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TIR 236

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori<br />

Mensile - Aprile 2021 - n. <strong>236</strong><br />

#Trasporti #Innovazione #Rete<br />

MINISTERO:<br />

LA NUOVA STRUTTURA<br />

DEL MIMS<br />

PNRR:<br />

LA PAROLA<br />

ALL’AUTOTRASPORTO<br />

FONDI SANITARI:<br />

LA SALUTE<br />

AL PRIMO POSTO<br />

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017


<strong>TIR</strong><br />

EDITORIALE<br />

MASSIMO DE DONATO<br />

direttore responsabile<br />

Donne e trasporti, un connubio possibile.<br />

Celebrata da poco la Giornata internazionale<br />

delle donne, sembra incredibile nel 2021 dover<br />

ribadire l’ovvio, ovvero che non esistono lavori<br />

tagliati su misura per un genere.<br />

Eppure ad oggi ci sono alcuni settori ancora quasi<br />

esclusivamente appannaggio degli uomini. E quello dei trasporti<br />

e della logistica è fra questi.<br />

Gli ultimi dati a disposizione del ministero del Lavoro e delle<br />

Politiche Sociali, pubblicati pochi mesi fa, segnalano, infatti,<br />

un tasso di disparità di genere del 56,4% per quel che riguarda<br />

la forza lavoro del trasporto e magazzinaggio; disparità che<br />

sale in maniera esponenziale al 95,7% quando si tratta di<br />

trovare una donna alla guida di un mezzo pesante o anche di un<br />

convoglio ferroviario.<br />

Dal 2012, sono previsti sgravi e contributi governativi per<br />

quei settori in cui la disparità superi almeno il 25%.<br />

Ma il lavoro da fare è ancora più ampio, ed è innanzitutto<br />

culturale.<br />

È necessario creare le condizioni per non penalizzare la<br />

parte essenziale del nostro Paese e allo stesso tempo far<br />

comprendere che il lavoro nei trasporti, anche grazie alle<br />

nuove tecnologie, è sempre meno un’attività fisica e richiede<br />

sempre più una preparazione tecnica.<br />

Anche noi, nel nostro piccolo, diamo un contributo con<br />

una redazione composta in larga parte da giornaliste, a<br />

dimostrazione di come universo femminile e mondo dei trasporti<br />

siano più vicini di quel che si pensi.<br />

Come del resto testimoniato dalle migliaia di imprenditrici<br />

alla guida di aziende di trasporto.


24<br />

2<br />

Politica<br />

PNRR: la parola<br />

all’autotrasporto<br />

Dagli incentivi<br />

per il rinnovo del<br />

parco veicolare<br />

al sostegno<br />

all’intermodalità:<br />

tutte le richieste<br />

delle associazioni<br />

di categoria<br />

in vista della<br />

presentazione del<br />

piano<br />

p.10<br />

Sicurezza<br />

La nuova<br />

frontiera<br />

dei controlli<br />

La Polizia<br />

stradale ha<br />

introdotto una<br />

nuova tecnologia<br />

che permette<br />

di effettuare<br />

ispezioni a<br />

distanza sui<br />

veicoli in<br />

movimento,<br />

utilizzando uno<br />

strumento che<br />

interagisce con i<br />

tachigrafi<br />

p.20<br />

Fondi sanitari<br />

La salute<br />

al primo posto<br />

Il CCNL Logistica,<br />

Trasporto merci<br />

e Spedizioni<br />

prevede dei fondi<br />

sanitari integrativi<br />

che in questo<br />

periodo di Covid<br />

si sono attivati<br />

con prestazioni<br />

sanitarie<br />

aggiuntive<br />

p.22<br />

Tecnica<br />

Peugeot:<br />

un esperto<br />

dell’ultimo miglio<br />

La casa del leone<br />

ha lanciato la<br />

versione 100%<br />

elettrica del<br />

suo e-Expert,<br />

disponibile<br />

in tre diverse<br />

lunghezze.<br />

La nostra prova<br />

su strada a Roma<br />

p.36<br />

<strong>TIR</strong> - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XX N° <strong>236</strong> - aprile 2021<br />

Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi.<br />

Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it<br />

Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivistatir.it<br />

Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it


IN QUESTO<br />

NUMERO<br />

Confronto costante con il<br />

mondo dei trasporti<br />

Il ministro Giovannini ha<br />

invitato a una collaborazione<br />

in tutte le fasi di attuazione<br />

del PNRR. Chiesto un incontro<br />

anche su altre tematiche<br />

p.16<br />

Brennero: sospesi<br />

(per ora) i tamponi<br />

Dal 28 marzo il Tirolo è di<br />

nuovo aerea a rischio normale<br />

secondo la classificazione<br />

tedesca per quanto riguarda<br />

il Covid<br />

p.18<br />

ITS: una road map<br />

per i trasporti<br />

Il Comitato Trasporti Interni<br />

dell’UNECE ha aggiornato la<br />

propria strategia sugli ITS per<br />

il periodo 2021-2025: 18 i punti<br />

del programma<br />

p.26<br />

Verso una logistica<br />

più efficiente<br />

Un più ampio uso della<br />

digitalizzazione e di ITS può<br />

consentire all’Italia di superare<br />

il gap con gli altri Paesi. Il PNRR<br />

può essere l’occasione giusta<br />

p.28<br />

A scuola di logistica<br />

Il piano del Governo prevede<br />

nuove risorse per gli Istituti tecnici<br />

superiori ad alta specializzazione:<br />

vediamo l’offerta formativa di<br />

quelli dedicati alla logistica e ai<br />

trasporti<br />

p.30<br />

Centro-Nord: cresce il gommamare,<br />

in calo la ferrovia<br />

Il rapporto “Corridoi ed<br />

efficienza logistica dei territori”<br />

di SRM e Contship, ha analizzato<br />

le aziende di Lombardia, Veneto<br />

ed Emilia Romagna<br />

p.32<br />

3<br />

Editoriale p.1 Albo p.4<br />

Infografica p.34 Fisco p.40 Normative p.42<br />

Scadenze p.47 Numeri p.48<br />

CHIUSO IN REDAZIONE IL 26.3.2021<br />

CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it<br />

Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi -<br />

Via Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583 - REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57<br />

00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98


ALBO<br />

PATRIZIO RICCI<br />

Vicepresidente Comitato Centrale Albo<br />

RIMANERE UNITI<br />

NELLE DIVERSITÀ<br />

Per sostenere le esigenze<br />

44<br />

dell’autotrasporto è necessario lavorare<br />

in sinergia pur nelle differenze di vedute<br />

La pandemia, oltre alla tragica evidenza sanitaria, ha acuito le diversità sociali e<br />

stigmatizzato le differenze tra i comparti dell’autotrasporto. Vi sono settori che<br />

stanno sviluppando la loro attività economica e altri che invece sono al palo. Non mi<br />

soffermo su quali siano perché all’evidenza di tutti. Ciò su cui invece invito alla riflessione, è<br />

come fare affinché dalle ceneri di questa tragedia possano crearsi opportunità migliori. Di<br />

fronte a noi, nell’immediato futuro, abbiamo grandi e piccoli temi che possono determinare<br />

la nostra ripartenza: il PNRR, la grande viabilità di collegamento con l’Ue, il rinnovo del<br />

CCNL e più in generale il costo del lavoro, i contributi inutili come quello richiesto dall’ART,<br />

ecc. Su questi e altri temi, è la nostra diversa natura, abbiamo posizioni e soluzioni non<br />

sempre convergenti. Per cercare di far si che il successo generale dell’autotrasporto<br />

prevalga su quello del singolo dobbiamo cercare di unire senza fondere, distinguere senza<br />

dividere, rimanendo uniti nelle diversità. Dobbiamo ridare importanza al valore dello<br />

stare insieme. L’alternativa è il “dividi et impera” con il risultato che la divisione gioverà<br />

soltanto a chi ha interessi diversi dai nostri. Agli altri Paesi Ue, se l’Italia non sarà in grado<br />

di presentare i progetti del PNRR in maniera condivisa. Ai soliti vettori dell’Est Europa, se il<br />

rinnovo contrattuale rappresenterà un mero aumento dei costi. E questo soltanto per fare<br />

alcuni esempi. Il “dividi et impera”, dalla sua origine, attribuita a Filippo il Macedone, poi<br />

utilizzata dalla casa d’Austria e quindi da Luigi XI di Francia, fino ai giorni nostri, non è mai<br />

stata utile ai lavoratori e alle classi più deboli. E non lo è neanche per noi.<br />

APRILE2021


ALBO<br />

ROBERTA DE SANTIS<br />

Vicepresidente Comitato Centrale Albo<br />

DIALETTICA E SINERGIA<br />

PER L’AUTOTRASPORTO<br />

Al lavoro con un approccio costruttivo<br />

e cooperante per gestire una realtà in<br />

veloce cambiamento e in un momento difficile<br />

5<br />

Da alcune settimane ho assunto la vice presidenza del Comitato Centrale dell’Albo<br />

degli Autotrasportatori. Un compito impegnativo e una vera e propria sfida<br />

per me, che provengo sempre dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità<br />

Sostenibili ma dal settore del trasporto passeggeri e, prima ancora, dal trasporto<br />

ferroviario di merci e passeggeri. Mi preme innanzitutto ringraziare il presidente Enrico<br />

Finocchi per la fiducia che mi ha concesso: farò di tutto perché si riveli ben riposta.<br />

Ringrazio anche Francesca Aielli, che mi ha preceduto, per l’efficacia e la correttezza<br />

del lavoro svolto: sicuramente mitigherà le difficoltà del subentro. Sono convinta che<br />

la dialettica e l’approccio sinergico, nel rispetto delle diverse reciproche posizioni, tra<br />

l’amministrazione e le associazioni di categoria costituiscano strumento indispensabile<br />

per gestire una realtà in veloce cambiamento nonché, oggi, stretta nella morsa tragica<br />

della pandemia. Quindi, entro i limiti del mio ruolo, confido nell’approccio costruttivo<br />

e cooperante che del resto è nella natura stessa del Comitato Centrale. Da subito ho<br />

iniziato a lavorare su diverse attività, a partire dal rimborso dei pedaggi che quest’anno<br />

richiede un cambiamento dei processi e quindi un impegno in più, dato l’ingresso di altri<br />

gestori, sempre nell’ottica della tutela dei princìpi di equità e di rispetto delle legittime<br />

aspettative delle imprese. Ma tra gli obiettivi cruciali verso cui indirizzare particolare<br />

impegno c’è sicuramente anche il tema della tutela delle imprese di autotrasporto<br />

iscritte all’Albo, attraverso un’attività che verifichi la loro regolarità e qualità.<br />

APRILE2021


EUROPA<br />

<strong>TIR</strong><br />

DIBATTITO APERTO<br />

SUL PACCHETTO<br />

MOBILITÀ<br />

Salgono a otto i Paesi che hanno presentato<br />

ricorso alla Corte di Giustizia europea<br />

per chiedere l’annullamento di alcune<br />

misure. Il Belgio contesta la parte<br />

sul cabotaggio<br />

6<br />

Anche il Belgio si è aggiunto<br />

al fronte europeo critico<br />

nei confronti del Pacchetto<br />

mobilità. Nei mesi scorsi Bulgaria,<br />

Romania, Ungheria, Lituania,<br />

Polonia, Malta e Cipro avevano<br />

inviato una serie di ricorsi alla<br />

Corte di Giustizia europea per<br />

chiedere l’annullamento di alcune<br />

norme che fanno parte del nuovo<br />

impianto regolatorio dei trasporti.<br />

Adesso anche il governo belga ha<br />

deciso di muoversi in questa stessa<br />

direzione.<br />

A renderlo noto è stata<br />

l’associazione di categoria belga<br />

UPTR, che lo scorso ottobre<br />

aveva presentato un suo ricorso<br />

contro la norma sul cabotaggio,<br />

chiedendone la liberalizzazione<br />

progressiva invece delle ulteriori<br />

restrizioni previste dal Pacchetto<br />

mobilità, approvato la scorsa estate<br />

dal Parlamento europeo dopo anni<br />

di lavori e discussioni per trovare<br />

un accordo.<br />

L’UPTR ha comunicato di aver<br />

ricevuto dal governo di Bruxelles la<br />

conferma di volersi unire al ricorso<br />

di annullamento già presentato da<br />

Malta, contro la regola (in vigore<br />

dal febbraio 2022) del periodo di<br />

attesa di quattro giorni prima di<br />

poter effettuare nuove operazioni<br />

di cabotaggio nello stesso Paese<br />

utilizzando lo stesso veicolo.<br />

Chi effettua un trasporto<br />

internazionale potrà comunque<br />

continuare a svolgere tre trasporti<br />

di cabotaggio entro un periodo<br />

massimo di 7 giorni.<br />

A questo punto salgono a 8 i Paesi<br />

Ue che hanno intrapreso la strada<br />

del ricorso. La norma, in ogni caso,<br />

sarà oggetto di discussione fra<br />

Commissione, Parlamento e Stati<br />

membri dopo la pubblicazione<br />

dei risultati di due studi promossi<br />

dall’esecutivo Ue su alcuni aspetti<br />

particolarmente dibattuti di questo<br />

Pacchetto mobilità (vedi Tir 235,<br />

pag. 11).<br />

SPAGNA: NIENTE<br />

PEDAGGIO SU ALTRE<br />

DUE AUTOSTRADE<br />

In Spagna il tema del pagamento<br />

dei pedaggi autostradali<br />

continua a tenere banco nel<br />

dibattito interno. Dopo che lo<br />

scorso anno sono stati eliminati<br />

i pedaggi su una serie di strade<br />

ad alto scorrimento, con la<br />

scadenza delle concessioni,<br />

resta il tema di come garantire la<br />

manutenzione e il miglioramento<br />

delle infrastrutture. Nel<br />

frattempo, il ministro dei<br />

trasporti spagnolo José<br />

Luis Ábalos ha confermato<br />

che in vista della scadenza<br />

delle concessioni sulla AP 2<br />

Saragozza - El Vendrell e sulla<br />

AP7 Tarragona - La Junquera,<br />

ad agosto, queste non verranno<br />

rinnovate e sarà quindi possibile<br />

viaggiare senza pagare il<br />

pedaggio.


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MINISTERI:<br />

LE COMPETENZE<br />

SUL SETTORE<br />

DEI TRASPORTI<br />

8<br />

Oltre al Mims, il ministero<br />

della Transizione Ecologica<br />

si occupa di pianificare<br />

le emissioni nei diversi<br />

settori dell’attività<br />

economica, compreso<br />

quello dei trasporti,<br />

mentre il ministero per la<br />

Transizione Digitale promuove<br />

l’innovazione tecnologica<br />

SIl Consiglio dei ministri ha approvato un<br />

decreto che prevede un riordino delle<br />

attribuzioni e competenze dei ministeri.<br />

Oltre ad un nuovo nome per il MIT, che ora è<br />

diventato ministero delle Infrastrutture e della<br />

Mobilità Sostenibili, per andare incontro ad<br />

una visione di sviluppo che allinea l’Italia alle<br />

attuali politiche europee, il Governo Draghi ha<br />

istituto il ministero della Transizione Ecologica,<br />

guidato da Roberto Cingolani, che prende il<br />

posto del ministero dell’Ambiente e della Tutela<br />

del territorio e assume competenze trasversali,<br />

alcune delle quali riguardano anche il nostro<br />

settore. Il Ministero si occuperà ad esempio di<br />

MIMS: ecco i tre dipartimenti<br />

La nuova organizzazione del ministero delle<br />

Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili prevede la<br />

creazione di un nuovo dipartimento, per un totale di<br />

tre. Uno assume le competenze di programmazione<br />

e gestione delle infrastrutture e dei sistemi a rete<br />

(come ad esempio i trasporti). A queste si aggiungono<br />

Dipartimento per la<br />

programmazione,<br />

le infrastrutture di<br />

trasporto a rete<br />

e i sistemi informativi;<br />

Dipartimento per<br />

le opere pubbliche,<br />

le risorse umane e<br />

strumentali;<br />

Dipartimento<br />

per i trasporti e<br />

la navigazione


<strong>TIR</strong><br />

POLITICA<br />

pianificare le emissioni nei<br />

diversi settori dell’attività<br />

economica, compreso quello<br />

dei trasporti; dei piani e delle<br />

misure in materia di combustibili<br />

alternativi e delle reti e strutture<br />

di distribuzione per la ricarica<br />

dei veicoli elettrici, qualità<br />

dell’aria, politiche di contrasto<br />

ai cambiamenti climatici e per la<br />

finanza climatica e sostenibile;<br />

della promozione di politiche di<br />

sviluppo sostenibile, nazionali e<br />

internazionali.<br />

Inoltre, in stretta connessione<br />

con questo, è stato istituito,<br />

presso la Presidenza del<br />

Consiglio dei ministri, il<br />

Comitato interministeriale<br />

per la transizione ecologica<br />

(CITE), con il compito di<br />

assicurare il coordinamento<br />

delle politiche nazionali per la<br />

transizione ecologica e la relativa<br />

programmazione.<br />

Il Comitato è presieduto dal<br />

presidente del Consiglio<br />

dei ministri o dal ministro<br />

della Transizione Ecologica,<br />

ed è composto dai ministri<br />

della Transizione Ecologica,<br />

dell’Economia e delle Finanze,<br />

dello Sviluppo Economico,<br />

delle Infrastrutture e della<br />

Mobilità Sostenibili, del Lavoro<br />

e delle Politiche sociali e delle<br />

Politiche agricole, alimentari<br />

e forestali. Entro tre mesi il<br />

CITE dovrà approvare il Piano<br />

per la transizione ecologica<br />

che dovrà coordinare, tra le<br />

altre, le politiche in materia<br />

di riduzione delle emissioni di<br />

gas climalteranti; di mobilità<br />

sostenibile e di qualità dell’aria.<br />

Il CITE si avvarrà di un Comitato<br />

tecnico di supporto, composto<br />

da un rappresentante della<br />

presidenza del Consiglio dei<br />

ministri e da un rappresentante<br />

per ciascuno dei Ministeri<br />

coinvolti.<br />

Anche il nuovo ministero per la<br />

Transizione Digitale, guidato da<br />

Vittorio Colao, ha competenze<br />

che potrebbero ricadere anche<br />

sul nostro settore.<br />

Il Ministero ha il compito di<br />

promuovere, indirizzare e<br />

coordinare l’azione del Governo<br />

nelle materie dell’innovazione<br />

tecnologica, dell’attuazione<br />

dell’agenda digitale italiana ed<br />

europea, della strategia italiana<br />

per la banda ultra larga, della<br />

digitalizzazione delle pubbliche<br />

amministrazioni e delle imprese,<br />

nonché della trasformazione,<br />

crescita e transizione digitale<br />

del Paese, in ambito pubblico<br />

e privato, dell’accesso ai servizi<br />

in rete, della connettività, delle<br />

infrastrutture digitali materiali<br />

e immateriali e della strategia<br />

nazionale dei dati pubblici.<br />

Sarà affiancato da un Comitato<br />

interministeriale per la<br />

transizione digitale (CITD),<br />

con il compito di assicurare il<br />

coordinamento e il monitoraggio<br />

dell’attuazione delle iniziative<br />

di innovazione tecnologica<br />

e transizione digitale delle<br />

pubbliche amministrazioni<br />

competenti.<br />

9<br />

competenze relative ai sistemi informativi, per<br />

monitorare tempestivamente la progettazione<br />

e la realizzazione delle infrastrutture, degli<br />

investimenti nel settore dei trasporti, delle<br />

reti idriche, dell’edilizia pubblica. Il<br />

secondo dipartimento si occupa di<br />

opere pubbliche e di altri progetti<br />

di rilievo per la qualità della<br />

vita delle persone e per il<br />

superamento dei divari<br />

territoriali esistenti nel<br />

nostro Paese. Si tratta<br />

di programmi di edilizia<br />

pubblica e rigenerazione<br />

urbana e di ammodernamento e potenziamento<br />

delle reti idriche, fondamentali anche per contrastare<br />

le conseguenze della crisi climatica. Il dipartimento<br />

sovrintende anche al funzionamento dei provveditorati<br />

interregionali per le opere pubbliche e provvede alla<br />

gestione delle risorse umane e strumentali. Il terzo,<br />

infine, ha competenza sulle varie articolazioni del<br />

sistema dei trasporti (stradale, ferroviario, aereo,<br />

trasporto pubblico locale, porti e aeroporti), da cui<br />

dipende la realizzazione della mobilità sostenibile e<br />

le capacità del Sistema Paese di competere a livello<br />

europeo e internazionale sul piano economico. A questo<br />

dipartimento attengono anche le direzioni generali<br />

territoriali nelle quali opera la Motorizzazione civile.


