questo c’è
ancora tempo.
Il connubio perfetto
Walter Bramezza è responsabile dell’area servizi dell’Alpina
Dolomites e dell’Hotel Gardena. Guardando quest’uomo
gentile dalla voce gradevole, si percepisce subito
che la tranquillità e l’equilibrio, l’assoluto controllo della
situazione in qualunque circostanza e la competenza sono
le sue maggiori qualità.
Con la sua esperienza e le sue approfondite conoscenze,
Bramezza, che conosce il suo mestiere grazie a una lunga gavetta,
è un pilastro fondamentale per tutti i collaboratori. Ciò
che gli sta particolarmente a cuore è il connubio tra cucina e
servizio a tavola.
Per l’ospite sempre il meglio
La filosofia di Bramezza è tanto
impegnativa quanto semplice: offrire
all’ospite sempre il meglio e intuire
ciò che desidera, perché le esigenze
dell’ospite sono sempre al primo
posto. Se la cucina è l’hardware, il
personale di sala, secondo lui, è il
software – un software al quale egli
Walter Bramezza
tiene molto. Dall’apertura dell’Alpina
Dolomites, Walter fa il pendolare tra
Ortisei e l’Alpe di Siusi. La sua presenza
è assicurata in entrambi gli hotel a giorni alterni: “In
questo modo posso dare una mano ai collaboratori, individuare
i problemi e aiutare a risolverli, e inoltre stringere un
rapporto personale con gli ospiti”.
Le esigenze particolari sono una sfida
La cosa più importante nel suo lavoro è avere sempre
tutto sotto controllo – l’ospite, la situazione in cucina, il
servizio. Gli ospiti con esigenze particolari sono per lui
una sfida speciale: “Quando anche in questo caso si riesce
a dare completa soddisfazione, otteniamo una conferma
che ci motiva ancora di più a migliorare costantemente le
nostre prestazioni”. Da cinque anni Bramezza è uno dei
personaggi chiave per i Bernardi. In precedenza ha lavorato
presso l’Hotel Laurin a Bolzano, ha partecipato in
modo determinante alla fase di apertura dell’Hotel Terme
a Merano e diretto un ristorante a Venezia per uno dei
cuochi più illustri dell’Alto Adige. Non ha molto tempo
per gli hobby, ma il suo tempo libero lo dedica completamente
alla moglie e alle due figlie.
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Il re del vino
Tradizione con estro
Franz Lageder è orgoglioso del suo olfatto fino e del suo
palato sensibile, qualità basilari di ogni buon sommelier;
ma, in aggiunta, ha anche una grande esperienza e una
buona dose di curiosità.
Spesso, infatti, non consiglia ai suoi ospiti i grandi nomi
più conosciuti, ma fa loro provare produttori giovani e
promettenti. Franz Lageder è il direttore del ristorante per
gourmet “Anna Stuben” del Gardena di Ortisei, nonché sommelier
e beverage manager dell’Hotel Gardena e dell’Alpina
Dolomites. Nella cantina di Ortisei gestisce 750 vini diversi,
mentre all’Alpina Dolomites ne ha a disposizione circa 250:
“Se poi un cliente ha un desiderio particolare, non c’è problema,
in brevissimo tempo posso farmi mandare il vino dal
Gardena”. 750 etichette: un investimento enorme. Si riesce
a mantenere la visione d’insieme? Nessuna difficoltà per un
professionista come Lageder, che conosce la sua cantina come
le sue tasche: “Le 750 etichette sono suddivise in tre categorie:
vini che non possono mancare in un hotel a cinque stelle,
vini che è bene avere, e vini che ci piace proporre, come
quelli di piccoli produttori o da coltivazione biodinamica”.
Il vino crea un’atmosfera
Che cosa significa il vino per un sommelier? Prima di tutto
stare piacevolmente in compagnia: “Dove ci sono vino e
vignaioli, c’è allegria. Il vino crea atmosfera”.
Durante le degustazioni Lageder non beve mai, assaggia
solo: “Altrimenti, dopo il quinto vino, tutti gli altri sembrano
eccellenti”. Lageder invece è in grado di valutarne a
mente lucida un numero molto maggiore. I suoi preferiti?
“La carriera di ogni enologo porta prima o poi al Pinot
Nero, o meglio ai vini di Borgogna.”
