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Albo Nazionale degli Autotrasportatori
Mensile - Aprile 2021 - n. 236
#Trasporti #Innovazione #Rete
MINISTERO:
LA NUOVA STRUTTURA
DEL MIMS
PNRR:
LA PAROLA
ALL’AUTOTRASPORTO
FONDI SANITARI:
LA SALUTE
AL PRIMO POSTO
Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017
TIR
EDITORIALE
MASSIMO DE DONATO
direttore responsabile
Donne e trasporti, un connubio possibile.
Celebrata da poco la Giornata internazionale
delle donne, sembra incredibile nel 2021 dover
ribadire l’ovvio, ovvero che non esistono lavori
tagliati su misura per un genere.
Eppure ad oggi ci sono alcuni settori ancora quasi
esclusivamente appannaggio degli uomini. E quello dei trasporti
e della logistica è fra questi.
Gli ultimi dati a disposizione del ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, pubblicati pochi mesi fa, segnalano, infatti,
un tasso di disparità di genere del 56,4% per quel che riguarda
la forza lavoro del trasporto e magazzinaggio; disparità che
sale in maniera esponenziale al 95,7% quando si tratta di
trovare una donna alla guida di un mezzo pesante o anche di un
convoglio ferroviario.
Dal 2012, sono previsti sgravi e contributi governativi per
quei settori in cui la disparità superi almeno il 25%.
Ma il lavoro da fare è ancora più ampio, ed è innanzitutto
culturale.
È necessario creare le condizioni per non penalizzare la
parte essenziale del nostro Paese e allo stesso tempo far
comprendere che il lavoro nei trasporti, anche grazie alle
nuove tecnologie, è sempre meno un’attività fisica e richiede
sempre più una preparazione tecnica.
Anche noi, nel nostro piccolo, diamo un contributo con
una redazione composta in larga parte da giornaliste, a
dimostrazione di come universo femminile e mondo dei trasporti
siano più vicini di quel che si pensi.
Come del resto testimoniato dalle migliaia di imprenditrici
alla guida di aziende di trasporto.
24
2
Politica
PNRR: la parola
all’autotrasporto
Dagli incentivi
per il rinnovo del
parco veicolare
al sostegno
all’intermodalità:
tutte le richieste
delle associazioni
di categoria
in vista della
presentazione del
piano
p.10
Sicurezza
La nuova
frontiera
dei controlli
La Polizia
stradale ha
introdotto una
nuova tecnologia
che permette
di effettuare
ispezioni a
distanza sui
veicoli in
movimento,
utilizzando uno
strumento che
interagisce con i
tachigrafi
p.20
Fondi sanitari
La salute
al primo posto
Il CCNL Logistica,
Trasporto merci
e Spedizioni
prevede dei fondi
sanitari integrativi
che in questo
periodo di Covid
si sono attivati
con prestazioni
sanitarie
aggiuntive
p.22
Tecnica
Peugeot:
un esperto
dell’ultimo miglio
La casa del leone
ha lanciato la
versione 100%
elettrica del
suo e-Expert,
disponibile
in tre diverse
lunghezze.
La nostra prova
su strada a Roma
p.36
TIR - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XX N° 236 - aprile 2021
Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi.
Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it
Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivistatir.it
Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it
IN QUESTO
NUMERO
Confronto costante con il
mondo dei trasporti
Il ministro Giovannini ha
invitato a una collaborazione
in tutte le fasi di attuazione
del PNRR. Chiesto un incontro
anche su altre tematiche
p.16
Brennero: sospesi
(per ora) i tamponi
Dal 28 marzo il Tirolo è di
nuovo aerea a rischio normale
secondo la classificazione
tedesca per quanto riguarda
il Covid
p.18
ITS: una road map
per i trasporti
Il Comitato Trasporti Interni
dell’UNECE ha aggiornato la
propria strategia sugli ITS per
il periodo 2021-2025: 18 i punti
del programma
p.26
Verso una logistica
più efficiente
Un più ampio uso della
digitalizzazione e di ITS può
consentire all’Italia di superare
il gap con gli altri Paesi. Il PNRR
può essere l’occasione giusta
p.28
A scuola di logistica
Il piano del Governo prevede
nuove risorse per gli Istituti tecnici
superiori ad alta specializzazione:
vediamo l’offerta formativa di
quelli dedicati alla logistica e ai
trasporti
p.30
Centro-Nord: cresce il gommamare,
in calo la ferrovia
Il rapporto “Corridoi ed
efficienza logistica dei territori”
di SRM e Contship, ha analizzato
le aziende di Lombardia, Veneto
ed Emilia Romagna
p.32
3
Editoriale p.1 Albo p.4
Infografica p.34 Fisco p.40 Normative p.42
Scadenze p.47 Numeri p.48
CHIUSO IN REDAZIONE IL 26.3.2021
CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it
Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi -
Via Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583 - REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57
00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
ALBO
PATRIZIO RICCI
Vicepresidente Comitato Centrale Albo
RIMANERE UNITI
NELLE DIVERSITÀ
Per sostenere le esigenze
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dell’autotrasporto è necessario lavorare
in sinergia pur nelle differenze di vedute
La pandemia, oltre alla tragica evidenza sanitaria, ha acuito le diversità sociali e
stigmatizzato le differenze tra i comparti dell’autotrasporto. Vi sono settori che
stanno sviluppando la loro attività economica e altri che invece sono al palo. Non mi
soffermo su quali siano perché all’evidenza di tutti. Ciò su cui invece invito alla riflessione, è
come fare affinché dalle ceneri di questa tragedia possano crearsi opportunità migliori. Di
fronte a noi, nell’immediato futuro, abbiamo grandi e piccoli temi che possono determinare
la nostra ripartenza: il PNRR, la grande viabilità di collegamento con l’Ue, il rinnovo del
CCNL e più in generale il costo del lavoro, i contributi inutili come quello richiesto dall’ART,
ecc. Su questi e altri temi, è la nostra diversa natura, abbiamo posizioni e soluzioni non
sempre convergenti. Per cercare di far si che il successo generale dell’autotrasporto
prevalga su quello del singolo dobbiamo cercare di unire senza fondere, distinguere senza
dividere, rimanendo uniti nelle diversità. Dobbiamo ridare importanza al valore dello
stare insieme. L’alternativa è il “dividi et impera” con il risultato che la divisione gioverà
soltanto a chi ha interessi diversi dai nostri. Agli altri Paesi Ue, se l’Italia non sarà in grado
di presentare i progetti del PNRR in maniera condivisa. Ai soliti vettori dell’Est Europa, se il
rinnovo contrattuale rappresenterà un mero aumento dei costi. E questo soltanto per fare
alcuni esempi. Il “dividi et impera”, dalla sua origine, attribuita a Filippo il Macedone, poi
utilizzata dalla casa d’Austria e quindi da Luigi XI di Francia, fino ai giorni nostri, non è mai
stata utile ai lavoratori e alle classi più deboli. E non lo è neanche per noi.
APRILE2021
ALBO
ROBERTA DE SANTIS
Vicepresidente Comitato Centrale Albo
DIALETTICA E SINERGIA
PER L’AUTOTRASPORTO
Al lavoro con un approccio costruttivo
e cooperante per gestire una realtà in
veloce cambiamento e in un momento difficile
5
Da alcune settimane ho assunto la vice presidenza del Comitato Centrale dell’Albo
degli Autotrasportatori. Un compito impegnativo e una vera e propria sfida
per me, che provengo sempre dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità
Sostenibili ma dal settore del trasporto passeggeri e, prima ancora, dal trasporto
ferroviario di merci e passeggeri. Mi preme innanzitutto ringraziare il presidente Enrico
Finocchi per la fiducia che mi ha concesso: farò di tutto perché si riveli ben riposta.
Ringrazio anche Francesca Aielli, che mi ha preceduto, per l’efficacia e la correttezza
del lavoro svolto: sicuramente mitigherà le difficoltà del subentro. Sono convinta che
la dialettica e l’approccio sinergico, nel rispetto delle diverse reciproche posizioni, tra
l’amministrazione e le associazioni di categoria costituiscano strumento indispensabile
per gestire una realtà in veloce cambiamento nonché, oggi, stretta nella morsa tragica
della pandemia. Quindi, entro i limiti del mio ruolo, confido nell’approccio costruttivo
e cooperante che del resto è nella natura stessa del Comitato Centrale. Da subito ho
iniziato a lavorare su diverse attività, a partire dal rimborso dei pedaggi che quest’anno
richiede un cambiamento dei processi e quindi un impegno in più, dato l’ingresso di altri
gestori, sempre nell’ottica della tutela dei princìpi di equità e di rispetto delle legittime
aspettative delle imprese. Ma tra gli obiettivi cruciali verso cui indirizzare particolare
impegno c’è sicuramente anche il tema della tutela delle imprese di autotrasporto
iscritte all’Albo, attraverso un’attività che verifichi la loro regolarità e qualità.
APRILE2021
EUROPA
TIR
DIBATTITO APERTO
SUL PACCHETTO
MOBILITÀ
Salgono a otto i Paesi che hanno presentato
ricorso alla Corte di Giustizia europea
per chiedere l’annullamento di alcune
misure. Il Belgio contesta la parte
sul cabotaggio
6
Anche il Belgio si è aggiunto
al fronte europeo critico
nei confronti del Pacchetto
mobilità. Nei mesi scorsi Bulgaria,
Romania, Ungheria, Lituania,
Polonia, Malta e Cipro avevano
inviato una serie di ricorsi alla
Corte di Giustizia europea per
chiedere l’annullamento di alcune
norme che fanno parte del nuovo
impianto regolatorio dei trasporti.
Adesso anche il governo belga ha
deciso di muoversi in questa stessa
direzione.
A renderlo noto è stata
l’associazione di categoria belga
UPTR, che lo scorso ottobre
aveva presentato un suo ricorso
contro la norma sul cabotaggio,
chiedendone la liberalizzazione
progressiva invece delle ulteriori
restrizioni previste dal Pacchetto
mobilità, approvato la scorsa estate
dal Parlamento europeo dopo anni
di lavori e discussioni per trovare
un accordo.
L’UPTR ha comunicato di aver
ricevuto dal governo di Bruxelles la
conferma di volersi unire al ricorso
di annullamento già presentato da
Malta, contro la regola (in vigore
dal febbraio 2022) del periodo di
attesa di quattro giorni prima di
poter effettuare nuove operazioni
di cabotaggio nello stesso Paese
utilizzando lo stesso veicolo.
Chi effettua un trasporto
internazionale potrà comunque
continuare a svolgere tre trasporti
di cabotaggio entro un periodo
massimo di 7 giorni.
A questo punto salgono a 8 i Paesi
Ue che hanno intrapreso la strada
del ricorso. La norma, in ogni caso,
sarà oggetto di discussione fra
Commissione, Parlamento e Stati
membri dopo la pubblicazione
dei risultati di due studi promossi
dall’esecutivo Ue su alcuni aspetti
particolarmente dibattuti di questo
Pacchetto mobilità (vedi Tir 235,
pag. 11).
SPAGNA: NIENTE
PEDAGGIO SU ALTRE
DUE AUTOSTRADE
In Spagna il tema del pagamento
dei pedaggi autostradali
continua a tenere banco nel
dibattito interno. Dopo che lo
scorso anno sono stati eliminati
i pedaggi su una serie di strade
ad alto scorrimento, con la
scadenza delle concessioni,
resta il tema di come garantire la
manutenzione e il miglioramento
delle infrastrutture. Nel
frattempo, il ministro dei
trasporti spagnolo José
Luis Ábalos ha confermato
che in vista della scadenza
delle concessioni sulla AP 2
Saragozza - El Vendrell e sulla
AP7 Tarragona - La Junquera,
ad agosto, queste non verranno
rinnovate e sarà quindi possibile
viaggiare senza pagare il
pedaggio.
Iscriviti
con il QrCode
MINISTERI:
LE COMPETENZE
SUL SETTORE
DEI TRASPORTI
8
Oltre al Mims, il ministero
della Transizione Ecologica
si occupa di pianificare
le emissioni nei diversi
settori dell’attività
economica, compreso
quello dei trasporti,
mentre il ministero per la
Transizione Digitale promuove
l’innovazione tecnologica
SIl Consiglio dei ministri ha approvato un
decreto che prevede un riordino delle
attribuzioni e competenze dei ministeri.
Oltre ad un nuovo nome per il MIT, che ora è
diventato ministero delle Infrastrutture e della
Mobilità Sostenibili, per andare incontro ad
una visione di sviluppo che allinea l’Italia alle
attuali politiche europee, il Governo Draghi ha
istituto il ministero della Transizione Ecologica,
guidato da Roberto Cingolani, che prende il
posto del ministero dell’Ambiente e della Tutela
del territorio e assume competenze trasversali,
alcune delle quali riguardano anche il nostro
settore. Il Ministero si occuperà ad esempio di
MIMS: ecco i tre dipartimenti
La nuova organizzazione del ministero delle
Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili prevede la
creazione di un nuovo dipartimento, per un totale di
tre. Uno assume le competenze di programmazione
e gestione delle infrastrutture e dei sistemi a rete
(come ad esempio i trasporti). A queste si aggiungono
Dipartimento per la
programmazione,
le infrastrutture di
trasporto a rete
e i sistemi informativi;
Dipartimento per
le opere pubbliche,
le risorse umane e
strumentali;
Dipartimento
per i trasporti e
la navigazione
TIR
POLITICA
pianificare le emissioni nei
diversi settori dell’attività
economica, compreso quello
dei trasporti; dei piani e delle
misure in materia di combustibili
alternativi e delle reti e strutture
di distribuzione per la ricarica
dei veicoli elettrici, qualità
dell’aria, politiche di contrasto
ai cambiamenti climatici e per la
finanza climatica e sostenibile;
della promozione di politiche di
sviluppo sostenibile, nazionali e
internazionali.
Inoltre, in stretta connessione
con questo, è stato istituito,
presso la Presidenza del
Consiglio dei ministri, il
Comitato interministeriale
per la transizione ecologica
(CITE), con il compito di
assicurare il coordinamento
delle politiche nazionali per la
transizione ecologica e la relativa
programmazione.
Il Comitato è presieduto dal
presidente del Consiglio
dei ministri o dal ministro
della Transizione Ecologica,
ed è composto dai ministri
della Transizione Ecologica,
dell’Economia e delle Finanze,
dello Sviluppo Economico,
delle Infrastrutture e della
Mobilità Sostenibili, del Lavoro
e delle Politiche sociali e delle
Politiche agricole, alimentari
e forestali. Entro tre mesi il
CITE dovrà approvare il Piano
per la transizione ecologica
che dovrà coordinare, tra le
altre, le politiche in materia
di riduzione delle emissioni di
gas climalteranti; di mobilità
sostenibile e di qualità dell’aria.
Il CITE si avvarrà di un Comitato
tecnico di supporto, composto
da un rappresentante della
presidenza del Consiglio dei
ministri e da un rappresentante
per ciascuno dei Ministeri
coinvolti.
Anche il nuovo ministero per la
Transizione Digitale, guidato da
Vittorio Colao, ha competenze
che potrebbero ricadere anche
sul nostro settore.
Il Ministero ha il compito di
promuovere, indirizzare e
coordinare l’azione del Governo
nelle materie dell’innovazione
tecnologica, dell’attuazione
dell’agenda digitale italiana ed
europea, della strategia italiana
per la banda ultra larga, della
digitalizzazione delle pubbliche
amministrazioni e delle imprese,
nonché della trasformazione,
crescita e transizione digitale
del Paese, in ambito pubblico
e privato, dell’accesso ai servizi
in rete, della connettività, delle
infrastrutture digitali materiali
e immateriali e della strategia
nazionale dei dati pubblici.