Incentivi per il rinnovo del parco veicolare,<br />

sostegno all’intermodalità, ammodernamento<br />

e realizzazione di nuove infrastrutture e<br />

introduzione di processi digitalizzati sono<br />

tra le principali richieste delle associazioni<br />

in vista della presentazione del Piano<br />

nazionale di ripresa e resilienza<br />

di Lucia Angeloni<br />

10<br />

PNRR:<br />

LA PAROLA<br />

ALL’AUTOTRASPORTO<br />

Entro il 30 aprile l’Italia dovrà presentare<br />

all’Unione europea il Piano nazionale di<br />

ripresa e resilienza (PNRR), uno strumento<br />

di politica economica fondamentale che orienterà<br />

il Paese almeno per i prossimi dieci anni. Il<br />

documento traccia infatti gli obiettivi, le riforme e<br />

gli investimenti che l’Italia intende realizzare con gli<br />

oltre 190 miliardi di fondi, tra sovvenzioni e prestiti,<br />

che l’Europa mette a disposizione del nostro<br />

Paese. Una cifra senza precedenti che rappresenta<br />

un’occasione unica, anche per il mondo dei<br />

trasporti, per colmare il deficit rispetto agli altri<br />

Paesi europei in termini di innovazione, sostenibilità<br />

o digitalizzazione.<br />

In vista della stesura definitiva del Piano, il ministro<br />

delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili,<br />

Enrico Giovannini, ha voluto incontrare anche<br />

le associazioni di categoria dell’autotrasporto,<br />

che hanno potuto fornire i loro contributi e<br />

suggerimenti sulle misure da adottare e sui<br />

problemi da risolvere. Abbiamo quindi chiesto<br />

alle associazioni di categoria quali sono i<br />

temi considerati prioritari e quali le principali<br />

problematiche su cui intervenire.<br />

APRILE2021


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Thomas Baumgartner<br />

“Concordiamo sull’impostazione<br />

a favore di un sistema di<br />

trasporti maggiormente<br />

sostenibile - sottolinea Thomas<br />

Baumgartner, presidente di<br />

Anita -. Le prime bozze del<br />

PNRR contenevano molti<br />

investimenti nel settore<br />

ferroviario, chiediamo però che<br />

si distinguano tra quelli a favore<br />

della mobilità delle persone e<br />

quelli per le merci, un settore<br />

altrettanto importante, come<br />

la pandemia ha ampiamente<br />

dimostrato. A nostro avviso<br />

mancano ancora fondi per<br />

il potenziamento di alcune<br />

infrastrutture ferroviarie, a<br />

partire dalla linea appenninica<br />

dove occorre ampliare le<br />

sagome delle gallerie per<br />

garantire il passaggio di treni<br />

con i semirimorchi di quattro<br />

metri. Le stesse considerazioni<br />

valgono per i terminal<br />

intermodali.” Baumgartner<br />

ricorda come le aziende stiano<br />

investendo molto sul rinnovo<br />

delle flotte acquistando mezzi<br />

moderni, più sicuri e alimentati<br />

con motori ecologicamente<br />

più virtuosi. “Occorre quindi<br />

che i fondi per incentivare<br />

gli investimenti vengano<br />

elargiti, contemporaneamente<br />

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<strong>TIR</strong><br />

è necessario che si adegui<br />

l’infrastruttura stradale ed<br />

autostradale. In generale poi<br />

bisogna snellire la burocrazia,<br />

migliorare le procedure per<br />

l’aggiudicazione degli appalti,<br />

affinchè queste risorse possano<br />

arrivare ed essere utilizzate<br />

nella maniera giusta.<br />

Proponiamo poi che venga<br />

avviata anche in Italia la<br />

sperimentazione di veicoli<br />

più grandi e più lunghi per il<br />

trasporto stradale delle merci:<br />

questi mezzi consentirebbero<br />

infatti di impattare meno<br />

sull’ambiente. Certamente, nel<br />

contempo, sarebbe necessario<br />

adeguare la rete stradale per<br />

consentirne la circolazione”.<br />

Claudio Donati<br />

Per Claudio Donati,<br />

segretario generale di<br />

Assotir, “l’ammodernamento<br />

e la realizzazione di nuove<br />

infrastrutture, così come il<br />

processo di penetrazione<br />

del digitale nelle imprese,<br />

non potranno che migliorare<br />

l’efficienza del sistema di<br />

mobilità delle merci italiano,<br />

che porterà senz’altro a risultati<br />

positivi, così come l’impulso<br />

all’intermodalità. Si tratta di<br />

azioni che, banalmente, da<br />

POLITICA<br />

sole miglioreranno la velocità<br />

commerciale delle merci,<br />

favorendo una maggiore<br />

competitività del nostro sistema<br />

rispetto a quelli dei Paesi<br />

europei più importanti”. Anche<br />

Donati pone poi l’accento sulla<br />

necessità di un’accelerazione<br />

nel processo di rinnovo del<br />

parco veicolare industriale,<br />

“indispensabile per raggiungere<br />

l’obiettivo di una riduzione<br />

consistente dell’impatto<br />

ambientale.<br />

Questa è una misura di<br />

impatto diretto sul settore.<br />

Perciò consideriamo una sua<br />

eventuale assenza un errore<br />

imperdonabile.<br />

Inoltre, va fatta una riflessione<br />

in merito al rapporto tra<br />

innovazione e tenuta, meglio<br />

sarebbe dire coesione, del<br />

sistema imprenditoriale. Per fare<br />

un esempio, nel settore della<br />

distribuzione stiamo assistendo<br />

a un forte incremento di veicoli<br />

commerciali (fino 3,5 Ton).<br />

Fatto positivo, ovviamente, dal<br />

punto di vista del contrasto<br />

all’inquinamento, ma non<br />

possiamo far finta di non vedere<br />

che quello stesso settore è<br />

tra quelli in cui si concentra il<br />

massimo dello sfruttamento e<br />

dell’illegalità. Siamo di fronte al<br />

paradosso per cui sfruttamento<br />

e virtuosità ambientale vanno<br />

a braccetto. C’è, insomma il<br />

rischio di pesanti contraddizioni<br />

che il nuovo processo può<br />

accentuare o addirittura<br />

innescare. Un Piano destinato<br />

a incidere così profondamente<br />

sull’economia deve tenere conto<br />

di questi aspetti”.<br />

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POLITICA<br />

p<strong>TIR</strong><br />

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Amedeo Genedani<br />

Anche il presidente di<br />

Confartigianato Trasporti,<br />

Amedeo Genedani, ha ribadito<br />

la necessità di assicurare con le<br />

risorse del Recovery Plan una<br />

dotazione finanziaria pluriennale<br />

adeguata a sostenere gli<br />

imponenti investimenti green<br />

delle imprese di autotrasporto<br />

impegnate a rinnovare i propri<br />

mezzi. “Già dal 2015 il settore,<br />

avendo subito l’esclusione dai<br />

benefici fiscali sui rimborsi accise<br />

per i veicoli più inquinanti, ha<br />

dovuto puntare con decisione<br />

sugli investimenti in nuovi<br />

mezzi, nonostante le difficoltà<br />

economiche, la scarsa redditività<br />

causata dall’aumento dei costi<br />

e una concorrenza al ribasso<br />

provata da vettori esteri irregolari<br />

– afferma Genedani –. Per questo è<br />

fondamentale continuare mettere<br />

in campo un piano strutturato<br />

di riconversione ambientale e<br />

irrobustire il fondo nazionale per il<br />

rinnovo del parco veicolare merci<br />

con una serie di misure durature<br />

nel tempo”. Al tempo stesso per<br />

Genedani è necessario incentivare<br />

lo sviluppo dell’intermodalità<br />

marittima e ferroviaria,<br />

prevedendo dei voucher diretti<br />

agli autotrasportatori che sono<br />

coloro che compiono la scelta<br />

intermodale, tolgono tir dalle<br />

strade e riducono notevolmente<br />

le emissioni inquinanti.<br />

Confartigianato Trasporti approva<br />

infine la decisione del Governo<br />

di puntare sugli investimenti<br />

strutturali che dovrebbero riuscire<br />

a risolvere le inefficienze logistiche<br />

del nostro Paese e rappresentare<br />

un volano per il rilancio di interi<br />

settori.<br />

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Massimo Stronati<br />

Nella lista di interventi necessari e<br />

indispensabili, Massimo Stronati,<br />

presidente di Confcooperative<br />

Lavoro e Servizi, elenca<br />

innanzitutto interventi sulla<br />

struttura di mercato, finalizzati<br />

a costruire un’aggregazione<br />

organizzativa nei mercati<br />

altamente polarizzati e con più<br />

ampia presenza di piccole e<br />

piccolissime imprese. Servono poi<br />

“interventi per la semplificazione<br />

normativa-amministrativaburocratica”<br />

in grado di rendere<br />

competitive le imprese italiane<br />

rispetto a quelle degli altri Paesi<br />

Ue, “interventi per il mercato<br />

del lavoro tesi a favorire un<br />

processo di sviluppo continuo del<br />

capitale umano con il continuo<br />

aggiornamento delle competenze<br />

operative e manageriali”. E ancora,<br />

interventi fiscali, con la creazione<br />

di un pacchetto stabile di aiuti<br />

economici e incentivi integrati per<br />

le imprese del settore per progetti<br />

e iniziative di efficientamento<br />

energetico, trasformazione digitale<br />

e capacità di resilienza; interventi<br />

per la finanza di impresa allo<br />

scopo di supportare la creazione<br />

di canali di finanziamento privati<br />

ad hoc per il settore trasporto<br />

merci e logistica; interventi per<br />

l’innovazione, con particolare<br />

riguardo alla digitalizzazione e<br />

all’efficientamento ambientale;<br />

interventi volti ad incentivare<br />

il rinnovo del parco auto verso<br />

elettrico e carburanti alternativi a<br />

basso impatto ambientale come<br />

gas, metano ed idrogeno.<br />

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Pasquale Russo<br />

“Sul PNRR abbiamo evidenziato<br />

innanzitutto due principi –<br />

sottolinea invece Pasquale<br />

Russo, segretario generale di<br />

Fai-Conftrasporto -. Il primo è<br />

che ha una scarsa addizionalità<br />

di risorse, nel senso che molte<br />

delle risorse previste per gli<br />

investimenti in infrastrutture e<br />

trasporti sostituiscono quelle<br />

che erano già previste dalla<br />

contabilità ordinaria; quindi è<br />

come se si fosse sostituita una<br />

risorsa nazionale con una risorsa<br />

comunitaria. Speriamo che il<br />

presidente del Consiglio cambi<br />

in qualche modo l’utilizzo di<br />

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queste risorse e che ne aggiunga<br />

altre. In secondo luogo, dai primi<br />

effetti della pandemia, abbiamo<br />

auspicato che al di là delle risorse<br />

stanziate l’Italia fosse capace<br />

di cambiare il proprio quadro<br />

giuridico per l’impiego dei fondi,<br />

perché non è solo un problema<br />

di quanti soldi mettiamo, ma<br />

come e in quanto tempo si<br />

spendono. Abbiamo un codice<br />

degli appalti e una legislazione<br />

generale che non consentono<br />

l’impiego di risorse in maniera<br />

veloce, quindi riteniamo che<br />

ancor prima di stanziare i soldi<br />

si sarebbe dovuto intervenire su<br />

questo”. Anche Russo rimarca<br />

poi la necessità di rinnovo del<br />

parco veicolare. “Se uno degli<br />

asset del PNRR deve essere<br />

proprio la transizione ecologica<br />

ci sembra singolare che siano<br />

state eliminate tutte le risorse<br />

per la sostituzione del parco<br />

veicolare, così come riteniamo<br />

poco lungimirante il non aver<br />

previsto risorse per potenziare<br />

le infrastrutture portuali e per<br />

renderle resilienti rispetto ai<br />

cambi climatici”.<br />

Enzo Solaro<br />

Per Enzo Solaro, segretario<br />

generale di Fedit, “la bozza<br />

del PNRR prevede risorse<br />

<strong>TIR</strong><br />

importanti a favore della<br />

logistica e questo è un segnale<br />

importante, dimostra che la<br />

politica è consapevole che per<br />

un Paese come il nostro, senza<br />

materie prime, una logistica<br />

efficiente rappresenta braccia<br />

e gambe dell’economia. Tra<br />

i Paesi industrializzati l’Italia<br />

però è quello che vanta più<br />

impicci burocratici. Abbiamo<br />

440 processi amministrativi<br />

sulle merci che fanno capo a<br />

una pletora di soggetti contro<br />

una media europea di 50 e tutti<br />

regolati da un solo soggetto.<br />

Nei porti italiani i mezzi pesanti<br />

fanno dalle 5 alle 8 ore di attesa<br />

perché non esiste un sistema<br />

di prenotazione intermodale.<br />

Oltre alla magistratura ordinaria,<br />

adibiti al controllo ci sono<br />

Agcom, ART, Antitrust, tutti<br />

soggetti che determinano per<br />

le nostre imprese e la nostra<br />

economia appesantimenti<br />

burocratici, quando va bene,<br />

oltre a costituire anche un<br />

ingiustificato balzello”.<br />

Per Solaro serve quindi<br />

una riforma della pubblica<br />

amministrazione, per rendere le<br />

imprese più libere di operare sul<br />

mercato.<br />

“Non vuol dire poter fare quello<br />

che si vuole, ma piuttosto<br />

poter contare su regole che<br />

consentano di efficientare i<br />

processi per ridurre quel gap<br />

dei costi logistici che in Italia<br />

è stimato tra i 70 e 90 miliardi<br />

all’anno”. Sul fronte delle<br />

infrastrutture, Solaro indica<br />

come prioritario il tema dei<br />

valichi alpini, un sistema di<br />

collegamenti ormai vetusto che<br />

crea troppi colli di bottiglia.<br />

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Alessandro Peron<br />

Anche la Fiap ha offerto il<br />

proprio contributo di idee. Tra le<br />

priorità indicate da Alessandro<br />

Peron, segretario generale<br />

dell’associazione, la necessità di<br />

incrementare e sostenere il ricorso<br />

all’intermodalità tramite strumenti<br />

già attivi come il Ferrobonus e il<br />

Marebonus, con un incremento<br />

della dotazione economica da<br />

realizzare attraverso un modello<br />

di attribuzione delle risorse<br />

che raggiunga direttamente<br />

gli utilizzatori, oltre a quella<br />

di incentivare l’adozione da<br />

parte delle imprese di un parco<br />

veicolare più sostenibile. Altro<br />

obiettivo da sostenere con<br />

opportuni strumenti finanziari, è<br />

quello della digitalizzazione dei<br />

processi operativi connessi ai<br />

servizi di trasporto. In particolare<br />

Fiap ritiene utile l’attivazione<br />

della e-CMR, la lettera di vettura<br />

internazionale elettronica,<br />

soluzione che deve scontare<br />

necessariamente il recepimento<br />

del relativo Protocollo addendum<br />

alla Convenzione CMR originaria,<br />

datato 2008 ed entrato in<br />

funzione nel 2011, atto mai<br />

assunto dalla Politica nazionale,<br />

e l’adozione di un Piano per la<br />

digitalizzazione della Logistica 4.0<br />

che preveda incentivi per progetti<br />

di ideazione, ricerca e sviluppo di<br />

soluzioni specifiche per il trasporto<br />

e la logistica, e che sostenga la<br />

formazione degli addetti che le<br />

utilizzeranno. Ancora, per Fiap<br />

sono necessari interventi tesi<br />

13<br />

APRILE2021


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POLITICA<br />

ad incentivare l’occupazione nel<br />

settore e la formazione specifica<br />

degli addetti, con nuove forme di<br />

decontribuzione che permettano<br />

a nuovi addetti di accedere alla<br />

qualifica di autista, risorsa primaria<br />

per l’autotrasporto attualmente<br />

in deficit di disponibilità<br />

e promuovere percorsi di<br />

formazione.<br />

Patrizio Ricci<br />

Provvedere alla manutenzione<br />

della rete stradale, realizzare<br />

gli hub logistici, attuare<br />

l’archivio nazionale delle strade<br />

e promuovere una campagna<br />

di incentivi per i mezzi pesanti<br />

per accelerare la transizione<br />

ecologica abbattendo il livello<br />

di emissioni sono le priorità<br />

indicate dal presidente di Fita-<br />

CNA, Patrizio Ricci.<br />

“Il PNRR rappresenta<br />

un’opportunità irripetibile per<br />

l’ammodernamento del Paese.<br />

Dobbiamo innovare e mettere<br />

in sicurezza le infrastrutture –<br />

afferma Ricci –.<br />

Troppo spesso subiamo colli di<br />

bottiglia a livello infrastrutturale.<br />

Per questo è importante avere<br />

un archivio nazionale delle<br />

strade con un monitoraggio<br />

costante ma anche corsie<br />

preferenziali per il trasporto<br />

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<strong>TIR</strong><br />

merci, nuove infrastrutture<br />

verso i porti e gli hub logistici<br />

ferroviari. Tutto questo deve<br />

avere una regia considerando<br />

che certi interventi potranno<br />

essere realizzati attraverso il<br />

PNRR e altri, invece, attraverso<br />

finanziamenti dello Stato<br />

italiano”. Ricci indica poi<br />

l’esigenza di favorire il rinnovo<br />

del parco circolante dei Tir.<br />

“È naturale che la transizione<br />

ecologica abbia dei costi<br />

che le imprese non riescono<br />

a sostenere ma noi, da<br />

imprenditori, vogliamo trovare<br />

le risorse sul mercato. Però<br />

abbiamo bisogno di sostegno<br />

per essere competitivi, per<br />

essere messi nelle condizioni di<br />

raggiungere questo obiettivo:<br />

vivere del nostro lavoro”.<br />

Daniele Conti<br />

Tra i temi rilevanti indicanti da<br />

Daniele Conti, responsabile<br />

settore trasporti e logistica di<br />

Legacoop Produzione e Servizi,<br />

vi è l’incentivazione allo sviluppo<br />

intermodale e il potenziamento<br />

del sistema portuale italiano.<br />

“È fondamentale contribuire<br />

allo spostamento modale dei<br />

significativi volumi di merci che<br />

hanno origine da porti o rilevanti<br />

aree produttive/logistiche verso<br />

APRILE2021<br />

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le destinazioni finali attraverso la<br />

