Archeomatica_2_2020
Tecnologie per i Beni Culturali
Tecnologie per i Beni Culturali
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
AGORÀ
Tecnologia Micro-SORS: nuovo
metodo per analizzare i dipinti
più in profondità. – Le scienze
applicate ai beni culturali, anche
se il suo raggio d’azione è il passato,
è un campo in continua evoluzione,
con (anche) lo scopo di
ottenere metodi e meno distruttivi
per i materiali. Quest’anno la
Coblentz Society ha scelto di conferire
il Craver Award alla dottoressa
Claudia Conti, ricercatrice
dell’Istituto di Scienze del Patrimonio
Culturale (ISPC) per il CNR
proprio per il suo recente sviluppo
della tecnologia Micro-SORS. Questa
tecnologia è un notevole passo
in avanti nello studio delle belle
arti, perché permetterà di analizzare
gli strati più profondi di quadri
e tessuti senza dover prelevare
dei campioni.
La dottoressa Claudia Conti ha
messo a punto con il suo team di
ricerca negli ultimi anni la tecnica
di analisi Micro-SORS, ossia
uno sviluppo della tecnica SORS
estendendo il suo raggio di azione
dalla scala millimetrica a quella
micrometrica (> 1 micrometro =
> 0,001 millimetro). Il SORS (Spatially
Offset Raman Spectroscopy)
è una variante della microscopia
RAMAN, sviluppata dai ricercatori
inglesi del laboratorio Central Laser
Facility di Oxfordshire, in cui
il campione da analizzare viene
spostato gradualmente dal fuoco
geometrico individuato dall’obiettivo
del microscopio. Questo
metodo consente di effettuare
delle analisi chimiche estremamente
accurate di strati posti al
di sotto di superfici opache, quali
tessuti o rivestimenti, e riveste un
campo di applicazione nella sicurezza
aeroportuale e in medicina,
nell’individuazione dei tumori.
Il Micro-SORS estende l’efficacia
di questa tecnica sulla scala dei
micrometri, permettendo in questo
modo di analizzare gli strati
meno superficiali dei materiali
e ottenere così informazioni sulla
presenza di pigmenti nascosti,
prodotti di decomposizione e strati
di preparazione sparsi su diversi
substrati. Questo metodo permette
per la prima volta di conoscere
la composizione molecolare
di composti organici, inorganici,
cristallini e amorfi, che finora non
era pienamente possibile usando
altre tecniche non invasive (ad
esempio l’imaging multispettrale
o la radiografia a raggi X). Questo
nuovo strumento di analisi, ha affermato
la dottoressa Conti, “ha
prodotto una scoperta metodologica,
andando oltre i risultati specifici
raggiunti sulle opere analizzate”.
La tecnica Micro-SORS è già stata
applicata in due casi studio. Il
primo è l’analisi delle prestigiose
sculture policrome in terracotta
rinascimentali dei “Sacri Monti”,
che sono state ridipinte più volte
nel tempo, mostrando come queste
opere abbiano una stratigrafia
complessa, composta da strati
pittorici sovrapposti di grandezza
micrometrica. Il secondo caso ha
interessato l’analisi di una cartolina
pubblicitaria del XIX secolo,
identificando i diversi strati di
pittura e preparazione dell’opera
ed ottenendo così informazioni
importanti per la comprensione
dell’artista e la conservazione.
Il lavoro è valso quest’anno alla
dottoressa Conti il premio Craver
Award. Il premio è conferito ogni
anno dalla Coblentz Society al fine
di riconoscere gli sforzi dei giovani
studiosi che hanno contribuito
in modo significativo allo sviluppo
della spettroscopia.
Questo metodo è senz’altro sorprendente
e trova numerose applicazioni
nel campo delle belle
arti. Sarebbe interessante vedere
prossimamente delle sperimentazioni
pubblicate anche su altre
tipologie di manufatti di periodi
storici e da territori geografici diversi,
per analizzare le differenze
tra i diversi risultati ottenuti
e fare delle analisi diacroniche e
multi-territoriali che potrebbero
aumentare la comprensione e la
conoscenza per la salvaguardia
dei beni culturali.
38 ArcheomaticA N°2 giugno 2020