Sarà affiancato da un Comitato
interministeriale per la
transizione digitale (CITD),
con il compito di assicurare il
coordinamento e il monitoraggio
dell’attuazione delle iniziative
di innovazione tecnologica
e transizione digitale delle
pubbliche amministrazioni
competenti.
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competenze relative ai sistemi informativi, per
monitorare tempestivamente la progettazione
e la realizzazione delle infrastrutture, degli
investimenti nel settore dei trasporti, delle
reti idriche, dell’edilizia pubblica. Il
secondo dipartimento si occupa di
opere pubbliche e di altri progetti
di rilievo per la qualità della
vita delle persone e per il
superamento dei divari
territoriali esistenti nel
nostro Paese. Si tratta
di programmi di edilizia
pubblica e rigenerazione
urbana e di ammodernamento e potenziamento
delle reti idriche, fondamentali anche per contrastare
le conseguenze della crisi climatica. Il dipartimento
sovrintende anche al funzionamento dei provveditorati
interregionali per le opere pubbliche e provvede alla
gestione delle risorse umane e strumentali. Il terzo,
infine, ha competenza sulle varie articolazioni del
sistema dei trasporti (stradale, ferroviario, aereo,
trasporto pubblico locale, porti e aeroporti), da cui
dipende la realizzazione della mobilità sostenibile e
le capacità del Sistema Paese di competere a livello
europeo e internazionale sul piano economico. A questo
dipartimento attengono anche le direzioni generali
territoriali nelle quali opera la Motorizzazione civile.
Incentivi per il rinnovo del parco veicolare,
sostegno all’intermodalità, ammodernamento
e realizzazione di nuove infrastrutture e
introduzione di processi digitalizzati sono
tra le principali richieste delle associazioni
in vista della presentazione del Piano
nazionale di ripresa e resilienza
di Lucia Angeloni
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PNRR:
LA PAROLA
ALL’AUTOTRASPORTO
Entro il 30 aprile l’Italia dovrà presentare
all’Unione europea il Piano nazionale di
ripresa e resilienza (PNRR), uno strumento
di politica economica fondamentale che orienterà
il Paese almeno per i prossimi dieci anni. Il
documento traccia infatti gli obiettivi, le riforme e
gli investimenti che l’Italia intende realizzare con gli
oltre 190 miliardi di fondi, tra sovvenzioni e prestiti,
che l’Europa mette a disposizione del nostro
Paese. Una cifra senza precedenti che rappresenta
un’occasione unica, anche per il mondo dei
trasporti, per colmare il deficit rispetto agli altri
Paesi europei in termini di innovazione, sostenibilità
o digitalizzazione.
In vista della stesura definitiva del Piano, il ministro
delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili,
Enrico Giovannini, ha voluto incontrare anche
le associazioni di categoria dell’autotrasporto,
che hanno potuto fornire i loro contributi e
suggerimenti sulle misure da adottare e sui
problemi da risolvere. Abbiamo quindi chiesto
alle associazioni di categoria quali sono i
temi considerati prioritari e quali le principali
problematiche su cui intervenire.
APRILE2021
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Thomas Baumgartner
“Concordiamo sull’impostazione
a favore di un sistema di
trasporti maggiormente
sostenibile - sottolinea Thomas
Baumgartner, presidente di
Anita -. Le prime bozze del
PNRR contenevano molti
investimenti nel settore
ferroviario, chiediamo però che
si distinguano tra quelli a favore
della mobilità delle persone e
quelli per le merci, un settore
altrettanto importante, come
la pandemia ha ampiamente
dimostrato. A nostro avviso
mancano ancora fondi per
il potenziamento di alcune
infrastrutture ferroviarie, a
partire dalla linea appenninica
dove occorre ampliare le
sagome delle gallerie per
garantire il passaggio di treni
con i semirimorchi di quattro
metri. Le stesse considerazioni
valgono per i terminal
intermodali.” Baumgartner
ricorda come le aziende stiano
investendo molto sul rinnovo
delle flotte acquistando mezzi
moderni, più sicuri e alimentati
con motori ecologicamente
più virtuosi. “Occorre quindi
che i fondi per incentivare
gli investimenti vengano
elargiti, contemporaneamente
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TIR
è necessario che si adegui
l’infrastruttura stradale ed
autostradale. In generale poi
bisogna snellire la burocrazia,
migliorare le procedure per
l’aggiudicazione degli appalti,
affinchè queste risorse possano
arrivare ed essere utilizzate
nella maniera giusta.
Proponiamo poi che venga
avviata anche in Italia la
sperimentazione di veicoli
più grandi e più lunghi per il
trasporto stradale delle merci:
questi mezzi consentirebbero
infatti di impattare meno
sull’ambiente. Certamente, nel
contempo, sarebbe necessario
adeguare la rete stradale per
consentirne la circolazione”.
Claudio Donati
Per Claudio Donati,
segretario generale di
Assotir, “l’ammodernamento
e la realizzazione di nuove
infrastrutture, così come il
processo di penetrazione
del digitale nelle imprese,
non potranno che migliorare
l’efficienza del sistema di
mobilità delle merci italiano,
che porterà senz’altro a risultati
positivi, così come l’impulso
all’intermodalità. Si tratta di
azioni che, banalmente, da
POLITICA
sole miglioreranno la velocità
commerciale delle merci,
favorendo una maggiore
competitività del nostro sistema
rispetto a quelli dei Paesi
europei più importanti”. Anche
Donati pone poi l’accento sulla
necessità di un’accelerazione
nel processo di rinnovo del
parco veicolare industriale,
“indispensabile per raggiungere
l’obiettivo di una riduzione
consistente dell’impatto
ambientale.
Questa è una misura di
impatto diretto sul settore.
Perciò consideriamo una sua
eventuale assenza un errore
imperdonabile.
Inoltre, va fatta una riflessione
in merito al rapporto tra
innovazione e tenuta, meglio
sarebbe dire coesione, del
sistema imprenditoriale. Per fare
un esempio, nel settore della
distribuzione stiamo assistendo
a un forte incremento di veicoli
commerciali (fino 3,5 Ton).
Fatto positivo, ovviamente, dal
punto di vista del contrasto
all’inquinamento, ma non
possiamo far finta di non vedere
che quello stesso settore è
tra quelli in cui si concentra il
massimo dello sfruttamento e
dell’illegalità. Siamo di fronte al
paradosso per cui sfruttamento
e virtuosità ambientale vanno
a braccetto. C’è, insomma il
rischio di pesanti contraddizioni
che il nuovo processo può
accentuare o addirittura
innescare. Un Piano destinato
a incidere così profondamente
sull’economia deve tenere conto
di questi aspetti”.
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APRILE2021
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POLITICA
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Amedeo Genedani
Anche il presidente di
Confartigianato Trasporti,
Amedeo Genedani, ha ribadito
la necessità di assicurare con le
risorse del Recovery Plan una
dotazione finanziaria pluriennale
adeguata a sostenere gli
imponenti investimenti green
delle imprese di autotrasporto
impegnate a rinnovare i propri
mezzi. “Già dal 2015 il settore,
avendo subito l’esclusione dai
benefici fiscali sui rimborsi accise
per i veicoli più inquinanti, ha
dovuto puntare con decisione
sugli investimenti in nuovi
mezzi, nonostante le difficoltà
economiche, la scarsa redditività
causata dall’aumento dei costi
e una concorrenza al ribasso
provata da vettori esteri irregolari
– afferma Genedani –. Per questo è
fondamentale continuare mettere
in campo un piano strutturato
di riconversione ambientale e
irrobustire il fondo nazionale per il
rinnovo del parco veicolare merci
con una serie di misure durature
nel tempo”. Al tempo stesso per
Genedani è necessario incentivare
lo sviluppo dell’intermodalità
marittima e ferroviaria,
prevedendo dei voucher diretti
agli autotrasportatori che sono
coloro che compiono la scelta
intermodale, tolgono tir dalle
strade e riducono notevolmente
le emissioni inquinanti.
Confartigianato Trasporti approva
infine la decisione del Governo
di puntare sugli investimenti
strutturali che dovrebbero riuscire
a risolvere le inefficienze logistiche
del nostro Paese e rappresentare
un volano per il rilancio di interi
settori.
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Massimo Stronati
Nella lista di interventi necessari e
indispensabili, Massimo Stronati,
presidente di Confcooperative
Lavoro e Servizi, elenca
innanzitutto interventi sulla
struttura di mercato, finalizzati
a costruire un’aggregazione
organizzativa nei mercati
altamente polarizzati e con più
ampia presenza di piccole e
piccolissime imprese. Servono poi
“interventi per la semplificazione
normativa-amministrativaburocratica”
in grado di rendere
competitive le imprese italiane
rispetto a quelle degli altri Paesi
Ue, “interventi per il mercato
del lavoro tesi a favorire un
processo di sviluppo continuo del
capitale umano con il continuo
aggiornamento delle competenze
operative e manageriali”. E ancora,
interventi fiscali, con la creazione
di un pacchetto stabile di aiuti
economici e incentivi integrati per
le imprese del settore per progetti
e iniziative di efficientamento
energetico, trasformazione digitale
e capacità di resilienza; interventi
per la finanza di impresa allo
scopo di supportare la creazione
di canali di finanziamento privati
ad hoc per il settore trasporto
merci e logistica; interventi per
l’innovazione, con particolare
riguardo alla digitalizzazione e
all’efficientamento ambientale;
interventi volti ad incentivare
il rinnovo del parco auto verso
elettrico e carburanti alternativi a
basso impatto ambientale come
gas, metano ed idrogeno.
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Pasquale Russo
“Sul PNRR abbiamo evidenziato
innanzitutto due principi –
sottolinea invece Pasquale
Russo, segretario generale di
Fai-Conftrasporto -. Il primo è
che ha una scarsa addizionalità
di risorse, nel senso che molte
delle risorse previste per gli
investimenti in infrastrutture e
trasporti sostituiscono quelle
che erano già previste dalla
contabilità ordinaria; quindi è
come se si fosse sostituita una
risorsa nazionale con una risorsa
comunitaria. Speriamo che il
presidente del Consiglio cambi
in qualche modo l’utilizzo di
APRILE2021
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queste risorse e che ne aggiunga
altre. In secondo luogo, dai primi
effetti della pandemia, abbiamo
auspicato che al di là delle risorse
stanziate l’Italia fosse capace
di cambiare il proprio quadro
giuridico per l’impiego dei fondi,
perché non è solo un problema
di quanti soldi mettiamo, ma
come e in quanto tempo si
spendono. Abbiamo un codice
degli appalti e una legislazione
generale che non consentono
l’impiego di risorse in maniera
veloce, quindi riteniamo che
ancor prima di stanziare i soldi
si sarebbe dovuto intervenire su
questo”. Anche Russo rimarca
poi la necessità di rinnovo del
parco veicolare. “Se uno degli
asset del PNRR deve essere
proprio la transizione ecologica
ci sembra singolare che siano
state eliminate tutte le risorse
per la sostituzione del parco
veicolare, così come riteniamo
poco lungimirante il non aver
previsto risorse per potenziare
le infrastrutture portuali e per
renderle resilienti rispetto ai
cambi climatici”.
Enzo Solaro
Per Enzo Solaro, segretario
generale di Fedit, “la bozza
del PNRR prevede risorse
TIR
importanti a favore della
logistica e questo è un segnale
importante, dimostra che la
politica è consapevole che per
un Paese come il nostro, senza
materie prime, una logistica
efficiente rappresenta braccia
e gambe dell’economia. Tra
i Paesi industrializzati l’Italia
però è quello che vanta più
impicci burocratici. Abbiamo
440 processi amministrativi
sulle merci che fanno capo a
una pletora di soggetti contro
una media europea di 50 e tutti
regolati da un solo soggetto.
Nei porti italiani i mezzi pesanti
fanno dalle 5 alle 8 ore di attesa
perché non esiste un sistema
di prenotazione intermodale.
Oltre alla magistratura ordinaria,
adibiti al controllo ci sono
Agcom, ART, Antitrust, tutti
soggetti che determinano per
le nostre imprese e la nostra
economia appesantimenti
burocratici, quando va bene,
oltre a costituire anche un
ingiustificato balzello”.
Per Solaro serve quindi
una riforma della pubblica
amministrazione, per rendere le
imprese più libere di operare sul
mercato.
“Non vuol dire poter fare quello
che si vuole, ma piuttosto
poter contare su regole che
consentano di efficientare i
processi per ridurre quel gap
dei costi logistici che in Italia
è stimato tra i 70 e 90 miliardi
all’anno”. Sul fronte delle
infrastrutture, Solaro indica
come prioritario il tema dei
valichi alpini, un sistema di
collegamenti ormai vetusto che
crea troppi colli di bottiglia.
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Alessandro Peron
Anche la Fiap ha offerto il
proprio contributo di idee. Tra le
priorità indicate da Alessandro
Peron, segretario generale
dell’associazione, la necessità di
incrementare e sostenere il ricorso
all’intermodalità tramite strumenti
già attivi come il Ferrobonus e il
Marebonus, con un incremento
della dotazione economica da
realizzare attraverso un modello
di attribuzione delle risorse
che raggiunga direttamente
gli utilizzatori, oltre a quella
di incentivare l’adozione da
parte delle imprese di un parco
veicolare più sostenibile. Altro
obiettivo da sostenere con
opportuni strumenti finanziari, è
quello della digitalizzazione dei
processi operativi connessi ai
servizi di trasporto. In particolare
Fiap ritiene utile l’attivazione
della e-CMR, la lettera di vettura
internazionale elettronica,
soluzione che deve scontare
necessariamente il recepimento
del relativo Protocollo addendum
alla Convenzione CMR originaria,
datato 2008 ed entrato in
funzione nel 2011, atto mai
assunto dalla Politica nazionale,
e l’adozione di un Piano per la
digitalizzazione della Logistica 4.0
che preveda incentivi per progetti
di ideazione, ricerca e sviluppo di
soluzioni specifiche per il trasporto
e la logistica, e che sostenga la
formazione degli addetti che le
utilizzeranno. Ancora, per Fiap
sono necessari interventi tesi
13
APRILE2021
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POLITICA
ad incentivare l’occupazione nel
settore e la formazione specifica
degli addetti, con nuove forme di
decontribuzione che permettano
a nuovi addetti di accedere alla
qualifica di autista, risorsa primaria
per l’autotrasporto attualmente
in deficit di disponibilità
e promuovere percorsi di
formazione.
Patrizio Ricci
Provvedere alla manutenzione
della rete stradale, realizzare
gli hub logistici, attuare
l’archivio nazionale delle strade
e promuovere una campagna
di incentivi per i mezzi pesanti
per accelerare la transizione
ecologica abbattendo il livello
di emissioni sono le priorità
indicate dal presidente di Fita-
CNA, Patrizio Ricci.
“Il PNRR rappresenta
un’opportunità irripetibile per
l’ammodernamento del Paese.
Dobbiamo innovare e mettere
in sicurezza le infrastrutture –
afferma Ricci –.
Troppo spesso subiamo colli di
bottiglia a livello infrastrutturale.
Per questo è importante avere
un archivio nazionale delle
strade con un monitoraggio
costante ma anche corsie
preferenziali per il trasporto
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TIR
merci, nuove infrastrutture
verso i porti e gli hub logistici
ferroviari. Tutto questo deve
avere una regia considerando
che certi interventi potranno
essere realizzati attraverso il
PNRR e altri, invece, attraverso
finanziamenti dello Stato
italiano”. Ricci indica poi
l’esigenza di favorire il rinnovo
del parco circolante dei Tir.
“È naturale che la transizione
ecologica abbia dei costi
che le imprese non riescono
a sostenere ma noi, da
imprenditori, vogliamo trovare
le risorse sul mercato. Però
abbiamo bisogno di sostegno
per essere competitivi, per
essere messi nelle condizioni di
raggiungere questo obiettivo:
vivere del nostro lavoro”.