digitalizzazione dei processi di<br />

programmazione tracciamento<br />

e verifica, così come è<br />

fondamentale il potenziamento<br />

della competitività del sistema<br />

portuale italiano attraverso<br />

una maggiore e migliore<br />

concertazione di strategie e di<br />

programmi di sviluppo da parte<br />

delle diverse autorità portuali e<br />

la realizzazione dei collegamenti<br />

di ultimo miglio dei porti e nei<br />

retroporti”. Conti sottolinea<br />

poi la necessità di una politica<br />

industriale per il settore logistico<br />

che accompagni la crescita<br />

dimensionale delle imprese,<br />

con interventi sulla struttura di<br />

mercato finalizzati a costruire<br />

l’aggregazione organizzativa e<br />

di mettere in campo un piano<br />

strutturato di riconversione<br />

ambientale irrobustendo il fondo<br />

nazionale per il rinnovo del parco<br />

veicolare.<br />

p<br />

Paolo Melfa<br />

“Il PNRR rappresenta<br />

un’occasione irripetibile per il<br />

rilancio del Paese – ribadisce<br />

Paolo Melfa, responsabile<br />

nazionale di Sna-Casartigiani – e<br />

per attuare le importanti riforme<br />

che modifichino strutturalmente<br />

i pilastri su cui deve poggiare la


crescita, lo sviluppo e il disegno<br />

di crescita dell’economia più<br />

sostenibile dal punto di vista<br />

ambientale e sociale. Lo sviluppo<br />

della mobilità sostenibile<br />

passa anche e soprattutto<br />

attraverso la riqualificazione<br />

delle infrastrutture.<br />

Investimenti in opere<br />

pubbliche di modernizzazione,<br />

completamento e messa in<br />

sicurezza delle reti infrastrutturali<br />

facilitano il trasporto, le<br />

comunicazioni e l’accesso ai<br />

servizi e saranno il volano per<br />

lo sviluppo del tessuto sociale<br />

in particolare nelle regioni del<br />

Sud Italia dove la necessità di<br />

sviluppo è esigenza atavica<br />

mai pienamente soddisfatta.<br />

L’incontro con il ministro<br />

Giovannini ha confermato<br />

l’attenzione al settore del<br />

trasporto merci confermando<br />

la volontà del Governo di<br />

intervenire con aiuti economici<br />

mirati per il rinnovo dei veicoli<br />

pesanti per un trasporto più<br />

sostenibile sotto il profilo<br />

ecologico”. Sna-Casartigiani<br />

apprezza inoltre la volontà di<br />

prevedere tavoli permanenti di<br />

confronto per approfondire i<br />

problemi irrisolti della categoria<br />

che esulano dalle previsioni del<br />

PNRR.<br />

“La programmazione del<br />

nuovo PNRR è improntata<br />

principalmente sulla transizione<br />

green e digitale oltre che<br />

sull’innovazione – evidenzia<br />

Maurizio Longo, segretario<br />

generale di TrasportoUnito –. Sulla<br />

digitalizzazione la svolta deve<br />

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p<strong>TIR</strong><br />

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pAPRILE2021<br />

essere caratterizzata ad esempio<br />

dall’introduzione di sistemi che<br />

consentano la dematerializzazione<br />

e tracciabilità documentale,<br />

come ad esempio l’e-CMR,<br />

l’integrazione dell’autotrasporto<br />

nell’automazione dei nodi logistici<br />

necessaria allo snellimento<br />

dei processi autorizzativi, il<br />

potenziamento e connessione<br />

della rete delle aree di sosta, la<br />

razionalizzazione e semplificazione<br />

Maurizio Longo<br />

delle procedure amministrative e<br />

la riduzione degli eccessivi organi<br />

di vigilanza”. Per quanto riguarda il<br />

green e l’innovazione del trasporto<br />

su strada per TrasportoUnito è<br />

fondamentale una rivisitazione<br />

dell’intero sistema: dall’accesso<br />

al mercato agli strumenti<br />

contrattuali, dall’abilitazione dei<br />

nuovi conducenti ai nuovi modelli<br />

d’impresa, dalla sostenibilità<br />

ambientale al sostegno economico<br />

per il rinnovo del parco veicoli,<br />

all’aumento dei livelli di sicurezza<br />

con il coinvolgimento delle officine<br />

private per l’efficientamento<br />

delle revisioni veicolari. Infine<br />

è necessario individuare piani<br />

formativi finalizzati all’aumento<br />

delle innovative competenze<br />

professionali.<br />

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Emanuela Bertoni<br />

POLITICA<br />

Emanuela Bertoni, presidente di<br />

Unitai, mette al primo posto tra gli<br />

interventi quello per il rinnovo del<br />

parco dei veicoli che trasportano<br />

merci su gomma. “Si tratta di<br />

un’iniziativa che è prima di tutto<br />

necessaria in considerazione<br />

dell’anzianità dei mezzi circolanti<br />

oltre chiaramente ad avere un<br />

impatto estremamente positivo<br />

sull’aspetto ambientale e a fare da<br />

leva per creare la mobilitazione di<br />

maggiori e ulteriori capitali privati.<br />

Rimanendo al trasporto su gomma<br />

- continua Bertoni - si auspica<br />

la realizzazione di uno sportello<br />

unico che possa gestire tutta<br />

la partita riguardante il rilascio<br />

delle autorizzazioni per trasporti<br />

eccezionali e un rafforzamento<br />

della Motorizzazione Civile al fine<br />

di migliorare i servizi prestati, in<br />

primis il sistema di revisione dei<br />

veicoli commerciali. Sempre sul<br />

fronte della mobilità stradale, è<br />

necessario prevedere un intervento<br />

sostanzioso per la manutenzione<br />

ordinaria e straordinaria della rete<br />

stradale esistente, con particolare<br />

riferimento alle arterie secondarie<br />

e locali, da troppo tempo<br />

abbandonate e per la realizzazione<br />

di aree di sosta attrezzate per i<br />

conducenti dei mezzi pesanti, altro<br />

punto dolente nel nostro Paese”.<br />

15


POLITICA<br />

CONFRONTO<br />

COSTANTE<br />

CON IL MONDO<br />

DEI TRASPORTI<br />

16<br />

Il ministro Giovannini ha invitato<br />

le associazioni a una collaborazione<br />

in tutte le fasi di attuazione del Piano<br />

nazionale di ripresa e resilienza.<br />

Il mondo dell’autotrasporto chiede<br />

un incontro anche su altri fronti<br />

Si è svolto il 17 marzo, in<br />

videoconferenza, l’incontro<br />

tra il ministro delle<br />

Infrastrutture e della Mobilità<br />

Sostenibili, Enrico Giovannini,<br />

e le associazioni di categoria<br />

dell’autotrasporto, insieme alle<br />

altre associazioni datoriali e<br />

sindacali del settore dei trasporti<br />

e della logistica, sul tema del<br />

PNRR. Un incontro positivo<br />

visto che il ministro si è detto<br />

disponibile ad approfondire la<br />

questione del rinnovo del parco<br />

veicolare. Un’apertura verso una<br />

delle principali richieste delle<br />

associazioni, assieme<br />

a quella della<br />

digitalizzazione<br />

dei processi<br />

operativi<br />

connessi<br />

ai servizi di trasporto e di<br />

nuovi investimenti a favore<br />

dell’intermodalità. Il ministro ha<br />

anche chiesto alle associazioni di<br />

aiutare il Governo nella transizione,<br />

che dovrà essere non solo<br />

ecologica ma anche culturale e<br />

ha posto l’accento sulla necessità<br />

per le imprese di fare un salto di<br />

qualità. Poiché le risorse per il<br />

PNRR saranno limitate, anche<br />

se consistenti (circa<br />

48 miliardi di euro<br />

per il Mims<br />

secondo<br />

quanto<br />

indicato in audizione alla Camera),<br />

il ministro ha poi invitato le<br />

associazioni a collaborare con i<br />

cinque gruppi di lavoro che sono<br />

stati istituiti per individuare i punti<br />

principali su cui intervenire. Dei<br />

cinque gruppi uno si occuperà<br />

dell’analisi dei progetti e del<br />

confronto con la Commissione<br />

Ue, il secondo delle innovazioni<br />

normative necessarie per<br />

garantire l’attuazione rapida dei<br />

progetti, il terzo sull’innovazione<br />

organizzativa del Ministero,<br />

il quarto sui sistemi<br />

informativi per<br />

assicurare lo<br />

scambio dei dati<br />

necessari per


monitorare la realizzazione dei<br />

progetti e infine il quinto lavorerà<br />

sull’impatto economico, sociale e<br />

ambientale del piano.<br />

Il metodo di lavoro individuato<br />

ha ottenuto il plauso delle<br />

associazioni di categoria che<br />

appunto saranno coinvolte in<br />

tutte le fasi del piano. Tuttavia vi<br />

sono alcune problematiche su<br />

cui il Piano nazionale di ripresa<br />

e resilienza non interverrà e che<br />

se non affrontate influiranno<br />

negativamente sul settore. Per<br />

questo Unatras ha inviato una<br />

lettera al Ministro chiedendo<br />

un incontro in cui discutere di<br />

questioni fondamentali, quali<br />

l’eliminazione dei SAD, i sussidi<br />

ambientalmente dannosi e<br />

la questione del contributo<br />

all’Autorità di Regolazione dei<br />

Trasporti. Secondo Unatras<br />

mettere mano al rimborso<br />

accise produrrebbe effetti<br />

controproducenti. “In un<br />

momento di forte crisi sarebbe<br />

una mossa recessiva, perchè<br />

inevitabilmente costerebbe di più<br />

il trasporto, salirebbero i prezzi<br />

dei prodotti di largo consumo<br />

e quindi sarebbero penalizzati i<br />

consumatori finali e ne risentirebbe<br />

<strong>TIR</strong><br />

l’intero ciclo economico. Senza<br />

voler ripercorrere la genesi della<br />

misura che diede vita al credito<br />

d’imposta per le accise – scrive<br />

Unatras – siamo a significare la<br />

grande preoccupazione su una<br />

misura di vitale importanza per<br />

la categoria che ha già subito<br />

negli ultimi anni la rimodulazione<br />

dei sussidi per le motorizzazioni<br />

più inquinanti fino all’Euro 4 e<br />

si è dovuta adattare con spirito<br />

di sacrificio a cambiare i veicoli<br />

nonostante la scarsa competitività<br />

sul mercato e la mancanza di<br />

redditività aziendale. Oggi un<br />

ulteriore attacco al rimborso<br />

delle accise per l’autotrasporto,<br />

che colpirebbe tutti coloro che<br />

in questi anni hanno sostenuto<br />

poderosi investimenti, sarebbe<br />

incomprensibile ed inaccettabile”.<br />

Inoltre Unatras sottolinea la<br />

necessità di trovare un’immediata<br />

soluzione sulla questione<br />

dell’obbligo di contribuzione<br />

all’ART che, a seguito di una<br />

sentenza del Consiglio di Stato è<br />

stato richiesto anche alle imprese<br />

del settore autotrasporto che<br />

non è mai stato direttamente<br />

coinvolto da alcun atto regolatorio<br />

dell’Authority.<br />

OBIETTIVO<br />

TRANSIZIONE VERDE<br />

I Piani nazionali di ripresa e resilienza<br />

da presentare alla Commissione<br />

europea dovranno rivolgere una<br />

particolare attenzione alla sostenibilità<br />

ambientale e alla digitalizzazione.<br />

In vista della predisposizione del<br />

PNRR nazionale, l’Alleanza Italiana per<br />

lo sviluppo sostenibile ha presentato<br />

un rapporto che valuta, alla luce<br />

dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite,<br />

le missioni per indirizzare le risorse<br />

in un’ottica di sviluppo sostenibile.<br />

Nel documento risulta che nel piano<br />

finora presentato mancano progetti<br />

in grado di rispondere realmente<br />

alle sfide climatiche e ai target fissati<br />

dall’Accordo di Parigi sul clima;<br />

carenze evidenziate anche nella<br />

Legge di Bilancio 2021. Prendendo in<br />

esame i 17 obiettivi della Nazioni Unite,<br />

il quaderno dell’Asvis analizza sia i<br />

risultati ottenuti finora sia gli interventi<br />

inseriti nel PNRR. Guardando alla<br />

mobilità e alle infrastrutture si<br />

evidenzia che nel piano emerge<br />

l’assenza di una strategia nazionale<br />

di riferimento complessiva per i<br />

trasporti e la logistica, considerando<br />

i fabbisogni di trasporto di persone e<br />

merci anche sulla base di dinamiche<br />

demografiche, di trasformazione<br />

dei flussi delle merci, di riduzione e<br />

cambio di modalità e frequenza. Nel<br />

Rapporto si considera necessario<br />

anche un progetto di alta capacità<br />

ferroviaria per efficientare il trasporto<br />

ferroviario delle merci e favorire<br />

lo spostamento gomma-ferro. I<br />

fondi per l’intermodalità, inoltre,<br />

appaiono inadeguati per le riforme<br />

richiamate dal piano. Si registra,<br />

poi, una mancanza di visione sui<br />

temi legati alla progettazione di<br />

infrastrutture portuali resilienti, in un<br />

contesto sempre più condizionato dai<br />

cambiamenti climatici.<br />

17<br />

APRILE2021


VALICHI<br />

<strong>TIR</strong><br />

BRENNERO:<br />

SOSPESI<br />

(PER ORA)<br />

I TAMPONI<br />

18<br />

Dal 28 marzo il Tirolo è di nuovo<br />

area a “rischio normale” secondo<br />

la classificazione tedesca.<br />

Alcuni nuovi focolai, però, già<br />

preoccupano<br />

Il Robert Koch Institut, l’organizzazione del<br />

ministero della Salute tedesca che si occupa di<br />

prevenzione, ha rimosso il Tirolo dalla lista delle<br />

aree “a rischio variante”, dopo che nelle scorse<br />

settimane nel Land era stata riscontrata una<br />

presenza di variante sudafricana del virus. Da<br />

domenica 28 marzo sono state, quindi, eliminate<br />

le misure previste in questo caso come l’obbligo<br />

di presentare un Covid test negativo, che dallo<br />

scorso 15 febbraio era stato anche applicato a<br />

tutti i viaggiatori in transito attraverso il Brennero,<br />

compresi gli autotrasportatori provenienti dal<br />

nostro Paese. Il Tirolo risulta essere quindi<br />

un’area “a rischio normale”.<br />

Questa almeno la situazione al momento in<br />

cui andiamo in stampa, anche se si parla a<br />

brevissimo di obbligo di tampone negativo per<br />

chi esce dal Tirolo a causa della presenza di una<br />

nuova variante inglese; obbligo che varrebbe


<strong>TIR</strong><br />

VALICHI<br />

anche per gli spostamenti<br />

all’interno dell’Austria.<br />

La questione<br />

dell’attraversamento del<br />

Brennero è un tema caldo per<br />

le imprese di autotrasporto, già<br />

da ben prima della comparsa<br />

del nuovo coronavirus. Da anni,<br />

infatti, le molteplici limitazioni<br />

al traffico dei mezzi pesanti<br />

(dal divieto notturno a quello<br />

settoriale al contingentamento)<br />

decise dalle autorità austriache<br />

rendono difficile superare l’arco<br />

alpino, con conseguenze anche<br />

sul nostro export. Nei giorni<br />

scorsi, ad esempio, le autorità<br />

tirolesi hanno pubblicato<br />

il calendario del sistema di<br />

dosaggio sui veicoli pesanti che,<br />

fino a fine anno e in giornate<br />

specifiche, ammette il passaggio<br />

di un massimo di 300 tir all’ora.<br />

E sempre al Brennero negli<br />

anni scorsi era stato costituito<br />

un blocco contro i migranti<br />

provenienti dall’Italia che aveva<br />

rappresentato di fatto una<br />

chiusura delle frontiere.<br />

Politiche che hanno ricevuto in<br />

più occasioni critiche e interventi<br />

da parte dell’Unione europea.<br />

Anche in quest’ultimo caso<br />

dei tamponi al Brennero, le<br />

istituzioni Ue avevano richiamato<br />

formalmente Germania, Austria<br />

e Repubblica Ceca (classificata<br />

anch’essa – fino al 26 marzo<br />

scorso – come area con presenza<br />

di varianti e quindi con obbligo<br />

di tampone per chi fosse<br />

diretto in territorio tedesco)<br />

per aver reintrodotto i controlli,<br />

L’IMPEGNO DELLA POLSTRADA<br />

AL BRENNERO<br />

sottolineando la necessità di<br />

garantire il funzionamento del<br />

mercato unico anche attraverso<br />

le Green Lanes.<br />

Anche Unatras aveva scritto<br />

al presidente del Consiglio<br />

Mario Draghi chiedendo la<br />

massima attenzione su una<br />

questione che ricade non solo<br />

sugli autotrasportatori italiani.<br />

“Il disagio continuo e sfibrante<br />

che le nostre imprese si trovano<br />

a vivere – scrive Unatras –<br />

nuoce irrimediabilmente<br />

all’intero sistema produttivo<br />

nazionale, mette a repentaglio<br />

l’approvvigionamento di<br />

beni essenziali e rischia di<br />

pregiudicare la possibilità di una<br />

ripresa economica rapida ed<br />

energica, se non vengono prese<br />

contromisure adeguate”.<br />

19<br />

Da metà febbraio la Polizia Stradale è stata<br />

impegnata nella gestione della viabilità lungo il<br />

valico del Brennero per limitare i disagi causati<br />

dai controlli sugli autotrasportatori che devono<br />

passare la frontiera con l’Austria muniti di<br />

certificato di negatività al Covid-19.<br />

Dal 15 febbraio, il ministero delle<br />

Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha<br />

attivato assieme con ministeri della Salute e<br />

dell’Interno delle postazioni per effettuare i<br />

test; nel frattempo le polizie hanno agito per<br />

rendere meno impegnativa l’attesa al valico con<br />

il Brennero e ridurre le file che nei primi giorni<br />

sono state abbastanza intense. “Facendo anche<br />

attività di divulgazione con le associazioni<br />

di categoria abbiamo utilizzato una strategia<br />

molto specifica e articolata, attuando un filtro<br />

all’altezza di Verona per quel che riguarda<br />

i mezzi pesanti diretti verso il Brennero in<br />

modo tale da<br />

consentire la<br />

prosecuzione<br />

del viaggio a<br />

coloro che erano già<br />

muniti del certificato<br />

attestante la negatività<br />

al Covid-19”. A parlare è Paolo Maria Pomponio,<br />

direttore del servizio di Polizia Stradale.<br />

“Ovviamente all’inizio abbiamo registrato delle<br />

difficoltà perché in pochi avevano il tampone, ma<br />

già dai primi giorni al Brennero e a Sadobre sono<br />

state allestite postazioni, attraverso l’azienda<br />

sanitaria locale, dove effettuare il test”.<br />

Le postazioni, anche a cura dei privati, si sono<br />

successivamente moltiplicate.<br />

Il numero di conducenti di mezzi pesanti che<br />

senza certificato, ha assicurato Pomponio, è via<br />

via diminuito drasticamente.<br />

APRILE2021


LA NUOVA<br />

FRONTIERA<br />

DEI CONTROLLI<br />

La Polizia ha introdotto una nuova<br />

tecnologia che permette di effettuare<br />

ispezioni a distanza sui veicoli in<br />

movimento, utilizzando uno strumento che<br />

interagisce con i tachigrafi intelligenti<br />

montati sui tir<br />

La Polizia Stradale ha adesso un nuovo alleato nei controlli su strada<br />

ai mezzi pesanti. Controlli che stanno diventando sempre più<br />

capillari, sia per andare incontro all’obiettivo dell’Unione europea<br />

L’antenna<br />

DRSC<br />

consente<br />

il dialogo<br />

con il<br />

tachigrafo<br />

intelligente<br />

di raggiungere le zero vittime sulla strada entro il 2050, sia per l’accordo<br />

