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atore, il collezionista di ciò che è<br />
bello e prezioso, il generoso costruttore<br />
di magie, l’innamorato<br />
del Natale e del presepe, l’inventore<br />
di alchimie e di mille e più<br />
diavolerie che incantano il cuore<br />
di chi lo segue. Per questa ragione<br />
non sono rimasta sorpresa<br />
ma stupita quando mi ha invitato<br />
a vedere nella sua casa un grandioso<br />
presepe. Su un piano di<br />
120mq sono collocati centinaia<br />
di figuranti. Tanti gli ambienti ricreati,<br />
non solo strettamente attinenti<br />
alla natività, e così si passa<br />
dai mistici paesaggi del deserto<br />
alle costruzioni delle città medioevali<br />
del nord Europa, dagli<br />
chalet alpini alle moderne fantasmagoriche<br />
ville degli Emirati<br />
Arabi, dalle umili capanne delle<br />
oasi sahariane alle scenografiche<br />
scale del teatro lirico, fino<br />
ad una sala da ballo dove si esibiscono<br />
nel flamenco danzatrici<br />
dagli abiti coloratissimi, mentre<br />
su un pianoforte bianco che<br />
suona, si muove a passo di danza<br />
una graziosa ballerina. Ed ancora<br />
campi coltivati, orti con quantità<br />
di verdure: cavoli, pomodori, peperoni,<br />
carote e melanzane. Sono<br />
presenti allevamenti di cavalli<br />
e di mucche, mentre sono sparse<br />
qua e là pecore e capre in quantità.<br />
Laghi e fiumi rilucenti ed una<br />
cascata con l’acqua che scorre<br />
rumorosa. Luminosissima la ruota<br />
gigante del luna park che gira<br />
senza sosta e il Partenone. Su<br />
un piano rialzato la grotta di Betlemme<br />
accoglie i veri personaggi<br />
sacri: Gesù, Maria e Giuseppe<br />
con l’asino e il bue. Disposti in vari<br />
luoghi le figure tipiche del presepe<br />
storico: i pastori, il vinaio, il mellonaro,<br />
la cucitrice, la fioraia, l’oste, il<br />
pescatore, il fabbro, il fornaio, il venditore<br />
di frutta, l’arrotino, il macellaio,<br />
l’orafo, la venditrice di formaggi,<br />
il personaggio di Stefania e quello<br />
di Benino, tipici del presepe napoletano.<br />
Insomma, il sacro ed il profano,<br />
il vero e l’invenzione, la storia e la<br />
fantasia si mescolano in un immaginario<br />
racconto senza uguali che stupisce<br />
e fa sognare grandi e piccini.<br />
Con una gentilezza “antica” ci accoglie<br />
nel suo Gran Caffè San Marco,<br />
Gualserio Zamperini in un ritratto di Grazia Tomberli<br />
all’angolo fra piazza San Marco e via<br />
Cavour, un locale che ha accolto nelle<br />
sue sale noti personaggi che hanno<br />
dato lustro alla nostra città e oggi è<br />
stato restaurato e rinnovato con mobili,<br />
sedie tavoli, boiserie firmate da<br />
Firmino Savio. Il luogo è aperto ad un<br />
pubblico esigente che ama cenare e<br />
conversare nel “giardino d’inverno”<br />
tra vasi di cristallo, lumi, specchiere<br />
molate, maioliche e porcellane firmate.<br />
Nelle sale e salette e lungo i corridoi<br />
ci danno il benvenuto le sagome<br />
senza volto di Anna Di Volo e le squisite<br />
figurine neofuturiste vivissime<br />
nei colori brillanti di Luca Alinari. Il<br />
profumo di pomodoro ed origano che<br />
si diffonde dalla pizzeria racchiusa<br />
da vetri aperti alla vista, ci solletica<br />
le narici. Ma è la grandiosa pasticceria<br />
con le squisitezze dolci che attira<br />
lo sguardo. Si rimane incantati dai<br />
colori inebrianti con cui sono fatte le<br />
tortine, i bignè, i diti di gianduia, le<br />
frolle e le sfogliatelle riccie, i babà<br />
al rum, le piccole bavaresi alla frutta,<br />
al pistacchio, alla mousse di marron<br />
glacè ed i bicchierini riempiti da<br />
morbide creme, inframezzate da nocciole,<br />
canditi, croccantini e caramellati<br />
sottili e friabili che si sciolgono<br />
in bocca.<br />
GUALSERIO ZAMPERINI 55