Daniele Conti
Tra i temi rilevanti indicanti da
Daniele Conti, responsabile
settore trasporti e logistica di
Legacoop Produzione e Servizi,
vi è l’incentivazione allo sviluppo
intermodale e il potenziamento
del sistema portuale italiano.
“È fondamentale contribuire
allo spostamento modale dei
significativi volumi di merci che
hanno origine da porti o rilevanti
aree produttive/logistiche verso
APRILE2021
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le destinazioni finali attraverso la
digitalizzazione dei processi di
programmazione tracciamento
e verifica, così come è
fondamentale il potenziamento
della competitività del sistema
portuale italiano attraverso
una maggiore e migliore
concertazione di strategie e di
programmi di sviluppo da parte
delle diverse autorità portuali e
la realizzazione dei collegamenti
di ultimo miglio dei porti e nei
retroporti”. Conti sottolinea
poi la necessità di una politica
industriale per il settore logistico
che accompagni la crescita
dimensionale delle imprese,
con interventi sulla struttura di
mercato finalizzati a costruire
l’aggregazione organizzativa e
di mettere in campo un piano
strutturato di riconversione
ambientale irrobustendo il fondo
nazionale per il rinnovo del parco
veicolare.
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Paolo Melfa
“Il PNRR rappresenta
un’occasione irripetibile per il
rilancio del Paese – ribadisce
Paolo Melfa, responsabile
nazionale di Sna-Casartigiani – e
per attuare le importanti riforme
che modifichino strutturalmente
i pilastri su cui deve poggiare la
crescita, lo sviluppo e il disegno
di crescita dell’economia più
sostenibile dal punto di vista
ambientale e sociale. Lo sviluppo
della mobilità sostenibile
passa anche e soprattutto
attraverso la riqualificazione
delle infrastrutture.
Investimenti in opere
pubbliche di modernizzazione,
completamento e messa in
sicurezza delle reti infrastrutturali
facilitano il trasporto, le
comunicazioni e l’accesso ai
servizi e saranno il volano per
lo sviluppo del tessuto sociale
in particolare nelle regioni del
Sud Italia dove la necessità di
sviluppo è esigenza atavica
mai pienamente soddisfatta.
L’incontro con il ministro
Giovannini ha confermato
l’attenzione al settore del
trasporto merci confermando
la volontà del Governo di
intervenire con aiuti economici
mirati per il rinnovo dei veicoli
pesanti per un trasporto più
sostenibile sotto il profilo
ecologico”. Sna-Casartigiani
apprezza inoltre la volontà di
prevedere tavoli permanenti di
confronto per approfondire i
problemi irrisolti della categoria
che esulano dalle previsioni del
PNRR.
“La programmazione del
nuovo PNRR è improntata
principalmente sulla transizione
green e digitale oltre che
sull’innovazione – evidenzia
Maurizio Longo, segretario
generale di TrasportoUnito –. Sulla
digitalizzazione la svolta deve
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pTIR
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pAPRILE2021
essere caratterizzata ad esempio
dall’introduzione di sistemi che
consentano la dematerializzazione
e tracciabilità documentale,
come ad esempio l’e-CMR,
l’integrazione dell’autotrasporto
nell’automazione dei nodi logistici
necessaria allo snellimento
dei processi autorizzativi, il
potenziamento e connessione
della rete delle aree di sosta, la
razionalizzazione e semplificazione
Maurizio Longo
delle procedure amministrative e
la riduzione degli eccessivi organi
di vigilanza”. Per quanto riguarda il
green e l’innovazione del trasporto
su strada per TrasportoUnito è
fondamentale una rivisitazione
dell’intero sistema: dall’accesso
al mercato agli strumenti
contrattuali, dall’abilitazione dei
nuovi conducenti ai nuovi modelli
d’impresa, dalla sostenibilità
ambientale al sostegno economico
per il rinnovo del parco veicoli,
all’aumento dei livelli di sicurezza
con il coinvolgimento delle officine
private per l’efficientamento
delle revisioni veicolari. Infine
è necessario individuare piani
formativi finalizzati all’aumento
delle innovative competenze
professionali.
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Emanuela Bertoni
POLITICA
Emanuela Bertoni, presidente di
Unitai, mette al primo posto tra gli
interventi quello per il rinnovo del
parco dei veicoli che trasportano
merci su gomma. “Si tratta di
un’iniziativa che è prima di tutto
necessaria in considerazione
dell’anzianità dei mezzi circolanti
oltre chiaramente ad avere un
impatto estremamente positivo
sull’aspetto ambientale e a fare da
leva per creare la mobilitazione di
maggiori e ulteriori capitali privati.
Rimanendo al trasporto su gomma
- continua Bertoni - si auspica
la realizzazione di uno sportello
unico che possa gestire tutta
la partita riguardante il rilascio
delle autorizzazioni per trasporti
eccezionali e un rafforzamento
della Motorizzazione Civile al fine
di migliorare i servizi prestati, in
primis il sistema di revisione dei
veicoli commerciali. Sempre sul
fronte della mobilità stradale, è
necessario prevedere un intervento
sostanzioso per la manutenzione
ordinaria e straordinaria della rete
stradale esistente, con particolare
riferimento alle arterie secondarie
e locali, da troppo tempo
abbandonate e per la realizzazione
di aree di sosta attrezzate per i
conducenti dei mezzi pesanti, altro
punto dolente nel nostro Paese”.
15
POLITICA
CONFRONTO
COSTANTE
CON IL MONDO
DEI TRASPORTI
16
Il ministro Giovannini ha invitato
le associazioni a una collaborazione
in tutte le fasi di attuazione del Piano
nazionale di ripresa e resilienza.
Il mondo dell’autotrasporto chiede
un incontro anche su altri fronti
Si è svolto il 17 marzo, in
videoconferenza, l’incontro
tra il ministro delle
Infrastrutture e della Mobilità
Sostenibili, Enrico Giovannini,
e le associazioni di categoria
dell’autotrasporto, insieme alle
altre associazioni datoriali e
sindacali del settore dei trasporti
e della logistica, sul tema del
PNRR. Un incontro positivo
visto che il ministro si è detto
disponibile ad approfondire la
questione del rinnovo del parco
veicolare. Un’apertura verso una
delle principali richieste delle
associazioni, assieme
a quella della
digitalizzazione
dei processi
operativi
connessi
ai servizi di trasporto e di
nuovi investimenti a favore
dell’intermodalità. Il ministro ha
anche chiesto alle associazioni di
aiutare il Governo nella transizione,
che dovrà essere non solo
ecologica ma anche culturale e
ha posto l’accento sulla necessità
per le imprese di fare un salto di
qualità. Poiché le risorse per il
PNRR saranno limitate, anche
se consistenti (circa
48 miliardi di euro
per il Mims
secondo
quanto
indicato in audizione alla Camera),
il ministro ha poi invitato le
associazioni a collaborare con i
cinque gruppi di lavoro che sono
stati istituiti per individuare i punti
principali su cui intervenire. Dei
cinque gruppi uno si occuperà
dell’analisi dei progetti e del
confronto con la Commissione
Ue, il secondo delle innovazioni
normative necessarie per
garantire l’attuazione rapida dei
progetti, il terzo sull’innovazione
organizzativa del Ministero,
il quarto sui sistemi
informativi per
assicurare lo
scambio dei dati
necessari per
monitorare la realizzazione dei
progetti e infine il quinto lavorerà
sull’impatto economico, sociale e
ambientale del piano.
Il metodo di lavoro individuato
ha ottenuto il plauso delle
associazioni di categoria che
appunto saranno coinvolte in
tutte le fasi del piano. Tuttavia vi
sono alcune problematiche su
cui il Piano nazionale di ripresa
e resilienza non interverrà e che
se non affrontate influiranno
negativamente sul settore. Per
questo Unatras ha inviato una
lettera al Ministro chiedendo
un incontro in cui discutere di
questioni fondamentali, quali
l’eliminazione dei SAD, i sussidi
ambientalmente dannosi e
la questione del contributo
all’Autorità di Regolazione dei
Trasporti. Secondo Unatras
mettere mano al rimborso
accise produrrebbe effetti
controproducenti. “In un
momento di forte crisi sarebbe
una mossa recessiva, perchè
inevitabilmente costerebbe di più
il trasporto, salirebbero i prezzi
dei prodotti di largo consumo
e quindi sarebbero penalizzati i
consumatori finali e ne risentirebbe
TIR
l’intero ciclo economico. Senza
voler ripercorrere la genesi della
misura che diede vita al credito
d’imposta per le accise – scrive
Unatras – siamo a significare la
grande preoccupazione su una
misura di vitale importanza per
la categoria che ha già subito
negli ultimi anni la rimodulazione
dei sussidi per le motorizzazioni
più inquinanti fino all’Euro 4 e
si è dovuta adattare con spirito
di sacrificio a cambiare i veicoli
nonostante la scarsa competitività
sul mercato e la mancanza di
redditività aziendale. Oggi un
ulteriore attacco al rimborso
delle accise per l’autotrasporto,
che colpirebbe tutti coloro che
in questi anni hanno sostenuto
poderosi investimenti, sarebbe
incomprensibile ed inaccettabile”.
Inoltre Unatras sottolinea la
necessità di trovare un’immediata
soluzione sulla questione
dell’obbligo di contribuzione
all’ART che, a seguito di una
sentenza del Consiglio di Stato è
stato richiesto anche alle imprese
del settore autotrasporto che
non è mai stato direttamente
coinvolto da alcun atto regolatorio
dell’Authority.
OBIETTIVO
TRANSIZIONE VERDE
I Piani nazionali di ripresa e resilienza
da presentare alla Commissione
europea dovranno rivolgere una
particolare attenzione alla sostenibilità
ambientale e alla digitalizzazione.
In vista della predisposizione del
PNRR nazionale, l’Alleanza Italiana per
lo sviluppo sostenibile ha presentato
un rapporto che valuta, alla luce
dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite,
le missioni per indirizzare le risorse
in un’ottica di sviluppo sostenibile.
Nel documento risulta che nel piano
finora presentato mancano progetti
in grado di rispondere realmente
alle sfide climatiche e ai target fissati
dall’Accordo di Parigi sul clima;
carenze evidenziate anche nella
Legge di Bilancio 2021. Prendendo in
esame i 17 obiettivi della Nazioni Unite,
il quaderno dell’Asvis analizza sia i
risultati ottenuti finora sia gli interventi
inseriti nel PNRR. Guardando alla
mobilità e alle infrastrutture si
evidenzia che nel piano emerge
l’assenza di una strategia nazionale
di riferimento complessiva per i
trasporti e la logistica, considerando
i fabbisogni di trasporto di persone e
merci anche sulla base di dinamiche
demografiche, di trasformazione
dei flussi delle merci, di riduzione e
cambio di modalità e frequenza. Nel
Rapporto si considera necessario
anche un progetto di alta capacità
ferroviaria per efficientare il trasporto
ferroviario delle merci e favorire
lo spostamento gomma-ferro. I
fondi per l’intermodalità, inoltre,
appaiono inadeguati per le riforme
richiamate dal piano. Si registra,
poi, una mancanza di visione sui
temi legati alla progettazione di
infrastrutture portuali resilienti, in un
contesto sempre più condizionato dai
cambiamenti climatici.
17
APRILE2021
VALICHI
TIR
BRENNERO:
SOSPESI
(PER ORA)
I TAMPONI
18
Dal 28 marzo il Tirolo è di nuovo
area a “rischio normale” secondo
la classificazione tedesca.
Alcuni nuovi focolai, però, già
preoccupano
Il Robert Koch Institut, l’organizzazione del
ministero della Salute tedesca che si occupa di
prevenzione, ha rimosso il Tirolo dalla lista delle
aree “a rischio variante”, dopo che nelle scorse
settimane nel Land era stata riscontrata una
presenza di variante sudafricana del virus. Da
domenica 28 marzo sono state, quindi, eliminate
le misure previste in questo caso come l’obbligo
di presentare un Covid test negativo, che dallo
scorso 15 febbraio era stato anche applicato a
tutti i viaggiatori in transito attraverso il Brennero,
compresi gli autotrasportatori provenienti dal
nostro Paese. Il Tirolo risulta essere quindi
un’area “a rischio normale”.
Questa almeno la situazione al momento in
cui andiamo in stampa, anche se si parla a
brevissimo di obbligo di tampone negativo per
chi esce dal Tirolo a causa della presenza di una
nuova variante inglese; obbligo che varrebbe
TIR
VALICHI
anche per gli spostamenti
all’interno dell’Austria.
La questione
dell’attraversamento del
Brennero è un tema caldo per
le imprese di autotrasporto, già
da ben prima della comparsa
del nuovo coronavirus. Da anni,
infatti, le molteplici limitazioni
al traffico dei mezzi pesanti
(dal divieto notturno a quello
settoriale al contingentamento)
decise dalle autorità austriache
rendono difficile superare l’arco
alpino, con conseguenze anche
sul nostro export. Nei giorni
scorsi, ad esempio, le autorità
tirolesi hanno pubblicato
il calendario del sistema di
dosaggio sui veicoli pesanti che,
fino a fine anno e in giornate
specifiche, ammette il passaggio
di un massimo di 300 tir all’ora.
E sempre al Brennero negli
anni scorsi era stato costituito
un blocco contro i migranti
provenienti dall’Italia che aveva
rappresentato di fatto una
chiusura delle frontiere.
Politiche che hanno ricevuto in
più occasioni critiche e interventi
da parte dell’Unione europea.
Anche in quest’ultimo caso
dei tamponi al Brennero, le
istituzioni Ue avevano richiamato
formalmente Germania, Austria
e Repubblica Ceca (classificata
anch’essa – fino al 26 marzo
scorso – come area con presenza
di varianti e quindi con obbligo
di tampone per chi fosse
diretto in territorio tedesco)
per aver reintrodotto i controlli,
L’IMPEGNO DELLA POLSTRADA
AL BRENNERO
sottolineando la necessità di
garantire il funzionamento del
mercato unico anche attraverso
le Green Lanes.
Anche Unatras aveva scritto
al presidente del Consiglio
Mario Draghi chiedendo la
massima attenzione su una
questione che ricade non solo
sugli autotrasportatori italiani.
“Il disagio continuo e sfibrante
che le nostre imprese si trovano
a vivere – scrive Unatras –
nuoce irrimediabilmente
all’intero sistema produttivo
nazionale, mette a repentaglio
l’approvvigionamento di
beni essenziali e rischia di
pregiudicare la possibilità di una
ripresa economica rapida ed
energica, se non vengono prese
contromisure adeguate”.
19
Da metà febbraio la Polizia Stradale è stata
impegnata nella gestione della viabilità lungo il
valico del Brennero per limitare i disagi causati
dai controlli sugli autotrasportatori che devono
passare la frontiera con l’Austria muniti di
certificato di negatività al Covid-19.
Dal 15 febbraio, il ministero delle
Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha
attivato assieme con ministeri della Salute e
dell’Interno delle postazioni per effettuare i
test; nel frattempo le polizie hanno agito per
rendere meno impegnativa l’attesa al valico con
il Brennero e ridurre le file che nei primi giorni
sono state abbastanza intense. “Facendo anche
attività di divulgazione con le associazioni
di categoria abbiamo utilizzato una strategia
molto specifica e articolata, attuando un filtro
all’altezza di Verona per quel che riguarda
i mezzi pesanti diretti verso il Brennero in
modo tale da
consentire la
prosecuzione
del viaggio a
coloro che erano già
muniti del certificato
attestante la negatività
al Covid-19”. A parlare è Paolo Maria Pomponio,
direttore del servizio di Polizia Stradale.
“Ovviamente all’inizio abbiamo registrato delle
difficoltà perché in pochi avevano il tampone, ma
già dai primi giorni al Brennero e a Sadobre sono
state allestite postazioni, attraverso l’azienda
sanitaria locale, dove effettuare il test”.
