Repubblicanesimo Geopolitico. Pombalina ed altre Precursioni Lusitane, Massimo Morigi, Neo-marxismo
Repubblicanesimo Geopolitico. Pombalina ed altre Precursioni Lusitane, Massimo Morigi, Neo-marxismo: conferenze portoghesi sul repubblicanesimo geopolitico
Repubblicanesimo Geopolitico. Pombalina ed altre Precursioni Lusitane, Massimo Morigi, Neo-marxismo: conferenze portoghesi sul repubblicanesimo geopolitico
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imo Morigi, Repubblicanesimo Geopolitico: Pombalina ed altre precursioni lusitane, Pagina 117 di (
UMA GUERRA SEMÂNTICA INFINITA | 127
eleição na república, hereditariedade na monarquia 10 . Adicionalmente,
no parágrafo em questão mantém -se a ligação entre república e Deus
através de um raciocínio na verdade muito estranho e carente de qualquer
consistência lógica. Pertencendo a Deus a soberania suprema, este
não a poderia ter delegado num único homem mas em toda a humanidade,
que a exerce através da eleição pro tempore de um seu delegado.
Na verdade, quer em termos de espaço, quer em termos de densidade
conceptual, é pouquíssimo o que se lê sobre o conceito de república
na principal obra do mais elevado e reconhecido patriota e escritor
republicano do século XIX italiano. Parece, pois, que no texto/evento
Doveri dell’uomo a multiplicidade de histórias concorrentes não passa
em absoluto através da palavra república, empregue de forma demasiado
esporádica e nunca apoiada por contextos semânticos de densidade
significativa. O mesmo se passa, como sabemos, na restante obra
mazziniana. A “dificuldade do conceito” cabe, em primeiro lugar, à
10
Ib., p. 82. É este o passo que descreve, em Doveri dell’uomo, a especificidade
da república, relativamente a um regime monárquico: “Non v’è libertà dove
una casta, una famiglia, un uomo s’assuma dominio sugli altri in virtù d’un
preteso diritto divino, in virtù d’un privilegio derivato dalla nascita, o in virtù
di ricchezza. La libertà dev’essere per tutti e davanti a tutti. Dio non delega
la sovranità ad alcun individuo; quella parte di sovranità che può essere
rappresentata sulla nostra terra è da Dio fidata all’umanità, alle Nazioni,
alla Società. Ed anche quella cessa e abbandona quelle frazioni collettive
dell’Umanità, quand’esse non la dirigono al bene, all’adempimento del disegno
previdenziale. Non esiste dunque Sovranità di diritto in alcuno; esiste una
sovranità dello scopo e degli atti che vi si accostano. Gli atti e lo scopo verso
cui camminiamo devono essere sottomessi al giudizio di tutti. Non v’è dunque
né può esservi sovranità permanente. Quella istituzione che si chiama Governo
non è se non una Direzione: una missione affidata ad alcuni per raggiungere più
sollecitamente lo scopo della Nazione; e se quella missione è tradita, il potere
di direzione fidato a quei pochi deve cessare. Ogni uomo chiamato al Governo
è un amministratore del pensiero comune: deve essere eletto, e sottomesso a
revoca ogni qualvolta ei lo fraintenda o deliberatamente lo combatta. Non
può esistere dunque, ripeto, casta o famiglia che ottenga il Potere per diritto
proprio, senza violazione della vostra libertà. Come potreste chiamarvi liberi
davanti ad uomini ai quali spettasse facoltà di comando senza vostro consenso?
La Repubblica è l’unica forma legittima e logica di Governo”.