Naturalmente Lageder spesso consiglia vini altoatesini ai suoi
clienti. “L’Alto Adige è la regione leader per i vini bianchi
in Italia. Qui possiamo garantire un rapporto diretto con la
cantina, e il rapporto qualità-prezzo è corretto.” Inoltre i vini
della regione, per quanto riguarda la qualità, si trovano sempre
più spesso ai primi posti: “Quest’anno persino la Schiava,
un pezzo di cultura sudtirolese e un vino associato fino a dieci
anni fa solo alle bottiglie da un litro della cooperativa, ha
ottenuto i tre bicchieri della guida del Gambero Rosso”.
Contatti con i produttori e osservazione delle tendenze
Aspetti determinanti del suo lavoro sono i contatti con i
produttori e l’attenzione ai nuovi trend: “Il gusto della
gente cambia. Fino a poco tempo fa tutto il vino doveva
essere barricato, ma così si sono uniformati i sapori e adesso
i clienti preferiscono di nuovo il gusto del vino puro”.
Franz Lageder non si occupa solo della cantina dei vini e
dell’assistenza ai clienti, è anche responsabile dell’“Anna
Stuben”, il ristorante per gourmet dell’Hotel Gardena di
Ortisei.
Qual è secondo Lageder l’essenza dell’“Anna Stuben”? “Proponiamo
tradizione in modo innovativo, senza preclusioni.
La cucina si serve di ingredienti locali, utilizzati e interpretati
in modo nuovo. I nostri clienti hanno la possibilità
di trascorrere una bella serata in un ambiente raffinato,
accogliente e con stile.”
Visite guidate e degustazioni per i clienti
Dall’autunno del 2011 c’è stato un cambiamento in cucina:
lo chef Reimund Brunner, sous-chef al “Rose” di Appiano, è
subentrato ad Armin Mairhofer. A questo proposito, Franz
Lageder dice: “Una nuova interpretazione delle ricette ad
alto livello è sempre affascinante”.
Quando non è impegnato in acquisti di vino o degustazioni,
Lageder offre ai clienti dei due alberghi la possibilità di visitare
delle aziende vinicole altoatesine e di degustarne i vini,
o di visitare il centro agrario sperimentale di Laimburg con
il suo orto di erbe officinali. Una volta alla settimana, nella
cantina del Gardena si tiene anche una degustazione di vini
per conoscitori e appassionati, e per chi vuole diventarlo.
Un’ultima domanda inevitabile: Lageder è anche il nome di
un grande produttore di vino altoatesino. Nomen omen?
Franz Lageder ride: “Chissà... In ogni caso non siamo parenti.
Il padre di Alois Lageder era carraio, il mio falegname.
A Ortisei i carrai non facevano grandi affari, così il suo si è
trasferito nella Bassa Atesina e ha iniziato a produrre vino.
Mio padre è rimasto in Val Gardena”.
Sin dall’inizio ha collaborato alla progettazione della sua
cucina, e ogni passaggio è stato realizzato proprio come
se l’era immaginato – o almeno quasi: un colpo di fortuna
assoluto per uno chef de cuisine di soli 30 anni. La cucina
di Julian Seeber è un’alternanza di tradizione e innovazione:
“Non troppo stravagante, ma così interessante da
invogliare ad assaggiare”.
La squadra che lo chef dell’Alpina Dolomites ha composto
per la sua cucina ideale è giovane come lui: “Lavorare
in team è piacevole, ci capiamo al volo, abbiamo gli stessi
interessi e lo stesso modo di ragionare. E poi a tutti piace
fare questo lavoro”. Presupposto ideale affinché anche agli
ospiti piaccia gustarne il risultato!
La sua cucina tradizionale con estro, come egli stesso ama
definirla, gioca molto con i sapori agrodolci, con l’amaro
abbinato alla frutta. La pasta è fatta in casa, come anche
i prodotti da forno per la colazione, e tutti gli ingredienti
sono freschi.
Le condizioni ideali per una cucina d’albergo
“La nostra cucina presenta i requisiti ideali, ed è davvero
possibile proporre sempre cibi freschi”, sottolinea lo chef
Julian. “La direzione ci mette a disposizione tutto ciò di cui
abbiamo bisogno per sorprendere gli ospiti con la nostra
arte culinaria. La varietà nel menu soddisfa anche gli ospiti
esigenti.” Gli antipasti sono la grande passione di Julian
Seeber: “In questo campo ci si può sbizzarrire”.