Le postazioni, anche a cura dei privati, si sono
successivamente moltiplicate.
Il numero di conducenti di mezzi pesanti che
senza certificato, ha assicurato Pomponio, è via
via diminuito drasticamente.
APRILE2021
LA NUOVA
FRONTIERA
DEI CONTROLLI
La Polizia ha introdotto una nuova
tecnologia che permette di effettuare
ispezioni a distanza sui veicoli in
movimento, utilizzando uno strumento che
interagisce con i tachigrafi intelligenti
montati sui tir
La Polizia Stradale ha adesso un nuovo alleato nei controlli su strada
ai mezzi pesanti. Controlli che stanno diventando sempre più
capillari, sia per andare incontro all’obiettivo dell’Unione europea
L’antenna
DRSC
consente
il dialogo
con il
tachigrafo
intelligente
di raggiungere le zero vittime sulla strada entro il 2050, sia per l’accordo
20 sostanza,
siglato con l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori e mirato appunto a
la Polizia
intensificare e specializzare gli accertamenti sui tir italiani e stranieri. Si
Stradale
tratta della tecnologia DSRS (Dedicated short range communication),
è dotata di
una delle principali novità introdotte con
un’antenna che
il tachigrafo intelligente, obbligatorio
può essere montata su un
dal 15 giugno 2019, che permette
treppiede a bordo strada, tipo
di effettuare ispezioni a distanza
autovelox, oppure può essere
sui veicoli in movimento,
installata direttamente sul tetto
utilizzando uno strumento
della volante ed effettuare quindi
che interagisce
un controllo dinamico in fase di
con i tachigrafi
sorpasso.
intelligenti
L’antenna è in grado di dialogare
montati sui tir. In
con quella DSRC installata
obbligatoriamente a bordo dei
veicoli; dopo un’appropriata
autenticazione, i dati relativi
al veicolo vengono trasmessi
in modalità wireless ai
dispositivi in dotazione
alle autorità di controllo.
L’organo accertatore
riesce quindi
TIR
SICUREZZA
ad avere in tempo reale una
fotografia su 19 parametri
tecnici relativi al funzionamento
del tachigrafo e a riscontrare
eventuali anomalie. Le anomalie
sono quelle indicate dall’allegato
al Regolamento 165/2014,
che ha introdotto il tachigrafo
intelligente, e riguardano ad
esempio il superamento dei limiti
di velocità, la guida in assenza
di carta del conducente
valida, l’inserimento della
carta durante la guida
o ancora il numero di
immatricolazione del
veicolo. Il DSRS non
può però leggere i dati
dell’autista, che sono
protetti da privacy, e
quindi non potrà essere
utile per controllare ad
esempio i tempi di guida
e di riposo.
In caso di anomalie, l’organo
accertatore vedrà quindi
comparire su un dispositivo
collegato all’antenna, come un
pc o un tablet, un bollino rosso
e potrà quindi fermare il veicolo
per effettuare un controllo
vero e proprio e, se necessario,
sanzionarlo. È importante, infatti,
sottolineare come nessuna
sanzione potrà essere fatta in
maniera automatica sulla base dei
soli dati trasmessi.
Una vera e propria innovazione,
che consente di migliorare il costoefficacia
dell’attività di controllo.
“Grazie a questa nuova tecnologia
tutto il sistema viene ottimizzato
– ha sottolineato a Tir Paolo Maria
Pomponio, direttore del servizio
di Polizia Stradale -. Siamo infatti
in grado di fare una pre-selezione,
fermando solo i mezzi che
presentano qualche anomalia. Il
conducente del mezzo pesante in
regola, invece, non verrà fermato
e non perderà tempo mentre la
stessa pattuglia potrà concentrare
i suoi sforzi sulle situazioni
meritevoli di approfondimento.
Allo stesso tempo si contribuisce
alla sicurezza stradale perché
si evita il meccanismo di
intercettazione del veicolo in
movimento per poi condurlo in
un’area idonea agli accertamenti”.
Al momento il progetto si trova
ancora in una fase sperimentale.
“Stiamo verificando soprattutto
se agli alert corrispondono a
una situazione meritevole di
approfondimento ma già questa
prima fase di sperimentazione
sta evidenziando la bontà del
prodotto”, ha concluso Pomponio.
La Polizia Stradale italiana è una
delle prime in Europa a dotarsi
di questa tecnologia, che è
stata sviluppata da Continental
VDO, specializzata proprio nel
mondo dei tachigrafi. “Abbiamo
avviato questo progetto con
la Polizia Stradale italiana nel
2018 – ha spiegato a Tir Alessio
Sitran, Business Development e
Institutional Relations Manager di
VDO Italia – e abbiamo svolto una
serie di test non solo in Italia ma
anche in Europa, Spagna, Francia,
Austria e Germania. E ora la
Polstrada si è dotata di 14 sistemi
che consentiranno di effettuare
controlli più massivi e selettivi.
Ma i vantaggi ci saranno anche
per le aziende di autotrasporto
che rispettano scrupolosamente
la normativa: i loro veicoli infatti
potranno circolare liberamente
senza rischiare di essere fermati
per i controlli”.
I 19 PARAMETRI
TECNICI
CONTROLLATI
● Targa del veicolo
● Superamento velocità
● Guida in assenza di una
carta valida
● Carta del conducente
valida
● Inserimento della carta
durante la guida
● Errore dati di movimento
● Dati contrastanti sul
movimento del veicolo
● Carta del secondo
conducente
● Attività in corso
● Ultima sessione chiusa
● Interruzione
dell’alimentazione di
energia
● Guasto del sensore
● Regolazione dell’ora
● Tentativo di violazione
della sicurezza
● Ultima taratura
● Taratura precedente
● Data del collegamento
del tachigrafo
● Velocità corrente
● Marcatura oraria
21
APRILE2021
FONDI INTEGRATIVI
TIR
LA
SALUTE
AL PRIMO POSTO
Il CCNL Logistica, Trasporto merci e
Spedizioni prevede dei fondi sanitari
integrativi che in questo periodo di
emergenza Covid si sono attivati con
prestazioni sanitarie aggiuntive. Ne
parlano a Tir Piero Lazzeri, presidente
di Sanilog, e Claudio Giovine,
presidente San.Arti.
22
Le liste di attesa per le
visite mediche a carico
del Servizio Sanitario
Nazionale, si sa, possono essere
molto lunghe. Per questo sempre
più persone si rivolgono a un
fondo di assistenza integrativa
che, dietro pagamento di un
corrispettivo, offre prestazioni
sanitarie gratuite o a condizioni
agevolate in qualsiasi struttura
o solo in quelle convenzionate.
Spesso questi fondi integrativi
sono previsti dagli stessi
contratti collettivi che ne
disciplinano la fruizione.
Anche il contratto collettivo
nazionale Logistica, Trasporto
merci e Spedizioni prevede dei
fondi sanitari integrativi: uno è
Sanilog, istituito nel 2011, al quale
aderiscono Anita, Assologistica,
Confetra, Confocooperative
Federlavoro e Servizi,
Fedespedi, Fedit, Legacoop e
TrasportoUnito; l’altro è
San.Arti., costituito nel 2012 dalle
confederazioni dell’artigianato
e della piccola e media impresa
e dalle OO.SS, rivolto a tutti i
lavoratori del comparto che
nell’accordo di rinnovo del CCNL
di dicembre 2017 firmato da
Confartigianato Trasporti, Cna-
Fita, Casartigiani Sna e CLAAI
è stato inserito nel contratto di
settore.
Vediamo quindi cosa offrono i
due fondi ai loro iscritti.
Il piano sanitario del Fondo
Sanilog, che può essere
esteso anche ai famigliari
degli iscritti, comprende
numerose prestazioni sanitarie
e assistenziali che vanno dal
rimborso dei ticket del Servizio
Sanitario Nazionale ai ricoveri
per interventi chirurgici alle
APRILE2021
TIR
FONDI INTEGRATIVI
cure odontoiatriche. In seguito
all’emergenza Covid-19, Sanilog
ha introdotto anche alcune
prestazioni aggiuntive che,
inizialmente previste fino a
giugno 2020, sono state poi
prorogate fino alla fine del
2020 e poi nuovamente fino a
dicembre 2021.
“Fin dall’inizio dell’emergenza
sanitaria causata dal diffondersi
del coronavirus, Sanilog si
è mobilitato per offrire il
proprio sostegno ai lavoratori
e alle imprese del settore – ha
spiegato a Tir Piero Lazzeri,
dal 2013 presidente del Fondo
–. L’operazione compiuta dal
Fondo non è stata di scontata
semplicità poiché normalmente
tutte le coperture sanitarie
escludono il rischio pandemico
dalle proprie garanzie per via dei
costi troppo alti e dell’intrinseca
imprevedibilità.
Sanilog, invece, ha messo
in campo un pacchetto di
prestazioni gratuite straordinarie
che vanno dall'indennità
giornaliera per ricovero in caso
di positività al Covid-19 alla
diaria post ricovero a seguito
di terapia intensiva, dalla diaria
da isolamento domiciliare agli
strumenti di diagnostica come
il test sierologico e, in caso
di positività, i tamponi fino
all'avvenuta guarigione”.
Prestazioni aggiuntive che hanno
anche contribuito ad aumentare
il numero degli iscritti. Nel
corso del 2020, infatti, gli
iscritti sono cresciuti del 18%,
passando dai 144.179 del 2019
a 170.178 alla fine dello scorso
anno. “Il 2020 per Sanilog ha un
bilancio estremamente positivo,
caratterizzato dal più alto tasso
di crescita nel numero degli
iscritti fin dalla sua costituzione
– ha aggiunto Lazzeri –. Ci piace
pensare che questo incremento
sia il risultato dell’azione del
Fondo volta ad accrescere la
consapevolezza delle aziende
del settore sia sull’obbligatorietà
di adesione contemplata nel
contratto collettivo nazionale,
sia delle concrete opportunità
sanitarie e assistenziali garantite
per i propri dipendenti.
Contemporaneamente,
abbiamo riscontrato un risultato
altrettanto significativo, in
controtendenza rispetto a
quanto accaduto nel panorama
sanitario nazionale: mentre
in generale si è registrata
una riduzione degli accessi
alle cure che non fossero
state strettamente urgenti,
gli iscritti di Sanilog hanno
mantenuto un accesso costante
a tutte le prestazioni sanitarie
garantite sia di prevenzione,
sia di diagnostica, sia
terapeutiche”.
E l’incremento dovrebbe
continuare anche per
l’anno in corso.
Pochi giorni fa il
23
FONDI INTEGRATIVI
TIR
24
Fondo ha lanciato anche una
nuova iniziativa, “Sanipod: il
podcast della salute”, volta a
informare i lavoratori del settore
e a contribuire alla tutela della
salute. Cinque appuntamenti
su Spotify, con cadenza
quattordicinale, dedicati ad
altrettante tematiche sanitarie
che vanno dalla posturologia alla
prevenzione odontoiatrica fino
alla telemedicina.
Anche San.Arti. ha introdotto
misure straordinarie a supporto
di lavoratori e imprenditori
dell’artigianato che sono state
illustrate a Tir dal presidente,
Claudio Giovine. “Sono state
introdotte nuove indennità per
isolamento domiciliare, ricovero
e ricovero in terapia intensiva.
Oltre a questo è possibile
eseguire gratuitamente due
tamponi molecolari, due rapidi
e due test sierologici l’anno,
fondamentali per la diagnosi
del Covid-19 e per contrastarne
la diffusione – ha sottolineato il
presidente –. Infine, per facilitare
gli iscritti ad eseguire visite
specialistiche ed accertamenti
diagnostici, è previsto il
rimborso delle franchigie versate
per le prestazioni effettuate
rivolgendosi alla rete di strutture
private UniSalute”. A fine
febbraio 2021 il Fondo aveva
già erogato oltre 3 milioni di
euro per 20.000 prestazioni
per l’emergenza Covid-19, una
cifra destinata ad aumentare
ancora molto visto che le misure
straordinarie sono ancora attive
e fruibili.
Ma il Fondo ha previsto anche
delle agevolazioni per i datori
di lavoro. “Innanzi tutto è stata
adottata la sospensione dei
versamenti al Fondo da parte
delle imprese aderenti, com’era
previsto per la contribuzione
obbligatoria, garantendo la
regolare copertura sanitaria
ai lavoratori dipendenti per i
mesi in cui versamenti erano
stati sospesi – ha spiegato
Giovine –. Inoltre le indennità da
isolamento e ricovero in caso
di positività al Covid-19 sono
riconosciute per la prima volta,
e in via straordinaria, ai datori
di lavoro, anche se non iscritti
al Fondo come volontari purché
abbiano regolarmente versato
nel 2019 il contributo a San.Arti.
per i lavoratori dipendenti in
forza”.
Anche San.Arti. ha visto
aumentare il numero dei suoi
iscritti durante questo periodo
di emergenza. “Il numero
degli iscritti al Fondo nel
2020 è cresciuto, superando i
560.000 così come è cresciuto
il numero di imprese aderenti
che superano le 140.000. Per
l’anno in corso confidiamo di
confermare questa tendenza
positiva e di incrementare le
prestazioni in favore di una
platea sempre più ampia di
fruitori anche alla luce delle
novità appena introdotte.
Nel 2021 per la prima volta
agli iscritti sono riconosciuti
rimborsi anche per le spese
sanitarie sostenute per i
loro figli minorenni, infatti
i piani sanitari sono stati
integrati gratuitamente con
l’introduzione di 7 nuove
prestazioni. Un’iniziativa
senza precedenti - ha
concluso Giovine - che amplia
l’intervento del Fondo a
sostegno della genitorialità,
promuovendo il benessere
e alleggerendo il peso della
spesa sanitaria sul bilancio
delle famiglie”.
GENNAIO2017
TIR
AREE DI SOSTA
PASS4CORE:
IN ARRIVO
LE PRIME AREE SICURE
I lavori a Verona zona industriale si
concluderanno già questo mese di aprile
2021, a Brescia a giugno e a Torino a
novembre. Nel complesso il programma
prevede la realizzazione o upgrading di
circa 1500 parcheggi per mezzi pesanti
È
entrato nel vivo Pass4core
(Parking Areas Implementing
Safety and Security for
Core network corridors in Italy), il
progetto ufficialmente approvato
il 16 luglio 2020 che vede la
partnership istituzionale del
ministero delle Infrastrutture e
della Mobilità Sostenibili attraverso
il Comitato Centrale dell’Albo
Nazionale degli Autotrasportatori
e RAM Logistica Infrastrutture e
Trasporti SpA.
Il programma prevede la
realizzazione o l’upgrading di circa
1.500 parcheggi per mezzi pesanti
su aree dedicate, le quali otterranno
la certificazione di “Safe and Secure
Truck Park” secondo gli standard
europei definiti da Esporg.
L’iniziativa Pass4core vale 27 milioni
di euro, cofinanziati per il 20%
dall’Unione europea, che prevede
uno stanziamento di 5,5 milioni di
euro, con i restanti 21,5 milioni di
euro stanziati dai protagonisti del
progetto riuniti in consorzio.
I luoghi interessati sono
l’Autostrada A4 a Brescia Est
(265 stalli), l’Interporto Quadrante
Europa di Verona (50 stalli),
l’Interporto di Padova (250
stalli), l’Interporto di Orte (85
stalli), l’Interporto Guasticce di
Livorno (305 stalli), l’Interporto
di Parma (115 stalli), l’Autostrada
A4 Passante di Mestre (20 stalli),
Zona industriale di Padova (40
stalli), Aeroporto Milano Malpensa
(150 stalli), la Zona Industriale
Bassona di Verona (50 stalli) e la
Congiunzione Autostrade A4-A5 a
Torino (145 stalli).
