LeStrade n. 1560 settembre 2020

leStrade
LS
Aeroporti Autostrade Ferrovie
N. 1560/ 8-9 SETTEMBRE 2020
Aeroporti Autostrade Ferrovie
Casa Editrice la fiaccola srl
AUTOSTRADE
Genova, alla scoperta
delle aziende del Ponte
GALLERIE
La messa in sicurezza
delle infrastrutture Anas
ROAD SAFETY
Primo evento in presenza
nell’epoca Covid-19

Rinforzi strutturali e antisismici in fibra di PBO
AUMENTA LA SICUREZZA
DI INFRASTRUTTURE
FERROVIARIE E STRADALI
opera di Geremia Renzi - Accademia di Brera
PRODOTTO
ITALIANO
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2
Casa Editrice
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all’Unio ne stampa periodica italiana.
Numero di iscrizione 14744
Sommario
Redazione
Direttore responsabile
Lucia Edvige Saronni
Direttore editoriale
Fabrizio Apostolo
fapostolo@fiaccola.it
Redazione
Mauro Armelloni
Stefano Chiara
Emilia Longoni
Sommario
EDITORIALE
7 Fare comunità tecnica a distanza e in presenza
di Lucia Edvige Saronni
RUBRICHE
L’OPINIONE LEGALE
8 Il project financing a iniziativa privata
di Claudio Guccione, Maria Ferrante
SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE
10 Ponti, viaggio dentro le Linee Guida per la gestione della sicurezza
(Seconda Parte)
di Pasquale Cialdini
L’OPINIONE TECNICA
14 Riqualifica delle infrastrutture esistenti in rapporto alle criticità
ambientali (Seconda Parte)
di Francesco Annunziata, Alfonso Annunziata
OSSERVATORIO ANAS
18 Toscana, via ai lavori del Lotto 4 dell’itinerario
E78 Grosseto-Siena
di Mario Avagliano
NEWS
20 Attualità
24 Prodotti
28 Convegni
Agenda 2020-2021
Segreteria di redazione
Ornella Oldani
ooldani@fiaccola.it
Consulenti tecnici e legali
Terotecnologia
Gabriele Camomilla
Normativa
Biagio Cartillone
Gallerie
Alessandro Focaracci
Infrastrutture e Cantieri
Federico Gervaso
Appalti Pubblici
Claudio Guccione
Ponti e Viadotti
Enzo Siviero
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ
Infrastrutture
32 L’imperdibile chance delle Olimpiadi 2026
di Stefania D’Onofrio
Autostrade
38 Il nostro settore per Genova
Viaggio tra le aziende che hanno costruito
il nuovo Ponte San Giorgio
di Stefano Chiara
Metropolitane
46 Avanzamenti in sicurezza
di Paolo Pavinato
MATERIALI&TECNOLOGIE
Materiali
64 Le opere che sorgono dalla testa e dalle braccia
a cura di leStrade in collaborazione
con Istituto Italiano per il Calcestruzzo
Focus / Litorale Domitio: maxi-risanamento in corso
sotto il segno di qualità costruttiva e durabilità
di Stefano Lancellotti
Focus / Progetto sì... progetto no... progetto solo se...
di Silvio Cocco
68 Siano benedette le fibre di carbonio
di Mauro Armelloni
In Copertina
Una suggestiva immagine dall’archivio del grande cantiere del
Sottoattraversamento del fiume Isarco (nonché di altre importanti
infrastrutture di trasporto), uno degli interventi in atto sul fronte
italiano della Galleria di Base del Brennero.
© Galleria di Base del Brennero
Brenner Basistunnel BBT SE
Comitato di redazione
Leonardo Annese - ANAS/CNI AIPCR ITALIA
Roberto Arditi - Gruppo SINA
Mario Avagliano - ANAS
Fabio Borghetti - Politecnico di Milano
Michele Culatti - Gruppo Siviero
Paola Di Mascio - AIPSS
Concetta Durso - ERF
Laura Franchi - TTS Italia
Giancarlo Guado - SIGEA
Salvatore Leonardi - DISS
Pietro Marturano - MIT
Andrea Mascolini - OICE
Francesco Morabito - FINCO
Michela Pola - FEDERBETON
Maurizio Roscigno - ANAS
Emanuela Stocchi - AISCAT
Monica Tessi - ANIE/ASSIFER
Susanna Zammataro - IRF
Hanno collaborato
Alfonso Annunziata (Università di Cagliari),
Francesco Annunziata (Università di Cagliari),
Mauro Armelloni, Mario Avagliano (ANAS),
Luca Cedrone (ANAS), Stefano Chiara, Pasquale
Cialdini (AGC/MIT), Silvio Cocco (Istituto Italiano
per il Calcestruzzo), Stefania D’Onofrio (Stantec),
Maria Ferrante (P&I Studio Legale Guccione
e Associati), Claudio Guccione (P&I Studio Legale
Guccione e Associati), Michele Ianniello (Edilgen),
Stefano Lancellotti (Tekna Chem Group),
Emilia Longoni, Carlo Montorfano (Brokk),
Paolo Pavinato (Infra.To), Domenico Petruzzelli
(ANAS), Maurizio Ruggiero (FAVER),
Andrea Umiliaco (ANAS), Pietro Varricchio (Imeva).
lestrade @ fiaccola.it
ISSN: 0373-2916
Tecnologie&Sistemi
70 Una nuova visione per la road safety
Report dal convegno #visionesicurezza2020
Comitato Tecnico-Editoriale
PRESIDENTE
LANFRANCO SENN
Professore Ordinario di Economia Regionale
Responsabile Scientifico CERTeT,
Centro di Economia Regionale, Trasporti
e Turismo dell’Università Bocconi di Milano
MEMBRI
di Fabrizio Apostolo
74 La struttura d’acciaio delle condotte
di Pietro Varricchio
MACCHINE&ATTREZZATURE
Macchine
80 Il migliore alleato della spingitubo
di Carlo Montorfano
GIANNI VITTORIO ARMANI
Già Amministratore delegato ANAS
ELEONORA CESOLINI
TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)
PASQUALE CIALDINI
Già Direttore Generale per la Vigilanza
e la Sicurezza delle Infrastrutture MIT
DOMENICO CROCCO
Dirigente ANAS,
Segretario Generale PIARC Italia
CARLO GIAVARINI
Università La Sapienza di Roma,
Presidente onorario SITEB
LUCIANA IORIO
MIT, Presidente WP1 UNECE
AMEDEO FUMERO
Dirigente MIT, Capo Dipartimento per i Trasporti,
la Navigazione e i Sistemi informativi e statistici
LUCIANO MARASCO
Dirigente MIT, Responsabile IV Divisione
DG Sicurezza Stradale
FRANCESCO MAZZIOTTA
Già Dirigente MIT, Responsabile II Divisione
DG Sicurezza Stradale
VINCENZO POZZI
Già Presidente CAL
MASSIMO SCHINTU
Direttore Generale AISCAT
ORNELLA SEGNALINI
Dirigente MIT, Direttore Generale
Dighe e Infrasrutture Idriche ed Elettriche
MARIO VIRANO
Direttore Generale TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)
RAFFAELE ZURLO
Già Amministratore BBT SE
(Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel)
IN RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI
ANGELO ARTALE
Direttore Generale FINCO
FEDERICO CEMPELLA
Associazione del Genio Civile
MARIA PIA CERCIELLO
PIARC ITALIA
GABRIELLA GHERARDI
Presidente AISES
OLGA LANDOLFI
Segretario Generale TTS Italia
N. 1560 Settembre 2020 anno CXXII
& GALLERIE
GALLERIE
OPERE IN SOTTERRANEO
50 Dal monitoraggio agli interventi sul campo
di Domenico Petruzzelli, Luca Cedrone, Andrea Umiliaco
59 La Torino-Lione in piena corsa
di Mauro Armelloni
Attrezzature
84 Martelli idraulici 2020
Hydraulic Hammers 2020
di Emilia Longoni
GUIDA
87 GUIDA MACCHINE ATTREZZATURE
PRODOTTI STRADALI
guidamacchinestradali.it
GIOVANNI MANTOVANI
Già Presidente AIIT
MARCO PERAZZI
Relazioni Istituzionali UNICMI
DONATELLA PINGITORE
Presidente ALIG
CARLO POLIDORI
Presidente AIPSS
DANIELA PRADELLA
ANIE/ASSIFER
ADNAM RAHMAN
Vice Presidente IRF
STEFANO RAVAIOLI
Direttore SITEB
GIUSEPPE SCHLITZER
Direttore Generale Federbeton
GABRIELE SCICOLONE
Presidente OICE
SERGIO STORONI RIDOLFI
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della circolazione alle soluzioni per realizzare
e manutenere infrastrutture sempre più
performanti ed ecosostenibili: ecco la mappa
fatta per guidare gli operatori alla scelta
degli strumenti più adatti alle loro attività
LS
IN COLLABORAZIONE CON
Anas SpA
Ente nazionale
per le strade
Associazione Italiana
Società Concessione
Autostrade e Trafori
Associazione
del Genio Civile
Associazione Italiana
per l’Ingegneria Traffico
e dei Trasporti
Associazione Mondiale
della Strada
Associazione Italiana
dei Professionisti
per la Sicurezza Stradale
Associazione Italiana
Segnaletica e Sicurezza
Associazione Laboratori
di Ingegneria e Geotecnica
Associazione
Industrie
Ferroviarie
Associazione Italiana
Segnaletica Stradale
European Union
Road Federation
Formazione Addestramento
Scienza Tecnologia Ingegneria
Gallerie e Infrastrutture
Federazione delle Associazioni
della filiera del cemento,
del calcestruzzo e dei materiali
di base per le costruzioni nonché
delle applicazioni e delle
tecnologie ad esse connesse
Federazione Industrie
Prodotti Impianti Servizi
ed Opere Specialistiche
per le Costruzioni
International Road
Federation
3 LS
Associazione delle
organizzazioni di ingegneria,
di architettura e di consulenza
tecnico-economica
Società Italiana Geologia
Ambientale
Società Italiana Infrastrutture
Viarie
SITEB
Strade Italiane e Bitumi
Associazione Italiana
della Telematica per
i Trasporti e la Sicurezza
Unione Nazionale delle
Industrie delle Costruzioni
Metalliche dell’Involucro e dei
Serramenti
On line nella
sezione Archivio,
tutti i numeri sfogliabili

Inserzionisti
Bitem Srl
bitemsrl.com
IV Cop.
Euroedile Srl
euroedile.it 29
Ruregold Srl
ruregold.it
III Cop.
Bomag Italia Srl
bomag.com 83
Faver SpA
faver.net 37
Sikuro Srl
sikuro.it 30
Car Segnaletica Stradale Srl
carsrl.com 1
GIC 2020
gic-expo.it 62
Studio Ingegneria Filippo Cavuoto
studiocavuoto.com 23
Codevintec Italiana Srl
codevintec.it 48, 108
I.ME.VA SpA
imeva.it 73
Tekna Chem SpA
teknachem.it II Cop, 97
Demac Srl
demac.it 25
Iterchimica Srl
iterchimica.it 45
Topcon Positioning Italy Srl
topconpositioning.com/it 109
Draco Italiana SpA
draco-edilizia.it 27
Massenza Srl
massenza.it 78, 92
Vermeer Italia Srl
vermeeritalia.it 111
Dynapac Italia Srl
dynapac.com 5
Merlo SpA
merlo.com 86
Vita International Srl
vitainternational.it 17
Epiroc Italia Srl
epiroc.com 58
Prealux Srl
prealux.it 21
Vitali SpA
vitalispa.it 6
Ecomondo 2020
ecomondo.com 110
Prometeoengineering.it Srl
prometeoengineering.it 61
Aziende citate
Acciaierie Valbruna 39
AKRON 39
Altolago 40
Asphaltica 28
Autovictor 40
BBT 21
Bearings and Joints 24
Bimfactory 25
Bomag 42
Bosco Italia 39
Brokk Italia 80
Calcestruzzi 42
Cepriani costruzioni 19
Drafinsub 39
E.M i.Strade E. I.Strade
e consolidamento 19
Edilcave Liguria 40
Ediliguria 40
Fae Tecnifor 107
Faver 26, 39
Fincantieri 44
Fondamenta 41
Fondazione IIC 67
Giuggia costruzioni 42
Gruppo STG 39
Imeva 74
Indeco 84
Infra.To 46
Ipe progetti 41
Ireos 41
Italcementi 42
Mollo 40
Mosconi 40
Pilkington 27
Politecnico di Milano 40
Rillo costruzioni 19
Rina consulting 42
Ruregold 68
SE.GI. 19
Seastema 40
Stantec 32
Tekna Chem 64
Tensofloor 64
Tubosider 43
Vita International 70
WeBuild 44

7 LS
La responsabilità
di costruire per l’uomo
e il suo domani.
La comunità tecnica nostrana non si scoraggia. Nonostante le difficoltà del contesto. Già, siamo ancora imbrigliati dall’atmosfera
Covid-19, che permea ogni angolo del nostro tempo e del nostro spazio, del nostro muoverci e del nostro costruire. Nella primavera
scorsa è stato uno tsunami, in quest’autunno pare che possiamo conviverci.
Mentre infuriava la tempesta, come ricorderete, avevamo deciso di potenziare la nostra offerta di divulgazione tecnica, in piena
coerenza con lo spirito di una testata, leStrade, che viaggia verso il 123° anno di vita editoriale nel segno dell’amore per le buone
infrastrutture, e di rendere accessibili, via newsletter e web, i PDF dei numeri che andavamo man mano progettando e producendo.
Eravamo tutti (o quasi) tra le mura delle nostre case o dei nostri uffici semideserti, a lavorare come non mai. In quelle strane
settimane abbiamo concentrato ogni sforzo nel migliorarci e nel migliorare il prodotto, potenziando la comunicazione digitale, anche
e soprattutto come strumento al servizio del lavoro editoriale. È stata una sfida ardua da cui molto abbiamo appreso: una sfida che
lettori e partner di leStrade hanno non solo riconosciuto e apprezzato, ma al cui buon esito hanno dato un contributo fondamentale,
aumentando le proposte, i contatti, i “consigli” sui social, gli scambi di idee.
Stanchi, grintosi e (abbastanza) soddisfatti, veleggievamo nelle Fasi 2 e 3, tuttavia, ancora con un grande, malinconico vuoto da colmare: gli eventi
tecnici in presenza. Quelli dove poter insegnare e imparare, conoscere e vibrare, regalarci occhiate di attenzione e studiare insieme. Non dico stringere
le mani o scambiarsi di biglietti da visita (prima e dopo, nel caso, occorre sanificare), ma il famoso seppur distanziato “contatto umano”, di quello, noi,
abituati a organizzare o a partecipare a seminari, workshop, convegni di ogni sorta, sentivamo davvero la mancanza.
Fare comunità tecnica
a distanza e in presenza
Editoriale
Progettare e costruire è il nostro impegno.
Abbiamo iniziato molti anni fa e continuiamo a
farlo, consapevoli che dentro al nostro lavoro
vi è una grande responsabilità. Rendere più
rapidi e sicuri gli spostamenti, creare edifici
sempre più sostenibili, confortevoli e moderni,
trasformare tessuti urbani compromessi
in luoghi dove vivere in una dimensione
personale e collettiva, realizzare spazi per la
ricerca e l’innovazione. Questa è la mission
che ci guida: progettare e costruire per l’uomo,
con lo sguardo sempre proiettato al domani.
Ci mancava terribilmente cogliere spunti dai coffee break,illuminarci per quanto riportato in una slide che, nel tempo, sarebbe potuto diventare focus
tecnico, approfondimento, seria divulgazione, fare fotografie originali, tutte nostre, fatte proprio come volevamo noi.
Quel vuoto impostoci dalla Storia, all’inizio di questo settembre è stato finalmente colmato: alla nostra rivista e al suo direttore editoriale Fabrizio
Apostolo è toccato il compito di moderare il primo grande summit tecnico del post lockdown, un evento a cui hanno partecipato
160 specialisti del settore organizzato da Vita International e da altri partner tra cui il service di networking astepON. I temi
sono stati l’innovazione al servizio della sicurezza stradale e della tutela ambientale, si è parlato di materiali e tecnologie, di
norme e di R&D. Ogni aspetto dell’evento, durato ben due giornate e svoltosi nel centro prove di Aisico a Pereto (AQ), è stato
organizzato nel dettaglio per rispettare le rigidissime misure di sicurezza e prevenzione imposte dal contesto: dall’impiego di
mascherine al distanziamento, dalla sanificazione di sedie e apparati audio alla gestione di lunch e coffee break. Si è trattato
di un autentico caso scuola, che ha mostrato al, nostro settore che ce la possiamo fare: no, non a tornare pedissequamente
“quelli di prima”, ma a diventare artefici di un panorama di divulgazione e scambio tenico che da un lato tragga il meglio dalla
“nuova comunicazione”, ma dall’altro non rinunci al caro vecchio incontro. Intelligenza arficiale? Anche, certo, ma insieme
a quella naturale, umana, dello sguardo e dell’ascolto senza mediazioni. Seppure in piena sicurezza.
È su questa lunghezza d’onda che stiamo già lavorando alla prossima annata editoriale, che sarà come di consueto
ricca di dossier e speciali, ma anche, lo auspichiamo, di grandi occasioni di confronto e approfondimento:
tutte da documentare. Chiusa la prima edizione interamente digitale della storia del World Tunnel Congress
(Kuala Lumpur 2020), si progetta già la prossima di Copenaghen, fulcro di un’annata che, tra eventi
2020 rinviati e meeting 2021 previsti, si preannuncia parecchio affollata. L’anno prossimo avremo
Asphaltica, Intertraffic, Intermat, E&E Congress (di cui siamo media partner esclusivi per l’Italia),
tanto per cominciare. Poi tanti altri momenti per parlare di strade, ferrovie, materiali, tecnologie,
macchine e attrezzature, asfalti e calcestruzzi, tecnologie avanzate. Quelle di casa Anas,
per esempio, come la Smart Road che avanza lungo l’autostrada A2. Ne
parleremo, insieme a tanti altri temi di grande e piccola, ma
preziosa viabilità, sul numero speciale stradale di Dicembre,
che si avvicina. Prima ancora, andando a ritroso, non perdetevi
il Novembre, con i maxi-tunnel in corso e le metropolitane,
l’Ottobre, con i ponti, il territorio e l’ambiente, e naturalmente
questo numero di Settembre, che avete già tra le mani e di cui
non svelo nulla, in fondo basta girare pagina.
Lucia Edvige Saronni
Direttore Responsabile
leStrade
vitalispa.it
8-9/2020

8
9 LS
Normativa e Infrastrutture
Il project financing
a iniziativa privata
La “perentorietà” dei termini per la valutazione delle proposte
Claudio Guccione
Avvocato
Fondatore di P&I - Studio Legale Guccione
& Associati
Maria Ferrante
Avvocato
P&I - Studio Legale Guccione & Associati
Come noto, il project financing si caratterizza per
essere una procedura con previa pubblicazione
di bando, alternativa all’affidamento in concessione,
in cui il pubblico e il privato collaborano nell’elaborazione
dei diversi livelli progettuali necessari per la
realizzazione delle opere.
La normativa di riferimento (cfr. art. 183 del Codice dei
contratti pubblici, D.Lgs. n. 50/2016) differenzia tra le
due tipologie di project ad iniziativa privata e ad iniziativa
pubblica, a seconda della natura privatistica o
pubblicistica del soggetto che si occupa della redazione
del primo livello progettuale. In particolare, mentre
nell’ipotesi di project financing ad iniziativa pubblica
l’amministrazione predispone il progetto di fattibilità,
L’avvocato Claudio Guccione, fondatore di P&I - Studio Legale Guccione
& Associati, è Professore a contratto di Diritto delle Opere Pubbliche
all’Università La Sapienza di Roma (claudio.guccione@peilex.com).
© labsus.org
1. La sede milanese di via Corridoni del Tribunale Amministrativo Regionale
per la Lombardia (TAR Milano)
demandando al privato l’elaborazione degli altri livelli
progettuali, nel project ad iniziativa privata è il soggetto
privato, cd. proponente, che si occupa già anche del
progetto di fattibilità.
In quest’ultimo caso, disciplinato dal comma 15 dell’art.
183 del D.Lgs. n. 50/2016, all’amministrazione aggiudicatrice
spetta il compito di valutare la proposta, “entro
il termine perentorio di tre mesi”, esprimendo un
giudizio di pubblico interesse e di fattibilità tecnica ed
economica. A questo punto, il proponente può essere
invitato ad apportare al progetto alcune modifiche necessarie
per la sua approvazione che, nel caso non venissero
recepite, precluderebbero una valutazione positiva
della proposta. Infine, segue la fase della gara vera
e propria con l’avvio della procedura a base della quale
è posto il progetto di fattibilità approvato. Il privato
proponente è invitato a partecipare e, nel caso non riuscisse
ad aggiudicarsi la gara, potrà comunque sempre
esercitare il suo diritto di prelazione, offrendo le medesime
condizioni offerte dall’aggiudicatario.
È in questo iter procedurale, con particolare riferimento
al tema del termine per la valutazione della proposta
e della sua perentorietà, che si inserisce la recente
sentenza n. 1083 del 17.6.2020 del TAR Lombardia,
offrendo un punto di vista innovativo rispetto ai precedenti
giurisprudenziali sull’argomento.
I precedenti giurisprudenziali
sull’individuazione del promotore
Nonostante l’art. 183, comma 15, del D.Lgs. n.
50/2016 faccia espressamente riferimento al termine
trimestrale per la valutazione della proposta quale
termine perentorio, non sono mancati casi in passato
in cui la giurisprudenza abbia comunque ritenuto
legittima la valutazione della PA pervenuta anche oltre
il tempo indicato. Giova anzitutto evidenziare che
in quest’arco temporale la Pubblica Amministrazione
deve esprimere un giudizio di pubblico interesse, ma
anche di fattibilità tecnica ed economica della proposta.
Quest’ultima è la grande novità introdotta dal nuovo
Codice rispetto alla previgente disciplina, segnando
un importante passaggio ad un controllo sulla realizzabilità
del progetto anche in concreto (cfr. TAR Lazio,
Sez. I, sent. 11.5.2017, n. 5702).
OSSERVATORIO NORMATIVO
Leggi e altri atti normativi
n Decreto-Legge del 16 luglio 2020, n. 76, recante
“Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione
digitale. (20G00096)”, pubblicato in G.U. Serie Generale,
Supplemento ordinario alla G.U. n. 178 del
16 luglio 2020.
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
n Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
del 16 marzo 2020, recante “Aggiornamento degli
importi di cui agli allegati III-ter e IV del decreto legislativo
25 gennaio 2010, n. 7 e successive modifiche,
relativo alla tassazione a carico di autoveicoli pesanti
adibiti al trasporto di merci su strada per l’uso di alcune
infrastrutture. (20A03369)”, pubblicata in G.U. Serie
Generale, n. 163 del 30 giugno 2020.
Inoltre, la fase preliminare della procedura di project di
individuazione del promotore è connotata da amplissima
discrezionalità amministrativa, tale da non poter
essere sindacabile nel giudizio amministrativo di
legittimità, se non per manifesta illogicità, incongruità
o travisamento dei fatti (cfr. C.d.S., Sez. V, sent.
10.2.2020, n. 1005; sent. 31.8.2015, n. 4035; Sez.
III, sent. 20.3.2014, n. 1365; TAR Toscana, Sez. I,
sent. 21.11.2019, n. 1593). L’elevata discrezionalità,
pacificamente riconosciuta dalla giurisprudenza, è resa
ancora più evidente dal fatto che l’Amministrazione è
chiamata a valutare la fattibilità della proposta e la sua
rilevanza ai fini del pubblico interesse ancor prima di
avviare l’interlocuzione con il proponente. Così, anche
la richiesta di eventuali integrazioni o modifiche prevista
dalla disposizione di riferimento forma oggetto
di una facoltà, il cui esercizio è soggetto alle consuete
regole dell’azione amministrativa. Per tale ragione,
la giurisprudenza ha anche giustificato che, a fronte
della contemporanea pendenza di più proposte afferenti
al medesimo oggetto da parte di diversi operatori
economici, il trattamento istruttorio possa essere diversamente
modulato, avuto riguardo della qualità del
proponente e/o del contenuto e del grado di approfondimento
delle proposte ricevute (cfr. TAR Toscana, Sez.
I, sent. 28.2.2018, n. 328).
Parte della giurisprudenza si spinge poi a sostenere che
il potere discrezionale si esprime anche oltre la dichiarazione
di pubblico interesse dell’opera, nella valutazione
della perdurante attualità dell’interesse, legittimando
l’Amministrazione a scegliere se affidare il progetto,
rinviare la realizzazione ovvero non procedere affatto,
non sussistendo alcun diritto del promotore all’indizione
della gara (C.d.S., Sez. V, sent. 23.6.2020, n. 4015).
In questo ampio spazio di libertà la norma pone però
l’indicazione salda del termine entro il quale l’Amministrazione
dovrebbe esprimere il suo giudizio sulla proposta.
Tuttavia, come anticipato, la giurisprudenza ha
mutevolmente interpretato la disposizione in esame,
sminuendone la rigidità, talvolta anche riconoscendo
come legittime le valutazioni pervenute oltre i tre mesi
indicati come “perentori”.
Ministero delle Sviluppo Economico
n Decreto del Ministero delle Sviluppo Economico dell’11
marzo 2020, recante “Regolamento recante la definizione
del ‘contratto base’ di assicurazione obbligatoria della
responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli
a motore, di cui all’articolo 22 del decreto-legge 18
ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla
legge 17 dicembre 2012, n. 221. (20G00070)”, pubblicata
in G.U. Serie Generale, n. 152 del 17 giugno 2020.
Comitato interministeriale per la programmazione
economica
n Delibera del Comitato interministeriale per la programmazione
economica del 17 marzo 2020, recante
“Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Piano operativo
infrastrutture - Integrazione dotazione finanziaria
(Ponte di Buriano - guado provvisorio e viabilità
alternativa) (Delibera n. 4/2020). (20A03129)”, pubblicata
in G.U. Serie Generale, n. 149 del 13 giugno 2020.
In particolare, il termine per la valutazione della fattibilità
della proposta è stato inteso a favore del proponente
e letto in chiave di tutela delle esigenze di certezza in
capo allo stesso con la sola conseguenza che, in caso di
mancato rispetto, questi avrà eventualmente la facoltà
di ritirare la propria proposta (cfr. TAR Piemonte, Sez.
II, sent. 23.5.2018, n. 195). È in questo senso, dunque,
che la sentenza del TAR Lombardia (n. 1083/2020) qui
in commento si pone come innovativa nel panorama
giurisprudenziale, insistendo, al contrario, sul carattere
della perentorietà del termine in questione.
La portata innovativa
della sentenza TAR Lombardia
La fattispecie concreta sottoposta all’attenzione dei
giudici lombardi concerneva una proposta presentata
al Comune di Como per la riqualificazione di un Centro
Diurno Disabili, in relazione alla quale l’Amministrazione,
pur scaduto il termine imposto dalla legge,
richiedeva al proponente di apportare alcune modifiche,
assegnando un termine di tre mesi per procedere.
Tuttavia, una volta ricevute, le modifiche e le integrazioni
venivano qualificate dall’Amministrazione
quale proposta innovativa, comportando la decorrenza
ex novo del termine trimestrale per la valutazione
della fattibilità. Sulla questione il TAR Milano, adito dal
proponente, ha assunto una posizione netta, dichiarando
la violazione dell’art. 183 del Codice e l’illegittimità
del silenzio serbato sulla proposta originariamente
presentata con condanna della parte resistente a
provvedere. In particolare, il Giudice ha chiarito che
sull’Amministrazione - una volta concluse le valutazioni
di sua competenza e scaduto il termine trimestrale
previsto dalla legge - incombe l’obbligo di adottare
una determinazione espressa sulla fattibilità della proposta.
Non è, al contrario, ammissibile che si assuma
il pretesto della richiesta di modifiche ed integrazioni
per riaprire la decorrenza del termine previsto dalla
legge. Siffatta richiesta deve, infatti, essere qualificata
come meramente istruttoria e priva di qualsiasi
contenuto conclusivo della procedura, altrimenti innescando
un meccanismo dilatatorio a fronte del quale
il proponente perde ogni certezza sui tempi dell’azione
amministrativa.
In conclusione, ben può l’amministrazione richiedere
chiarimenti ed integrazioni al progetto al fine di valutare
la corrispondenza dello stesso all’interesse pubblico,
dovendo, tuttavia, una volta ricevuti i riscontri, necessariamente
assumere una determinazione entro il
termine perentorio che decorre comunque dalla presentazione
della proposta. Una sospensione del termine
è legittima solo per il tempo strettamente necessario
all’acquisizione delle predette integrazioni.
Conclusioni
La sentenza in commento ha certamente contribuito ad
aggiungere un importante elemento di certezza con riferimento
ai tempi dell’azione amministrativa. Difatti,
sebbene la norma già indicasse il termine per la valutazione
della fattibilità della proposta come perentorio,
l’interpretazione precedentemente offerta dalla giurisprudenza
ma anche l’assenza della previsione di strumenti
sanzionatori in caso di inadempimento, certamente
non incentivavano il rispetto della disposizione
e un agire tempestivo. Dal dato esperienziale emerge
chiaramente, infatti, che il termine non viene quasi
mai rispettato, con la conseguenza che il più delle volte
il riscontro dell’Amministrazione può arrivare anche
dopo anni, come accaduto nel caso deciso dalla sentenza
in commento.
Non può, dunque, che essere valutato positivamente
un intervento della giurisprudenza volto a far rispettare
le tempistiche positivizzate dal Legislatore. Tuttavia,
la strada da fare in questa direzione è ancora
lunga. Ad oggi, per esempio, mancano del tutto delle
previsioni sulle tempistiche relative alle altre fasi
della procedura: è evidente, in questo senso, anzitutto
la lacuna normativa circa l’indicazione dei termini
per l’indizione della gara a seguito della dichiarazione
di fattibilità delle proposte pervenute (a differenza
di quanto avveniva con l’art. 37-quater della legge
109/1994). Del resto, prescrivere un termine perentorio
per la gara contribuirebbe anche a conferire reale
efficacia alla perentorietà del termine per la valutazione
della proposta: allo stato dei fatti, al contrario, la
normativa conduce all’illogico risultato per cui la stazione
appaltante ha sì l’onere di procedere ad una spedita
valutazione di fattibilità della proposta, ma successivamente
può attendere anni per determinarsi ad
indire la gara, quando magari le previsioni economiche-finanziarie
non risultano più attuali. In conclusione,
la soluzione migliore sarebbe forse quella di una rivisitazione
della disciplina normativa su questi aspetti,
al fine di colmare le evidenti lacune e coordinare la disciplina
dell’intero iter procedurale, sino all’aggiudicazione.
Al tempo stesso, andrebbe poi ripensata anche
la durata di tre mesi per la valutazione della fattibilità
della proposta: il termine è evidentemente troppo
breve rispetto sia alle esigenze di verifica delle Amministrazioni,
sia alle necessità concrete di una negoziazione
effettiva con il proponente.
Un celere intervento del Legislatore è, dunque, auspicabile,
considerando che la presentazione di proposte di
project financing è un’attività particolarmente onerosa
per gli operatori economici e il fattore “tempo” è fondamentale
per garantire il buon esito dell’operazione. nn
L’Opinione legale
L’Opinione legale
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Sicurezza delle Infrastrutture
Ponti, viaggio dentro le Linee Guida
per la gestione della sicurezza
Dal monitoraggio alla manutenzione: c’è speranza per le nostre opere d’arte?
Pasquale Cialdini
Segretario Associazione Genio Civile
Proseguiamo e completiamo la nostra ricognizione
dedicata alle Linee Guida emanate dal Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici riguardanti la gestione
della sicurezza dei ponti stradali. Nel numero scorso
ci siamo occupati di analizzare i “precedenti normativi”
di questo importante documento e di descriverne genesi,
finalità e caratteristiche generali. Riprendiamo il filo,
in questa sede, esponendo le interessanti considerazioni,
sulla materia Linee Guida, dell’Assemblea generale
del CSLLPP e proponendo al lettore un commento anche
in forma di appello: a che questi strumenti, pur utili, non
rimangano sulla carta ma siano affiancati da una collaborazione
fattiva tra gestori e Ministero, volta a ottenere
i doverosi e necessari finanziamenti per l’Opera Grande
(e non più rinviabile) della manutenzione.
L’ing. Pasquale Cialdini è stato a capo dell’Ispettorato Generale per la
Circolazione e la Sicurezza Stradale e Direttore Generale della Direzione
per la Vigilanza e la Sicurezza nelle Infrastrutture presso il Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti. È socio onorario AIIT e Segretario
dell’Associazione del Genio Civile.
Scarica
l’articolo
integrale
Un approfondimento esclusivo
anticipato integralmente sul web
Proseguiamo il discorso sulla questione “Guidelines”
ponti e viadotti stradali, emanate qualche mese fa dai
massimi organi dello Stato in materia di opere pubbliche,
con un’analisi d’eccezione affidata dalla penna
dell’ing. Pasquale Cialdini, profondo conoscitore
della materia. Il resoconto, avviato sullo scorso numero
di luglio, è partito da una descrizione dettagliata
di contesto e strumento per arrivare a una riflessione
sull’attuazione del medesimo, accompagnata,
come il lettore avrà modo di vedere tra qualche pagina
appena, da un appello (non è il primo...) alla pronta
Le schede
Le Linee Guida contengono anche due Appendici
e quattro Allegati e precisamente:
Appendice A “Indice di affidabilità e classi di
conseguenze” e Appendice B “Classificazione
generale delle frane”. Allegato A “Schede
di censimento di livello 0”; Allegato B “Scheda
descrittiva di ispezione di livello 1”, accompagnata
da “Scheda frane e idraulica” e da
“Scheda di valutazione dei difetti”; Allegato C
“Schede difettologiche”; Allegato D “Scheda
di ispezione speciale”. Le schede sono tutte
davvero molto utili. Di seguito si riportano, a
titolo esemplificativo, alcune “Schede difettologiche”
da usare per descrivere i fenomeni di
degrado (difetti) rilevati in sede di ispezione
sulle strutture in cemento armato (vedi fig.
n. 1), o nelle strutture metalliche (vedi figg.
2 e 3) o nelle murature (fig. 4)
CSLLPP: considerazioni
dell’Assemblea generale
In sede di approvazione l’Assemblea generale ha esplicitato
alcune importanti considerazioni, specificando che dovranno
essere tenute in conto nell’eventuale “provvedimento
normativo che determinerà l’applicazione delle Linee Guida,
da sottoporsi preventivamente agli organi di controllo”.
Di seguito di riportano sinteticamente le più rilevanti:
a) Non si può pensare a un’applicazione delle Linee Guida
in forma integrale in tempi brevi in quanto l’insieme dei
ponti da esaminare non è caratterizzato per numero (sono
disponibili solo stime), per tipologia, epoca di costruzione,
materiali impiegati, condizioni d’uso, aggressività delle
condizioni ambientali, degrado dei materiali, caratterizzazione
delle condizioni di carico da traffico, etc. Inoltre,
servirebbe un’immediata disponibilità di risorse economiche
e strumentali che, attualmente non possiedono gli
enti proprietari di strade, specie gli Enti locali e le Province.
b) Il patrimonio infrastrutturale esistente, gran parte del
(Seconda Parte)
risoluzione di un Problema che non conosce indugi e
attese, anzi più passa il tempo più aumenta il rischio
di ulteriori “danni” e si traduce in certezza matematica
l’aumento dei costi di intervento. Per ragioni di
spazio, abbiamo sviluppato l’intervento di Cialdini
in due puntate. Tuttavia, nello spirito della migliore
divulgazione che cartatterizza la storia di oltre 120
anni di leStrade, abbiamo voluto anticipare l’intervento
in versione integrale sul nostro sito web (per
scaricarlo, basta navigare partendo dal QR qui sopra)
lestradeweb.it
quale ha un esercizio oramai pluridecennale e quindi influenzato
dal degrado, è inevitabilmente soggetto a fenomeni
di invecchiamento e può inoltre presentare condizioni
di carico da traffico, in termini di entità e ripetizione degli
stessi, e azioni per eventi naturali, quali eventi sismici, fenomeni
di instabilità dei versanti e piene dei corsi d’acqua, anche
ben più severi di quelli ipotizzati nel progetto originario.
c) Le Linee Guida sono uno strumento fondamentale per
la conoscenza dello stato di consistenza dei ponti che è
un processo complesso, che riveste la sua importanza
non solo rispetto ai livelli di sicurezza per la pubblica incolumità,
ma anche perché consente di per poter attuare
programmi di manutenzione preventiva o di ri-funzionalizzazione
definendo delle priorità di intervento, che permetteranno,
oltre che una più efficace attuazione della
manutenzione programmata, anche un’adeguata programmazione
degli interventi di riparazione, di miglioramento,
o anche di demolizione e sostituzione, in modo da
superare una gestione dettata da esigenza di emergenza
o di soccorso. La programmazione degli interventi per
opere in diretta gestione da parte di amministrazioni pubbliche
ha anche importanti riflessi sulle decisioni in ambito
di ripartizione delle risorse pubbliche. La programmazione
della “manutenzione preventiva” è evenienza che,
nella gestione del patrimonio infrastrutturale esistente,
dovrebbe essere oramai non più rinviabile anche alla luce
del criterio dei “costi del ciclo di vita” di cui all’art. 96 del
vigente Codice dei contratti pubblici. Pur essendo le Linee
Guida un importante strumento nell’ambito del complesso
processo di gestione, manutenzione e controllo dei ponti,
esse non possono, quindi, esaurire da sole la completa
definizione di tale processo, ma va evidenziato il tema
delle risorse necessarie per gli interventi che fossero riconosciuti
indispensabili. Si potrebbero altrimenti ingenerare
attese non soddisfacibili e attribuzioni di responsabilità
a figure dotate di competenza, ma prive di adeguate
risorse tecnico-economiche per rispondere a tali attese.
d) Con riferimento al pregresso è da ricordare che sono
già disponibili risultati di attività conoscitive sviluppate,
da alcuni gestori, sulla base di metodi talvolta diversi da
quelli proposti nelle Linee Guida. È un patrimonio di conoscenza
che non deve essere disperso, bensì valorizzato
riversandolo in una rinnovata, sistematica ed unitaria
veste metodologica che rappresenta il valore aggiunto
delle Linee Guida in esame.
e) Nelle Linee Guida si evidenzia diffusamente il ruolo
decisivo del fattore umano. Come è noto, infatti, le ispezioni
e i sistemi strumentali producono essenzialmente
1
2
dei “dati”; i dati non sono “informazioni”, le quali invece
sono ottenute dai dati attraverso un processo di elaborazione;
infine, le informazioni non sono “conoscenza”,
che a sua volta si raggiunge unendo alle informazioni l’esperienza
e la competenza che sono proprie della componente
umana del sistema. Per quanto le moderne tecnologie
informatiche abbiano consentito, nello specifico
campo della gestione dei ponti esistenti, di costruire dei
“sistemi di supporto alla decisione” (Bridge Management
Systems) anche molto evoluti, l’intervento della componente
umana nell’assunzione delle decisioni concernenti
la gestione delle infrastrutture civili resta e resterà fondamentale,
e tale ruolo si esercita anche in tempi lunghi
al fine di prendere decisioni corrette riguardanti singole
opere. Da tutto ciò deriva che difficilmente si otterranno
risultati affidabili se l’ente gestore non si possa avvalere
di personale proprio “esperto ed adeguatamente addestrato”
dedicato allo scopo. In tal senso, oltre che con gli
Ordini professionali competenti, la collaborazione con la
Conferenza Unificata può assumere un ruolo fondamentale,
per trovare forme di collaborazione e coordinamento
fra i vari enti, molti dei quali difficilmente avranno da
soli le risorse, economiche, umane e strumentali, necessarie
a tale scopo. In tale ambito appare opportuno che,
in attuazione di quanto previsto dalle Linee Guida, si avvii
prontamente la definizione dei criteri e degli indirizzi
per la qualificazione delle competenze del personale
che sarà chiamato ad operare in applicazione delle Linee
Guida stesse, compito in cui potrebbe svolgere un importante
ruolo il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
f) Le varie problematiche organizzative sopra richiamate
non devono assolutamente condizionare l’indubbio pregevole
valore delle Linee Guida proposte. Proprio per l’importanza
che esse assumono in un percorso di prospettiva
di lungo periodo, nella corretta gestione delle infrastrutture
esistenti, si auspica una prima applicazione ai fini di una
adeguata sperimentazione estesa a tratte stradali e autostradali
adeguatamente individuate contenenti un significativo
campione di opere realmente rappresentativo del
panorama nazionale. La sperimentazione dovrebbe durare
almeno 18 mesi e deve considerare l’intero processo
contenuto nelle Linee Guida a partire dal censimento, procedendo
con le ispezioni e la classificazione e alla verifica
della sicurezza secondo i diversi livelli. La sperimentazione
offrirà così l’opportunità di validare sul campo le indicazioni
delle Linee Guida, in particolare in termini di modalità operative
per la classificazione del livello di attenzione (Livello
2) ed esecuzione delle verifiche di sicurezza (Livello 4),
facendo emergere eventuali criticità, di livello tecnico e/o
organizzativo, ora non evidenti, valutando approcci alternativi
e suggerendo, ove necessario, i miglioramenti possibili.
Punto essenziale della sperimentazione sarà il coinvolgimento
di tutti gli enti proprietari, gestori o concessionari
stradali e autostradali, nonchè dei rappresentanti degli ordini
professionali e delle istituzioni accademiche competenti
per materia. La sperimentazione sarà anche utile ad
indagare i costi e i tempi dell’applicazione della procedura
prevista, nonché le esigenze organizzative e di competenza
del personale da essa derivanti. In particolare, saranno
utili le migliorie che si rendessero necessarie per la gestione
del periodo transitorio nel quale avverrà la migrazione
dei sistemi di gestione della manutenzione, della classificazione
del degrado e dell’archiviazione e gestione delle informazioni
sull’opera, dei sistemi attualmente utilizzati dagli
Sicurezza delle Infrastrutture
Sicurezza delle Infrastrutture
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enti gestori (se non altro da taluni), nelle nuove procedure
definite dalle Linee Guida. Debita attenzione dovrà essere
posta anche al sistema decisionale in merito all’esecuzione
degli interventi nella fase transitoria, nella quale, almeno
sin quando non sarà completata la migrazione, la valutazione
degli interventi improcrastinabili per la sicurezza dovrà
avvenire anche secondo le precedenti modalità di gestione
utilizzate dall’Ente Gestore. Nell’attuazione di detta
sperimentazione, dovrà essere posta anche particolare attenzione
alla scelta del soggetto attuatore.
g) L’Assemblea rileva anche che le Linee Guida ripropongono
per i ponti l’annosa questione del rapporto fra rischi potenziali
e sicurezza nel quadro più ampio di valutazioni di
merito legati a priorità ed analisi benefici-costi. Questo argomento
è assolutamente delicato ed investe il campo delle
responsabilità tanto dei professionisti quanto dei soggetti
proprietari/gestori/concessionari e dei loro amministratori.
La consapevolezza della inesistenza del “rischio zero” deve
necessariamente transitare dalle Norme Tecniche e dalle
attività degli addetti ai lavori alla società nel suo complesso.
Questo argomento, per l’assoluta importanza e valenza
generale che esso riveste, sarà opportunamente trattato
nel Nuovo Testo Unico delle Costruzioni, attualmente in
lavorazione presso il Consiglio Superiore, che naturalmente
seguirà l’approccio “probabilistico” che ormai da alcuni anni
ha soppiantato il precedente approccio “deterministico”.
Commento alle Linee Guida
Fin dalla prima lettura le Linee Guida appaiono esaustive
e in grado di fornire uno strumento fondamentale per le
attività di controllo, monitoraggio, ispezione e per la determinazione
della classe di attenzione dei ponti. Se ben
applicate su tutta la rete stradale e autostradale italiana,
compresa la viabilità minore, forniranno ai decisori,
a livello nazionale e locale, utili e indispensabili elementi
per un corretto programma di manutenzione che eviterà,
anche se non esiste il rischio zero, il ripetersi di crolli improvvisi
che possano mettere a repentaglio l’incolumità
delle persone, e al tempo stesso produrrà anche benefici
economici. L’esimio prof. Antonio Benini spiegava agli
studenti del corso di “costruzione di strade” che gli interventi
di manutenzione, specie quelli nel campo stradale,
non si devono rinviare; ogni anno che passa, a causa
degli agenti atmosferici e del traffico veicolare, le lesioni
si ingrandiscono sia in superficie che in profondità e
in particolare nelle opere in cemento armato si rischiano
gravi corrosioni delle armature che possono provocare
pericolosi cedimenti e aumentano a dismisura i costi
di ripristino. Il prof. era solito ripetere: “Se non avete
soldi, fateveli imprestare dalla banca, perché negli anni
successivi pagherete molto di più degli interessi bancari”,
e all’epoca delle sue lezioni, negli anni Settanta del
secolo scorso, gli interessi bancari erano del 15% annuo.
Da queste considerazioni sull’utilità dei tempestivi interventi
di manutenzione, nasce però anche la prima osservazione.
Le Linee Guida dovranno essere sottoposte a sperimentazione
per almeno 18 mesi, poi saranno riesaminate
per tener conto delle eventuali migliorie che la sperimentazione
stessa consiglierà, poi finalmente si potrà incominciare
a utilizzarle su vasta scala, partendo giustamente dal
“censimento” per poi passare alle ispezioni, alle verifiche
e alla classificazione. C’è il rischio che potrebbero passare
diversi anni prima dell’esecuzione degli effettivi interventi
di manutenzione, in quanto alcuni gestori o proprietari
4, 5, 6, 7. Esempi di schede difettologiche
di strade potrebbero ritenere che, fintanto che non siano
state classificate le strade di loro competenza, non si possa
intervenire. Non si ritiene sufficiente la precisazione che
il Ministero ha posto sul sito e che è stata riportata all’inizio
di questo articolo: “da subito le linee guida costituiranno,
inoltre, il riferimento per l’adozione, da parte di Anas e dei
concessionari autostradali, delle azioni da porre in essere
in ordine all’approfondimento e alla frequenza delle ispezioni,
alla programmazione temporale degli interventi nonché
agli eventuali provvedimenti di limitazioni del traffico”.
L’insufficienza è dovuta al fatto che il Ministero si rivolge solo
all’Anas e ai concessionari autostradali, il messaggio, invece,
andava più opportunamente esteso a tutti gli enti gestori o
proprietari di strade cui le Linee Guida sono rivolte. Inoltre,
sarebbe stato opportuno un esplicito richiamo alla circolare
n. 6736/61A1 che lo stesso Consiglio Superiore aveva emanato
in data 19 luglio 1967, in merito al “Controllo delle condizioni
di stabilità delle opere d’arte stradali”. Circolare che è
stata riportata nella prima parte di questo approfondimento,
in quanto ad avviso dello scrivente, è tuttora vigente e
costituisce il riferimento normativo più importante in materia
di controllo e manutenzione delle opere d’arte stradali
(ponti, viadotti e gallerie) per tutti gli Enti proprietari, gestori
o concessionari di strade e autostrade. Nel corso della qua-
3
4
6
5
5. FIX IT FIRST, prima
di tutto “riparare”:
è la grande lezione
americana raccontata,
tra gli altri,
dall’ingegner Carlo
Beltrami, direttore
tecnico di Lombardi
Italia, membro
IABMAS e autore della
presentazione da cui
traiamo questa slide
6. Cliccando sul QR
Code è possibile
scaricare le Linee
Guida del CSLLPP
rantennale esperienza che il sottoscritto ha maturato, prima
nell’Ispettorato Circolazione e sicurezza stradale, poi presso
il Consiglio Superiore e infine presso la Direzione Vigilanza e
Sicurezza delle infrastrutture, si è avuto modo di incontrare
diversi colleghi responsabili dei Compartimenti Anas, di autostrade
in concessione e anche di strade regionali, provinciali
e comunali. In molte occasioni si è potuto accertare che
i problemi legati alla manutenzione delle strade e in particolare
dei ponti e dei viadotti non erano legati a una mancanza
di direttive o di linee guida (come oggi si definiscono)
in materia di controlli, ispezioni o monitoraggio delle strade,
in quanto la circolare del 1967 era effettivamente sufficiente,
specie dopo la pubblicazione sul bollettino del CNR
nel 1993 dello studio sulla “Manutenzione di ponti e viadotti”,
anch’esso citato.
Il problema grave era, e secondo il sottoscritto, rimane ancora
oggi, quello della mancanza di risorse finanziarie che,
a partire dallo Stato e poi via via fino al più piccolo dei Comuni
non vengono destinate agli interventi di manutenzione
stradale. Nel 2010 il sottoscritto ha costituito un gruppo di
lavoro con i responsabili della manutenzione della direzione
generale dell’Anas e nel 2011 è stato portato all’attenzione
del Ministro pro-tempore un Piano di manutenzione straordinaria
che riguardava 268 ponti per un costo di 651 milioni
di euro e 77 gallerie per un costo di 425 milioni di Euro, posti
nei diversi compartimenti Anas.
Dopo il collocamento a riposo il sottoscritto non ha più avuto
notizie dirette. Certamente fino al 2015, considerati gli
esigui stanziamenti per la manutenzione (circa 100 milioni
di euro all’anno), il Piano di manutenzione straordinaria non
ha potuto essere completato. La situazione ora è cambiata
e, da quello che si è potuto apprendere nei mesi scorsi anche
su questa rivista 12 e, da quanto è stato confermato dallo
stesso ing. Massimo Simonini 13 e dall’ing. Matteo Castiglioni
14 nel webinar dell’8 luglio scorso sulla “manutenzione
stradale” organizzato da Anas e dall’Associazione Mondiale
della strada (PIARC-Italia), le risorse destinate ad Anas per
la manutenzione delle strade dal 2015 sono sensibilmente
aumentate. Il contratto di programma 2016-2020 destina
il 53% delle risorse complessive alla manutenzione, e alle
nuove opere solo il rimanente 47%. Questa notizia è particolarmente
importante perché ci risulta che sia la prima volta,
dopo la ricostruzione del secondo Dopoguerra, che le somme
che lo Stato affida all’Anas per la manutenzione superano
quelle per la costruzione di nuove opere. Nel corso del
webinar si è anche appreso che il 90% delle somme stanziate
per la manutenzione saranno destinate agli interventi
sui ponti, viadotti e gallerie, il residuo 10% alla pavimentazione,
alla segnaletica e alle altre opere che costituiscono
pertinenze di esercizio stradale. Dal responsabile della manutenzione
si è appreso inoltre che, l’Anas ha predisposto
alcuni “Quaderni tecnici” che consentono di progettare rapidamente
e con efficacia gli interventi di manutenzione necessari
a seconda delle diverse tipologie di ammaloramenti
riscontrati nelle strutture dei ponti e delle gallerie. Questa è
una notizia molto importante, perché, come ha confermato
il dirigente dell’Anas, i “Quaderni” possono essere consultati
ed utilizzati da tutti i tecnici degli altri Enti proprietari o gestori
di strade. Tenuto conto degli insegnamenti del compianto
prof. Antonio Benini, l’invito che mi sento di poter rivolgere
all’on. Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti è quello
di trarre occasione dalla pubblicazione delle Linee Guida
e, prima che possa avvenire un altro crollo di una struttura
di un ponte o del rivestimento di una galleria, ad aumentare
ulteriormente le risorse per la manutenzione nel contratto
pluriennale di programma, in modo da consentire la realizzazione
di un numero ancora più ampio di interventi che
interessi un numero maggiore di ponti, recuperando così i
gravi ritardi accumulati negli anni passati. In tal modo, oltre
che raggiungere più rapidamente la sicurezza sull’intera rete
di strade statali, si otterrà anche una riduzione complessiva
dei costi in quanto si eviterà il peggioramento delle condizioni
di quelle strutture che altrimenti, per mancanza di copertura
finanziaria, sarebbero destinate ad aspettare i finanziamenti
dei successivi contratti di programma. Mi sia inoltre consentito
un appello a tutti i colleghi responsabili delle strade
regionali, provinciali e comunali, di non aspettare i tempi di
sperimentazione delle Linee Guida, e di inviare direttamente
all’attenzione dell’On. Ministra gli elenchi degli interventi
più urgenti con i relativi importi che andrebbero effettuati sui
ponti e sulle gallerie di loro competenza. Sono certo che, se
ciò accadrà, l’on. Ministra si farà carico di rappresentare l’urgenza
in Consiglio dei Ministri e in Parlamento di un finanziamento
straordinario per l’“Opera Grande” della manutenzione
dei ponti e delle gallerie su tutta la rete stradale italiana.
Potrà così emulare Giuseppe Romita, uno dei grandi Ministri
dei Lavori Pubblici, senza risalire a quelli degli anni immediatamente
successivi dell’Unità d’Italia, come Federico Menabrea
15 o De Vincenzi 16 . Il Ministro Romita tra il 1945 ed il
1947 avviò l’opera della ricostruzione di migliaia di ponti in
Italia che erano stati danneggiati durante la Seconda Guerra
Mondiale. I lavori diedero occupazione a decine di migliaia
di piccole e medie imprese e a centinaia di migliaia di lavoratori.
Poi ritornò come Ministro dei Lavori Pubblici negli anni
dal 1954 al 1957 e, dopo che si rese conto che l’“Opera grande”
dei lavori di ricostruzione dei ponti era stati completata,
fu il promotore dell’Autostrada del Sole (che oggi sarebbe
annoverata tra le “grandi opere”). In onore di Romita è stato
intitolato un ponte dell’A1 nel tratto Firenze-Arezzo. Anche
Lei, On. Ministra, prima di proporre altre “grandi opere”,
chieda e ottenga il finanziamento per l’“Opera grande” della
manutenzione dei ponti che in questo periodo di post Covid
potrebbe anche dare lavoro a migliaia di imprese e a centinaia
di migliaia di lavoratori come nel secondo Dopoguerra.
Mi permetta, On. Ministra, di richiamarle, a proposito della
manutenzione dei ponti, l’esperienza degli Stati Uniti dove,
a seguito di alcuni crolli di ponti 17 il Presidente Obama presentò
al Congresso degli USA nel 2011 un Jobs Act che prevedeva
per investimenti, per il primo anno, nei trasporti 60
miliardi di $ di cui il 45%, ovvero 27 miliardi per “ripristino
strade e ponti” e 9 miliardi per migliorare il servizio ferroviario
e metropolitano. Analoghi importi erano previsti negli
anni successivi in modo da completare entro il 2020 la sistemazione
di tutti i ponti. Nel presentare il programma al
Congresso Obama dichiarò: “La riparazione e la manutenzione
delle strade e dei ponti esistenti e del trasporto pubblico
dovrebbe costituire sempre la priorità prima di considerare
nuovi investimenti”. Obama lanciò la politica “FIX IT
FIRST” (Prima ripara) come si vede nella fig. 8 pubblicata
dall’International Association for Bridge Maintenance And
Safety (IABMAS) che raccoglie i massimi esperti a livello internazionale
tra cui alcuni professori del Politecnico di Milano
e dell’Università di Pavia. nn
12. Si veda su leStrade 12/2019 “Una rete in rinnovamento al servizio
del Paese”, pagg. 6-7.
13. Amministratore Delegato di Anas SpA.
14. Direttore Operation e Coordinamento Territoriale Anas SpA.
15. Gen. Ing. Luigi Federico Menabrea, Ministro dei Lavori Pubblici
nel 1863, promosse lo sviluppo della rete ferroviaria ma emanò
anche una circolare sulla necessità di una periodica manutenzione
delle strade che è stata anche pubblicata sulle pagine di questa rivista.
16. L’ing. Giuseppe De Vincenzi, Ministro dei Lavori Pubblici, fu il promotore
della Legge n. 4613/1868 per “La costruzione e sistemazione
delle strade comunali”.
17. Uno dei più tragici crolli fu quello del Ponte I-35W a Minneapolis il
1° agosto 2007 dove furono coinvolti 111 veicoli e morirono 13 persone,
mentre 145 rimasero ferite.
Sicurezza delle Infrastrutture
Sicurezza delle Infrastrutture
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L’Opinione Tecnica
Riqualifica delle infrastrutture esistenti
in rapporto alle criticità ambientali
Coniugare salvaguardia e sviluppo attraverso la manutenzione e l’adeguamento (Seconda Parte)
Francesco Annunziata
Università di Cagliari
con
Alfonso Annunziata
Università di Cagliari
Nella fattispecie degli interventi di adeguamento,
volti a una piena riqualificazione del patrimonio
viario esistente in chiave di aumento sia della durabilità
delle opere sia di una loro ottimale integrazione nel
contesto paesaggistico e ambientale, un’attenzione particolare
merita il trattamento del corpo stradale, quando sia
parte di un’infrastruttura esistente. Per corpo stradale si
intende il solido e l’ammasso terroso attraversato dall’infrastruttura
e quindi direttamente interessato alla sua stabilità.
Si considerano facenti parte del corpo stradale, in
trincea, le opere di consolidamento e di difesa dall’azione
dell’acqua, le scarpate e quella parte dell’ammasso delimitato
fra di esse e le eventuali superfici di scorrimento.
Nel caso di rilevato, si considera il solido geometrico e il
terreno sottostante al suo piano di posa interessato, per
Francesco Annunziata, laurea in Ingegneria Civile-Trasporti presso l’Università
degli Studi di Cagliari, ha svolto una lunga carriera accademica nel
medesimo ateneo in qualità di professore di Costruzione di Strade, Ferrovie
ed Aeroporti. Già direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, ha in
curriculum numerose pubblicazione tecnico-scientifiche, in particolare sul
tema della conservazione e manutenzione del patrimonio infrastrutturale.
Alfonso Annunziata, laurea in Ingegneria Edile e dottorato in Architettura,
ha svolto una cospicua attività di ricerca e divulgazione sui temi delle reti
viarie nei contesti metropolitani e urbane, della sostenibilità ambientale e
della valorizzazione territoriale.
L’Opinione tecnica
© leStrade
1. Lavorazioni sulle terre in un grande cantiere di adeguamento autostradale: attività a cui prestare
la massima attenzione in tutte le fasi del processo, dalla progettazione all’esecuzione, in funzione
della sostenibilità
la stabilità del rilevato stesso, dalle opere di sistemazione.
Sembra pertanto di poter affermare che le situazioni di
degrado, e quindi di ammaloramento della stabilità dello
stesso solido stradale, anche derivante da limiti della
progettazione/costruzione dell’opera richiedano, pressochè
esclusivamente, interventi di adeguamento se non
di nuova costruzione, sia pure limitatamente all’estesa
interessata da cedimenti dell’infrastruttura. Infatti, la tipologia
del terreno condiziona fortemente la stabilità del
solido stradale; nel caso di un terreno meno permeabile
la situazione è sicuramente critica, in quanto la risalita di
un’eventuale falda è più marcata e porta ad affioramenti
anche per rilevati di 4 m e falde profonde. Il fenomeno
incide sull’integrità dell’opera e contemporaneamente
dà luogo ad allagamenti dei terreni situati al piede della
scarpata di monte. Pertanto, si sottolinea l’importanza
di evitare terre poco permeabili, ed eventualmente plastiche,
come terreno di posa di rilevati stradali. È infatti
noto che le terre ad elevata plasticità e bassa compressibilità
danno luogo a cedimenti differenziali sul pano di
posa e sul corpo del rilevato stesso. Inoltre, la presenza
concomitante di una falda acquifera dà luogo a fenomeni
di effetto diga sotterranea che minacciano l’integrità
del corpo del rilevato e alterano l’equilibrio idrogeologico
dei terreni circostanti. La realizzazione di un rilevato
stradale comporta infatti una modificazione delle condizioni
idrologiche del terreno di fondazione in presenza di
falda acquifera; il peso del rilevato determina una modifica
della distribuzione dello stato di sforzo e della permeabilità
del terreno sottostante e, in presenza di falda
acquifera, ciò si traduce in un sollevamento della piezometrica
della falda e, in taluni casi, dell’affioramento della
stessa al di sopra del piano di campagna. Ne consegue
che quando il tracciato è vincolato ad attraversare aree
critiche, possono essere considerate tecniche costruttive
alternative che rientrano nelle seguenti tipologie:
• Ridurre i carichi applicati;
• Bonificare e/o sostituire i materiali problematici con
altri idonei se lo spessore non è eccessivo;
• Incrementare la resistenza al taglio e ridurre la compressibilità
delle terre problematiche;
• Trasferire i carichi agli strati più profondi e idonei attraverso
un sistema di fondazioni profonde;
• Garantire stabilità laterale ai rilevati e ai versanti.
Buona progettazione
Questi interventi di adeguamento ricostruttivo, visti anche
nell’evoluzione verso interventi di nuova costruzione,
8-9/2020 12/2015 leStrade
2. Interventi innovativi ad alta valenza ambientale: impermeabilizzazione in cappa
asfaltica di un ponte storico con matriali leggeri, nel caso specifico argilla espansa)
3. Obiettivo durabilità: canali drenanti prefabbricati (Moro) realizzati
con calcestruzzo con additivo Aeternum a elevate performance
Considerazioni riassuntive
In conclusione, conseguentemente agli obiettivi di progettazione/adeguamento,
si ritiene che gli interventi
prioritari possano essere rivolti al mantenimento/miglioramento
delle condizioni di sicurezza della circolazione,
all’adeguamento dei livelli di servizio, e per
assicurare che una rete viaria esistente garantisca le
comunicazioni così da corrispondere anche a finalità
proprie della protezione civile. Per una maggiore esplicitazione
di quanto più sopra affermato, in merito alla
definizione dei criteri di priorità, sembra di poter argomentare
che le indicazioni normative, che articolano la
progettazione secondo tre livelli di successivi approfondimenti,
debbano essere ripensate nel senso che appare
limitativo ridurre la gestione al solo asse. Se la gestione
di una rete infrastrutturale è parte importante di
un progetto di ristrutturazione/riorganizzazione di un
dato territorio, per il miglioramento delle condizioni di
accessibilità, oltre che per conferire alle stesse strade
caratteristiche di sicurezza intrinseca, è opportuno inquando
non si sia posta attenzione nel progetto di fattibilità
tecnico-ambientale ed economica, avrebbero dovuto
derivare dai seguenti criteri d buona progettazione:
• Effettuazione di indagini idrogeologiche già nella
fase di progetto di fattibilità che consentano la scelta
di un’alternativa di tracciato, qualora ci si imbatta in
terre poco idonee;
• Qualora la scelta del tracciato fosse vincolata da particolari
condizioni (orografiche, economiche, paesaggistiche,
ambientali, culturali, etc.) a passare su tali tipi
di terre da evitare, le scelte successive che devono essere
compiute consistono:
1) Nel rimuovere il materiale scadente; materiali alternativi
a bassa densità, come il polistirolo espanso possono
essere impiegati per ottenere rilevati di peso leggero
da impiegare su quelle terre di fondazione instabili
o dalle caratteristiche inidonee che non si sono potute
evitare nella scelta del tracciato in fase di progettazione
definitiva; questi possono costituire una soluzio-
© Laterlite
© Istituto Italiano per il Calcestruzzo
ne valida quando la presenza di un rilevato realizzato
con materiali tradizionali determini una modificazione
dell’idrologia sotterranea nel territorio nel quale l’infrastruttura
è inserita;
2) Nel ricorrere ad opere d’arte, come viadotti fondati su
pali, qualora l’entità del materiale da mettere a rifiuto fosse
in quantità eccessiva;
3) Nello studio e progetto accurato del sistema dei drenaggi,
qualora la scelta dovesse necessariamente ricadere
su un rilevato stradale; infatti è necessario un sistema
di drenaggi che faccia sì che la falda venga intercettata e
quindi allontanata dalla superficie e dall’opera stradale;
in questo modo si ripristinano le condizioni idrogeologiche
preesistenti alla costruzione dell’infrastruttura.
È quindi evidente che in tali casi non debbano essere
considerati interventi di manutenzione straordinaria
e che gli stessi interventi di adeguamento non possono
essere assunti come un’alternativa valida quando si
tratti di risanare l’intera struttura.
Adeguamento funzionale
La progettazione degli interventi di adeguamento funzionale
segue la stessa procedura prevista per le strade
di nuova costruzione. Nel progetto di fattibilità tecnico-ambientale
ed economica, in particolare, vengono
attuate le scelte funzionali degli interventi di adeguamento,
anche in relazione al contesto della rete di appartenenza
del tratto stradale in oggetto. Deve essere
valutato il grado di uniformità delle soluzioni previste
con le caratteristiche dei tratti stradali adiacenti ai quali
l’infrastruttura è funzionalmente collegata. In presenza
di situazioni di disomogeneità, il progetto dell’intervento
di adeguamento deve comprendere anche la definizione
funzionale dei tratti di transizione con i tratti non
ancora adeguati, e definire i provvedimenti progettuali
da adottare per le suddette transizioni, affinchè queste
non siano causa dell’abbassamento del livello di sicurezza
dell’intero intervento. In tale fase deve ovviamente
essere verificata la congruenza tra le previsioni
progettuali e gli strumenti di pianificazione vigenti. Ciascuna
strategia di adeguamento viene attuata mediante
una serie di interventi, classificabili in due tipologie:
• Strutturali, se agiscono sulla realtà fisica dell’infrastruttura,
determinando una modifica delle caratteristiche di
progetto della linea d’asse, della composizione della sezione
trasversale e delle intersezioni;
• Gestionali, se agiscono sulle modalità d’uso dell’infrastruttura,
mediante la definizione di specifici criteri di
gestione e controllo della circolazione, la modifica delle
attrezzature, degli impianti a servizio della circolazione,
dei margini della piattaforma, nonché mediante la predisposizione
di idonei piani di sicurezza per la gestione
delle emergenze.
Nella fase di progetto di fattibilità tecnico-ambientale ed
economica vanno individuate alternative progettuali, ciascuna
composta da un bilanciato insieme di interventi
strutturali e gestionali che, complementariamente, contribuiscano
all’attuazione della strategia di adeguamento
definita in fase di pianificazione. Nella predetta fase di
progetto viene individuata l’alternativa progettuale migliore
in relazione agli obiettivi prestazionali che si desidera
conseguire, includendovi il miglioramento della sicurezza
e della qualità dell’ambiente.
8-9/2020
L’Opinione tecnica