Julian Seeber,
chef de cuisine
dell‘Alpina
Dolomites
Prodotti freschi e per quanto possibile locali
“Il presupposto più importante per una buona cucina”,
insiste Julian, “è la materia prima.” All’Alpina Dolomites
arrivano in tavola, per quanto possibile, solo prodotti nostrani,
che giungono in cucina direttamente dal produttore:
formaggi, carne di manzo e vitello, verdure, insalata...
Che cosa c’è di speciale nella disposizione della sua cucina? I
vari settori sono ordinati secondo una logica, in modo da ridurre
gli spostamenti al minimo. Alle spalle dei settori sono
collocate le celle frigorifere. Il reparto più lontano rispetto
al servizio al tavolo è costituito dai piatti freddi; seguono
i piatti a base di pasta, i secondi e infine, in prima fila, i
dessert. “In questo modo il tragitto per i camerieri diventa
sempre più breve, e noi possiamo iniziare a riordinare senza
disturbare il servizio”, spiega Seeber.
Julian Seeber si è impegnato personalmente nella realizzazione
della “sua” cucina, in modo tale che tutto fosse pronto
nei termini prefissati. Il giovane chef, in precedenza aiuto
chef presso l’Hotel Gardena, durante e dopo il suo apprendistato
ha fatto esperienza con cuochi illustri e in strutture
di prima qualità in Europa, ed è conscio della sua grande
responsabilità. In fin dei conti, la cucina è un fattore determinante
nella scelta di un hotel.
Sogna di ricevere una stella Michelin? Julian Seeber è realista:
“Per una cucina d’albergo, questo non è possibile”. Il suo
sogno è però strettamente legato alla sua attività: migliorare
sempre di più, passo dopo passo, perfezionare ogni dettaglio e
trasmettere all’ospite la sua passione per la buona cucina.
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Fabrizio Montaruli, ospite abituale
dell’Alpina Dolomites e fotografo
per hobby, ha scattato questa
bellissima foto.
L’inizio di una nuova era
FINSTRAL presenta la nuova gamma di finestre in alluminio
ad alte prestazioni. Con FIN-Project inizia una nuova
era nel campo dei serramenti ad alte prestazioni.
Straordinario
co la nuova finestra in alluminio FIN-Project si caratterizza
per un disegno dalle linee leggere e pulite che le conferisce
un’eleganza senza tempo adatta ad ogni stile. In più, le
vetrate Vista di ampia superficie, abbinabili a porte alzanti
scorrevoli, grazie agli ingombri ridottissimi del telaio,
producono un impatto visivo leggero e slanciato, simile ad
un sistema di facciata.
Cliente abituale dell’Hotel Gardena a Ortisei, è già stato
due volte all’Alpina Dolomites. Fabrizio Montaruli ha
trovato negli hotel gestiti dalla famiglia Bernardi qualcosa
che non aveva riscontrato da nessun’altra parte: “La sintesi
perfetta tra un albergo di lusso e una struttura a conduzione
familiare”.
L’atmosfera familiare emerge da molte caratteristiche che
contraddistinguono sia l’Alpina Dolomites sia l’Hotel Gardena:
il tocco personale, i dettagli studiati con cura, i collaboratori
straordinariamente competenti e cortesi. “Si nota che ogni
Carlotta e
Fabrizio Montaruli
collaboratore è stato scelto personalmente dalla famiglia e ha
un legame molto particolare con questo hotel.” Dell’Alpina
Dolomites, Montaruli e la sua famiglia apprezzano in particolare
l’ambiente moderno. L’elegante arredamento degli interni
dell’hotel ha entusiasmato questo padre di famiglia sin dal primo
momento: “I colori, gli ambienti spaziosi, il design lineare,
l’atmosfera raffinata e tuttavia familiare e mai anonima”.
L’alba sul balcone
La mattina Fabrizio Montaruli non vedeva l’ora di alzarsi:
“Ogni mattina, nonostante il freddo, come prima cosa uscivo
sul balcone per godermi l’alba e il meraviglioso panorama”.
A proposito di panorama: “L’architettura dell’hotel è
semplicemente fantastica. Si possono vedere le montagne
da qualsiasi punto: dalla beauty farm, dalla sauna o dalla
piscina”. Fabrizio e sua moglie Carlotta sono d’accordo: la
spa e l’area beauty sono veramente uniche.
Collaboratori di prim’ordine e atmosfera familiare
Con due bambini al seguito, i Montaruli hanno apprezzato
particolarmente il fatto che si possano raggiungere le piste
direttamente dall’hotel. “E anche l’animazione per i bambini
nel miniclub Laurino era eccellente. Tutto “very easy”.