RAM Logistica Infrastrutture e
Trasporti Spa, che agisce come
soggetto attuatore del Comitato
Centrale dell’Albo, oltre a
occuparsi dello sviluppo di
un’app/portale di informativa
sugli stalli, seguirà i
processi di certificazione
delle strutture
coinvolte attraverso
la redazione di un
manuale sugli standard raggiunti e
da raggiungere.
In relazione a ciò, RAM ha reso
già note alcune dead line per i
lavori inclusi nel progetto: i lavori
a Verona zona industriale si
concluderanno già questo mese
di aprile 2021, a Brescia a giugno
e a Torino a novembre, mentre a
Verona interporto termineranno a
ottobre 2022, a Orte a settembre
2022, a Livorno a dicembre 2022,
a Parma nel febbraio 2022,
al passante di Mestre a
febbraio 2022, a Padova
interporto nell’ottobre
2022, a Padova zona
industriale nel
febbraio 2023
e a Malpensa
nel maggio
2024.
25
APRILE2021
ITS: UNA ROAD MAP
26
Il Comitato Trasporti Interni
dell’UNECE, la Commissione Economica
per l’Europa delle Nazioni Unite, ha
aggiornato la propria strategia per
promuovere lo sviluppo degli ITS per
il periodo 2021-2025: 18 i punti del
programma che punta su sicurezza,
efficienza e sostenibilità
Se fino ad alcuni anni fa
sembravano ancora parte di
scenari futuristici, ormai sono
elemento integrante del mondo dei
trasporti e della logistica, destinati
ad esserlo in modo sempre più
massiccio. I sistemi di trasporto
intelligenti sono, infatti,
essenziali per le
procedure di immagazzinamento
delle merci, per quelle doganali
(vedi articolo a pag. 7), per uno
scambio sicuro e veloce di dati e
informazioni fra i diversi attori della
supply chain, per l’automazione
dei processi, per la comunicazione
fra infrastrutture e mezzi, per la
multimodalità, per il trasporto delle
merci pericolose.
Per questo nelle scorse settimane
il Comitato Trasporti Interni
dell’UNECE - la Commissione
Economica per l’Europa delle
Nazioni Unite - ha aggiornato la
propria strategia per promuovere
lo sviluppo degli ITS con una road
map in 18 punti, per il periodo
2021-2025, che punta su sicurezza,
efficienza e sostenibilità.
L’iniziativa,
innanzitutto,
riflette la
necessità di
armonizzazione
fra le varie
legislazioni
nazionali e
regionali.
Il rapido sviluppo
dell’information and
communication
APRILE2021
PER I TRASPORTI
technologies (ITC) ha favorito
infatti la diffusione di differenti
standard a volte anche negli stessi
Paesi. Per questo, il documento
vuole sottolineare la necessità di
sviluppare linee guida e accordi
di compatibilità partendo,
innanzitutto, da una definizione
comune di ITS. Questo è anche il
primo punto della tabella di marcia.
Per quel che riguarda
l’armonizzazione, si punta fra le
varie cose, a politiche comuni sia
in termini di regole tecniche sia di
strumenti legali da realizzare anche
attraverso le strutture governative
dell’UNECE e i gruppi di lavoro
sugli ITC. La funzione dell’UNECE
come piattaforma normativa
per le politiche armonizzate dei
trasporti si è già resa visibile del
resto nel corso degli anni scorsi, in
particolare, per quel che riguarda
la cooperazione internazionale
transfrontaliera con i Paesi extra
Unione europea delle regioni
limitrofe (azioni n. 2 e 3).
Muovendosi sulla stessa linea, la
quarta azione mira alla creazione
di un’architettura di riferimento
omogenea sulla base di dati e
criteri scientifici.
Altro tema particolarmente
sensibile è quello della
sicurezza dei dati (azione
n. 5). Le preoccupazioni
in materia di privacy,
di perdita di dati e
di furto di identità
potrebbero diventare,
infatti, potenziali ostacoli alla
diffusione degli ITS.
La road map sottolinea, inoltre,
l’importanza di un’attività
coordinata anche nell’installazione
dei dispositivi automobilistici
utili all’implementazione degli
ITS nella gestione del traffico.
La comunicazione veicoloinfrastruttura
e veicolo-veicolo
sono essenziali, infatti, sia per
la sicurezza sulle strade, sia per
l’efficienza dei trasporti (azioni 6 e
7).
Con l’azione 8, l’UNECE vuole
migliorare la progettazione e la
gestione dei sistemi nazionali
di sicurezza stradale cogliendo
i vantaggi offerti dai veicoli
altamente automatizzati. È
dimostrato che circa l’85%
degli incidenti stradali è il
risultato di un errore umano,
per questo è particolarmente
importante la rapida introduzione
dell’automazione anche in
specifiche tipologie di trasporto
delle merci, come le merci
pericolose (azione 9), in cui la
standardizzazione delle procedure
e il tracciamento delle varie fasi
sono essenziali.
Le azioni 10 e 11 guardano, invece,
ad altre modalità di trasporto:
ferroviario e per le vie navigabili
interne.
Anche in questi casi è necessario
lavorare all’armonizzazione e
all’integrazione delle soluzioni in
modo che gli ITS non diventino
una barriera. Nel trasporto merci
ferroviario sono particolarmente
utili per la sicurezza delle
operazioni, per il tracciamento
delle merci, per monitorare la
stessa infrastruttura.
In tema di armonizzazione,
l’azione 12 promuove la strategia
già avviata negli ultimi anni sulle
procedure e la documentazione nel
trasporto stradale internazionale,
attraverso la digitalizzazione. Da
questo punto di vista, è importante
favorire la diffusione e le adesioni
all’e-CMR.
La mancanza di uniformità su
questi temi ha conseguenze in
termini economici, per questo la
road map (azione 13) promuove
anche diffusione e scambio di
analisi e dati per una migliore
valutazione di costi e benefici.
L’azione 14, inoltre, chiede di non
perdere di vista i benefici apportati
dagli ITS all’ambiente, attraverso la
riduzione dell’inquinamento e della
congestione.
La diffusione degli ITS però
dipende anche dalla disponibilità
di un’infrastruttura ITC (azione
15) e dalla sensibilizzazione
sull’importanza di questi sistemi
anche nelle economie emergenti
(azione 16). Fra le iniziative utili in
questo senso, c’è l’organizzazione
della tavola rotonda annuale
delle Nazioni Unite sui sistemi di
trasporto intelligenti (azione 17).
L’ultima azione – ma non
meno importante – è relativa
all’automazione dei veicoli e allo
sviluppo delle tecnologie collegate:
oltre a promuovere gruppi di lavoro
sul tema e a condividere i risultati,
è necessario lavorare per favorire
l’accesso al mercato.
27
APRILE2021
ITS
TIR
VERSO
UNA LOGISTICA
PIÙ EFFICIENTE
Un più ampio uso della
digitalizzazione e di sistemi di
trasporti intelligenti può consentire
anche al nostro Paese di superare
il gap con gli altri Paesi europei.
Il PNRR può essere l’occasione giusta
8
Se il 2020 è stato l’annus
horribilis che ha messo
in crisi praticamente tutti
i settori dell’economia (con
poche eccezioni, come per l’ecommerce),
è stato però anche
un periodo in cui si sono dovuti
ripensare e modificare modelli
di lavoro, di comunicazione, di
produzione. La digitalizzazione
e le nuove tecnologie sono state,
e sono tuttora, le protagoniste
di questi cambiamenti in corso.
Basti pensare al nostro settore.
I trasporti e la logistica hanno
avuto la prova dell’importanza
della dematerializzazione di
processi e procedure in quasi
tutti i comparti. Il Covid-19 ha
dato una spinta in avanti a certe
trasformazioni. Ma a che punto è il
nostro Paese in questo campo?
L’Italia pare
essere ancora
piuttosto indietro
rispetto agli altri
Paesi Ue, con
conseguenze
concrete sulla
funzionalità di
tutto il sistema logistico. Si
stima che ogni anno, infatti,
criticità e inefficienze costano
circa 70 miliardi, di cui più di 30
attribuibili a oneri burocratici e
a ritardi nella digitalizzazione.
E in questo senso, il Recovery
Fund può rappresentare una
buona occasione da cogliere per
colmare alcuni gap considerando
che il 20% dei fondi previsti sono
destinati alla trasformazione
digitale.
Questo è quanto emerso nel
corso di un webinar organizzato
da TTS, l’Associazione Nazionale
per la Telematica per i Trasporti
e la Sicurezza, per discutere sullo
stato dell’arte dell’applicazione dei
sistemi di trasporti intelligenti alla
logistica nel nostro Paese.
Il punto di partenza è un’analisi,
realizzata a partire dallo scorso
anno con un gruppo di lavoro cui
hanno partecipato sia associati sia
stakeholder esterni.
La logistica riveste un ruolo
fondamentale per l’economia
La logistica riveste un ruolo fondamentale per l’economia
milioni di addetti, rappresenta 85 miliardi di fatturato,
TIR
ITS
italiana e, con quasi 100.000
imprese che occupano 1,5 milioni
di addetti, rappresenta 85 miliardi
di fatturato, pari a circa il 9% del
Pil nazionale.
L’importanza per la catena di
approvvigionamento e l’utilità
per i singoli cittadini sono
emerse chiaramente durante il
primo lockdown. Per superare
le inefficienze e i maggiori costi
che gravano sull’intero sistema
logistico, l’uso massiccio dei
sistemi di trasporto intelligenti
è uno strumento essenziale.
Anche la Ue con la direttiva
2010/40/ ha inteso dare
un impulso importante
all’implementazione
diffusa degli ITS sul
territorio europeo
e allo sviluppo
di sistemi di
trasporto
interoperabili su
vasta scala.
Ad oggi, in Italia,
non mancano
le tecnologie da
applicare, ma
mancano strumenti
normativi, formativi,
culturali per cambiare
il paradigma. Contesto
normativo e lavoro
sulla Piattaforma
Logistica Nazionale
sono per Clara Ricozzi,
coordinatrice del Gruppo
di lavoro TTS Italia, i punti
da cui partire. Serve, ha
dichiarato, “un soggetto unico,
a livello nazionale, in grado di
supportare il ministero delle
Infrastrutture e della Mobilità
Sostenibili nelle scelte operative
e nella loro attuazione”. Per
quel che riguarda il settore
dell’autotrasporto, Enrico
Finocchi, presidente dell’Albo
Nazionale degli Autotrasportatori,
ha ricordato il ruolo di Uirnet che
tramite i servizi della Piattaforma
Logistica Nazionale è in grado
di avviare strumenti come il
centro unico di gestione delle
autorizzazioni per gli accessi ai
nodi logistici.
Ma tra le iniziative di prossima
realizzazione c’è anche la
digitalizzazione della lettera di
vettura internazionale CMR, che
potrà realizzarsi grazie ai fondi
del PNRR. Anche, in questo caso,
Finocchi ha sottolineato l’impegno
e la disponibilità dell’Albo. Sul
tema del CMR c’è però una
criticità da risolvere perché il
sistema sia realmente funzionale:
“nei trasporti internazionali – ha
detto il presidente dell’Albo
– è necessaria una effettiva
armonizzazione fra gli Stati”.
Digitalizzazione va a braccetto
anche con sostenibilità. Nel corso
dell’evento, è emerso infatti anche
il tema della necessità di favorire
il ricambio del parco veicolare
nazionale, un intervento che si
auspica sia inserito nel PNRR.
Mezzi nuovi rappresentano non
solo minori emissioni, ma anche
maggiore possibilità di sfruttare gli
strumenti offerti dall’automazione,
come il platooning o come il
dialogo infrastruttura-veicolo. Vito
Mauro, della Struttura Tecnica di
Missione del MIMS, ha sottolineato
inoltre come l’attenzione del
Ministero al tema della logistica
sia molto forte, innanzitutto per
quel che riguarda le politiche
sulla decarbonizzazione - su cui
Ue e Stati membri sono molto
impegnati - e poi anche per la
transizione digitale. Le risorse
del PNRR potranno essere
utilizzate anche per questo (sono
previsti infatti interventi per
miglioramento delle infrastrutture
e per la digitalizzazione,
con l’obiettivo finale della
decarbonizzazione).
italiana: con quasi 100.000 imprese che occupano 1,5
pari a circa il 9% del Pil nazionale
29
A SCUOLA
DI TRASPORTI
30
Il piano del Governo
prevede nuove risorse
per gli ITS, ovvero
gli Istituti tecnici
superiori ad alta
specializzazione:
vediamo l’offerta
formativa di quelli
dedicati alla
logistica e ai
trasporti
La logistica è un settore cruciale per il
sistema economico italiano e, in virtù
del suo peso e della sua complessità
organizzativa, necessita di molte figure
professionali specializzate.
Per accedere a un comparto che offre
ancora buone possibilità di impiego, è
necessario quindi essere particolarmente
qualificati e prepararsi al meglio attraverso
un’adeguata formazione.
Allo scopo in Italia esistono, sotto il profilo
della preparazione scolastica e universitaria,
specifiche facoltà dedicate al settore, ma
anche scuole secondarie di secondo grado e
corsi post diploma ad hoc.
Il sistema educativo, e in particolare gli
Istituti tecnici superiori (ITS), sono tra l’altro
tornati al centro del dibattito grazie al
Presidente del Consiglio Mario Draghi che
ha recentemente insistito sull’importanza
APRILE2021
TIR
ISTITUTI TECNICI
della formazione per un più
semplice inserimento lavorativo
e, di conseguenza, per un
tessuto socioeconomico più
sano e ha invitato a valorizzare
il ruolo degli Istituti tecnici.
“In Francia e in Germania, ad
esempio, questi Istituti sono un
pilastro importante del sistema
educativo – ha dichiarato il
premier –. È stato stimato in circa
3 milioni, nel quinquennio 2019-
23, il fabbisogno di diplomati di
istituti tecnici nell’area digitale
e ambientale. Il Programma
Nazionale di Ripresa e Resilienza
dovrebbe assegnare 1,5 miliardi
agli ITS, 20 volte il finanziamento
di un anno normale prepandemia.
Senza innovare l’attuale
organizzazione di queste scuole,
rischiamo che quelle risorse
vengano sprecate”.
Parole molto chiare quelle di
Draghi che, per quanto riguarda
il nostro settore di riferimento, ci
riconducono alla riforma Gelmini
che, nell’anno scolastico 2010/2011,
aveva già attivato percorsi
formativi orientati ai trasporti e
alla logistica a partire dalle scuole
superiori per poi
svilupparsi postdiploma.
D’altronde i risultati
di questo tipo di
formazione sono
ottimi: secondo
il monitoraggio
nazionale 2020,
realizzato su incarico
del ministero
dell’Istruzione
dall’Istituto
Nazionale di
Documentazione,
Innovazione e
Ricerca Educativa (Indire), l’83%
dei diplomati ITS trova lavoro a un
anno dal diploma e ben il 92,4%
di questi riesce a impiegarsi in
un’area coerente con il proprio
percorso di studi.
È sulla base di questi dati molto
incoraggianti sotto il profilo
occupazionale che l’ex ministra
all’Istruzione Lucia Azzolina,
nello scorso maggio, aveva
deciso di assegnare al Fondo per
l’Istruzione Tecnica Superiore 33
milioni di euro a cui sarebbero
andate ad aggiungersi le quote di
co-finanziamento a carico delle
Regioni, pari almeno al 30% delle
risorse nazionali.
Il decreto con cui era previsto
questo stanziamento aveva
anche indicato gli indirizzi di
programmazione nazionale cui
avrebbero fatto riferimento gli
ITS per l’adozione dei propri piani
territoriali dell’offerta formativa.