16
tendere la gestione estesa dal singolo a quegli elementi
della rete che assicurano l’interconnessione con altri
itinerari viari che completano il sistema al servizio della
regione attraversata, nella salvaguardia e nella valorizzazione
del territorio interessato.
Pertanto, appare opportuno che il suddetto progetto di
fattibilità derivi da uno studio che consideri la rete infrastrutturale,
della quale il corridoio è parte, anche in
una prospettiva di intermodalità: esso e le connessioni
al territorio, fondamentali, tanto quanto il corridoio
principale, per rimuovere le condizioni di carente accessibilità.
Lo studio di fattibilità deve prioritariamente individuare
le caratteristiche geometriche e di progetto
dell’itinerario principale e di quelli di raccordo, deve localizzare
le intersezioni e gli interscambi e sceglierne il
tipo. La rete suddetta deve essere intesa come un unicum,
sia pure differenziato nelle posizioni gerarchiche,
nelle funzioni e quindi nei differenti tipi di infrastruttura.
Tutte le ipotesi alternative individuate costituite da un
corridoio principale, dai rami di connessione con altri, e
dagli archi di supporto, al servizio di un dato territorio,
vanno confrontate, valutando per ognuna di esse i differenti
obiettivi considerati e il loro grado di realizzazione.
All’interno della rete così definita devono essere stimate
le differenti priorità dei rami principali e secondari che
la costituiscono, già quando una prima fase di intervento
sia di manutenzione straordinaria. Pertanto, il concetto
di degrado e quindi gli interventi di recupero, di adeguamento
e di potenziamento, vanno riferiti, preliminarmente,
al contesto territoriale ed alla rete dei servizi, così da
assicurare condizioni infrastrutturali finalizzate al recupero
socio-economico di territori attualmente penalizzati, e
perciò marginali. Di conseguenza, un aspetto che può essere
attentamente considerato è se il processo, per fasi
successive di gestione di una rete viaria, non possa essere
esteso ad un contesto territoriale considerando la manutenzione,
straordinaria in particolare, e l’adeguamento,
come fasi distinte e tuttavia interconnesse nel recupero/riqualificazione
del territorio interessato, per esempio,
da criticità ambientali. Occorre tuttavia evidenziare che il
corridoio in esame, pensato parte di una rete viaria di valenza
territoriale, più che trasportistica, attraversa contesti
di differente criticità, e quindi con differenti ordini di
priorità degli interventi di sistemazione necessari. Esso
può essere suddiviso in lotti funzionali di differente priorità,
considerando:
• L’importanza/necessità nell’ambito del sistema dei trasporti,
perché, ad esempio, sia maggiormente correlato
con la rete viaria secondaria e/o con centri di servizio di
livello regionale e/o con nodi di trasporto;
• Il servizio al territorio, perché, ad esempio, dia un miglior
supporto a esistenti o potenziali sistemi urbani minori;
• Il miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione,
adeguando le intersezioni stradali.
Se la stima delle priorità viene eseguita anche considerando
le criticità ambientali, i criteri di scelta possono divenire
i seguenti:
• Viene individuata una scala di priorità complessiva, incrociando
quella dei lotti stradali con quella dei contesti
attraversati;
• Viene considerata solo una scala di priorità tra i differenti
lotti funzionali, che determina di riflesso l’ordine di priorità
nella soluzione delle criticità ambientali.
Un ulteriore elemento di riflessione può essere dato dall’esistenza
di un contesto talmente critico da suggerire il
“non intervento”: il corridoio non lo deve attraversare,
4
deve essere cambiato il tracciato; tuttalpiù sono ammissibili
interventi di manutenzione del patrimonio esistente,
tali da non aggravare/esasperare le criticità ambientali.
In tal caso la decisione può essere quella di far rientrare la
sistemazione manutentiva dell’esistente nell’ordine di priorità
dei lotti funzionali di altri itinerari che ne richiedono
l’adeguamento delle prestazioni. La soluzione può venire
dal criterio di stimare la priorità del singolo tratto dell’itinerario
non considerando solo quest’ultimo, bensì la rete
viaria che rapporta allo stesso itinerario una regione per
la quale devono essere migliorate le condizioni di accessibilità,
pregiudicate, per esempio, da situazioni di dissesto
idrogeologico: la priorità va quindi ritrovata nel superamento
organizzato delle criticità ambientali.
Unitarietà della disciplina
e linguaggio comune
Per quanto detto più sopra, per vincere la sfida della
sostenibilità ambientale nella conservazione del patrimonio
stradale, l’ingegnere deve ritrovare - specie nel
settore civile-ambientale - l’unitarietà della disciplina,
dispersa in mille rivoli specialistici e riduzionisti che han-
© leStrade
4, 5. Mobilità ciclabile inserita
in contesto di hinterland urbano
(recente progetto di adeguamento
green nel Milanese)
IL FUTURO DELLA SICUREZZA STRADALE
VISIBILITÀ
ILLUMINAZIONE INNOVATIVA DELLA STRADA
5
no fatto perdere di vista l’essenza sistemica della “progettazione
stradale”, e la necessità di integrare le conoscenze
specialistiche quando si affronta il problema
dell’intervento sull’infrastruttura. È necessario recuperare
quel “linguaggio comune” che, lungi dal trasformare
ogni nuovo ingegnere in uno specialista stradale, consenta
a quest’ultimo - inteso come figura responsabile
dell’“integrazione” dei saperi necessari - di interloquire
adeguatamente nel gruppo di progettazione pluridisciplinare
e interdisciplinare, coordinandone le attività
e riportando a sintesi le differenti impostazioni. nn
La strada è illuminata in modo rivoluzionario, delineandola perfettamente dalla banchina
a metà della corsia con un fascio luminoso molto potente, che si attenua verso il centro
della carreggiata. Trattasi di illuminazione longitudinale a intensità regolabile anche da
remoto, nel rispetto delle normative vigenti.
L’Opinione tecnica
© leStrade
Bibliografia
[1] A.Annunziata, F.Annunziata, F.Boggio, M.Coghe,
A.De Lorenzo, M.Pasetto, E.Pasquini, F.Pilia, “Il patrimonio
infrastrutturale esistente. Metodi e strategie per
la gestione” - Collana “Metodi del Territorio” - Direttore,
Giovanni Maciocco. Franco Angeli Srl Editore - Milano,
2018 - pagg. 9-266. ISBN 978-88-917-7945-8.
8-9/2020 12/2015 leStrade
www.guardled.it

18
19
LS
Toscana, via ai cantieri del Lotto 4
dell’itinerario E78 Grosseto-Siena
Investimento di 106 milioni di euro: consegnati i lavori alla RTI Itinera-Monaco
Mario Avagliano
Responsabile Relazioni Esterne Anas SpA
(Gruppo FS Italiane)
Anas (Gruppo FS Italiane) e l’impresa esecutrice
“RTI Itinera SpA-Monaco SpA”
hanno sottoscritto, il 17 seettembre scorso,
l’atto di consegna che completa l’iter di affidamento
e dà concretamente il via ai lavori di
ampliamento a quattro corsie del quarto lotto
della strada statale 223 “di Paganico”, nell’ambito
del progetto di potenziamento dell’itinerario
E78 Grosseto-Siena. Il tratto è lungo complessivamente
2,8 km e congiunge due tratti già realizzati
tra gli svincoli di Lampugnano e Civitella,
in provincia di Grosseto. I lavori, per un investimento
complessivo di 106 milioni di euro, riguardano
la costruzione di una nuova carreggiata in
affiancamento a quella esistente che sarà ammodernata.
Gli interventi comprendono 8 viadotti
(di cui 5 da realizzare ex novo e 3 esistenti
da ammodernare) per una lunghezza complessiva
di 1,8 km, oltre a due gallerie, di cui una da
realizzare e una da adeguare, per complessivi
550 metri. La durata dei lavori è di 1190 giorni
(3 anni e 3 mesi).
Il raddoppio a quattro corsie della strada statale
223 “di Paganico” (E78 Grosseto-Siena) riguarda
complessivamente 63,5 km. Di questi, 49 sono
stati realizzati e aperti al traffico tra il 2006 e il
2018; 2,8 km (lotto 4) sono in corso di esecuzione,
mentre per gli ultimi 11,8 km (lotto 9) il pro-
2. Dall’archivio dell’infrastruttura: un tratto dell’itinerario E78 Grosseto-Siena
Osservatorio ANAS
1. La consegna lavori con il Ministro Paola De Micheli
e l’amministratore delegato dell’Anas Massimo Simonini
getto esecutivo è in fase di verifica di attuazione
ed ottemperanza alle prescrizioni CIPE presso il
Ministero dell’Ambiente. Successivamente alla
chiusura di tale procedura, sarà completata la
validazione e l’approvazione del progetto esecutivo
per avviare la gara di appalto per l’affidamento
dei lavori nel primo semestre 2021. In
corrispondenza della galleria “Casal di Pari” (tra
gli svincoli Pari e Casal di Pari) la circolazione
è temporaneamente a doppio senso nella nuo-
© Anas SpA
va galleria realizzata, in attesa dell’ammodernamento
della galleria esistente, per il quale Anas
sta provvedendo alle attività necessarie. In particolare,
dopo l’esecuzione di una specifica campagna
di indagini tecniche, è in corso la progettazione
esecutiva che sarà completata entro l’anno
per acquisire le necessarie autorizzazioni. È possibile
ipotizzare che la gara d’appalto per l’affidamento
dei lavori venga avviata nel 2021, per un
investimento di 30 milioni di euro. nn
© Anas SpA
8-9/2020 leStrade
Osservatorio Anas, traffico in crescita nel Sud Italia
Continua la crescita del traffico nel Mezzogiorno lungo la rete stradale
e autostradale di Anas (Gruppo FS Italiane). Ad agosto infatti è proprio il
Sud l’area con le migliori performance di traffico dei veicoli totali a paragone
con luglio 2020: l’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) dell’Osservatorio
del traffico Anas segna un’impennata del +26% (quando già il traffico
a luglio era aumentato del 23% rispetto a giugno). In particolare, in ambito
regionale a segnare i maggiori incrementi sono la Calabria (+30%),
la Basilicata (+19%), la Puglia (+15%), la Campania e la Sicilia (entrambe
+10%). Sull’intero territorio nazionale è confermata la crescita rispetto ai
mesi precedenti seppur con numeri più modesti. Rispetto a luglio 2020,
3. Traffico sulla rete Anas
n Rinforzo del calcestruzzo
su un ponte piemontese
Avanzano gli interventi di manutenzione straordinaria
attivati sul ponte ‘Rio Pontet’, lungo
la statale 24 “del Monginevro” tra i comuni di
Exilles e Salbertrand, in provincia di Torino. Gli
interventi in programma, realizzati anche grazie
all’impego di una gru di grandi dimensioni,
fanno parte di un corpo di attività particolarmente
denso finalizzato al rinforzo strutturale
del ponte e al ripristino del rivestimento superficiale
in calcestruzzo, soggetto all’azione
combinata delle miscele saline utilizzate durante
il trattamento invernale della sede stradale
e degli agenti atmosferici. Lungo la tratta
4. Ripristini in corso
© Anas SpA
fino al 31 ottobre è in vigore il divieto di transito
a tutti gli autoarticolati, autotreni, autosnodati
e trasporti eccezionali.
l’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) segna un positivo +2% sui veicoli totali.
Nel dettaglio, sempre agosto rispetto a luglio, il traffico feriale è aumentato
del 4% mentre quello prefestivo del +5%. Stabile invece il traffico
festivo. Calo fisiologico per il comparto dei veicoli pesanti (-20%)
dovuto in parte al blocco nei fine settimana durante il periodo di esodo
estivo. Complessivamente il mese appena concluso, rispetto ad agosto
2019, vede una flessione del traffico pari al -6%, ma si distingue ancora
una volta il Sud con un +1%. Il calo è più contenuto se si prende in considerazione
il segmento dei veicoli pesanti (-1%), che registra comunque
un deciso +8% nel Meridione.
© Anas SpA
n Nuova bretella stradale
a Grottaminarda (Avellino)
Anas ha consegnato l’8 settembre scorso
all’Associazione Temporanea d’Imprese Rillo
Costruzioni Srl & E.Mi.Strade e Consolidamento
Srl con sede in Ponte (BN) i lavori di realizzazione
della nuova bretella a Grottaminarda
(AV), che permetterà di ripristinare e migliorare
l’accessibilità di ‘Contrada Piani’, attraverso
lo storico collegamento di via Fontanelle, con
l’ulteriore interconnessione tra la viabilità comunale
e la viabilità provinciale. L’intervento -
attraverso il quale verranno altresì realizzate le
opere di sostegno e di regimentazione idraulica
- ha un valore complessivo di circa 2,6 milioni
di euro; i lavori si inseriscono nell’ambito
dell’intervento di realizzazione della SS90/
VAR “variante di Grottaminarda”. L’avvio della
cantierizzazione non comporterà significativi
disagi alla viabilità della SS90/VAR, prevedendo
infatti, prevalentemente, l’istituzione del restringimento
di carreggiata.
n Rotatoria a tre bracci
sulla SS 4 Salaria
Anas (Gruppo FS Italiane) ha consegnato all’impresa
SE.GI. SpA del RTI SE.GI.-Ceprini Costruzioni
Srl, i lavori di relativi all’eliminazione dell’incrocio
semaforizzato e la realizzazione di una
rotatoria a tre bracci presso lo svincolo di Passo
Corese al km 36 della statale 4 Salaria, nel comune
di Fara in Sabina in provincia di Rieti. L’intervento
- del valore complessivo di oltre 1,4 milioni
di euro - permetterà di innalzare notevolmente i
livelli di percorribilità e sicurezza dell’infrastruttura
stradale. Nella prima fase saranno avviate le attività
propedeutiche che consisteranno, principalmente,
nel taglio di alberature e di arbusti all’interno
delle aree di lavoro e scavi esterni all’attuale
piattaforma stradale della SS4 Salaria. Successivamente
si procederà con il necessario restringimento
della carreggiata al fine di procedere con il
previsto ampliamento della sede stradale. L’ultimazione
è prevista per il 27 febbraio 2021.
8-9/2020
Strutture Territoriali

20
21LS
News
Notiziario chiuso il 21 Settembre 2020
Attualità
Semplificazione
di importo pari o superiore a sicurezza il Paese. “I fondi ci stazioni appaltanti nelle attività
e complicazione
relative ai contratti di importo
Nella Gazzetta Ufficiale n. 178
inferiore alla soglia di rilevanza
del 16 luglio 2020 è stato
europea e migliorare la qualità
pubblicato il Decreto-Legge
delle procedure, delle indagini di
16/7/2020, n. 76 recante
mercato, nonché la formazione e
Misure urgenti per la
gestione degli elenchi degli
semplificazione e l’innovazione
operatori economici. Le Linee
digitale. Dal titolo si
Guida si prefiggono lo scopo di
capiscono la
incrementare l’efficienza delle
portata e gli
stazioni appaltanti nel rispetto
obiettivi che si
della normativa, di prevenire
vogliono raggiungere: tra le
fenomeni corruttivi, e ridurre il
novità il DL introduce delle
contenzioso. A questo punto
disposizioni, di carattere
l’impianto operativo è delineato:
temporaneo e ordinamentale,
con la riforma effettuata con il
derogatorie del codice dei
DL Semplificazione ci deve
contratti pubblici, volte a
essere solo uno sforzo da parte
incentivare gli investimenti
degli enti pubblici di dedicare più
pubblici nel settore delle
attenzione e risorse umane
infrastrutture e dei servizi
nell’aiutare gli imprenditori che
pubblici e a far fronte alle
facciano richiesta di iscrizione al
ricadute economiche negative a
proprio albo fornitori per
seguito delle misure di
effettuare lavori e forniture. Se
contenimento e dell’emergenza
ciò non avviene ogni intento
sanitaria globale del Covid-19.
semplificativo sarà stato vano
Si introduce in via transitoria,
perché, abolita la macroburocrazia,
incide quella
fino al 31 luglio 2021, una
nuova disciplina degli
sottostante che si occupa della
affidamenti di lavori, servizi e
prima selezione delle forniture
forniture. L’articolato prevede:
tramite gli albi dei fornitori: così
l’affidamento diretto per lavori,
la burocrazia si riproduce come
forniture di beni e servizi di
le scatole di matriosche una
importo inferiore a 150.000
dentro l’altra, sempre più
euro, contrariamente a quanto
piccole, ma pur sempre
avveniva in precedenza; una
presente. Tutto dovrebbe
procedura negoziata, senza
scorrere alla perfezione.
bando, previa consultazione di
(Maria Rosaria Giuzio,
un numero di operatori variabile
Responsabile Ricerca Giuridica
sulla base dell’importo
Aises).
complessivo, per le prestazioni
AISES.IT
150.000 euro e inferiore alle
soglie di rilevanza comunitaria.
Segnaliamo solo questa novità,
forse la più importante, per fa sì
che vi sia una ripresa
economica partendo dai piccoli
lavori. Sicuramente un passo
avanti il Governo lo
ha fatto, ma ora
bisogna collaborare
tra i vari enti
pubblici e imprenditori per
usufruire di questo approccio
diretto ai lavori pubblici. In
questa situazione complicata ci
vuole da parte di tutti una
furbizia nel trovare la giusta
connessione tra le parti in
causa: ad esempio per quanto
riguarda un settore di nostro
interesse, il dissesto
idrogeologico, abbiamo a
disposizione finanziamenti
pubblici da poter usufruire,
imprenditori pronti a lavorare e
un ostacolo da superare, gli enti
pubblici poco propensi a
ricevere informazioni utili per
mitigare il rischio idrogeologico.
Il Governo ha stanziato 11
miliardi di euro per il triennio
2019-2020 nell’ambito del Piano
nazionale Proteggi Italia, per la
messa in sicurezza dal rischio di
dissesto idrogeologico, con i
primi 3 miliardi di euro
disponibili per le opere
immediatamente cantierabili.
Occorrono progetti esecutivi per
aprire i cantieri e mettere in
sono e vanno spesi”, sono
parole vecchie del Ministro
Costa. Bisogna aprire i cantieri
per interventi di ripristino
ambientale - ha aggiunto -, in
questo modo si crea
occupazione e si lavora alla
tutela del territorio. La fase dei
progetti è il punto debole della
prevenzione del rischio
idrogeologico e mai come in
questa situazione di emergenza
bisogna dare una spinta e
trovare una concatenazione tra
le parti interessate, è
importante lavorare d’anticipo
sulla prevenzione e non a
disastri avvenuti. Effettuare
piccoli lavori di messa in
sicurezza e forniture di beni e
servizi oggi è possibile fino a €
150.000 senza che gli enti
pubblici facciano gare, bisogna
iscriversi all’albo fornitori dei
singoli enti: sembra una cosa
semplicissima, ma nella realtà
non lo è. Lo scoglio maggiore è
quello di non ricevere
informazioni adeguate da parte
degli enti e come al solito una
sorta di scaricabarile, quasi che
quello che si propone per
prevenire un rischio di massa
elevato non interessi a nessuno
o non si abbia tempo per
ricevere informazioni. ANAC ha
redatto, precedentemente a tale
riforma, delle Linee Guida per la
definizione delle modalità di
dettaglio per supportare le
Grande opera
sotto l’Isarco
Il lotto più meridionale della
Galleria di Base del Brennero, del
valore di 301 milioni di Euro, è
stato affidato a ottobre del 2014
al consorzio RTI Isarco Scarl
composto da Webuild SpA,
Strabag AG, Strabag SpA,
Consorzio Integra e Collini Lavori
SpA. Le opere di questo lotto
collegheranno la Galleria di Base
con la linea ferroviaria storica del
Brennero e la stazione di
Fortezza. Complessivamente
saranno realizzati 4,5 km di
gallerie principali (a settembre
l’avanzamento era parti a circa
3,4 km) e 1,2 km di gallerie di
interconnessione con la linea
ferroviaria esistente. Il termine
dei lavori del lotto è previsto alla
fine del 2022. La maggior parte si
svolge nel fondovalle, prevedendo
una serie di interventi all’aperto
tra cui rientra il consolidamento
del terreno propedeutico allo
scavo delle gallerie lungo il tratto,
composto prevalentemente da
sedimenti fluvio-glaciali non
compatti. Questi interventi di
consolidamento del terreno
consistono nella tecnica del
cosiddetto jet grouting. Previsto il
sottoattraversamento
dell’autostrada del Brennero A22,
della strada statale SS 12, della
linea ferroviaria esistente e in
particolar modo del fiume Isarco.
Per sottoattraversare il fiume
viene utilizzata anche un’altra
particolare tecnica di
consolidamento del terreno: il
congelamento. In seguito al
consolidamento del terreno con la
tecnica del jet grouting, sono stati
scavati 4 pozzi tramite i quali è
possibile raggiungere la quota del
tracciato della gallerie, ad una
profondità di circa 20-25 metri,
da cui sono stati avviati gli scavi
in sotterraneo, in direzione nord,
con metodo tradizionale. Fino alla
fine del 2016, nell’ambito dei
lavori propedeutici, si è proceduto
allo spostamento della strada
statale SS12, alla costruzione di
un ponte sull’Isarco, un ponte sul
Rio Bianco e di un sottopassaggio
della linea ferroviaria del
Brennero, nonché un
collegamento diretto con
l’autostrada. Questi lavori hanno
dunque permesso di creare lo
spazio necessario nel fondovalle
per posizionarvi il cantiere e
poter eseguire le opere. Inoltre,
il collegamento diretto con
l’autostrada permette di evitare
il transito dei mezzi attraverso le
località della zona. Nell’attuale
fase di costruzione (fase
principale dei lavori) sono stati
realizzati i 4 pozzi che
permettono l’accesso ai fronti di
scavo delle gallerie del
sottoattraversamento
dell’Isarco. Inoltre, partendo
dalla galleria di accesso in
orografica destra della valle, è in
corso lo scavo in tradizionale
dell’interconnessione con la linea
storica (binario pari) e delle
gallerie principali. Nell’ambito
delle attività propedeutiche allo
spostamento della linea
esistente previsto nella prossima
fase di costruzione, sono in
corso lavori di messa in
sicurezza del versante e lavori di
movimento terra.
BBT-SE
News Attualità
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8-9/2020 leStrade

22
23LS
Il settore ferroviario
punta sull’innovazione
“Se dovessi sintetizzare in una
sola parola il percorso che ha
caratterizzato ‘la ferrovia’ in
Italia negli ultimi 30 anni della
sua storia, non avrei dubbi,
parlerei di innovazione. Il
segnalamento ha contribuito in
modo determinante a questa
evoluzione. Sono state realizzate
soluzioni tecnologiche mirate a
migliorare la gestione del traffico
e a ridurre in modo significativo i
tempi di percorrenza, il tutto
senza perdere di vista la
sicurezza”. Abbiamo approfondito
il tema con Vincenzo Garofalo,
Responsabile del Settore
Segnalamento & TLC ANIE
Assifer, l’Associazione delle
Industrie Ferroviarie che
rappresenta le
aziende operanti
in Italia nel
settore del
trasporto
ferroviario e del
trasporto pubblico urbano
elettrificato.
Quali sono state le tappe
salienti di questa evoluzione?
Con l’introduzione degli apparati
di stazione a logica cablata e i
grandi i sistemi di supervisione
del traffico (SCC) negli anni
Novanta, il sistema di controllo
marcia treno (SCMT) a inizi
2000, le attivazioni delle prime
tratte ad Alta Velocità dal 2005
al 2009 basate sul sistema di
distanziamento a standard
europeo (ERTMS Liv. 2), è
sostanzialmente cambiato il
nostro modo di viaggiare. In
questo arco di tempo abbiamo
potuto constatare, con grande
soddisfazione, che nel panorama
europeo e mondiale, il nostro
Paese occupa un posto di grande
rilievo. In altre parole, abbiamo
dimostrato che l’intero comparto
industriale italiano, è
un’eccellenza di livello mondiale
in termini di competenza tecnica
e capacità di innovazione. Da
questo punto di vista, bisogna
dare atto a RFI che è stata,
senza dubbio, il principale
artefice di questa
trasformazione.
Quali sono le nuove sfide che
attendono il settore?
Oggi siamo chiamati ad una
nuova sfida,
essere
protagonisti di
una nuova
importante
evoluzione, quella
di una mobilità più intelligente e
sostenibile. Le proiezioni
demografiche dimostrano che la
popolazione globale è destinata a
raggiungere i 9,7 miliardi entro il
2050, con il 75% residente nelle
aree urbane. La crescita urbana
ha fatto del trasporto un pilastro
delle politiche di sviluppo per cui
il concetto di mobilità “smart” e
“integrata” è, e sarà, il driver per
rispondere all’esigenze di tutti gli
stakeholder. L’impegno di tutte
le aziende del settore è quindi
ancora quello di investire sulle
competenze per riuscire a
Vincenzo Garofalo (Assifer)
proporre soluzioni sempre più
adeguate alle esigenze del
mercato. In questo senso sono
state già individuate una serie di
soluzioni tecnologiche da
estendere sull’intera rete
nazionale e che permetteranno
di ottimizzare l’intero sistema di
trasporto sia in termini di
circolazione che dal punto di
vista della manutenzione.
L’estensione del sistema ERTMS
per gestire il distanziamento dei
treni nei principali nodi ferroviari
è uno degli esempi di questa
trasformazione. Ma in generale,
il piano tecnologico lanciato da
RFI che ha come driver il
programma accelerato ERTMS
(estensione di ERTMS anche alle
reti secondarie), piano che ha
anche l’obiettivo della totale
interoperabilità con le altre reti
europee, dimostra che lo
scenario futuro è già
ampiamente tracciato. Le nuove
soluzioni tecnologiche, oltre ad
aumentare le performance
dell’intero sistema, sono pensate
anche per garantirne una
© leStrade
“manutenibilità” a costi
sostenibili. La manutenzione è
l’altra grande componente di un
sistema che deve assicurare le
prestazioni attese. Tutto questo
è urgente.
Cosa manca per l’attuazione
di questi programmi?
Il sistema nel suo complesso,
includendo quindi anche le
istituzioni, sembra poco reattivo.
L’erogazione dei fondi prevede
meccanismi complessi ed
inevitabilmente lunghi. Ma anche
l’impiego delle risorse allocate
avviene in tempi lunghissimi,
l’emissione delle gare di appalto
e l’espletamento delle stesse
sono gravati da troppa
burocrazia. Occorre lavorare su
una ottimizzazione e
semplificazione dei processi.
Oggi ancora di più, nella attuale
situazione post Covid-19,
diventa necessario dare nuovo
impulso alle attività sia di
potenziamento tecnologico che di
manutenzione per far fronte ad
una domanda di trasporto che, a
causa delle nuove prescrizioni in
materia di tutela della salute
delle persone, crescerà
ulteriormente. L’intero settore si
è già strutturato per sostenere
una domanda sempre più
impegnativa sia in termini di
complessità tecnologica che di
volumi. È necessario e urgente
un cambio di rotta, diversamente
si porrebbe peraltro un problema
grave di sostenibilità delle
imprese che non gioverebbe né
al comparto industriale né ai
gestori delle infrastrutture. Per
concludere, possiamo affermare
che il progetto di una mobilità
integrata, di fatto, è già partito.
Ora bisogna sostenerlo dando
concretezza ai piani di
investimento esistenti e
sviluppando nuovi progetti. La
sfida per i prossimi 20 anni è
stata lanciata e l’intero comparto
industriale è pronto a
raccoglierla con grande
entusiasmo e professionalità.
ASSIFER.ANIE.IT
Osservatorio
engineering
Nel mese di agosto l’Osservatorio
OICE ha certificato la criticità della
situazione del mercato della
progettazione pubblica che tocca i
minimi dell’anno: le gare rilevate
sono state 150 con un valore di
19,8 milioni di euro, cala del
25,7% e il valore dell’81,1%
rispetto a luglio, e del 41,6% nel
numero e del 49,8% nel valore
rispetto ad agosto 2019. Da
segnalare che nel mese di agosto
è quasi completamente scemato il
contributo degli accordi quadro.
Anche le prime anticipazioni
sull’andamento della
progettazione a settembre
mostrano un andamento calante,
sono solo 81 le gare di
progettazione nei primi 15 giorni,
quindi il calo di agosto potrebbe
essere il primo segnale della
tendenza al ribasso dei prossimi
mesi. Dai dati emerge che sono i
bandi di maggiore importo a
calare drasticamente: rispetto a
luglio il numero delle gare sopra
soglia cala del 62,7% mentre
quelle sotto soglia del 7,4%, il
dato del valore è ancora più
accentuato -86,5% sopra soglia e
-16,4% sotto soglia. Rimane
ancora fortemente positivo il
risultato degli otto mesi del 2020
sempre per i servizi di sola
progettazione: il numero dei bandi
è stato di 2.085 per
un valore di 536,3
milioni di euro:
+11,1% in numero e
+29,0% in valore sui
primi otto mesi del 2019. I bandi
per accordi quadro, sono stati 110
per 277,8 milioni di euro. Se
consideriamo i dati dei servizi di
sola progettazione, al netto del
numero e del valore degli accordi
quadro, il confronto con i primi
otto mesi del 2019 evidenzia un
incremento del 5,3% nel numero
dei bandi ma un calo del 37,8%
nel loro valore. Nel grafico la linea
di tendenza del numero è in piano
mentre sale leggermente quella
del valore. Anche il mercato di
tutti i servizi di ingegneria e
architettura in agosto sente le
avvisaglie di una crisi, infatti le
gare pubblicate sono 365 per un
valore di 123,7 milioni di euro, -
24,0% in numero e -35,9% in
valore sul precedente mese di
luglio. Rispetto ad agosto 2019 il
numero cala del 29,5% e il valore
cresce dell’8,7%.
Negli otto mesi del
2020 i bandi
pubblicati sono stati
4.130 per un valore
di 1.401,7 milioni di euro,
+11,0% in numero e +55,8% in
valore rispetto ai primi otto mesi
del 2019. Spinta in avanti dei
bandi per appalti integrati: nel
mese di agosto sono stati 47, con
valore complessivo dei lavori di
ben 1.680,6 milioni di euro e con
un importo dei servizi stimato in
31,0 milioni di euro. Rispetto al
mese di luglio il numero è
cresciuto del 42,4% e il valore del
515,5%. Il risultato è
principalmente dovuto alla
pubblicazione di 3 bandi, divisi in
24 lotti, con un valore di 1.554,5
milioni di euro, pubblicato da RFI.
“Nei due mesi di vigenza del
decreto semplificazioni - rileva il
Presidente dell’OICE Gabriele
Scicolone - la media giornaliera
dei bandi di progettazione è
passata dai 13 tra gennaio e
giugno, ai 7 di agosto e ai 6 della
prima metà di settembre. Ci
auguriamo che ciò sia dovuto
all’effetto di una pausa
determinata dall’attesa del testo
finale del decreto e da ferie e
Smart working dei tecnici della
PA, ma siamo molto preoccupati.
Probabilmente solo a ottobre
avremo un quadro chiaro degli
effetti della Legge 120 sulla
domanda pubblica di ingegneria e
architettura, un provvedimento
che a fianco di molte luci,
contiene anche qualche ombra”.
(Andrea Mascolini, Direttore
Generale OICE).
OICE.IT
News Attualità
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8-9/2020 leStrade

