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A cura di<br />
<strong>La</strong>ura Belli<br />
Speciale<br />
Pistoia<br />
Il Giardino volante di Pistoia<br />
Un tempo orto monastico, è oggi un esempio di recupero e<br />
valorizzazione del patrimonio verde della città<br />
di <strong>La</strong>ura Belli / foto courtesy Fondazione CRPT<br />
Un giorno per bene è il titolo di<br />
due giornate che a settembre<br />
il Touring Club ha dedicato a<br />
26 città su tutto il territorio nazionale<br />
per far conoscere, in modo corretto<br />
e informato, i loro beni culturali da<br />
riscoprire, tutelare e valorizzare. Pistoia<br />
ha aderito all’iniziativa proponendo<br />
all’attenzione della comunità cittadina<br />
e nazionale un tema originale che<br />
la caratterizza: gli orti monastici. Risulta<br />
da un censimento del 1733 che Pistoia<br />
era una cittadina di 8690 abitanti,<br />
dei quali 420 erano sacerdoti e chierici,<br />
452 monache, 107 oblate e 137<br />
monaci, per un totale di 1116 religiosi.<br />
Si può quindi facilmente capire come<br />
la città fosse ricca di monasteri e<br />
orti monastici ed è proprio su questi<br />
vasti terreni, tuttora esistenti dietro alle<br />
alte mura all’interno dell’ultima delle<br />
sue tre cinte murarie, che Pistoia ha<br />
voluto attrarre l’attenzione dei cittadini<br />
guidandoli all’interno di chiostri e terreni<br />
normalmente di difficile accesso.<br />
Ampi spazi verdi degni di essere conosciuti<br />
per essere non solo ammirati<br />
ma anche protetti come una ricchezza<br />
urbanistica veramente unica da custodire<br />
e restaurare per offrire nuove opportunità<br />
di fruizione. Sono stati scelti<br />
cinque luoghi: l’orto conventuale con il<br />
chiostro di San Domenico, il chiostro<br />
della chiesa di San Francesco e la piazza<br />
antistante che un tempo era terreno<br />
del convento, l’ex orto conventuale di<br />
Santa Maria del Carmine, l’ex convento<br />
agostiniano di San Lorenzo con il suo<br />
chiostro e i grandi spazi sul retro della<br />
chiesa e il grande orto monastico di<br />
San Bartolomeo. C’è stata un’alta partecipazione<br />
e prezioso è stato l’aiuto<br />
dell’associazione di volontariato culturale<br />
Pistoia città di tutti che, con il Touring<br />
e altre associazioni di volontariato<br />
culturale e ambientale, ha reso possibile<br />
questo originale evento. I pistoiesi<br />
hanno potuto così riflettere sullo stretto<br />
legame che esiste fra gli orti monastici<br />
e lo sviluppo, a partire dalla metà<br />
dell’800, della fiorente industria vivaistica<br />
per cui Pistoia è conosciuta nel<br />
mondo. Questo verde patrimonio non<br />
è ancora adeguatamente valorizzato ma<br />
un interessante esperimento di riconversione<br />
a giardino pubblico dedicato ai<br />
bambini si è avuto nel 2015 con l’orto<br />
della chiesa di Santa Maria del Carmine.<br />
Nel 1803 il convento dei Carmelitani,<br />
così come molti altri conventi, era stato<br />
soppresso in virtù degli editti napoleonici<br />
e da allora era stato adibito a usi ci-<br />
vili e lo spazio verde venduto a privati<br />
che lo trasformarono in vivaio. Cessata<br />
l’attività del vivaio, parte del terreno<br />
rimase incolta e parte fu data come<br />
spazio all’aperto a un asilo comunale<br />
che nel frattempo era stato costruito.<br />
Questa parte è stata riqualificata sotto<br />
la guida della storica dell’arte Stefania<br />
Gori e su progetto degli architetti <strong>La</strong>po<br />
Ruffini e Angela Magnolfi ed è nato un<br />
nuovo giardino ribattezzato Giardino<br />
volante rimasto in dotazione all’asilo<br />
e aperto al pubblico nelle ore in cui la<br />
scuola è chiusa. Tutto il patrimonio arboreo<br />
è stato riqualificato e sono state<br />
inserite strutture-gioco di notevole<br />
pregio progettate da designer come<br />
Luigi Mainolfi, sua è la collina - scivolo,<br />
mentre all’Atelier Mendini si deve la<br />
Pagoda. Gianni Ruffi, scultore e poeta<br />
visivo, è l’ideatore di Pistoia a Dondolo,<br />
del Tappeto volante e delle Altalene<br />
a forma di lettere che compongono<br />
la parola “arte”. E’ un parco giochi ma<br />
al tempo stesso un esempio di vera e<br />
propria arte ambientale alla cui manutenzione,<br />
insieme al Comune di Pistoia,<br />
partecipano la Cassa di Risparmio e<br />
la Giorgio Tesi Group.<br />
www.ilgiardinovolante.it<br />
In primo piano, il Tappeto volante di Gianni Ruffi e sullo sfondo la<br />
collina - scivolo di Luigi Mainolfi<br />
Uno scorcio del giardino con la Pagoda dell'Atelier Mendini<br />
GIARDINO VOLANTE<br />
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