Ma scopriamo proprio l’offerta
formativa. Gli ITS – attualmente
in Italia se ne contano 104 – sono
percorsi post diploma concepiti
per offrire una formazione tecnica
altamente qualificata che renda
Secondo il
monitoraggio
nazionale 2020
del ministero
dell’Istruzione
l’83% dei
diplomati ITS
trova lavoro a un
anno dal diploma
più facile e quasi automatico
l’ingresso nel mondo del lavoro.
Un ponte tra formazione e
impiego, dunque, realizzato in
collaborazione con imprese,
università, centri di ricerca ed enti
locali per sviluppare competenze
in aree tecnologiche che sono
considerate strategiche per il
Paese come per esempio, nel caso
dei nostri settori di interesse, la
mobilità sostenibile, l’efficienza
energetica e le nuove tecnologie
per il Made in Italy.
I corsi si articolano solitamente
in quattro o sei semestri, sono
strutturati per competenze
anziché per materie e utilizzano
strumenti didattici come il
learning-by-doing, il project
work, il problem solving, il design
thinking. I docenti sono per
almeno il 50% professionisti di
settore messi a disposizione dalle
aziende che collaborano con l’ITS,
portando in aula le competenze e
le tecnologie che utilizzano ogni
giorno nel proprio lavoro.
Uno degli aspetti più importanti
del piano formativo è senz’altro
lo stage: il 30% della durata dei
corsi (fino a 800 ore) è
svolto in azienda, attraverso
la realizzazione di progetti
e attività pensati per lo
studente che rappresentano
di fatto il suo primo impiego.
Dopo le prove finali, gli
studenti che frequentano
un ITS ricevono il diploma di
Tecnico Superiore, rilasciato
dal ministero dell’Istruzione,
con competenze acquisite
corrispondenti al Quadro
europeo delle qualifiche
EQF e spendibile anche
all’estero.
31
CENTRO-NORD:
CRESCE IL GOMMA-MARE
IN CALO LA FERROVIA
Il rapporto “Corridoi ed efficienza
logistica dei territori” di SRM e
Contship, ha analizzato le aziende di
Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna
GENOVA
16%
84%
32
Con un commercio estero
da 478 miliardi di euro
complessivi, Lombardia,
Emilia-Romagna e Veneto si
confermano la triade economica
di riferimento della Penisola.
D’altronde le tre regioni del
Centro-Nord detengono una
quota importante del Pil italiano
– il 40,6% per un totale di 730
miliardi di euro – che diventa
ancora maggiore se si pensa al solo
export, dove guadagnano una fetta
di mercato del 53,2%.
Da queste cifre ha preso abbrivio
la terza analisi sull’efficienza
dei corridoi logistici utilizzati
per l’import e l’export di merci
containerizzate effettuata dal
centro studi SMR – Studi e Ricerche
per il Mezzogiorno e Contship,
società che opera nei terminal
container, trasporto intermodale e
logistica. La survey, presentata lo
scorso 9 marzo, è stata condotta
su un campione di 400 imprese
manifatturiere che esportano
e importano via mare tramite
container – per il 37,5% localizzate
in Lombardia, per il 37,5% in
Veneto e per il 25% in Emilia-
Romagna - e ha lo scopo di
fornire a operatori logistici
e istituzioni dati aggiornati
e spunti di riflessione
sull’efficienza dei corridoi di
riferimento.
Dunque, chi “usa” il mare
e quanto? L’interscambio
marittimo rappresenta una
componente importante,
seconda solo al trasporto su
strada, del commercio estero
delle regioni analizzate:
sul totale delle principali
modalità di trasporto
(strada, ferro, mare, aereo),
il commercio via mare
rappresenta il 27,5% per la
Lombardia, il 30,8% per il Veneto,
il 37,5% per l’Emilia-Romagna, per
una media del 35,7%.
Le aziende intervistate
rispecchiano il tessuto produttivo
italiano, fatto soprattutto di piccole
e medie imprese, e solo il 18% di
loro mobilita più di 50 container
all’anno in esportazione, una
LA SPEZIA
47%
GENOVA
8%
LA SPEZIA
100%
VENEZIA
13%
53%
87%
92%
piccola percentuale che però sale a
38% sul fonte delle importazioni.
E quali sono i porti di riferimento? Il
porto di Genova, che rafforza il suo
primato tra gli scali italiani, è stato
citato dall’85% degli esportatori
e dall’88% degli importatori. La
Spezia e Venezia seguono, con la
LA MODALITÀ DI TRASPORTO SCELTA DALLE IMPRESE
PER RAGGIUNGERE I PORTI
GENOVA
6%
LA SPEZIA
94%
96%
4%
VENEZIA
95%
preferenza espressa dal 17% e dal
33% delle imprese, con il dato di
Venezia in forte crescita rispetto al
2019 (+19%).
L’aspetto più importante però,
in un’ottica di miglioramento dei
corridoi logistici, è la principale
modalità utilizzata per il
collegamento tra porti e sistema
industriale. Per coprire l’ultimo
segmento, le imprese continuano a
preferire il trasporto su strada per
circa il 90%, mentre l’intermodale
ferro-gomma resta una scelta
adottata dal 10% delle imprese,
percentuale in calo rispetto al
17% del 2019. Tra quelle prese in
considerazione, la Lombardia è
l’unica regione che ha visto un
aumento nel numero di imprese
che scelgono l’intermodalità per i
propri trasporti merce (dal 10% al
15%), mentre l’Emilia-Romagna e il
Veneto si fermano rispettivamente
al 5% e all’8%.
Da dove arrivano e dove vanno
le merci in questione? In export,
aumenta la percentuale di imprese
che indica l’Europa tra i principali
canali di sbocco della merce (65%),
seguita dall’Asia (28%) e dalle
Americhe (26%). A livello regionale,
mentre in Lombardia resta una
relativa preferenza per il Nord
America, in Veneto si evidenziano
percentuali più elevate per la merce
destinata all’Asia e all’America
Latina, mentre in Emilia-Romagna
una percentuale maggiore di
imprese predilige l’Europa per il
proprio export (76%).
Passando dal “dove” al “come”,
ossia al modo in cui viene gestito
il processo logistico, dall’indagine
emerge un calo nella tendenza ad
esternalizzare la logistica in export,
anche se le imprese che scelgono
di farlo restano la maggioranza
(55%). Su base regionale,
però, le percentuali cambiano
sensibilmente: mentre Veneto
(47%) e Lombardia (32%) seguono
5%
questa tendenza, in Emilia-
Romagna si registra un processo
inverso, con la quasi totalità
delle imprese che si affidano
all’esternalizzazione della logistica.
In import, invece, si registra una
leggera crescita nel numero delle
imprese che esternalizzano, con
una percentuale che arriva al 54%.
In ultimo, nella ricerca, sono state
fatte alle aziende alcune domande
su temi attualissimi come la
sostenibilità e la digitalizzazione:
sul primo fronte Il 27% delle
aziende ha affermato di gestire il
tema della sostenibilità attraverso
uno specifico modello di
governance, sul secondo fronte il
68% delle imprese attribuisce alla
digitalizzazione un’importanza alta,
o molto alta, e tale percentuale
cresce al 77% se si sposta
l’attenzione al prossimo futuro.
33
INFOGRAFICA
TIR
IL PARCO
CIRCOLANTE
DIVISO
PER CLASSE EURO
34
CLASSE
180.566 25.783 9.959 180
EURO
0/NC
414.187 10.955 18 163
CLASSE
EURO
1
30.117 6.292 2.649 4
225.736 6.858 10 14
AUTOVEICOLI E RIMORCHI
TRASPORTO COSE
PER CLASSE EURO
AUTOVEICOLI E RIMORCHI >3500 AUTOVEICOLI E RIMORCHI
TIR
INFOGRAFICA
Transizione ecologica e sostenibilità
ambientale sono due dei punti
fondamentali su cui si poggia il
nuovo Governo Draghi. L’autotrasporto
nel corso di questi ultimi anni ha già
avviato una graduale sostituzione dei
mezzi anche grazie agli incentivi per il
rinnovo del parco veicolare che sono
stati stanziati dai precedenti governi. Ma
qual è la situazione attuale? Secondo gli
ultimi dati resi disponibili dal CED del
ministero delle Infrastrutture e della Mobilità
Sostenibili, nel complesso gli autoveicoli
per il trasporto di cose sono 4.646.659, di
cui gli Euro 6 sono 936.518. Nel dettaglio
si tratta di 143.731 mezzi sopra le 3,5
tonnellate e 792.787 sotto le 3,5 tonnellate.
Ancora molto rilevante la quota di Euro 0:
per i veicoli sopra le 3,5 Ton sono infatti
216.529 mentre per quelli sotto le 3,5 Ton
587.783. Nell’infografica i dati suddivisi
nei due gruppi, quindi sostanzialmente
per distribuzione urbana e sopra le 3,5
tonnellate e per classe Euro.
TOTALE VEICOLI IN ITALIA
(marzo 2021)
783.338 VEICOLI >3,5 TON
459.658 136.420 186.990 270
3.863.321 VEICOLI
PEUGEOT:
UN ESPERTO
DELL’ULTIMO MIGLIO
36
La casa del leone ha lanciato la
versione 100% elettrica del suo e-Expert
disponibile in tre diverse lunghezze:
Compact, da 4,61 metri, Standard, da 4,96
metri, e Long da 5,31 metri. La nostra
prova su strada a Roma
di Ertilia Giordano
La logistica urbana sta subendo
una vera e propria rivoluzione,
soprattutto sotto il profilo
della sostenibilità ambientale.
In particolare, l’elettrificazione
dell’ultimo miglio appare come una
priorità assoluta, indispensabile
per combattere le emissioni
inquinanti nei centri urbani, e le case
automobilistiche hanno risposto
a questa “chiamata alle armi”
immettendo sul mercato veicoli
commerciali sempre più green.
È il caso di Peugeot
che ha già lanciato la versione 100%
elettrica dell’Expert e si è dichiarata
pronta a fornire, entro la fine del
2021, una versione elettrificata di
ogni veicolo commerciale presente
in gamma.
Dalle luci della ribalta del premio
International Van of the Year 2021,
il nuovo Peugeot e-Expert si è
spostato sulle strade di Roma dove
abbiamo deciso di metterlo alla
prova.
In versione Standard da 4,96 metri
(è disponibile anche nelle lunghezze
Compact da 4,61 metri e Long da
5,31 metri), l’elettrico della casa del
leone si mostra immediatamente nel
suo design compatto, caratterizzato
da linee fluide e dinamiche e da una
calandra a posizione elevata. Gli
interni sono di facile
accesso: il
gradino
agevola l’entrata alla postazione
di guida – in un abitacolo quasi da
berlina ma capace, comunque, di
offrire numerosi vani portaoggetti
– e le porte scorrevoli su entrambe
le fiancate possono essere aperte e
chiuse senza scendere dal mezzo.
Saliti a bordo si è accolti da interni
semplici ma curati e da un quadro
di bordo particolarmente intuitivo
che mostra in tempo reale le
informazioni di guida essenziali,
come autonomia residua e
misuratore di potenza. Una volta
avviato, la percezione è subito quella
di una grande manovrabilità, sia in
curva che nelle soste, accompagnata
a fluidità di marcia, silenziosità e
ottime sospensioni.
Nonostante la compattezza e pur
mantenendo l’altezza esterna entro
il limite di 1,9 metri che garantisce la
fruibilità dei parcheggi sotterranei,
lo spazio per le merci non manca: il
van di Peugeot, infatti, ha un volume
di carico fino a 6,6 metri cubi e un
carico utile fino a 928 kg.
Aldilà delle dimensioni, ciò che lo
rende davvero ideale per i centri
urbani è però indiscutibilmente
la motorizzazione elettrica che,
proprio in virtù delle emissioni
zero, permette al van di accedere
anche alle zone a traffico limitato,
7 giorni su 7. Il van col leone ha
un propulsore elettrico da 100
kW, corrispondenti a 136 cavalli,
e una coppia immediatamente
disponibile di 260 Nm (in modalità
Power) e può essere equipaggiato
con una batteria da 150 kWh,
che permette un’autonomia fino
a 230 km secondo il protocollo
di certificazione WLTP, o da 75
kWh, che consente di arrivare
a un’autonomia di ben 330 km.
Peugeot e-Expert può essere
ricaricato da una normale presa
domestica o da una presa dedicata
in 15 ore, tempi che si accorciano a
7 ore e 30 minuti con una Wallbox
e addirittura a 30 minuti (per il
raggiungimento dell’80% di carica)
con una colonnina fast charge. Per
risparmiare sulla batteria è possibile
attivare la modalità di guida Eco, che
permette di ottimizzare l’autonomia
agendo su specifiche impostazioni,
che si unisce alle modalità Normal,
per un comfort ottimale nell’uso
quotidiano, e Power, per maggiori
prestazioni soprattutto quando si
trasportano carichi pesanti.
37
UNA NUOVA ERA PER LA CASA DEL LEONE
L’impegno sui commerciali della casa francese rientra in un più ampio obiettivo
di crescita del brand, illustrato nel nostro Paese da Salvatore Internullo,
managing director Peugeot Italy. La casa, negli ultimi anni, ha consolidato il suo
posizionamento, raggiungendo nel 2020 il 6% di quota sul mercato italiano
nonostante la pandemia, e ha deciso di rafforzare il suo ruolo con un percorso
evolutivo, incarnato simbolicamente dal nuovo logo. Di fatto, Peugeot ha voluto
far coincidere la sua rivoluzione elettrica con una vera e propria rivoluzione di
intenti e di immagine, anche rafforzando l’identità del marchio con il nuovo stemma
disegnato dal Peugeot Design Lab. La nuova era di Peugeot attribuisce ai veicoli
commerciali un ruolo da protagonista, coinvolgendo i best seller del brand – Expert,
Boxer, Rifter, Partner – e lavorando per renderli più sostenibili. La casa francese ha
una lunga tradizione nel settore che si accompagna anche a una lunga storia di
riconoscimenti internazionali: dal 1994 ad oggi sono ben sei i commerciali con il
leone insigniti dell’International Van Of The Year.
Dopo la presentazione
internazionale di Bilbao a
febbraio 2020, il Covid-19
aveva spento i riflettori sulle
presentazioni Man, almeno su
quelle in presenza. A distanza
di un anno, poi, seguendo tutti i
protocolli di sicurezza che questo
momento impone, al Centro Guida
Sicura ACI di Arese (MI) la casa del
Leone ha fatto toccare con mano
alla stampa italiana la sua nuova
generazione di autocarri.
A troneggiare all’interno della
gamma l’ormai famoso, sulla scorta
del suo riconoscimento come
International Truck of the Year 2021,
TGX, accompagnato dal TGS e dai
medi leggeri TGM e TGL.
Alla presentazione italiana hanno
partecipato Franco Pedrotti,
direttore vendite e prodotto
Truck, Corrado Paolazzi, product
e marketing manager Truck, e
Pietro Zollino, responsabile della
comunicazione del marchio, in
collegamento dalla Germania.
Protagonisti indiscussi loro: i
nuovi veicoli della casa
tedesca, sviluppati
MAN:
LA NUOVA GAMMA
ARRIVA IN ITALIA
38
Presentata a Milano
la nuova generazione
di autocarri della
casa tedesca: TGX,
TGS e i medi leggeri
TGM e TGL. Comfort,
affidabilità
e sicurezza le
caratteristiche
principali
Volante
multifunzione
Cruscotto
ergonomico
orientato al
conducente
secondo
una filosofia
che mette l’autista
al centro della concezione
del mezzo. Un valore, questo,
incarnato soprattutto dalla cabina
dei TG, interamente riprogettata
rispetto alla generazione
precedente, per il cui sviluppo il
team Man ha tenuto conto dei
feedback ricevuti da oltre 700
conducenti. Una cabina che
facilita l’accesso, grazie alla sua
apertura di quasi 90 gradi, e che
incorpora un cruscotto ergonomico
orientato al conducente, un sistema
multimediale display fino a 12,3”, un
volante multifunzionale con airbag
integrato e soprattutto il Man
SmartSelect. Con la sua funzione
intuitiva, “gira, premi, imposta”, lo
SmartSelect aiuta
l’autista a gestire
e impostare il sistema
multimediale e la
navigazione senza
distogliere gli occhi
dalla strada
SmartSelect
aiuta
l’autista a gestire
e impostare il sistema multimediale
e la navigazione senza distogliere
gli occhi dalla strada, così come i
nuovi pulsanti che permettono di
azionare tutte le funzioni di guida
dal volante senza che il conducente
debba allontanare le mani da esso.