24
Giunti a pettine
in acciaio e gomma
Un'altra novità dalla fucina BJ,
Bearings and Joints, la Srl con
sede a Teolo (Padova) che si è
recentemente unita alla squadra
di Main Partner di astepON, il
service specializzato in sviluppo
tecnico-commerciale e
procurement integrato nei
settori Road&Rail (mitigazione
acustica, sicurezza stradale,
gestione intelligente del
cantiere, dotazioni
infrastrutturali per la
ciclabilità, servizi di
gestione ambientale,
soluzioni avanzate
manutentive e non
solo): i giunti a
pettine in acciaio
Corten/gomma per
impiego stradale Si
tratta di un'autentica
innovazione, coperta
da brevetto, essenzialmente in
ragione del fatto che il
dispositivo "funziona" non tanto
come una mensola, bensì come
una trave semplicemente
appoggiata. Nel caso specifico,
se gli elementi a pettine in
acciaio contribuiscono al
conseguimento dell'obiettivo
della portanza, sul tratto di
intersezione, ulteriori elementi in
gomma armata, vulcanizzati alle
estremità, permettono un ideale
ancoraggio del giunto, nonché
ne favoriscono il movimento
News
della manutenzione. I giunti
Bearings and Joints sono
progettati, realizzati e
commercializzati nella cornice
della certificazione ISO 9001-
2015, di cui l’azienda è dotata.
La gamma, come abbiamo visto,
è in continua evoluzione. Tra gli
obiettivi dichiarati: coprire
completamente il range dei
giunti stradali in gomma armata
non solo ampliando gli
scorrimenti offerti nella
configurazione tradizionale, ma
anche sviluppando soluzioni ad
trasversale. Con questa
combinazione innovativa,
Bearings and Joints ha dato
vita a un giunto di dilatazione
che associa i benefici del classico
"pettine" (basso impatto
acustico), la capacità di produrre
il movimento trasversale
(indispensabile negli impalcati
dove la protezione sismica lo
richiede) e il funzionamento in
semplice appoggio (minore
sollecitazione sugli ancoraggi).
Lo scorrimento totale: 400 (+/-
200 mm) - 600 (+/- 300 mm) –
800 (+/-400 mm) –
1000 (+/-500 mm).
I giunti in acciaio
Corten e gomma
denominati
commercialmente
PG rappresentano
un esempio
particolarmente
significativo
dell'approccio di un'azienda
giovan (è stata costituita nel
2018), ma il cui know how è
radicato in decenni di progetti e
applicazioni frutto di esperienze
specialistiche pregresse. Nel suo
laboratorio nascono i giunti di
dilatazione, ma anche gli
apparecchi d'appoggo, ovvero le
“articolazioni delle nostre
infrastrutture”, tasselli-chiave da
concepire nel modo migliore nel
corso dell’iter di costruzione di
una nuova opera e da curare al
massimo grado nella gestione
alta innovazione, confortevoli e
dall’impatto acustico ridotto ai
minimi termini. Bearings and
Joints, infine, è prossima a
ottenere la Marcatura CE che
consentirà l’avvio della
produzione di appoggi strutturali
in elastomero confinato e,
successivamente, di appoggi
strutturali in acciaio PTFE di tipo
sferico. Nel prossimo futuro,
inoltre, BJ sarà in grado di
fornire anche appoggi e giunti di
dilatazione per il mercato
ferroviario, che richiede prodotti
dalle prestazioni molto elevate e
dall’alto contenuto tecnologico.
Prodotti che, in aggiunta alla
normale certificazione, come è
noto agli addetti ai lavori
richiedono una specifica
omologazione RFI (Rete
Ferroviaria Italiana).
BEARINGSANDJOINTS.COM
ASTEPON.IT
Prodotti
Partnership
nel digitale
Le stazioni appaltanti verso la
digitalizzazione dei processi: è il
caso di Brescia Infrastrutture Srl
(società in house del Comune di
Brescia) che ha scelto
Bimfactory come partner in
questo cruciale percorso.
Bimfactory è una società nuova
nella forma e negli obiettivi, ma
affermata in quanto a esperienza
e risultati, avendo dimostrato in
questi primi anni di vita la
capacità di sviluppare in sinergia
con i clienti una strategia
completa per l'implementazione
del BIM e per la digitalizzazione
dei processi, formulata su misura
in base ai diversi campi di
interesse e obiettivi. Tratto
distintivo di Bimfactory è la
capacità di apportare conoscenza
specifica che proviene
dall'esperienza maturata nel
mondo dell’architettura e
dell’ingegneria. Brescia
Infrastrutture, società soggetta
all’attività di direzione e
coordinamento del Comune di
Brescia alla quale è stato conferito
oltre al patrimonio immobiliare
anche quello infrastrutturale, nella
necessaria evoluzione verso la
digitalizzazione dei processi
progettuali, costruttivi e
gestionali, ha deciso così di
avvalersi della competenza e
dell’esperienza di Bimfactory e ha
scelto di procedere con una
pianificazione del percorso da
seguire, allo scopo di ottimizzare
e indirizzare al meglio le proprie
scelte. Bimfactory ha quindi
iniziato con una prima fase di
analisi e individuazione degli
obiettivi e delle risorse e con un
“audit” completo della struttura
tecnica di Brescia Infrastrutture.
Questa attività di analisi e
valutazione complessiva della
azienda serve a definire la
migliore strategia di azione per
l’implementazione digitale. Questo
percorso porta all'elaborazione di
un Piano di Implementazione
Digitale, un altro passaggio
importante che una realtà come
Brescia Infrastrutture ha bisogno
di intraprendere al fine di
ottimizzare gli investimenti
necessari alla conversione
digitale. Bimfactory nasce nel
2015 come brand operativo di
DVision Architecture sSrl, società
di architettura italiana che ha
fatto della specializzazione e
dell’innovazione digitale la propria
mission aziendale. Nel 2019, con
la partecipazione di Progetto CMR
Srl nella compagine societaria,
Bimfactory diventa una società di
consulenza.
BIMFACTORY.IT
WELCOME TO REALITY
Dreams are not reel, it can be real.
For that we really work hard.
News Prodotti
8-9/2020 leStrade
DEMAC S.R.L. | MAGENTA (MI) - ITALY | +39 02 9784488 | INFO@DEMAC.IT | WWW.DEMAC.IT
Management system certified in accordance
with the requirements of
ISO 9001 - ISO 14001 - OHSAS 18001

26
27LS
Costruire
a tutto campo
Maurizio Ruggiero è uno
dei tre direttori tecnici
della FAVER di Bari, nome
salito recentemente alla 1
cronache per aver sviluppato,
realizzato e fornito i 18 pennoni da
28 m l’uno che costellano il nuovo
Ponte Genova San Giorgio, aperto
al traffico quest’estate (ne
parliamo nell’ampio report “Il
nostro settore per Genova” che
trovate in questo stesso numero,
nella sezione Autostrade). Un
progetto che caratterizza lo spirito
di ricerca, sfida e impresa di
questa bella e storica realtà del
nostro Sud, a sua volta esempio di
quel “Made in Italy della buona
tecnica” che la nostra testata, da
sempre, s’impegna a raccontare.
L’abbiamo intervistato.
Come nasce FAVER?
La nostra azienda nasce all’inizio
degli anni Ottanta su iniziativa di
mio padre Ciro Antonio Ruggiero, il
fondatore, e di altri miei familiari.
La prima attività consisteva
nell’applicazione di trattamenti di
verniciatura e protezione contro la
corrosione nei grandi serbatoi e
adduttori degli acquedotti di Puglia
e Basilicata (l’acronimo sta per
“Fornitura Applicazioni VERnici”).
Quasi subito, tuttavia, abbiamo
assistito alla prima, sostanziale
evoluzione: FAVER è diventata a
tutti gli effetti impresa,
specializzandosi nella costruzione
e manutenzione di grandi
acquedotti.
É questo il vostro attuale
core business?
Certamente, con tutto quanto vi è
connesso. Negli anni, per esempio,
abbiamo sviluppato know how e
referenze nella realizzazione di
4. Torri poligonali
per telecomunicazioni
nello stabilimento FAVER
1. Maurizio
Ruggiero,
DT di FAVER
2. Galleria
Pavonvelli:
ripristino con
centine in acciaio
opere idrauliche e di irrigazione,
ma anche nel trasporto e
trattamento delle acque potabili,
nelle stazioni di pompaggio,
nonché nella costruzione e
gestione di centrali di produzione
idroelettrica, fognature civili e
industriali, impianti di depurazione
per città o paesi, per proseguire
con i montaggi di impianti
industriali.
Dove trova origine la vostra
specializzazione in fatto
di costruzioni metalliche, che
vi ha condotto alla prestigiosa
referenza di Genova?
Trova origine nell’acquisizione,
ormai tre decenni or sono, di una
primaria società di carpenteria
metallica che contava su
un’officina da 15mila metri
quadrati di superficie. Siamo partiti
da lì per progettare e realizzare,
negli anni, strutture di ogni
genere, al servizio dei nostri
cantieri e per conto terzi. Tra
queste, accessori per acquedotti e
dighe, naturalmente, ma anche
condotte e torri di sostegno per
turbine eoliche.
Entriamo così nel pieno
del discorso sulle destinazioni
d’uso delle vostre soluzioni: ce
ne può raccontare qualcuna?
Mi sembra esemplificativo citare,
in questa sede, la funicolare per il
trasporto di persone e attrezzature
che abbiamo realizzato al servizio
di un tratto della Galleria di Valico
che confluisce nell’Acquedotto del
Sele, nella galleria Pavoncelli, il
noto e storico tunnel idraulico di
15 km che prende avvio a
Caposele, in Irpinia, e consente di
trasferire acqua alla Puglia. In un
determinato punto, i manutentori
devono scendere nel sottosuolo
fino a 250 m di profondità,
percorrendo un piano inclinato
lungo 600 m. Per accedervi
utilizzano il nostro sistema,
costituito da un particolare
impianto tecnologico e da cabine
interamente realizzati da FAVER.
La “Pavoncelli”, inoltre,
rappresenta per la nostra azienda
un bacino di molte altre referenze
tecniche, a partire da un
memorabile intervento di
ricostruzione e rinforzo di alcuni
tratti dissestati operando in un
cunicolo molto stretto a 4 km
dall’imbocco. In soli 20 giorni di
lavori abbiamo posato circa 200
centine restituendo l’acqua alla
Puglia. Ma abbiamo anche
collaborato con Vianini Lavori e
Ghella all’esecuzione della Galleria
Pavoncelli Bis, una grande opera
contemporanea. Chiudo, per
completare la risposta alla sua
domanda, ricordando qualche altra
destinazione d’uso: dalle grandi
valvole di diametro 3 m per l’ex
Ilva alle paratoie per dighe, alle
travi da ponte. In ambito stradale
abbiamo collaborato alla
costruzione di barriere mobili per
varchi autostradali e portali.
Ha accennato anche alle torri
per le turbine eoliche, strutture
che ricordano i pennoni del
Ponte San Giorgio...
Siamo entrati in quel settore
partendo dal nostro know how in
materia di tubazioni in acciaio,
anche fino a 3 m di diametro. Così,
abbiamo iniziato a realizzare
2
3. Pennone del ponte
di Genova San Giorgio
sostegni per pale eoliche fino a 60
m di altezza, ma ci siamo anche
concentrati su soluzioni più
piccole, sviluppando torri coniche o
poligonali. Un progetto che mi
piace ricordare riguarda una
realizzazione in Israele, dove le
nostre torri sono state impiegate
per le comunicazioni.
Nasce da questo contesto
la sfida genovese?
Proprio così. Siamo stati coinvolti
dal consorzio di costruttori
PerGenova, guidato da WeBuild, a
cui abbiamo proposto una
soluzione cilindrica, più adeguata a
definire un “percorso” che andasse
dai 50 cm di base ai 7 cm in
sommità. Come dice, si è trattato
di un’autentica sfida: i 18 pennoni
sono stati realizzati assiemando
tubi meccanici, ovvero composti di
pezzi interamente lavorati. Si è
trattato di una lavorazione molto
complessa che ha saputo restituire
un effetto di grande semplicità,
nello spirito di quanto ideato dallo
studio guidato da Renzo Piano.
Ci ricorda l’“identikit
geometrico” di ogni pennone?
Si tratta di strutture che si elevano
per 28 m composte da 13 elementi
e approntate in due segmenti
da 14 m ciascuno, la cui giunzione
è stata effettuata in cantiere
tramite frangia bullonata.
La prossima sfida?
È prematuro parlarne, ma
sicuramente ce ne saranno. Perché
questo è un tratto caratteristico
della tradizione e della realtà
Faver: abbiamo dalla nostra la
storia, le competenze e soprattutto
la curiosità e la passione per un
lavoro creativo.
FAVER.NET
Vetro innovativo
per grande opera
È Made in Italy il vetro del nuovo
Ponte di Genova. Le barriere
frangivento sul ponte San Giorgio
sono realizzate in vetro
extrachiaro Pilkington
Optiwhite 10mm. Si tratta di
un prodotto speciale, realizzato a
Venezia nell’impianto Pilkington
Italia di Porto Marghera (NSG
Group) che è già ampiamente
apprezzato in tutta Europa in
virtù della sua trasparenza,
merito di una sapiente
ottimizzazione di processo e di
CALCESTRUZZO
PAVIMENTI
IMPERMEABILIZZAZIONE
sabbie selezionate di notevole
chiarezza, che l’hanno eletto
materiale princeps per la
realizzazione di questa
infrastruttura. Ogni pannello
deriva dalla stratifica di due
lastre di vetro Pilkington
Optiwhite 10mm, soggette
prima a un processo di tempra
per triplicarne le caratteristiche
meccaniche e la resistenza agli
urti, e poi a un’operazione di
stratifica mediante
l’interposizione di un intercalare
plastico rigido, al fine di
migliorarne ulteriormente il
comportamento strutturale e
renderlo resistente anche ad
eventi di eccezionale entità. Le
speciali lavorazioni sono state
realizzate con la tecnologia
all’avanguardia della vetreria
Bivetro di Rosta (TO), che ha
fornito la parte vetrata alla Bosco
Italia SpA. Il risultato sono
barriere frangivento di
insuperabile neutralità, per non
alterare i colori né modificare il
paesaggio, e di incredibile solidità
e sicurezza. I pannelli di vetro
stratificato sono inoltre serigrafati
con motivi lineari orizzontali, per
PRODOTTI CHIMICI PER L’EDILIZIA
DAL 1982 AL FIANCO
DEI PROFESSIONISTIDELL'EDILIZIA
MALTE E SISTEMI PER IL RESTAURO DELLE STRUTTURE
RESINE E PRODOTTI PER LE PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI
ADDITIVI E SISTEMI PER IL CALCESTRUZZO
evitare l’impatto dei volatili
contro il vetro, in modo da
rendere sicuro l’attraversamento
sia per gli uccelli, sia per chi
transita sul viadotto. Rispetto al
vetro tradizionale, l’aspetto
neutro e l’elevata trasparenza del
vetro Pilkington Optiwhite
hanno consentito di garantire un
elevato livello di luminosità,
anche in presenza dei suddetti
elementi geometrici. Infine,
qualche dato. Per questo
progetto sono stati prodotti oltre
10 mila metri quadri di vetro (più
che sufficienti per pavimentare
l’intera superficie di un moderno
stadio), in lastre di dimensioni
speciali: il risultato sorprendente
lo raccontano i pannelli, che
presentano un’altezza di 2,5
metri e uno sviluppo lineare
complessivo di circa 2.500 metri,
necessario a coprire nella sua
totalità questo viadotto,
oltremodo simbolico, sul torrente
Polcevera.
PILKINGTON.IT
RESTAURO
UNDERGROUND
RISANAMENTO
DRACO Italiana S.p.A.
Via Monte Grappa 11 D/E
20067 Tribiano (MI)
Tel. +39 02 90632917
Fax +39 02 90631976
8-9/2020 leStrade
draco-edilizia.it

28
Anche Asphaltica
passa al 2021
La prossima edizione di Asphaltica
(e quindi anche di Samoter) sarà
posticipata a marzo 2021. I due
saloni dedicati alla filiera del
bitume e delle infrastrutture
stradali e alle macchine per
costruzioni (già riprogrammati a
causa del Covid-19 a ottobre
2020) danno appuntamento a
espositori e operatori all’anno
prossimo, da mercoledì 3 a
domenica 7 marzo 2021. La
decisione è stata condivisa dal
comitato di indirizzo delle due
manifestazioni nel quale SITEB
siede con Veronafiere, le case
costruttrici, gli stakeholder e altre
associazioni di settore. “Una
decisione dolorosa, ma inevitabile,
in considerazione del ruolo di
primo piano che Asphaltica da
sempre riveste per tutti gli attori
della filiera delle strade e i relativi
stakeholder e delle numerose
adesioni registrate anche
quest’anno per la Fiera”, ha
commentato il Presidente Michele
Turrini. “Siamo convinti che il
rinvio a marzo del prossimo anno
ci consentirà di preparare
un’edizione ancora più efficace e
visibile a livello internazionale e di
rilancio per l’intero mondo delle
strade. Con il consueto obiettivo
di promuovere momenti di
incontro e confronto tra imprese,
pubbliche amministrazioni e
istituzioni, momenti che da
News Convegni
sempre costituiscono il cuore della
manifestazione”. Insieme a
Samoter e Asphaltica 2021 si
terrà inoltre la prima edizione di
LETExpo, la nuova rassegna sulla
logistica intermodale sostenibile
promossa da Alis Servizi.
Costruzioni e trasporti - conclude
il SITEB - si confermano settori
strategici e trainanti dell’economia
e la loro evoluzione in chiave
green troverà così sintesi in fiera a
Verona, creando nuove sinergie
tra filiere industriali contigue.
Intanto, il settore è già tornato a
riunirsi a Pereto (AQ), presso il
centro Aisico, per il primo grande
evento in presenza del 2020:
#visionesicurezza, che sul sito
dedicato dà già appuntamento agli
operatori (barriere di sicurezza,
illuminazione, cantiere
intelligente, mitigazione acustica)
al 2021, un anno in cui, secondo i
programmi, ci saranno anche
Intertraffic Amsterdam, l’E&E
Congress di Madrid e, per non
farsi mancare nulla, l’Intermat di
Parigi. Chiusa infine la prima
edizione virtuale del WTC (Kuala
Lumpur), l’ITA progetta già la
prossima, quella di Copenaghen.
Si tornerà in presenza?
L’esperienza di Pereto insegna
che, a certe condizioni, è
possibile, ma la risposta, così
come la sentenza manzoniana,
non la potranno dare che loro, i
posteri. Ovvero il prossimo futuro.
ASPHALTICA.IT
News
Convegni
Dal 1986 leader
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27-30 Ottobre 2020
Shanghai (Cina)
IALCCE2020.ORG
GIC Giornate Italiane
del Calcestruzzo
29-31 Ottobre 2020
Piacenza
GIC-EXPO.IT
Ecomondo
3-6 Novembre 2020
Rimini
ECOMONDO.COM
Samoter/Asphaltica
3-7 Marzo 2021
Verona
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23-26 Marzo 2021
Amsterdam (Paesi Bassi)
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19-24 Aprile 2021
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DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ IN CHIAVE SAFE, SMART E GREEN.
LA CRISI DELL’ERA COVID-19 PUÒ ESSERE CONTRASTATA PUNTANDO
SUL “SALTO DI QUALITÀ” ATTIVABILE DAI GRANDI EVENTI SPORTIVI COME
I GIOCHI OLIMPICI INVERNALI DI MILANO-CORTINA 2026. DI SEGUITO,
PRESENTIAMO UN AFFRESCO, CONCETTUALE E STRATEGICO, SULLA MATERIA,
TRATTEGGIATO DA UN’ESPERTA DI UNA SOCIETÀ DI ENGINEERING DAL LUNGO
CURRICULUM INTERNAZIONALE.
1
1. Un’occasione
di innovazione in ambito
progettuale: saranno
anche e sopratutto questo
le Olimpiadi invernali
di Milano-Cortina 2026
2. Milano oggi: verso
il suo cuore, la Galleria
Vittorio Emanuela
3. Milano appena ieri
(ma anche oggi e domani,
per certi versi), con l’albero
della vita di Expo 2015.
Stantec se è occupata
di audit HSE e monitoraggio
ambientale per il sito
espositivo
Quando a giugno del 2026 veniva pronunciato il verdetto
che avrebbe assegnato i Giochi Olimpici del
2016 a Milano e Cortina, nessuno avrebbe potuto
immaginare quello che il nostro Paese e il mondo avrebbero
vissuto meno di un anno dopo, il Covid-19. Lo choc causato
dalla pandemia ha a lungo monopolizzato il dibattito e
l’attenzione dell’opinione pubblica, rendendo quasi del tutto
invisibile una stasi progettuale diffusa. Eppure, quando
ancora non si era certi che il picco di contagi in Italia fosse
passato, il nostro sogno olimpico è andato avanti con un decreto-legge
Giochi Olimpici e Paraolimpici che porta la data
dell’8 maggio 2020. Oggi, mentre il Paese riparte gradualmente
e cerca di abituarsi a quella che sembra sarà una lunga
convivenza con il virus SARS-CoV-2, si torna a rimettere
al centro una progettualità che farà da propulsore per il
nostro futuro. Se è vero che ogni crisi porta con sé sofferenza,
ma anche grandi opportunità, ecco che questa pandemia
ha messo totalmente in discussione il nostro modo
di vivere e progettare gli spazi. L’opportunità di questa crisi
sta proprio in questa possibilità di andare oltre il trauma
collettivo per pensare ad una pianificazione del territorio che
risponda a nuove esigenze di sicurezza sanitaria, socialità,
lavoro, economia, educazione e mobilità.
Ogni grande evento sportivo è da sempre occasione imperdibile
di rinnovamento territoriale e impulso per l’economia
e, a sei anni dall’inizio delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina
la macchina delle idee, delle proposte e dei
progetti è in fermento.
Il contesto di sviluppo di queste idee è quello in cui da un
lato abbiamo un invisibile agente endogeno che ci ha messo
in ginocchio e ci costringe a ripensarci e dall’altro un appuntamento
internazionale unico e sfidante nel quale ci viene
chiesta sempre più innovazione, efficienza e sostenibilità
nel progettare le infrastrutture e le nostre città. Il nostro Paese
non può perdere l’opportunità che nasce da questa crisi.
Le convergenze tra questi due eventi così diversi, d’altro
canto, portano con loro necessità progettuali e organizzative
assimilabili. La necessità di progettare spazi per evitare
assembramenti è una di queste convergenze, per scongiurare
rischi di contagio così come per assicurare la sicurezza
di spettatori e visitatori durante i giorni in cui si svolgono
i grandi eventi sportivi. L’esigenza di una mobilità fluida
e sicura che permetta di superare la logica delle ore di punta,
è un’altra. Non da ultimo, c’è la consapevolezza storica
che la lotta ai cambiamenti climatici passa soprattutto attraverso
la pianificazione del territorio sostenibile ed una delle
cose che questo momento storico ci ha insegnato è proprio
il prezzo elevato che la nostra specie rischia di pagare
in uno sviluppo non sostenibile.
Occasione di rigenerazione urbana
I grandi eventi sportivi e ricreativi sono indubbiamente
un’occasione di visibilità internazionale e di impulso all’economia.
Sono un’opportunità unica per le località ospitanti
di farsi conoscere e apprezzare in tutto il mondo e divengono,
dunque, motore di riqualificazione ed ammodernamento
delle città. La recente esperienza del Covid-19 ed i nuovi
modi di esperire i luoghi del vivere (pubblici, privati, familiari,
lavorativi, del tempo libero) che ne sono derivati, possono
dare una spinta ancora maggiore verso una progettazione
votata alla profonda rigenerazione degli spazi direttamente
o indirettamente coinvolti dall’evento olimpico. In un contesto
in cui il concetto di “città sostenibile” acquista sempre
più significato, anche grazie alla presenza di team multidisciplinari
che collaborano nei grandi progetti di ricucitura urbana
(si pensi al bando internazionale Reinventing Cities),
Milano-Cortina 2026 rappresenta una grande opportunità
di rinascita urbanistica. Questa opportunità troverà spazio
solo attraverso una politica (intesa come “strategia delle
scelte” che coinvolge tutti gli attori del processo) che, in
questo evento eccezionale, voglia lasciare un segno nei territori
e nelle comunità coinvolte, promuovendo e praticando
Infrastrutture
2 3
Infrastrutture
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35 LS
nella progettazione criteri di sostenibilità economica, ambientale,
sociale e di resilienza. Condividiamo alcune idee
che crediamo possano guidare una riorganizzazione spaziale
e infrastrutturale delle nostre città in chiave sostenibile:
Rafforzare infrastrutture e spazi
per una mobilità sostenibile
Crediamo che la Conditio sine qua non sarà il ripensare e rafforzare
la mobilità condivisa ed il trasporto pubblico in un momento
in cui entrambi sono stati messi in discussione dal Covid-19
e dall’obbligo di distanziamento sociale. Puntare sulla
micromobilità. Restituire gli spazi pubblici ai cittadini, attraverso
scelte coraggiose che limitino l’uso dei mezzi privati per
accedere alle città favorendo invece chi, spostandosi a piedi,
in bici e coi mezzi pubblici, ha la minore impronta ecologica
Di questo parleremo anche più avanti in questo contributo.
Riqualificare per rigenerare
Preferire la riconversione al consumo di suolo, ripensando
all’uso di aree depresse o dismesse e, ancora,
riqualificando siti critici sotto l’aspetto ambientale, rispondendo
ai bisogni delle comunità coinvolte: il futuro
della pianificazione territoriale è anche nell’economia
circolare applicata alla progettazione. Miglioreremmo,
così, la qualità della vita, la salute, il benessere delle
comunità interessate direttamente o indirettamente dai
progetti. Questo vale sia per i luoghi adibiti agli eventi
olimpici principali sia per quelli destinati agli eventi
satellite o di supporto (es. luoghi per l’intrattenimento,
spazi pubblici, centri culturali, strutture recettive).
Un esempio? Il progetto Clareview Community Recreation
Centre del team canadese di Stantec, che ha visto
la riqualificazione di un’area dismessa in spazio per
eventi sportivi internazionali, all’interno del nuovo master
plan della città.
Spazi ibridi e uso temporaneo
La pandemia ci ha portato a pensare che tutto è possibile
ribaltando paradigmi che credevamo granitici. Invece, ci si
può aprire all’idea di creare strutture e spazi (pubblici e privati)
“ibridi” dove vengono erogati servizi di diversa natura
secondo un timing giornaliero, in modo da rispondere in
modo più flessibile e adattivo all’esigenza di fruitori esterni
e cittadini. Occorrerebbe pensare a questi stessi spazi per
fasce d’età molto diverse, con occasioni di aggregazione e
programmi culturali, servizi di welfare, spazi per la ristorazione
nelle diverse ore del giorno. Incentivare, così, un ampio
uso (sia in termini spaziali che temporali) di questi luoghi
favorendo una percezione di sicurezza ed incoraggiandone
dunque l’uso da parte di tutti.
Spazi così pensati, invitano le comunità in cui si collocano
ad essere maggiormente ricettive ed interagenti facilitando
percorsi di costruzione del tessuto sociale e uso urbano.
4 5
Iconicità e partecipazione
per “fare comunità”
Occorre progettare spazi funzionali, ma anche simbolici
ed emozionali, che ricerchino un valore nelle scelte
estetiche. Spazi iconici dunque che, nei quartieri centrali
come nelle periferie urbane, producano un nuovo
senso di appartenenza ad una comunità, partecipazione
ed inclusione sociale. E ancora, è auspicabile favorire la
partecipazione delle comunità nelle fasi di progettazione
(co-progettazione), ma anche di utilizzo e creare poi
anche le condizioni per il finanziamento collettivo (crowdfunding)
da parte di reti associative, cooperative di comunità,
iniziative locali.
4. Best practice internazionali
di infrastrutturazione
olimpica: la stazione
ferroviaria dell’Olympic
Village di Vancouver, Canada,
progettata da Stantec
5. Londra 2012: un esempio
di pista ciclabile realizzata
nel contesto dei Giochi
in UK di otto anni fa
6. Stadio Olimpico di Londra.
Stantec ha fornito servizi
di progettazione per il sistema
di trasporti durante i Giochi
Olimpici di Londra 2012
6
Dinamiche policentriche
per la gestione degli impatti
È importante pensare ad una distribuzione degli impatti, positivi
come negativi, portati da un grande evento sportivo.
Una strategia è quella di spostare l’attenzione verso i luoghi
che circondano la città. Ogni grande evento genera una costellazione
di ulteriori eventi artistici, culturali, sportivi che
possono diventare occasione di collante tra città e periferia.
Questo per evitare l’avverarsi di quanto descritto da Dansero
(Dansero e Segre 2002): “Il Grande Evento è un cataclisma
naturale […] che si abbatte sulle città ospiti e sui loro
territori, sconvolgendo la vita dei loro abitanti e lasciando
spesso segni duraturi nel paesaggio e nella società locale”
Una delle maggiori sfide sarà quella di ripensare agli spazi
e servizi pubblici, dimenticando i minimi funzionali ed i condizionatori
e riscoprendo una progettazione fatta di luce ed
aria, disincentivando l’uso degli ascensori creando ampie scale
e funzioni diffuse, diminuendo le aree prettamente residenziali-terziarie
e costellando i quartieri di servizi che sappiano
rispondere al desiderio di uso dello spazio pubblico.
Nuova mobilità sicura
intelligente e sostenibile
Dedichiamo una riflessione particolare al capitolo della mobilità,
nodo fondamentale per la riorganizzazione delle nostre
città in risposta al rischio sanitario e in vista della
grande opportunità olimpica. I XXV Giochi Olimpici invernali
si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio 2026, interessando
principalmente le città di Milano e Cortina d’Ampezzo,
ma anche località del Trentino Alto-Adige. Sarà un evento
interregionale con ripercussioni sull’economia nazionale,
il cui successo dipenderà profondamente anche dalle
proposte messe in campo nell’ambito della mobilità e delle
infrastrutture. Queste proposte dovranno essere imma-
ginate fin da oggi, anche alla luce dell’emergenza sanitaria
in corso, e dovranno essere intelligenti (smart), sicure
(safe) e sostenibili.
Efficienza, sicurezza, ambiente
Quali sono le sfide che un grande evento sportivo o ricreativo
porta ai centri urbani? Pensiamo alle Olimpiadi di Londra
del 2012, solo per fare un esempio. Sono state un pullulare
di eventi sportivi organizzati a livello di quartiere a cui
si sono aggiunti eventi extra più “sperimentali”, come il festival
musicale della BBC Radio One e i giochi universitari.
Eventi che hanno contribuito a rendere più ricca l’offerta al
pubblico aumentando al contempo l’impatto economico positivo
sulla città. È chiaro, però, che questo fiorire di eventi
causa restrizioni viabilistiche e diminuzione nella disponibilità
di parcheggi. La tendenza generale dei partecipanti è
quella di abbandonare la macchina e muoversi con i mezzi
di trasporto pubblici, che spesso garantiscono anche una
maggior semplicità d’uso. Da qui la necessità fondamentale
di aumentare la varietà e la qualità dell’offerta nella mobilità
pubblica. All’epoca, Stantec ha lavorato con la società
Transport for London (TfL) e con l'Olympic Delivery Authority
di Londra per affrontare una grande sfida: garantire i
trasporti in città e fuori città per più di sei milioni di spettatori.
Sono state apportate importanti modifiche al sistema
stradale, tra cui una serie di corsie prioritarie per i Giochi in
funzione dalle 6 del mattino fino a mezzanotte. Lavorando
a stretto contatto con tutti gli stakeholder coinvolti il risultato
è stato di aumentare del 30% la velocità di percorrenza
media nelle strade urbane e interurbane. E questo, quando
si tratta di un’ambulanza che deve raggiungere il più vicino
ospedale, diventa una questione di vitale importanza soprattutto
in eventi sportivi di tale portata.
Durante i giorni dei grandi eventi, i trasporti devono affrontare
un’ulteriore sfida: garantire il massimo della sicurezza
valutando la necessità di cambiamenti nei flussi di accesso
veicolare e pedonale alla città. A Londra, ad esempio, in occasione
delle Olimpiadi si è deciso di definire un ampio perimetro
di sicurezza attorno allo Stadio Olimpico. Questo ha
comportato la scelta di chiudere le stazioni di transito adiacenti
o ricadenti in tale perimetro di sicurezza (es. autobus
e ferrovia a Hackney). I tifosi sono stati così costretti, per
raggiungere lo Stadio, a percorrere a piedi una distanza più
lunga dell’abituale. Questo ha consentito una migliore gestione
dei flussi ma anche un maggior controllo sulla folla
che si sarebbe potuta assembrare in aree adiacenti le zone
sensibili. Anche l’accessibilità dei parcheggi all’Olympic Stadium
durante le Olimpiadi non sarebbe stata minimamente
paragonabile rispetto a una normale partita di calcio. Questo
a causa dei controlli raddoppiati sugli accessi ai parcheggi,
la presenza di pullman ed il notevole afflusso di persone.
I visitatori si sono resi conto fin da subito che l’opzione
migliore sarebbe stata comunque prendere un taxi o utilizzare
veicoli ad uso condiviso. In effetti, nel mondo che verrà
dopo l’emergenza da Covid-19 si delinea una crescente
tendenza verso forme di mobilità elettrica, di veicoli senza
conducente (soprattutto nel pubblico), di micromobilità
(es. quella ciclabile) e perfino di riduzione della mobilità non
Infrastrutture
Infrastrutture
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necessaria (si pensi alla diffusione dello smart working). La
necessità di ridurre le emissioni inquinanti e le congestioni
tra traffico urbano spingono da tempo in questa direzione
e probabilmente influenzerà anche la pianificazione del
sistema infrastrutturale che sarà avviata in questi anni che
ci dividono dai giochi olimpici invernali.
Rendere facilmente comprensibili percorsi e accessi
Consentire alle persone di raggiungere un grande evento e di
orientarsi in modo semplice (“wayfinding”) vuol dire fornire
informazioni chiare e personale di supporto, molto più che in
occasione di eventi normali. Le informazioni salienti riguardanti
le modalità di mobilità in città devono essere veicolate
attraverso diversi canali (mezzi di comunicazione e anche le
stesse strutture recettive) già dalle settimane prima dell’evento
e, a questo scopo, l’uso di app per dispositivi mobili
create appositamente per l’evento o già esistenti risulta molto
efficace. Nei giorni dell’evento è necessario inoltre assicurare
una segnaletica chiara che conduca le persone verso
i luoghi dell’evento sia a partire dalle vie di comunicazioni
maggiori e di scorrimento veloce in area extraurbana, che
da quelle urbane. Per facilitare poi il flusso in ingresso ai parcheggi
e alle infrastrutture sportive bisogna prevedere, oltre
alla segnaletica, più personale sul campo per aiutare i visitatori
a trovare la loro destinazione evitando assembramenti e
riducendo il rallentamento dei tempi di accesso.
Pianificazione e preparazione
Nella sua esperienza nei grandi eventi sportivi e ricreativi,
Stantec ha sempre usato una combinazione di ingegneria,
esperienza operativa, strumenti di mappatura e modelli di
simulazione per sviluppare le migliori opzioni di mobilità
prima, durante e dopo l’appuntamento. Anche nel caso di
eventi importanti della durata di solo un giorno, la permanenza
dei partecipanti e i piccoli eventi collaterali possono,
infatti, protrarsi anche per una settimana. Inoltre, la settimana
che precede l'evento principale o di avvio della mani-
festazione è una sfida continua in cui le modalità di trasporto
possono cambiare ogni giorno a seconda delle condizioni
metereologiche e il calendario degli eventi di apertura. L'obiettivo
è sempre rendere l'esperienza di trasporto semplice
e sicura.
Osservazioni conclusive
Lo sport è una metafora di salute e benessere ma anche di
determinazione, coraggio e lavoro di gruppo. Sarebbe un
grande riconoscimento per l’Italia che tutti ricordassero le
prossime Olimpiadi non come uno strumento di marketing
territoriale, ma di rigenerazione urbana e di mobilità sostenibile
e sicura; che si voglia e possa comunicare non solo la
grandiosità dell’evento, ma anche il forte investimento (di
tutti gli attori) in una sostenibilità di ampio respiro che migliori
realmente la qualità della vita di tutti noi. Stantec ha
contribuito a numerosi progetti internazionali legati a infrastrutture
ed eventi sportivi e ricreativi, tra cui Giochi Olimpici,
offrendo servizi di project e program management, oltre
che di ingegneria e architettura. Eccone alcuni esempi:
Giochi Olimpici di Londra 2012, BC Stadium a Vancouver,
Harvard Stadium, Microsoft Plaza, Yankee Stadium, Olympic
Oval a Calgary, Optus Stadium, Giochi Panamericani,
Shell Place, Texan Drive Stadium.
In Italia, per i Giochi Olimpici Invernali di Torino del 2006,
Stantec ha curato la progettazione, direzione lavori e coordinamento
sicurezza per il sistema di collettamento e depurazione
delle acque reflue delle Valli Chisone, Germanasca,
Val Pellice e Pinerolese Pedemontano. Per Expo 2015 abbiamo
realizzato un programma di audit HSE e il monitoraggio
ambientale per i materiali di costruzione nei cantieri del
sito espositivo. Per maggiori informazioni sull’esperienza di
Stantec nei grandi eventi, come Giochi Olimpici e non solo:
https://www.stantec.com/it/markets/urbanplaces/large-sport-recreation-events.html
https://www.stantec.com/it/markets/urbanplaces/urban-regeneration.html
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Infrastrutture
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Il Ponte del 2020
Il nostro settore
per Genova
VIAGGIO DI LESTRADE ALLA SCOPERTA DELLE TECNICHE
MESSE A PUNTO E APPLICATE NEI 20 CANTIERI
DEL PONTE AUTOSTRADALE GENOVA SAN GIORGIO,
INAUGURATO IL 3 AGOSTO. DALLE DEMOLIZIONI ALLE
FONDAZIONI, DAI CALCESTRUZZI AI CONGLOMERATI
BITUMINOSI, DALLE BARRIERE DI SICUREZZA
ALL’ACUSTICA: SONO I FRUTTI DEL LAVORO DI OLTRE 300
AZIENDE, SCESE IN PISTA PER PRODURRE ECCELLENZA
IN TEMPI RAPIDI. NONOSTANTE IL COVID-19.
2
Stefano Chiara
1. Vista notturna del ponte
genovese realizzato
2. Ultime lavorazioni
nel maxicantiere
Circa 330 imprese medie e soprattutto piccole provenienti
da tutta l’Italia, per un valore delle forniture
che supera i 160 milioni di euro (quasi l’80% di quello
complessivo della commessa): sono i numeri che raccontano
la filiera italiana che, coordinata dal Gruppo WeBuild
(ex Salini Impregilo) e Fincantieri Infrastructure, ha contribuito
alla realizzazione del nuovo Ponte Genova San Giorgio,
inaugurato lo scorso 3 agosto. La costruzione del viadotto
autostradale, giunta a termine a un anno dal primo
getto di calcestruzzo e due anni dopo la tragedia del 14 agosto
2018, ha permesso a centinaia di fornitori e subfornitori
di collaborare a uno dei progetti più emblematici d'Italia,
mettendo a disposizione del cantiere servizi altamente specializzati.
Dai lavori di scavi per le fondazioni, al trasporto dei
maxi impalcati lunghi fino a 100 m per le strade di Genova,
alla costruzione dei sofisticati pennoni fino alla produzione
e montaggio dei pannelli fotovoltaici: sono oltre quaranta
i “mestieri”, diversi e integrati, messi a sistema dal modello
organizzativo Webuild, che a Genova - spiega una nota
del gruppo - ha messo in pratica il fast track, un approccio
all'attività di cantiere che ha previsto la realizzazione di lavorazioni
in parallelo attraverso l’allestimento di numersi siti
d'opera, separati e allo stesso tempo integrati.
Se da un lato le imprese della Liguria, a partire da RINA
Consulting, sono state ben rappresentate insieme ad altre
aziende del Nord Italia (ne parleremo diffusamente), dall’al-
tro anche molte realtà imprenditoriali del Sud hanno svolto
ruoli decisivi, come accaduto, per esempio, alla FAVER
di Bari, che ha realizzato i 18 pennoni alti 28 m, progettati
per illuminare scenograficamente l’infrastruttura. Tra i fornitori,
più in generale, Webuild fa menzione di imprese come
Acciaierie Valbruna di Vicenza; Bosco Italia di San Mauro
Torinese (Torino), che ha montato i pannelli fotovoltaici forniti
dal Gruppo STG, essenziali per rendere il ponte autonomo
dal punto di vista energetico e sviluppato quelli in vetro
per la protezione acustica; Akron (Bovisio Masciago, Monza
Brianza) e Geoinvest (Piacenza), specializzate nel campo
della geofisica e incaricate delle indagini del sottosuolo o
la Drafinsub (Genova), chiamata per la bonifica degli ordi-
1.067 m Lunghezza del ponte
18 Pile, alte fino a 45 m
19 Impalcati
Ferita ricucita due anni dopo la tragedia
Si viaggia sul nuovo “Genova San Giorgio”
Qualche numero
420 Giorni di lavoro dal primo palo alla consegna
+10.100 Ore lavorative svolte
+1000 Addetti (40 differenti specializzazioni)
20 Cantieri aperti in parallelo
330 Aziende coinvolte
Autostrade
1
3. San Giorgio, simbolo
di Genova e ora protettore
anche del Ponte
4. Genova, 14 agosto 2020.
Due corone di fiori hanno
decorato la Radura della
Memoria in occasione della
commemorazione delle 43
vittime del crollo di ponte.
La corona di destra è stata
un dono del Comitato
dei parenti delle vittime;
quella di sinistra è stata
donata dal Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella
Non è il patrono della Superba, che è
San Giovanni Battista, ma gli fa “concorrenza”,
assurgendo da sempre a fiero
simbolo del capoluogo ligure, come
è ben rappresentato anche dalla comunanza
araldica: lo stemma con croce
rossa in campo bianco. E da lunedì 3
agosto, San Giorgio dà anche il suo altisonante
nome al nuovo Ponte di Genova,
inaugurato non in pompa magna,
come è giusto che fosse, a due anni dal
tragico crollo. Alla cerimonia, preceduta
dall’Inno d’Italia, dalla lettura dei
nomi delle 43 vittime e dalle note del silenzio,
sono intervenute le massime autorità
dello Stato: su tutte il Presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella insieme
al Presidente del Consiglio, Giuseppe
Conte. Tra gli ospiti, la Presidente
del Senato, Maria Elisabetta Casellati, il
Presidente della Camera, Roberto Fico
e diversi ministri quali Paola De Micheli,
Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Luigi Di Maio, Ministro degli
Esteri. Presenti il Presidente della Regione
Liguria, Giovanni Toti, il Sindaco
di Genova e Commissario alla ricostruzione
Marco Bucci e l’architetto e Senatore
a vita Renzo Piano, che ha ispirato
il progetto del nuovo ponte. La cerimonia
si è conclusa con il suono delle sirene
delle navi e il passaggio in volo sul
3
nuovo ponte delle Frecce Tricolori che
hanno disegnato in cielo i colori della
bandiera italiana e di quella genovese
di San Giorgio. Il Ponte è stato così “varato”,
passando dal punto di vista della
gestione dalla Struttura Commissariale
al Ministero delle Infrastrutture e
dei Traporti e quindi al Concessionario
Autostrade per l’Italia che, presa in carico
l’infrastruttura, ha proceduto con
l’apertura all’esercizio.
5. Genova, 3 agosto 2020.
Le Frecce Tricolori
sfrecciano sul ponte
il giorno dell’inaugurazione
4 5 6
6. Arcobaleno dopo la
pioggia: un segno di speranza
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41 LS
7
gni bellici, un’operazione necessaria prima della costruzione
di ogni di infrastruttura, senza dimenticare non un'azienda,
in questo caso, ma un'alta istituzione scientifica come il
Politecnico di Milano, dove sono state realizzate le prove
nella galleria del vento sul plastico del ponte. Altre aziende in
ordine sparso: Edilcave Liguria di Genova (gestione materiali
provenienti dagli scavi), Ediliguria di Savignone, Genova
(ispezione rete fognaria e smaltimento rifiuti), Seastema
di Genova con Cetena di Genova (sistemi di monitoraggio),
Alto Lago di Pisogne, Brescia (forniura di acciai sagomati),
Mosconi di Edolo, Brescia (impremeabilizzazione dell'impalcato),
Autovictor di San Pietro Mosezzo (Novara), Mollo
Noleggio di Alba, Cuneo (noleggio mezzi di sollevamento).
I collaudi
Ma partiamo dalla fine, anzi dall'“ultimo miglio”, quello dei
collaudi, per addentrarci quindi, retrospettivamente potremmo
dire, nella descrizione di alcune forniture tecniche che
hano rappresentato una serie di tasselli cruciali per dare la
forma definitiva al nuovo Ponte Genova San Giorgio. Nell'agosto
2019 Anas (Gruppo FS Italiane) ha ricevuto l’incarico
dal Commissario Marco Bucci di occuparsi sia del collaudo
statico, sia di quello tecnico-amministrativo del nuovo Ponte
di Genova. Le operazioni di collaudo statico sono state gestite
da un team di 20 tecnici guidati dall’ingegner Achille
Devitofranceschi con il supporto, con particolare riferimento
all’impalcato metallico, dell’Organismo di Ispezione Anas
accreditato. Il collaudo statico ha previsto, in una fase iniziale,
anche il controllo della qualità dei materiali impiegati, la
certificazione della loro idoneità e soprattutto le opportune
verifiche di corrispondenza con quanto previsto dal progetto
esecutivo. Concluse tali verifiche, il 19 luglio sono iniziate
le prove di carico. I test, di tipo dinamico e statico, sono
durati tre giorni, e hanno avuto l’obiettivo di verificare sperimentalmente
la capacità strutturale del ponte e la sua risposta
alle azioni impresse. I test di tipo dinamico sono stati
eseguiti registrando i parametri dinamici del ponte successivamente
messi a confronto con quelli previsti dal progetto,
sollecitando il ponte sia attraverso le forzanti naturali, come
il vento, sia attraverso prove di frenatura. In particolare per
quanto riguarda la prova di frenatura, otto autoarticolati hanno
attraversato il ponte a 50 km orari, frenando contemporaneamente
in modo brusco in corrispondenza della campata
centrale, al fine di testare la capacità del ponte di sopportare
significative azioni orizzontali. Per i test di tipo statico sono
stati invece utilizzati 56 camion da 46 ton e “4 carrelloni speciali”
per le prove sulla rampa di innesto con l'A7. In questa
fase, la risposta del viadotto è stata misurata attraverso più
sistemi: dalle livellazioni topografiche ai misuratori di tensione
all’interno della soletta nella zona tesa, a cavallo della pila,
per verificare la fessurazione del calcestruzzo; dai misuratori
di allungamento per verificare se sugli apparecchi di appoggio
vi fossero trazioni indesiderate, fino all’installazione di un
radar sotto le campate di prova per controllare in modo rapido
le deformazioni del viadotto durante le prove di collaudo.
Tutte le informazioni acquisite sono state poi raccolte e
registrate attraverso una “control room” e successivamente
analizzate. Il collaudo tecnico amministrativo, coordinato
dall’ingegnere Nicola Prisco, invece, ha avuto lo scopo di accertare
l’adempimento dei patti contrattuali e l’esame inter-
7. Una delle fasi dei collaudi
coordinati da Anas
8. Mezzi Fagioli impiegati
nella costruzione
9. Uno dei circa cento
automezzi impiegati
giornalmente per il trasporto
del calcestruzzo
8
disciplinare dei lavori eseguiti. Preso atto dell’esito positivo
del collaudo statico, la commissione composta da tre tecnici
Anas, ha emesso il certificato di collaudo tecnico-amministrativo.
Infine, Anas si è anche occupata della verifica di agibilità
del ponte propedeutica all’apertura al traffico. Le operazioni
relative a quest’ultimo e decisivo step sono state coordinate
dall’ingegner Marcello De Marco, responsabile del Centro
Sperimentale Anas di Cesano.
Flashback demolizione
e trasporti eccezionali
Ritorno alla demolizione, di cui ci siamo più volte occupati,
l’ultima volta sul numero scorso a cui si rimanda (“Genova,
168 giorni di alta ingegneria”, Dossier Speciale Made in Italy).
Riassumiamo soltanto, dunque, in questa sede il ruolo e l’attività
di un player come Fagioli, tra i protagonisti di questa at-
tività. All’interno dell ATI di demolizione (con Omini, IREOS
e IPE Progetti), l’azienda di Reggio Emilia si è occupata principalmente
delle operazioni di abbassamento e smontaggio
delle sezioni non crollate. Per l’abbassamento degli impalcati
orizzontali, chiamati tamponi, del peso fino a 916 ton,
è stato utilizzato un sistema di martinetti idraulici strand jacks
posizionati su travi a sbalzo e strutture create ad hoc per
mettere in sicurezza, prendere in carico e abbassare di volta
in volta le varie sezioni di ponte. Per le operazioni di smantellamento
delle pile occidentali e, più in generale, di sollevamento/abbassamento
di altri componenti strutturali sono
state invece utilizzate gru cingolate di grossa portata (fino a
600 ton). Una volta a terra, le sezioni sono state movimentate
con carrelli semoventi speciali. I lavori realizzati da Fagioli
hanno comportato anche l’utilizzo di sistemi di sollevamento
a cavalletto e di rimorchi modulari. Il valore del contributo di
Fagioli alla demolizione del ponte Morandi è stato premiato
nell’ambito di uno dei più importanti riconoscimenti a livello
mondiale nel settore dei trasporti e dei sollevamenti eccezionali,
lo “SC&RA 2020 Job of the Year Awards”.
Ma l’attività di Fagioli non è fermata alla demolizione, per
proseguire nelle fasi di costrzione. Suo, infatti, il compito di
movimentare e installare le nuove sezioni del ponte. L’azienda
emiliana ha trasportato via mare e su strada tutti gli elementi,
237 sezioni con un peso compreso tra le 56 e le 89
ton che, una volta sbarcate nelle banchine del porto, sono
state trasferite nel cantiere del nuovo ponte con mezzi speciali,
attraverso percorsi dedicati. Ben 60 trasporti sono stati
eseguiti di notte per non impattare sulla viabilità cittadina.
I vari componenti sono stati assemblati a terra e posizionati
sotto le pile in cemento armato prima di essere sollevati e
posizionati a 50 m di altezza. Per movimentare le campate
più grandi, lunghe 100 metri e del peso di circa 2.000 ton ciascuna,
sono stati utilizzati carrelli speciali, mentre i sollevamenti
sono stati eseguiti con sistemi strand jacks e gru cingolate
della portata massima di 1.250 ton.
Le fondamenta del nuovo ponte
Dopo la demolizione (con già un corposo cenno alla fase costruttiva),
via dunque alla nuova opera. Partita dal basso, ovvero
dalle fondamenta delle 18 pile destinate a sorreggere
il ponte. Sul materiale che vi ha dato forma, diremo tra breve.
Ora merita almeno un cenno l’attività di un player come
Fondamenta (Milano), tra i principali esecutori dell’opera.
Nel dettaglio, l’azienda milanese ha portato a termine 14 interventi
di fondazione, impiegando macchine perforatrici innovative
di peso pari a oltre 100 ton. Quindi lo scavo di circa
50 m di profondità in cui inserire la gabbia nella quale far
percolare il calcestruzzo. L’attività di Fondamenta nel cantiere
genovese, caratterizzata da ritmi impressinati, è iniziata
nell’aprile 2019 e conclusa nel novembre dello stesso anno.
Calcestruzzo da record
Anche del calcestruzzo ci siamo già occupati sul numero di
leStrade già citato, ma, nel contesto di questo “affresco d’opera”,
è opportuno ritornarvi. Per esempio citando qualche
numero: 70 persone tra tecnici specializzati, operatori di impianto
e tecnologi dei materiali, prodotti 100% certificati
Autostrade
Autostrade
9
8-9/2020 leStrade
8-9/2020

