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Sequence 64

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ser, che essendo impegnata in altri progetti non<br />

sta prendendo parte in competizioni. Il livello di<br />

quest’anno è altissimo, e le ragazze settano a fuoco<br />

le feature del NoName Park.<br />

Duecento metri di lunghezza, quando lo standard<br />

è tra i centotrenta e i centocinquanta; 22,6 piedi<br />

invece dei regolari 22 per quanto riguarda l’altezza.<br />

Stiamo parlando del superpipe che si affaccia<br />

sulla vallata proprio di fronte Galaaxy building di<br />

Laax. Questi numeri fanno sì che si sia guadagnato<br />

il titolo dell’halfpipe più grande del mondo. I duecento<br />

metri di lunghezza, oltre a renderlo incredibilmente<br />

immenso alla vista, lasciano spazio ai<br />

rider per una progressione, mettendo una marcia<br />

in più allo spettacolo. Spettacolo che è reso ancora<br />

più magico dalle luci dei lampioni che puntano i<br />

riflettori direttamente sulla gara.<br />

L’halfpipe è la specialità più storica per quanto riguarda<br />

le competizioni; fino da quando lo snowboard<br />

è entrato nelle Olimpiadi è sempre stato<br />

protagonista della specialità, e chi ha mai avuto la<br />

fortuna di assistere dal vivo ad una di queste gare,<br />

può facilmente capire il perché.<br />

È il turno del “king”, che oggi veste il pettorale<br />

giallo dato che è al comando della classifica<br />

mondiale. Le aspettative date da quel colore e il<br />

gradino più alto del podio conquistato nel 2019 di<br />

fronte allo stesso pubblico fa si che le aspettative<br />

siano alle stelle. Tutti gli occhi sono rivolti verso<br />

il centro del pipe in attesa di vedere cosa il rider<br />

australiano abbia in serbo per la finale. Drop in<br />

switch. Tail rivolto verso il muro di destra, e Scotty<br />

lancia niente meno che uno switch backside 1260,<br />

uno dei trick più tecnici e difficili da fare in un<br />

pipe. Laggiù in fondo è rimasto ancora un po’ di<br />

spazio, e cosa sceglie Scotty? Un fantastico front<br />

double 1440: trick mai chiuso da Scotty James in<br />

una competizione.<br />

In conclusione, incoronati re e regina dello slopestyle<br />

rispettivamente Sebastien Toutant e Julia Marino,<br />

e per quanto riguarda l’halfpipe, Scotty James<br />

e la rider spagnola Queralt Castellat.<br />

Cosa dire di questo Laax Open; come conclusione,<br />

come tutti gli anni non ha deluso le aspettative. Se<br />

proprio vogliamo mettere i puntini sulle i l’unica<br />

cosa in più che poteva fare comodo poteva essere<br />

un bel carico di neve fresca per godersi i fantastici<br />

boschetti e le linee di freeride delle alpi svizzere<br />

come l’anno scorso.<br />

I Laax Open possono essere l’occasione perfetta per<br />

shreddare un park shapeato alla perfezione, mentre là<br />

sotto girano i maestri della tavola a caccia della gloria del<br />

primo gradino del podio. E poi perché no, se siete fortunati<br />

potrete trovarvi per caso a tenere in mano un boccale di birra<br />

al Riders Hotel di fronte ad uno dei suoi ospiti più illustri.<br />

33°

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