Che cos’altro hanno in comune i due hotel oltre ai collaboratori
di prim’ordine e a un’atmosfera familiare? Una
cucina deliziosa. Giudizio finale: “Straordinario, il prossimo
inverno ci torneremo di sicuro”.
LIGNATEC –
La combinazione vincente
La finestra in legno–pvc rappresenta il prodotto più
raffinato della gamma FINSTRAL. Il serramento Lignatec
è la sintesi vincente delle varie emozioni che può offrire il
legno naturale e le positive caratteristiche del pvc.
Questa finestra coniuga entrambi i materiali. Il legno,
materiale nobile e versatile si trova all’interno del nuovo infisso
e conferisce all’ambiente un’atmosfera confortevole ed
in armonia con la natura. Il lato esterno della finestra è realizzato
in pvc di alta qualità, che permette di offrire un’elevata
protezione dalle intemperie e poca manutenzione.
E’ possibile realizzare diverse combinazioni di colori e di
tipologie, adatte ad ogni tipo di costruzione. Proprio per
andare incontro alle necessità di preservare l’espressione di
vecchi edifici e conservare lo stile architettonico originario,
il serramento Lignatec di FINSTRAL offre la possibilità
di essere installato anche senza opere murarie. Questa
soluzione che è particolarmente adatta alle ristrutturazioni
di pregio, coniuga l’innovazione tecnologica con la qualità
dei materiali, garantendo un abitare naturale che dura
Si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica
per permettere di avere delle finestre belle e dalle prestazioni
eccezionali. L’innovativo programma FIN-Project ha
implicato per FINSTRAL la completa riprogettazione del
concetto d’infisso in alluminio. In questo modo ha potuto
realizzare nella sua categoria, la migliore finestra in alluminio
presente sul mercato europeo in fatto di isolamento
termico, che grazie al valore testato di Uw di 0,83 W/m2K
di trasmittanza termica, la pone al vertice assoluto nella
classifica degli infissi in allumino a taglio termico. Massima
espressione dell’impegno per l’innovazione, le finestre
FIN-Project di FINSTRAL sono nate dalla sapiente combinazione
di due materiali: i pregi dei profili termoisolanti
con cui viene realizzato il corpo centrale coniugati coi
vantaggi dell’alluminio di prima qualità. Questo permette
al nuovo serramento di assicurare costi energetici ridotti
ed una nuova qualità dell’abitare. Dal punto di vista estetinel
tempo. La finestra Lignatec sul
lato esterno può avere a richiesta un
rivestimento opzionale in alluminio,
permettendo di avere una finestra in
legno-pvc-allumino.
Per maggiori informazioni:
www.finstral.com
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In vacanza con
tutta la famiglia
Gioco e divertimento
per i più piccoli
L’Alpina Dolomites è attento anche alle esigenze dei suoi
piccoli ospiti. L’hotel dispone di un proprio miniclub in grado
di offrire tutto quello che può entusiasmare i bambini.
In vacanza non è sempre facile conciliare gli interessi di
grandi e piccini. Cinzia e Hugo Bernardi, genitori di quattro
figlie, lo sanno bene per propria esperienza; per questo
hanno dedicato particolare attenzione alle esigenze delle
famiglie. Per rendere davvero divertente la vacanza in
famiglia e far sì che regni sempre il buon umore, l’offerta
deve essere mirata.
Miniclub Laurino
Presso l’Alpina Dolomites anche ai piccoli ospiti è riservata
la massima attenzione: ogni giorno il miniclub Laurino propone
tante attività divertenti ai bambini intrattenendoli con
giochi sempre nuovi, per permettere ai genitori di rilassarsi
nell’area Wellness & Spa.
Al miniclub Laurino, principesse e cavalieri si divertiranno
a giocare nel castello in miniatura, troveranno tanti nuovi
amici e potranno dedicarsi al disegno o al bricolage sotto la
guida di un’attenta animatrice.
Piscina e sauna con i genitori
La piscina rappresenta sempre una grande attrazione per i
bambini: chi non si accontenta di nuotare potrà fare a gara
con i propri genitori a chi suda di più nella sauna per famiglie
(con accesso in costume da bagno).
Bert e Maria van Oijen di Venlo, in Olanda, sono da dieci
anni clienti fissi dell’Hotel Gardena insieme a tutta la
loro famiglia. Dopo aver visto l’Alpina Dolomites in fase
di costruzione, erano impazienti di provare il nuovo
hotel dei Bernardi.