20 sostanza,<br />

siglato con l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori e mirato appunto a<br />

la Polizia<br />

intensificare e specializzare gli accertamenti sui tir italiani e stranieri. Si<br />

Stradale<br />

tratta della tecnologia DSRS (Dedicated short range communication),<br />

è dotata di<br />

una delle principali novità introdotte con<br />

un’antenna che<br />

il tachigrafo intelligente, obbligatorio<br />

può essere montata su un<br />

dal 15 giugno 2019, che permette<br />

treppiede a bordo strada, tipo<br />

di effettuare ispezioni a distanza<br />

autovelox, oppure può essere<br />

sui veicoli in movimento,<br />

installata direttamente sul tetto<br />

utilizzando uno strumento<br />

della volante ed effettuare quindi<br />

che interagisce<br />

un controllo dinamico in fase di<br />

con i tachigrafi<br />

sorpasso.<br />

intelligenti<br />

L’antenna è in grado di dialogare<br />

montati sui tir. In<br />

con quella DSRC installata<br />

obbligatoriamente a bordo dei<br />

veicoli; dopo un’appropriata<br />

autenticazione, i dati relativi<br />

al veicolo vengono trasmessi<br />

in modalità wireless ai<br />

dispositivi in dotazione<br />

alle autorità di controllo.<br />

L’organo accertatore<br />

riesce quindi


<strong>TIR</strong><br />

SICUREZZA<br />

ad avere in tempo reale una<br />

fotografia su 19 parametri<br />

tecnici relativi al funzionamento<br />

del tachigrafo e a riscontrare<br />

eventuali anomalie. Le anomalie<br />

sono quelle indicate dall’allegato<br />

al Regolamento 165/2014,<br />

che ha introdotto il tachigrafo<br />

intelligente, e riguardano ad<br />

esempio il superamento dei limiti<br />

di velocità, la guida in assenza<br />

di carta del conducente<br />

valida, l’inserimento della<br />

carta durante la guida<br />

o ancora il numero di<br />

immatricolazione del<br />

veicolo. Il DSRS non<br />

può però leggere i dati<br />

dell’autista, che sono<br />

protetti da privacy, e<br />

quindi non potrà essere<br />

utile per controllare ad<br />

esempio i tempi di guida<br />

e di riposo.<br />

In caso di anomalie, l’organo<br />

accertatore vedrà quindi<br />

comparire su un dispositivo<br />

collegato all’antenna, come un<br />

pc o un tablet, un bollino rosso<br />

e potrà quindi fermare il veicolo<br />

per effettuare un controllo<br />

vero e proprio e, se necessario,<br />

sanzionarlo. È importante, infatti,<br />

sottolineare come nessuna<br />

sanzione potrà essere fatta in<br />

maniera automatica sulla base dei<br />

soli dati trasmessi.<br />

Una vera e propria innovazione,<br />

che consente di migliorare il costoefficacia<br />

dell’attività di controllo.<br />

“Grazie a questa nuova tecnologia<br />

tutto il sistema viene ottimizzato<br />

– ha sottolineato a Tir Paolo Maria<br />

Pomponio, direttore del servizio<br />

di Polizia Stradale -. Siamo infatti<br />

in grado di fare una pre-selezione,<br />

fermando solo i mezzi che<br />

presentano qualche anomalia. Il<br />

conducente del mezzo pesante in<br />

regola, invece, non verrà fermato<br />

e non perderà tempo mentre la<br />

stessa pattuglia potrà concentrare<br />

i suoi sforzi sulle situazioni<br />

meritevoli di approfondimento.<br />

Allo stesso tempo si contribuisce<br />

alla sicurezza stradale perché<br />

si evita il meccanismo di<br />

intercettazione del veicolo in<br />

movimento per poi condurlo in<br />

un’area idonea agli accertamenti”.<br />

Al momento il progetto si trova<br />

ancora in una fase sperimentale.<br />

“Stiamo verificando soprattutto<br />

se agli alert corrispondono a<br />

una situazione meritevole di<br />

approfondimento ma già questa<br />

prima fase di sperimentazione<br />

sta evidenziando la bontà del<br />

prodotto”, ha concluso Pomponio.<br />

La Polizia Stradale italiana è una<br />

delle prime in Europa a dotarsi<br />

di questa tecnologia, che è<br />

stata sviluppata da Continental<br />

VDO, specializzata proprio nel<br />

mondo dei tachigrafi. “Abbiamo<br />

avviato questo progetto con<br />

la Polizia Stradale italiana nel<br />

2018 – ha spiegato a Tir Alessio<br />

Sitran, Business Development e<br />

Institutional Relations Manager di<br />

VDO Italia – e abbiamo svolto una<br />

serie di test non solo in Italia ma<br />

anche in Europa, Spagna, Francia,<br />

Austria e Germania. E ora la<br />

Polstrada si è dotata di 14 sistemi<br />

che consentiranno di effettuare<br />

controlli più massivi e selettivi.<br />

Ma i vantaggi ci saranno anche<br />

per le aziende di autotrasporto<br />

che rispettano scrupolosamente<br />

la normativa: i loro veicoli infatti<br />

potranno circolare liberamente<br />

senza rischiare di essere fermati<br />

per i controlli”.<br />

I 19 PARAMETRI<br />

TECNICI<br />

CONTROLLATI<br />

● Targa del veicolo<br />

● Superamento velocità<br />

● Guida in assenza di una<br />

carta valida<br />

● Carta del conducente<br />

valida<br />

● Inserimento della carta<br />

durante la guida<br />

● Errore dati di movimento<br />

● Dati contrastanti sul<br />

movimento del veicolo<br />

● Carta del secondo<br />

conducente<br />

● Attività in corso<br />

● Ultima sessione chiusa<br />

● Interruzione<br />

dell’alimentazione di<br />

energia<br />

● Guasto del sensore<br />

● Regolazione dell’ora<br />

● Tentativo di violazione<br />

della sicurezza<br />

● Ultima taratura<br />

● Taratura precedente<br />

● Data del collegamento<br />

del tachigrafo<br />

● Velocità corrente<br />

● Marcatura oraria<br />

21<br />

APRILE2021


FONDI INTEGRATIVI<br />

<strong>TIR</strong><br />

LA<br />

SALUTE<br />

AL PRIMO POSTO<br />

Il CCNL Logistica, Trasporto merci e<br />

Spedizioni prevede dei fondi sanitari<br />

integrativi che in questo periodo di<br />

emergenza Covid si sono attivati con<br />

prestazioni sanitarie aggiuntive. Ne<br />

parlano a Tir Piero Lazzeri, presidente<br />

di Sanilog, e Claudio Giovine,<br />

presidente San.Arti.<br />

22<br />

Le liste di attesa per le<br />

visite mediche a carico<br />

del Servizio Sanitario<br />

Nazionale, si sa, possono essere<br />

molto lunghe. Per questo sempre<br />

più persone si rivolgono a un<br />

fondo di assistenza integrativa<br />

che, dietro pagamento di un<br />

corrispettivo, offre prestazioni<br />

sanitarie gratuite o a condizioni<br />

agevolate in qualsiasi struttura<br />

o solo in quelle convenzionate.<br />

Spesso questi fondi integrativi<br />

sono previsti dagli stessi<br />

contratti collettivi che ne<br />

disciplinano la fruizione.<br />

Anche il contratto collettivo<br />

nazionale Logistica, Trasporto<br />

merci e Spedizioni prevede dei<br />

fondi sanitari integrativi: uno è<br />

Sanilog, istituito nel 2011, al quale<br />

aderiscono Anita, Assologistica,<br />

Confetra, Confocooperative<br />

Federlavoro e Servizi,<br />

Fedespedi, Fedit, Legacoop e<br />

TrasportoUnito; l’altro è<br />

San.Arti., costituito nel 2012 dalle<br />

confederazioni dell’artigianato<br />

e della piccola e media impresa<br />

e dalle OO.SS, rivolto a tutti i<br />

lavoratori del comparto che<br />

nell’accordo di rinnovo del CCNL<br />

di dicembre 2017 firmato da<br />

Confartigianato Trasporti, Cna-<br />

Fita, Casartigiani Sna e CLAAI<br />

è stato inserito nel contratto di<br />

settore.<br />

Vediamo quindi cosa offrono i<br />

due fondi ai loro iscritti.<br />

Il piano sanitario del Fondo<br />

Sanilog, che può essere<br />

esteso anche ai famigliari<br />

degli iscritti, comprende<br />

numerose prestazioni sanitarie<br />

e assistenziali che vanno dal<br />

rimborso dei ticket del Servizio<br />

Sanitario Nazionale ai ricoveri<br />

per interventi chirurgici alle<br />

APRILE2021


<strong>TIR</strong><br />

FONDI INTEGRATIVI<br />

cure odontoiatriche. In seguito<br />

all’emergenza Covid-19, Sanilog<br />

ha introdotto anche alcune<br />

prestazioni aggiuntive che,<br />

inizialmente previste fino a<br />

giugno 2020, sono state poi<br />

prorogate fino alla fine del<br />

2020 e poi nuovamente fino a<br />

dicembre 2021.<br />

“Fin dall’inizio dell’emergenza<br />

sanitaria causata dal diffondersi<br />

del coronavirus, Sanilog si<br />

è mobilitato per offrire il<br />

proprio sostegno ai lavoratori<br />

e alle imprese del settore – ha<br />

spiegato a Tir Piero Lazzeri,<br />

dal 2013 presidente del Fondo<br />

–. L’operazione compiuta dal<br />

Fondo non è stata di scontata<br />

semplicità poiché normalmente<br />

tutte le coperture sanitarie<br />

escludono il rischio pandemico<br />

dalle proprie garanzie per via dei<br />

costi troppo alti e dell’intrinseca<br />

imprevedibilità.<br />

Sanilog, invece, ha messo<br />

in campo un pacchetto di<br />

prestazioni gratuite straordinarie<br />

che vanno dall'indennità<br />

giornaliera per ricovero in caso<br />

di positività al Covid-19 alla<br />

diaria post ricovero a seguito<br />

di terapia intensiva, dalla diaria<br />

da isolamento domiciliare agli<br />

strumenti di diagnostica come<br />

il test sierologico e, in caso<br />

di positività, i tamponi fino<br />

all'avvenuta guarigione”.<br />

Prestazioni aggiuntive che hanno<br />

anche contribuito ad aumentare<br />

il numero degli iscritti. Nel<br />

corso del 2020, infatti, gli<br />

iscritti sono cresciuti del 18%,<br />

passando dai 144.179 del 2019<br />

a 170.178 alla fine dello scorso<br />

anno. “Il 2020 per Sanilog ha un<br />

bilancio estremamente positivo,<br />

caratterizzato dal più alto tasso<br />

di crescita nel numero degli<br />

iscritti fin dalla sua costituzione<br />

– ha aggiunto Lazzeri –. Ci piace<br />

pensare che questo incremento<br />

sia il risultato dell’azione del<br />

Fondo volta ad accrescere la<br />

consapevolezza delle aziende<br />

del settore sia sull’obbligatorietà<br />

di adesione contemplata nel<br />

contratto collettivo nazionale,<br />

sia delle concrete opportunità<br />

sanitarie e assistenziali garantite<br />

per i propri dipendenti.<br />

Contemporaneamente,<br />

abbiamo riscontrato un risultato<br />

altrettanto significativo, in<br />

controtendenza rispetto a<br />

quanto accaduto nel panorama<br />

sanitario nazionale: mentre<br />

in generale si è registrata<br />

una riduzione degli accessi<br />

alle cure che non fossero<br />

state strettamente urgenti,<br />

gli iscritti di Sanilog hanno<br />

mantenuto un accesso costante<br />

a tutte le prestazioni sanitarie<br />

garantite sia di prevenzione,<br />

sia di diagnostica, sia<br />

terapeutiche”.<br />

E l’incremento dovrebbe<br />

continuare anche per<br />

l’anno in corso.<br />

Pochi giorni fa il<br />

23


FONDI INTEGRATIVI<br />

<strong>TIR</strong><br />

24<br />

Fondo ha lanciato anche una<br />

nuova iniziativa, “Sanipod: il<br />

podcast della salute”, volta a<br />

informare i lavoratori del settore<br />

e a contribuire alla tutela della<br />

salute. Cinque appuntamenti<br />

su Spotify, con cadenza<br />

quattordicinale, dedicati ad<br />

altrettante tematiche sanitarie<br />

che vanno dalla posturologia alla<br />

prevenzione odontoiatrica fino<br />

alla telemedicina.<br />

Anche San.Arti. ha introdotto<br />

misure straordinarie a supporto<br />

di lavoratori e imprenditori<br />

dell’artigianato che sono state<br />

illustrate a Tir dal presidente,<br />

Claudio Giovine. “Sono state<br />

introdotte nuove indennità per<br />

isolamento domiciliare, ricovero<br />

e ricovero in terapia intensiva.<br />

Oltre a questo è possibile<br />

eseguire gratuitamente due<br />

tamponi molecolari, due rapidi<br />

e due test sierologici l’anno,<br />

fondamentali per la diagnosi<br />

del Covid-19 e per contrastarne<br />

la diffusione – ha sottolineato il<br />

presidente –. Infine, per facilitare<br />

gli iscritti ad eseguire visite<br />

specialistiche ed accertamenti<br />

diagnostici, è previsto il<br />

rimborso delle franchigie versate<br />

per le prestazioni effettuate<br />

rivolgendosi alla rete di strutture<br />

private UniSalute”. A fine<br />

febbraio 2021 il Fondo aveva<br />

già erogato oltre 3 milioni di<br />

euro per 20.000 prestazioni<br />

per l’emergenza Covid-19, una<br />

cifra destinata ad aumentare<br />

ancora molto visto che le misure<br />

straordinarie sono ancora attive<br />

e fruibili.<br />

Ma il Fondo ha previsto anche<br />

delle agevolazioni per i datori<br />

di lavoro. “Innanzi tutto è stata<br />

adottata la sospensione dei<br />

versamenti al Fondo da parte<br />

delle imprese aderenti, com’era<br />

previsto per la contribuzione<br />

obbligatoria, garantendo la<br />

regolare copertura sanitaria<br />

ai lavoratori dipendenti per i<br />

mesi in cui versamenti erano<br />

stati sospesi – ha spiegato<br />

Giovine –. Inoltre le indennità da<br />

isolamento e ricovero in caso<br />

di positività al Covid-19 sono<br />

riconosciute per la prima volta,<br />

e in via straordinaria, ai datori<br />

di lavoro, anche se non iscritti<br />

al Fondo come volontari purché<br />

abbiano regolarmente versato<br />

nel 2019 il contributo a San.Arti.<br />

per i lavoratori dipendenti in<br />

forza”.<br />

Anche San.Arti. ha visto<br />

aumentare il numero dei suoi<br />

iscritti durante questo periodo<br />

di emergenza. “Il numero<br />

degli iscritti al Fondo nel<br />

2020 è cresciuto, superando i<br />

560.000 così come è cresciuto<br />

il numero di imprese aderenti<br />

che superano le 140.000. Per<br />

l’anno in corso confidiamo di<br />

confermare questa tendenza<br />

positiva e di incrementare le<br />

prestazioni in favore di una<br />

platea sempre più ampia di<br />

fruitori anche alla luce delle<br />

novità appena introdotte.<br />

Nel 2021 per la prima volta<br />

agli iscritti sono riconosciuti<br />

rimborsi anche per le spese<br />

sanitarie sostenute per i<br />

loro figli minorenni, infatti<br />

i piani sanitari sono stati<br />

integrati gratuitamente con<br />

l’introduzione di 7 nuove<br />

prestazioni. Un’iniziativa<br />

senza precedenti - ha<br />

concluso Giovine - che amplia<br />

l’intervento del Fondo a<br />

sostegno della genitorialità,<br />

promuovendo il benessere<br />

e alleggerendo il peso della<br />

spesa sanitaria sul bilancio<br />

delle famiglie”.<br />

GENNAIO2017


<strong>TIR</strong><br />

AREE DI SOSTA<br />

PASS4CORE:<br />

IN ARRIVO<br />

LE PRIME AREE SICURE<br />

I lavori a Verona zona industriale si<br />

concluderanno già questo mese di aprile<br />

2021, a Brescia a giugno e a Torino a<br />

novembre. Nel complesso il programma<br />

prevede la realizzazione o upgrading di<br />

circa 1500 parcheggi per mezzi pesanti<br />

È<br />

entrato nel vivo Pass4core<br />

(Parking Areas Implementing<br />

Safety and Security for<br />

Core network corridors in Italy), il<br />

progetto ufficialmente approvato<br />

il 16 luglio 2020 che vede la<br />

partnership istituzionale del<br />

ministero delle Infrastrutture e<br />

della Mobilità Sostenibili attraverso<br />

il Comitato Centrale dell’Albo<br />

Nazionale degli Autotrasportatori<br />

e RAM Logistica Infrastrutture e<br />

Trasporti SpA.<br />

Il programma prevede la<br />

realizzazione o l’upgrading di circa<br />

1.500 parcheggi per mezzi pesanti<br />

su aree dedicate, le quali otterranno<br />

la certificazione di “Safe and Secure<br />

Truck Park” secondo gli standard<br />

europei definiti da Esporg.<br />

L’iniziativa Pass4core vale 27 milioni<br />

di euro, cofinanziati per il 20%<br />

dall’Unione europea, che prevede<br />

uno stanziamento di 5,5 milioni di<br />

euro, con i restanti 21,5 milioni di<br />

euro stanziati dai protagonisti del<br />

progetto riuniti in consorzio.<br />

I luoghi interessati sono<br />

l’Autostrada A4 a Brescia Est<br />

(265 stalli), l’Interporto Quadrante<br />

Europa di Verona (50 stalli),<br />

l’Interporto di Padova (250<br />

stalli), l’Interporto di Orte (85<br />

stalli), l’Interporto Guasticce di<br />

Livorno (305 stalli), l’Interporto<br />

di Parma (115 stalli), l’Autostrada<br />

A4 Passante di Mestre (20 stalli),<br />

Zona industriale di Padova (40<br />

stalli), Aeroporto Milano Malpensa<br />

(150 stalli), la Zona Industriale<br />

Bassona di Verona (50 stalli) e la<br />

Congiunzione Autostrade A4-A5 a<br />

Torino (145 stalli).<br />

RAM Logistica Infrastrutture e<br />

