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Land Rover ONELIFE 36 - IT

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RIGHT XXXXXX<br />

“L’AVVENTURA<br />

SOL<strong>IT</strong>AMENTE<br />

INIZIA CON<br />

UN SOGNO,<br />

UN’ISPIRAZIONE<br />

O UN CASO<br />

DEL DESTINO.<br />

L’AVVENTURA<br />

È LÌ FUORI CHE<br />

TI ASPETTA,<br />

ED È UNA COSA<br />

SENZA TEMPO”<br />

SIMON DAY, DIRETTORE DEL<br />

LAND ROVER G4 CHALLENGE<br />

essere un sostituto credibile per il Camel. Oltre a dover<br />

essere rilevante”.<br />

Avrebbe dovuto infine autofinanziarsi e produrre<br />

reddito, rivela l’ex Event Director Niki Davies: “Il G4<br />

doveva coprire i costi e sottolineare allo stesso tempo<br />

le potenzialità di una gamma divenuta sinonimo di<br />

avventura, esplorazioni e scoperte. Sono lieta di dire che<br />

ha più che superato questi obiettivi”. La seconda<br />

edizione ebbe luogo nel 2006 in Thailandia, Laos, Brasile<br />

e Bolivia. Vinse il pilota sudafricano Martin Dreyer, dicendo:<br />

“Il <strong>Land</strong> <strong>Rover</strong> G4 Challenge è stata l’esperienza più bella<br />

della mia vita. Nulla è mai stato così grande. Si è trattato<br />

davvero di un’esperienza straordinaria”. La partecipante<br />

australiana Alina McMaster aggiunge: “Non conosco altri<br />

eventi in cui venga fatto tutto questo genere di cose, c’è<br />

una tale varietà. È stata una gara perfetta”.<br />

LO SPIR<strong>IT</strong>O SOPRAVVIVE NEL TEMPO<br />

Oggi lo spirito avventuroso di <strong>Land</strong> <strong>Rover</strong> rimane vivo, come<br />

dimostrato dalle proposte mondiali di <strong>Land</strong> <strong>Rover</strong> Experience.<br />

Ma i tempi sono maturi per il ritorno del “puro” evento<br />

all’insegna dell’avventura? Iain, Simon e Niki credono di sì.<br />

“Vedo sicuramente un futuro per un evento come il<br />

Camel Trophy, ma basato sulle persone, su un obiettivo<br />

oggettivo, e supportato da un veicolo 4x4. Il futuro è nelle<br />

persone, con l’aiuto di una macchina”, dice Iain.<br />

È rincalzato da Niki, che oggi coordina le attività del<br />

brand Jaguar <strong>Land</strong> <strong>Rover</strong> UK. “L’avventura è più rilevante<br />

oggi di quanto non sia mai stata prima”, dice.<br />

Simon, che ora gestisce un’agenzia di eventi di<br />

successo, aggiunge: “L’avventura non è qualcosa di<br />

estremo; solitamente inizia con un sogno, un’ispirazione<br />

o un caso del destino. Succede qualcosa, qualcosa viene<br />

conquistato e nasce così una storia. L’atto finale è nel<br />

raccontare quella storia, nel condividere o mantenere<br />

segreti quei momenti che ti riguardano, che ti cambiano,<br />

e che definiscono te e i tuoi compagni. L’avventura è là<br />

fuori che ti aspetta, ed è una cosa senza tempo”.<br />

Oggi è come se le gare non fossero mai giunte a<br />

termine e si avverte un briciolo di nostalgia nell’aria. Il<br />

gruppo sembra pronto a saltare di nuovo a bordo delle<br />

macchine e a ricominciare tutto. L’avventura, si direbbe,<br />

non è mai finita.<br />

SCOPRI DI PIÙ<br />

Su queste spedizioni straordinarie e sulle avventure relative. Cerca<br />

“Legends Reunited - <strong>Land</strong> <strong>Rover</strong> 70th Anniversary” su YouTube,<br />

oppure visita il sito http://bit.ly/<strong>Land</strong><strong>Rover</strong>70<br />

UN’AVVENTURA A FIN<br />

DI BENE<br />

L’evento Fifty 50 Challenge, giunto<br />

ora al suo 20esimo anniversario,<br />

venne ideato volontariamente nel<br />

1998 dai dipendenti <strong>Land</strong> <strong>Rover</strong><br />

per festeggiare il 50esimo<br />

anniversario della casa. Il suo<br />

fine ambizioso era di attraversare<br />

50 Paesi in 50 giorni e di<br />

raccogliere 50.000 sterline<br />

inglesi per l’UNICEF.<br />

Proprio durante l’esclusivo ritrovo<br />

di Onelife a Eastnor, l’ex<br />

progettista capo di <strong>Land</strong> <strong>Rover</strong><br />

Peter Crowley e l’ingegnere Stuart<br />

Martin, due dei membri principali<br />

della spedizione, hanno rivisto due<br />

dei quattro veicoli della Challenge:<br />

“Goldilocks”, un Defender 110<br />

(chiamato così per il tono dorato<br />

della sua vernice) e “Baby Bear”,<br />

uno dei tre primi Freelander che<br />

vi parteciparono.<br />

Come spiega Stuart Martin: “Si<br />

erano offerti volontari 31 colleghi<br />

per prendervi parte, e dopo mesi<br />

di lunghissime preparazioni<br />

riuscimmo a farla partire. Alla fine<br />

abbiamo raccolto più del doppio<br />

del nostro target iniziale per<br />

l’UNICEF e siamo riusciti a visitare<br />

un totale di 56 Paesi. È stato un<br />

modo davvero umano di<br />

festeggiare il 50esimo compleanno<br />

di <strong>Land</strong> <strong>Rover</strong>, ed è anche stata<br />

un’autentica avventura!”.<br />

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