Bert van Oijen aveva guardato su Internet l’interessante
struttura architettonica e l’interno dell’hotel già prima di
soggiornarvi. “Non vedevamo l’ora di vederlo, ma quando
siamo arrivati, la realtà ha superato le nostre più rosee
aspettative.” Durante la prima stagione invernale, nel 2011,
i van Oijen sono già stati due volte sull’Alpe di Siusi, la prima
volta da soli e poi con la famiglia al completo: i loro tre
figli con le rispettive mogli e i nipoti.
Ringraziamo la famiglia Bernardi per
la preferenza accordataci ed auguriamo
un proficuo proseguimento.
www.lichtstudio.com
Torneranno sull’Alpe di Siusi anche il prossimo inverno:
“Eravamo già entusiasti del Gardena, ma l’Alpina Dolomites
è fantastico per una vacanza con tutta la famiglia: ci
sono opportunità adatte per ogni età, e tutto direttamente
dall’hotel. Corsi di sci e snowboard, animazione, fun-ski e
sci-safari per i bambini, piste non troppo impegnative, sentieri
escursionistici e slitte trainate da cavalli per i genitori”.
I van Oijen hanno saputo apprezzare la provata qualità
offerta dai Bernardi e l’atmosfera familiare della struttura:
dettagli studiati con cura, ospitalità straordinaria, camere
spaziose e confortevoli, personale cortese ed esperto: “La
posizione di questo hotel è davvero unica; e il panorama che
si vede da ogni angolo è semplicemente stupefacente”. Bert
van Oijen ha già quasi deciso: farà una sorpresa a sua moglie
regalandole un soggiorno estivo all’Alpina Dolomites.
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alpina dolomites 06/2013
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Al di là di ogni aspettativa
Parlando con gli amici, informandosi presso un’agenzia
di viaggio e infine navigando su Google: è stato così che
Birgit Hillenbrand e Zoltan Bagamery, di Stoccarda, hanno
scelto la destinazione per la loro settimana bianca. “Si sa
com’è con Internet”, dice Zoltan, “ma in questo caso l’Alpina
Dolomites ha ampiamente superato le aspettative che
ci eravamo fatti consultando il sito.”
Birgit Hillenbrand e
Zoltan Bagamery
Una vacanza in entrambi gli
hotel: perché no?
Come all’Alpina Dolomites, anche all’Hotel Gardena è
soprattutto l’atmosfera familiare, unita a ospitalità e
professionalità, a trasformare la vacanza in un’esperienza
indimenticabile.
Questo è il primo – ma sicuramente non l’ultimo –
soggiorno della coppia in Alto Adige e all’Alpina Dolomites.
Anzi: “Vogliamo vedere com’è in estate”. I due ammettono
di essere clienti esigenti: “Qui però non abbiamo riscontrato
proprio nessun difetto. Siamo semplicemente entusiasti”.
Perfetto per il relax
Tutto è sobrio e raffinato, moderno e straordinariamente
accogliente: “Esattamente come piace a noi! C’è tutto quello
che ci vuole per una vacanza davvero rilassante”. Birgit e
Zoltan sono soddisfatti di tutto, dalla luce discreta e dagli
ampi spazi della zona saune al ristorante con vista panoramica.
La mattina, dopo un’abbondante prima colazione, si
cimentano sulle piste dell’Alpe, mentre il pomeriggio è dedicato
al benessere: sauna, bagno di vapore, massaggi, Pilates,
Space Curl, piscina…
Sci, wellness e shopping
“Oggi le piste erano semplicemente perfette”, racconta
Birgit. “La neve era una meraviglia. Sciare in queste condizioni
è un vero piacere!” Per non parlare della splendida
vista che si apre anche adesso davanti ai loro occhi, mentre
prendono il caffè sulla terrazza dell’Alpina Dolomites. “Un
panorama come questo è unico al mondo. Tanta bellezza ti
rimane dentro e ti accompagna per il resto dell’anno. Fino
alla prossima volta!”
Oggi pomeriggio la coppia ha in programma una visita a
Bolzano, per fare un po’ di shopping. Si sono già informati
alla reception sui negozi più caratteristici. E un altro ospite
ha dato loro un ottimo consiglio per l’aperitivo: un locale
tipico dalle parti del mercato della frutta, nel cuore della
città vecchia… Alla prossima!
