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QUALCUNO CHE TI ASSOMIGLIA
racconto di Francesca Bonfanti
illustrazione di Francesco Caporale
La luce blu della televisione diceva che in Madagascar si trovano
i gechi con la coda a foglia, che per vivere e sopravvivere
si confondono sui rami. A vederli, hanno dei brutti, inquietanti
occhi lattiginosi.
La spense, trovando fastidio e sollievo nel silenzio. Stare se -
duti su un divano nelle sere calde estive ha qualcosa di estremamente
malinconico, appiccicoso dentro più del sudore fuori. Ri -
mase così qualche minuto di troppo, o semplicemente qualche
minuto in più, indugiando per il solo fatto di non avere nessuno
che potesse aspettarlo in camera da letto. Prima di alzarsi tornò
a pensare agli occhi opachi di quei gechi, che si erano evoluti
per riuscire a confondersi con quello che gli stava attorno, fosse
una foglia, un ramo o un altro animale. Cercò di tenere a mente
questo, mentre si preparava per andare a dormire: che non tutti
gli esseri viventi gongolano per la loro unicità. Si ritrovò davanti
allo specchio a esaminarsi con uno sguardo più severo di
quanto avrebbe voluto, riconoscendosi più gobbo di quello che
ricordava. E sudato e quindi un po’ patetico, anche se tutti sudano
in agosto. Spense la luce sopra al lavandino e finì di prepararsi
per il sonno nel finto buio della città. Aveva una nuova routine
della buona notte: non era per forza un male. Cercò di tene-
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