Trasporti Spa, che agisce come<br />

soggetto attuatore del Comitato<br />

Centrale dell’Albo, oltre a<br />

occuparsi dello sviluppo di<br />

un’app/portale di informativa<br />

sugli stalli, seguirà i<br />

processi di certificazione<br />

delle strutture<br />

coinvolte attraverso<br />

la redazione di un<br />

manuale sugli standard raggiunti e<br />

da raggiungere.<br />

In relazione a ciò, RAM ha reso<br />

già note alcune dead line per i<br />

lavori inclusi nel progetto: i lavori<br />

a Verona zona industriale si<br />

concluderanno già questo mese<br />

di aprile 2021, a Brescia a giugno<br />

e a Torino a novembre, mentre a<br />

Verona interporto termineranno a<br />

ottobre 2022, a Orte a settembre<br />

2022, a Livorno a dicembre 2022,<br />

a Parma nel febbraio 2022,<br />

al passante di Mestre a<br />

febbraio 2022, a Padova<br />

interporto nell’ottobre<br />

2022, a Padova zona<br />

industriale nel<br />

febbraio 2023<br />

e a Malpensa<br />

nel maggio<br />

2024.<br />

25<br />

APRILE2021


ITS: UNA ROAD MAP<br />

26<br />

Il Comitato Trasporti Interni<br />

dell’UNECE, la Commissione Economica<br />

per l’Europa delle Nazioni Unite, ha<br />

aggiornato la propria strategia per<br />

promuovere lo sviluppo degli ITS per<br />

il periodo 2021-2025: 18 i punti del<br />

programma che punta su sicurezza,<br />

efficienza e sostenibilità<br />

Se fino ad alcuni anni fa<br />

sembravano ancora parte di<br />

scenari futuristici, ormai sono<br />

elemento integrante del mondo dei<br />

trasporti e della logistica, destinati<br />

ad esserlo in modo sempre più<br />

massiccio. I sistemi di trasporto<br />

intelligenti sono, infatti,<br />

essenziali per le<br />

procedure di immagazzinamento<br />

delle merci, per quelle doganali<br />

(vedi articolo a pag. 7), per uno<br />

scambio sicuro e veloce di dati e<br />

informazioni fra i diversi attori della<br />

supply chain, per l’automazione<br />

dei processi, per la comunicazione<br />

fra infrastrutture e mezzi, per la<br />

multimodalità, per il trasporto delle<br />

merci pericolose.<br />

Per questo nelle scorse settimane<br />

il Comitato Trasporti Interni<br />

dell’UNECE - la Commissione<br />

Economica per l’Europa delle<br />

Nazioni Unite - ha aggiornato la<br />

propria strategia per promuovere<br />

lo sviluppo degli ITS con una road<br />

map in 18 punti, per il periodo<br />

2021-2025, che punta su sicurezza,<br />

efficienza e sostenibilità.<br />

L’iniziativa,<br />

innanzitutto,<br />

riflette la<br />

necessità di<br />

armonizzazione<br />

fra le varie<br />

legislazioni<br />

nazionali e<br />

regionali.<br />

Il rapido sviluppo<br />

dell’information and<br />

communication<br />

APRILE2021


PER I TRASPORTI<br />

technologies (ITC) ha favorito<br />

infatti la diffusione di differenti<br />

standard a volte anche negli stessi<br />

Paesi. Per questo, il documento<br />

vuole sottolineare la necessità di<br />

sviluppare linee guida e accordi<br />

di compatibilità partendo,<br />

innanzitutto, da una definizione<br />

comune di ITS. Questo è anche il<br />

primo punto della tabella di marcia.<br />

Per quel che riguarda<br />

l’armonizzazione, si punta fra le<br />

varie cose, a politiche comuni sia<br />

in termini di regole tecniche sia di<br />

strumenti legali da realizzare anche<br />

attraverso le strutture governative<br />

dell’UNECE e i gruppi di lavoro<br />

sugli ITC. La funzione dell’UNECE<br />

come piattaforma normativa<br />

per le politiche armonizzate dei<br />

trasporti si è già resa visibile del<br />

resto nel corso degli anni scorsi, in<br />

particolare, per quel che riguarda<br />

la cooperazione internazionale<br />

transfrontaliera con i Paesi extra<br />

Unione europea delle regioni<br />

limitrofe (azioni n. 2 e 3).<br />

Muovendosi sulla stessa linea, la<br />

quarta azione mira alla creazione<br />

di un’architettura di riferimento<br />

omogenea sulla base di dati e<br />

criteri scientifici.<br />

Altro tema particolarmente<br />

sensibile è quello della<br />

sicurezza dei dati (azione<br />

n. 5). Le preoccupazioni<br />

in materia di privacy,<br />

di perdita di dati e<br />

di furto di identità<br />

potrebbero diventare,<br />

infatti, potenziali ostacoli alla<br />

diffusione degli ITS.<br />

La road map sottolinea, inoltre,<br />

l’importanza di un’attività<br />

coordinata anche nell’installazione<br />

dei dispositivi automobilistici<br />

utili all’implementazione degli<br />

ITS nella gestione del traffico.<br />

La comunicazione veicoloinfrastruttura<br />

e veicolo-veicolo<br />

sono essenziali, infatti, sia per<br />

la sicurezza sulle strade, sia per<br />

l’efficienza dei trasporti (azioni 6 e<br />

7).<br />

Con l’azione 8, l’UNECE vuole<br />

migliorare la progettazione e la<br />

gestione dei sistemi nazionali<br />

di sicurezza stradale cogliendo<br />

i vantaggi offerti dai veicoli<br />

altamente automatizzati. È<br />

dimostrato che circa l’85%<br />

degli incidenti stradali è il<br />

risultato di un errore umano,<br />

per questo è particolarmente<br />

importante la rapida introduzione<br />

dell’automazione anche in<br />

specifiche tipologie di trasporto<br />

delle merci, come le merci<br />

pericolose (azione 9), in cui la<br />

standardizzazione delle procedure<br />

e il tracciamento delle varie fasi<br />

sono essenziali.<br />

Le azioni 10 e 11 guardano, invece,<br />

ad altre modalità di trasporto:<br />

ferroviario e per le vie navigabili<br />

interne.<br />

Anche in questi casi è necessario<br />

lavorare all’armonizzazione e<br />

all’integrazione delle soluzioni in<br />

modo che gli ITS non diventino<br />

una barriera. Nel trasporto merci<br />

ferroviario sono particolarmente<br />

utili per la sicurezza delle<br />

operazioni, per il tracciamento<br />

delle merci, per monitorare la<br />

stessa infrastruttura.<br />

In tema di armonizzazione,<br />

l’azione 12 promuove la strategia<br />

già avviata negli ultimi anni sulle<br />

procedure e la documentazione nel<br />

trasporto stradale internazionale,<br />

attraverso la digitalizzazione. Da<br />

questo punto di vista, è importante<br />

favorire la diffusione e le adesioni<br />

all’e-CMR.<br />

La mancanza di uniformità su<br />

questi temi ha conseguenze in<br />

termini economici, per questo la<br />

road map (azione 13) promuove<br />

anche diffusione e scambio di<br />

analisi e dati per una migliore<br />

valutazione di costi e benefici.<br />

L’azione 14, inoltre, chiede di non<br />

perdere di vista i benefici apportati<br />

dagli ITS all’ambiente, attraverso la<br />

riduzione dell’inquinamento e della<br />

congestione.<br />

La diffusione degli ITS però<br />

dipende anche dalla disponibilità<br />

di un’infrastruttura ITC (azione<br />

15) e dalla sensibilizzazione<br />

sull’importanza di questi sistemi<br />

anche nelle economie emergenti<br />

(azione 16). Fra le iniziative utili in<br />

questo senso, c’è l’organizzazione<br />

della tavola rotonda annuale<br />

delle Nazioni Unite sui sistemi di<br />

trasporto intelligenti (azione 17).<br />

L’ultima azione – ma non<br />

meno importante – è relativa<br />

all’automazione dei veicoli e allo<br />

sviluppo delle tecnologie collegate:<br />

oltre a promuovere gruppi di lavoro<br />

sul tema e a condividere i risultati,<br />

è necessario lavorare per favorire<br />

l’accesso al mercato.<br />

27<br />

APRILE2021


ITS<br />

<strong>TIR</strong><br />

VERSO<br />

UNA LOGISTICA<br />

PIÙ EFFICIENTE<br />

Un più ampio uso della<br />

digitalizzazione e di sistemi di<br />

trasporti intelligenti può consentire<br />

anche al nostro Paese di superare<br />

il gap con gli altri Paesi europei.<br />

Il PNRR può essere l’occasione giusta<br />

8<br />

Se il 2020 è stato l’annus<br />

horribilis che ha messo<br />

in crisi praticamente tutti<br />

i settori dell’economia (con<br />

poche eccezioni, come per l’ecommerce),<br />

è stato però anche<br />

un periodo in cui si sono dovuti<br />

ripensare e modificare modelli<br />

di lavoro, di comunicazione, di<br />

produzione. La digitalizzazione<br />

e le nuove tecnologie sono state,<br />

e sono tuttora, le protagoniste<br />

di questi cambiamenti in corso.<br />

Basti pensare al nostro settore.<br />

I trasporti e la logistica hanno<br />

avuto la prova dell’importanza<br />

della dematerializzazione di<br />

processi e procedure in quasi<br />

tutti i comparti. Il Covid-19 ha<br />

dato una spinta in avanti a certe<br />

trasformazioni. Ma a che punto è il<br />

nostro Paese in questo campo?<br />

L’Italia pare<br />

essere ancora<br />

piuttosto indietro<br />

rispetto agli altri<br />

Paesi Ue, con<br />

conseguenze<br />

concrete sulla<br />

funzionalità di<br />

tutto il sistema logistico. Si<br />

stima che ogni anno, infatti,<br />

criticità e inefficienze costano<br />

circa 70 miliardi, di cui più di 30<br />

attribuibili a oneri burocratici e<br />

a ritardi nella digitalizzazione.<br />

E in questo senso, il Recovery<br />

Fund può rappresentare una<br />

buona occasione da cogliere per<br />

colmare alcuni gap considerando<br />

che il 20% dei fondi previsti sono<br />

destinati alla trasformazione<br />

digitale.<br />

Questo è quanto emerso nel<br />

corso di un webinar organizzato<br />

da TTS, l’Associazione Nazionale<br />

per la Telematica per i Trasporti<br />

e la Sicurezza, per discutere sullo<br />

stato dell’arte dell’applicazione dei<br />

sistemi di trasporti intelligenti alla<br />

logistica nel nostro Paese.<br />

Il punto di partenza è un’analisi,<br />

realizzata a partire dallo scorso<br />

anno con un gruppo di lavoro cui<br />

hanno partecipato sia associati sia<br />

stakeholder esterni.<br />

La logistica riveste un ruolo<br />

fondamentale per l’economia<br />

La logistica riveste un ruolo fondamentale per l’economia<br />

milioni di addetti, rappresenta 85 miliardi di fatturato,


<strong>TIR</strong><br />

ITS<br />

italiana e, con quasi 100.000<br />

imprese che occupano 1,5 milioni<br />

di addetti, rappresenta 85 miliardi<br />

di fatturato, pari a circa il 9% del<br />

Pil nazionale.<br />

L’importanza per la catena di<br />

approvvigionamento e l’utilità<br />

per i singoli cittadini sono<br />

emerse chiaramente durante il<br />

primo lockdown. Per superare<br />

le inefficienze e i maggiori costi<br />

che gravano sull’intero sistema<br />

logistico, l’uso massiccio dei<br />

sistemi di trasporto intelligenti<br />

è uno strumento essenziale.<br />

Anche la Ue con la direttiva<br />

2010/40/ ha inteso dare<br />

un impulso importante<br />

all’implementazione<br />

diffusa degli ITS sul<br />

territorio europeo<br />

e allo sviluppo<br />

di sistemi di<br />

trasporto<br />

interoperabili su<br />

vasta scala.<br />

Ad oggi, in Italia,<br />

non mancano<br />

le tecnologie da<br />

applicare, ma<br />

mancano strumenti<br />

normativi, formativi,<br />

culturali per cambiare<br />

il paradigma. Contesto<br />

normativo e lavoro<br />

sulla Piattaforma<br />

Logistica Nazionale<br />

sono per Clara Ricozzi,<br />

coordinatrice del Gruppo<br />

di lavoro TTS Italia, i punti<br />

da cui partire. Serve, ha<br />

dichiarato, “un soggetto unico,<br />

a livello nazionale, in grado di<br />

supportare il ministero delle<br />

Infrastrutture e della Mobilità<br />

Sostenibili nelle scelte operative<br />

e nella loro attuazione”. Per<br />

quel che riguarda il settore<br />

dell’autotrasporto, Enrico<br />

Finocchi, presidente dell’Albo<br />

Nazionale degli Autotrasportatori,<br />

ha ricordato il ruolo di Uirnet che<br />

tramite i servizi della Piattaforma<br />

Logistica Nazionale è in grado<br />

di avviare strumenti come il<br />

centro unico di gestione delle<br />

autorizzazioni per gli accessi ai<br />

nodi logistici.<br />

Ma tra le iniziative di prossima<br />

realizzazione c’è anche la<br />

digitalizzazione della lettera di<br />

vettura internazionale CMR, che<br />

potrà realizzarsi grazie ai fondi<br />

del PNRR. Anche, in questo caso,<br />

Finocchi ha sottolineato l’impegno<br />

e la disponibilità dell’Albo. Sul<br />

tema del CMR c’è però una<br />

criticità da risolvere perché il<br />

sistema sia realmente funzionale:<br />

“nei trasporti internazionali – ha<br />

detto il presidente dell’Albo<br />

– è necessaria una effettiva<br />

armonizzazione fra gli Stati”.<br />

Digitalizzazione va a braccetto<br />

anche con sostenibilità. Nel corso<br />

dell’evento, è emerso infatti anche<br />

il tema della necessità di favorire<br />

il ricambio del parco veicolare<br />

nazionale, un intervento che si<br />

auspica sia inserito nel PNRR.<br />

Mezzi nuovi rappresentano non<br />

solo minori emissioni, ma anche<br />

maggiore possibilità di sfruttare gli<br />

strumenti offerti dall’automazione,<br />

come il platooning o come il<br />

dialogo infrastruttura-veicolo. Vito<br />

Mauro, della Struttura Tecnica di<br />

Missione del MIMS, ha sottolineato<br />

inoltre come l’attenzione del<br />

Ministero al tema della logistica<br />

sia molto forte, innanzitutto per<br />

quel che riguarda le politiche<br />

sulla decarbonizzazione - su cui<br />

Ue e Stati membri sono molto<br />

impegnati - e poi anche per la<br />

transizione digitale. Le risorse<br />

del PNRR potranno essere<br />

utilizzate anche per questo (sono<br />

previsti infatti interventi per<br />

miglioramento delle infrastrutture<br />

e per la digitalizzazione,<br />

con l’obiettivo finale della<br />

decarbonizzazione).<br />

italiana: con quasi 100.000 imprese che occupano 1,5<br />

pari a circa il 9% del Pil nazionale<br />

29


A SCUOLA<br />

DI TRASPORTI<br />

30<br />

Il piano del Governo<br />

prevede nuove risorse<br />

per gli ITS, ovvero<br />

gli Istituti tecnici<br />

superiori ad alta<br />

specializzazione:<br />

vediamo l’offerta<br />

formativa di quelli<br />

dedicati alla<br />

logistica e ai<br />

trasporti<br />

La logistica è un settore cruciale per il<br />

sistema economico italiano e, in virtù<br />

del suo peso e della sua complessità<br />

organizzativa, necessita di molte figure<br />

professionali specializzate.<br />

Per accedere a un comparto che offre<br />

ancora buone possibilità di impiego, è<br />

necessario quindi essere particolarmente<br />

qualificati e prepararsi al meglio attraverso<br />

un’adeguata formazione.<br />

Allo scopo in Italia esistono, sotto il profilo<br />

della preparazione scolastica e universitaria,<br />

specifiche facoltà dedicate al settore, ma<br />

anche scuole secondarie di secondo grado e<br />

corsi post diploma ad hoc.<br />

Il sistema educativo, e in particolare gli<br />

Istituti tecnici superiori (ITS), sono tra l’altro<br />

tornati al centro del dibattito grazie al<br />

Presidente del Consiglio Mario Draghi che<br />

ha recentemente insistito sull’importanza<br />

APRILE2021


<strong>TIR</strong><br />

ISTITUTI TECNICI<br />

della formazione per un più<br />

semplice inserimento lavorativo<br />

e, di conseguenza, per un<br />

tessuto socioeconomico più<br />

sano e ha invitato a valorizzare<br />

il ruolo degli Istituti tecnici.<br />

“In Francia e in Germania, ad<br />

esempio, questi Istituti sono un<br />

pilastro importante del sistema<br />

educativo – ha dichiarato il<br />

premier –. È stato stimato in circa<br />

3 milioni, nel quinquennio 2019-<br />

23, il fabbisogno di diplomati di<br />

istituti tecnici nell’area digitale<br />

e ambientale. Il Programma<br />

Nazionale di Ripresa e Resilienza<br />

dovrebbe assegnare 1,5 miliardi<br />

agli ITS, 20 volte il finanziamento<br />

di un anno normale prepandemia.<br />

Senza innovare l’attuale<br />

organizzazione di queste scuole,<br />

rischiamo che quelle risorse<br />

vengano sprecate”.<br />

Parole molto chiare quelle di<br />

Draghi che, per quanto riguarda<br />

il nostro settore di riferimento, ci<br />

riconducono alla riforma Gelmini<br />

che, nell’anno scolastico 2010/2011,<br />

aveva già attivato percorsi<br />

formativi orientati ai trasporti e<br />

alla logistica a partire dalle scuole<br />

superiori per poi<br />

svilupparsi postdiploma.<br />

D’altronde i risultati<br />

di questo tipo di<br />

formazione sono<br />

ottimi: secondo<br />