La filosofia della famiglia Bernardi è semplice, ma collaudata
da tre generazioni: “Vogliamo soddisfare l’ospite,
concentrarci sulle sue esigenze e sui suoi desideri, fargli
trascorrere giornate veramente speciali”. L’intera struttura e
tutti i collaboratori, dal primo all’ultimo, mirano a realizzare
questo obiettivo.
Chi vuole conoscere entrambi i gemelli eterozigoti, può
approfittare delle offerte combinate e ripartire la propria
vacanza tra i due hotel. Senza stress: delle valigie si occuperà
il personale di servizio.
Qualità premiata
cantinabolzano.com
mediapool.it
Piazza Gries, 2 - T 0471 27 09 09 | Via Brennero, 15 - T 0471 97 67 33
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Il giudizio degli esperti: sempli cemente favoloso!
Il Golf Club San Vigilio Siusi è il percorso a 18 buche più recente
dell’Alto Adige, nonché uno degli impianti golfistici
più interessanti di tutta l’area alpina.
Giocare a golf in questo impianto di circa 60 ettari,
situato in posizione tranquilla e idilliaca ai piedi dello
Sciliar, è al tempo stesso un piacere puro e una sfida del
tutto particolare. La struttura si inserisce armoniosamente
nel paesaggio circostante: laghetti, dirupi, torrenti, cascate e
lunghi fairway o corsie più facili creano un ambiente unico
nel suo genere. In una cornice di tale bellezza, può tuttavia
succedere che a volte il gioco passi in secondo piano.
La progettazione dell’impianto golfistico di 60 ettari, che
si estende su un’area ricca di varietà a 850 m sul livello del
mare, è stata realizzata dall’architetto paesaggista Bernd
Hofmann e da Wolfgang Jersombeck, uno dei più noti
giocatori di golf del German PGA Tour, per 26 anni head
professional e giocatore della Coppa del Mondo. Nel 2011
sono stati ulteriormente perfezionati i tracciati per i golf
cart. A disposizione dei golfisti vi sono più di 30 di questi
veicoli, a bordo dei quali si può percorrere l’intera area
senza problemi e nella massima sicurezza.
Inoltre, l’impianto offre tutto ciò che i giocatori di golf o
gli aspiranti tali possono desiderare: driving range di 260 m
con 32 postazioni di tiro al coperto, putting green, chipping
green e un’area per il pitching.
Imparare... giocando
Fin dalla fondazione del Golf Club è stata attribuita grande
importanza alla scuola di golf e alla promozione delle nuove
leve. La scuola di golf offre lezioni di altissimo livello. A
dirigerla è lo head-pro Rudi Knapp, che unisce alla sua
pluriennale esperienza le tendenze più innovative nell’insegnamento
del golf.
Prova della validità della
scuola è il successo di Aaron
Zemmer, socio del Club,
che per anni è stato il
migliore giovane golfista
dell’Alto Adige. Aaron, che è nato nel 1990, è ormai entrato
nell’olimpo dei professionisti.
Questo è un campo dove chiunque può trovare soddisfazione,
dai principianti ai giocatori con single handicap. L’Alpina
Dolomites offre ai suoi ospiti speciali pacchetti golf,
sia per principianti sia per giocatori esperti. Un soggiorno
all’Alpina Dolomites è un’occasione di perfezionamento
individuale nella pratica di questo splendido sport, sia per
chi è alle prese con i primi tiri o deve superare l’esame per
la qualifica, sia per chi desidera affinare la propria tecnica di
chipping, putting o pitching o voglia dedicarsi all’analisi del
tiro. Gli ospiti possono esercitarsi nei tiri con un simulatore
di golf anche all’interno dell’hotel.
INFO
Golfclub San Vigilio Siusi
Siusi - San Vigilio 20 | 39040 Castelrotto
Tel. 0471 708 708 Fax 0471 704 201
info@golfstvigilseis.it | www.golfstvigilseis.it
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Tradizione e atmosfera
Una famiglia, due hotel e la stessa filosofia a cinque
stelle. Una cornice diversa: l’Alpina Dolomites sull’Alpe
di Siusi e il Gardena Grödnerhof a Ortisei si assomigliano
come due gemelli eterozigoti. Moderno e innovativo il
primo, tradizionale e piacevole nel suo stile tipicamente
alpino il secondo.
La sintesi perfetta tra atmosfera familiare e ambiente di
classe in una struttura a cinque stelle. Ospitalità cordiale,
wellness, beauty, relax e svago, nonché collaboratori che
sanno che cosa è necessario per rendere una vacanza perfetta:
queste le affinità tra i due hotel.