42
43
LS
lungo tutta la filiera, 6.000 analisi di laboratorio, 67.000 metri
cubi di calcestruzzo, pari a 160.000 tonnellate, per la realizzazione
delle fondamenta, delle pile che sostengono il
ponte e della soletta su cui è stato poi steso il manto d’asfalto,
due certificazioni internazionali per gli impianti di produzione
fino a 100 automezzi al giorno impegnati nel trasporto
dei materiali. È questo l’insieme di competenze e materiali
messi in campo da Italcementi e Calcestruzzi (entrambe
con sede a Bergamo) per la realizzazione del ponte Genova
San Giorgio. “Fin da quando i progettisti dello studio di Renzo
Piano sono venuti presso i laboratori della sede di Italcementi
e Calcestruzzi, eravamo consapevoli della sfida che ci
aspettava - ha detto Giuseppe Marchese, Consigliere Delegato
di Calcestruzzi -. Ci era stato richiesto un calcestruzzo
di qualità, rapido nella messa in opera, tenuto conto dei tempi
di realizzazione, sostenibile, sicuro e durabile nel tempo. A
queste caratteristiche tecniche si è aggiunto un aspetto estetico.
Le pile di sostegno dovevano essere belle e da “abbracciare”
perché faranno parte dell’ambientazione del parco urbano
del Polcevera che sorgerà alla base del ponte. La scelta
intrapresa da Calcestruzzi, la società di Italcementi che ha
fornito il calcestruzzo per la realizzazione del ponte, è stata,
quindi, quella di affiancare WeBuild non come semplice fornitore
di materiale, ma come vero e proprio partner in tutte
le fasi di cantiere, che hanno richiesto enormi quantità di
materiale in tempi brevi per rispettare il programma dei lavori,
garantendo un’assistenza continua senza interruzioni”.
I pennoni
Il nuove ponte genovese è stato anche un laboratorio interdisciplinare,
visto anche il ruolo di Fincantieri. Un momento di
confronto tecnico e tecnologico tra operatori specializzati anche
in diversi contesti infrastrutturali, pensiamo per esempio
all’attività progettuale di Italferr, a questo proposito, in un
ambito stradale, che ha portato sul tavolo tutta la sua specifica
cultura BIM. Sul piano costruttivo, un esempio di questo
“dialogo” tra competenze arriva della storia dei 18 pennoni,
che portano la firma di un’azienda pugliese specilizzata in realizzazioni
idrauliche e in ambito energetico (per esempio al
servizio del settore eolico), la FAVER di Bari (si rimanda anche
all’intervista al suo direttore tecnico Maurizio Ruggiero che
pubblichiamo nelle News Prodotti). Ogni pennone è il frutto
dell’assemblggio, in successione, di 13 sezioni di tubi, ognuna
della quali è stata lavorata meccanicamente con un tornio per
consentire di arrivare al livello adeguato di conicità. Terminato
l’assemblaggio, sono state effettuate, e quindi molate, le saldature,
per garantire l’effetto “pezzo unico”. Due i punti luce
previsti: a 14 m per le lampade progettate dalla iGuzzini di
Recanati, e in testa, a 28 m, per il segnalamento per gli aerei.
10
Project Management Consultant
Regia unica per resistere a ogni sfida
Il regista, tale nel calcio, nelle infrastrutture si chiama Project Managemenr Consultant (PCM)
ed è una figura sempre più importante, per non dire strategica, specialmente in lavori ingegneristici
di grande complessità. A Genova, a incarnare il ruolo ci ha pensato la genovese
RINA Consulting, mettendo sul tavolo oltre 220mila ore di attività di ingegneria svolte, più di
3.200 documenti tecnici emessi e 10.500 schede progettuali esaminate. Un team di 80 persone
è stato dedicato alla gestione del progetto per seguire le fasi costruttive, i tempi di realizzazione,
i costi, l’avanzamento dei lavori, 20 cantieri operativi in contemporanea, 7 giorni
su 7, 24 ore su 24 senza alcuna interruzione in quasi due anni, con l’unica chiusura nel giorno
di Natale del 25 dicembre 2019. L’attività di RINA ha incluso la responsabilità, sia in fase
di demolizione sia in fase di costruzione del nuovo ponte, della Direzione Lavori e del Coordinamento
della Sicurezza in fase esecutiva e il Controllo di Qualità dell’eseguito. Il ruolo di
RINA come PMC è stato quello di supportare il Commissario straordinario, garantendo che i
requisiti del progetto, la qualità, la pianificazione, la coerenza tra il progetto e la costruzione,
i tempi e i costi fossero soddisfatti. La forte volontà del gruppo di aziende al lavoro sul Polcevera
e la centralizzazione del coordinamento su un unico soggetto svolto da RINA hanno
consentito, inoltre, di proseguire le operazioni anche durante l’emergenza Covid-19. In qualità
di Coordinatore della Sicurezza, RINA ha attivato i dovuti protocolli necessari a mitigare
il rischio di contagio alla prima comparsa del virus sulla scena italiana. Tra le principali azioni
intraprese vi sono state la formazione continua del personale sullo stato dell’emergenza e
sulle misure obbligatorie di autoprotezione necessarie e fornite, il controllo giornaliero e sistematico
della temperatura corporea, le turnazioni a gruppi per poter eseguire prontamente
l’isolamento in caso di necessità, nonché la tracciatura giornaliera dei “contatti stretti” tra
persone, e il monitoraggio costante dell’applicazione delle procedure.
13
11, 12, 13. Le squadre
Giuggia Costruzioni con le
macchine Bomag impegnate
nelle attività di paving
14. Barriera di sicurezza
in acciaio
14
11 12
Barriere di sicurezza
La Tubosider (Asti) ha invece preso parte alla ricostruzione
del Ponte Genova San Giorgio attraverso la fornitura di 5.000
m di barriere metalliche di sicurezza stradale di tipo laterale
e spartitraffico centrale con classe di contenimento H4b certificante
in conformità alla norma UNI EN 1317 e dotate di
marcatura CE. La classe delle barriera utilizzata, spiegano da
Tubosider, garantisce il contenimento in carreggiata di un
autoarticolato di massa pari a 38 ton che impatta a una velocità
di 65 km/h con un angolo di 20°. Inoltre, viene altresì
garantita l’incolumità (sempre secondo la norma) dei passeggeri
di un’autovettura che impatta d una velocità di 100 km/h
con un angolo di 20°. La barriera, sviluppata appositamente
per il Ponte San Giorgio, è nata dallo sviluppo di una barriera
bordo ponte di classe H4b, presente nel catalogo dell’azienda
e denominata 3N.TU-bpl.66. I lavori sono stati eseguiti
a partire dal 2 di giugno e sono stati completati il 31 luglio.
Autostrade
Pavimentazione stradale
Ultima ma non ultima, come si suol dire, la strada. Ovvero il
manto su cui ormai, a inaugurazione avvenuta, stanno già
transitando veicoli leggeri e pesanti. I lavori di posa di conglomerato
bituminoso sono iniziati l’8 luglio scorso, condotti
dall’impresa Giuggia Costruzioni (sede a Villanova Mondovì,
Cuneo) che per compiere l’opera si è avvalsa di finitrici e
rulli Bomag (sede italiana ad Alfonsine, Ravenna), noti per le
loro elevate performance e affidabilità. Si è partiti da un binder
di 7 cm steso su primer, per proseguire con lo strato di
usura, di spessore pari a 4 cm, realizzati con materiali di prima
qualità, in conformità agli standard autostradali. Il know
how dell’impresa, specializzata in analoghi lavori in contesti
di simile complessità, e l’efficienza delle macchine ha consentito
di raggiungere l’obiettivo dell’esecuzione in tempi rapidi e
rispettando tutti gli stringenti vincoli del caso.
10. I 18 pennoni sono
una soluzione sviluppata
costruttivamente da Faver,
azienda di Bari fortemente
innovativa
Autostrade
8-9/2020 leStrade

44
Acustica ed energia
L’acustica del nuovo ponte porta infine la firma di Bosco Italia,
un altro operatore piemontese con sede a San Mauro Torinese,
Torino, che ha avuto l’incarico da PerGenova (la società
composta dai contractor WeBuild e Fincantieri) di progettare,
costruire e installare barriere frangivento e acustiche in vetro
trasparente abbinato a una pellicola anti-uragano di rilevante
importanza strutturale, sostenuti da elementi strutturali in
acciaio aventi funzione di sostegno degli elementi trasparenti
con ausilio di piastre di contenimento. La fornitura si compone
di 2.450 m di barriere trasparenti in vetro stratificato
10+10+SGP aventi una altezza di 2,5 m. Il tutto posizionato a
circa 50 m di altezza rispetto al fiume Polcevera. Bosco Italia
si è occupata anche della realizzazione della struttura di sostegno
e delle cornici di contenimento dei pannelli fotovoltaici del
Gruppo STG (Bergamo), inclusi gli elementi strutturali di sostegno
tra le “pinne” del ponte, pannelli che produrranno l’energia
necessaria per il funzionamento dei sistemi dell’infrastruttura
(illuminazione, sensoristica, impianti), sia di notte sia
giorno: il sistema si compone di 1.535 elementi autoportanti,
inclinati al fine di captare al meglio l’irraggiamento solare. nn
15
Strade durature, sicure ed ecosostenibili
Diminuisce i costi di
manutenzione stradale
Permette il riciclo
di plastiche dure selezionate
Raddoppia la vita utile dell’asfalto
Previene gli ammaloramenti
Riciclabile 100%
nei successivi cicli produttivi
produzionepropria.com art m.fasson 2020
16
15, 16. Montaggio e
applicazione: le barriere
trasparenti di Bosco Italia
Il racconto genovese continua grazie alle vostre segnalazioni
In questa prima rassegna, poche settimane dopo l’inaugurazione,
abbiamo dato visibilità ad alcune aziende che hanno re il discorso sui prossimi numeri in cui proporremo senz’alni,
spunti, note, tutto quanto possa essere utili per sviluppa-
collaborato alla grande opera del ponte Genova San Giorgio, tro altri e numerosi approfondimenti dedicati alla tecnica e
uno dei cantieri più emblematici del nostro Paese. Consapevoli
dei “limiti” della nostra esposizione, e insieme certi che re direttamente la direzione editoriale: fapostolo@fiaccola.it
alla tecnologia applicate lungo il Polcevera. Potete contatta-
i “racconti tecnici” derivanti da questa esperienza epocale Oppure la redazione di leStrade: lestrade@fiaccola.it Non
possano risultare di grande interesse per i lettori specializzati,
facciamo appello a tutti gli operatori delle infrastrutture gazione tecnica, a partire da un progetto e da un cantiere
vediamo l’ora di poter sviluppare insieme a voi buona divul-
che hanno lavorato a Genova di inviarci ulteriori segnalazio-
d’eccellenza come quello genovese.
Autostrade
Le immagini di questo articolo
sono tratte dall’archivio
fotografico del Commissario
straordinario alla Ricostruzione
(commissario.ricostruzione.genova.it),
il
cui staff comunicazione ringraziamo
sentitamente per
la collaborazione, tranne la
1 (WeBuild), la 8 (Fagioli),
la 9 (Italcementi) e la 11
(RINA Consulting).
8-9/2020 leStrade
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46
47 LS
Nuove Opere
Avanzamenti
in sicurezza
RIFLETTORI SUL PROLUNGAMENTO
DELLA METROPOLITANA DI TORINO,
TRA MISURE ADOTTATE DA INFRA.TO
E DALLE IMPRESE PER OPERARE IN SICUREZZA,
NONOSTANTE IL COVID-19, E SLANCI
PROGETTUALI E COSTRUTTIVI. PER QUANTO
RIGUARDA I CANTIERI, DEDICHIAMO UN
APPROFONDIMENTO AI DUE LOTTI DEL NUOVO
LINK OVEST CHE PORTERÀ LA METRO SABAUDA
DA FERMI A CASCINE VICA VIA COLLEGNO.
del Covid-19 ha influito in maniera importante
su tutti gli ambiti della nostra società e ha comportato
grandi cambiamenti per aziende, imprese e con-
L’avvento
seguentemente anche per i lavori della Metropolitana di Torino.
Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, Infra.To ha cercato
di gestire la situazione operando con grande tempestività e mettendo
sempre la sicurezza dei lavoratori al centro dell’attenzione.
Grazie a un lavoro di squadra con le imprese impegnate nei cantieri,
il 14 aprile è stato possibile riprendere le attività - sospese il
22 marzo con Decreto della Regione Piemonte - per la realizzazione
dei prolungamenti Sud (Lingotto-Bengasi) e Ovest (Collegno-Cascine
Vica). In tutti i cantieri sono state adottate tutte le
misure di sicurezza necessarie per tutelare la salute dei lavoratori
e prevenire ogni forma di contagio. Sono principalmente tre
le azioni che Infra.To ha messo in campo per poter riprendere le
attività in massima sicurezza: 1. Applicazione del “Protocollo di
regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione
del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. 2. Collaborazione
con il Politecnico di Torino e adesione come Beta Tester al
progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti”. 3. Applicazione di
un nuovo modello organizzativo e logistico di lavoro.
Misure di sicurezza
1. Il Protocollo
Il “Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento
della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di
Paolo Pavinato
Responsabile Comunicazione
Infra.TO
2 3
lavoro” emanato dal Governo, stabilisce che il datore di lavoro
debba informare i dipendenti sulle regole fondamentali di
igiene per prevenire le infezioni virali, anche con appositi cartelli
che segnalino le corrette modalità di comportamento. Le
informazioni devono anche riguardare: l’obbligo di rimanere
a casa alla presenza di sintomi influenzali; le modalità con cui
sarà eseguito il controllo della temperatura al lavoratore; l’impegno
a informare tempestivamente il datore di lavoro dell’insorgere
di qualsiasi sintomo influenzale durante le ore lavorative;
l’impegno a rispettare tutte le disposizioni di sicurezza tra
cui, in particolare, mantenere la distanza di sicurezza interpersonale.
Il protocollo stabilisce che al personale, prima dell’ac-
1
1. Cantiere di Corso
Francia: proseguono i lavori
per estendere a Ovest la
metropolitana di Torino
2, 3. Misure di prevenzione in
tempi di pandemia Covid-19
Si ringrazia Infra.TO per il materiale
fotografico, nonché l’autore
di questi scatti Renzo Miglio.
4, 5. I lavori riguardano
l’asse che da Fermi
va fino a Cascine Vica,
passando per Collegno
cesso al luogo di lavoro/cantiere, sarà eseguito il controllo della
temperatura corporea; se risulterà superiore ai 37,5 gradi
non sarà consentito l’accesso e le persone in tale condizione
saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine,
non dovranno recarsi al pronto soccorso e/o nelle infermerie
di sede, ma dovranno contattare, nel più breve tempo possibile,
il proprio medico curante. In tema di precauzioni igieniche,
il documento prevede che sia obbligatorio che le persone
presenti in cantiere adottino tutte le precauzioni igieniche,
in particolare per le mani; l’azienda mette a disposizione idonei
mezzi detergenti. Nel protocollo sono poi previste diverse
misure riguardanti pulizia e sanificazione degli ambienti, il
mantenimento della distanza di sicurezza e l’uso dei dispositivi
individuali di protezione, l’organizzazione aziendale e la gestione
delle entrate-uscite.
2. Progetto con il PoliTo
Con il Politecnico di Torino è stato avviato un proficuo rapporto
di collaborazione e confronto culminato con la condivisione
delle nuove modalità di lavoro e l’adesione di Infra.To e delle
imprese della Metropolitana al Progetto dell’Ateneo Torinese
nell’ambito della sicurezza sul lavoro come Beta Tester.
3. Nuova organizzazione
L’applicazione di un nuovo sistema organizzativo e logistico
del lavoro importato dal mondo industriale rappresenta forse
il vero elemento di novità che Infra.To ha adottato su impulso
dell’esperienza lavorativa maturata in FCA dall’Amministratore
Unico di Infra.To Massimiliano Cudia. Esso consiste in una suddivisione
del personale di cantiere in squadre di lavoro. Ogni
squadra è contrassegnata da un colore e ad ogni squadra è assegnato
un bagno, uno spogliatoio e un contenitore di raccolta
rifiuti dedicato e contrassegnato dal colore di appartenenza
del team. Per ogni squadra è inoltre presente un registro dove
viene segnata presenza e temperatura del lavoratore a inizio
e fine giornata. In questo modo, qualora si dovesse verificare
un caso di Covid, sarà possibile isolare unicamente la squadra
dove si è verificato il sospetto contagio permettendo invece
la prosecuzione in sicurezza dei lavori delle altre squadre.
Il punto sui lavori
Prolungamento Ovest/Lotto 1
I lavori del lotto “Fermi-Collegno Centro” comprendono lo scavo
di una galleria della lunghezza complessiva di 1.750 m che
dall’innesto con la linea esistente si sviluppa nel Comune di
Collegno sulle vie De Amicis, Risorgimento e Corso Francia,
sottoattraversando la linea ferroviaria Torino-Modane, nonché
la realizzazione di due stazioni. La prima, denominata “Certosa”,
consentirà l’interscambio con il servizio ferroviario in cor-
rispondenza della stazione di Collegno FS e sarà di superficie.
La seconda, denominata “Collegno Centro”, sarà ubicata su
Corso Francia e sarà sotterranea a due livelli. Questa stazione,
così come le altre due del 2° Lotto funzionale, sarà dotata
di un ascensore per ogni accesso consentendo di utilizzare
la stazione come un naturale sottopasso di Corso Francia. La
prima parte della galleria sarà realizzata con sistema “Cut&Cover”
(lo stesso impiegato per le stazioni), mentre la restante
sarà scavata con il metodo tradizionale a foro cieco, che - rispetto
al progetto preliminare, dove era previsto lo scavo di
tutta la galleria in Cut&Cover - consentirà un minor impatto
sul sistema viabilistico lungo l’asse della galleria, con cantieri
concentrati e non diffusi, minori volumi scavati e minori volumi
di materiali da costruzione impiegati, nonché minore emissione
di rumori e polveri.
Prolungamento Ovest/Lotto 2
Concluso l’iter per l’aggiudicazione definitiva del 2° Lotto funzionale
del prolungamento Ovest “Collegno-Cascine Vica” della
Linea 1, il 13 luglio sono stati consegnati i lavori all’impresa,
L’appalto per la realizzazione delle opere civili a rustico, delle
finiture architettoniche di completamento, degli impianti non
connessi al sistema e del parcheggio di interscambio a Cascine
Vica è stato aggiudicato al RTI ICI SpA/Gimac Holding Srl
per un importo di 71.543.876,94 euro.
L’opera è interamente finanziata dallo Stato. Le attività saranno
svolte in parallelo a quelle del 1° Lotto “Fermi-Collegno Centro”,
in esecuzione. La prima fase, di circa 6 mesi, riguarda lo
spostamento dei sottoservizi. I lavori sono eseguiti con cantieri
sui controviali di Corso Francia e Piazza Togliatti. Durante
questa fase, possono essere introdotti limitati restringimenti
sulle carreggiate centrali, su cui però è sempre garantito il
transito. A seguire inizieranno i lavori di scavo e realizzazione
delle stazioni e dei pozzi di ventilazione, la cui durata sarà di
circa tre anni. Il cantiere si trasferirà quindi sulle carreggiate
centrali di corso Francia. Parallelamente, saranno svolte anche
le attività di completamento del parcheggio di interscambio.
L’intera opera, da Fermi a Cascine Vica, sarà ultimata per
la fine del 2023. La metropolitana entrerà in esercizio nella primavera
del 2024 dopo il collaudo. Il tracciato si snoderà lungo
Corso Francia. Dopo la stazione Collegno Centro, la galleria
proseguirà in direzione Rivoli e raggiungerà la stazione Leumann.
Di lì proseguirà fino alla stazione Cascine Vica, in corrispondenza
della tangenziale, dove è prevista la realizzazione
di un parcheggio di interscambio da circa 350 posti. La galleria
sotto Corso Francia sarà scavata con il metodo tradizionale
a foro cieco, garantendo così un minor impatto sul sistema
viabilistico lungo l’asse della galleria, cantieri concentrati e una
minore emissione di rumori e polveri. nn
Metropolitane
Metropolitane
8-9/2020 leStrade

Gallerie
sottocontrollo.
GALLERIE&OPERE
LS
IN SOTTERRANEO
Depth (m)
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0,5
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2
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3
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4,5
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Distance (m)
50 55 60 65 70 75 80 85 90 95
Depth (m)
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5
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Width (m)
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IN QUESTO NUMERO
n Dal monitoraggio agli interventi
sul campo
n La Torino-Lione in piena corsa
Width (m)
0
Distance (m)
50 55 60 65 70 75 80 85 90 95
Un solo passaggio per
tutte le frequenze.
Georadar e georadar 3D per:
manutenzione strade
> analisi spessore delle pavimentazioni
> mappatura 3D di sottoservizi e cavità
> rilievi pre-scavo, OBI (UXO) e vuoti
Il georadar 3D-Radar rileva in un
solo passaggio tutte le frequenze
richieste dal committente:
da 200 a 3.000 MHz.
Disponibile anche a noleggio.
gallerie e infrastrutture
> deformazioni o cedimenti
> ispezione strutture e calcestruzzi
> ricerca di vuoti, ammaloramenti o distacchi
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50
51 LS
Strade Statali
Dal monitoraggio
agli interventi sul campo
RIFLETTORI SULLE GALLERIE ESISTENTI DELLA RETE ANAS,
UN PATRIMONIO A CUI LA SOCIETÀ DELLE STRADE STA
DEDICANDO UNA CURA SEMPRE PIÙ ASSIDUA, COME EMERGE
ANCHE DAI DATI SUGLI INVESTIMENTI IN MANUTENZIONE
(INTERVENTI QUASI RADDOPPIATI NEL 2020 SUL 2019).
DI SEGUITO, PRESENTIAMO UN AFFRESCO - FIRMATO
DIRETTAMENTE DAGLI SPECIALISTI ANAS - DELLE METODOLOGIE
E DELLE TECNICHE CONSERVATIVE MESSE IN CAMPO
PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DELLA MESSA
IN SICUREZZA E DELLA DURABILITÀ DELLE OPERE.
Domenico Petruzzelli
Direzione Operation
e Coordinamento Territoriale
Anas SpA (Gruppo FS Italiane)
Luca Cedrone
Direzione Operation
e Coordinamento Territoriale
Unità Gallerie
Anas SpA (Gruppo FS Italiane)
Andrea Umiliaco
Direzione Operation
e Coordinamento Territoriale
Unità Gallerie
Anas SpA (Gruppo FS Italiane)
1a
1a. Esempi di interventi
di messa in sicurezza
e valorizzazione del
patrimonio infrastrutturale
“in sotterraneo” della rete
Anas: pulizia profonda
e verniciatura
1b. Rivestimento drenante
in calotta e rivestimento
illuminotecnico dei piedritti
2. Una galleria della rete
Anas: in tutto il network
si compone di 1.964 fornici
per uno sviluppo lineare
complessivo di quasi
1.000 km
Il presente articolo ha lo scopo di illustrare il nuovo
approccio metodologico sviluppato da Anas SpA, e in
particolare dall’Unità Gallerie della Direzione Operation
e Coordinamento Territoriale, al fine di standardizzare
e rendere maggiormente speditivo il processo di scelta degli
interventi manutentivi e conservativi da adottare nelle
gallerie esistenti appartenenti al patrimonio della rete infrastrutturale
in gestione ad Anas. Tale approccio metodologico
persegue l’obbiettivo di ottenere un’efficace e incisiva
gestione dell’opera, prevedendo degli interventi di manutenzione
a partire da una fase di monitoraggio e controllo,
seguita una fase investigativa più approfondita e realizzata
attraverso un controllo stringente delle strutture e un rilievo
periodico sia visivo che strumentale, che sia in grado di
determinare l’eventuale innesco di meccanismi o fenomeni
di degrado progressivo e di evidenziarne l’evoluzione nel
tempo. In tal modo si forniscono strumenti idonei a pianificare
e valutare la necessità e la tipologia degli interventi
stessi. Nel caso specifico sono stati definiti, e sono tuttora
in fase di aggiornamento, una serie di tipologici dedicati a
differenti difettologie riscontrate, in linea con quanto stabilito
dalle NTC 2018. La standardizzazione del processo di
valutazione, scelta e progettazione dell’intervento, in funzione
delle differenti problematiche effettivamente riscontrate,
consentirà pertanto di uniformare tutte le attività
propedeutiche al raggiungimento di adeguati standard di
sicurezza delle gallerie.
Un patrimonio
di cui avere cura
Il patrimonio di gallerie gestite da Anas SpA conta, ad oggi,
1.964 fornici, per uno sviluppo lineare complessivo di quasi
1.000 km. Dei km totali di gallerie soltanto poco meno di
300 km sono entrati in esercizio dopo l’anno 2000 e, pertanto,
il 70% delle gallerie attualmente in gestione ha un’età di
realizzazione superiore a venti anni. Si comprende dunque
l’importanza della manutenzione e di come essa giochi un
ruolo determinante al fine di:
• Garantire adeguati standard di sicurezza e comfort per
gli utenti;
• Prolungare la vita utile delle opere.
Negli ultimi anni gli interventi di manutenzione program-
mata delle gallerie, e i relativi investimenti messi in campo
da Anas, hanno subito un notevole incremento, grazie
anche a una diversa consapevolezza acquisita sull’importanza
del mantenimento del patrimonio delle opere d’arte
esistenti. Ad esempio il numero degli interventi appaltabili
previsti per il 2020 sono quasi doppi (n. 28 interventi per
un investimento totale di circa 80 milioni di euro) rispetto
a quelli del 2019 (n. 18 per un investimento di circa 40 milioni
di euro). Data la notevole entità ed estensione del patrimonio
infrastrutturale di gallerie esistente, è necessario
poter stabilire un ordine di priorità, valutando opportunamente
la necessità e la tipologia degli interventi da eseguire
sulle singole opere, per poi pianificarli e progettarli in tempi
compatibili. Nei paragrafi che seguono saranno descritti la
metodologia seguita, i criteri adottati e le attività condotte
da Anas allo scopo di valutare e classificare lo stato di conservazione
delle gallerie esistenti.
Approccio metodologico
L’Unità Gallerie della Direzione Operation e Coordinamento
Territoriale di Anas ha iniziato un’attività di monitoraggio delle
gallerie esistenti, trasformando quest’ultimo in uno strumento
di lavoro che, facendo riferimento alle circolari del MIT
(Circolare 19/07/1967 n. 6736/61A1 del Ministero dei Lavori
Pubblici - Controllo delle condizioni di stabilità delle opere
d’arte stradali, Circ. LL.PP. - Pres. Cons. Sup. Serv. Tecnico
Centr. 25 febbraio 1991, n. 34233 Legge 2-2-1974, n. 64 -
Art.1 D.M. 4-5-1990 - Istruzioni relative alla normativa tecnica
dei ponti stradali), alle NTC2018, e alle indicazioni della
Commissione Permanente Gallerie del CSLLPP, ha segnato
un punto di svolta in relazione agli orientamenti progettuali
nel campo della manutenzione delle gallerie stradali in gestione.
Ai fini della sorveglianza delle gallerie esistenti sono state
considerate le suddette circolari emesse per i ponti e viadotti
dal Ministero dei Lavori Pubblici nel 1967 e dal CSLLPP nel
1991. Le circolari prescrivono che l’ente gestore debba avere
conoscenza, per quanto possibile completa, delle caratteristiche
delle opere a loro affidate (documentazione tecnica
esistente, progetto dell’opera, progetto costruttivo o asbuilt
relativo all’esecuzione, documentazione di collaudo, gestione),
e deve mettere in atto una serie di azioni per il monitoraggio
delle stesse opere:
Gallerie
2
Si ringrazia, congiuntamente
agli autori del presente articolo,
anche Dario Michele Pontolillo,
Direzione Operation e Coordinamento
Territoriale di Anas,
per la collaborazione prestata
in fase di cura editoriale.
Gallerie
1b
8-9/2020 12/2015 leStrade
con

52
53 LS
• Vigilanza;
• Ispezione;
• Manutenzione: ordinaria e straordinaria (o programmata)
• Interventi statici: restauro (interventi corticali), adeguamento
o ristrutturazione.
In particolare viene indicato che gli Uffici Tecnici delle Amministrazioni
proprietarie delle strade devono predisporre un sistematico
controllo delle condizioni statiche e di buona conservazione
delle opere d’arte e la frequenza delle ispezioni
deve essere commisurata alle caratteristiche e all’importanza
dell’opera, nonché alle risultanze dei controlli da eseguire,
che avranno la finalità di accertare periodicamente le condizioni
di stabilità dell’opera e dei suoi elementi strutturali e
lo stato di conservazione delle strutture stesse e delle parti
accessorie. Negli stessi documenti è indicato che le ispezioni,
di norma visuali, devono formare oggetto di uno specifico
rapporto da conservare insieme alla documentazione tecnica,
devono indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio
da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo
sullo stato dell’opera. In caso in cui l’opera presentasse segni
di gravi anomalie, il tecnico dovrà promuovere ulteriori controlli
specialistici e nel frattempo adottare direttamente, in
casi di urgenza, eventuali limitazioni all’esercizio dell’opera.
Per soddisfare i punti delle indicazioni Vigilanza e Ispezione
l’Unità Gallerie di Anas ha predisposto un sistematico controllo
delle condizioni statiche e di conservazione delle gallerie.
Con l’inserimento di un approccio metodologico si vuole definire
uno strumento che caratterizzi la struttura della galleria
stradale esistente evidenziandone i fattori di rischio strutturale:
a tal fine e nell’ambito dell’ottimizzazione degli interventi
progettuali di manutenzione programmata l’Unità Gallerie
ha indirizzato una serie di circolari interne alle Strutture Territoriali
per poter definire le linee di indirizzo e gli interventi
tipologici per la progettazione della manutenzione straordinaria
(c.d. programmata) nelle gallerie stradali in esercizio,
nell’ottica di quanto sopra esplicitato.
Gli indirizzi individuati nelle circolari recepiscono le indicazioni
tecniche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e
si propongono l’obiettivo di uniformare la catalogazione e la
progettazione relativa agli interventi di manutenzione programmata
sulle gallerie in gestione ad Anas. I punti qualificanti
della metodologia elaborata sono:
• La definizione di una metodologia per la sistematica esecuzione
delle ispezioni trimestrali nelle gallerie;
3. Approccio metodologico
per la manutenzione delle
gallerie
3
TAB. 1 ELEMENTI VALUTATI NEL CORSO DELLE ISPEZIONI RICORRENTI CON INDICAZIONE
DEL PESO ATTRIBUITO
Gallerie Naturali
STRUTTURA
Imbocco P Elem Piedritti P Elem
Portale 10 Rivestimento in cls 10
Presenza di acqua/detriti
all’ingresso
TAB.2 VOTO ASSOCIATO A CIASCUN GIUDIZIO ESPRESSO
7 Rivestimento
in muratura/Pietrame
Barriere di sicurezza 4 Non rivestita 10
Calotta Pannellatura illuminotecnica 2
Rivestimento in cls 10 Venute d’acqua
e Drenaggio
Rivestimento in muratura/Pietrame 10 Venute in Calotta 7
Non rivestita 10 Venute dai Piedritti 7
Pannellatura
illuminotecnica
4 Drenaggio acque
di piattaforma
Pulizia Galleria
Grado pulizia / visibilità -
PIANO VIABILE P Elem IMPIANTI P Elem
Ormaie e/o Buche 5 Illuminazione 10
Fessurazioni 7 Segnaletica luminosa / infomobilità 6
Stato della segnaletica
verticale
8 Elementi di supporto impianti 6
Giudizio Definizione PV
l l l l l OTTIMO (Difetti assenti o non significativi) 10
l l l l m
l l l m m
l l m m m
l m m m m
BUONO (Difetti minori che non rappresentano
un pericolo per la circolazione)
MEDIOCRE (Difetti moderati che potrebbero
rappresentare un pericolo per la circolazione)
CATTIVO (Difetti severi che rappresentano
un pericolo per la circolazione)
PESSIMO (Difetti che compromettono
la sicurezza dell’utenza)
• La definizione di un piano di indagini approfondite per la
verifica di quanto emerso durante la fase di ispezione e monitoraggio;
• L’individuazione delle difettologie individuabili nelle gallerie
in esercizio;
• I requisiti minimi strutturali per assicurare la sicurezza della
circolazione stradale, in relazione al grado di sicurezza
dell’arteria stradale;
• I criteri progettuali e le tipologie di intervento in relazione
alle difettologie;
7
4
2
1
10
3
• Le caratteristiche prestazionali dei materiali utilizzati attraverso
lo studio di nuove metodologie di intervento.
Di seguito viene rappresentato, attraverso un diagramma di
flusso (fig. 3), l’approccio metodologico illustrato.
Ispezioni trimestrali
sulle gallerie stradali
Come detto, ai fini della vigilanza sulle infrastrutture esistenti,
è stata istituita una sorveglianza sistematica di “primo
livello” su tutte le gallerie in esercizio, avente una frequenza
trimestrale (c.d. ispezioni ricorrenti). Le ispezioni
ricorrenti sono eseguite da personale Anas della Struttura
Territoriale di riferimento e rappresentano un primo livello
di approfondimento (si potrebbe dire di “screening”) per
la definizione dello stato di conservazione delle gallerie. L’ispezione
consiste essenzialmente in un controllo visivo che
deve riguardare, oltre all’opera in esame, anche le barriere
paramassi, lo stato dei pendii di imbocco e le condizioni
idrauliche di afflusso idrico in galleria.
L’esito di ogni ispezione ricorrente forma oggetto di uno specifico
rapporto in formato elettronico nel quale i dati sono
riassunti e rappresentati in forma globale attraverso appositi
indici relativi a tre macro-categorie:
• Struttura: si intende l’insieme di tutti gli elementi strutturali,
distinti in funzione della tipologia di galleria, naturale
o artificiale.
• Piano viabile: giudizio sullo stato della pavimentazione
(ormaie/buche e fessurazioni) e della segnaletica verticale
ed orizzontale, che in galleria costituiscono fattori importanti
ai fini della sicurezza della circolazione ed in caso di
emergenza.
• Impianti: giudizio in merito alla funzionalità degli impianti
ed alla loro efficienza.
L’elenco degli elementi associato a ciascuna delle macrocategorie
e relativo alle gallerie naturali è riportato, a titolo
di esempio, in tab. 1.
L’ispezione è guidata e gestita da apposito applicativo informatico
in dotazione al personale tecnico Anas su strada. Il
soggetto incaricato dell’ispezione esprime, per ciascun elemento,
un giudizio su una scala che va da 1 a 5 avendo anche
la possibilità di allegare foto esplicative e note su quanto
rilevato. Sulla base dei giudizi espressi, sarà possibile calcolare,
ad esempio, l’Indice di Stato della Struttura (ISS) utilizzando
la seguente formula:
Dove:
PV rappresenta il voto associato a ciascun giudizio (tab. 2).
P Elem rappresenta il peso attribuito a ciascun elemento della
galleria (pesi riportati in tab.1).
In modo analogo è possibile calcolare anche l’indice di Stato
del Piano Viabile (IS PV ) e l’Indice di Stato degli Impianti
(IS I ). I tre indici così ottenuti rappresentano una sintesi qualitativa
dello stato di conservazione attuale dell’opera. Sulla
base del valore di ciascun indicatore, la galleria e il relativo
stato di manutenzione possono essere classificati secondo
Gallerie
Gallerie
8-9/2020 12/2015 leStrade
con

