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cinema e tv

Addio a Black Panther,

il supereore nero

di Hollywood

di Laura De Riso

C

i sono notizie che non vorremmo mai

ricevere e per tutti gli appassionati del

mondo Marvel la morte di Chadwick

Boseman, alias Black Panther, è stata davvero

dura da digerire. Ce li immaginiamo sempre

immortali i nostri supereroi, fin quando scopriamo

che hanno le loro fragilità: la kryptonite

per il re di Wakanda è stato un tumore al

colon, contro cui l’attore ha lottato per quattro

anni, ma che la notte del 28 agosto lo ha

ucciso, a soli 43 anni.

Pantera Nera non ce l’ha fatta, ma la sua

orma rimarrà indelebile nell’universo del

cinema. Il suo ruolo di T’Challa nell’episodio

del Marvel Cinematic Universe uscito

nel 2018, è stato uno dei maggiori successi

nella saga degli Avengers. Tra recensioni

stellari, file chilometriche fuori

dalle sale e spettatori vestiti in costume

africano, il film “Black Panther” ha segnato

la storia del cinema hollywoodiano

con un cast quasi interamente dalla

pelle scura e la prima candidatura agli

Oscar per una pellicola sui supereroi.

Boseman è stato immensamente amato

proprio per aver prestato il suo volto

al primo supereroe nero, in un periodo

storico tormentato dalle proteste del

Black Lives Matter. E adesso che non

vestirà mai più la tuta nera munita di

artigli, non può che venirci in mente

una delle scene più toccanti del film,

quando T’Challa prende le mani di suo

padre tra le sue e, in lacrime, ammette:

“Non sono pronto a stare senza

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