il monitoraggio<br />

nazionale 2020,<br />

realizzato su incarico<br />

del ministero<br />

dell’Istruzione<br />

dall’Istituto<br />

Nazionale di<br />

Documentazione,<br />

Innovazione e<br />

Ricerca Educativa (Indire), l’83%<br />

dei diplomati ITS trova lavoro a un<br />

anno dal diploma e ben il 92,4%<br />

di questi riesce a impiegarsi in<br />

un’area coerente con il proprio<br />

percorso di studi.<br />

È sulla base di questi dati molto<br />

incoraggianti sotto il profilo<br />

occupazionale che l’ex ministra<br />

all’Istruzione Lucia Azzolina,<br />

nello scorso maggio, aveva<br />

deciso di assegnare al Fondo per<br />

l’Istruzione Tecnica Superiore 33<br />

milioni di euro a cui sarebbero<br />

andate ad aggiungersi le quote di<br />

co-finanziamento a carico delle<br />

Regioni, pari almeno al 30% delle<br />

risorse nazionali.<br />

Il decreto con cui era previsto<br />

questo stanziamento aveva<br />

anche indicato gli indirizzi di<br />

programmazione nazionale cui<br />

avrebbero fatto riferimento gli<br />

ITS per l’adozione dei propri piani<br />

territoriali dell’offerta formativa.<br />

Ma scopriamo proprio l’offerta<br />

formativa. Gli ITS – attualmente<br />

in Italia se ne contano 104 – sono<br />

percorsi post diploma concepiti<br />

per offrire una formazione tecnica<br />

altamente qualificata che renda<br />

Secondo il<br />

monitoraggio<br />

nazionale 2020<br />

del ministero<br />

dell’Istruzione<br />

l’83% dei<br />

diplomati ITS<br />

trova lavoro a un<br />

anno dal diploma<br />

più facile e quasi automatico<br />

l’ingresso nel mondo del lavoro.<br />

Un ponte tra formazione e<br />

impiego, dunque, realizzato in<br />

collaborazione con imprese,<br />

università, centri di ricerca ed enti<br />

locali per sviluppare competenze<br />

in aree tecnologiche che sono<br />

considerate strategiche per il<br />

Paese come per esempio, nel caso<br />

dei nostri settori di interesse, la<br />

mobilità sostenibile, l’efficienza<br />

energetica e le nuove tecnologie<br />

per il Made in Italy.<br />

I corsi si articolano solitamente<br />

in quattro o sei semestri, sono<br />

strutturati per competenze<br />

anziché per materie e utilizzano<br />

strumenti didattici come il<br />

learning-by-doing, il project<br />

work, il problem solving, il design<br />

thinking. I docenti sono per<br />

almeno il 50% professionisti di<br />

settore messi a disposizione dalle<br />

aziende che collaborano con l’ITS,<br />

portando in aula le competenze e<br />

le tecnologie che utilizzano ogni<br />

giorno nel proprio lavoro.<br />

Uno degli aspetti più importanti<br />

del piano formativo è senz’altro<br />

lo stage: il 30% della durata dei<br />

corsi (fino a 800 ore) è<br />

svolto in azienda, attraverso<br />

la realizzazione di progetti<br />

e attività pensati per lo<br />

studente che rappresentano<br />

di fatto il suo primo impiego.<br />

Dopo le prove finali, gli<br />

studenti che frequentano<br />

un ITS ricevono il diploma di<br />

Tecnico Superiore, rilasciato<br />

dal ministero dell’Istruzione,<br />

con competenze acquisite<br />

corrispondenti al Quadro<br />

europeo delle qualifiche<br />

EQF e spendibile anche<br />

all’estero.<br />

31


CENTRO-NORD:<br />

CRESCE IL GOMMA-MARE<br />

IN CALO LA FERROVIA<br />

Il rapporto “Corridoi ed efficienza<br />

logistica dei territori” di SRM e<br />

Contship, ha analizzato le aziende di<br />

Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna<br />

GENOVA<br />

16%<br />

84%<br />

32<br />

Con un commercio estero<br />

da 478 miliardi di euro<br />

complessivi, Lombardia,<br />

Emilia-Romagna e Veneto si<br />

confermano la triade economica<br />

di riferimento della Penisola.<br />

D’altronde le tre regioni del<br />

Centro-Nord detengono una<br />

quota importante del Pil italiano<br />

– il 40,6% per un totale di 730<br />

miliardi di euro – che diventa<br />

ancora maggiore se si pensa al solo<br />

export, dove guadagnano una fetta<br />

di mercato del 53,2%.<br />

Da queste cifre ha preso abbrivio<br />

la terza analisi sull’efficienza<br />

dei corridoi logistici utilizzati<br />

per l’import e l’export di merci<br />

containerizzate effettuata dal<br />

centro studi SMR – Studi e Ricerche<br />

per il Mezzogiorno e Contship,<br />

società che opera nei terminal<br />

container, trasporto intermodale e<br />

logistica. La survey, presentata lo<br />

scorso 9 marzo, è stata condotta<br />

su un campione di 400 imprese<br />

manifatturiere che esportano<br />

e importano via mare tramite<br />

container – per il 37,5% localizzate<br />

in Lombardia, per il 37,5% in<br />

Veneto e per il 25% in Emilia-<br />

Romagna - e ha lo scopo di<br />

fornire a operatori logistici<br />

e istituzioni dati aggiornati<br />

e spunti di riflessione<br />

sull’efficienza dei corridoi di<br />

riferimento.<br />

Dunque, chi “usa” il mare<br />

e quanto? L’interscambio<br />

marittimo rappresenta una<br />

componente importante,<br />

seconda solo al trasporto su<br />

strada, del commercio estero<br />

delle regioni analizzate:<br />

sul totale delle principali<br />

modalità di trasporto<br />

(strada, ferro, mare, aereo),<br />

il commercio via mare<br />

rappresenta il 27,5% per la<br />

Lombardia, il 30,8% per il Veneto,<br />

il 37,5% per l’Emilia-Romagna, per<br />

una media del 35,7%.<br />

Le aziende intervistate<br />

rispecchiano il tessuto produttivo<br />

italiano, fatto soprattutto di piccole<br />

e medie imprese, e solo il 18% di<br />

loro mobilita più di 50 container<br />

all’anno in esportazione, una<br />

LA SPEZIA<br />

47%<br />

GENOVA<br />

8%<br />

LA SPEZIA<br />

100%<br />

VENEZIA<br />

13%<br />

53%<br />

87%<br />

92%<br />

piccola percentuale che però sale a<br />

38% sul fonte delle importazioni.<br />

E quali sono i porti di riferimento? Il<br />

porto di Genova, che rafforza il suo<br />

primato tra gli scali italiani, è stato<br />

citato dall’85% degli esportatori<br />

e dall’88% degli importatori. La<br />

Spezia e Venezia seguono, con la


LA MODALITÀ DI TRASPORTO SCELTA DALLE IMPRESE<br />

PER RAGGIUNGERE I PORTI<br />

GENOVA<br />

6%<br />

LA SPEZIA<br />

94%<br />

96%<br />

4%<br />

VENEZIA<br />

95%<br />

preferenza espressa dal 17% e dal<br />

33% delle imprese, con il dato di<br />

Venezia in forte crescita rispetto al<br />

2019 (+19%).<br />

L’aspetto più importante però,<br />

in un’ottica di miglioramento dei<br />

corridoi logistici, è la principale<br />

modalità utilizzata per il<br />

collegamento tra porti e sistema<br />

industriale. Per coprire l’ultimo<br />

segmento, le imprese continuano a<br />

preferire il trasporto su strada per<br />

circa il 90%, mentre l’intermodale<br />

ferro-gomma resta una scelta<br />

adottata dal 10% delle imprese,<br />

percentuale in calo rispetto al<br />

17% del 2019. Tra quelle prese in<br />

considerazione, la Lombardia è<br />

l’unica regione che ha visto un<br />

aumento nel numero di imprese<br />

che scelgono l’intermodalità per i<br />

propri trasporti merce (dal 10% al<br />

15%), mentre l’Emilia-Romagna e il<br />

Veneto si fermano rispettivamente<br />

al 5% e all’8%.<br />

Da dove arrivano e dove vanno<br />

le merci in questione? In export,<br />

aumenta la percentuale di imprese<br />

che indica l’Europa tra i principali<br />

canali di sbocco della merce (65%),<br />

seguita dall’Asia (28%) e dalle<br />

Americhe (26%). A livello regionale,<br />

mentre in Lombardia resta una<br />

relativa preferenza per il Nord<br />

America, in Veneto si evidenziano<br />

percentuali più elevate per la merce<br />

destinata all’Asia e all’America<br />

Latina, mentre in Emilia-Romagna<br />

una percentuale maggiore di<br />

imprese predilige l’Europa per il<br />

proprio export (76%).<br />

Passando dal “dove” al “come”,<br />

ossia al modo in cui viene gestito<br />

il processo logistico, dall’indagine<br />

emerge un calo nella tendenza ad<br />

esternalizzare la logistica in export,<br />

anche se le imprese che scelgono<br />

di farlo restano la maggioranza<br />

(55%). Su base regionale,<br />

però, le percentuali cambiano<br />

sensibilmente: mentre Veneto<br />

(47%) e Lombardia (32%) seguono<br />

5%<br />

questa tendenza, in Emilia-<br />

Romagna si registra un processo<br />

inverso, con la quasi totalità<br />

delle imprese che si affidano<br />

all’esternalizzazione della logistica.<br />

In import, invece, si registra una<br />

leggera crescita nel numero delle<br />

imprese che esternalizzano, con<br />

una percentuale che arriva al 54%.<br />

In ultimo, nella ricerca, sono state<br />

fatte alle aziende alcune domande<br />

su temi attualissimi come la<br />

sostenibilità e la digitalizzazione:<br />

sul primo fronte Il 27% delle<br />

aziende ha affermato di gestire il<br />

tema della sostenibilità attraverso<br />

uno specifico modello di<br />

governance, sul secondo fronte il<br />

68% delle imprese attribuisce alla<br />

digitalizzazione un’importanza alta,<br />

o molto alta, e tale percentuale<br />

cresce al 77% se si sposta<br />

l’attenzione al prossimo futuro.<br />

33


INFOGRAFICA<br />

<strong>TIR</strong><br />

IL PARCO<br />

CIRCOLANTE<br />

DIVISO<br />

PER CLASSE EURO<br />

34<br />

CLASSE<br />

180.566 25.783 9.959 180<br />

EURO<br />

0/NC<br />

414.187 10.955 18 163<br />

CLASSE<br />

EURO<br />

1<br />

30.117 6.292 2.649 4<br />

225.736 6.858 10 14<br />

AUTOVEICOLI E RIMORCHI<br />

TRASPORTO COSE<br />

PER CLASSE EURO<br />

AUTOVEICOLI E RIMORCHI >3500 AUTOVEICOLI E RIMORCHI


<strong>TIR</strong><br />

INFOGRAFICA<br />

Transizione ecologica e sostenibilità<br />

ambientale sono due dei punti<br />

fondamentali su cui si poggia il<br />

nuovo Governo Draghi. L’autotrasporto<br />

nel corso di questi ultimi anni ha già<br />

avviato una graduale sostituzione dei<br />

mezzi anche grazie agli incentivi per il<br />

rinnovo del parco veicolare che sono<br />

stati stanziati dai precedenti governi. Ma<br />

qual è la situazione attuale? Secondo gli<br />

ultimi dati resi disponibili dal CED del<br />

ministero delle Infrastrutture e della Mobilità<br />

Sostenibili, nel complesso gli autoveicoli<br />

per il trasporto di cose sono 4.646.659, di<br />

cui gli Euro 6 sono 936.518. Nel dettaglio<br />

si tratta di 143.731 mezzi sopra le 3,5<br />

tonnellate e 792.787 sotto le 3,5 tonnellate.<br />

Ancora molto rilevante la quota di Euro 0:<br />

per i veicoli sopra le 3,5 Ton sono infatti<br />

216.529 mentre per quelli sotto le 3,5 Ton<br />

587.783. Nell’infografica i dati suddivisi<br />

nei due gruppi, quindi sostanzialmente<br />

per distribuzione urbana e sopra le 3,5<br />

tonnellate e per classe Euro.<br />

TOTALE VEICOLI IN ITALIA<br />

(marzo 2021)<br />

783.338 VEICOLI >3,5 TON<br />

459.658 136.420 186.990 270<br />

3.863.321 VEICOLI


PEUGEOT:<br />

UN ESPERTO<br />

DELL’ULTIMO MIGLIO<br />

36<br />

La casa del leone ha lanciato la<br />

versione 100% elettrica del suo e-Expert<br />

disponibile in tre diverse lunghezze:<br />

Compact, da 4,61 metri, Standard, da 4,96<br />

metri, e Long da 5,31 metri. La nostra<br />

prova su strada a Roma<br />

di Ertilia Giordano<br />

La logistica urbana sta subendo<br />

una vera e propria rivoluzione,<br />

soprattutto sotto il profilo<br />

della sostenibilità ambientale.<br />

In particolare, l’elettrificazione<br />

dell’ultimo miglio appare come una<br />

priorità assoluta, indispensabile<br />

per combattere le emissioni<br />

inquinanti nei centri urbani, e le case<br />

automobilistiche hanno risposto<br />

a questa “chiamata alle armi”<br />

immettendo sul mercato veicoli<br />

commerciali sempre più green.<br />

È il caso di Peugeot


che ha già lanciato la versione 100%<br />

elettrica dell’Expert e si è dichiarata<br />

pronta a fornire, entro la fine del<br />

2021, una versione elettrificata di<br />

ogni veicolo commerciale presente<br />

in gamma.<br />

Dalle luci della ribalta del premio<br />

International Van of the Year 2021,<br />

il nuovo Peugeot e-Expert si è<br />

spostato sulle strade di Roma dove<br />

abbiamo deciso di metterlo alla<br />

prova.<br />

In versione Standard da 4,96 metri<br />

(è disponibile anche nelle lunghezze<br />

Compact da 4,61 metri e Long da<br />

5,31 metri), l’elettrico della casa del<br />

leone si mostra immediatamente nel<br />

suo design compatto, caratterizzato<br />

da linee fluide e dinamiche e da una<br />

calandra a posizione elevata. Gli<br />

interni sono di facile<br />

accesso: il<br />

gradino<br />

agevola l’entrata alla postazione<br />

di guida – in un abitacolo quasi da<br />

berlina ma capace, comunque, di<br />

offrire numerosi vani portaoggetti<br />

– e le porte scorrevoli su entrambe<br />

le fiancate possono essere aperte e<br />

chiuse senza scendere dal mezzo.<br />

Saliti a bordo si è accolti da interni<br />

semplici ma curati e da un quadro<br />

di bordo particolarmente intuitivo<br />

che mostra in tempo reale le<br />

informazioni di guida essenziali,<br />

come autonomia residua e<br />

misuratore di potenza. Una volta<br />

avviato, la percezione è subito quella<br />

di una grande manovrabilità, sia in<br />

curva che nelle soste, accompagnata<br />

a fluidità di marcia, silenziosità e<br />

ottime sospensioni.<br />

Nonostante la compattezza e pur<br />

mantenendo l’altezza esterna entro<br />

il limite di 1,9 metri che garantisce la<br />

fruibilità dei parcheggi sotterranei,<br />

lo spazio per le merci non manca: il<br />

van di Peugeot, infatti, ha un volume<br />

di carico fino a 6,6 metri cubi e un<br />

carico utile fino a 928 kg.<br />

Aldilà delle dimensioni, ciò che lo<br />

rende davvero ideale per i centri<br />

urbani è però indiscutibilmente<br />

la motorizzazione elettrica che,<br />

proprio in virtù delle emissioni<br />

zero, permette al van di accedere<br />

anche alle zone a traffico limitato,<br />

7 giorni su 7. Il van col leone ha<br />

un propulsore elettrico da 100<br />

kW, corrispondenti a 136 cavalli,<br />

e una coppia immediatamente<br />

disponibile di 260 Nm (in modalità<br />

Power) e può essere equipaggiato<br />

con una batteria da 150 kWh,<br />

che permette un’autonomia fino<br />

a 230 km secondo il protocollo<br />

di certificazione WLTP, o da 75<br />

kWh, che consente di arrivare<br />

a un’autonomia di ben 330 km.<br />

Peugeot e-Expert può essere<br />

ricaricato da una normale presa<br />

domestica o da una presa dedicata<br />

in 15 ore, tempi che si accorciano a<br />

7 ore e 30 minuti con una Wallbox<br />

e addirittura a 30 minuti (per il<br />

raggiungimento dell’80% di carica)<br />

con una colonnina fast charge. Per<br />

risparmiare sulla batteria è possibile<br />

attivare la modalità di guida Eco, che<br />

permette di ottimizzare l’autonomia<br />

agendo su specifiche impostazioni,<br />

che si unisce alle modalità Normal,<br />

per un comfort ottimale nell’uso<br />

quotidiano, e Power, per maggiori<br />

prestazioni soprattutto quando si<br />

trasportano carichi pesanti.<br />

37<br />

UNA NUOVA ERA PER LA CASA DEL LEONE<br />

L’impegno sui commerciali della casa francese rientra in un più ampio obiettivo<br />

di crescita del brand, illustrato nel nostro Paese da Salvatore Internullo,<br />

managing director Peugeot Italy. La casa, negli ultimi anni, ha consolidato il suo<br />

posizionamento, raggiungendo nel 2020 il 6% di quota sul mercato italiano<br />

nonostante la pandemia, e ha deciso di rafforzare il suo ruolo con un percorso<br />

evolutivo, incarnato simbolicamente dal nuovo logo. Di fatto, Peugeot ha voluto<br />

far coincidere la sua rivoluzione elettrica con una vera e propria rivoluzione di<br />

intenti e di immagine, anche rafforzando l’identità del marchio con il nuovo stemma<br />

disegnato dal Peugeot Design Lab. La nuova era di Peugeot attribuisce ai veicoli<br />

commerciali un ruolo da protagonista, coinvolgendo i best seller del brand – Expert,<br />

Boxer, Rifter, Partner – e lavorando per renderli più sostenibili. La casa francese ha<br />

una lunga tradizione nel settore che si accompagna anche a una lunga storia di<br />

riconoscimenti internazionali: dal 1994 ad oggi sono ben sei i commerciali con il<br />

leone insigniti dell’International Van Of The Year.