54
55 LS
intervalli di valori opportunamente definiti, come mostrato
in tab. 3. Si osserva che al diminuire del valore di IS cresce
il grado di necessità della manutenzione. Sulla base di tale
classificazione è possibile assegnare, nelle more di opportuni
approfondimenti descritti nel paragrafo successivo, un
livello di priorità degli interventi da eseguirsi. L’ispezione ricorrente
rappresenta, dunque, il primo livello di approfondimento
per la definizione dello stato di conservazione delle
gallerie e l’individuazione delle necessità di una manutenzione
straordinaria. Le attività vengono condotte in condizioni
di esercizio e senza l’ausilio di ulteriori strumentazioni.
Ciò determina, a fronte di una maggiore velocità di esecuzione,
una minor accuratezza del controllo. Pertanto, al fine
di accertarne i risultati, viene pianificata una seconda fase
ispettiva, maggiormente approfondita e svolta da personale
specializzato, sulle gallerie che mostrano indici inferiori
ad un certo valore di soglia.
Ispezioni e indagini approfondite
L’approccio progettuale alla manutenzione delle gallerie esistenti
è sostanzialmente diverso da quello relativo a una
nuova opera in quanto la difficoltà consiste nel fotografare
lo stato della galleria nel momento in cui si interviene (Step
0) ricostruendo gli stati tenso-deformativi della struttura e
dell’ammasso con cui essa interagisce, riproducendo nella
maniera maggiormente plausibile il percorso tensionale che
ha portato allo stato in cui la galleria si trova. Tale fase di indagine
finalizzata alla costituzione del modello su cui intervenire
risulta estremamente complicata in quanto spesso
condizionata dall’attività e dall’esperienza nel campo della
manutenzione delle gallerie esistenti: a tal fine la fase di
indagine appare come un momento delicato al quale viene
dedicata la maggiore attenzione possibile. Per le gallerie
che, dalle ispezioni trimestrali, hanno evidenziato valori
dell’indice di struttura ISs inferiore al valore definito come
soglia di attenzione, valore individuato come pari a 40, viene
pianificata una seconda ispezione approfondita e, a valle
di quest’ultima, un piano di indagini puntuale e dettagliato
con un report di tutte le attività di sorveglianza condotte
fino a quella data, e con la redazione di un progetto di monitoraggio
corredato da un computo metrico estimativo.
Con riferimento all’attività ispettiva delle gallerie, con un recente
aggiornamento della circolare del 1967 (n.0000269
del 07/07/2020), il MIT ha consentito l’adozione, da parte
dei gestori stradali e autostradali, di procedure di verifica
delle infrastrutture maggiormente efficienti basate sull’utilizzo
di metodologie di rilevazione strumentale (laser-scanner,
georadar, sismiche, ultrasuoni, eccetera) di comprovata
affidabilità. Anticipando gli intenti di tale integrazione,
Anas opera da diverso tempo con piani di indagine che contemplano
le tecnologie innovative sopra citate, applicandole
alle problematiche peculiari delle gallerie: generalmente
i piani prevedono le tipologie di indagine elencate in tab. 4.
Al termine delle fasi di ispezione e indagine, una volta individuate
le criticità, si dovrà procedere alla progettazione ed
esecuzione degli interventi con le modalità più celeri possibili
e in maniera tale da influire nel minor modo possibile
con l’esercizio della galleria.
TAB.3 TAB. 3 CLASSIFICAZIONE DELL’OPERA IN FUNZIONE DELL’INDICE DI STATO
STATO INDICE DI STATO MANUTENZIONE
TAB. 4 TIPOLOGIE DI INDAGINE IN GALLERIA
OTTIMO IS > 60 NON NECESSARIA
BUONO 40 ≤ IS < 60 DIFFERIBILE
CATTIVO 30 ≤ IS < 40 NECESSARIA
CRITICO IS ≤ 30 URGENTE / INDIFFERIBILE
Indagini indirette su elementi strutturali
Determinazione dell’indice sclerometrico
Prove ultrasoniche sulle strutture
Rilievo delle fessure e della loro apertura mediante ultrasuoni
Determinazione delle presenza di armature d’acciaio mediante indagine pacometrica
Misure attraverso apparecchiature Georadar
Indagini dirette su elementi strutturali
Prelievo di campioni di conglomerato cementizio con carotatrice
Prove di carbonatazione del CLS
Prove di compressione del CLS
Martinetto piatto singolo o doppio (determinazione stato tensionale, valutazione
resistenze meccaniche e di deformabilità)
Prelievo di barre di armatura con determinazione di resistenza e stato di corrosione
Indagini geognostiche
Sondaggi e prove in situ
Prove geotecniche di laboratorio
Rilievi
Rilievi attraverso apparecchiatura Laser Scanner
Rilievi celerimetrici agli imbocchi delle gallerie
Difettologie prevalenti nelle gallerie
A valle della fase di indagine e interpretazione delle prove
viene stilato un report da parte di un tecnico specializzato
nelle ispezioni delle gallerie, con individuazione di tutte le
tipologie di difetti sia lineari che puntuali individuati. Al fine
di permettere l’individuazione corretta ed univoca delle criticità,
è in fase di redazione un catalogo dei difetti riscontrabili
in galleria, contenente la descrizione degli stessi e
l’indicazione della metodologia di indagine. La casistica più
frequente (sebbene non esaustiva), raggruppata per macro-gruppi,
viene individuata in tab. 5.
Per ciascuno dei difetti individuati durante l’ispezione approfondita
dovranno essere registrate le seguenti informazioni:
1. Materiale di cui è composto l’elemento/sotto-elemento sul
quale si sta riscontrando il difetto;
2. Codice numerico che individua univocamente il difetto;
3. Numero dell’elemento su cui è stato riscontrato il difetto.
4. Gravità del difetto, da esprimere su una scala 1 (pessimo)
– 5 (ottimo);
TAB. 5 DIFETTOLOGIE PREVALENTI RISCONTRABILI IN GALLERIA
Ammaloramenti corticali
Macchie di umidità
CLS dilavato/ammalorato
Vespai
Efflorescenze
Ristagni d’acqua
Presenza di muschio e/o piante
Sfaldatura/distacchi lineari
Riprese di cls deteriorate
(riparazioni preesistenti)
Fessure
Fessure Verticali
Fessure Diagonali
Fessure Longitudinali
Fessure Trasversali
Microfessure da ritiro
Fessure Reticolari
Difetti strutturali
Armatura Ordinaria Scoperta/Ossidata
Riduzione Sezione Armatura
Danni da Urto
Vuoti a tergo rivestimento (rilevo strumentale)
Idraulica
Allagamento
Percolazione attraverso fessure/giunti
Infiltrazioni
Risalita acqua/terreno da arco rovescio
Formazione ghiaccioli
Deformazioni
Spostamento orizzontale dei piedritti
Deformazione radiale/fessurazione nicchie
Sollevamento piano viabile/danneggiamento
arco rovescio
Fessure Reticolari
Un intervento provvisionale efficace ed esemplare
Tra gli esempi più recenti di “tipologici di intervento” (a cui ne aggiungeremo di ulteriori nelle pagine successive), rivolgiamo l’attenzione
alle immagini riunite in fig. 5, che documentano un intervento a carattere provvisionale eseguito da Anas nel settembre
2020 nella galleria Poggio, al km 142+300 della SS3 bis (itinerario E45). A seguito di un incendio divampato da un mezzo pesante
in transito in prossimità di un imbocco, si erano verificati rigonfiamenti e distacchi diffusi dello strato corticale del rivestimento,
risalente a un intervento di ripristino con betoncino eseguito alcuni anni fa. Il tempo di esposizione alle fiamme è stato pari a circa
un’ora. L’intervento provvisionale è consistito nella posa in opera di un sistema di pannelli pre-assemblati multistrato composti
da: 1) griglia in poliestere ad alta tenacità rivestita in PVC e strato in geotessile; 2) rete in GFRP maglia 150/77 filo 10/8; 3)
piatti preforati di ripartizione dei carichi in GFRP sezione 65x10 mm. I pannelli sono stati ancorati al rivestimento esistente mediante
tasselli in acciaio inox. Il carattere modulare e la notevole rapidità esecutiva dell’intervento sono adatti alle situazioni di
emergenza e consentono, in breve tempo, di mettere in sicurezza il tratto interessato dai distacchi.
4a
4b
4c
5
Segregazione inerti
Fessure longitudinali
Fessure superficiali a maglia
4. Rassegna di alcune
delle principali difettologie
riscontrabili nelle gallerie
stradali
5. Intervento di emergenza
per il contenimento dei
distacchi corticali eseguito
sulla galleria Poggio al
km 142+300 della SS3bis:
situazione pre-intervento
con autocarro incendiato
fermo in galleria e distacchi
dello strato corticale
del rivestimento provocato
dall’incendio (a b);
pannello preassemblato (c);
posa in opera del presidio
temporaneo (d, e)
Gallerie
Gallerie
8-9/2020 12/2015 leStrade
con

56
57 LS
TAB. 6 TIPOLOGICI DI INTERVENTO PER IL RIPRISTINO CONSERVATIVO DELLE GALLERIE
Intervento tipologico
Riparazione di fessure asciutte/umide
o in presenza di stillicidio/flusso d’acqua
(TAV. 5 e TAV. 6 sito Anas)
Riparazione delle fessure diffuse in presenza
di stillicidio/flusso d’acqua (TAV. 7 sito Anas)
Intervento di riparazione su vespai
(TAV. 8 sito Anas)
Ripristino corticale di spessore ≥ 50 mm
(TAV. 9 sito Anas)
Pulizia profonda e verniciatura
(TAV. 11 sito Anas)
Rivestimento drenante calotta e piedritti mediante lamiera
grecata e pannelli illuminotecnici
(TAV. 12 sito Anas)
Rivestimento con lastre predalle e armatura prefabbricata
(TAV. 13 sito Anas)
Ripristino giunto di costruzione mediante malte armate con
rete in GFRP e sigillatura con resine
Riempimento dei vuoti a tergo del rivestimento mediante
iniezioni di malta cementizia
Intervento (provvisionale) di contenimento localizzato
mediante pannelli
pre-assemblati in GFRP
Difettologia
- Fessure Verticali
- Fessure Diagonali
- Fessure Longitudinali
- Fessure Trasversali
- Percolazione attraverso fessure
- Fessure Reticolari
- Percolazione attraverso fessure
Vespai
- Cls dilavato/ammalorato
- Sfaldatura/distacchi lineari
- Riprese di cls deteriorate (riparazioni preesistenti)
- Armatura Ordinaria Scoperta/Ossidata
- Riduzione Sezione Armatura
- Danni da Urto
- Macchie di umidità
- Efflorescenze
- Ristagni d’acqua
- Presenza di muschio e/o piante
- Allagamento
- Percolazione attraverso fessure/giunti
- Infiltrazioni
- Formazione ghiaccioli
In tutti i casi (difetti osservati o dati strumentali acquisiti)
in cui sia necessario il consolidamento dell’intera sezione
- Cls dilavato/ammalorato in corrispondenza dei giunti
- Percolazione attraverso i giunti
Vuoti a tergo del rivestimento (rilevo strumentale)
Distacchi corticali (In situazioni di emergenza che
richiedono un presidio temporaneo in attesa di interventi
risolutivi di carattere definitivo)
6. Esempio di riparazione
fessure: applicazione
di packer meccanici
e iniezioni con resina
epossidica a bassa viscosità
7. Intervento strutturale
di rivestimento con lastra
predalle e armatura
prefabbricata
8. Esempio di intervento
di ripristino e sigillatura
giunti con malta e rete
in GFRP
6a
strutturale della porzione danneggiata. La tab. 6 mostra i tipologici
di intervento attualmente adottati, e in fase di sviluppo,
da Anas e la problematica a cui ciascuno di essi intende porre
rimedio. Alcuni dei tipologici sono pubblicati e liberamente
consultabili all’indirizzo web https://www.stradeanas.it/
it/lazienda/attivit%C3%A0/documenti-tecnici
Osservazioni conclusive
Il notevole patrimonio di gallerie gestite da Anas SpA e l’aumentata
sensibilità verso il suo mantenimento hanno spinto la società
a dotarsi degli strumenti necessari elaborando una metodologia
di approccio analitica. In particolare Anas ha predisposto
un sistematico controllo delle condizioni statiche e di buona
conservazione delle sue gallerie con uno screening trimestrale
(ispezioni ricorrenti) in grado di fornire informazioni generali
sull’evoluzione delle condizioni delle strutture, degli impianti e
del piano viabile. Le ispezioni trimestrali sono eseguite da personale
Anas della struttura territoriale di riferimento mediante
7a 7b 7c
6c
6b
Gallerie
5. Estensione percentuale da valutare rispetto alla misura
del singolo elemento.
Tipologici di intervento
Le NTC 2018 e la successiva circolare esplicativa specificano
che è opportuno che gli interventi in progetto per strutture
esistenti siano primariamente finalizzati all’individuazione
e all’eliminazione o riduzione di carenze e criticità locali
che possano incidere sulla capacità strutturale, per poi prevedere
l’eventuale rafforzamento della costruzione nel suo
complesso. La circolare specifica inoltre che interventi mirati
all’eliminazione di specifiche criticità locali, pur con opere
di modesto impatto economico e senza alterare sistemi d’equilibrio
venutisi a creare nel tempo, possono infatti produrre
aumenti sensibili della sicurezza. Gli interventi sulle strutture
esistenti vengono classificati nelle seguenti categorie:
• Interventi di riparazione o locali: interventi che interessino
singoli elementi strutturali e che, comunque, non ridu-
cano le condizioni di sicurezza preesistenti;
• Interventi di miglioramento: interventi atti ad aumentare
la sicurezza strutturale preesistente, senza necessariamente
raggiungere i livelli di sicurezza fissati dalla norma;
• Interventi di adeguamento: interventi atti ad aumentare
la sicurezza strutturale preesistente, conseguendo i livelli di
sicurezza fissati dalla norma.
Gli interventi che verranno illustrati nel seguito appartengono
alla tipologia di interventi di risanamento corticale e locale
per i quali la standardizzazione in atto appare sicuramente
più corretta ai fini dell’allungamento della vita utile dell’opera
e della velocità di intervento in opere sotto traffico. Ricadono
in questa categoria gli interventi che non alterano significativamente
il comportamento globale della struttura della galleria:
l’obiettivo sulla base del quale è valutata l’ammissibilità
dell’intervento è un aumento della sicurezza di almeno una
porzione della struttura, ovvero, nel caso di danni subiti, quello
del mantenimento o dell’incremento dell’originaria efficacia
Bibliografia
[1] Circolare 19/07/1967 n.
6736/61A1 del Ministero dei lavori
pubblici - Controllo delle condizioni
di stabilità delle opere d’arte
stradali.
[2] Circ. LL.PP.-Pres. Cons. Sup.
Serv. Tecnico Centr. 25 febbraio
1991, n. 34233 Legge 2-2-1974,
n. 64 - Art.1 D.M. 4-5-1990 -
Istruzioni relative alla normativa
tecnica dei ponti stradali.
[3] Circ. 07/07/2020 n. 0000269
del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti.
[4] Norme Tecniche Costruzioni
2018 (NTC) e Circolare applicativa
2019.
8a
8b
controlli visivi e rappresentano un primo livello di approfondimento,
per la definizione dello stato di conservazione delle gallerie,
definito in forma sintetica da tre Indici di Stato (IS) relativi
a strutture, impianti e piano viabile. Al fine di consolidarne i
risultati, viene pianificata una seconda fase ispettiva, maggiormente
approfondita e svolta da personale specializzato, sulle
gallerie che mostrano indici inferiori a un certo valore di soglia.
A valle dell’ispezione approfondita, è possibile stabilire e pianificare
la priorità degli interventi da progettare. Sulla base dei
risultati di tutte le attività di sorveglianza ed ispezione disponibili,
viene redatto un piano di indagini ad hoc (rilievi, sondaggi,
prove di sito e di laboratorio) volto a caratterizzare in maniera
oggettiva e quantitativa lo stato dell’opera.
I risultati di questa campagna investigativa costituiranno il
punto di partenza per la progettazione di opportuni interventi
manutentivi attraverso, quando possibile, tipologie prestabilite
di intervento. nn
Gallerie
8c
con

A power change
that changes
everything
59 LS
1
Trafori Alpini
La Torino-Lione
in piena corsa
Mauro Armelloni
Gallerie
MAXIOPERA AUTORIZZATA E FINANZIATA. CON 4 MILIARDI DI GARE IN ATTO
TRA ITALIA E FRANCIA E UN AVANZAMENTO DI SCAVO PARI AL 18% DI TUTTE LE
GALLERIE. AGGIORNAMENTO SULLA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE,
TRA PROCEDURE SBLOCCATE, CANTIERI ATTIVATI E DI PROSSIMA ATTIVAZIONE,
IN ITALIA E IN FRANCIA, GRANDI APPALTI “IN ORARIO” E MISURE DI TUTELA
STRAORDINARIE, DATO IL PERDURARE DELL’EMERGENZA COVID-19.
United. Inspired.
Scooptram ST14B – battery
La flotta elettrica a batteria consente risparmi in termini di manutenzione,
ventilazione e raffreddamento e offre la grande opportunità di ridurre
l'impatto ambientale e creare un luogo di lavoro più salubre per gli operatori.
Il futuro è elettrico.
epiroc.com
1. Nel ventre della nuova
Torino-Lione in realizzazione:
il tunnel di Saint-Martin-La-
Porte in Francia
Il punto sulla Nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione, maxiopera
europea. In attesa dello sviluppo ulteriore dei
suoi cantieri (ce ne occuperemo ancora e a fondo a partire
dal numero di novembre in cui tornerà il dossier Gallerie)
e con il prezioso aiuto di TELT, che tra il luglio e l’agosto scorsi
ha collaborato con leStrade per strutturare questa sintesi. Iniziamo
dagli aspetti di sostenibilità economica della maxiopera.
Il finanziamento UE di 814M€ fino al 2022 è stato consolida-
to, con la firma dell’amendment al Grant Agreement da parte
degli Stati e l’UE il 17 aprile 2020. TELT, da parte sua, è impegnata
nell’attuazione del programma che impone il rispetto di
258 milestone. Stiamo dunque parlando di un’opera strategica
che ha concluso il suo iter autorizzativo, ha i finanziamenti
necessari dedicati sul bilancio dello Stato, ha 4 miliardi di gare
in corso in Francia e in Italia, a differenza di altre infrastrutture
è cantierabile e potrebbe già dal 2020 attivare circa 200
8-9/2020

60
M€ di appalti soltanto in Piemonte. L’opera, inoltre, comporta
importantissimi investimenti e ricadute positive sia in Italia
sia in Francia, ma con l’UE come principale finanziatore. In
Italia avrà un effetto positivo sul rapporto deficit/PIL già nella
fase di costruzione (non occorre aspettare la messa in esercizio):
1€ speso nella realizzazione produce infatti un contributo
al PIL di 3,77 €. Tra il 2020 e il 2028 a fronte di una spesa
annua di 350M€ verrà generato un aumento del PIL annuo di
+ 1,32M€ (fonte: Gruppo Clas).
Avanzamento lavori
Per quanto riguarda l’esecuzione, sono attualmente attivi,
spiegano sempre da TELT, 6 cantieri tra Italia e Francia. Sommando
l’eseguito nei due Paesi, possiamo aggiungere che è
stato scavato oltre il 18% (circa 30km) dei 164 km di gallerie
previste per il completamento dell’opera (2 tunnel paralleli, 4
discenderie già realizzate e 204 by-pass di sicurezza, nonché
68 km di sondaggi geognostici e carotaggi). È stato completato
lo scavo meccanizzato dei primi 9 km del tunnel di base
in cui passeranno i treni) nel cantiere di Saint-Martin-La-Porte
(Francia), dove procede lo scavo in tradizionale, mentre avanzano
i lavori di costruzione del polo intermodale provvisorio a
Saint-Jean-de-Maurienne (Francia), dove sorgerà la stazione
internazionale. Sempre in Francia sono stati inoltre avviati i
lavori per la tranchée couverte, galleria artificiale di entrata al
tunnel di base, lato Francia. Infine, è in corso il consolidamento
delle dighe di protezione lungo il fiume Arc, a Saint-Julien-
Montdenis e Villargondran.
In Italia è stata completata la prima fase dell’allargamento
del cantiere di Chiomonte (impegnando 150 addetti di 7
aziende del territorio) che diventa il cantiere del tunnel di
base, secondo la variante approvata nel 2018. Inoltre, è stata
assegnata la realizzazione delle nicchie di interscambio di
Chiomonte. Il contratto, del valore di 40 milioni di euro, prevede
la realizzazione di 23 nicchie nella galleria della Maddalena
per facilitare il transito dei veicoli di cantiere (una curiosità
indicativa dell’attenzione per ogni aspetto dell’opera: è
stato terminato il corridoio ecologico che, secondo prescrizioni
CIPE, prevede la migrazione della farfalla protetta dall’UE
che vive in aree limitrofe al cantiere e la sua pianta nutrice,
per salvaguardare la convivenza con il cantiere stesso). Ancora
una notizia lato Italia: sono iniziate le prime operazioni
di ricognizione a Salbertrand (TO) in vista dell’insediamento
del sito di smistamento e valorizzazione dello smarino proveniente
dal cantiere del tunnel di base dove sarà posta la fabbrica
dei conci per il rivestimento della galleria.
Le gare in pista
Appaltato il 21% dei lavori totali previsti per l’opera, tra Italia
e Francia, sono in corso gare per i lavori del tunnel di base per
un valore totale di oltre 3 miliardi di euro; per le 4 principali
gare lanciate negli ultimi mesi hanno presentato la propria
candidatura oltre 100 imprese internazionali.
Ad oggi sono già stati spesi e impegnati per l’opera 3,2 miliardi
di euro.
In Francia, è stato assegnato l’appalto dei lavori di realizzazione
dei pozzi di ventilazione ad Avrieux del valore di 220 milioni
di euro. In Italia, sono stati assegnati 5 appalti ravvicinati per
un totale di circa 40 milioni di euro: monitoraggi ambientali,
sicurezza sul lavoro, gestione dei materiali di scavo e protezione
e mantenimento dei cantieri. È in corso la gara dei due
lotti pari a 2,3 miliardi di euro per i lavori sul tunnel di base nel
territorio francese: le aziende hanno iniziato la consegna delle
offerte, l’assegnazione è prevista per fine anno.
In corso anche la gara per il lotto italiano del tunnel di base lungo
12,5 km (valore circa 1 miliardo di euro): conclusa la fase
di presentazione delle candidature e nei prossimi mesi saranno
inviati i capitolati alle società̀ idonee. L’assegnazione è prevista
nel 2021. È stata quindi lanciata la gara d’appalto per la
realizzazione dello svincolo autostradale di Chiomonte (Italia)
da parte di Sitaf. Questa nuova opera, faciliterà l’accesso
dei mezzi dall’A32 alla Maddalena e porterà alla costruzione
di una nuova infrastruttura, ora funzionale al cantiere ma destinata
a rimanere a servizio del comune di Chiomonte a lavori
terminati. Lanciata anche la gara d’appalto per affidare la
gara relativa allo spostamento dell’autoporto di Susa, per i lavori
nella Piana afferenti al tunnel di base.
Aggiornamento Covid-19
Tutti i 6 cantieri attivi per la tratta transfrontaliera della Torino-
Lione sono operativi dopo l’adeguamento alle misure di sicurezza
disposte dai due governi per l’emergenza Covid-19 esplosa
a inizio marzo. In particolare il cantiere di Saint-Martin-La Porte,
dove si scava il tunnel di base con metodo tradizionale, non
si è mai fermato, ma ha visto una riduzione dei turni di lavoro
in modo da garantire la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori.
Negli altri cantieri, dove sono sempre state garantite
la sicurezza e la manutenzione delle opere, le attività sono progressivamente
riprese dopo alcune settimane necessarie ad
adeguarsi a tutti i protocolli di sicurezza. In base alle indicazioni
date dai governi italiano e francese, le imprese al lavoro sui
cantieri della Torino-Lione mettono in atto le misure preventive
necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori. nn
2. Il grande cantiere della
tranchée couverte, la galleria
artificiale d’ingresso
dal lato francese del tunnel
3. Un’immagine d’archivio
del cantiere di Chiomonte,
in trasformazione: l’area è
e sarà il principale cantiere
italiano
2 3

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n Le opere che sorgono dalla testa e dalle braccia
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64
Fatti, Opinioni e Buon Costruire
Le opere che sorgono
dalla testa e dalle braccia
Da 15 anni, data d’avvio 2005, la Tensofloor realizza
pavimenti industriali in post-tensione progettati.
Da 15 anni ogni giorno i suoi specialisti calcano i
cantieri di tutta Italia e mettono in atto, semplice a dirsi
difficile a farsi, un protocollo, che parte dal progetto -
del pavimento e del calcestruzzo - e arriva al controllo.
Due pilastri che devono viaggiare insieme. In tutte le
opere costruite. Negli ultimi mesi in Campania, lungo il
Litorale Domitio, è aperto un cantiere, anzi tanti cantieri.
Quelli che porteranno alla realizzazione di un nuovissimo
sistema di depurazione delle acque, che getterà le basi,
tra le altre bazzecole, quisquilie e pinzillacchere, per
dirla con Totò, per una riqualificazione complessiva
del litoriale a fini turistici. E meno male! A proposito
di getti, le vasche in calcestruzzo del Lotto 1 sono
impermeabilizzate “dall’interno”: ovvero nella mescola è
stato previsto un compound altamente innovativo, della
stessa famiglia, peraltro, che viene impiegata per rendere
durevoli i pavimenti Tensofloor: Aeternum. I nostri lettori
lo conoscono bene, un po’ meno alcuni settori della
comunità tecnica, ma è solo questione di tempo, perché
i suoi benefici sono comprovati: dai ponti alle gallerie alle
opere idrauliche, per l’appunto. Un addetto ai lavori ci
ha riferito che oggi il calcestruzzo “classico”, base, terraterra,
è un po’ come la cabina telefonica. Appartiene a
un’altra era. Oggi, la chimica ha fatto passi da gigante
ed è sempre più sostenibile, anche economicamente.
L’additivo, o il compound, non dovrebbe essere più un
optional, ma un alleato fisso nella sfida alla durabilità. In
attesa che lo diventi concentriamoci su queste due storie,
incentrate sulle teste (pensati) e sulle braccia (che si
danno da fare). Mentre nei convegni, che peraltro non ci
sono quasi più, i fiumi di parole si fanno sempre più rivoli,
chissà perché. (Fabrizio Apostolo)
A cura di leStrade
in collaborazione con
Istituto Italiano
per il Calcestruzzo
Fondazione per la Ricerca
e gli Studi sul Calcestruzzo
FOCUS Il Fatto
Litorale Domitio: maxi-risanamento in corso
sotto il segno di qualità costruttiva e durabilità
Stefano Lancellotti
Tecnologo Edile
Consulente Tekna Chem Group
Un intervento epocale, anche in ragione della sua
complessità. Una grande sfida progettuale e costruttiva
che, se condotta con i crismi del “buon progettare”
e del “buon costruire”, argomenti trattati in questa
rubrica, potrà davvero portare benefici a lungo termine
al territorio di riferimento, essenzialmente, ma anche
all’intero sistema Paese che potrebbe aggiungere una
nuova “grande bellezza” a forte attrazione turistica al
suo già nutritissimo carnet. Il governatore della Regione
Campania Vincenzo De Luca l’ha definito “Uno dei grandi
progetti a cui vale la pena dedicare anni di impegno,
per dare una nuova prospettiva di lavoro a intere generazioni
future”. Un lavoro peraltro che, come vedremo
tra breve, è già ben radicato nel presente. Oggetto del
discorso è l’attività di risanamento - finalmente e ufficialmente
partita - della fascia costiera campana nota
come “Litorale Domitio” che va da Pozzuoli al fiume Garigliano,
45 km di costa del Mar Tirreno per anni massacrata
e lacerata sul piano urbanistico, da fenomeni
di abusivismo, camorra e disordine urbano. L’obiettivo
primario è riqualificare e valorizzare quest’area sollevandola
dal degrado e promuovendola turisticamente
con il nome di Litorale Domitio Flegreo, nonché favorendo
il pieno sviluppo di una vera e propria economia
del mare, della straordinaria agricoltura del territorio e
del notevolissimo patrimonio storico-artistico-architettonico,
con una logica conseguenza della creazione di
migliaia di posti di lavoro.
Bandiera Blu
Il nome del progetto è “La Bandiera Blu del Litorale Domitio”:
si tratta del primo, indispensabile strumento attraverso
cui si potrà partire (anzi, come accannavamo
si è già partiti...) per realizzare un insieme coordinato
e sinergico di azioni di miglioramento dell’ambiente e
dei requisiti di balneabilità di un tratto di costa che da
1. Una vasca dell’intervento in corso di esecuzione
3. Aeternum Proof in sacchi
oltre 40 anni detiene la “bandiera nera” della balneabilità
campana. L’investimento totale di questo primo,
grande risanamento – che ammonta a circa 80 milioni
di euro e trova origine in un contributo del Fondo europeo
di sviluppo regionale per il periodo di programmazione
2014-2020 - prevede in primis la ristrutturazione
e il rinnovamento di numerosi impianti di depurazione
e trattamento delle acque reflue, in sette comuni della
provincia di Caserta: Carinola, Cellole, Castel Volturno,
Francolise, Mondragone, Sessa Aurunca e Villa Literno.
Le nuove infrastrutture aiuteranno a ristabilire l’attrattiva
del Litorale Domitio per il settore turistico risolvendo
la mancata depurazione delle acque causate dall’inquinamento
dei fiumi Volturno, Agnena, Savone e Gariglia-
2. L’architetto Stefano
Lancellotti in cantiere
65 LS
no ed eliminando il rilascio di acque reflue in mare da
canali e fossati che generano drammatici effetti negativi
sul litorale Domitio/Aurunco. Il progetto affiancherà,
nel corso del suo sviluppo, l’attuazione del futuro, mastodontico
“Masterplan per il litorale domitio-flegreo”
per il quale si sta ragionando su proposte pari a circa 4
miliardi di euro di finanziamenti. L’obiettivo, sempre lo
stesso: affrontare e risolvere una volta per tutti il problema
della riqualificazione di una delle aree di maggiore
prospettiva di sviluppo della Campania.
Operazione depurazione
Entrando nel merito degli interventi tecnici, dobbiamo
dire innanzitutto che la vasta area interessata dal
progetto, pari a un quinto della Provincia di Caserta,
è caratterizzata da una morfologia e orografia che
vede la presenza ravvicinata di aree a livello del mare
e fasce collinari anche di notevole altezza, che danno
vita a barriere fisiche tra i territori, rendendo difficile
e oneroso, come è immaginabile, realizzare condotte
fognarie che recapitino tutti i liquami in un unico
impianto di depurazione. Di qui la necessità di un approccio
progettualmente policentrico ed estremamente
reticolare. Dal punto di vista tecnico, gli interventi
Materiali
Laboratorio Concretezza
8-9/2020 leStrade
4. Il compound Tekna Chem
nell’impianto di premescolamento
5. Getto del calcestruzzo
nei casseri di una vasca
8-9/2020

66
6. Consistenza e coesione dell’impasto
possono essere classificabili nelle seguenti tipologie:
Tipo 1 - Integrazione dei sistemi fognari e drenanti per
il collegamento delle nuove aree agli impianti di depurazione
esistenti;
Tipo 2 - Costruzione di una nuova rete di depurazione al
servizio delle aree sprovviste di tali infrastrutture, con
relativi collegamenti fognari.
I lavori sono articolati in due lotti costruttivi:
Lotto 1 - Comuni di Francolise, Sessa Aurunca, Carinola
e Cellole; 44.044.368,60 euro (esecuzione avviata
con consegne a fasi);
Lotto 2 - Comuni di Mondragone, Castelvolturno, Villa
Literno; 35.955.631,40 euro (lavori in corso).
Il Lotto 1
Il Lotto 1 è stato affidato a un raggruppamento temporaneo
di imprese la cui mandataria è il Consorzio Stabile
Infratech (infratech.it) di Napoli che ha preso in carico
le attività attraverso la costituzione della consortile
Blu. All’interno del consorzio il ruolo di regista operativo
delle attività in cantiere fa capo a Edilgen SpA, sede
sempre a Napoli (edilgen.net), azienda costituita nel
1988 e specializzata in opere edili e bonifiche ambientali.
Responsabile tecnco esecutivo delle lavorazioni è il
Tre domande a Michele Ianniello
Responsabile lavori del Lotto 1
Geometra, ci racconta in sintesi il progetto in cui siete impegnati?
Il progetto del primo lotto, a cura della consortile Blu in cui è impresa mandataria
il Consorzio Stabile Infratech, prevede la realizzazione di 64 km di fognature
di due tipologie, miste e nere, nonché di 11 depuratori dislocati in quattro
comuni. Si tratta di una serie di interventi molto complessi, articolati in fasi anche
per quanto riguarda le consegne lavori, che avvengono progressivamente
(la prima, nel giugno 2019). Attualmente, stiamo realizzando alcune condotte
(che andiamo a reinterrare con la tecnica del terreno misto a cemento,
più affidabile rispetto alle soluzioni tradizionali) e completando i lavori di ampliamento
di un depuratore che ha previsto la costruzione di 6 nuove vasche.
Entriamo nello specifico delle vasche in calcestruzzo e della loro tecnica
costruttiva.
Stiamo parlando di circa 80 strutture dalle misure variabili (si va dai 15x12 m
ai 30x15 m). Il punto chiave, in questo caso, è l’impermeabilizzazione. Personalmente,
in passato avevo già avuto modo di impiegare con soddisfazione i
procedimenti cosiddetti a “vasca bianca” proprio insieme all’arch. Lancellotti.
Quando poi mi è stato affidato l’incarico di capocantiere in questo progetto e
ho appurato che era prevista l’impermeabilizzazione interna delle vasche con
prodotti osmotici, ho ritenuto utile proporre alla Direzione Lavori una modifica:
geometra Michele Ianniello, che intervistiamo in un box
a parte, che si sta occupando, con il suo team, di “calare”
il progetto, anche con le sue inevitabili “inesattezze”,
nella complicatissima realtà dei siti e dei cantieri, nonché
promuovendo soluzioni costruttive innovative finalizzare
all’ottenimento di numerosi vantaggi, nel “qui e ora”,
ovvero nel corso delle lavorazioni, ma anche e soprattutto
nel futuro. Ovvero garantendo qualità e durabilità.
Calcestruzzo innovativo
Circa 80 nuove vasche in calcestruzzo a permeabilità
zero dalle varie funzioni, in oltre ben 11 depuratori
da realizzare. È questa un’opera nell’opera che gli esecutori
del Lotto 1 hanno inteso curare al meglio anche
puntando su una soluzione tecnica che sta suscinando
sempre più apprezzamenti nella filiera che conduce dal
progetto alla realizzazione dell’opera costruttiva. Al progetto
originario, che prevedeva l’impiego di un calcestruzzo
tradizionale rivestito con impermeabilizzante a
basso spessore in cemento-polimero modificato, l’impresa
- con l’approvazione della direzione lavori e accogliendo
l’indicazione dello scrivente Tecnologo Edile,
funzione sempre più cruciale per l’ottimizzazione di sistemi
funzionali a raggiungere le prestazioni richieste
Laboratorio Concretezza
impiegare, al posto dei suddetti prodotti, del calcestruzzo
additivato con il compound Aeternum Proof.
Le ragioni: le aumentate prestazioni, e quindi
durabilità delle opere, ma anche il fatto che si evitano
lavorazioni aggiuntive con personale all’interno
delle vasche, che sono spazi confinati. Un
grande beneficio per quanto riguarda la sicurezza.
Sul piano delle performance, le prove eseguite
dal progetto, individuando le migliori soluzioni e i materiali
più idonei all’impresa - ha apportato un cambio di
rotta, puntando su un calcestruzzo che fa coincidere l’elemento
strutturale con l’impermeabilizzazione, ovvero
additivato con Aeternum Proof. Il risultato: realizzazione
di un “oggetto” unico a prestazioni praticamente
raddoppiate (anzi, di 80 oggetti unici...) e benefici sotto
ogni aspetto, dalla lavorabilità (aumento immediato
delle resistenze) alla durabilità, alla totale impermeabilità,
fino alla sostenibilità economica dell’operazione.
Aeternum Proof, per entrare nei particolari della soluzione,
è un compound reattivo in polvere di nuova generazione
sviluppato da Tekna Chem, adsorbito su nanomicrosilicati
attivi che unisce all’elevata attività pozzolanica di questi
ultimi, una straordinaria reologia, fluidità in assenza di
segregazioni, notevole resistenza sia alla compressione
meccanica che all’aggressioni chimiche ed atmosferiche
e soprattutto un’impareggiabile impermeabilità del calcestruzzo.
È costituito da particelle sferiche della dimensione
di qualche centesimo di micron, con una superficie specifica
elevatissima superiore a 220.000 cm²/g (Blaine).
Caratteristica che gli conferisce un’elevata dispersione e
reattività sui granuli di cemento e un’elevata capacità di
captare e fissare la calce libera trasformandola in silicato
di calcio idrato stabile e irreversibile. Nonostante la sua
elevatissima superficie specifica il compound, avendo al
suo interno un additivo superfluidificante di ultima generazione
e un trasferitore di fase, garantisce, senza alcun
impiego di additivi aggiuntivi, calcestruzzi di ottima lavorabilità,
senza fenomeni di bleeding, senza ritiri e con prestazioni
finali superiori e durevoli.
Un calcestruzzo con Aeternum Proof risulta avere, in ultima
analisi, impermeabilità totale, anche all’aria. O, in
altre parole “permeabilità zero”. Nulla che possa danneggiare,
dunque, passa. Nulla si insinua. E l’impasto,
come si suol dire, è tutta un’altra cosa. nn
hanno dato soddisfazione a noi dell’impresa così come al Direttore Lavori, l’ingegner
Sergio Lucianetti, che ha accolto favorevolmente questa innovazione.
Che ruolo assegna al materiale-calcestruzzo all’interno dei progetti di
costruzione?
Ho avuto l’opportunità di collaborare a diversi lavori di costruzione in calcestruzzo
in Germania e devo confessare che la “cognizione di causa” sull’importanza,
sulla crucialità di questo materiale è molto diversa rispetto a quanto si è
verificato, storicamente, dalle nostre parti. Si tratta di un materiale fondamentale,
che deve essere curato al massimo, proprio per conseguire gli obiettivi
della qualità, della sicurezza e della durabilità dell’intera opera eseguita. Nelle
costruzioni, del resto, non dovremmo mai dimenticarci che siamo gli eredi degli
antichi Romani, le cui testimonianze sono arrivate (in molti casi intatte) fino
a noi. La domanda che dobbiamo porci è la seguente: come possiamo lasciare
ai posteri buone opere in calcestruzzo? Per esempio puntando sui fattori della
progettualità, della corretta esecuzione e dell’innovazione.
7. Il geometra Ianniello
8-9/2020 leStrade
FOCUS L’Opinione
Progetto sì... progetto no...
progetto solo se...
Silvio Cocco
Presidente Fondazione IIC
la solita storia di sempre, un’ottima idea da attuare
immediatamente, un’opposizione alla ragione
È
da parte della “non-cultura”, un aggiustamento politico
affinché tutto resti come prima. Penso che si stia
perdendo ancora una volta il treno per giungere alla
destinazione del buon costruire, per creare qualità programmata
che si trasformi in economia concreta, a tutto
vantaggio di chi da sempre cerca, navigando nel
mare dell’incompetenza e del facile equivoco, il facile
guadagno. Il pavimento industriale è struttura e come
tale deve essere progettato in ogni suo particolare. È
struttura perché su di esso insistono carichi fissi e mobili
importanti o meno, ma pur sempre carichi. È struttura
perché su di esso, con le macchine, tra gli scaffali
o le aree di stoccaggio si muovono persone che lavorano
e la sicurezza del tutto deve essere solo affidata a
un progetto redatto da un professionista competente.
È impensabile concepire pavimenti industriali per carichi
importanti, per i quali è d’obbligo il progetto, e pavimenti
industriali per carichi leggeri dove il progetto non
è necessario: questi ultimi saranno confinati a ospitare
una limitatissima schiera di utenze, oppure saranno
il rifugio dei soliti furbetti, e visto la nostra consacrata
abitudine al “non controllo”, vedi la certificazione FPC,
consentiranno - come già detto - a creare quel prato
chiaro-scuro dove possano pascolare i soliti noti. Il pavimento
progettato e di conseguenza seguito in ogni
fase della sua costruzione darebbe una grossa svolta al
settore, conducendolo velocemente verso una riabilitazione
professionale unica nella sua storia. Conseguentemente,
darebbe un abito nuovo - un abito di grande
professionalità e legalità - a tutti gli operatori. Perché
allora le associazioni hanno dato gran clamore, con convegni
e alte manifestazioni, alla sortita della proposta di
pavimenti industriali progettati e poi più nulla? E poi si-
9. Floortek di Tensofloor: il pavimento
progettato è realtà (da ben 15 anni)
lenzio assoluto? Forse la questione
ha spaventato talmente tutti che si
è preferito il silenzio, nella speranza
dell’oblio. Nella speranza che tutto
resti come da sempre vuole chi non
sa, e malgrado tutto riesce a fare.
8. Silvio Cocco: geometra,
Il futuro in opera
già da 15 anni
Personalmente ho avuto modo di sperimentare cosa significa
realizzare il pavimento progettato con il mio sistema
Floortek-Tensofloor già dal 2005 e per i 15 anni
succesivi, durante i quali ho avuto tutte le conferme,
semmai ve ne fosse stata la necessità, di quello che è il
vero significato di una pavimentazione progettata, prima,
durante e dopo l’esecuzione. Floor tek è un pavimento
in postensione, ma il suo percorso è adattabile a
ogni tipo di pavimentazione industriale. È un pavimento
industriale progettato: il progetto investe ogni sua fase,
dal concepimento al collaudo.
Dopo una prima indagine, partendo dal progetto generale,
al quale oggi ci “allacciamo” nella speranza che un
domani il progetto dell’opera preveda anche il progetto
della pavimentazione industriale, il nostro staff tecnico
interviene già sulla formazione del sottofondo, controllando
i materiali impiegati e il sistema di formazione
dello stesso, per poi, attraverso le necessari prove
di piastra, convalidarne la perfetta idoneità, fornendo
al progettista i dati necessari alla progettazione come
la resistenza media del sottofondo, valore che assieme
al coefficiente di attrito del piano di posa, ai carichi fissi
e mobili previsti, nonché alle escursioni termiche della
zona, andrà a inserirsi nel range dei valori indispensabili
per procedere nel progetto. Progetto che determinerà
lo spessore della piastra e le relative armature
con il loro preciso posizionamento.
Il progetto, però, non si può limitare alla sola piastra senza
prevedere un particolare progetto del calcestruzzo che
si andrà ad impiegare: per poter fare ciò è necessario conoscere
la centrale di betonaggio deputata alla fornitura,
qualificarne le caratteristiche, controllare le certificazioni
dei materiali impiegati e, perché no, validarne la curva
granulometrica usata per la nostra fornitura, che non
è sempre aggiornata ai materiali presenti al momento
della fornitura. Quindi la qualifica, quindi il controllo del
materiale che ci verrà fornito, Il produttore che avrà seguito
con noi tutte le operazioni di qualifica si impegnerà
a garantirci la continuità della qualità insieme certificata.
Dalla qualifica non mancherà uno specifico riferimento ai
tempi di consegna di lavorabilità, di inizio presa, logicamente
compatibile con le condizioni atmosferiche, quindi
temperatura e umidità.
Il nostro servizio tecnico provvederà, nel caso, a intervenire
per migliorare, modificare, adattare, le caratteristiche
basilari del calcestruzzo alle esigenze dei getti da
tecnologo, imprenditore e anche
divulgatore di buone pratiche
eseguire, evitando ogni sorpresa
finale indesiderata, ovvero ferme
restando le caratteristiche di progetto
del calcestruzzo.
67
LS
Progettare la dignità
Dal progetto all’esecuzione, ogni operazione successiva
seguirà pedantemente quanto in progetto, sia la centrale
di betonaggio quanto l’arrivo in cantiere del calcestruzzo
godranno del cosiddetto presidio del getto: in assenza di
controlli di qualità previsti dalla certificazione FPC il nostro
progetto prevede l’intervento di tecnici qualificati al
carico delle autobetoniere, così come allo scarico; nonché
il controllo su ogni arrivo e autorizzazione allo scarico
solo dopo l’esito del controllo. Tutte le operazioni sono
certificate e fanno parte del dossier finale da consegnare,
insieme al progetto, al committente, al progettista
- che oggi siamo noi - alla compagnia di assicurazione:
già, perché un pavimento così concepito, così progettato,
gode di una copertura assicurativa decennale di sostituzione
d’opera totale.
È bello lavorare cosi. Orari di lavoro rispettati, operai coperti
totalmente da ogni rischio, operai che lavorano solo
negli orari consentiti dal CNL, ma soprattutto coperti per
la totalità da un’azienda italiana, e molti sanno cosa intendo
asserendo questo. Questo protocollo di esecuzione
io lo definisco progetto, né più né meno, ovvero pavimento
progettato. La validità di questo protocollo è confermata
dall’esecuzione in 15 anni di ben 2.000.000 di metri
quadri di pavimentazioni industriali. coperti da polizza di
assicurazione mai attivata. Un’enorme tranquillità per il
nostro committente, ma soprattutto per la mia azienda.
Concludendo, cari lettori e amici che vi interessate di
pavimenti industriali, o che siete coinvolti o interessati
a qualsiasi titolo alla materia, vi lancio un appello: facciamo
sì, tutti insieme, che il pavimento industriale sia
solo progettato, per l’interesse nostro e parimenti del
committente. Per l’interesse della comunità tecnica e
del buon costruire. Il nostro è stato ed tuttora è un lavoro
troppo duro, anche in quanto troppo spesso affidato
alla sorte: il pavimento industriale di qualsiasi dimensione
e portata purché progettato restituirà a tutti
noi dignità e soddisfazioni morali ed economiche. Progettiamo,
dunque, insieme al pavimento, anche e soprattutto
il nostro lavoro perché così facendo progetteremo
la nostra dignità. nn
8-9/2020