La comodità d’uso della nuova
plancia di guida comprende anche
una gamma di sistemi di assistenza
e sicurezza di ultima generazione,
tra cui l’Assistenza alla frenata
di emergenza (EBA) di serie e la
possibilità di installare il VAS (Video
Turning System), il Bird View (un
ausilio per la visione a 360 gradi) e
un supporto alla svolta.
Anche i motori hanno subito un
aggiornamento e agli evergreen
D38, D26 e D08 si è unito un
propulsore inedito: il D15. I nuovi
modelli di casa Man hanno puntato
tutto sulle prestazioni ma anche
sulla sostenibilità ambientale
e infatti, grazie all’utilizzo
della tecnologia più recente a
disposizione, tutti i motori della
casa tedesca sono conformi alla
normativa Euro6d.
Il TGL, con peso totale a terra da 7,5
a 12 Ton, il TGM, con ptt da 12 a 26
Ton, e il TGS, con ptt da 18 a 41 Ton,
tutti e tre dotati di cabine in quattro
diverse altezze e larghezze, sono
particolarmente adatti a gestire le
esigenze del segmento distributivo
e anche all’utilizzo in situazioni di
traffico e di manovra all’interno di
uno spazio limitato.
L’ammiraglia TGX, con ptt fino a 44
Ton, è invece ideale per le lunghe
percorrenze e, con la previsione
di motori particolarmente
parsimoniosi; un’aerodinamica
migliorata e altre innovazioni
che ne potenziano l’efficienza
(come, ad esempio, il nuovo asse
posteriore), permette un consumo
di carburante ridotto fino all’8,2%
rispetto alla generazione di
autocarri precedente.
A giocare un ruolo importante in
questa direzione sono senz’altro
l’EfficientCruise, che rilevando
tramite GPS le salite e le discese in
modo predittivo calcola lo stile di
guida più conveniente, e il Perform,
che fornisce dati specifici del
veicolo per migliorare ulteriormente
le prestazioni di guida.
Per i più esigenti, la casa del Leone
ha pensato anche a un modello
del TGX top di gamma, il Man TGX
Individual Lion S che si impone
soprattutto per il suo design
interno ed esterno, ma anche per le
finiture e i dettagli all’interno della
cabina. Progettato congiuntamente
dal reparto di design Man e
dagli esperti Man Individual,
specializzati nella realizzazione
di personalizzazioni di grande
qualità, il Lion S attira l’attenzione
con i suoi dettagli in carbonio sulla
calandra e sugli specchietti, per il
tocco di rosso che ne evidenza le
linee, per l’elegante calandra nera
impreziosita dalle finiture cromate
e per le luci LED.
Insomma, ce n’è per tutte le
esigenze e per tutti i gusti anche
perché, per concludere, ogni
prodotto della nuova generazione
di autocarri Man, dal ‘piccolo’ TGL
all’ammiraglia TGX, passando per il
TGM e il TGS, sono disponibili in 3
linee: Advanced, Business e Mission.
39
FISCO
TIR
DECRETO SOSTEGNI:
I CONTRIBUTI
PER LE IMPRESE
40
Le domande per accedere agli aiuti a
fondo perduto possono essere presentate
telematicamente fino al 28 maggio. Disposto
anche l’annullamento d’ufficio dei debiti di
importo fino a 5mila euro
di Angelo Ciaravolo
Si rimette in moto la
macchina dei contributi
alle imprese e all’economia
previsti nel Decreto Sostegni,
pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale dello scorso 22 marzo.
Le domande per accedere agli
aiuti a fondo perduto, da subito,
potranno essere presentate
telematicamente, fino al prossimo
28 maggio. I dati riportati nel
modello di domanda (disponibile
sul sito dell’Agenzia delle Entrate)
dovranno essere autocertificati
dal contribuente mentre gli
accrediti diretti sui conti correnti,
se tutto è in regola, scatteranno
dalla prima settimana di questo
mese. E oltre al fondo perduto,
riservato a coloro che hanno
subito lo scorso anno un calo
del fatturato di almeno il 30%,
le imprese, non appena saranno
pronti i decreti attuativi, potranno
contare anche sulla cancellazione
d’ufficio delle cartelle esattoriali
dal 2000 al 2010 fino a 5 mila
euro (per chi ha avuto redditi
fino a 30mila euro nel 2019),
sul differimento dei pagamenti
di cartelle e avvisi esecutivi,
bloccati fino al 30 aprile, e sulla
definizione agevolata degli
avvisi bonari per chi ha subìto
una diminuzione del volume
d’affari non inferiore al 30%.
Ma nel provvedimento, oltre al
differimento della trasmissione
telematica e della consegna
della Certificazione unica 2021,
c’è spazio anche per le misure di
sostegno al lavoro (riduzione dei
contributi fino a 3mila euro) oltre
alle agevolazioni sul fronte CIG e
walfare. Ma vediamo in dettaglio,
per ogni aiuto, i soggetti che ne
possono beneficiare e le relative
modalità di calcolo ai fini della
determinazione degli importi
spettanti.
Il contributo a fondo perduto
è una misura riservata a tutte
le attività imprenditoriali, a
prescindere dall’attività svolta e
senza alcun riferimento ai codici
Ateco, con ricavi conseguiti nel
2019 non superiori ai 10 milioni
di euro, il cui ammontare medio
TIR
FISCO
mensile di fatturato dell’anno
2020 risulta essere inferiore
a quello del 2019 per almeno
il 30% (ai contribuenti che
hanno attivato la partita Iva dal
1° gennaio 2019, il contributo
spetta anche in assenza del
requisito). Il contributo a fondo
perduto deve essere calcolato
sulla differenza tra questi due
valori, applicando una differente
percentuale pari al 60% (per
i soggetti con ricavi 2019 non
superiori a 100mila euro), al
50% (per quelli con ricavi 2019
superiori a 100mila euro e fino
400mila euro), al 40% (per
quelli con ricavi 2019 superiori a
400mila euro e fino a 1 milione),
al 30% (ricavi 2019 superiori a 1
milione e fino a 5 milioni di euro)
e al 20% (ricavi 2019 superiori a 5
milioni e fino a 10 milioni di euro).
Coloro che hanno attivato la
partita Iva dal 1° gennaio
2019, ai fini del calcolo
della media, sono rilevanti
i mesi successivi a quello di
attivazione della partita Iva. Per
beneficiare dell’agevolazione
occorrerà presentare un’istanza
in via telematica all’Agenzia
delle Entrate sulla piattaforma
appositamente realizzata.
L’ammontare spettante che,
in ogni caso, non potrà essere
inferiore a mille euro (per le
persone fisiche) e duemila
euro (per le società), non potrà
superare i 150mila euro. I relativi
importi verranno erogati,
tramite bonifico
bancario direttamente sul c/c
del contribuente o, in alternativa,
come credito d’imposta, da
utilizzare esclusivamente in
compensazione tramite il primo
modello F24 da versare.
È stato inoltre disposto
l’annullamento d’ufficio dei debiti
di importo fino a 5mila euro,
alla data di entrata in vigore del
Decreto Sostegni, comprensivo
di capitale, interessi per ritardata
iscrizione a ruolo e sanzioni,
risultanti dai carichi affidati agli
agenti della riscossione negli
anni compresi tra il 2000 ed il
2010, insieme a quelli oggetto di
“rottamazione”. La cancellazione
in automatico verrà riconosciuta
esclusivamente alle persone
fisiche e ai soggetti diversi
che, rispettivamente nell’anno
d’imposta 2019
e nel periodo
d’imposta
in corso
al 31
dicembre
2019, hanno
conseguito
un reddito
fino a 30mila
euro. La misura
non potrà essere applicata alle
somme dovute a
titolo di recupero
di aiuti di Stato; ai
crediti derivanti
da pronunce di
condanna della
Corte dei conti;
alle multe, ammende
e sanzioni pecuniarie dovute
a seguito di provvedimenti
e sentenze penali di
condanna; alle
risorse proprie
tradizionali dell’Unione europea;
all’Iva riscossa all’importazione.
Al momento in cui andiamo
in stampa, si è in attesa di un
decreto del Mef che definirà le
relative modalità attuative della
norma. Le eventuali somme
versate prima dell’effettivo
annullamento non verranno
restituite.
È stata poi introdotta la
possibilità di beneficiare della
definizione agevolata delle
somme dovute a seguito
del controllo automatizzato
delle dichiarazioni relative ai
periodi d’imposta 2017 e 2018.
L’agevolazione è riservata ai
contribuenti che, nel 2020,
hanno subìto una contrazione
del volume d’affari rispetto a
quello dell’anno precedente
maggiore del 30%. Il beneficio
determina l’azzeramento delle
sanzioni e delle somme
aggiuntive richieste con
le comunicazioni di
irregolarità. Sono stati
prorogati di un anno i
termini di decadenza per la
notifica delle cartelle inerenti
le dichiarazioni presentate
nel 2019. E, relativamente ai
soggetti che hanno fruito della
“rottamazione ter” e del “saldo
e stralcio” è da rammentare che
le rate dello scorso anno e quelle
in scadenza il 28 febbraio, il 31
marzo, il 31 maggio e il 31 luglio
2021 potranno essere versate,
le prime, entro il prossimo
31 luglio e, tutte le altre,
entro il 30 novembre di
quest’anno (ammessa una
breve tolleranza di cinque giorni)
senza che ciò possa inficiare la
regolarità della definizione.
41
NORMATIVE
TIR
INVESTIMENTI 2020:
LA RENDICONTAZIONE
ENTRO IL 30 APRILE
42
Oltre 1.500 le domande presentate nella
prima tornata, tra il 1° ottobre e il 16
novembre. Una seconda parte di richieste
potrà essere fatta dalle imprese a partire
dal 14 maggio e sino al 30 giugno 2021
Entro il 30 aprile 2021 tutte
le imprese che hanno fatto
domanda per i contributi
agli investimenti effettuati nel
2020, dovranno presentare la
relativa rendicontazione, pena
la decadenza dalla domanda
e la mancata erogazione del
contributo. Lo prevede il Decreto
Dirigenziale del ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti 7
agosto 2020, all’articolo 4, dove
indica la documentazione da
inviare per il perfezionamento
degli investimenti prenotati, con la
domanda avviata tra il 1° ottobre e
il 16 novembre 2021, con il sistema
della richiesta a sportello (click
day) e successivamente dichiarata
ammissibile da RAM.
Com’è noto, in forza del Decreto
Dirigenziale, sono state presentate
oltre 1.500 domande, che nel
complesso hanno superato le
risorse pari a circa 61 milioni di
euro, stanziati dal DM 203/2020
per la prima parte delle richieste.
Una seconda parte di richieste
potrà essere fatta dalle imprese a
partire dal 14 maggio e sino al 30
giugno 2021, con rendicontazione
che andrà eseguita dal 15 luglio al
15 dicembre 2021.
Tutte le domande di contributo
presentate dalle
aziende nella
prima tornata
sono rientrate
nei limiti delle
risorse stanziate
per ciascuna
tipologia
d’investimento
(autoveicoli a
trazione alternativa;
rimorchi e semirimorchi
per intermodale e gruppi
di otto casse mobili con
un veicolo portacasse),
eccetto le domande per
l’acquisizione di nuovi autoveicoli
Euro 6 a fronte della rottamazione
di vecchi automezzi in disponibilità
della stessa impresa da oltre tre
anni.
Per questa tipologia
d’investimento, difatti, le domande
utili si sono esaurite già nel primo
giorno della domanda, dopo quasi
cinque ore dall’apertura del click
day (scattato alle
ore 10:00 del
1° ottobre
2020).
TIR
NORMATIVE
L’elenco delle domande inviate, con
la data e l’orario di presentazione,
è disponibile sul sito della RAM
(www.ramspa.it), alla voce
“Incentivi”, sezione “Investimenti
VII”. Nella stessa sezione, le
imprese ammesse a contributo
potranno aprire, avvalendosi delle
credenziali di accesso inviategli
dalla RAM (allo stesso indirizzo
PEC utilizzato per fare domanda),
la piattaforma su cui inserire la
documentazione tecnica relativa
ai beni acquisiti, nonché le fatture
di pagamento degli investimenti
fatti con la prova documentale
del pagamento del prezzo (o dei
canoni pagati per gli investimenti
fatti a leasing).
Al termine dell’inserimento dei
documenti in piattaforma, le
imprese potranno chiudere la
rendicontazione e attendere
quindi il pagamento del relativo
contributo da parte del Ministero,
che quest’anno, in virtù del sistema
a sportello utilizzato, sarà in misura
piena rispetto a quanto indicato nel
DM 203/2020. Per un autoveicolo
Euro 6 di massa complessiva
superiore a 16 tonnellate, ad
esempio, sarà pari a 15mila euro
(16.500 per le imprese piccole o
medie), senza possibilità alcuna di
riduzione per eccesso di domanda,
come avveniva negli anni passati.
Relativamente alla cumulabilità
dei contributi previsti dal DM
203/2020, l’articolo 13 del Decreto
Dirigenziale attuativo 7 agosto
2020 stabilisce espressamente che
gli aiuti erogati non possono essere
cumulati con altri aiuti di Stato.
MUD 2021:
PRESENTAZIONE PROROGATA
AL 16 GIUGNO 2021
Tuttavia è possibile che gli stessi
beni possano formare oggetto di
determinati crediti d’imposta e,
in tal senso, ci sembra opportuno
ricordare il credito di imposta per
investimenti in beni strumentali
introdotto dalla Legge di Bilancio
2021 (art. 1, comma 1051 della
Legge 178 del 30 dicembre 2020):
il cumulo è infatti possibile, purché
non determini il superamento del
costo sostenuto per l’investimento.
Nel mese di aprile di ogni anno va compilata e presentata alla
Camera di Commercio, in particolare da parte delle imprese di
trasporto dei rifiuti, la dichiarazione ambientale circa la quantità e
la qualità dei rifiuti movimentati nell’anno precedente, denominata
MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale). Quest’anno,
la scadenza è stata prorogata dal 30 aprile al 16 giugno 2021,
in quanto sono state apportate delle modifiche al modello di
dichiarazione, con il DPCM 23 dicembre 2020 (in Gazzetta Ufficiale
n. 39, del 16 febbraio 2021), e in base alla legge istitutiva del
MUD (articolo 6, della legge 25 gennaio 1994, n. 70), il termine
per la presentazione è rinviato a 120 giorni successivi alla data di
pubblicazione del provvedimento di modifica.
Nel nuovo modello MUD 2021 rimane confermata l’articolazione
delle consuete sei comunicazioni, che devono essere presentate
dai soggetti obbligati: la comunicazione rifiuti; quella per i veicoli
fuori uso, quella sugli imballaggi trattati, sui RAEE (rifiuti da
apparecchiature elettriche ed elettroniche), sui rifiuti urbani e
quella dei produttori di AEE (apparecchiature elettriche ed
elettroniche).
Rispetto ai modelli degli anni precedenti, quello di
quest’anno reca alcune novità resesi necessarie per
acquisire i dati sui rifiuti di tutte le categorie di
operatori, in attuazione dell’ultima normativa europea
e al recente Decreto Legislativo di recepimento n. 116
del 2020 che ha profondamente ridisegnato il quadro
di legge nazionale che regola le attività di produzione
gestione dei rifiuti.