Dopo la presentazione<br />

internazionale di Bilbao a<br />

febbraio 2020, il Covid-19<br />

aveva spento i riflettori sulle<br />

presentazioni Man, almeno su<br />

quelle in presenza. A distanza<br />

di un anno, poi, seguendo tutti i<br />

protocolli di sicurezza che questo<br />

momento impone, al Centro Guida<br />

Sicura ACI di Arese (MI) la casa del<br />

Leone ha fatto toccare con mano<br />

alla stampa italiana la sua nuova<br />

generazione di autocarri.<br />

A troneggiare all’interno della<br />

gamma l’ormai famoso, sulla scorta<br />

del suo riconoscimento come<br />

International Truck of the Year 2021,<br />

TGX, accompagnato dal TGS e dai<br />

medi leggeri TGM e TGL.<br />

Alla presentazione italiana hanno<br />

partecipato Franco Pedrotti,<br />

direttore vendite e prodotto<br />

Truck, Corrado Paolazzi, product<br />

e marketing manager Truck, e<br />

Pietro Zollino, responsabile della<br />

comunicazione del marchio, in<br />

collegamento dalla Germania.<br />

Protagonisti indiscussi loro: i<br />

nuovi veicoli della casa<br />

tedesca, sviluppati<br />

MAN:<br />

LA NUOVA GAMMA<br />

ARRIVA IN ITALIA<br />

38<br />

Presentata a Milano<br />

la nuova generazione<br />

di autocarri della<br />

casa tedesca: TGX,<br />

TGS e i medi leggeri<br />

TGM e TGL. Comfort,<br />

affidabilità<br />

e sicurezza le<br />

caratteristiche<br />

principali


Volante<br />

multifunzione<br />

Cruscotto<br />

ergonomico<br />

orientato al<br />

conducente<br />

secondo<br />

una filosofia<br />

che mette l’autista<br />

al centro della concezione<br />

del mezzo. Un valore, questo,<br />

incarnato soprattutto dalla cabina<br />

dei TG, interamente riprogettata<br />

rispetto alla generazione<br />

precedente, per il cui sviluppo il<br />

team Man ha tenuto conto dei<br />

feedback ricevuti da oltre 700<br />

conducenti. Una cabina che<br />

facilita l’accesso, grazie alla sua<br />

apertura di quasi 90 gradi, e che<br />

incorpora un cruscotto ergonomico<br />

orientato al conducente, un sistema<br />

multimediale display fino a 12,3”, un<br />

volante multifunzionale con airbag<br />

integrato e soprattutto il Man<br />

SmartSelect. Con la sua funzione<br />

intuitiva, “gira, premi, imposta”, lo<br />

SmartSelect aiuta<br />

l’autista a gestire<br />

e impostare il sistema<br />

multimediale e la<br />

navigazione senza<br />

distogliere gli occhi<br />

dalla strada<br />

SmartSelect<br />

aiuta<br />

l’autista a gestire<br />

e impostare il sistema multimediale<br />

e la navigazione senza distogliere<br />

gli occhi dalla strada, così come i<br />

nuovi pulsanti che permettono di<br />

azionare tutte le funzioni di guida<br />

dal volante senza che il conducente<br />

debba allontanare le mani da esso.<br />

La comodità d’uso della nuova<br />

plancia di guida comprende anche<br />

una gamma di sistemi di assistenza<br />

e sicurezza di ultima generazione,<br />

tra cui l’Assistenza alla frenata<br />

di emergenza (EBA) di serie e la<br />

possibilità di installare il VAS (Video<br />

Turning System), il Bird View (un<br />

ausilio per la visione a 360 gradi) e<br />

un supporto alla svolta.<br />

Anche i motori hanno subito un<br />

aggiornamento e agli evergreen<br />

D38, D26 e D08 si è unito un<br />

propulsore inedito: il D15. I nuovi<br />

modelli di casa Man hanno puntato<br />

tutto sulle prestazioni ma anche<br />

sulla sostenibilità ambientale<br />

e infatti, grazie all’utilizzo<br />

della tecnologia più recente a<br />

disposizione, tutti i motori della<br />

casa tedesca sono conformi alla<br />

normativa Euro6d.<br />

Il TGL, con peso totale a terra da 7,5<br />

a 12 Ton, il TGM, con ptt da 12 a 26<br />

Ton, e il TGS, con ptt da 18 a 41 Ton,<br />

tutti e tre dotati di cabine in quattro<br />

diverse altezze e larghezze, sono<br />

particolarmente adatti a gestire le<br />

esigenze del segmento distributivo<br />

e anche all’utilizzo in situazioni di<br />

traffico e di manovra all’interno di<br />

uno spazio limitato.<br />

L’ammiraglia TGX, con ptt fino a 44<br />

Ton, è invece ideale per le lunghe<br />

percorrenze e, con la previsione<br />

di motori particolarmente<br />

parsimoniosi; un’aerodinamica<br />

migliorata e altre innovazioni<br />

che ne potenziano l’efficienza<br />

(come, ad esempio, il nuovo asse<br />

posteriore), permette un consumo<br />

di carburante ridotto fino all’8,2%<br />

rispetto alla generazione di<br />

autocarri precedente.<br />

A giocare un ruolo importante in<br />

questa direzione sono senz’altro<br />

l’EfficientCruise, che rilevando<br />

tramite GPS le salite e le discese in<br />

modo predittivo calcola lo stile di<br />

guida più conveniente, e il Perform,<br />

che fornisce dati specifici del<br />

veicolo per migliorare ulteriormente<br />

le prestazioni di guida.<br />

Per i più esigenti, la casa del Leone<br />

ha pensato anche a un modello<br />

del TGX top di gamma, il Man TGX<br />

Individual Lion S che si impone<br />

soprattutto per il suo design<br />

interno ed esterno, ma anche per le<br />

finiture e i dettagli all’interno della<br />

cabina. Progettato congiuntamente<br />

dal reparto di design Man e<br />

dagli esperti Man Individual,<br />

specializzati nella realizzazione<br />

di personalizzazioni di grande<br />

qualità, il Lion S attira l’attenzione<br />

con i suoi dettagli in carbonio sulla<br />

calandra e sugli specchietti, per il<br />

tocco di rosso che ne evidenza le<br />

linee, per l’elegante calandra nera<br />

impreziosita dalle finiture cromate<br />

e per le luci LED.<br />

Insomma, ce n’è per tutte le<br />

esigenze e per tutti i gusti anche<br />

perché, per concludere, ogni<br />

prodotto della nuova generazione<br />

di autocarri Man, dal ‘piccolo’ TGL<br />

all’ammiraglia TGX, passando per il<br />

TGM e il TGS, sono disponibili in 3<br />

linee: Advanced, Business e Mission.<br />

39


FISCO<br />

<strong>TIR</strong><br />

DECRETO SOSTEGNI:<br />

I CONTRIBUTI<br />

PER LE IMPRESE<br />

40<br />

Le domande per accedere agli aiuti a<br />

fondo perduto possono essere presentate<br />

telematicamente fino al 28 maggio. Disposto<br />

anche l’annullamento d’ufficio dei debiti di<br />

importo fino a 5mila euro<br />

di Angelo Ciaravolo<br />

Si rimette in moto la<br />

macchina dei contributi<br />

alle imprese e all’economia<br />

previsti nel Decreto Sostegni,<br />

pubblicato sulla Gazzetta<br />

Ufficiale dello scorso 22 marzo.<br />

Le domande per accedere agli<br />

aiuti a fondo perduto, da subito,<br />

potranno essere presentate<br />

telematicamente, fino al prossimo<br />

28 maggio. I dati riportati nel<br />

modello di domanda (disponibile<br />

sul sito dell’Agenzia delle Entrate)<br />

dovranno essere autocertificati<br />

dal contribuente mentre gli<br />

accrediti diretti sui conti correnti,<br />

se tutto è in regola, scatteranno<br />

dalla prima settimana di questo<br />

mese. E oltre al fondo perduto,<br />

riservato a coloro che hanno<br />

subito lo scorso anno un calo<br />

del fatturato di almeno il 30%,<br />

le imprese, non appena saranno<br />

pronti i decreti attuativi, potranno<br />

contare anche sulla cancellazione<br />

d’ufficio delle cartelle esattoriali<br />

dal 2000 al 2010 fino a 5 mila<br />

euro (per chi ha avuto redditi<br />

fino a 30mila euro nel 2019),<br />

sul differimento dei pagamenti<br />

di cartelle e avvisi esecutivi,<br />

bloccati fino al 30 aprile, e sulla<br />

definizione agevolata degli<br />

avvisi bonari per chi ha subìto<br />

una diminuzione del volume<br />

d’affari non inferiore al 30%.<br />

Ma nel provvedimento, oltre al<br />

differimento della trasmissione<br />

telematica e della consegna<br />

della Certificazione unica 2021,<br />

c’è spazio anche per le misure di<br />

sostegno al lavoro (riduzione dei<br />

contributi fino a 3mila euro) oltre<br />

alle agevolazioni sul fronte CIG e<br />

walfare. Ma vediamo in dettaglio,<br />

per ogni aiuto, i soggetti che ne<br />

possono beneficiare e le relative<br />

modalità di calcolo ai fini della<br />

determinazione degli importi<br />

spettanti.<br />

Il contributo a fondo perduto<br />

è una misura riservata a tutte<br />

le attività imprenditoriali, a<br />

prescindere dall’attività svolta e<br />

senza alcun riferimento ai codici<br />

Ateco, con ricavi conseguiti nel<br />

2019 non superiori ai 10 milioni<br />

di euro, il cui ammontare medio


<strong>TIR</strong><br />

FISCO<br />

mensile di fatturato dell’anno<br />

2020 risulta essere inferiore<br />

a quello del 2019 per almeno<br />

il 30% (ai contribuenti che<br />

hanno attivato la partita Iva dal<br />

1° gennaio 2019, il contributo<br />

spetta anche in assenza del<br />

requisito). Il contributo a fondo<br />

perduto deve essere calcolato<br />

sulla differenza tra questi due<br />

valori, applicando una differente<br />

percentuale pari al 60% (per<br />

i soggetti con ricavi 2019 non<br />

superiori a 100mila euro), al<br />

50% (per quelli con ricavi 2019<br />

superiori a 100mila euro e fino<br />

400mila euro), al 40% (per<br />

quelli con ricavi 2019 superiori a<br />

400mila euro e fino a 1 milione),<br />

al 30% (ricavi 2019 superiori a 1<br />

milione e fino a 5 milioni di euro)<br />

e al 20% (ricavi 2019 superiori a 5<br />

milioni e fino a 10 milioni di euro).<br />

Coloro che hanno attivato la<br />

partita Iva dal 1° gennaio<br />

2019, ai fini del calcolo<br />

della media, sono rilevanti<br />

i mesi successivi a quello di<br />

attivazione della partita Iva. Per<br />

beneficiare dell’agevolazione<br />

occorrerà presentare un’istanza<br />

in via telematica all’Agenzia<br />

delle Entrate sulla piattaforma<br />

appositamente realizzata.<br />

L’ammontare spettante che,<br />

in ogni caso, non potrà essere<br />

inferiore a mille euro (per le<br />

persone fisiche) e duemila<br />

euro (per le società), non potrà<br />

superare i 150mila euro. I relativi<br />

importi verranno erogati,<br />

tramite bonifico<br />

bancario direttamente sul c/c<br />

del contribuente o, in alternativa,<br />

come credito d’imposta, da<br />

utilizzare esclusivamente in<br />

compensazione tramite il primo<br />

modello F24 da versare.<br />

È stato inoltre disposto<br />

l’annullamento d’ufficio dei debiti<br />

di importo fino a 5mila euro,<br />

alla data di entrata in vigore del<br />

Decreto Sostegni, comprensivo<br />

di capitale, interessi per ritardata<br />

iscrizione a ruolo e sanzioni,<br />

risultanti dai carichi affidati agli<br />

agenti della riscossione negli<br />

anni compresi tra il 2000 ed il<br />

2010, insieme a quelli oggetto di<br />

“rottamazione”. La cancellazione<br />

in automatico verrà riconosciuta<br />

esclusivamente alle persone<br />

fisiche e ai soggetti diversi<br />

che, rispettivamente nell’anno<br />

d’imposta 2019<br />

e nel periodo<br />

d’imposta<br />

in corso<br />

al 31<br />

dicembre<br />

2019, hanno<br />

conseguito<br />

un reddito<br />

fino a 30mila<br />

euro. La misura<br />

non potrà essere applicata alle<br />

somme dovute a<br />

titolo di recupero<br />

di aiuti di Stato; ai<br />

crediti derivanti<br />

da pronunce di<br />

condanna della<br />

Corte dei conti;<br />

alle multe, ammende<br />

e sanzioni pecuniarie dovute<br />

a seguito di provvedimenti<br />

e sentenze penali di<br />

condanna; alle<br />

risorse proprie<br />

tradizionali dell’Unione europea;<br />

all’Iva riscossa all’importazione.<br />

Al momento in cui andiamo<br />

in stampa, si è in attesa di un<br />

decreto del Mef che definirà le<br />

relative modalità attuative della<br />

norma. Le eventuali somme<br />

versate prima dell’effettivo<br />

annullamento non verranno<br />

restituite.<br />

È stata poi introdotta la<br />

possibilità di beneficiare della<br />

definizione agevolata delle<br />

somme dovute a seguito<br />

del controllo automatizzato<br />

delle dichiarazioni relative ai<br />

periodi d’imposta 2017 e 2018.<br />

L’agevolazione è riservata ai<br />

contribuenti che, nel 2020,<br />

hanno subìto una contrazione<br />

del volume d’affari rispetto a<br />

quello dell’anno precedente<br />

maggiore del 30%. Il beneficio<br />

determina l’azzeramento delle<br />

sanzioni e delle somme<br />

aggiuntive richieste con<br />

le comunicazioni di<br />

irregolarità. Sono stati<br />

prorogati di un anno i<br />

termini di decadenza per la<br />

notifica delle cartelle inerenti<br />

le dichiarazioni presentate<br />

nel 2019. E, relativamente ai<br />

soggetti che hanno fruito della<br />

“rottamazione ter” e del “saldo<br />

e stralcio” è da rammentare che<br />

le rate dello scorso anno e quelle<br />

in scadenza il 28 febbraio, il 31<br />

marzo, il 31 maggio e il 31 luglio<br />

2021 potranno essere versate,<br />

le prime, entro il prossimo<br />

31 luglio e, tutte le altre,<br />

entro il 30 novembre di<br />

quest’anno (ammessa una<br />

breve tolleranza di cinque giorni)<br />

senza che ciò possa inficiare la<br />

regolarità della definizione.<br />

41


NORMATIVE<br />

<strong>TIR</strong><br />

INVESTIMENTI 2020:<br />

LA RENDICONTAZIONE<br />

ENTRO IL 30 APRILE<br />

42<br />

Oltre 1.500 le domande presentate nella<br />

prima tornata, tra il 1° ottobre e il 16<br />

novembre. Una seconda parte di richieste<br />

potrà essere fatta dalle imprese a partire<br />

dal 14 maggio e sino al 30 giugno 2021<br />

Entro il 30 aprile 2021 tutte<br />

le imprese che hanno fatto<br />

domanda per i contributi<br />

agli investimenti effettuati nel<br />

2020, dovranno presentare la<br />

relativa rendicontazione, pena<br />

la decadenza dalla domanda<br />

e la mancata erogazione del<br />

contributo. Lo prevede il Decreto<br />

Dirigenziale del ministero delle<br />

Infrastrutture e dei Trasporti 7<br />

agosto 2020, all’articolo 4, dove<br />

indica la documentazione da<br />

inviare per il perfezionamento<br />

degli investimenti prenotati, con la<br />

domanda avviata tra il 1° ottobre e<br />

il 16 novembre 2021, con il sistema<br />

della richiesta a sportello (click<br />

day) e successivamente dichiarata<br />

ammissibile da RAM.<br />

Com’è noto, in forza del Decreto<br />

Dirigenziale, sono state presentate<br />

oltre 1.500 domande, che nel<br />

complesso hanno superato le<br />

risorse pari a circa 61 milioni di<br />

euro, stanziati dal DM 203/2020<br />

per la prima parte delle richieste.<br />

Una seconda parte di richieste<br />

potrà essere fatta dalle imprese a<br />

partire dal 14 maggio e sino al 30<br />

giugno 2021, con rendicontazione<br />

che andrà eseguita dal 15 luglio al<br />

15 dicembre 2021.<br />

Tutte le domande di contributo<br />

presentate dalle<br />

aziende nella<br />

prima tornata<br />

sono rientrate<br />

nei limiti delle<br />

risorse stanziate<br />

per ciascuna<br />

tipologia<br />

d’investimento<br />

(autoveicoli a<br />

trazione alternativa;<br />

rimorchi e semirimorchi<br />

per intermodale e gruppi<br />

di otto casse mobili con<br />

un veicolo portacasse),<br />

eccetto le domande per<br />

l’acquisizione di nuovi autoveicoli<br />

Euro 6 a fronte della rottamazione<br />

di vecchi automezzi in disponibilità<br />

della stessa impresa da oltre tre<br />

anni.<br />

Per questa tipologia<br />

d’investimento, difatti, le domande<br />

utili si sono esaurite già nel primo<br />

giorno della domanda, dopo quasi<br />

cinque ore dall’apertura del click<br />

day (scattato alle<br />

ore 10:00 del<br />

1° ottobre<br />

2020).