68
69 LS
Rinforzi Strutturali
Siano benedette
le fibre di carbonio
Mauro Armelloni
TORCELLO, UNO DEI GIOIELLI DELLA LAGUNA VENEZIANA, È STATO TEATRO
DI UN INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO E RESTAURO (DEL PONTE SANTA
MARIA) PARTICOLARMENTE IMPEGNATIVO CONDOTTO A BUON FINE ANCHE
GRAZIE ALLE SOLUZIONI RUREGOLD PER IL RINFORZO STRUTTURALE BASATE
SUI MATERIALI COMPOSITI D’ECCELLENZA, IN PARTICOLARE FRCM.
2
1. Il ponte Santa Maria
a Torcello, finemente
restaurato
2. Materiali compositi
FRCM di Ruregold
3. Intervento di rinforzo
in corso
4. L’opera eseguita
Venezia e la sua laguna rappresentano uno dei luoghi
più affascinanti e suggestivi del mondo, ma anche
uno dei più complessi sia per via delle particolari
condizioni ambientali, che sottopongono il suo eccezionale
patrimonio storico-architettonico a un lento ma costante
degrado, sia per la difficoltà di intervenire su edifici e manufatti,
di cui va preservata non solo l’integrità funzionale ma
anche la caratterizzazione materica ed estetica. Per questi
motivi è stata particolarmente impegnativa la sfida affrontata
nell’intervento di restauro che ha interessato il Ponte di
Santa Maria sull’isola di Torcello, uno dei più antichi e preziosi
insediamenti della laguna, che ha visto tra i suoi protagonisti
le soluzioni Ruregold per il rinforzo strutturale delle murature
con materiali compositi FRCM.
Intervento sfidante
Il Ponte di Santa Maria presentava diffuse e profonde fessurazioni
longitudinali sulla faccia intradossale, con conseguente
perdita di capacità portante della struttura ad arco - realizzata
in mattoni con malta a base di calce - nonché deformazioni
eccessive dei muri andatori; richiedeva perciò una serie
di interventi di restauro e consolidamento degli elementi
in pietra e della struttura muraria al fine di migliorarne l’assetto
statico, senza parallelamente alterarne l’aspetto esterno
né dover fare ricorso allo smontaggio e ricostruzione della
struttura portante. Del progetto e della Direzione Lavori
è stato incaricato l’ingegner Andrea Marescalchi; l’impresa
esecutrice è Area Restauro con Tiozzo Gianfranco. Dopo una
fase preliminare, consistente nella catalogazione di tutti gli
elementi della sovrastruttura al fine della loro ricollocazione
in opera una volta completato l’intervento, si è proceduto allo
smontaggio della pavimentazione e delle spallette del ponte
e all’esecuzione dei lavori di consolidamento strutturale veri
e propri, che hanno previsto il placcaggio estradossale della
sezione trasversale del ponte, coadiuvato da alcuni ancoraggi
a livello intradossale.
A questo scopo è stato utilizzato il sistema di rinforzo strutturale
FRCM con fibre di carbonio: l’utilizzo di C-Mesh 84/84
Ruregold ha permesso di operare nel rispetto della sagoma e
della struttura originaria garantendo unitamente alle prestazioni
meccaniche anche una durabilità adeguata, necessaria
alla luce delle condizioni di esposizione del ponte all’ambiente
salino. C-Mesh 84/84 è la rete bidirezionale in fibra di carbonio
da 84+84 g/m2 (84 g/m2 in ordito e 84 g/m2 in trama
per un’altezza di 100 cm) a cui si abbina MX-C 25 Muratura
matrice inorganica conforme alla norma UNI EN 998-2 specifica
per le applicazioni su supporti in muratura.
antisismico degli edifici in muratura. Il sistema Ruregold consente
di incrementare la capacità resistente di elementi strutturali
soggetti a taglio e pressoflessione, per azioni nel piano
e fuori piano, così come la duttilità in genere degli edifici in
muratura e la proprietà di dissipazione dell’energia. Il sistema
garantisce elevata affidabilità grazie al comportamento
post-fessurativo in condizioni di distacco.
Il sistema è applicabile anche su supporti umidi e senza l’uso
di protezioni speciali: C-Mesh 84/84 mantiene la normale
traspirabilità del supporto anche alle temperature molto
elevate o in relazione ai cicli di gelo/disgelo, evitando la formazione
di condensazione superficiale, possibile fonte di degrado
per le strutture murarie; la matrice inorganica MX-C
25 Muratura, inoltre, possiede una notevole capacità adesiva
al supporto e compatibilità chimico-fisica alla muratura.
Alle prestazioni tecniche il sistema Ruregold associa facilità di
posa e maneggevolezza nelle operazioni in cantiere: la rete
è facilmente movimentabile e applicabile, e la matrice inorganica
si posa come una malta cementizia tradizionale premiscelata
in sacco.
Per l’esecuzione dell’intervento è stato inoltre utilizzato
C-Joint, elemento di connessione in fibre unidirezionali di
carbonio per la realizzazione dell’ancoraggio fra le strutture
esistenti e il sistema di rinforzo FRCM. Il connettore, realizzato
a piè d’opera, è costituito da un fascio di fibre trattenute
all’interno di una speciale rete che conferisce una forma
cilindrica al sistema, applicato al supporto tramite la matrice
inorganica MX-C Joint. nn
3
4
Materiali
1
Rinforzo strutturale
Il sistema di rinforzo strutturale Ruregold, grazie all'elevata
grammatura della rete in Carbonio e alla matrice inorganica
ad alte prestazioni, è idoneo per applicazioni su muratura
tipo fasciature o rinforzi a taglio e flessione. In particolare, il
sistema C-Mesh 84/84 è utilizzabile per il rinforzo strutturale
di archi, volte e cupole in muratura, fasciature di piano, di
cantonali di maschi murari e di cordoli in sommità in muratura,
di infrastrutture in muratura e più in generale per l’adeguamento
e miglioramento del comportamento statico e
Materiali
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71 LS
Sicurezza Stradale
Una nuova visione
per la road safety
Fabrizio Apostolo
GRANDE SUCCESSO PER IL CONVEGNO DI PERETO (AQ) ORGANIZZATO
DA VITA INTERNATIONAL CON I SUOI PARTNER. CIRCA 160 SPECIALISTI
DEL SETTORE HANNO ASSISTITO, IN SICUREZZA, A TRE SESSIONI DEDICATE
A INNOVAZIONE, CANTIERE, SICUREZZA STRADALE/AMBIENTE - MODERATE
DALLA NOSTRA TESTATA - NONCHÉ ALLE PROVE SUL CAMPO. DI SEGUITO,
UN PRIMO RESOCONTO DI QUESTA STORICA INIZIATIVA.
Un convegno eccezionale anche in ragione dei tempi eccezionali
che stiamo vivendo. Grazie allo spirito di iniziativa
dell’organizzatore Vita International e dei suoi
partner RoadLink, astepON e Aisico e con il supporto dell’Ordine
degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, gli scorsi 10 e 11
settembre si sono ritrovati presso il centro crash test di Pereto
(AQ) della stessa Aisico circa 160 tecnici del settore in rappresentanza
di gestori, studi di progettazione e imprese stradali.
Il titolo della due giorni: “Una nuova visione per la sicurezza
stradale”. Si è trattato del primo grande evento nel mondo
viario dopo l’inizio della pandemia. A decretarne il successo,
oltre alla proposta tecnica, l’alta professionalità degli organizzatori,
dei relatori e dei partecipanti, che hanno messo a punto
e seguito scrupolosamente i dettami di un sistema di regole
di tutela della salute mai sperimentato prima, nel settore. Chi
vi scrive è stato coinvolto come moderatore della due giorni
-la nostra testata era il media partner esclusivo - e ha dovuto
“immergersi”, per la prima volta, in questo nuovo universo di
regole e accortezze. L’esperienza è stata altamente formativa,
nonché di grande conforto: ogni particolare è stato pensato,
condiviso, gestito e attuato. Tutti hanno fatto la loro parte,
senza risparmiarsi, in un’atmosfera di pioneristica condivisione,
seppur distanziata e protetta, che ha favorito e intensificato
lo scambio e il confronto.
Programma d’eccezione
Ma l’eccezionalità dell’evento live di Pereto va spiegata anche
partendo dalla proposta tecnica, di qualità e di quanti-
1 2
1. Un grande evento in
presenza (e in sicurezza):
è stato questo la due giorni
di Pereto; la parte
convegnistica è stata
moderata da Fabrizio Apostolo
(leStrade)
2. GuardLED: la nuova visione
della sicurezza è realtà
3. Ha organizzato Vita
International con RoadLink,
astepON e Aisco
4. Gabriele Camomilla
5. Sabato Fusco (CAV)
e Corrado Accardo
(Autovie Venete)
6. Patrizia Bellucci (Anas)
7. Andrea Pizzardi (Novowood)
e Irina Burlacu (RoadLink)
Guarda il video
dell’evento
Scarica tutte
le presentazioni
Un ringraziamento particolare a
Paul Mariot per il supporto fotografico.
tà, articolata in tre sessioni convegnistiche - l’innovazione, il
cantiere, la sicurezza con l’ambiente - e in ben tre prove sul
campo (GuardLED in notturna, DSM Dispositivo Salva Motocilisti
- prova con manichino, Screws / Save Crash Reinforcing
Weal Soil), nonché nell’erogazione di crediti formativi da parte
dell’Ordine. Tanti gli spunti di racconto e riflessione emersi.
In questo resoconto cercheremo di riassumerne alcuni. Nei
prossimi numeri di leStrade proporremo invece ulteriori approfondimenti,
sia riguardanti le soluzioni esposte a Pereto (oltre
a GuardLED, le barriere in legno e acciaio Corten di Vita International),
sia le buone pratiche illustrate dai relatori.
Innovazione evolutiva
A introdurre gli interventi del 10 settembre Gabriele Camomilla,
terotecnologo che nella sua lunga carriera ha progettato dispositivi,
ma si è anche occupato della sistemazione su strada
(“Il compito più difficile, richiede fantasia e…coraggio; scrivete
nelle relazioni perché operate cambiamenti, usate i manuali di
montaggio...”), nonché della verifica nel tempo del funzionamento
operativo delle barriere. Il titolo dell’intervento: “I molteplici
aspetti della sicurezza stradale: storia di un’evoluzione
continua (tutta italiana)”. Alla radice del tema, l’innovazione, che
in genere sgorga dalla collaborazione tra i produttori e gli utilizzatori,
ovvero i gestori stradali. Quindi, un excursus dentro la
storia delle protezioni viarie, dai Romani alla nascita delle barriere
moderne negli anni Sessanta, all’insorgenza della "cultura
tecnica della prova" con la pista di Anagni. Contestualmente,
ecco i movimenti innovativi nel campo del design e dei materiali,
dall’acciaio al calcestruzzo, fino alla questione delle superfici
di supporto. Alcune soluzioni “alternative” ai paletti: la trincea
artificiale e la trasformazione del bordo del rilevato. Infine,
sempre a proposito di innovazioni, riflettori puntati sulla barriera
“spazio zero”, dove i paletti frenanti sono all’interno del muretto.
“L’innovazione è utile - ha concluso Gabriele Camomilla -
perché spesso nasce per evitare certe ‘disgrazie’ che le ‘regole’
non hanno saputo prevedere, ma anche perché è legata a
vantaggi nell’impiego o allo sviluppo delle aziende. I primi due
motivi dovrebbero stimolare le amministrazioni stradali, il terzo
vale per i produttori più dinamici. Per rendere le innovazioni
operative e farle sviluppare nell’uso servono coraggio o motivazione
economica, nonché regole nuove che le impongano”.
Dopo di lui Corrado Accardo, responsabile manutenzione
rete Autovie Venete, ha parlato di “Controlli e innovazione nella
manutenzione autostradale”. In ambito segnaletica, va sottolineata
l’attività di monitoraggio della segnaletica orizzontale
impiegando la tecnologia dei retroriflettometri (portatile
per il rilievo puntuale e dinamico ad altro rendimento). Autovie
Venete, inoltre, dal 2012 ha sostituito ben 70 portali per la
segnaltica verticale. Fulcri delle attività di controllo delle pavimentazioni
sono invece un PMS - Pavement Management System
basato sulla banca dati dello storico degli interventi degli
ultimi 25 anni; il rilievo dei parametri della pavimentazione
con tecnologie ad alto rendimento; la pianificazione pluriennale
delle manutenzioni ordinarie. La sicurezza, infine, viene
approcciata sulla base di un accurato censimento delle barriere
esistenti, sulla progettazione di nuove barriere con criteri
vigenti, nonché su un intenso programma di realizzazione di
elementi antintrusione e protezione pile (ben 109 interventi).
Quindi Sabato Fusco, direttore tecnico di CAV Concessioni
Autostradali Venete, ha raccontato il futuro, che poi in buona
parte coincide con il presente, della concessionaria che gestisce
Passante e Tangenziale di Mestre. Tra gli spunti: la realizzazione
di una piattaforma digitale integrata, il progetto esclusivo
eRoads, il monitoraggio proattivo delle infrastrutture, per
concludere con iniziative spiccatamente ecosostenibili (a partire
dalle stazioni per la ricarica elettrica). CAV, poi, da tempo
punta forte anche sulla “combinazione” tra ambiente e innovazione,
“testata” attraverso la messa su strada di nuove tecnologie
come GuardLED, installato presso lo svincolo di Spinea
(su questo tema si rimanda a “La formula giusta della nuova
road safety”, leStrade 6/2020, sezione Innovazione&Futuro,
che include anche un’intervista allo stesso Fusco). Proprio
della “doppia sicurezza” di GuardLED si è quindi occupato
Giulio Toffolo, di RoadLink, che si è soffermato, tra l’altro,
sulla problematica dell’inquinamento luminoso e sui modi per
risolverla. In attesa di un decreto nazionale ad hoc (al momento
le iniziative sono a livello regionale), può fare già molto
l’innovazione con soluzioni come GuardLED, il rivestimento
per barriere in poliuretano (sicurezza passiva) alloggiante
Tecnologie&Sistemi
4 5 6 7
© leStrade
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stripLED (sicurezza attiva) che i partecipanti hanno anche potuto
toccare con mano nel campo prove, a seguito di un test
dimostrativo.
A seguire, Irina Mella Burlacu (CEO di RoadLink) e Andrea
Pizzardi (CEO di Novowood) si sono concentrati su un modo
di trasporto dove ambiente e sicurezza possono dare vita a
un laboratorio di innovazione quasi naturale, verrebbe da dire.
Stiamo parlando delle infrastrutture ciclabili. Ci troviamo, a
questo proposito, in un contesto decisamente favorevole alla
sua diffusione, per cultura e note spinte normative. Quello che
ancora manca è dare sistematicità e valore ad aspetti determinanti
come, per l’appunto, quello della sicurezza, che si coltiva
coinvolgendo tutti gli operatori del settore, dai normatori ai
progettisti, agli sviluppatori. Sul fronte innovazione, le possibilità
sono già notevoli, come attestano le proposte tecnologiche
di RoadLink (protezioni per piste ciclabili con integrazione
di illuminazione Synergy: stripLED bianco e RGB) e materiche
di Novowood (soluzione riciclabile Made in Italy composta da
farina di legno, HDPE e additivi).
Obiettivo Smart Work
La seconda sessione del convegno è stata quindi dedicata alla
cultura dello “Smart Work”, ovvero della gestione innovativa
del cantiere. A introdurla e coordinarla Giorgio Mannelli, CEO
di astepON e tra gli organizzatori dell’evento, che, partendo
da una lunga esperienza nel campo della mitigazione acustica,
ha dato vita a un modello di service ad alto valore aggiunto
non solo sul piano delle proposte innovative, ma anche e soprattutto
delle possibilità di integrazione tra le medesime e di
“dialogo” operativo ed efficiente tra tutti gli attori della filiera,
dai progettisti alle imprese ai gestori. Mannelli, con il suo team
porta dentro l’iniziativa infrastrutturale nel settore Road&Rail
il valore aggiunto del network e della customizzazione, come
prova la vetrina di proposte di Tender Marketing (che accompagna
cioè le esigenze che emergono nell’intero processo di
gara) del sito web aziendale. Dopo di lui Tiziana Bastianello,
direttore tecnico di PAT Progettazione Ambiente e Tecnologie,
ha proseguto il discorso entrando nel vivo della questione della
gestione intelligente del cantiere attraverso, per esempio,
l’impiego di barriere mobili debitamente testate. È il caso questo
di Paesi quali Germania o Austria, ma non ancora dell’Italia
dove la separazione tra i flussi veicolari da transito e da
cantiere potrebbe essere sviluppabile appieno proprio impiegando
dispositivi testati, alcuni dei quali (vedi i MiniGuard, distribuiti
da Prealux) sono più che comprovati nelle applicazioni
d’uso (una casistica: evitano il salto di carreggiata). A chiudere
gli interventi della sessione, quello di Michele Bianchi, direttore
tecnico di Optimares, che ha trattato il tema dello sviluppo
sostenibile nei cantieri, illustrando normative (a partire
dall’evoluzione dei CAM, i Criteri Ambientali Minimi), protocolli
(come Envision) e buone pratiche green.
Tecnologie&Sistemi
Sicurezza e ambiente
La terza sessione del convegno, dedicata ai temi della sicurezza
stradale e della tutela ambientale, è andata in scena l’11 settembre,
introdotta dall’intervento di un ospite internazionale,
David De Saedeleer, CEO dell’innovativa azienda belga Desami,
che ha presentato il progetto di barriera bordo ponte di nuova
concezione denominata DOLRE. 9
Dopo di lui è intervenuto Stefano
Calamani, CEO di Aisico, che ha
illustrato il panorama attuale delle
normative di test, nonché l’iter
di qualità che accompagna il prodotto
dalla fabbrica al campo prove,
fino ai siti d’opera. Su questo
“link” cruciale tra area di prova (e
Marcatura CE) e situazione reale si
è quindi soffermata Ottavia Calamani,
nel suo intervento dedicato a “Regole e pratiche per una
corretta installazione”. Sotto i riflettori, l’aspetto determinante
dell’interazione palo-terreno e l’evoluzione di procedure e strumenti
in grado di contribuire ad aumentare gli standard di sicurezza
in diversi specifici contesti di applicazione. A seguire, gli
interventi di tre specialiste dell’Anas, Patrizia Bellucci e Laura
Peruzzi, Ricerca e Sviluppo, e Raffaella Grecco, Sicurezza
Stradale. I primi due interventi hanno fornito ai partecipanti
alcuni dettagli inediti sull’approccio innovativo di Anas alla questione
delle barriere antirumore (ne riparleremo), il terzo si è focalizzato
sul tema delle barriere integrate sicurezza-antirumore.
In chiusura, Matteo Possi, di Vita International, ha raccontato
un altro prodotto dai molti vantaggi, questa volta anche sul
piano della vita utile, ovvero le barriere in legno e acciaio Corten
prodotte dall’azienda organizzatrice.
Nel futuro e nel cantiere
Dunque Tanta carne al fuoco. Tanti tasselli che hanno composto
una “nuova visione”: quella di chi vede il percorso stradale -
l’utente, e per lui il gestore - e dunque deve essere messo nelle
migliori condizioni di scelta e decisione (in attesa dell’auto autonoma...),
ma anche quella di chi vede il progetto, ovvero lo realizza,
nella sua definizione e attuazione: il designer di infrastrutture
viarie, un ruolo sempre più cruciale per la sua capacità di
entrare nel futuro e allo stesso tempo di coordinare l’evoluzione
del cantiere, dei suoi bisogni, delle sue criticità. La risposta della
comunità tecnica riunita - in sicurezza e per la sicurezza - a Pereto,
in questo senso, è stata molto confortante. nn
10
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8
8. Soluzioni in vetrina:
GuardLED
9. Barriera in legno e acciaio
Corten Vita International
10. Una nuova era: staff
impegnato in una delle
numerose sanificazioni
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8-9/2020 leStrade

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75 LS
Costruzioni Stradali
La struttura d’acciaio
delle condotte
Pietro Varricchio
Global Business Developer
IMEVA (Gruppo Varricchio)
APPROFONDIAMO CARATTERISTICHE TECNICHE E MODALITÀ DI POSA DEGLI
“ESLAO”, OVVERO GLI ELEMENTI STRUTTURALI IN LAMIERA DI ACCIAIO ONDULATA
- PER LA REALIZZAZIONE DI CONDOTTE PORTANTI (CSP CORRUGATED STEEL
PIPE) E NON SOLO - SVILUPPATI E PRODOTTI DA IMEVA. TRA I PUNTI DI VALORE:
LA RIDUZIONE DELLE ATTIVITÀ DI MOVIMENTO TERRA RISPETTO A SOLUZIONI
CEMENTIZIE, NONCHÉ LA RAPIDITÀ DI POSA NEI CASI DI RIPRISTINO DI VIABILITÀ
INTERROTTE.
1
1. Condotte in batteria
a sezione ribassata di luce
2,21 m e freccia 1,60 m
(Isolver SpA)
2
3
no” un’elevatissima stabilità, nonché una notevole capacità
portante e prestazioni di lunga vita.
Tipologie di elementi
A seconda dei particolari requisiti di progetto, gli elementi
ESLAO, opportunamente sagomati, consentono di realizzare
diverse Condotte Portanti del tipo a sezione circolare,
ribassata, sottopasso, ad arco. I tipi di ESLAO di produzione
standard IMEVA hanno ampiezza d’onda e spessori crescenti
a seconda dell’importanza della Condotta Portante
da realizzare. Nel dettaglio:
Condotte piccole, per esempio con diametro/luce tra:
• 0,50 m e 1,80 m: si realizzano convenientemente con
impiego di ESLAO passo onda 70, spessori di parete da
1,5 mm a 2,5 mm;
• 0,80 m e 2,80 m: si realizzano convenientemente con
impiego di ESLAO passo onda 100, spessori parete da 1,5
mm a 3,5 mm;
Condotte medie/grandi, per esempio con diametro/luce tra:
• 2,00 m e 7,00 m - si realizzano convenientemente con
impiego di ESLAO passo onda 150, spessori parete da min.
2,5 mm a max. 7,0 mm;
• 2,00 m e 9,00 m - si realizzano convenientemente con
impiego di ESLAO passo onda 200, spessori parete da min.
2,5 mm a max. 7,0 mm.
Ogni fornitura è corredata dal proprio schema di montaggio
in cui vengono esposte le modalità di inserimento dei
vari ESLAO. Si riporta in fig. 4, a titolo di esempio, quello
di una condotta del tipo a sezione ribassata.
Nel vivo dell’installazione
Il montaggio in cantiere richiede un adeguato automezzo
di sollevamento e trasporto tipo autogrù per il posizionamento
in quota degli ESLAO e attrezzature complementari
realmente molto minimali, quali per esempio:
Tecnologie&Sistemi
4
2. Condotta a sezione
ribassata di luce 2,97 m
e freccia 2,00 m
(Bresciani Srl)
3. Condotta a sezione
ribassata di luce 5,03 m
e freccia 3,35 m
(Garboli REP SpA)
4. Esempio di schema
di montaggio di una condotta
del tipo a sezione ribassata
Nel proprio programma di fabbricazione IMEVA
produce diverse tipologie di elementi cosiddetti
ESLAO, sigla che sta per “Elementi Strutturali in
Lamiera di Acciaio Ondulata”, il cui principale impiego riguarda
la realizzazione di Condotte Portanti (CSP Corrugated
Steel Pipe) nell’ambito del settore delle costruzioni
stradali. Sottoposta all’azione dei carichi di esercizio di tipo
stradale (peso del rilevato, azione dinamica tra carichi mobili
in transito, azione sismica e via dicendo), una Condotta
Portante in ESLAO, essendo fortemente elastica, tende a
deflettere nel senso dell’altezza rigonfiando sui fianchi ad
ogni passaggio di un automezzo in transito. Questa tendenza,
adeguatamente contrastata dal terreno di rinfianco
- che è chiamato ad assolvere quindi a una vera e propria
funzione statica - attribuisce al sistema “condotta-terre-
Tecnologie&Sistemi
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5
• Maniglioni per il prelievo dell’ESLAO dal relativo collo e
l’aggancio al bozzello dell’autogru;
• Spine coniche per l’allineamento in quota degli ESLAO;
• Ponteggio mobile - da allestire interno della condotta - per
le operazioni di inserimento ESLAO e relativa bulloneria;
• Avvitatori pneumatici od elettrici per il mutuo serraggio
degli ESLAO.
L’installazione di una Condotta Portante in acciaio richiede
quindi semplici opere di assemblaggio meccanico e di
movimento terra: ciò rende particolarmente vantaggioso -
sotto l’aspetto dei costi e dei tempi - l’utilizzo di questo sistema
rispetto ai manufatti tradizionali in cemento armato.
In condizioni climatiche sfavorevoli e/o occasioni di emergenze
quando per esempio si rende necessario un pronto
intervento per ripristinare una viabilità interrotta da evento
accidentale, la leggerezza e l’elasticità del sistema ne
rende assolutamente insostituibile l’utilizzo.
In presenza di fenomeni di assestamenti e cedimenti dei
rilevati stradali, la Condotta in ESLAO tende ad assecondare
e seguirne i movimenti senza fratturarsi o perdere la
propria funzionalità.
La procedura di installazione prevede la formazione di un
piano di posa normalmente consistente in una stesa di materiale
inerte granulare, rullato e costipato, su cui poggiare
gli ESLAO e realizzarne l’assemblaggio. Si procede poi al
rinterro, operando progressivamente il riporto di terreno di
rinfianco in strati uniformi - altezza normalmente intorno
a 30 cm - da una parte e dall’altra della condotta, in modo
che la quota di rinterro risulti avanzare parallelamente.
Ogni strato di riporto sarà singolarmente e accuratamente
costipato: con pestelli a mano in prossimità della parte
sottostante la canna metallica e immediatamente d’intorno;
con mezzi meccanici, ranelle saltanti, piastre vibranti,
rulli compressori, per la parte restante.
Caso particolare è il rinterro degli archi, per i quali le varie
stratificazioni di rinfianco vengono progressivamente adattate
alla sagoma della struttura: caricando da una sola parte,
l’arco può deformarsi verso la parte opposta; caricando
sui fianchi secondo strati orizzontali, può invece prodursi
una deformazione in chiave.
Nell’installazione delle strutture ad arco si richiede la realizzazione
di apposita fondazioni in calcestruzzo armato
opportunamente dimensionata per distribuire gli scarichi
al terreno di sottofondazione. Nel caso di installazioni
“multiple” ovvero di più strutture da affiancare parallelamente
in batteria, si richiede un adeguato distanziamento
delle stesse; il che realizza una regolare distribuzione
degli sforzi ai fianchi e agevola il lavoro di formazione del
rinterro stesso.
Le testate sono spesso finite con taglio "a becco" secondo
l’inclinazione della scarpata (normalmente 2:3), oppure
con muri di testa in pietrame, calcestruzzo o acciaio.
Iniziative speciali
L’impiego di ESLAO è inoltre abbastanza ricorrente nella
realizzazione di componenti speciali per impianti a servizio
delle costruzioni generali. La fig. 7 mostra una stazione
di spillamento inerti composta da due canne di Condotte
7
8
5. Procedure esecutive:
rinterro errato e corretto
6. Esempio di finitura
di testata con taglio
cosiddetto “a becco”
6 7. Schematizzazione di una Portanti in ESLAO opportunamente collocate sotto cumulo
di altezza pari a circa 13,00 m e recanti internamente
stazione di spillamento inerti
composta da due canne un nastro trasportatore: la N. 1 - a destra dello schema -
di Condotte Portanti in ESLAO è munita in chiave di un “bocchello” ad apertura servocomandata
da cui è possibile far defluire l’inerte che sarà poi
8. Una destinazione
trasportato all’uscita della N. 2 per la distribuzione degli
d’impiego: stazione
stessi agli impianti di produzione dei calcestruzzi.
di accumolo interti
Sempre nel settore impiantistico, si fa spesso ricorso all’impiego
di ESLAO nella realizzazione di stazioni di accumu-
a forma di silos
lo inerti a forma di grossi Silos. La fig. 8, mostra un silos
9. Posa di tubazione
di un metanodotto
(1.200 mm di diametro)
a Lauria, Potenzia
(SNAM Rete Gas)
10. Condotta ad arco
in ESLAO di luce 2,98 m
e freccia 1,40 m
9
10
con alla base un ampio portale da cui defluisce una lingua
di inerte verso l’esterno, secondo angolo di attrito. Quando
dalla lingua viene prelevato inerte tramite apposita pala
caricatrice (normalmente di tipo gommato), essa si allunga
ad alimentare in modo continuo la postazione stessa. Molto
ricorrente anche l’applicazione di ESLAO nella realizzazione
di tunnel di protezione di reti impiantistiche in generale.
Le figg. 9 e 10 mostrano una condotta con sezione ad arco
a protezione di una tratta di tubazione per la distribuzione
e trasporto di gas metano. nn
Tecnologie&Sistemi
Tecnologie&Sistemi
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8-9/2020

LS
MACCHINE
&ATTREZZATURE
MACCHINE
n Il migliore alleato della spingitubo
ATTREZZATURE
n Martelli idraulici 2020

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Robot Compatti
Il migliore alleato
della spingitubo
Carlo Montorfano
Brokk Italia
2 3
Macchine
MICROTUNNELLING CON SCAVO MECCANIZZATO? NON IN QUESTO CASO,
DATE LE DIMENSIONI DELL’INFRASTRUTTURA, GLI OBIETTIVI PRODUTTIVI
E LA NECESSITÀ DI TUTELARE AL MASSIMO LE MAESTRANZE. A RISOLVERE
IL “REBUS” DELL’IMPIANTO IDROELETTRICO DI LAGONEGRO, REALIZZATO
DA TRENCHLESS PER HPE, CI HA PENSATO IL ROBOT BROKK 60, CAMPIONE
DI VERSATILITÀ IN GRADO DI OPERARE AL MEGLIO IN OGNI TERRENO
E DI ESSERE RIMOSSO RAPIDAMENTE IN CASO DI EMERGENZA.
IL TUTTO, A DEBITA DISTANZA E SENZA EMISSIONI DI GAS DI SCARICO
ESSENDO IL ROBOT ELETTRICO E RADIOCOMANDATO.
1
1. Un piccolo robot alleato
fondamentale della grande
spingitubo: il Brokk 60
fa il suo ingresso in cantiere
2. Il Brokk 60 procede
nella spingitubo
3. Gli specialisti
di Trenchless Srl all’opera
durante una fase dello scavo
Nel territorio comunale di Lagonegro, in Basilicata, lungo
il corso del fiume Noce, l’azienda Trenchless Srl sta
costruendo per conto di HPE - Hydro Power Energy Srl,
un impianto idroelettrico con potenza nominale pari a 300 kW.
A intervento ultimato le acque, prelevate dal fiume, scorreranno
in una condotta forzata di diametro (DN) 1.000 mm per
una lunghezza di circa 1.280 m con dislivello di 29,85 m. Circa
120 m di condotta saranno installati in un microtunnel che
taglia un’ansa del fiume. Per realizzare l'infrastruttura, l'esecutore
ha optato per la tecnica del “Pipe Jacking” (spingitubo
a scudo aperto), soprattutto per evitare opere di cantierizzazione
più invasive e in ragione della vicinanza del fiume, che
avrebbe potuto risentire di sversamenti di fanghi di perforazione
attraverso le ghiaie. Eseguire lo scavo, anche se meccanizzato,
all’interno di una condotta di tale diametro interno è,
per usare un eufemismo, “operazione scomoda”. Se poi, come
in questo caso, i materiali sono molto eterogenei, la scelta del
sistema e delle attrezzature di scavo diventa fondamentale.
Vantaggi multipli
Nel sito specifico i terreni e le rocce sono di varia natura; dalle
argille plastiche alternate a calcareniti e calcilutiti decisamente
tenaci e con resistenze a compressione stimate anche superiori
ai 10-12 Mpa. Trenchless Srl, al fine di migliorare le condizioni
di lavoro delle proprie maestranze, ottimizzare la produzione
e l’efficienza di cantiere, nonché ridurre l’esposizione
dei lavoratori a rischi di vario genere e soprattutto di vibrazioni
mano-braccio, ha optato per impiegare un robot Brokk 60
per scavare e/o demolire. Tale scelta è stata dettata dalla riconosciuta
versatilità del mezzo, anche in considerazione del
4
4. Sezione dell’impianto
idroelettrico e fotografia
aerea dell’area di intervento
Macchine
8-9/2020 leStrade
8-9/2020

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NUOVO IBRIDO
BW 174
5. L’imbocco del microtunnel nei pressi dell’alveo
del fiume Noce, a Lagonegro, Basilicata
6. Il cantiere con i grandi cilindri idraulici di spinta
fatto che, sussistendo pericoli di allagamento del tunnel nel
caso di piogge persistenti, si poteva rimuovere velocemente
dalla sua postazione di lavoro. Altri impianti di scavo meccanizzato,
se pur disponibili nel parco aziendale, in caso di allagamento
avrebbero potuto subire notevoli danni e conseguentemente
avrebbero comportato molto lavoro per la sostituzione.
Performance e sicurezza
Il Brokk 60 è un robot svedese con una lunga storia di evoluzione
alle spalle, ma allo stesso tempo dcisamente innovativo.
Il capostipite della linea del Brokk 60 è nato oltre trent’anni
fa con lo scopo di sostituire l’uomo nei lavori pesanti e nell’esposizione
ai rischi, ma allo stesso tempo per poter lavorare
in spazi molto ristretti e muoversi agevolmente all’interno di
fabbricati e terreni accidentati. Il Brokk 60 è dotato di un carro
con due cingoli in gomma, è largo 60 cm ed è dotato di un
braccio composto da tre parti studiato per lavorare anche con
un martello idraulico da 55 kg con una massa totale di soli 6
quintali. La macchina, come tutti gli altri robot Brokk, è radiocomandata
ed è dotata di motore elettrico ABB: quindi può essere
utilizzata a distanza e non presenta nessuna emissione di
gas di scarico. Invitiamo il lettore a immaginare il confronto,
con relativa scelta, tra i due metodi di scavo: tradizionale, con
utensili manuali tipo “pala e piccone” e/o utensili elettrici/aria
rispetto a un comodo robot elettrico il cui braccio muove e aziona
un efficiente martello idraulico da 55 kg senza affaticarsi...
Trenchless Srl ha avuto pochi dubbi e ha deciso per il comodo
e performante robot. Infine, per risolvere il problema dell’evacuazione
del terreno scavato, l'azienda ha deciso di installare
sotto il carro del robot Brokk 60 un nastro trasportatore.
La combinazione di robot e nastro trasportatore è risultata vincente
in un'opera di questo tipo.
Mentre scriviamo questo articolo, il cantiere è attivo, e avanza
a ritmo alterno, a seconda delle difficili condizioni climatiche
della zona, con produzioni anche di 2,2 m al giorno. Il completamento
dello scavo del microtunnel, iniziato appena prima del
Covid-19 e rimasto “bloccato” durante il periodo di quarantena,
è previsto in circa tre mesi di lavoro. nn
Macchine
7. Lavorazione sul fronte di scavo con il Brokk 60
8 9
8, 9. Il Brokk 60 al lavoro: sotto la macchina
è stato posizionato anche un piccolo nastro
trasportatore per evacuare lo smarino
8-9/2020 leStrade
AUMENTA LE PRESTAZIONI DIMINUENDO I CONSUMI
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È dotato di sistema di propulsione ibrida idraulica, di tecnologia Asphalt Manager
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85
LS
Soluzioni di Demolizione
Martelli idraulici 2020
DALLA CONEXPO DI LAS VEGAS ALLA SCOPERTA DI UNA SERIE
DI NOVITÀ NEL CAMPO DEI MARTELLI DEMOLITORI PROPOSTE
DA UNO SPECIALISTA DI CASA NOSTRA (CONOSCIUTO IN TUTTO
IL MONDO) COME INDECO. ECCO TUTTI I DETTAGLI DELLE
SOLUZIONI PROPOSTE.
Emilia Longoni
1. Martello Indeco al lavoro
1
Soluzioni Made in Italy di fronte al mondo. È accaduto
a inizio anno, prima del lockdown, alla Conexpo
di Las Vegas, USA, dove i visitatori hanno
potuto osservare dal vivo i nuovi prodotti Indeco, ricevere
informazioni dettagliate sui nuovi accessori e conoscere
in anticipo le innovazioni tecnologiche introdotte
in alcuni modelli o su intere gamme di prodotto. Ecco
alcune delle novità in mostra per quanto riguarda i martelli
demolitori.
Le soluzioni in mostra
HP 150 FS: l’enfant terrible
è sbarcato negli USA
Il più piccolo della gamma di martelli demolitori Indeco,
l’HP 100 FS, acquisisce il passaporto, con la denominazione
di HP 150 FS, e si prepara a sbarcare negli USA
preceduto dalla sua fama. Anche sul mercato d’oltreoceano
cresce infatti la domanda di attrezzature per miniescavatori
da 0,7 - 0,8 t in grado
di lavorare in spazi ristretti sia
nell’ambito delle costruzioni, sia
nei settori agricolo e forestale.
Capace di rendere al meglio anche
con una ridotta portata d’olio
e un peso inferiore ai 60 kg,
“l’enfant terrible” della gamma
di martelli Indeco sa ottimizzare i
tempi di lavoro e garantire un’elevata
produttività grazie a un’energia
per colpo che non ha paragoni
con i martelli di pari classe.
HP 550 FS e HP 400 FS: i campioni
di produttività salgono di categoria
Due pesi leggeri della gamma dei
piccoli martelli Indeco migliorano le
loro prestazioni grazie a un deciso potenziamento
delle loro caratteristiche.
A cominciare dalla classe di energia che passa da 500 J a
550 J per il primo e da 700 J a 750 J per il secondo. Aumentano
anche i colpi per minuto (540- 1670 nel primo
caso e 780-1720 nel secondo) e il diametro dell’utensile
(65 mm e 75 mm) che cresce di circa 10 mm per entrambi.
L’upgrading, che lascia immutate dimensioni e design
dei due modelli, migliora decisamente il “perfect match”
con le macchine escavatrici (da 2,5 a 5 ton per il primo
e da 3,5 a 6,5 ton per il secondo) e consente di ottenere
il massimo dell’efficacia idraulica per raggiungere il top
delle prestazioni nella propria categoria.
HP 6000 FS: una novità
nella gamma dei grandi
Una novità assoluta che va ad allargare
la già ampia gamma dei martelli demolitori
Indeco nella categoria dei grandi.
Si tratta del nuovo HP 6000 FS che
va a posizionarsi nello spazio libero tra i
modelli HP 5000 e HP 7000. Da sempre
attenta all’evoluzione del mercato e alle
nuove esigenze degli utilizzatori, con questo
nuovo prodotto Indeco ha inteso dare
risposta a un preciso trend che riguarda
il mondo degli escavatori.
Da qualche tempo, infatti, le macchine da
30 ton vengono spesso rimpiazzate da
modelli appena superiori da 35/36 ton.
Con un peso operativo di 3.600 kg, una
classe di energia di 9.000 J, un diametro
utensile di 170 mm, il nuovo martellone
risulta ideale nell’accoppiamento con
escavatori dalle 35 alle 45 ton, anche in virtù
dell’ottimo rapporto tra peso e potenza erogata.
Un campione di produttività e di affidabilità
anche grazie agli inserti in HARDOX ® nella parte
inferiore della. carcassa che gli consentono di resistere
agli impieghi più gravosi. nn
Attrezzature
English Version
Hydraulic Hammers 2020
FROM CONEXPO LAS VEGAS AT THE DISCOVERY OF SOME INDECO INNOVATIONS
IN THE FIELD OF THE DEMOLITION HAMMERS. IN THIS ARTICLES WE PRESENT THE DAITAILS
ABOUT THE SOLTIONS DEVELOPED BY THE APPRECIATED WORLDWIDE ITALIAN MANUFACTURER.
Conexpo 2020, a top exhibition held in Las Vegas, USA, before
the worldwide spreading of the Covid-19 emergency,
has been an ideal stage for introducing operators to Indeco’s
recent innovations. Visitors in Nevada have already
been able to get to know the new products, get detailed information
on the new accessories, and gain an insight into
the technological innovations which have been introduced,
whether into just a few models or across a whole product
range. Here are some of Indeco’S innovations in the field
of hammers.
Attrezzature
Solutions on Stage
HP 150 FS: the little giant reaches US shores
The smallest hammer in the Indeco range, the HP 100 FS, gets ready
to cross the ocean, renaming itself the HP 150 FS, looking to hit the
US markets backed up by an already great reputation. The American
market is increasingly on the lookout for equipment or miniexcavators
from 0,7 tons upwards, which can operate in restricted
working areas, whether on construction sites or in the agricultural/forestry
sectors. Capable of top performance even with reduced
hydraulic flow and weighing under 60 Kg, the little giant of the In-
1. Indeco hammer at work
deco hammer range streamlines job times and ensures excellent
productivity through an impact energy per blow which is unparalleled
among hammers in the same class.
HP 550 FS e HP 400 FS: two champions
f productivity get a timely boost
Two lightweights in the Indeco small hammer range get improved
performance with new powerful features. Starting with energy
class, which rises to 550 J for the former and to 800 J for the latter.
Blows per minute also increase (to respectively 540-1670 and 780-
1720) and tool diameter (65mm e 75mm), which is an increase of
approximately 10 mm in for both. This upgrading has not changed
the hammer size and design in either model, while decidedly improving
the perfect match with excavators (2,5 tons for the former
and 3,5-6,5 tons for the latter), providing maximum hydraulic efficiency
for the finest performance in its category.
HP 6000 FS: a great new entry
into the large hammer range
A totally new product which extends the already broad range of
large Indeco hammers.Introducing the new HP 6000 FS which
takes up a position midway between the HP 5000 e HP 7000.With
its careful focus on the evolving market and on the new requirements
of users, with this product Indeco aims to provide an answer
to a specific trend in the excavator world. For some time
now, 30 tons carriers are increasingly being replaced with slightly
larger models weighing 35/36 tons. With a working weight of
3600 kg, energy class of 9000 J, and a steel diameter of 170 mm,
this new hammer is an ideal fit for excavators in the 35 tons to 45
tons range, especially given its excellent power-to-weight ratio.
A champion of productivity and reliability, partly due to the HAR-
DOX ® inserts in the lower part of the casing, which enable it to
withstand even the toughest jobs. nn
8-9/2020 leStrade
8-9/2020

LS
Dai dispositivi per implementare la sicurezza
della circolazione alle soluzioni per realizzare
e manutenere infrastrutture sempre più
performanti ed ecosostenibili: ecco la mappa
fatta per guidare gli operatori alla scelta
degli strumenti più adatti alle loro attività
guidamacchinestradali.it