Tutto iniziò nel 1923
La storia dell’Hotel Gardena affonda le sue radici in
un’epoca molto più lontana, quando il turismo in Alto
Adige e in Val Gardena era ancora agli inizi, per non dire
agli albori. Nel 1923 il nonno dell’attuale proprietario
Hugo Bernardi acquistò una casa privata nel centro di
Ortisei, in Val Gardena, per trasformarla dapprima in
una pensione poi in un albergo. Continui ampliamenti
e miglioramenti fecero via via del Gardena uno degli
alberghi più in vista della valle, dal 1988 hotel a quattro
stelle. Dopo la morte del marito, la madre di Hugo Bernardi,
Annemarie Demetz, portò avanti da sola la gestione
dell’hotel, prima di cederlo al figlio nel 2000: l’inizio di
una nuova era e di un nuovo millennio.
Demolizione e ricostruzione
Per essere all’altezza delle aumentate esigenze della clientela,
nel 2001 la famiglia Bernardi affrontò una sfida pressoché
impossibile: nell’aprile di quell’anno il vecchio Hotel Gardena
fu completamente demolito per dar spazio a una moderna
struttura di eccellenza, in grado di soddisfare gli standard
più elevati. Dotato di 51 eleganti camere, di cui 5 suite,
l’Hotel Gardena, che dopo la ricostruzione ha ottenuto la
quinta stella, è diventato una delle strutture ricettive di punta
dell’Alto Adige: una meta esclusiva e soprattutto molto
personalizzata per le settimane più belle dell’anno. Dal 2005
l’Hotel Gardena fa parte della rinomata catena di alberghi e
ristoranti di lusso Relais & Châteaux.
Charme altoatesino
Arredamento elegante e confortevole, rivestimenti e soffitti
in legno, addetti alla reception e al ristorante vestiti nei
tradizionali abiti tirolesi: sin dal primo istante l’ospite è
attratto dal fascino tipicamente altoatesino e dall’atmosfera
di questo hotel, situato nel cuore di una delle più belle
valli alpine, tra le montagne forse più affascinanti del
mondo, le Dolomiti, proclamate dall’UNESCO Patrimonio
Mondiale della Natura. In inverno, l’Hotel Gardena
è il punto di partenza ideale per sciatori di ogni livello.
Principianti e (quasi) professionisti scoprono ogni giorno
nuove piste nel comprensorio sciistico Dolomiti-Superski.
In albergo l’ospite trova tutto ciò di cui ha bisogno:
noleggio sci e maestri. L’offerta spazia dai corsi di sci per i
più piccoli ai corsi di snowboard per bambini, fino allo sci
guiding con guida. Per coloro che preferiscono esplorare
la bellezza del paesaggio invernale lontano dalle piste,
vengono proposte affascinanti escursioni con le “ciaspole”
alla scoperta degli scorci panoramici più belli in compagnia
di Emanuel Demetz, la simpatica ed esperta guida
dell’hotel. In estate si può partire direttamente dall’hotel
alla volta di passeggiate, escursioni o arrampicate sulle
Dolomiti. Anche nei mesi caldi c’è la possibilità di seguire
Emanuel in itinerari più o meno impegnativi nel regno di
Re Laurino, per esempio in Vallunga, al Sëura Sass e nel
Parco Naturale Puez-Odle.
L’unione fa la forza
L’intero staff dell’Hotel Gardena mira al medesimo scopo e
ha un desiderio comune: dare il meglio ai propri ospiti, far
sentire ognuno di loro al centro dell’attenzione. Gabi Senoner,
responsabile della reception, riceve sempre gli ospiti
con un sorriso cordiale. Il direttore Roland Oberhofer, lo
chef Hubert Fischnaller, il pasticciere Luis Augschöll, il
maître Walter Bramezza, il sommelier Franz Lageder e tutti
gli altri collaboratori sono la base del successo di questo
albergo del tutto speciale – per così dire le colonne portanti
che fanno dell’Hotel Gardena ciò che è.
Un’area Beauty & Wellness di prima classe
Come nell’Alpina Dolomites, anche all’Hotel Gardena il
benessere è in primo piano. L’ampia area Beauty & Wellness
è dedicata alla rigenerazione, al rilassamento, alla rivitalizzazione
e alla cura professionale del corpo per lei e per lui. La
Beauty Farm Anais, diretta da Gabi Bernardi, non propone
solamente il consueto programma di trattamenti estetici, ma
anche bagni di fieno, massaggi, ayurveda e molto altro. Prodotti
e metodi rinomati garantiscono all’ospite una remise
en forme ottimale. Nel 2011 l’area Spa & Beauty dell’Hotel
Gardena è stata insignita del prestigioso premio internazionale
Spa Trophy Relais & Châteaux.