43
NORMATIVE
TIR
PACCHETTO MOBILITÀ:
I CHIARIMENTI
DEL MINISTERO
DELL’INTERNO
44
Il Viminale ha illustrato le
principali novità in merito alle nuove
regole sui tempi di guida e riposo
degli autisti e sui tachigrafi
Il ministero dell’Interno ha
pubblicato una circolare che
illustra le novità introdotte dal
Pacchetto mobilità, in particolare in
merito alle nuove regole sui tempi
di guida e riposo degli autisti e sui
tachigrafi in vigore dal 20 agosto
2020. Vediamole nel dettaglio.
Guida e riposo
In caso di multipresenza, il
conducente può effettuare
un’interruzione di 45 minuti in
un veicolo guidato da un altro
conducente, a condizione che
chi effettua l’interruzione non
sia impegnato ad assistere il
conducente alla guida del veicolo.
Il Ministero ha precisato che il
tempo trascorso su un veicolo
in movimento, seduto accanto
all’autista alla guida, che oltrepassa
i 45 minuti, deve essere considerato
come periodo di disponibilità.
I conducenti impegnati in trasporti
internazionali al di fuori dello Stato
di stabilimento possono effettuare
due riposi settimanali ridotti
consecutivi, a condizione che:
- vengano iniziati al di fuori dello
Stato membro di stabilimento
del datore di lavoro e al di fuori
del Paese in cui si trova il luogo
di residenza del conducente;
- nel corso di 4 settimane
consecutive effettuino almeno 4
periodi di riposo settimanale, di
cui almeno 2 riposi regolari;
- entro la fine della terza
settimana consecutiva effettuino
un riposo compensativo
equivalente a quello non
osservato nelle due settimane
precedenti (21 + 21 ore),
collegandolo al periodo di
riposo settimanale regolare con
rientro in sede dell’impresa o nel
luogo di loro residenza.
La compensazione deve essere
completata necessariamente prima
della fine dei 6 periodi di 24 ore dal
termine del precedente periodo
di riposo settimanale ridotto. In
particolare:
- i due periodi di riposo
“compensativi” (42 ore) vanno
presi in blocco e collegati al
riposo settimanale regolare
obbligatorio (45 ore), per cui il
periodo di riposo settimanale
della terza settimana dovrà
essere di almeno 87 ore
(42+45);
- il riposo settimanale
complessivo di 87 ore dovrà
iniziare al più tardi almeno 42
ore prima del limite massimo da
cui iniziare il riposo settimanale
regolare, cioè sei periodi di
24 ore dal termine dell’ultimo
riposo settimanale ridotto.
Pertanto, se il precedente
periodo di riposo settimanale è
terminato alle 17 di domenica, il
periodo di riposo complessivo
di 87 ore dovrebbe iniziare al più
tardi entro le ore 23 del giovedì
successivo;
- inoltre, se prima di iniziare la
compensazione delle 42 ore, il
conducente non avesse ancora
effettuato il riposo giornaliero
TIR
NORMATIVE
di 9 o 11 ore, allora – facendo
riferimento all’esempio – deve
fermarsi alle ore 14.00 del
giovedì.
Trasporto intermodale
Per quanto riguarda i trasporti
intermodali strada-mare o stradaferrovia,
il conducente a bordo di
un veicolo trasportato da una nave
o da un convoglio ferroviario, e
che effettua un periodo di riposo
giornaliero regolare o un periodo
di riposo settimanale ridotto, può
effettuare altre attività al massimo
in due occasioni e per non più di
un’ora complessivamente. L’autista
deve avere a disposizione una
cabina letto, una branda o una
cuccetta.
La stessa possibilità è stata ora
prevista anche in caso di fruizione
del riposo settimanale regolare
ma, in questo caso, il conducente
deve poter disporre di una cabina
letto e la durata prevista della
tratta deve essere pari a 8 o più
ore; in questo caso, per la parte
di riposo non fruita a bordo di un
traghetto o treno, il conducente
deve obbligatoriamente avere a
disposizione un alloggio adeguato.
Deroghe
Oltre alla deroga generale
già esistente, che consente al
conducente di superare i tempi di
guida per poter raggiungere un
punto di sosta appropriato per la
sicurezza sua personale, del veicolo,
della merce, il nuovo Regolamento
ha aggiunto altre due deroghe, che
riguardano:
- la possibilità di superare di
massimo un’ora il periodo di
guida giornaliero e settimanale
al fine di raggiungere la sede
di attività del datore di lavoro
o il proprio luogo di residenza,
per effettuare un periodo di
riposo settimanale (o anche
giornaliero). Il Ministero ritiene
inammissibile l’utilizzo della
deroga quando il superamento
dei tempi di guida, sebbene
diretto a consentire il rientro in
questi luoghi, non sia finalizzato
a permettere lo svolgimento del
periodo di riposo settimanale o
quando sia diretto a consentire
lo svolgimento del riposo
settimanale, ma in luoghi
differenti da quelli sopra indicati;
- il superamento di massimo
due ore del periodo di guida
giornaliero e settimanale, a
condizione di aver osservato
un’interruzione di 30 minuti
consecutivi subito prima del
periodo di guida aggiuntivo, al
fine di raggiungere la sede di
attività del datore di lavoro o il
proprio luogo di residenza per
effettuare un periodo di riposo
settimanale. Questa ipotesi – a
differenza della precedente
– esclude l’inizio di un nuovo
periodo di riposo giornaliero,
ma è funzionale solo a garantire
lo svolgimento del riposo
settimanale regolare.
In entrambi questi casi, il
conducente deve riportare
sul foglio di registrazione
dell’apparecchio di controllo
analogico o nella stampa del
digitale il motivo della deroga,
al più tardi, nel momento in cui
raggiunge la destinazione o il punto
di sosta appropriato
Queste deroghe non comportano
una riduzione delle ore da
effettuare di riposo giornaliero o
settimanale e non consentono di
derogare al limite bisettimanale di
90 ore di guida.
Tachigrafo
Per quanto concerne le modifiche
al Regolamento sul tachigrafo, gli
approfondimenti hanno interessato
in particolare la possibilità, per gli
organi di controllo, di smontare
l’apparecchio, rimuovere e
sostituire i sigilli in autonomia,
senza l’intervento di un’officina
autorizzata.
La rimozione dei sigilli è giustificata
dal fondato motivo di ritenere che
il dispositivo o le sue componenti
siano alterati, manomessi o non
funzionanti. In questo caso, se non
vengono accertate anomalie e gli
organi accertatori sono in grado
di sostituire i sigilli, il veicolo potrà
continuare a circolare senza doversi
recare in un’officina autorizzata.
Viceversa, se la sostituzione del
sigillo non è possibile, il conducente
viene invitato a recarsi entro 7
giorni presso un’officina autorizzata
per la sostituzione a spese del
proprietario del mezzo o del titolare
della licenza o autorizzazione,
decorsi i quali non potrà più
circolare. Se vengono accertate
anomalie di funzionamento o
alterazioni, il conducente sarà
invitato a recarsi in officina
autorizzata entro 10 giorni, per la
sostituzione con spese a carico
sempre degli stessi soggetti.
Per saperne di più leggi la notizia
sul sito www.rivistatir.it,
anche tramite QrCode
45
NORMATIVE
TIR
COVID: L’INAIL TUTELA
ANCHE IN CASO
DI RIFIUTO DEL VACCINO
46
Una nota dell’Istituto del 1° marzo afferma
che il lavoratore che rifiuta di vaccinarsi
e si contagia sui luoghi di lavoro ha
diritto alla tutela infortunistica
L’argomento vaccinazioni
contro il Covid è di stretta
attualità e una delle domande
che ricorrono maggiormente è se
il datore di lavoro abbia facoltà
di adottare provvedimenti nei
confronti di quei dipendenti che
rifiutino la somministrazione del
vaccino.
Una domanda a cui ha dato una
prima risposta l’Inail attraverso
l’istruzione operativa del 1° marzo
scorso. Per l’Istituto “il rifiuto di
vaccinarsi, configurandosi come
esercizio della libertà di scelta del
singolo individuo rispetto ad un
trattamento sanitario, ancorchè
fortemente raccomandato dalle
autorità, non può costituire
un’ulteriore condizione a cui
subordinare la tutela assicurativa
dell’infortunato”.
Di conseguenza, ciò determina
“l’automatica ammissione a tutela
del lavoratore che abbia contratto il
contagio e non si sia sottoposto alla
profilassi vaccinale in quanto, come
precisato nella circolare n. 13/2020,
occorre comunque accertare
concretamente la riconduzione
dell’evento infortunistico
all’occasione di lavoro”.
L’Inail è arrivata a questa
conclusione partendo da una serie
di premesse:
- l’assicurazione (obbligatoria e
pubblica) opera in automatico al
ricorrere dei presupposti previsti
direttamente dalla Legge, ed
è quindi sottratta alla libera
disponibilità delle parti coinvolte;
- lo scopo della copertura
assicurativa è quello di
proteggere il lavoratore da ogni
infortunio sul lavoro, anche da
quelli derivanti da colpa, e di
garantirgli i mezzi adeguati allo
stato di bisogno derivante dalle
conseguenze;
- in particolare, sotto il profilo
assicurativo, il comportamento
colposo del lavoratore, tra cui
rientra anche la violazione
dell’obbligo di utilizzare i
dispositivi di protezione
individuale, non comporta
di per sé l’esclusione
dell’operatività della tutela
prevista dall’assicurazione gestita
dall’Inail. Il comportamento
colposo del lavoratore può
invece ridurre o escludere la
responsabilità del datore di
lavoro, facendo venir meno
il diritto dell’infortunato
al risarcimento del danno
nei suoi confronti, ma non
comporta l’esclusione della
tutela assicurativa apprestata
dall’Istituto in caso di infortunio;
- allo stato dell’attuale legislazione
in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro, non esiste un
obbligo specifico di aderire
alla vaccinazione da parte
del lavoratore e, l’art. 32 della
Costituzione stabilisce che
“Nessuno può essere obbligato
a un determinato trattamento
sanitario se non per disposizione
di legge. La legge non può
in nessun caso violare i limiti
imposti dal rispetto della persona
umana”.
SCADENZE E DIVIETI APRILE /MAGGIO/GIUGNO 2021
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi
previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente
(contribuenti mensili).
IVA: ultimo giorno utile per inviare telematicamente la dichiarazione annuale.
INPS: ultimo giorno per la trasmissione dei flussi contributivi e retributivi unificati.
BONUS GASOLIO: presentazione della domanda relativa ai consumi del I trimestre 2021.
APRILE 2021
BONUS GASOLIO:
primo giorno utile per
presentare la domanda
relativa ai consumi del I
trimestre 2021.
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per la regolarizzare
i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o
effettuati in misura insufficiente) entro il 16 marzo, con
la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione
ridotta all’1,5%.
9/22
Ultimo giorno
per il versamento del
bollo sulle fatture
elettroniche del primo
trimestre.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
9/22
MODELLI INTRA:
presentazione per via
telematica dei modelli Intra
relativi alle operazioni del
mese di marzo
9/22
MAGGIO2021
9/22
9/22
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa
al mese precedente o al 1° trimestre. Gli autotrasportatori trimestrali versano l’Iva senza la
maggiorazione dell’interesse dell’1%.
INPS: pagamento della prima rata 2021 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli
artigiani (contributo minimo obbligatorio).
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute
non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 aprile, con la maggiorazione
degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5
9/22
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
9/22
LIQUIDAZIONI IVA: invio della comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche
Iva relative al primo trimestre 2021.
MODELLI INTRA: presentazione per via
telematica dei modelli Intra relativi alle
operazioni del mese di aprile.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
9/22
9/22
GIUGNO2021
7/22
7/22
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei
contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese
precedente.
IMU: versamento del primo acconto 2021.
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare
i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o
effettuati in misura insufficiente) entro il 17 maggio,
con la maggiorazione degli interessi legali e della
sanzione ridotta all’1,5%.
7/22
MODELLI INTRA: presentazione per via
telematica dei modelli Intra relativi alle
operazioni del mese di maggio.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
7/22
IRPEF: versamento del saldo
IRPEF 2020 e dell’acconto
2021 (prima o unica rata).
7/22
TIR
MERCI TRASPORTATE DA VETTORI IN CONTO TERZI
PER GRUPPO MERCEOLOGICO E CLASSE DI PERCORRENZA
Anno 2019 (Ton e composizioni %)
48
Merci
raggruppate:
merci di vario
tipo trasportate
insieme
Merci trasportate
nell'ambito di
traslochi, bagagli,
autoveicoli
trasportati per
riparazione,
altre merci non
destinabili alla
vendita
Attrezzature
e materiali
utilizzati nel
trasporto di
merci
fino a 50 km
Merci non
individuabili
Posta, pacchi
49.091.237
471.553
13.742.252
10.867.846
101.989
10.253.635
4.158.577
Materie prime
secondarie,
rifiuti urbani e
altri rifiuti
Altre merci
n.c.a.
21.763.601
10.364.054
82,2%
17,8%
1.868.682
50.933.849
81,9%
18,1%
71,1%
28,9%
88,0%
12,0%
51 km e più
16.106.807
Prodotti
dell'agricoltura,
della caccia e
della silvicoltura,
pesci ed altri
prodotti della
pesca
10.149.900
5.068.475
76,1%
23,9%
67,7%
32,3%
39.438.596
50,5%
49,5%
60,2 %
49.884.263 39,8%
68,3% 31,7%
3.474.565
5.257.584
3.301.126
Mobili, altri
7.106.441
manufatti n.c.a.
1.585.776
Carboni
fossili e
ligniti,
petrolio
greggio e
gas naturale
Tra i gruppi maggiormente trasportati sulle percorrenze superiori a 50 km (in termini di tonnellate) troviamo "Posta e pacchi" con
l'88%, seguito da quello delle "Merci trasportate nell'ambito dei traslochi e bagagli" con l'82,2%; tra i gruppi per i quali le tonnellate
trasportate sono pressochè ripartite in maniera equa troviamo quelli degli "altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi"
e delle "materie prime secondarie, rifiuti urbani e altri rifiuti".
9.293.461
20,5 % 79,5% 14,6% 85,4%
66,8%
33,2%
Mezzi di
trasporto
78,1%
71,4% 28,6%
6.541.796
2.619.341
71.561.016
35.645.600
Minerali
metalliferi ed
altri prodotti
delle miniere
e delle cave,
torba, uranio
e torio
23,3%
76,7%
26.865.314
88.442.890
25,3%
74,7%
78,0%
35,1%
64,9%
23,8%
76,2%
22,0%
48,8%
51,2% 45.006.115
21,9%
47.203.727
14.299.866
51.006.222
Prodotti
alimentari,
bevande e
tabacchi
1.698.404
5.016.237
13.097.097
24.257.779
9.241.651
29.602.025
7.599.034
26.991.409
Metalli, manufatti in metallo,
escluse le macchine e gli
apparecchi meccanici
Macchine e apparecchi meccanici, macchine
per ufficio, apparecchi elettrici, apparecchi
radiotelevisivi e apparecchiature per le
comunicazioni, apparecchi medicali, di
precisione e strumenti ottici, orologi
Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna
Prodotti
dell'industria tessile
e dell'industria
dell'abbigliamento,
cuoio e prodotti in
cuoio
Legno e prodotti
in legno e sughero
(esclusi i mobili),
articoli di paglia,
pasta da carta, carta
e prodotti di carta,
stampati
Coke e prodotti
petroliferi raffinati
Prodotti chimici e fibre
sintetiche e artificiali,
articoli in gomma e
in materie plastiche,
combustibili nucleari
Altri prodotti della
lavorazione di minerali
non metalliferi
APRILE2021