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89LS
Categorie merceologiche
1. Macchine
n 4.3 Cementi e calcestruzzi
n 1.1 Battipalo
n 4.4 Geosintetici
n 1.2 Escavatori a risucchio
n 4.5 Membrane
n 1.3 Finitrici
n 4.6 Vernici
n 1.4 Frese
n 1.5 Pallinatrici
5. Sicurezza, ambiente, territorio
n 1.6 Rulli (da terra e da asfalto) n 5.1 Attenuatori d’urto
n 1.7 Slurry seal
n 5.2 Bande sonore
n 1.8 Sollevatori
n 5.3 Barriere antirumore
n 1.9 Spanditrici e spruzzatrici n 5.4 Barriere di sicurezza in acciaio
n 1.10 Spargisale e spazzaneve n 5.5 Barriere integrate
n 1.11 Spazzatrici
n 5.6 Barriere new jersey e cordoli
n 1.12 Stabilizzatrici e riciclatrici n 5.7 Dossi, dissuasori, accessi
n 1.13 Trencher e perforatrici
e specchi
n 5.8 Pali a sicurezza passiva
2. Attrezzature
n 5.9 Raccolta e trattamento acque
n 2.1 Benne
n 5.10 Terminali di barriera
n 2.2 Cesoie
n 5.11 Transizioni
n 2.3 Decespugliatori
n 5.12 Tubi e condotte
n 2.4 Dischi diamantati
n 2.5 Idrodemolizione
6. Segnaletica e infomobilità
n 2.6 Lame sgombraneve e vomeri n 6.1 Delineatori stradali
n 2.7 Martelli demolitori
n 6.2 Dispositivi di illuminazione
n 2.8 Mescolatori
n 6.3 Impianti semaforici
n 2.9 Piastre vibranti
n 6.4 Occhi di gatto e catadiottri
n 2.10 Pinze
n 6.5 Pannelli a messaggio variabile
n 2.11 Spazzole
n 6.6 Pellicole
n 2.12 Tagliasfalto
n 6.7 Segnaletica orizzontale
n 2.13 Testate fresanti
n 6.8 Segnaletica verticale
3. Impianti
7. Tecnologia e ricerca
n 3.1 Centrali di betonaggio
n 7.1 Armadi stradali
n 3.2 Frantoi
n 7.2 Impianti e tecnologie per gallerie
n 3.3 Impianti di conglomerato n 7.3 Rilievi e ispezioni
bituminoso
n 7.4 Sensoristica
n 3.4 Impianti mobili
n 7.5 Sistemi di monitoraggio
n 3.5 Vagli
n 7.6 Software di progettazione
n 3.6 Ventilatori
n 7.7 Strumentazioni di laboratorio
n 7.8 Videocamere
4. Materiali
n 4.1 Additivi
n 4.2 Bitumi e conglomerati bituminosi
Chi fa Cosa
3 Esse S.r.l. 6.7, 6.8
3M Italia S.p.A. 6.6
A.M.E. Advanced Microwave Engineering7.5, 7.6
Abesca 5.4
Activa S.r.l. 4.1
Aebi Schmidt Italia S.r.l. 1.10, 1.11, 2.3
AGE International SRL - AGE Group 6.2
Agres Srl 2.8
Agri Word S.r.l. 3.2
Airoxmig S.r.l. 2.3, 2.5, 5.9, 6.7, 6.8, 7.2
Aldo Larcher S.r.l. 5.6
Alubel S.p.A. 5.3
Ammann Italy S.p.A. 1.3, 1.6, 1.7, 2.9, 3.3, 5.9
Andreis Segnaletica Stradale 6.7, 6.8
Angelo Bombelli Costruzioni Metalliche S.r.l.1.10
Aps S.r.l. Automatic Parking Systems 5.7
Aquajet Systems Italia 2.5
Aristea Service S.C.A.R.L. 6.7, 6.8
Arrigo Gabbioni Italia S.r.l. 4.4
Autodesk S.p.A. 7.6
Basf Construction Chemicals Italia S.p.A. 4.1
Batmatic S.r.l. 2.9
Bentley Systems Italia S.r.l. 7.6
Berfralk s.r.l. 2.3
Bernardi Impianti S.p.A. 3.1, 3.3
Berti Macchine Agricole S.p.A. 2.3
Bertoli Italia S.r.l. 3.4
BESTEFA di Rocco Iapicca Srl 5.4
Beton Asfalti S.r.l. 4.2
Beton Taglio S.r.l. 2.5
Betonform S.r.l. 5.3, 5.4, 5.6, 5.7
Betonmec Srl 2.8
BFT Automatech Italia S.r.l. 5.7, 7.8
Bindi S.p.A. 4.2
Bitem S.r.l. 4.1, 4.2
Blend Italia 3.4
Bomag Italia S.r.l. 1.4, 1.6, 1.12, 2.9, 7.6
Bosco Italia S.p.A. 5.3, 5.5
Boviar S.r.l. 7.5
BRT Impianti S.p.A. 3.2
BSM Brescia Macchine S.p.A. 1.3, 1.4, 1.6, 1.9,
1.11, 2.3, 2.9, 2.12, 6.2
Butti S.r.l. 1.10
Buzzi Unicem S.p.A. 4.3
C.M. S.r.l. 1.3
C.M.C. S.r.l. 6.7
C.M.R. di Longo Antonio 2.9, 3.3
Ca.Li.Grafica Palladio S.r.l. 5.7, 6.5, 6.8
Calcestruzzi Irpini S.p.A. 4.2
Came S.p.A. 5.7
Came Technology at yout service 2.1
Cams S.r.l. 3.2, 3.4, 3.5, 4.2
Cancellotti S.r.l. 5.3, 5.4
Cangini Benne S.r.l. 1.10, 1.11, 2.1, 2.2,
2.3, 2.6, 2.10, 2.11
Canziani Paolo S.r.l. 1.3, 2.9
Cappellotto S.p.A. 1.2
Car Segnaletica Stradale S.r.l. 5.1, 5.2, 5.3, 5.4,
5.5, 5.7, 6.1, 6.4, 6.7, 6.8
Carbone S.r.l. 1.6, 1.11
Cartelli Segnalatori S.r.l. 5.2, 5.6, 5.7,
6.2, 6.4, 6.6, 6.8
Casali S.p.A. 4.5
Castaldo S.p.A. 5.3
Cave Giovanna S.r.l. 5.6
Cemensolai S.r.l. 5.6, 5.7
Cementirossi S.p.A. 3.4, 4.3
Centraltubi S.p.A. 5.9, 5.12
Cesaro Mac. Import S.r.l. 1.8
CGT S.p.A. 1.3, 1.4, 1.6, 1.12
Chimiglass S.r.l. 5.2, 6.7
Cifacentro S.r.l. 3.1
Cir Ambiente S.p.A. 5.3, 5.5
City Design S.p.A. 6.2
Co-Bit S.p.A. 4.2
CO.ME.BA S.r.l. 1.9
Codevintec Italiana S.r.l. 7.3, 7.4, 7.5
Colmar S.p.A. 1.8
Colorificio Zetagì S.r.l. 4.6
Comap S.r.l. 1.9
Comer S.p.A. 1.4, 2.12
Consorzio Stabile San Francesco S.C.A.R.L. 4.3
Controls S.p.A. 7.7
Copernit S.p.A. 4.5
Corimag S.r.l. 2.7
Cracco S.r.l. 5.4
Crezza S.r.l. 5.4
Crifi S.r.l. Crushing Plant 3.4
Cst Srl 2.8
D&B Verona S.r.l. 6.1, 6.2, 6.3, 6.8
Delta Segnaletica S.r.l. 6.3, 6.7, 6.8
Deltabloc International GmbH 5.6
Detas S.p.A. 6.2, 6.5, 7.4, 7.9
Digicorp Ingegneria S.r.l. 7.6
Ditta Prato Pierluigi 1.10
DKC Europe S.r.l. - Divisione Conchiglia 6.1,
6.2, 7.1
Dow Italia Divisione Commerciale S.r.l. 4.5
Draco Italiana SpA 4.1, 4.6
Dulevo International S.p.A. 1.11
Dynapac Italia S.r.l. 1.3, 1.4, 1.6,
1.7, 2.9, 2.12, 3.6
Ecofar S.r.l. 1.10
Ecomon S.r.l. 1.11, 2.11
Ecostar S.r.l. 3.5
Ecotraffic 5.6, 5.7, 6.1, 6.2, 6.4, 6.5, 6.7, 6.8, 7.4
Ecovie s.c. 1.4, 1.12,
Edil Leca S.p.A. 5.3
Edilfloor S.p.A. 4.4
Edilpavimentazioni S.r.l. 4.2
Edilsegnaletica di Pani Annibale 6.7, 6.8
Elto S.r.l. 1.1
Eltraff S.r.l. 7.4
ENI S.p.A. - Div. Refining e commerciale
Marketing and Chemichals 4.2
Epiroc Italia S.r.l. 2.7
Esti S.r.l. 2.6
Euro Display S.r.l. 6.5
Eurobeton S.r.l. 5.3, 5.4, 5.6
Eurolens S.r.l. 6.4, 6.5
Euromecc Srl 2.8
Eurostrade S.r.l. 6.7, 6.8
Eurostrade Segnaletica S.r.l. 6.7, 6.8
F.lli Conte S.n.c. 5.7
FAAC S.p.A. 5.7
Fae Group S.p.A. 2.3
Famas System S.p.A. 6.5, 7.4, 7.6, 7.7, 7.8
Farid Industrie S.p.A. 1.11
Farina S.n.c. di Farina Marco & C. 5.7, 6.1, 6.2,
6.3, 6.4, 6.7, 6.8
Fasb Tools 6.7
Fasipol S.r.l. 6.2
Fasit S.r.l. 5.7, 6.2, 6.4, 6.6, 6.8
Fast Verdini S.r.l. 1.6, 1.7, 2.4, 2.9, 2.12
Femac S.r.l. 2.3
Ferri S.r.l. 2.3
FHL Group S.r.l. 4.2
Fip Industriale S.p.A. 5.3
Fivep S.p.A. 6.2
Fläkt Woods S.p.A. 3.6
Flexa S.r.l. 6.8
Flextec S.r.l. 7.1
FMC Prefabbricati S.r.l. 5.6
Fraccaroli&Balzan S.p.A. 5.9
Franzoi Metalmeccanica S.r.l. 3.2, 3.4, 3.5
Fresia S.p.A. 1.10, 1.11
G.F. Gordini S.r.l. 1.4, 1.11,
Ganelli S.r.l. 6.1, 6.8
Garbin Group S.r.l. 1.13, 2.12
Garnero Sas 1.10
Gasparin Omg S.r.l. 3.2, 3.4, 3.5
Gelbison Electronics S.r.l. 6.2
Generac Mobile Products S.r.l. 6.2
General Membrane S.p.A. 4.5
Geo Ecostrutture S.r.l. 5.3, 5.6
Geosintex S.r.l. 4.4
Geotunnel Costruzioni Generali S.r.l. 7.5
Gerotto Federico S.r.l. 1.2
Gestopark S.r.l. 5.7
Geveko Italy S.r.l. 1.7, 6.7
Gewiss S.p.A. 6.2
Ghedini Ing. Fabio & C. S.n.c. 1.13, 2.3, 2.9
Gifas Italia S.r.l. 6.2
Giletta S.p.A. 1.10, 1.11, 2.6, 7.5
Giorgio Novara S.r.l. 2.1
Gl1 S.r.l. 2.3
Global Parts S.r.l. 2.1
Gori Mario S.r.l. 1.1, 2.12
GRD Segnaletica S.r.l. 6.7, 6.8, 7.8
Gruppo S.E.I. S.r.l. 2.5
Gubela S.p.A. 6.1, 6.4
Hako Italia S.r.l. 1.11
Harpaceas S.r.l. 7.5
Hauraton Italia S.r.l. 5.9
Hilti Italia S.p.A. 2.7
Holcim Italia S.p.A. 4.3
HSH S.r.l. 7.6
I.N.C.E.S. S.r.l. 6.2, 6.3, 6.5, 6.6
I.S.O.V. S.r.l. 6.3, 6.8
Idromeccanica Italiana S.r.l. 2.7
Idromig S.r.l. 2.5
Idropower S.r.l. 2.5
IMEVA - Gruppo Varricchio 5.3, 5.4, 5.5
Impianti Gutherm S.r.l. 1.9, 3.3, 5.9
Incofil Tech S.r.l. 4.4, 5.4
Indeco Ind S.p.A. 2.7
Index S.p.A. 4.5
Industrie CBI S.p.A. 3.6
Inso System S.r.l. 4.2, 5.3
Intercom Dr. Leitner S.r.l. 1.10, 1.11
Isoltema S.p.A. 5.6
Italclean Europe S.r.l. 1.11
Italflash S.r.l. 5.1, 5.4, 5.7, 6.1, 6.2, 6.3,
6.4, 6.7, 6.8, 7.4
Italmek S.r.l. 2.2
Iter Segnaletica e Servizi 6.7, 6.8
Iterchimica S.r.l. 4.1, 4.6
JCB S.p.A. 1.6, 2.9
JetBlast S.r.l. 2.5, 7.1
Kärcher S.p.A. 1.11
Keestrack-OM S.p.A. 3.2, 3.4, 3.5
Komatsu Italia 3.4
Krause Italia 1.7
La Semaforica S.r.l. 5.7, 6.2, 6.3, 6.5, 7.4, 7.8
La Tecnopubblica S.r.l. 6.1, 6.2, 6.3, 6.7
LA.RE.TER S.p.A. 6.1
Lacs S.r.l. 5.7, 6.7
Lameter S.r.l. 2.1
Larius S.r.l. 6.7
Laserjet S.r.l. 2.3
Laterlite S.p.A. 4.2, 4.3, 5.1, 5.3, 5.4, 7.2
Lazzari S.r.l. 5.2, 5.7, 6.1, 6.4, 6.8
Leica Geosystems S.p.A. 7.5
Lindsay 5.1, 5.10
Linea Stradale S.r.l. 2.11
Lorix S.r.l. 6.2, 6.3, 6.5, 7.4
LSI Lastem S.r.l. 7.1
Luhr Italiana S.r.l. 5.9
M.A.R.A. S.r.l. 1.1, 1.6, 1.8, 1.10, 1.11, 2.1,
2.2, 2.3, 2.4, 2.6, 2.7, 2.9, 2.10, 2.11,
2.12, 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 6.7, 6.8
M3 Metalmeccanica Moderna S.r.l. 1.11, 2.1
Macevi S.r.l. 5.4, 5.6
Macro S.r.l. 1.11
Magni Telescopic Handlers S.r.l. 1.8
Maker S.r.l. 2.12
Maker S.r.l. 2.9
Malavasi G. S.r.l. 1.3, 1.9
Manitou Italia S.r.l. 1.8
Mantovanibenne S.r.l. 2.1, 2.2, 2.10
Mapei S.p.A. 4.2
Mara S.r.l. 1.3
Marcegaglia 5.5
Margaritelli Ferroviaria S.p.A. 5.3, 5.4, 5.5, 5.7
Marini S.p.A. 3.3
Marolin Fausto & Figli S.n.c. 1.11, 2.3
Massenza S.r.l. 1.9
Matco S.r.l. 4.5
Matest S.r.l. Unipersonale 7.7
MB S.p.A. 2.1
Menestrina S.r.l. 3.3
Merlo S.p.A. Industria Metalmeccanica
con unico socio 1.8
Metal Wood S.r.l. 5.1, 5.3, 5.4
Metalco S.r.l. 5.7, 6.2
Mfr S.r.l.u. 6.7, 6.8
Molinari Vincenzo di Molinari
Claudio & C. S.n.c. 1.10, 1.11
Mondial S.n.c. 4.6, 6.7
Montiplast S.r.l. 5.6, 5.7, 6.1
Mosconi S.r.l. 2.5
MP Gamma 7.1
Muflesystem S.r.l. 5.9
Musilli S.p.A. 5.4, 5.6, 5.9
Neri S.p.A. 6.2
Nilfisk S.p.A. a socio unico 1.10, 1.11
Nobili S.p.A. 2.3
Novaglass S.p.A. 4.5
Nuova Fise S.r.l. 5.1, 5.2, 5.3, 6.1, 6.2,
6.3, 6.5, 6.7, 6.8
Nuova Lagoplast di Calcinaro
Piera & C. S.n.c. 6.1, 6.3, 6.4, 6.7, 6.8
Nuova Maric S.r.l. 6.7
O.R.V. Manufacturing S.p.A. 4.4
Obex Systems Ltd. 5.4, 5.10, 5.11
Ocem S.p.A. 6.2
Ocm Clima S.r.l. 5.9
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf 1.3, 1.4, 1.6, 1.7, 1.9,
1.10, 1.13, 2.9, 2.12, 3.3
Officina Meccanica Lanzani S.a.s. 2.11
Officine F.lli Venturelli S.r.l. 3.4
Officine Maccaferri S.p.A. 4.4
Og11 Tunnel S.r.l. 6.1, 6.2, 6.8, 7.1, 7.2
Olf S.r.l. 3.4
Olga S.r.l. 5.6
Omer S.r.l. 1.10
OMG Officine Meccaniche Galletti Srl 2.8
Orsi Group S.r.l. 2.3
Orteco S.r.l. 1.1
Osa Demolition Equipment S.r.l. 2.7
PAC S.r.l. 4.3
Palazzani Industrie S.p.A. 1.8
Paoloni Onelio e Figlio S.n.c. 2.12, 3.6
Pauselli S.r.l. 1.1
Paver S.p.A. 5.3, 5.7
Paviblok 5.6, 5.7
Pelazza Andrea Sas 1.9, 1.10, 1.11, 2.6
Penetron 4.1, 4.3
Petroli Firenze S.p.A. 4.2
Philips S.p.A. Divisione Lighting 6.2
Picorent S.r.l. 2.7
Pilomat S.r.l 5.7
Pircher S.r.l. 5.9
Plastar S.r.l. 6.2
Pluvitec S.p.A. 4.5
Pogliani Srl 2.11
Polycykle Road Plastic & Recycling S.r.l. 4.1
Polyglass S.p.A. 4.5
Pratoverde S.r.l. 1.13
Pre.Fer S.r.l. 2.3
Prealux S.r.l. 5.2, 5.6, 5.7, 5.1, 5.10,
6.1, 6.2, 6.4, 6.6, 6.7, 6.8
Prebit S.p.A. 4.5
Procomas S.r.l. 2.3
Progetti & Servizi S.r.l. 7.3
Progetto Segnaletica S.r.l. 5.4, 5.7, 6.2,
6.3, 6.7, 6.8
Progetto Sud Group S.r.l. 6.7, 6.8
Promove s.r.l. 2.7
R & D Sicurezza S.r.l. 6.2
Raet S.r.l. 6.2, 6.5, 7.6
Rammit S.p.A. 2.7, 3.6
Ravo S.p.A. 1.11
RB Bagattini S.r.l. 5.6
Rcm S.p.A. 1.11
Recotech S.r.l. 2.5
Remp S.r.l. 6.2, 6.6
Restaino Domenico 6.8
Rev S.r.l. 3.4
Reverberi Enetec - Gruppo MPES 6.2
Riccini S.r.l. 5.12
Roadlink 5.4
Roald S.n.c. di Codecasa P. & C. - Conjet 2.5
Rockwell Automation S.r.l. 7.2
Rodeco - PMS Pavement
Management Systems S.r.l. 1.7, 1.9
Roxtec italia S.r.l. 7.5
S.A.I.T. S.p.A. 6.6
S.C.R.I.M. S.r.l. 1.3, 1.6, 2.9
S.c.t. S.r.l. 5.3, 5.4
S.E.I. - Società Esplosivi
industriali S.p.A. 2.5
S.I.A.S. S.p.A. 5.2, 5.3, 5.4, 5.6,
5.7, 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5
S.I.M Italy S.r.l. 5.7, 6.2, 6.8
S.I.M. Servizio Impianti
Manutenzione S.r.l. 3.6, 6.2
S.I.N.A. - Società Iniziative
Nazionali Autostradali S.p.A. 7.3, 7.5
S.I.O.S.S. S.r.l. 5.4, 5.7, 6.7, 6.8
S.I.S. - Segnaletica Industriale
Stradale 5.7, 6.1, 6.2, 6.3, 6.8
S.I.S. TG Segnaletica S.r.l. 6.7, 6.8
S.M. - Segnaletica Montefeltro 6.7, 6.8
S.T.S. S.r.l. 5.7, 6.5, 7.4, 7.6, 7.7
S.V. - Segnalstrade Veneta 5.2, 5.4, 6.7, 6.8
S.V.S. - Società Veneta Servizi S.r.l. 6.7, 6.8
Sabre Italia S.n.c. 2.3
Sandvik italia S.p.A. 3.2
SCAE S.p.A. 5.7, 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 7.7
Scandellari S.p.A. 1.3, 2.9, 4.2, 6.3
Schreder S.p.A. 6.2
Sefi S.r.l. 1.8, 2.1
Segnaletica 3000 S.r.l. 6.7, 6.8
Segnaletica Meridionale S.a.s. 6.3, 6.7, 6.8
Segnaletica Modenese S.r.l. 6.7, 6.8
Segnalnord 6.7, 6.8
Seic Geotecnica - divisione
della Harpo S.p.A. 4.4
Sep. S.r.l. 5.4, 6.7, 6.8
Seppi M. S.p.A. 1.4, 2.3
SGR SRL 3.3, 5.9
Si.Se - Sistemi Segnaletici S.r.l. 1.3, 1.4, 1.6,
2.9, 5.4, 5.7, 6.8
Sibestar S.r.l. 1.1, 5.2, 5.4, 5.7,
5.8, 5.10, 6.1, 6.3, 6.4, 6.5,
6.6, 6.7, 6.8, 7.7
Sierrasoft S.r.l. 7.6
Signal Service S.r.l. 4.6, 5.2, 5.4, 5.6, 5.7,
6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5, 6.7, 6.8, 7.4
Simex S.r.l. 2.1, 2.2, 2.3, 2.13, 3.1
Sinelec S.p.A. 6.5, 7.8
Sintexcal S.p.A. 3.3, 4.2
Sirtel S.r.l. 5.7, 6.2, 6.5, 6.7, 7.4
Sisas S.p.A. 5.1, 5.6, 5.7, 6.1,
6.2, 6.3, 6.4, 6.5, 6.6
Sitav Engineering S.p.A. 5.3, 5.5
Siteco Informatica S.r.l. 7.3, 7.6
SK S.r.l. - Blastrac Italia 1.4
Slurry Italia S.r.l. 1.10, 1.7
SMA Road Safety 5.1, 5.4, 5.10, 5.11, 7.5
Snoline S.p.A. 5.1, 5.2, 5.6, 5.7, 5.10, 6.7
Snow Service S.r.l. 1.10, 1.11, 1.9, 2.6
Sodi Scientifica S.p.A. 7.4
Solari di Udine S.p.A. 6.5
Solmec S.p.A. 1.8
Spektra S.p.A. 7.5
Sprinx Technologies 7.6
SSG S.r.l. A.s.u. 5.4, 6.7, 6.8
Star Asphalt S.p.A. 1.9, 3.3, 4.1
STRATEC RT GMBH Srl 4.3
Street Life S.r.l. 1.7, 4.1
STS - Software Tecnico
Scientifico S.r.l. 7.6
Sud Segnal S.r.l. 6.2, 6.3, 6.5
Superbeton S.p.A. 4.2
Sysdev S.r.l. 7.5
Systemair Italy S.r.l. 3.6, 5.12
T.E.P. S.r.l. 5.7, 6.1, 6.8
T.P.S. - Transport Planning Service S.r.l. 7.6
Tamburrini Alessandro S.r.l. 5.4, 6.8
Tattile S.r.l. 7.6, 7.8
Technonicol Italia S.r.l. 4.5
Tecnica S.r.l. 6.2, 6.7, 6.8
Tecno In - Servizi di Ingegneria 7.3
Tecno Piemonte S.p.A. 7.7
Tecnoacustica S.r.l. 5.3
Tecnoalpi S.n.c. 1.4, 1.11
Tecnodrill S.r.l. 1.1
Tecnositaf S.p.A. con Socio Unico 7.2
TEKNA CHEM SpA 4.1
Teloni F.Lli Bresciani S.r.l. 3.6
Tema Technologies And Materials S.r.l. 4.4
Tenax S.p.A. 4.4
Terex Cranes Germany GMBH 1.7
Tesmec S.p.A. 1.13
Tessilbrenta S.r.l. a socio unico 4.4
Thermostick Elettrotecnica S.r.l. 7.1, 7.4
Topcon Positioning Italy S.r.l. 7.3, 7.4, 7.5, 7.6
TotalErg S.p.A. 4.2
Trevi Benne S.p.A. 2.1, 2.2, 2.10
Trimble Holdings GMBH 7.5
Trimmer S.r.l. 1.4, 1.5, 1.9, 5.9, 6.7
TS Aslfati S.r.l. 1.12
Tubi S.p.A. 6.1
Tubosider S.p.A. 5.3, 5.4, 5.5
Tyrolit S.r.l. 1.1, 2.10
Uflex - Divisione Energia 6.2, 6.3, 6.8
Ulma Construction S.r.l. 1.1, 7.2
Unibloc S.r.l. 5.6
UniCalce S.p.A. 4.1, 4.3
Usco S.p.A. 2.6
Valli Zabban S.r.l. 1.7, 4.2, 4.5
Vdp S.r.l. 5.3
Velocar S.r.l. 5.7, 6.3, 7.4
Veneta Sicurezza e Segnaletica
Stradale S.r.l. 6.7, 6.8
Vermeer Italia S.r.l. 1.13, 2.13
Vezzani S.r.l. 6.7
VF Venieri S.p.A. 1.8
Vimatek S.r.l. 1.1, 2.7
Vita International 5.4
Volta Macchine S.r.l. 1.1, 1.6, 2.9, 2.12
Volvo C.E. Italia S.p.A. 1.3, 1.6
VTN Europe S.p.A. 2.1, 2.2, 2.10
Wacker Neuson S.r.l.
con Socio Unico 1.6, 2.9, 2.12
Wegher S.r.l. 6.7, 6.8
Wirtgen Macchine S.r.l. 1.3, 1.4, 1.6, 1.12
Woodrail Geometal S.r.l. 5.4
Wr57 S.r.l. 1.4, 1.6
Zanardo S.p.A. 7.1
Zato S.r.l. 2.2
Guida Macchine Attrezzature Prodotti Stradali
8-9/2020 leStrade
8-9/2020

90
91LS
Aziende
1 - Macchine
1.1 - BATTIPALO
Elto S.r.l.
Via Ravenna, 562 44124 Fossanova San
Marco FE Tel. 0532 472434
Fax 0532 745270 www.elto.it - info@elto.it
Gori Mario S.r.l.
Via Ferdinando Paoletti, 24/26 50134
Firenze Tel. 055 471068
Fax 055 471060 www.gorimariosrl.it
info@gorimariosrl.it
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Orteco S.r.l.
Via 2 Giugno, 19 40011 Anzola dell’Emilia
BO Tel. 051 731051 Fax 051 731925
www.orteco.com - orteco@orteco.com
Pauselli S.r.l.
Via Antonio Mearelli - Zona Artigianale
Cinquemiglia 6012 Città Di Castello PG
Tel. 075 8540025 Fax 075 8540026
www.pauselligroup.com
info@pauselligroup.com
Sibestar S.r.l.
Largo delle Industrie, 2/3 24020 Torre
Boldone BG Tel. 035 515460
Fax 035 515503 www.sibestar.it
info@sibestar.it
Tecnodrill S.r.l.
Strada Statale Padana Superiore, 1 20051
Cassina De Pecchi MI Tel. 02 9520252
Fax 02 9520325 www.tecnodrill-com.it
tecnodrill@tin.it
Tyrolit S.r.l.
Via dell’elettronica, 6 - Zona Industriale
36016 Thiene VI Tel. 0445 801836
Fax 0445 359972 www.tyrolit.com
construction.it@tyrolit.com
Ulma Construction S.r.l.
Via Di Pacciano, 52 00065 Fiano Romano
RM Tel. 045 7237920
Fax 045 7237999 www.ulmaconstruction.it
marketing@ulmaconstruction.it
Vimatek S.r.l.
Via Alessandrina, 39 20095
Cusano Milanino MI Tel. 02 6134742
Fax 02 6134741 www.vimatek.com
info@vimatek.com
Volta Macchine S.r.l.
Via Copernico, 13/A 39100 Bolzano
Tel. 0471 546100 Fax 0471 546199
www.volta-macchine.com
info@volta-macchine.com
1.2 - ESCAVATORI A RISUCCHIO
Cappellotto S.p.A.
Via Vizza, 8 31018 Gaiarine TV
Tel. 0434 757575 Fax 0434 758555
www.cappellotto.com
info@cappellotto.com
Gerotto Federico S.r.l.
Via Benedetto Croce, 26 35011
Campodarsego PD Tel. 049 5564422
Fax 049 5564784 www.gerotto.it
info@gerotto.it
1.3 - FINITRICI
Ammann Italy S.p.A.
Via Dell’Industria, 1 37012 Bussolengo VR
Tel. 045 6764911 Fax 045 6701192
www.ammann.group.it
info.ait@ammann.group.com
BSM Brescia Macchine S.p.A.
Via Armando Diaz, 54 25010 San Zeno
Naviglio BS Tel. 030 2160028
Fax 030 266405 Cell. 348 7474745
www.bsm.it - bsm@bsm.it
C.M. S.r.l.
Via della Cooperazione, 3 48017
Conselice RA www.cmsrl.com
cmsrl@cmsrl.com
Canziani Paolo S.r.l.
Via Angelo Volonterio, 55 21047
Saronno VA Tel. 02 9623153
Fax 02 96280419 www.canzianimacchine.it
canzianimacchine@tin.it
CGT S.p.A.
Strada Provinciale 11, 19 20055
Vimodrone MI Tel. 02 274271
Fax 02 27427771 www.cgt.it - info@cgt.it
Dynapac Italia S.r.l.
Bastioni di Porta Nuova, 21 20121 Milano
Tel. 02 8904 1396 www.dynapac.com
info.dynapac.italy@dynapac.com
service.italia@dynapac.com
Malavasi G. S.r.l.
Via Nazionale, 28 - S.S. 12 41030
Sorbara MO Tel. 059 902113
Fax 059 902711 www.malavasig.it
info@malavasig.it - malavasi.g@libero.it
Mara S.r.l.
Via Ettore Ara, 70 13100 Vercelli
Tel. 0161 392797 Fax 0161 393217
www.maralaser.com - info@maralaser.com
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi di Francesco
Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
S.C.R.I.M. S.r.l.
Via Milano, 39/ 41 20004 Vittuone MI
Tel. 02 90319442 Fax 02 90260473
www.scrim.it - scrim.srl@tiscalinet.it
Scandellari S.p.A.
Via Caniga, 29 07100 Sassari
Tel. 079 26311 Fax 079 2631110
www.scandellari.com
scandellarispa@scandellarispa.it
Si.Se - Sistemi Segnaletici S.r.l.
Via dell’Industria, 41 46043 Castiglione
Delle Stiviere MN Tel. 0376 94191
Fax 0376 670788 www.sisesrl.it
commerciale@sisesrl.it - info@sisesrl.it
Volvo C.E. Italia S.p.A.
Via Dell’Industria, 8 20074 Carpiano MI
Tel. 02 98857511 Fax 02 98855891
www.volvo.com
noleggio.volvorents@volvo.com
Wirtgen Macchine S.r.l.
Via selle Industrie, 7 20082 Noviglio MI
Tel. 02 9057941 Fax 02 90579490
www.wirtgen.it - info.italy@wirtgen-group.com
1.4 - FRESE
Bomag Italia S.r.l.
Via Roma, 50 48011 Alfonsine RA
Tel. 0544 864235 Fax 0544 864367
www.bomag.com - italy@bomag.com
BSM Brescia Macchine S.p.A.
Via Armando Diaz, 54 25010 San Zeno
Naviglio BS Tel. 030 2160028
Fax 030 266405 Cell. 348 7474745
www.bsm.it - bsm@bsm.it
CGT S.p.A.
Strada Provinciale 11, 19 20055
Vimodrone MI Tel. 02 274271
Fax 02 27427771 www.cgt.it - info@cgt.it
Comer S.p.A.
Via Storchi, 8 - località San Tomaso
42011 Bagnolo in Piano RE
Tel. 0522 955045 Fax 0522 955040
www.comerspa.com
commerciale@comerspa.com
Dynapac Italia S.r.l.
Bastioni di Porta Nuova, 21 20121 Milano
Tel. 02 8904 1396 www.dynapac.com
info.dynapac.italy@dynapac.com
service.italia@dynapac.com
Ecovie s.c.
Strada dei Pescatori, 6/C 35020 Codevigo
PD Tel. 049 761284 Fax 049 8709163
www.ecovie.it - info@ecovie.it
G.F. Gordini S.r.l.
Via Enrico Mattei, 4 48012 Bagnacavallo
RA Tel. 0545 62712 Fax 0545 62140
www.gfgordini.com - info@gfgordini.com
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi di Francesco
Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
Seppi M. S.p.A.
Zona Artigianale, 1 39052 Caldaro BZ
Tel. 0471 963550 Fax 0471 962547
www.seppi.com - sales@seppi.com
Si.Se - Sistemi Segnaletici S.r.l.
Via dell’Industria, 41 46043 Castiglione
Delle Stiviere MN Tel. 0376 94191
Fax 0376 670788 www.sisesrl.it
commerciale@sisesrl.it - info@sisesrl.it
SK S.r.l. - Blastrac Italia
S.S. 10 Strada Padana Inferiore, 41
29012 Caorso PC Tel. 0523 814241
Fax 0523 814245 www.blastrac.it
info@blastrac.it
Tecnoalpi S.n.c.
Via Generale Dabormida, 50 10060
Buriasco TO Tel. 0121 56585
Fax 0121 56367 www.tecnoalpi.it
info@tecnoalpi.it
Trimmer S.r.l.
Via Piave, 47 - Zona Industriale 26843
Castelnuovo Bocca D’Adda LO
Tel. 0377 700125 Fax 0377 60681
www.trimmer.it info@trimmer.it
Wirtgen Macchine S.r.l.
Via selle Industrie, 7 20082 Noviglio MI
Tel. 02 9057941 Fax 02 90579490
www.wirtgen.it
info.italy@wirtgen-group.com
Wr57 S.r.l.
Via Marecchiese, 356 47923 Rimini
Tel. 0541 728300 Fax 0541 728304
www.wr57.it - info@wr57.it
1.5 - PALLINATRICI
Trimmer S.r.l.
Via Piave, 47 - Zona Industriale 26843
Castelnuovo Bocca D’Adda LO
Tel. 0377 700125 Fax 0377 60681
www.trimmer.it - info@trimmer.it
1.6 - RULLI (DA TERRA
E DA ASFALTO)
Ammann Italy S.p.A.
Via Dell’Industria, 1 37012 Bussolengo VR
Tel. 045 6764911 Fax 045 6701192
www.ammann.group.it
info.ait@ammann.group.com
Bomag Italia S.r.l.
Via Roma, 50 48011 Alfonsine RA
Tel. 0544 864235 Fax 0544 864367
www.bomag.com - italy@bomag.com
BSM Brescia Macchine S.p.A.
Via Armando Diaz, 54 25010 San Zeno
Naviglio BS Tel. 030 2160028
Fax 030 266405 Cell. 348 7474745
www.bsm.it - bsm@bsm.it
Carbone S.r.l.
Via Prenestina, 1087 00132 Roma
Tel. 06 22428650 Fax 06 22428459
Cell. 336 352434 www.carbonesrl.it
info@carbonesrl.it - pangrazi@carbonesrl.it
CGT S.p.A.
Strada Provinciale 11, 19 20055
Vimodrone MI Tel. 02 274271
Fax 02 27427771 www.cgt.it - info@cgt.it
Dynapac Italia S.r.l.
Bastioni di Porta Nuova, 21 20121 Milano
Tel. 02 8904 1396 www.dynapac.com
info.dynapac.italy@dynapac.com
service.italia@dynapac.com
Fast Verdini S.r.l.
Via Dell’Industria snc 61020 Chiusa
di Ginestreto PU Tel. 0721 481347
Fax 0721 481239 www.fastverdini.it
comm.leitalia@fastverdini.it
fastverdini@fastverdini.it
JCB S.p.A.
Via Enrico Fermi, 16 20057 Assago MI
Tel. 02 48866401 Fax 02 4880378
www.jcb.com - jcb.italia@jcb.com
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
S.C.R.I.M. S.r.l.
Via Milano, 39/ 41 20009 Vittuone MI
Tel. 02 90319442 Fax 02 90260473
www.scrim.it - scrim.srl@tiscalinet.it
I prodotti Tecnifor sono scelti da
Ferrari, Edison, Eni, Poste Italiane,
Ministero degli Affari Esteri, Ansaldo
Energia, Rai, Gruppo Hera, ecc. È un
elenco, il nostro, del tutto incompleto,
che dobbiamo sospendere a mezzo
per brevità, ma che aiuta a rendere l’idea
che la forza dei moduli prefabbricati
(coperti da brevetto) di Tecnifor
è (anche, ma non solo) nello studio
Si.Se - Sistemi Segnaletici S.r.l.
Via dell’Industria, 41 46043 Castiglione
Delle Stiviere MN Tel. 0376 94191
Fax 0376 670788 www.sisesrl.it
commerciale@sisesrl.it - info@sisesrl.it
Volta Macchine S.r.l.
Via Copernico, 13/A 39100 Bolzano
Tel. 0471 546100 Fax 0471 546199
www.volta-macchine.com
info@volta-macchine.com
Volvo C.E. Italia S.p.A.
Via Dell’Industria, 8 20079 Carpiano MI
Tel. 02 98857511 Fax 02 98855891
www.volvo.com
noleggio.volvorents@volvo.com
Wacker Neuson S.r.l. con Socio Unico
Via 2 Agosto 1980, 3 40016 San Giorgio
Di Piano BO Tel. 051 6651566
Fax 051 6651830
www.wackerneuson.com
info-it@wackerneuson.com
Wirtgen Macchine S.r.l.
Via selle Industrie, 7 20082 Noviglio MI
Tel. 02 9057941 Fax 02 90579490
www.wirtgen.it - info.italy@wirtgen-group.com
Wr57 S.r.l.
Via Marecchiese, 356 47923 Rimini
Tel. 0541 728300 Fax 0541 728304
www.wr57.it - info@wr57.it
1.7 - SLURRY SEAL
Ammann Italy S.p.A.
Via Dell’Industria, 1 37012 Bussolengo VR
Tel. 045 6764911 Fax 045 6701192
www.ammann.group.it
info.ait@ammann.group.com
Dynapac Italia S.r.l.
Bastioni di Porta Nuova, 21 20121 Milano
Tel. 02 8904 1396 - www.dynapac.com
info.dynapac.italy@dynapac.com
service.italia@dynapac.com
Fast Verdini S.r.l.
Via Dell’Industria snc 61020 Chiusa
di Ginestreto PU Tel. 0721 481347
Fax 0721 481239 www.fastverdini.it
comm.leitalia@fastverdini.it
fastverdini@fastverdini.it
Geveko Italy S.r.l.
Via Fratelli Cervi - Palazzo Canova 1 20054
Segrate - Milano 2 Tel. 02 87233067
Fax 02 89653058 Cell. 334 3304636
www.geveko-markings.com
cmichaelides@lkf.net
cmichaelides@gevekomarkings.com
Krause Italia
Via Caduti per la Libertà, 14 40057
Quarto Inferiore di Granarolo dell’Emilia BO
Tel. 051 768156 Fax 051 767009
www.krauseitalia.com -
info@krauseitalia.com
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
Rodeco - PMS Pavement Management
Systems S.r.l.
Via Ridondello, 37 27058 Voghera PV
Tel. 0383 213532 Fax 0383 214447
www.rodeco.it - rodeco@rodeco.it
Slurry Italia S.r.l.
Via Angelica Marcuzzi, 14 33034 Fagagna
UD Tel. 0432 802069 Fax 0432 811079
www.slurryitalia.com
strade@slurryitalia.com
info@slurryitalia.com
Street Life S.r.l.
Via Giuseppe Sabato, 30 74121 Taranto
TA Tel. 099 7798914 Fax 099 7798923
www.street-life.it - info@street-life.it
Terex Cranes Germany GMBH
Europa Allee, 2 66482 Zweibrücken
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Fax 0049 633283160 www.terex.com
Valli Zabban S.r.l.
Via del Traghetto, 42 40131
Bologna Tel. 051 6343234
Fax 051 6341008 www.vallizabban.it
info@vallizabban.it
per tutte le soluzioni progettuali
Da 45 anni esprimono con eloquenza un modo di fare prefabbricazione di qualità
accurato condotto dall’azienda di
Terni per rendere possibili soluzioni
aggregabili in tutti i lati, sovrapponibili
in altezza e adeguate per innestarsi
in molti ambiti d’impiego: uffici aziendali,
poste, mense, cucine, aule scolastiche,
strutture provvisorie destinate
al cantiere. E, questa profusione
di soluzioni offerta da Tecnifor, è il maturo
frutto di quarantacinque anni di
inesausta attività, fondata su un’acutissima
conoscenza delle esigenze
espresse dai diversi interlocutori. E,
giacché si può conoscere sul serio
soltanto ciò che si accosta amandolo,
si può capire quanta devozione ci sia
in Tecnifor per la ricerca delle migliori
soluzioni in grado di trasformarsi in
qualsiasi tipologia di spazio operativo.
Dal 1975, infatti, Tecnifor opera nel
campo della prefabbricazione industriale,
con la produzione, la vendita
e il noleggio di strutture prefabbricate,
container, monoblocchi, moduli prefabbricati
per uso civile, sociale e industriale,
scuole, mense, sale di controllo
elettriche e strumentali.
Tecnifor, con le proprie dieci sedi disposte
su tutto il territorio nazionale, è
in grado di fornire anche un servizio
per la realizzazione di allestimenti
“chiavi in mano”, con una personalizzazione
funzionale ed estetica della
struttura prefabbricata. E non mancano
assistenza e manutenzione entro
le 24 ore dalla chiamata.
info@faeterni.it
8-9/2020 leStrade
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92
Aziende
93LS
1.8 - SOLLEVATORI
Cesaro Mac. Import S.r.l.
Via delle Industrie, 28/29 30020 Eraclea
VE Tel. 0421 231101
www.cesaromacimport.com/it/
cesaro@cesaromacimport.com
Colmar S.p.A.
Via Nazionale Adriatica, 539/593 45031
Arquà Polesine RO Tel. 0425 932133
Fax 0425 465052
www.colmarspa.com
colmarspa@colmarspa.com
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Magni Telescopic Handlers S.r.l.
Via Ferdinando Magellano, 22 41013
Castelfranco Emilia MO Tel. 059 8031000
Fax 059 8638012 www.magnith.com
commerciale@magnith.com
Manitou Italia S.r.l.
Via Cristoforo Colombo, 2 - Località
Cavazzana 41013 Castelfranco Emilia MO
Tel. 059 959811 Fax 059 959865
www.manitou.com
info.mci@manitou-group.com
Merlo S.p.A. Industria Metalmeccanica
con unico socio
Via Nazionale, 9 12010 San Defendente
di Cervasca CN Tel. 0171 614111
Fax 0171 684101 www.merlo.com
info@merlo.com
Palazzani Industrie S.p.A.
Via del Pavione, 4 25050 Paderno
Francacorta BS Tel. 030 6857073
Fax 030 657079 www.palazzani.it
info@palazzani.it
Sefi S.r.l.
Via del Boschetto, 2 - int. 27 10040
Lombardore TO Tel. 011 9956596
Fax 011 9956660 www.sefisrl.com
info@sefisrl.com
Solmec S.p.A.
Viale delle Industrie, 9 - Zona Industriale
45100 Rovigo Tel. 0425 474833
Fax 0425 475548 www.solmec.it
solmec@solmec.it
VF Venieri S.p.A.
Via Piratello, 106 48022 Lugo
di Romagna RA Tel. 0545 904411
Fax 0545 30389 www.vf-venieri.com
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1.9 - SPANDITRICI
E SPRUZZATRICI
BSM Brescia Macchine S.p.A.
Via Armando Diaz, 54 25010 San Zeno
Naviglio BS Tel. 030 2160028
Fax 030 266405 Cell. 348 7474745
www.bsm.it - bsm@bsm.it
CO.ME.BA S.r.l.
Via Del Lavoro, 11/A 41030 Bastiglia MO
Tel. 059 904412 Fax 059 815601
www.comeba.it - info@comeba.it
Comap S.r.l.
Via Della Fonderia, 2 Località Fornio
43036 Fornio PR Tel. 0524 202255
Fax 0524 202217 www.comapsrl.com
info@comapsrl.com
Impianti Gutherm S.r.l.
Via Grigna, 2 20027 Rescaldina MI
Tel. 0331 577715 Fax 0331 579610
www.gutherm.com - info@gutherm.com
Malavasi G. S.r.l.
Via Nazionale, 28 - S.S. 12 41030
Sorbara MO Tel. 059 902113
Fax 059 902711 www.malavasig.it
info@malavasig.it - malavasi.g@libero.it
MASSENZA S.R.L.
Via Bologna, 12
43036 Fidenza PR
Tel. 0524 202811
Fax 0524 530205
www.massenza.it
massenza@massenza.it
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
Pelazza Andrea Sas
Strada Courgnè, 68 10079 Frazione di
Mappano - Caselle Torinese TO
Tel. 011 9968298 Fax 011 9969633
www.pelazza.it - commerciale@pelazza.it
info@pelazza.it
Rodeco - PMS Pavement Management
Systems S.r.l.
Via Ridondello, 37 27058 Voghera PV
Tel. 0383 213532 Fax 0383 214447
www.rodeco.it - rodeco@rodeco.it
Snow Service S.r.l.
Via dell’industria, 34 41013 Piumazzo
di Castelfranco Emilia MO
Tel. 059 931483 Fax 059 934307
www.snowservicesrl.com
info@snowservicesrl.com
Star Asphalt S.p.A.
Strada Provinciale Piana - Località Garga
87010 Saracena CS Tel. 0981 480921
Fax 0981 480902 www.starasphalt.com
info@starasphalt.com
Trimmer S.r.l.
Via Piave, 47 - Zona Industriale 26843
Castelnuovo Bocca D’Adda LO
Tel. 0377 700125 Fax 0377 60681
www.trimmer.it - info@trimmer.it
1.10 - SPARGISALE
E SPAZZANEVE
Aebi Schmidt Italia S.r.l.
Via Dei Pinali, 11 33080 Cimpello PN
Tel. 0434 951711 Fax 0434 959066
www.aebi-schmidt.com
asi@aebi-schmidt.com
Angelo Bombelli Costruzioni
Metalliche S.r.l.
Via Guglielmo Marconi, 3 20054 Segrate
MI Tel. 02 2157858 Fax 02 2134718
www.bombelli.it - bombelli@bombelli.it
Butti S.r.l.
Via S. Mayer, 13 24034 Cisano
Bergamasco BG Tel. 035 787300
Fax 035 787322 www.butti.it
butti@butti.it
Cangini Benne S.r.l.
Via Savio, 29/31 47027 Sarsina FC
Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021
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commerciale@canginibenne.com
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S.S. Per Genova, 35/A 15057 Tortona AL
Tel. 0131 822010 Fax 0131 863586
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info@gruppoprato.com
Ecofar S.r.l.
Strada Vicinale Savona, 200 10046
Poirino TO Tel. 011 9451437
Fax 011 9452517 www.ecofar.com
ecofar@ecofar.it - gcapecchi@ecofar.it
Fresia S.p.A.
Via Trento e Trieste, 30 17017 Millesimo SV
Tel. 019 5600005 Fax 019 5600009
www.fresia.it - info@fresia.it - fresia@fresia.it
Garnero Sas
Via Don Giovanni Minzoni, 6 12011 Borgo
San Dalmazzo CN Tel. 0171 266368
Fax 0171 268620 www.garnero.com
info@garnero.com - lara@garnero.com
Giletta S.p.A.
Via Alcide De Gasperi, 1 12036 Revello
CN Tel. 0175 258800 Fax 0175 258825
www.giletta.com
giletta@buchermunicipal.com
michele.giuliano@buchermunicipal.com
Intercom Dr. Leitner S.r.l.
Zona Produttiva Reifenstein, 21 39040
Campo Di Trens BZ Tel. 0472 765512
Fax 0472 766749 www.leitner.it
intercom@leitner.it
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Molinari Vincenzo
di Molinari Claudio & C. S.n.c.
Via Dei Santi, 119 25014 Castenedolo BS
Tel. 030 2301021 Fax 030 2302686
www.molinariallestimenti.it
info@molinariallestimenti.it
Nilfisk S.p.A. a socio unico
Strada Comunale della Braglia, 18 26862
Guardamiglio LO Tel. 0377 414021
www.nilfisk.com - mercato.italia@nilfisk.com
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
Omer S.r.l.
Via Fratellanza, 4 21049 Tradate VA
Tel. 0331 849762 Fax 0331 841986
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informazioni@omersrl.com
Pelazza Andrea Sas
Strada Courgnè, 68 10079 Frazione
di Mappano - Caselle Torinese TO
Tel. 011 9968298 Fax 011 9969633
www.pelazza.it - commerciale@pelazza.it
info@pelazza.it
Slurry Italia S.r.l.
Via Angelica Marcuzzi, 14 33034 Fagagna
UD Tel. 0432 802069 Fax 0432 811079
www.slurryitalia.com - strade@slurryitalia.com
info@slurryitalia.com
Snow Service S.r.l.
Via dell’industria, 34 41013 Piumazzo di
Castelfranco Emilia MO Tel. 059 931483
Fax 059 934307
www.snowservicesrl.com
info@snowservicesrl.com
1.11 - SPAZZATRICI
Aebi Schmidt Italia S.r.l.
Via Dei Pinali, 11 33080 Cimpello PN
Tel. 0434 951711 Fax 0434 959066
www.aebi-schmidt.com
asi@aebi-schmidt.com
BSM Brescia Macchine S.p.A.
Via Armando Diaz, 54 25010 San Zeno
Naviglio BS Tel. 030 2160028
Fax 030 266405 Cell. 348 7474745
www.bsm.it - bsm@bsm.it
Cangini Benne S.r.l.
Via Savio, 29/31 47027 Sarsina FC
Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021
www.canginibenne.com
commerciale@canginibenne.com
Carbone S.r.l.
Via Prenestina, 1087 00132 Roma
Tel. 06 22428650 Fax 06 22428459
Cell. 336 352434 www.carbonesrl.it
info@carbonesrl.it - pangrazi@carbonesrl.it
Dulevo International S.p.A.
Via Giovannino Guareschi, 1 43012
Fontanellato PR Tel. 0521 827711
Fax 0521 827795 www.dulevo.it
info@dulevo.it
Ecomon S.r.l.
Via Alba, 33 10024 Mocalieri TO
Tel. 011 6402394 - 011 6402395
Fax 011 6476462 www.ecomon.it
info@ecomon.it
Farid Industrie S.p.A.
Via Moncalieri, 109 - Località Tetti Caglieri
10048 Vinovo TO Tel. 011 9737301
Fax 011 9737399 www.faridindustrie.it
e.lorenzetto@faridindustrie.it
giancarla.prinetto@faridindustrie.it
Fresia S.p.A.
Via Trento e Trieste, 30 17017 Millesimo SV
Tel. 019 5600005 Fax 019 5600009
www.fresia.it - info@fresia.it - fresia@fresia.it
G.F. Gordini S.r.l.
Via Enrico Mattei, 4 48012 Bagnacavallo
RA Tel. 0545 62712 Fax 0545 62140
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Giletta S.p.A.
Via Alcide De Gasperi, 1 12036 Revello
CN Tel. 0175 258800 Fax 0175 258825
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giletta@buchermunicipal.com
michele.giuliano@buchermunicipal.com
Hako Italia S.r.l.
Via Antonio Meucci, 15 37026 Settimo
di Pescantina VR Tel. 045 6752200
Fax 045 6752222 www.hakoitalia.it
hakoitalia@hakoitalia.it
Intercom Dr. Leitner S.r.l.
Zona Produttiva Reifenstein, 21 39040
Campo Di Trens BZ Tel. 0472 765512
Fax 0472 766749 www.leitner.it
intercom@leitner.it
Italclean Europe S.r.l.
Via Cristoforo Colombo, 4 10067 Vigone
TO Tel. 011 9809261 Fax 011 9809041
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Via Alcide De Gasperi, 98/100 20017
Rho MI Tel. 02 93979311
0240 702964 Fax 0293979310
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M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
M3 Metalmeccanica Moderna S.r.l.
Strada Provinciale Della Pace, 23 43055
Casale di Mezzani PR Tel. 0521 316053
Fax 0521 316054 www.m3srl.com
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Macro S.r.l.
Via Luigi Bonati, 38 29017 Fiorenzuola
d’Arda PC Tel. 0523 984425
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Marolin Fausto & Figli S.n.c.
Via Santa Giustina, 1 37044 Baldaria
di Cologna Veneta VR Tel. 0442 85286
Fax 0442 418049 www.marolin.it
info@marolin.it
Molinari Vincenzo
di Molinari Claudio & C. S.n.c.
Via Dei Santi, 119 25014 Castenedolo BS
Tel. 030 2301021 Fax 030 2302686
www.molinariallestimenti.it
info@molinariallestimenti.it
Nilfisk S.p.A. a socio unico
Strada Comunale della Braglia, 18 26862
Guardamiglio LO Tel. 0377 414021
www.nilfisk.com
mercato.italia@nilfisk.com
Pelazza Andrea Sas
Strada CourgnÈ, 68 10079 Frazione
di Mappano - Caselle Torinese TO
Tel. 011 9968298 Fax 011 9969633
www.pelazza.it - commerciale@pelazza.it
info@pelazza.it
Ravo S.p.A.
Via Vicchio, 23 00148 Roma
Tel. 06 65747600 www.ravospa.com
info@ravospa.com
Rcm S.p.A.
Via Tiraboschi, 4 41041 Casinalbo MO
Tel. 059 515311 Fax 059 510783
www.rcm.it - info@rcm.it
Snow Service S.r.l.
Via dell’industria, 34 41013 Piumazzo
di Castelfranco Emilia MO
Tel. 059 931483 Fax 059 934307
www.snowservicesrl.com
info@snowservicesrl.com
Tecnoalpi S.n.c.
Via Generale Dabormida, 50 10060
Buriasco TO Tel. 0121 56585
Fax 0121 56367 www.tecnoalpi.it
info@tecnoalpi.it
1.12 - STABILIZZATRICI
E RICICLATRICI
Bomag Italia S.r.l.
Via Roma, 50 48011 Alfonsine RA
Tel. 0544 864235 Fax 0544 864367
www.bomag.com - italy@bomag.com
CGT S.p.A.
Strada Provinciale 11, 19 20055
Vimodrone MI Tel. 02 274271
Fax 02 27427771 www.cgt.it - info@cgt.it
Ecovie s.c.
Strada dei Pescatori, 6/C 35020 Codevigo
PD Tel. 049 761284 Fax 049 8709163
www.ecovie.it - info@ecovie.it
TS Aslfati S.r.l.
Viale Enrico Forlanini, 23 20134 Milano
Tel. 02 87323348 www.tsasfalti.it
tsasfaltisciuto@live.com
Wirtgen Macchine S.r.l.
Via Delle Industrie, 7 20082 Noviglio MI
Tel. 02 9057941 Fax 02 90579490
www.wirtgen.it - info.italy@wirtgen-group.com
1.13 - TRENCHER
E PERFORATRICI
Garbin Group S.r.l.
Via Leonardo Da Vinci, 32 36034 Malo VI
Tel. 0445 602900 Fax 0445 580101
www.garbin.it - info@garbin.it
Ghedini Ing. Fabio & C. S.n.c.
Via Canne, 47 44048 Santa Maria
Codifiume FE Tel. 0532 857373
Fax 0532 857873 www.ghedini.com
info@ghedini.com
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
Pratoverde S.r.l.
Via San Pelagio, 2 35020 Due Carrare PD
Tel. 049 9128128 Fax 049 9128129
www.pratoverde.it - info@pratoverde.it
Tesmec S.p.A.
Via Zanica, 17/O 24050 Grassobbio BG
Tel. 035 4232911 Fax 035 4522444
www.tesmec.it - info@tesmec.it
Vermeer Italia S.r.l.
Via Adige, 21 37060 Nogarole Rocca VR
Tel. 045 6702625 Fax 045 6702220
www.vermeeritalia.it - info@vemeeritalia.it
2 - Attrezzature
2.1 - BENNE
Came Technology at yout service
Via del Progresso, 55 36025 Noventa
Vicentina VI Tel. 0444 760200
Fax 0444 887322 www.camesrl.it
came@camesrl.it
Cangini Benne S.r.l.
Via Savio, 29/31 47027 Sarsina FC
Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021
www.canginibenne.com
commerciale@canginibenne.com
Giorgio Novara S.r.l.
Via Giuseppe di Vittorio, 13 10098 Cascine
Vica - Rivoli TO Tel. 011 9504400
Fax 011 9575800 www.giorgionovara.com
Global Parts S.r.l.
Via Alfonso Lamarmora, 12 57122 Livorno
Tel. 0586 903076 Fax 0586 903076
www.globalparts.it - info@globarparts.it
Lameter S.r.l.
Via al Santuario di Nostra Signora della
Guardia, 56/B-C-D 16162 Genova
Tel. 010 71641301 Fax 010 71641355
www.lameter.it - info@lameter.it
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
M3 Metalmeccanica Moderna S.r.l.
Strada Provinciale Della Pace, 23 43055
Casale di Mezzani PR Tel. 0521 316053
Fax 0521 316054 www.m3srl.com
info@m3srl.com
Mantovanibenne S.r.l.
Via Augusto Righi, 6 41037 Mirandola MO
Tel. 0535 615833
www.mantovanibenne.com
sales@mantovanibenne.com
MB S.p.A.
Via Astico, 30/A 36030 Fara Vicentino VI
Tel. 0445 308148 Fax 0445 308179
www.mbcrusher.com
marketing@mbcrusher.com
Sefi S.r.l.
Via del Boschetto, 2 - int. 27 10040
Lombardore TO Tel. 011 9956596
Fax 011 9956660 www.sefisrl.com
info@sefisrl.com
Simex S.r.l.
Via Isaac Newton, 31 40017 S. Giovanni
In Persiceto BO Tel. 051 6810609
Fax 051 6810628 www.simex.it
simex@simex.it
Trevi Benne S.p.A.
Via Bergoncino, 18 36025 Noventa
Vicentina VI Tel. 0444 760773
Fax 0444 861182 www.trevibenne.it
info@trevibenne.it
VTN Europe S.p.A.
Via dell’Artigianato, 41/43 36026 Cagnano
di Poiana Maggiore VI Tel. 0444 864211
Fax 0444 764418 www.vtneurope.com
2.2 - CESOIE
Cangini Benne S.r.l.
Via Savio, 29/31 47027 Sarsina FC
Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021
www.canginibenne.com
commerciale@canginibenne.com
Italmek S.r.l.
Via Pieve, 6 25080 Nuvolento BS
Tel. 030 691163 Fax 030 691163
www.italmek.net
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Mantovanibenne S.r.l.
Via Augusto Righi, 6 41037 Mirandola MO
Tel. 0535 615833
www.mantovanibenne.com
sales@mantovanibenne.com
Simex S.r.l.
Via Isaac Newton, 31 40017 S. Giovanni
In Persiceto BO Tel. 051 6810609
Fax 051 6810628 www.simex.it
simex@simex.it
Guida Macchine Attrezzature Prodotti Stradali
8-9/2020 leStrade
8-9/2020