“Aquasol” è il nome dell’oasi wellness dell’Hotel Gardena,
che si sviluppa su due piani. Oltre alla piscina, con cascata e
spazio idromassaggio, l’offerta relax comprende anche area
saune e palestra.
50 06/2013
alpina dolomites
Va c a n z e a l l’ i n s e g n a d e l b e n e s s e r e
Ambienti eleganti e massimo comfort abitativo, autentiche delizie del palato e un Centro Spa & Beauty con
innumerevoli proposte per il relax e il benessere.
Semplice ma mai banale
Da quasi due anni, Reimund Brunner ha assunto con
successo le redini del ristorante gourmet “Anna Stuben”.
Il trentasettenne Reimund si è formato alla scuola di alcuni
dei più rinomati chef.
Horst Petermann della Petermann’s Kunststuben di Zurigo,
Hans Haas del Tantris di Monaco di Baviera e Herbert
Hinter del Rose di Appiano sono solo alcuni dei maestri di
questo giovane e creativo chef.
Reimund
Brunner
Da quando è subentrato ad Armin Mairhofer nella guida
dell’“Anna Stuben”, Reimund Brunner non hai mai cercato
di imitare il suo illustre predecessore, ma piuttosto di realizzare
con consapevolezza la propria idea dell’alta cucina.
Brunner predilige i prodotti locali o regionali ed è convinto
che la qualità delle materie prime sia il primo presupposto
di una cucina di alto livello.
La cucina di Reimund Brunner è semplice e lineare, per
certi aspetti tradizionale, ma mai banale. In particolare,
ama riportare alla luce e reinterpretare i prodotti caduti nel
dimenticatoio. Un esempio: la farina di pere, ricavata da una
varietà di pere di piccola pezzatura che cresce nei dintorni di
Velturno, patria di Reimund Brunner. Questi frutti, che appena
raccolti non hanno un buon sapore, vengono essiccati
e macinati fino a ottenere una farina fine. “Questo tipo di
farina”, spiega Reimund, “si presta a molti usi, per esempio
nei dessert, negli antipasti freddi, con il formaggio o con le
patate: ha un gusto sottile e non invadente, complementare
a quello del piatto principale, che mette in risalto.”
La cosa più importante in cucina? “Potrebbe apparire scontato,
ma la cosa più importante è che quello che si cucina piaccia. Il
piatto deve trasmettere qualcosa al cliente.” Reimund Brunner
vuole offrire ai suoi ospiti un’autentica esperienza gustativa.
“La mia non è una cucina stravagante. Cucino piatti leggeri con
pochi ingredienti riconoscibili e di primissima qualità.” Non ha
un piatto preferito: pesce, carne, antipasti freddi o caldi – in
realtà al nostro chef piace tutto. Ma anche quando si tratta del
suo gusto personale, il concetto base è sempre lo stesso: gli
alimenti utilizzati non devono essere né troppo elaborati, né
perdere il loro gusto originale. Più sono naturali, meglio è.
O s p i ta l i tà c O r d i a l e e a r t e c u l i n a r i a d i a lt O l i V e l lO
Sono i presupposti indispensabili di un soggiorno davvero piacevole. Al Gardena potrete gustare deliziose creazioni preparate
con cura e maestria dal nostro team di cucina e accompagnate dai vini scelti della nostra cantina, affinché ogni serata sia un evento
gastronomico da ricordare.
r i s t O r a n t e g O u r m e t “a n n a s t u b e n ”
Il nostro ristorante gourmet ha ottenuto numerosi riconoscimenti e premi a livello regionale, nazionale e internazionale.
L’“Anna Stuben”, vero e proprio tempio dell’alta cucina, ha saputo conquistare intenditori di tutto il mondo con le sue originali
creazioni, frutto di un’inventiva straordinaria e di un solido magistero radicato nella tradizione e alimentato dalla passione.
O r t i s e i • Va l Gard ena • Dolomiti • Alto A d ige • Te l . + 3 9 0 4 7 1 7 9 6 3 1 5 • Fa x + 3 9 0 4 7 1 7 9 6 5 1 3
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L’emozione deL Legno. La forza di finSTraL.
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