94
Aziende
95LS
Trevi Benne S.p.A.
Via Bergoncino, 18 36025 Noventa
Vicentina VI Tel. 0444 760773
Fax 0444 861182 www.trevibenne.it
info@trevibenne.it
VTN Europe S.p.A.
Via dell’Artigianato, 41/43 36026 Cagnano
di Poiana Maggiore VI Tel. 0444 864211
Fax 0444 764418 www.vtneurope.com
Zato S.r.l.
Via Campi Grandi, 23 25080 Prevalle BS
Tel. 030 6807252 Fax 030 6801897
www.zato.it - info@zato.it
2.3 - DECESPUGLIATORI
Aebi Schmidt Italia S.r.l.
Via Dei Pinali, 11 33080 Cimpello PN
Tel. 0434 951711 Fax 0434 959066
www.aebi-schmidt.com
asi@aebi-schmidt.com
Airoxmig S.r.l.
Via Werner Von Siemens, 23 39100
Bolzano BZ Cell. 340 1650219
www.airoxmig.com - info@airoxmig.com
Berfralk s.r.l.
Via Saluzzo, 83 12038 Savigliano CN
Tel. 0172 716648 Fax 0172 713088
www.becchio-mandrile.com
becchiob@virgilio.it
Berti Macchine Agricole S.p.A.
Via Musi, 1/A - 3 - 4 37042 Caldiero VR
Tel. 045 6139711 Fax 045 6150251
www.bertima.it - info@bertima.it
marketing@bertima.it
BSM Brescia Macchine S.p.A.
Via Armando Diaz, 54 25010 San Zeno
Naviglio BS Tel. 030 2160028
Fax 030 266405 Cell. 348 7474745
www.bsm.it - bsm@bsm.it
Cangini Benne S.r.l.
Via Savio, 29/31 47027 Sarsina FC
Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021
www.canginibenne.com
commerciale@canginibenne.com
Fae Group S.p.A.
Zona Produttiva, 18 - P.O. Box 61 38013
Fondo TN Tel. 0463 840000
Fax 0463 840099 www.fae-group.com
info@fae-group.com
Femac S.r.l.
Vocabolo Tassinara, 104/bis 06018
Trestina di Città di Castello PG
Tel. 075 8569831 Fax 075 8560457
www.femac.eu - info@femac.eu
Ferri S.r.l.
Via Corrado Govoni, 30 44034 Tamara FE
Tel. 0532 866866 Fax 0532 866851
www.ferrisrl.it - info@ferrisrl.it
Ghedini Ing. Fabio & C. S.n.c.
Via Canne, 47 44048 Santa Maria
Codifiume FE Tel. 0532 857373
Fax 0532 857873 www.ghedini.com
info@ghedini.com
Gl1 S.r.l.
Via Ugo La Malfa, 59/A 40014 Bevilacqua
di Crevalcore BO Tel. 051 909140
Fax 051 909622 www.gl1srl.it
info@gl1srl.it
Laserjet S.r.l.
Via Pietre di Sopra, 73 36026 Cagnano
di Pojana Maggiore VI Tel. 0444 864301
Fax 0444 764900 www.laserjetgroup.com
info@laserjetgroup.com
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Marolin Fausto & Figli S.n.c.
Via Santa Giustina, 1 37044 Baldaria
di Cologna Veneta VR Tel. 0442 85286
Fax 0442 418049 www.marolin.it
info@marolin.it
Nobili S.p.A.
Via Circonvallazione Sud, 46 40062
Molinella BO Tel. 051 881444
Fax 051 882703 www.nobili.com
info@nobili.com
Orsi Group S.r.l.
Via Sant’Andrea, 2/A 40050 Mascarino
Castello d’Argile BO Tel. 051 6867072
Fax 051 6867104 www.orsigroup.it
info@orsigroup.it
Pre.Fer S.r.l.
Via Ferre, 46 35040 Piacenza d’Adige PD
Tel. 0425 55477 Fax 0425 55228
www.prefer.it - info@prefer.it
Procomas S.r.l.
Via Vegri, 241 45036 Ficarolo RO
Tel. 0425 708389 Fax 0425 727253
www.procomas.it - info@procomas.it
Sabre Italia S.n.c.
Via Spina, 9 36033 Isola Vicentina VI
Tel. 0444 977655 Fax 0444 977200
www.sabreitalia.com - info@sabreitalia.com
Seppi M. S.p.A.
Zona Artigianale, 1 39052 Caldaro BZ
Tel. 0471 963550 Fax 0471 962547
www.seppi.com - sales@seppi.com
Simex S.r.l.
Via Isaac Newton, 31 40017 S. Giovanni
In Persiceto BO Tel. 051 6810609
Fax 051 6810628 www.simex.it
simex@simex.it
2.4 - DISCHI DIAMANTATI
Fast Verdini S.r.l.
Via Dell’Industria snc 61020 Chiusa
di Ginestreto PU Tel. 0721 481347
Fax 0721 481239 www.fastverdini.it
comm.leitalia@fastverdini.it
fastverdini@fastverdini.it
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
2.5 - IDRODEMOLIZIONE
Airoxmig S.r.l.
Via Werner Von Siemens, 23 39100
Bolzano BZ Cell. 340 1650219
www.airoxmig.com - info@airoxmig.com
Aquajet Systems Italia
Via Paolo da Cannobio, 9 20122 Milano
Tel. 031 264 087 www.aquajet.it
info@aquajet.it
Beton Taglio S.r.l.
Via dei Campigli, 15 21100 Varese MI
Tel. 0332 310186 Fax 0332 328532
www.betontaglio.com - betontaglio@tin.it
Gruppo S.E.I. S.r.l.
Via della Torre, 842 55041 Camaiore LU
Tel. 0584 984111 Fax 0584 984180
www.sei-idrojet.it - info@sei-idrojet.it
sei-idrojet@pec.it
Idromig S.r.l.
Via Verona, 80 37017 Lazise VR
Tel. 045 6470891 Fax 045 6470896
www.idromig.com - info@idromig.com
Idropower S.r.l.
Via Bardoline, 2/B 37026 Pescantina VR
Tel. 045 4770703 www.idropower.it
info@idropower.it
JetBlast S.r.l.
Via Mario Tognato, 20/B 35042 Este PD
Tel. 0429 1760884 Fax 049 8929942
www.jetblast.it - info@jetblast.it
Mosconi S.r.l.
Via Guglielmo Marconi, 200/A 25048
Edolo BS Tel. 036 477 3711
Fax 0364 7268 www.mosconihydro.it
mosconi@mosconihydro.it
Recotech S.r.l.
Via Filippo Brunelleschi, 2/b 50013 Campi
Bisenzio FI Tel. 055 0680369
800 200 018 Fax 055 0680369
www.recotech.it - Info@recotech.it
Roald S.n.c. di Codecasa P. & C. - Conjet
Via Gorki, 12/A 20812 Limbiate MB
Tel. 02 99051011 Fax 02 99056434
www.roalditalia.it - info@roalditalia.it
S.E.I. - Società Esplosivi industriali S.p.A.
Via Gavardo, 3 25016 Ghedi BS
Tel. 030 904111 Fax 030 9031461
2.6 - LAME SGOMBRANEVE
E VOMERI
Cangini Benne S.r.l.
Via Savio, 29/31 47027 Sarsina FC
Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021
www.canginibenne.com
commerciale@canginibenne.com
Esti S.r.l.
Via Dei Baicc, 5 25074 Idro BS
Tel. 0365 823327 Fax 0365 823254
www.esti.it - info@esti.it
Giletta S.p.A.
Via Alcide De Gasperi, 1 12036 Revello CN
Tel. 0175 258800 Fax 0175 258825
www.giletta.com - giletta@buchermunicipal.com
michele.giuliano@buchermunicipal.com
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Pelazza Andrea Sas
Strada Courgnè, 68 10079 Frazione
di Mappano - Caselle Torinese TO
Tel. 011 9968298 Fax 011 9969633
www.pelazza.it - commerciale@pelazza.it
info@pelazza.it
Snow Service S.r.l.
Via dell’industria, 34 41013 Piumazzo
di Castelfranco Emilia MO
Tel. 059 931483 Fax 059 934307
www.snowservicesrl.com
info@snowservicesrl.com
Usco S.p.A.
Via delle Nazioni, 65 41122 Modena
Tel. 059 9780111 Fax 059 9780082
www.usco.it - info@usco.it
2.7 - MARTELLI DEMOLITORI
Corimag S.r.l.
Via Torino, 56 10080 Bosconero TO
Tel. 011 9889800 Fax 011 9889165
www.corimag.it/it/ - corimag@corimag.it
Epiroc Italia S.r.l.
Via Galileo Galilei, 40 20092
Cinisello Balsamo MI www.epiroc.com
info.italy@epiroc.com
Hilti Italia S.p.A.
Piazza Indro Mantanelli, 20 20099
Sesto San Giovanni MI Tel. 02 212721
Fax 02 21272227 www.hilti.it
Idromeccanica Italiana S.r.l.
Via delle Fornaci snc 70032 Bitonto BA
Tel. 080 3388199 Fax 080 3388192
www.idromeccanica.com
info@idromeccanica.com
Indeco Ind S.p.A.
Viale Lindemann, 10 - Zona Industriale
70132 Bari Tel. 080 5313370
Fax 080 5377976 www.indeco.it
info@indeco.it
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Osa Demolition Equipment S.r.l.
Zona Artigianale - Lotto G2 70056
Molfetta BA Tel. 080 3382103
Fax 080 3382169
www.osademolitionequipment.com
info@osapinze.it
Picorent S.r.l.
Via Cavour, 99 12031 Bagnolo Piemonte
CN Tel. 0175 348139
Fax 0175 348935 www.picorent.com
info@picorent.com
Promove s.r.l.
Via Luigi Gambardella, 10 70056 Molfetta
BA Tel. 080 3387054 Fax 080 3387004
www.promove.it - info@promove.it
Rammit S.p.A.
Via Cancelliera, 33 00040 Ariccia RM
Tel. 06 9349701 Fax 06 9344315
www.rammit.com - sales@rammit.com
Vimatek S.r.l.
Via Alessandrina, 39 20095
Cusano Milanino MI Tel. 02 6134742
Fax 02 6134741 www.vimatek.com
info@vimatek.com
2.8 - MESCOLATORI
Agres Srl
Via Galileo Galilei, 7 20873 Cavenago
Brianza MB Tel. 02 95335249
Fax 02 95335242 www.agres.it
info@agres.it
Betonmec Srl
Via dei Mattoni - Zona Industriale 06055
Marsciano PG Tel. 075 8741530
Fax 075 8731595 www.betonmec.com
info@betonmec.com
Cst Srl
Via Sigalina Mattina, 10 - 10/a/b/c 25018
Montichiari BS Tel. 030 996223
Fax 030 9659638 www.sipeitalia.eu
info@cstplants.com
Euromecc Srl
Strada Statale 192 - km 79 (EN/CT)
Casella Postale 163 95045 Misterbianco
CT Tel. 095 7130011 - 800 304 328
Fax 095 7130115 www.euromecc.com
repcom@euromecc.com
OMG Officine Meccaniche Galletti Srl
Via Brenta, 18 06135 Ponte Valleceppi PG
Tel. 075 59210 Fax 075 5921028
omg@omg.it
2.9 - PIASTRE VIBRANTI
Ammann Italy S.p.A.
Via Dell’Industria, 1 37012 Bussolengo VR
Tel. 045 6764911 Fax 045 6701192
www.ammann.group.it
info.ait@ammann.group.com
2.9 - PIASTRE VIBRANTI
Batmatic S.r.l.
Quartiere Romitaggio, 31 43010
Bianconese di Fontevivo PR
Tel. 0521 619298 Fax 0521 619682
www.batmatic.com - info@batmatic.com
Bomag Italia S.r.l.
Via Roma, 50 48011 Alfonsine RA
Tel. 0544 864235 Fax 0544 864367
www.bomag.com - italy@bomag.com
BSM Brescia Macchine S.p.A.
Via Armando Diaz, 54 25010 San Zeno
Naviglio BS Tel. 030 2160028
Fax 030 266405 Cell. 348 7474745
www.bsm.it - bsm@bsm.it
C.M.R. di Longo Antonio
Via Cascina Secchi, 311 24040 Isso BG
Tel. 0363 998916 www.cmr-longo.it
cmr@cmr-longo.it
Canziani Paolo S.r.l.
Via Angelo Volonterio, 55 21047 Saronno
VA Tel. 02 9623153 Fax 02 96280419
www.canzianimacchine.it
canzianimacchine@tin.it
Dynapac Italia S.r.l.
Bastioni di Porta Nuova, 21 20121 Milano
Tel. 02 8904 1396
www.dynapac.com
info.dynapac.italy@dynapac.com
service.italia@dynapac.com
Fast Verdini S.r.l.
Via Dell’Industria snc 61020
Chiusa di Ginestreto PU Tel. 0721 481347
Fax 0721 481239 www.fastverdini.it
comm.leitalia@fastverdini.it
fastverdini@fastverdini.it
Ghedini Ing. Fabio & C. S.n.c.
Via Canne, 47 44048 Santa Maria
Codifiume FE Tel. 0532 857373
Fax 0532 857873 www.ghedini.com
info@ghedini.com
JCB S.p.A.
Via Enrico Fermi, 16 20057 Assago MI
Tel. 02 48866401 Fax 02 4880378
www.jcb.com - jcb.italia@jcb.com
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 - Fax 010 7404777
mara-genova.com - info@mara-genova.com
Maker S.r.l.
Via Del Foglia, 4 - Zona Industriale Schieti
61029 Schieti di Urbino PU
Tel. 0722 59290 Fax 0722 59074
www.makersrl.com - info@makersrl.it
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
S.C.R.I.M. S.r.l.
Via Milano, 39/ 41 20009 Vittuone MI
Tel. 02 90319442 Fax 02 90260473
www.scrim.it - scrim.srl@tiscalinet.it
Scandellari S.p.A.
Via Caniga, 29 07100 Sassari
Tel. 079 26311 Fax 079 2631110
www.scandellari.com
scandellarispa@scandellarispa.it
Si.Se - Sistemi Segnaletici S.r.l.
Via dell’Industria, 41 46043 Castiglione
Delle Stiviere MN Tel. 0376 94191
Fax 0376 670788 www.sisesrl.it
commerciale@sisesrl.it - info@sisesrl.it
Volta Macchine S.r.l.
Via Copernico, 13/A 39100 Bolzano
Tel. 0471 546100 Fax 0471 546199
www.volta-macchine.com
info@volta-macchine.com
Wacker Neuson S.r.l. con Socio Unico
Via 2 Agosto 1980, 3 40016 San Giorgio
Di Piano BO Tel. 051 6651566
Fax 051 6651830
www.wackerneuson.com
info-it@wackerneuson.com
2.10 - PINZE
Cangini Benne S.r.l.
Via Savio, 29/31 47027 Sarsina FC
Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021
www.canginibenne.com
commerciale@canginibenne.com
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Mantovanibenne S.r.l.
Via Augusto Righi, 6 41037 Mirandola MO
Tel. 0535 615833
www.mantovanibenne.com
sales@mantovanibenne.com
Trevi Benne S.p.A.
Via Bergoncino, 18 36025 Noventa
Vicentina VI Tel. 0444 760773
Fax 0444 861182 www.trevibenne.it
info@trevibenne.it
Tyrolit S.r.l.
Via dell’elettronica, 6 - Zona Industriale
36016 Thiene VI Tel. 0445 801836
Fax 0445 359972 www.tyrolit.com
construction.it@tyrolit.com
VTN Europe S.p.A.
Via dell’Artigianato, 41/43 36026 Cagnano
di Poiana Maggiore VI Tel. 0444 864211
Fax 0444 764418 www.vtneurope.com
2.11 - SPAZZOLE
Cangini Benne S.r.l.
Via Savio, 29/31 47027 Sarsina FC
Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021
www.canginibenne.com
commerciale@canginibenne.com
Ecomon S.r.l.
Via Alba, 33 10024 Mocalieri TO
Tel. 011 6402394 - 011 6402395
Fax 011 6476462 www.ecomon.it
info@ecomon.it
Linea Stradale S.r.l.
Via Alessandro Volta, 7/A 23845
Costa Masnaga LC Tel. 031 856987
Cell. 366 2146843 www.lineastradale.com
info@lineastradale.com
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
nfo@mara-genova.com
Officina Meccanica Lanzani S.a.s.
Via Dalmazia, 5 20834 Nova Milanese MB
Tel. 0362 450450 www.omlanzani.it
info@omlanzani.it
Pogliani Srl
Via Volta, 7/A 23845 Costamasnaga LC
Tel. 031 856986 Fax 031 856273
2.12 - TAGLIASFALTO
BSM Brescia Macchine S.p.A.
Via Armando Diaz, 54 25010 San Zeno
Naviglio BS Tel. 030 2160028
Fax 030 266405 Cell. 348 7474745
www.bsm.it - bsm@bsm.it
Comer S.p.A.
Via Storchi, 8 - località San Tomaso
42011 Bagnolo in Piano RE
Tel. 0522 955045 Fax 0522 955040
www.comerspa.com
commerciale@comerspa.com
Dynapac Italia S.r.l.
Bastioni di Porta Nuova, 21 20121 Milano
Tel. 02 8904 1396 www.dynapac.com
info.dynapac.italy@dynapac.com
service.italia@dynapac.com
Fast Verdini S.r.l.
Via Dell’Industria snc 61020 Chiusa
di Ginestreto PU Tel. 0721 481347
Fax 0721 481239 www.fastverdini.it
comm.leitalia@fastverdini.it
fastverdini@fastverdini.it
Garbin Group S.r.l.
Via Leonardo Da Vinci, 32 36034 Malo VI
Tel. 0445 602900 Fax 0445 580101
www.garbin.it - info@garbin.it
Gori Mario S.r.l.
Via Ferdinando Paoletti, 24/26 50134
Firenze Tel. 055 471068
Fax 055 471060 www.gorimariosrl.it
info@gorimariosrl.it
M.A.R.A. S.r.l.
Via Graziella Giuffrida, 4 16162 Genova
Tel. 010 7404507 Fax 010 7404777
www.mara-genova.com
info@mara-genova.com
Maker S.r.l.
Via Del Foglia, 4 - Zona Industriale Schieti
61029 Schieti di Urbino PU
Tel. 0722 59290 Fax 0722 59074
www.makersrl.com - info@makersrl.it
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
Guida Macchine Attrezzature Prodotti Stradali
8-9/2020 leStrade
8-9/2020

96
Aziende
97LS
Paoloni Onelio e Figlio S.n.c.
Strada Dei Colli, 30 61100 Pesaro
Tel. 0721 55279 Fax 0721 55279
www.paolonipesaro.it - info@paolonipesaro.it
Volta Macchine S.r.l.
Via Copernico, 13/A 39100 Bolzano
Tel. 0471 546100 Fax 0471 546199
www.volta-macchine.com
info@volta-macchine.com
Wacker Neuson S.r.l. con Socio Unico
Via 2 Agosto 1980, 3 40016 San Giorgio
Di Piano BO Tel. 051 6651566
Fax 051 6651830
www.wackerneuson.com
info-IT@wackerneuson.com
2.13 - TESTATE FRESANTI
Simex S.r.l.
Via Isaac Newton, 31 40017 S. Giovanni
In Persiceto BO Tel. 051 6810609
Fax 051 6810628 www.simex.it
simex@simex.it
Vermeer Italia S.r.l.
Via Adige, 21 37060 Nogarole Rocca VR
Tel. 045 6702625 Fax 045 6702220
www.vermeeritalia.it - info@vemeeritalia.it
3 - Impianti
3.1 - CENTRALI DI BETONAGGIO
Bernardi Impianti S.p.A.
Via Papa Giovanni XXIII, 12 20058 Zibido
San Giacomo MI Tel. 02 9059411
Fax 02 90002565 www.bernardi-impianti.it
mmodesti@bernardi-recycling.com
export@bernardi-impianti.it
Cifacentro S.r.l.
Via Portella della Ginestra, 10 06019
Umbertide PG Tel. 075 9420296
Fax 075 9411093 www.cifacentro.com
info@cifacentro.com
Simex S.r.l.
Via Isaac Newton, 31 40017 S. Giovanni
In Persiceto BO Tel. 051 6810609
Fax 051 6810628 www.simex.it
simex@simex.it
3.2 - FRANTOI
Agri Word S.r.l.
Contrada Polisciazzo 70022 Altamura BA
Tel. 080 3140540 Fax 080 2209259
www.agri-world.it - info@agri-world.it
BRT Impianti S.p.A.
Via del Mella, 51 25131 Brescia
Tel. 030 3580763 Fax 030 3582628
info@brtimpianti.com
Cams S.r.l.
Via Giulio Golini, 301 40024 Castel
San Pietro Terme BO Tel. 051 6946611
Fax 051 6946650 www.camssrl.it
ufficio.commerciale@camssrl.it
Franzoi Metalmeccanica S.r.l.
Via Guido Rossa, 18/A 30037 Scorzè VE
Tel. 041 5840277 Fax 041 5847007
www.franzoisrl.com - info@franzoisrl.it
Gasparin Omg S.r.l.
Via Giorgione, 17 - SS Feltrina 31040
Musano di Trevignano TV
Tel. 0423 670201 Fax 0423 676575
www.gasparinimpianti.com
info@gasparin-omg.com
Keestrack-OM S.p.A.
Via Postumia, 62 31050 Ponzano Veneto
TV Tel. 0422 441311 Fax 0422 441499
www.keestrack.com
keestrack@keestrack.it
Sandvik italia S.p.A.
Via Varesina, 184 20156 Milano
Tel. 02 307051 Fax 02 3402641
www.sandvik.coromant.com
sandvik.italia@sandvik.com
3.3 - IMPIANTI DI
CONGLOMERATO BITUMINOSO
Ammann Italy S.p.A.
Via Dell’Industria, 1 37012 Bussolengo VR
Tel. 045 6764911 Fax 045 6701192
www.ammann.group.it
info.ait@ammann.group.com
Bernardi Impianti S.p.A.
Via Papa Giovanni XXIII, 12 20058 Zibido
San Giacomo MI Tel. 02 9059411
Fax 02 90002565 www.bernardi-impianti.it
mmodesti@bernardi-recycling.com
export@bernardi-impianti.it
C.M.R. di Longo Antonio
Via Cascina Secchi, 311 24040 Isso BG
Tel. 0363 998916 www.cmr-longo.it
cmr@cmr-longo.it
Impianti Gutherm S.r.l.
Via Grigna, 2 20027 Rescaldina MI
Tel. 0331 577715 Fax 0331 579610
www.gutherm.com - info@gutherm.com
Marini S.p.A.
Via Roma, 50 48011 Alfonsine RA
Tel. 0544 88111 Fax 0544 81341
www.marini.fayat.com
info@marini.fayat.com
Menestrina S.r.l.
Via del Brennero, 59 38122 Trento
Tel. 0461 822643 Fax 0461 824206
www.menestrina.it - info@menestrina.it
piero@menestrina.it
Off. Mecc. Elia Peroni Eredi
di Francesco Peroni Sdf
Via Buscate, 6 20044 Magnago MI
Tel. 0331 658090 Fax 0331 306430
www.eliaperoni.it - info@eliaperoni.it
SGR SRL
SS192, Km 79 95045 Misterbianco CT
Tel. 096 7500561 Fax 095 7500375
www.sgrsnc.it - info@sgrsnc.it
Sintexcal S.p.A.
Via Giovanni Finati, 47 - Località Cassana
44124 Ferrara Tel. 0532 738111
Fax 0532 738200 www.sintexcal.com
info@sintexcal.com
Star Asphalt S.p.A.
Strada Provinciale Piana - Località Garga
87010 Saracena CS Tel. 0981 480921
Fax 0981 480902 www.starasphalt.com
info@starasphalt.com
3.4 - IMPIANTI MOBILI
Bertoli Italia S.r.l.
Via del Feo, 58 56019 Vecchiano PI
Tel. 050 804838 www.bertoli.com
info@bertoli.com
Blend Italia
Via Castegnato, 19 25050 Rodengo
Saiano BS Tel. 030 7689730
Fax 030 7689731 www.blendplants.com
info@blendparts.com
Cams S.r.l.
Via Giulio Golini, 301 40024 Castel
San Pietro Terme BO Tel. 051 6946611
Fax 051 6946650 www.camssrl.it
ufficio.commerciale@camssrl.it
Cementirossi S.p.A.
via Caorsana, 14 29122 Piacenza
Tel. 0523 545811 Fax 0523 612276
www.cementirossi.it
Crifi S.r.l. Crushing Plant
Via San Gervasio, 4 A/B 61037 Mondolfo
PU Tel. 0721 957726 www.crifi.it
info@crifi.it
Franzoi Metalmeccanica S.r.l.
Via Guido Rossa, 18/A 30037 Scorzè VE
Tel. 041 5840277 Fax 041 5847007
www.franzoisrl.com - info@franzoisrl.it
Gasparin Omg S.r.l.
Via Giorgione, 17 - SS Feltrina 31040
Musano di Trevignano TV
Tel. 0423 670201 - Fax 0423 676575
www.gasparinimpianti.com
info@gasparin-omg.com
Keestrack-OM S.p.A.
Via Postumia, 62 31050 Ponzano Veneto
TV Tel. 0422 441311 Fax 0422 441499
www.keestrack.com
keestrack@keestrack.it
Komatsu Italia
Via Della Rinchiusa, 21 04022 Fondi LT
Tel. 0771 531513 www.gisgroup.it
info@gisgroup.it
Officine F.lli Venturelli S.r.l.
Via San Polo, 293 25134 Brescia
Tel. 030 2300495
www.officine-fratelli-venturelli-srl.commercioinitalia.it
Olf S.r.l.
Via Milano, 19 - Zona Industriale 24040
Calvenzano BG Tel. 0363 335459
www.olf.it - info@olf.it
Rev S.r.l.
Zona industriale Loc. Pantiera 47864
Pennabilli RN Tel. 0541 928474
www.rev.it - rev.srl@rev.it
3.5 - VAGLI
Cams S.r.l.
Via Giulio Golini, 301 40024 Castel
San Pietro Terme BO Tel. 051 6946611
Fax 051 6946650 www.camssrl.it
ufficio.commerciale@camssrl.it
Ecostar S.r.l.
Via Leonardo da Vinci, 6 36066 Sandrigo
VI Tel. 0444 750942 Fax 0444 659951
www.eco-star.it - info@ecostarsrl.it
Franzoi Metalmeccanica S.r.l.
Via Guido Rossa, 18/A 30037 Scorzè VE
Tel. 041 5840277 Fax 041 5847007
www.franzoisrl.com - info@franzoisrl.it
Gasparin Omg S.r.l.
Via Giorgione, 17 - SS Feltrina 31040
Musano di Trevignano TV
Tel. 0423 670201 Fax 0423 676575
www.gasparinimpianti.com
info@gasparin-omg.com
Keestrack-OM S.p.A.
Via Postumia, 62 31050 Ponzano Veneto
TV Tel. 0422 441311 Fax 0422 441499
www.keestrack.com
keestrack@keestrack.it
3.6 - VENTILATORI
Dynapac Italia S.r.l.
Bastioni di Porta Nuova, 21 20121 Milano
Tel. 02 8904 1396 - www.dynapac.com
info.dynapac.italy@dynapac.com
service.italia@dynapac.com
Fläkt Woods S.p.A.
Viale della Repubblica, 81/A 20835
Muggio MB Tel. 039 9360270
Fax 039 9364591 www.flaktwoods.com
info.it@flaktwoods.com
stefano.urasini@flaktgroup.com
Industrie CBI S.p.A.
Via della Taccona, 77 20052 Monza MB
Tel. 039 73941 Fax 039 737125
www.cbifans.com - info@industriecbi.it
Paoloni Onelio e Figlio S.n.c.
Strada Dei Colli, 30 61100 Pesaro
Tel. 0721 55279 Fax 0721 55279
www.paolonipesaro.it - info@paolonipesaro.it
Rammit S.p.A.
Via Cancelliera, 33 00040 Ariccia RM
Tel. 06 9349701 Fax 06 9344315
www.rammit.com - sales@rammit.com
S.I.M. Servizio Impianti
Manutenzione S.r.l.
Via Lisbona, 26 50065 Pontassieve FI
Tel. 055 8316146 Fax 055 8316695
www.sim-srl.com - info@sim-srl.com
Systemair Italy S.r.l.
Via XXV Aprile, 29 20825 Barlassina MB
Tel. 0362 1869550 Cell. 345 4742870
www.systemair.it
angelo.vismara@systemair.it
Teloni F.Lli Bresciani S.r.l.
Via Italia, 2/A 25080 Paitone BS
Tel. 030 69000 Fax 030 6900290
www.brescianigroup.it
info@brescianigroup.it
4 - Materiali
4.1 - ADDITIVI
Activa S.r.l.
Zona Industriale - Settore 3 87064
Corigliano - Rossano CS
Tel. 0983 851070 Fax 0984 1801252
www.activasrl.it
Basf Construction Chemicals Italia S.p.A.
Strada Vicinale delle Corti, 21 31100
Treviso TV Tel. 0422 429200
Fax 0422 429485 www.basf.com
infomac@basf.com
Bitem S.r.l.
Via dell’Industria, 81 41122 Modena
Tel. 059 285202 Fax 059 2860310
www.bitem.it - info@bitemsrl.com
Draco Italiana SpA
Via Monte Grappa, 11 D/E 20067 Tribiano
MI Tel. 02 90632917
www.draco-edilizia.it - info@draco-edilizia.it
Iterchimica S.r.l.
Via Guglielmo Marconi, 21 24040 Suisio
BG Tel. 035 901121 - 800179028
Fax 035 902734 www.iterchimica.it
info@iterchimica.it
Penetron
Via Italia, 2/B 10093 Collegno TO
Tel. 011 7740744 - 011 7204056
Fax 011 7504341 - info@penetron.it
Polycykle Road Plastic & Recycling S.r.l.
Corso Isonzo, 109 44121 Ferrara
www.polycykle.com - info@polycykle.com
Star Asphalt S.p.A.
Strada Provinciale Piana - Località Garga
87010 Saracena CS Tel. 0981 480921
Fax 0981 480902 www.starasphalt.com
info@starasphalt.com
Street Life S.r.l.
Via Giuseppe Sabato, 30 74121 Taranto
Tel. 099 7798914 Fax 099 7798923
www.street-life.it - info@street-life.it
TEKNA CHEM SPA
Via Giuseppe Sirtori - Zona Industriale
20838 Renate MB
Tel. 0362 918311
www.teknachem.it
info@teknachemgroup.com
UniCalce S.p.A.
Via Tonio da Belledo 23900 Lecco
Tel. 0341 2571 Fax 0341 250744
www.unicalce.it - info@unicalce.it
4.2 - BITUMI E
CONGLOMERATI BITUMINOSI
Beton Asfalti S.r.l.
Zona Industriale, 1 38020 Cis TN
Tel. 0463 533252 Fax 0463 533355
www.betonasfalti.it - info@betonasfalti.it
Bindi S.p.A.
Strada Regionale 69 - km 28+500
50063 Figline Valdarno FI
Tel. 055 9110584 Fax 055 9120285
Cell. 3351525784 - 3357357324
www.bindistrade.it - info@bindistrade.it
Bitem S.r.l.
Via dell’Industria, 81 41122 Modena
Tel. 059 285202 Fax 059 2860310
www.bitem.it - info@bitemsrl.com
Calcestruzzi Irpini S.p.A.
Località Male Passo S S 7 Bis 83050
Salza Irpina AV Tel. 0825 981228
Fax 0825 981763
www.irpiniacalcestruzzi.it
info@irpiniacalcestruzzi.it
bitume@irpiniacalcestruzzi.it
Cams S.r.l.
Via Giulio Golini, 301 40024 Castel
San Pietro Terme BO Tel. 051 6946611
Fax 051 6946650 www.camssrl.it
ufficio.commerciale@camssrl.it
Co-Bit S.p.A.
Polo Sant’Anna, Via S. Siro, snc 21015
Lonate Pozzolo VA Tel. 0331 302234
Fax 0331 302055 www.co-bit.com
co-bit@co-bit.com
Edilpavimentazioni S.r.l.
Via Bolzano, 2/4 - frazione Sorni 38015
Lavis TN Tel. 0461 870645
Fax 0461 871014 www.edilpavimentazioni.it
info@edilpavimentazioni.it
ENI S.p.A. - Div. Refining e commerciale
Marketing and Chemichals
Via Laurentina, 449 00040 Roma
Tel. 06 59881 - 800 900700
www.eni.com
FHL Group S.r.l.
Via Buffa, 22 15076 Ovada AL
Tel. 0143 841161 Fax 0143 841409
Cell. 348 7365973 www.fhlgroup.com
info@fhlgroup.com
Insta Service S.r.l.
Via Fratelli Bandiera, 39 24127 Bergamo
Tel. 035 693940 Fax 035 203662
www.blacktop.it - info@blacktop.it
Laterlite S.p.A.
Via Correggio, 3 20149 Milano
Tel. 02 48011962 Fax 02 48012242
www.leca.it - infoleca@leca.it
Mapei S.p.A.
Via Carlo Cafiero, 22 20158 Milano
Tel. 02 376731 Fax 02 37673214
www.mapei.com - mapei@mapei.it
Petroli Firenze S.p.A.
Via di Casellina, 89 50018 Scandicci FI
Tel. 055 750851 Fax 55755225
www.petrolifirenze.it - info@petrolifirenze.it
Scandellari S.p.A.
Via Caniga, 29 07100 Sassari
Tel. 079 26311 Fax 079 2631110
www.scandellari.com
scandellarispa@scandellarispa.it
Sintexcal S.p.A.
Via Giovanni Finati, 47 - Località Cassana
44124 Ferrara FE Tel. 0532 738111
Fax 0532 738200 www.sintexcal.com
info@sintexcal.com
Superbeton S.p.A.
Via Foscarini, 2 31040 Nervesa
Della Battaglia TV Tel. 0422 5261
Fax 0422 526299 www.superbeton.it
info@superbeton.it
TotalErg S.p.A.
Viale dell’industria, 92 00144 Roma
Tel. 06 500921 Fax 06 5017916
Cell. 335 8052502 www.totalerg.it
Edgardo.Menegatti@totalerg.it
Valli Zabban S.r.l.
Via del Traghetto, 42 40131 Bologna
Tel. 051 6343234 Fax 051 6341008
www.vallizabban.it - info@vallizabban.it
4.3 - CEMENTI E CALCESTRUZZI
Buzzi Unicem S.p.A.
Via Luigi Buzzi, 6 15033 Casale
Monferrato AL Tel. 031 616311
info@lafargeholcim.com
Cementirossi S.p.A.
via Caorsana, 14 29122 Piacenza
Tel. 0523 545811 Fax 0523 612276
www.cementirossi.it
Consorzio Stabile San Francesco
S.C.A.R.L.
Via Cupa, 13 06034 Sant’Eraclio PG
Tel. 0742 670970 Fax 0742 670970
Holcim Italia S.p.A.
Via Alessandro Volta, 1 22046 Merone CO
Laterlite S.p.A.
Via Correggio, 3 20149 Milano
Tel. 02 48011962 Fax 02 48012242
www.leca.it - infoleca@leca.it
PAC S.r.l.
Via Astico, 44 36030 Fara Vicentino VI
Tel. 0445 803000 Fax 0445 803011
www.pacprefabbricati.it
pacsrl@gmail.com
Penetron
Via Italia, 2/B 10093 Collegno TO
Tel. 011 7740744 - 011 7204056
Fax 011 7504341 - info@penetron.it
STRATEC RT GMBH Srl
Via Bruno Buozzi, 12 39100 Bolzano
Tel. 0471 538337 www.stratecrt.com
info@stratecrt.com
a.bortolotti@stratecrt.com
UniCalce S.p.A.
Via Tonio da Belledo 23900 Lecco
Tel. 0341 2571 Fax 0341 250744
www.unicalce.it - info@unicalce.it
4.4 - GEOSINTETICI
Arrigo Gabbioni Italia S.r.l.
Via Lago Vecchio, 6 23801 Calolziocorte
LC Tel. 0341 634776 Fax 0341 633484
www.arrigogabbioni.com - arrgabit@tin.it
Edilfloor S.p.A.
Via Leonardo Da Vinci, 15 (Z.A.) 36066
Sandrigo VI Tel. 0444 750350
Fax 0444 657246 www.edilfloor.com
info@edilfloor.com
Geosintex S.r.l.
Via Leonardo Da Vinci, 12 36066
Sandrigo VI Tel. 0444 750180
Fax 0444 750181 www.geosintex.com
info@geosintex.com
Incofil Tech S.r.l.
Via degli Artigiani, 52 - Zona Industriale
38057 Pergine Valsugana TN
Tel. 0461 534000 Fax 0461 533888
www.incofil.com - info@incofil.com
O.R.V. Manufacturing S.p.A.
Via Postumia, 1 35010 Carmignano
di Brenta PD Tel. 049 9421600
049 9421777 www.orvmanufacturing.it
orvm.commeciale@gruppoperuzzo.com
Officine Maccaferri S.p.A.
Via Kennedy, 10 40069 Zola Predosa BO
Tel. 051 6436000 Fax 051 6436201
www.maccaferri.com
info@hq.maccaferri.com
Guida Macchine Attrezzature Prodotti Stradali
8-9/2020 leStrade
8-9/2020

98
Aziende
99LS
Seic Geotecnica - divisione
della Harpo S.p.A.
Via Torino, 34 34123 Trieste
Tel. 040 3186611 Fax 040 3186666
www.harpogroup.it - info@harpogroup.it
p.moradei@harpogroup.it
Tema Technologies And Materials S.r.l.
Via dell’Industria, 21 31029 Vittorio Veneto
TV Tel. 0438 5031 Fax 0438 503460
www.temacorporation.com
info@temacorporation.com
Tenax S.p.A. - Divisione 4.4
Via dell’Industria, 3 23897 Viganù LC
Tel. 039 92191 Fax 039 9219290
www.tenax.net - geo@tenax.net
Tessilbrenta S.r.l. a socio unico
Via Torino, 2 36020 Pove Del Grappa VI
Tel. 0424 550011 Fax 0424 808888
www.tessilbrenta.it
ermes.mocellin@tessilbrenta.com
info@tessilbrenta.com
4.5 - MEMBRANE
Casali S.p.A.
Zona Industriale C.I.A.F. 60015
Castelferretti AN Tel. 071 9162095
Fax 071 9162098 www.casali-group.com
staff@casaligroup.it
Copernit S.p.A.
Strada Provinciale Est, 64 46020
Pegognaga MN Tel. 0376 554911
Fax 0376 550177 www.copernit.it
info@copernit.it
Dow Italia Divisione Commerciale S.r.l.
Via Francesco Albani, 65 20148 Milano
Tel. 02 48221 Fax 02 48224366
www.dow.com - mpossenti@dow.com
General Membrane S.p.A.
Via Venezia, 538 30022 Ceggia VE
Tel. 0421 322000 Fax 0421 322800
www.generalmembrane.it
info@generalmembrane.com
Index S.p.A.
Via Gaetano Rossini, 22 37060 Castel
d’Azzano VR Tel. 045 8546201
Fax 045 518390 www.indexspa.it
index@indexspa.it
Matco S.r.l.
Via Campagnola, 8 37060 Sona VR
Tel. 045 6619463 Fax 045 6094191
www.matcosrl.it - info@matccosrl.com
Novaglass S.p.A.
Via GattolÈ, 1 31040 Salgareda TV
Tel. 0422 8084 Fax 0422 807655
www.novaglass.com - info@novaglass.com
Pluvitec S.p.A.
Via Quadrelli, 69 37055 Ronco All’Adige
VR Tel. 045 6608111 Fax 045 6608177
www.pluvitec.com - info@pluvitec.com
Polyglass S.p.A.
Via dell’Artigianato, 34 31047
Ponte Di Piave TV Tel. 04 227547
Fax 04 22854118 www.polyglass.com
info@polyglass.it
Prebit S.p.A.
Viale delle Industrie - Zona Industriale
84091 Battipaglia SA Tel. 0828 303441
www.prebit.it - info@prebit.it
Technonicol Italia S.r.l.
Via Galoppat, 134 33087 Pasiano di
Pordenone PN Tel. 0434 614611
Fax 0434 628178 www.technonicol.it
info@technonicol.it
Valli Zabban S.r.l.
Via del Traghetto, 42 40131 Bologna
Tel. 051 6343234 Fax 051 6341008
www.vallizabban.it - info@vallizabban.it
4.6 - VERNICI
Colorificio Zetagì S.r.l.
Via Monte Pasubio, 41 36051
Olmo di Creazzo VI Tel. 0444 228300
Fax 0444 228366 www.zetagi.it
info@zetagi.it
Draco Italiana SpA
Via Monte Grappa, 11 D/E 20067 Tribiano
MI Tel. 02 90632917
www.draco-edilizia.it - info@draco-edilizia.it
Iterchimica S.r.l.
Via Guglielmo Marconi, 21 24040 Suisio
BG Tel. 035 901121 - 800179028
Fax 035 902734 www.iterchimica.it
info@iterchimica.it
Mondial S.n.c.
Via Don Zonta, 3 35010 Limena PD
Tel. 049 768712 Fax 049 769497
www.mondialprod.it - info@mondialprod.it
Signal Service S.r.l.
Via Sant’Andrea snc 84048 Santa Maria
Di Castellabate SA Tel. 0974 961895
Fax 0974 962914 www.signalservice.it
info@signalservice.it
5 - Sicurezza,
ambiente, territorio
5.1 - ATTENUATORI D’URTO
Car Segnaletica Stradale S.r.l.
Zona Industriale, Contrada Piana 82030
Ponte BN Tel. 0824 875189
Fax 0824 875174 www.carsrl.com
info@carsrl.com
Italflash S.r.l.
Viale Enrico Forlanini, 23 20134 Milano
Tel. 02 76110096 Fax 02 76110152
www.italflash.com - info@italflash.com
Laterlite S.p.A.
Via Correggio, 3 20149 Milano
Tel. 02 48011962 Fax 02 48012242
www.leca.it - infoleca@leca.it
Lindsay
Via F. Baracca 19/23 20056 Trezzo
Sull’Adda MI Tel. 02 909961
www.lindsay.com - rossella.galli@lindsay.com
Metal Wood S.r.l.
Via Innsbruck, 23 - Località Interporto
38121 Trento TN Tel. 0461 827432
Fax 02 700405645 Cell. 348 3053999
www.metalwood.it - info@metalwood.it
Nuova Fise S.r.l.
S.S. 101 - KM 19+300 - Zona Industriale
73044 Galatone LE Tel. 0833 832252
Fax 0422 807655 www.nuovafise.it
info@nuovafise.it
Prealux S.r.l.
Via Angeretti, 30 24055 Cologno Al Serio
BG Tel. 035 362510 Fax 035 362504
www.prealux.it - info@prealux.it
Sisas S.p.A.
Via Sputnik, 8 06073 Corciano PG
Tel. 075 5186400 Fax 075 5186479
www.sisas.it - info@sisas.it
SMA Road Safety