<strong>TIR</strong><br />

NORMATIVE<br />

L’elenco delle domande inviate, con<br />

la data e l’orario di presentazione,<br />

è disponibile sul sito della RAM<br />

(www.ramspa.it), alla voce<br />

“Incentivi”, sezione “Investimenti<br />

VII”. Nella stessa sezione, le<br />

imprese ammesse a contributo<br />

potranno aprire, avvalendosi delle<br />

credenziali di accesso inviategli<br />

dalla RAM (allo stesso indirizzo<br />

PEC utilizzato per fare domanda),<br />

la piattaforma su cui inserire la<br />

documentazione tecnica relativa<br />

ai beni acquisiti, nonché le fatture<br />

di pagamento degli investimenti<br />

fatti con la prova documentale<br />

del pagamento del prezzo (o dei<br />

canoni pagati per gli investimenti<br />

fatti a leasing).<br />

Al termine dell’inserimento dei<br />

documenti in piattaforma, le<br />

imprese potranno chiudere la<br />

rendicontazione e attendere<br />

quindi il pagamento del relativo<br />

contributo da parte del Ministero,<br />

che quest’anno, in virtù del sistema<br />

a sportello utilizzato, sarà in misura<br />

piena rispetto a quanto indicato nel<br />

DM 203/2020. Per un autoveicolo<br />

Euro 6 di massa complessiva<br />

superiore a 16 tonnellate, ad<br />

esempio, sarà pari a 15mila euro<br />

(16.500 per le imprese piccole o<br />

medie), senza possibilità alcuna di<br />

riduzione per eccesso di domanda,<br />

come avveniva negli anni passati.<br />

Relativamente alla cumulabilità<br />

dei contributi previsti dal DM<br />

203/2020, l’articolo 13 del Decreto<br />

Dirigenziale attuativo 7 agosto<br />

2020 stabilisce espressamente che<br />

gli aiuti erogati non possono essere<br />

cumulati con altri aiuti di Stato.<br />

MUD 2021:<br />

PRESENTAZIONE PROROGATA<br />

AL 16 GIUGNO 2021<br />

Tuttavia è possibile che gli stessi<br />

beni possano formare oggetto di<br />

determinati crediti d’imposta e,<br />

in tal senso, ci sembra opportuno<br />

ricordare il credito di imposta per<br />

investimenti in beni strumentali<br />

introdotto dalla Legge di Bilancio<br />

2021 (art. 1, comma 1051 della<br />

Legge 178 del 30 dicembre 2020):<br />

il cumulo è infatti possibile, purché<br />

non determini il superamento del<br />

costo sostenuto per l’investimento.<br />

Nel mese di aprile di ogni anno va compilata e presentata alla<br />

Camera di Commercio, in particolare da parte delle imprese di<br />

trasporto dei rifiuti, la dichiarazione ambientale circa la quantità e<br />

la qualità dei rifiuti movimentati nell’anno precedente, denominata<br />

MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale). Quest’anno,<br />

la scadenza è stata prorogata dal 30 aprile al 16 giugno 2021,<br />

in quanto sono state apportate delle modifiche al modello di<br />

dichiarazione, con il DPCM 23 dicembre 2020 (in Gazzetta Ufficiale<br />

n. 39, del 16 febbraio 2021), e in base alla legge istitutiva del<br />

MUD (articolo 6, della legge 25 gennaio 1994, n. 70), il termine<br />

per la presentazione è rinviato a 120 giorni successivi alla data di<br />

pubblicazione del provvedimento di modifica.<br />

Nel nuovo modello MUD 2021 rimane confermata l’articolazione<br />

delle consuete sei comunicazioni, che devono essere presentate<br />

dai soggetti obbligati: la comunicazione rifiuti; quella per i veicoli<br />

fuori uso, quella sugli imballaggi trattati, sui RAEE (rifiuti da<br />

apparecchiature elettriche ed elettroniche), sui rifiuti urbani e<br />

quella dei produttori di AEE (apparecchiature elettriche ed<br />

elettroniche).<br />

Rispetto ai modelli degli anni precedenti, quello di<br />

quest’anno reca alcune novità resesi necessarie per<br />

acquisire i dati sui rifiuti di tutte le categorie di<br />

operatori, in attuazione dell’ultima normativa europea<br />

e al recente Decreto Legislativo di recepimento n. 116<br />

del 2020 che ha profondamente ridisegnato il quadro<br />

di legge nazionale che regola le attività di produzione<br />

gestione dei rifiuti.<br />

43


NORMATIVE<br />

<strong>TIR</strong><br />

PACCHETTO MOBILITÀ:<br />

I CHIARIMENTI<br />

DEL MINISTERO<br />

DELL’INTERNO<br />

44<br />

Il Viminale ha illustrato le<br />

principali novità in merito alle nuove<br />

regole sui tempi di guida e riposo<br />

degli autisti e sui tachigrafi<br />

Il ministero dell’Interno ha<br />

pubblicato una circolare che<br />

illustra le novità introdotte dal<br />

Pacchetto mobilità, in particolare in<br />

merito alle nuove regole sui tempi<br />

di guida e riposo degli autisti e sui<br />

tachigrafi in vigore dal 20 agosto<br />

2020. Vediamole nel dettaglio.<br />

Guida e riposo<br />

In caso di multipresenza, il<br />

conducente può effettuare<br />

un’interruzione di 45 minuti in<br />

un veicolo guidato da un altro<br />

conducente, a condizione che<br />

chi effettua l’interruzione non<br />

sia impegnato ad assistere il<br />

conducente alla guida del veicolo.<br />

Il Ministero ha precisato che il<br />

tempo trascorso su un veicolo<br />

in movimento, seduto accanto<br />

all’autista alla guida, che oltrepassa<br />

i 45 minuti, deve essere considerato<br />

come periodo di disponibilità.<br />

I conducenti impegnati in trasporti<br />

internazionali al di fuori dello Stato<br />

di stabilimento possono effettuare<br />

due riposi settimanali ridotti<br />

consecutivi, a condizione che:<br />

- vengano iniziati al di fuori dello<br />

Stato membro di stabilimento<br />

del datore di lavoro e al di fuori<br />

del Paese in cui si trova il luogo<br />

di residenza del conducente;<br />

- nel corso di 4 settimane<br />

consecutive effettuino almeno 4<br />

periodi di riposo settimanale, di<br />

cui almeno 2 riposi regolari;<br />

- entro la fine della terza<br />

settimana consecutiva effettuino<br />

un riposo compensativo<br />

equivalente a quello non<br />

osservato nelle due settimane<br />

precedenti (21 + 21 ore),<br />

collegandolo al periodo di<br />

riposo settimanale regolare con<br />

rientro in sede dell’impresa o nel<br />

luogo di loro residenza.<br />

La compensazione deve essere<br />

completata necessariamente prima<br />

della fine dei 6 periodi di 24 ore dal<br />

termine del precedente periodo<br />

di riposo settimanale ridotto. In<br />

particolare:<br />

- i due periodi di riposo<br />

“compensativi” (42 ore) vanno<br />

presi in blocco e collegati al<br />

riposo settimanale regolare<br />

obbligatorio (45 ore), per cui il<br />

periodo di riposo settimanale<br />

della terza settimana dovrà<br />

essere di almeno 87 ore<br />

(42+45);<br />

- il riposo settimanale<br />

complessivo di 87 ore dovrà<br />

iniziare al più tardi almeno 42<br />

ore prima del limite massimo da<br />

cui iniziare il riposo settimanale<br />

regolare, cioè sei periodi di<br />

24 ore dal termine dell’ultimo<br />

riposo settimanale ridotto.<br />

Pertanto, se il precedente<br />

periodo di riposo settimanale è<br />

terminato alle 17 di domenica, il<br />

periodo di riposo complessivo<br />

di 87 ore dovrebbe iniziare al più<br />

tardi entro le ore 23 del giovedì<br />

successivo;<br />

- inoltre, se prima di iniziare la<br />

compensazione delle 42 ore, il<br />

conducente non avesse ancora<br />

effettuato il riposo giornaliero


<strong>TIR</strong><br />

NORMATIVE<br />

di 9 o 11 ore, allora – facendo<br />

riferimento all’esempio – deve<br />

fermarsi alle ore 14.00 del<br />

giovedì.<br />

Trasporto intermodale<br />

Per quanto riguarda i trasporti<br />

intermodali strada-mare o stradaferrovia,<br />

il conducente a bordo di<br />

un veicolo trasportato da una nave<br />

o da un convoglio ferroviario, e<br />

che effettua un periodo di riposo<br />

giornaliero regolare o un periodo<br />

di riposo settimanale ridotto, può<br />

effettuare altre attività al massimo<br />

in due occasioni e per non più di<br />

un’ora complessivamente. L’autista<br />

deve avere a disposizione una<br />

cabina letto, una branda o una<br />

cuccetta.<br />

La stessa possibilità è stata ora<br />

prevista anche in caso di fruizione<br />

del riposo settimanale regolare<br />

ma, in questo caso, il conducente<br />

deve poter disporre di una cabina<br />

letto e la durata prevista della<br />

tratta deve essere pari a 8 o più<br />

ore; in questo caso, per la parte<br />

di riposo non fruita a bordo di un<br />

traghetto o treno, il conducente<br />

deve obbligatoriamente avere a<br />

disposizione un alloggio adeguato.<br />

Deroghe<br />

Oltre alla deroga generale<br />

già esistente, che consente al<br />

conducente di superare i tempi di<br />

guida per poter raggiungere un<br />

punto di sosta appropriato per la<br />

sicurezza sua personale, del veicolo,<br />

della merce, il nuovo Regolamento<br />

ha aggiunto altre due deroghe, che<br />

riguardano:<br />

- la possibilità di superare di<br />

massimo un’ora il periodo di<br />

guida giornaliero e settimanale<br />

al fine di raggiungere la sede<br />

di attività del datore di lavoro<br />

o il proprio luogo di residenza,<br />

per effettuare un periodo di<br />

riposo settimanale (o anche<br />

giornaliero). Il Ministero ritiene<br />

inammissibile l’utilizzo della<br />

deroga quando il superamento<br />

dei tempi di guida, sebbene<br />

diretto a consentire il rientro in<br />

questi luoghi, non sia finalizzato<br />

a permettere lo svolgimento del<br />

periodo di riposo settimanale o<br />

quando sia diretto a consentire<br />

lo svolgimento del riposo<br />

settimanale, ma in luoghi<br />

differenti da quelli sopra indicati;<br />

- il superamento di massimo<br />

due ore del periodo di guida<br />

giornaliero e settimanale, a<br />

condizione di aver osservato<br />

un’interruzione di 30 minuti<br />

consecutivi subito prima del<br />

periodo di guida aggiuntivo, al<br />

fine di raggiungere la sede di<br />

attività del datore di lavoro o il<br />

proprio luogo di residenza per<br />

effettuare un periodo di riposo<br />

settimanale. Questa ipotesi – a<br />

differenza della precedente<br />

– esclude l’inizio di un nuovo<br />

periodo di riposo giornaliero,<br />

ma è funzionale solo a garantire<br />

lo svolgimento del riposo<br />

settimanale regolare.<br />

In entrambi questi casi, il<br />

conducente deve riportare<br />

sul foglio di registrazione<br />

dell’apparecchio di controllo<br />

analogico o nella stampa del<br />

digitale il motivo della deroga,<br />

al più tardi, nel momento in cui<br />

raggiunge la destinazione o il punto<br />

di sosta appropriato<br />

Queste deroghe non comportano<br />

una riduzione delle ore da<br />

effettuare di riposo giornaliero o<br />

settimanale e non consentono di<br />

derogare al limite bisettimanale di<br />

90 ore di guida.<br />

Tachigrafo<br />

Per quanto concerne le modifiche<br />

al Regolamento sul tachigrafo, gli<br />

approfondimenti hanno interessato<br />

in particolare la possibilità, per gli<br />

organi di controllo, di smontare<br />

l’apparecchio, rimuovere e<br />

sostituire i sigilli in autonomia,<br />

senza l’intervento di un’officina<br />

autorizzata.<br />

La rimozione dei sigilli è giustificata<br />

dal fondato motivo di ritenere che<br />

il dispositivo o le sue componenti<br />

siano alterati, manomessi o non<br />

funzionanti. In questo caso, se non<br />

vengono accertate anomalie e gli<br />

organi accertatori sono in grado<br />

di sostituire i sigilli, il veicolo potrà<br />

continuare a circolare senza doversi<br />

recare in un’officina autorizzata.<br />

Viceversa, se la sostituzione del<br />

sigillo non è possibile, il conducente<br />

viene invitato a recarsi entro 7<br />

giorni presso un’officina autorizzata<br />

per la sostituzione a spese del<br />

proprietario del mezzo o del titolare<br />

della licenza o autorizzazione,<br />

decorsi i quali non potrà più<br />

circolare. Se vengono accertate<br />

anomalie di funzionamento o<br />

alterazioni, il conducente sarà<br />

invitato a recarsi in officina<br />

autorizzata entro 10 giorni, per la<br />

sostituzione con spese a carico<br />

sempre degli stessi soggetti.<br />

Per saperne di più leggi la notizia<br />

sul sito www.rivistatir.it,<br />

anche tramite QrCode<br />

45


NORMATIVE<br />

<strong>TIR</strong><br />

COVID: L’INAIL TUTELA<br />

ANCHE IN CASO<br />

DI RIFIUTO DEL VACCINO<br />

46<br />

Una nota dell’Istituto del 1° marzo afferma<br />

che il lavoratore che rifiuta di vaccinarsi<br />

e si contagia sui luoghi di lavoro ha<br />

diritto alla tutela infortunistica<br />

L’argomento vaccinazioni<br />

contro il Covid è di stretta<br />

attualità e una delle domande<br />

che ricorrono maggiormente è se<br />

il datore di lavoro abbia facoltà<br />

di adottare provvedimenti nei<br />

confronti di quei dipendenti che<br />

rifiutino la somministrazione del<br />

vaccino.<br />

Una domanda a cui ha dato una<br />

prima risposta l’Inail attraverso<br />

l’istruzione operativa del 1° marzo<br />

scorso. Per l’Istituto “il rifiuto di<br />

vaccinarsi, configurandosi come<br />

esercizio della libertà di scelta del<br />

singolo individuo rispetto ad un<br />

trattamento sanitario, ancorchè<br />

fortemente raccomandato dalle<br />

autorità, non può costituire<br />

un’ulteriore condizione a cui<br />

subordinare la tutela assicurativa<br />

dell’infortunato”.<br />

Di conseguenza, ciò determina<br />

“l’automatica ammissione a tutela<br />

del lavoratore che abbia contratto il<br />

contagio e non si sia sottoposto alla<br />

profilassi vaccinale in quanto, come<br />

precisato nella circolare n. 13/2020,<br />

occorre comunque accertare<br />

concretamente la riconduzione<br />

dell’evento infortunistico<br />

all’occasione di lavoro”.<br />

L’Inail è arrivata a questa<br />

conclusione partendo da una serie<br />

di premesse:<br />

- l’assicurazione (obbligatoria e<br />

pubblica) opera in automatico al<br />

ricorrere dei presupposti previsti<br />

direttamente dalla Legge, ed<br />

è quindi sottratta alla libera<br />

disponibilità delle parti coinvolte;<br />

- lo scopo della copertura<br />

assicurativa è quello di<br />

proteggere il lavoratore da ogni<br />

infortunio sul lavoro, anche da<br />

quelli derivanti da colpa, e di<br />

garantirgli i mezzi adeguati allo<br />

stato di bisogno derivante dalle<br />

conseguenze;<br />

- in particolare, sotto il profilo<br />

assicurativo, il comportamento<br />

colposo del lavoratore, tra cui<br />

rientra anche la violazione<br />

dell’obbligo di utilizzare i<br />

dispositivi di protezione<br />

individuale, non comporta<br />

di per sé l’esclusione<br />

dell’operatività della tutela<br />

prevista dall’assicurazione gestita<br />

dall’Inail. Il comportamento<br />

colposo del lavoratore può<br />

invece ridurre o escludere la<br />

responsabilità del datore di<br />

lavoro, facendo venir meno<br />

il diritto dell’infortunato<br />

al risarcimento del danno<br />

nei suoi confronti, ma non<br />

comporta l’esclusione della<br />

tutela assicurativa apprestata<br />

dall’Istituto in caso di infortunio;<br />

- allo stato dell’attuale legislazione<br />

in materia di tutela della<br />

salute e della sicurezza nei<br />

luoghi di lavoro, non esiste un<br />

obbligo specifico di aderire<br />

alla vaccinazione da parte<br />

del lavoratore e, l’art. 32 della<br />

Costituzione stabilisce che<br />

“Nessuno può essere obbligato<br />

a un determinato trattamento<br />

sanitario se non per disposizione<br />

di legge. La legge non può<br />

in nessun caso violare i limiti<br />

imposti dal rispetto della persona<br />

umana”.


SCADENZE E DIVIETI APRILE /MAGGIO/GIUGNO 2021<br />

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi<br />

previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente<br />

(contribuenti mensili).<br />

IVA: ultimo giorno utile per inviare telematicamente la dichiarazione annuale.<br />

INPS: ultimo giorno per la trasmissione dei flussi contributivi e retributivi unificati.<br />

BONUS GASOLIO: presentazione della domanda relativa ai consumi del I trimestre 2021.<br />

APRILE 2021<br />

BONUS GASOLIO:<br />

primo giorno utile per<br />

presentare la domanda<br />

relativa ai consumi del I<br />

trimestre 2021.<br />

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per la regolarizzare<br />

i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o<br />

effettuati in misura insufficiente) entro il 16 marzo, con<br />

la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione<br />

ridotta all’1,5%.<br />

9/22<br />

Ultimo giorno<br />

per il versamento del<br />

bollo sulle fatture<br />

elettroniche del primo<br />

trimestre.<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

9/22<br />

MODELLI INTRA:<br />

presentazione per via<br />

telematica dei modelli Intra<br />

relativi alle operazioni del<br />

mese di marzo<br />

9/22<br />

MAGGIO2021<br />

9/22<br />

9/22<br />

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa<br />

al mese precedente o al 1° trimestre. Gli autotrasportatori trimestrali versano l’Iva senza la<br />

maggiorazione dell’interesse dell’1%.<br />

INPS: pagamento della prima rata 2021 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli<br />

artigiani (contributo minimo obbligatorio).<br />

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute<br />

non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 aprile, con la maggiorazione<br />

degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5<br />

9/22<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

9/22<br />

LIQUIDAZIONI IVA: invio della comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche<br />

Iva relative al primo trimestre 2021.<br />

MODELLI INTRA: presentazione per via<br />

telematica dei modelli Intra relativi alle<br />

operazioni del mese di aprile.<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31<br />

9/22<br />

9/22<br />

GIUGNO2021<br />

7/22<br />

7/22<br />

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei<br />

contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese<br />

precedente.<br />

IMU: versamento del primo acconto 2021.<br />

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare<br />

i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o<br />

effettuati in misura insufficiente) entro il 17 maggio,<br />

con la maggiorazione degli interessi legali e della<br />

sanzione ridotta all’1,5%.<br />

7/22<br />

MODELLI INTRA: presentazione per via<br />

telematica dei modelli Intra relativi alle<br />

operazioni del mese di maggio.<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

GIO<br />

VEN<br />

SAB<br />

DOM<br />

LUN<br />

MAR<br />

MER<br />

7/22<br />

IRPEF: versamento del saldo<br />

IRPEF 2020 e dell’acconto<br />

2021 (prima o unica rata).<br />

7/22


<strong>TIR</strong><br />

MERCI TRASPORTATE DA VETTORI IN CONTO TERZI<br />

PER GRUPPO MERCEOLOGICO E CLASSE DI PERCORRENZA<br />

Anno 2019 (Ton e composizioni %)<br />

48<br />

Merci<br />

raggruppate:<br />

merci di vario<br />

tipo trasportate<br />

insieme<br />

Merci trasportate<br />

nell'ambito di<br />

traslochi, bagagli,<br />

autoveicoli<br />

trasportati per<br />

riparazione,<br />

altre merci non<br />

destinabili alla<br />

vendita<br />

Attrezzature<br />

e materiali<br />

utilizzati nel<br />

trasporto di<br />

merci<br />

fino a 50 km<br />

Merci non<br />

individuabili<br />

Posta, pacchi<br />

49.091.237<br />

471.553<br />

13.742.252<br />

10.867.846<br />

101.989<br />

10.253.635<br />

4.158.577<br />

Materie prime<br />

secondarie,<br />

rifiuti urbani e<br />

altri rifiuti<br />

Altre merci<br />

n.c.a.<br />

21.763.601<br />

10.364.054<br />

82,2%<br />

17,8%<br />

1.868.682<br />

50.933.849<br />

81,9%<br />

18,1%<br />

71,1%<br />

28,9%<br />

88,0%<br />

12,0%<br />

51 km e più<br />

16.106.807<br />

Prodotti<br />

dell'agricoltura,<br />

della caccia e<br />

della silvicoltura,<br />

pesci ed altri<br />

prodotti della<br />

pesca<br />

10.149.900<br />

5.068.475<br />

76,1%<br />

23,9%<br />

67,7%<br />

32,3%<br />

39.438.596<br />

50,5%<br />

49,5%<br />

60,2 %<br />

49.884.263 39,8%<br />

68,3% 31,7%<br />

3.474.565<br />

5.257.584<br />

3.301.126<br />

Mobili, altri<br />

7.106.441<br />

manufatti n.c.a.<br />

1.585.776<br />

Carboni<br />

fossili e<br />

ligniti,<br />

petrolio<br />

greggio e<br />

gas naturale<br />

Tra i gruppi maggiormente trasportati sulle percorrenze superiori a 50 km (in termini di tonnellate) troviamo "Posta e pacchi" con<br />

l'88%, seguito da quello delle "Merci trasportate nell'ambito dei traslochi e bagagli" con l'82,2%; tra i gruppi per i quali le tonnellate<br />

trasportate sono pressochè ripartite in maniera equa troviamo quelli degli "altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi"<br />

e delle "materie prime secondarie, rifiuti urbani e altri rifiuti".<br />

9.293.461<br />

20,5 % 79,5% 14,6% 85,4%<br />

66,8%<br />

33,2%<br />

Mezzi di<br />

trasporto<br />

78,1%<br />

71,4% 28,6%<br />

6.541.796<br />

2.619.341<br />

71.561.016<br />

35.645.600<br />

Minerali<br />

metalliferi ed<br />

altri prodotti<br />

delle miniere<br />

e delle cave,<br />

torba, uranio<br />

e torio<br />

23,3%<br />

76,7%<br />

26.865.314<br />

88.442.890<br />

25,3%<br />

74,7%<br />

78,0%<br />

35,1%<br />

64,9%<br />

23,8%<br />

76,2%<br />

22,0%<br />

48,8%<br />

51,2% 45.006.115<br />

21,9%<br />

47.203.727<br />

14.299.866<br />

51.006.222<br />

Prodotti<br />

alimentari,<br />

bevande e<br />

tabacchi<br />

1.698.404<br />

5.016.237<br />

13.097.097<br />

24.257.779<br />

9.241.651<br />

29.602.025<br />

7.599.034<br />

26.991.409<br />

Metalli, manufatti in metallo,<br />

escluse le macchine e gli<br />

apparecchi meccanici<br />

Macchine e apparecchi meccanici, macchine<br />

per ufficio, apparecchi elettrici, apparecchi<br />

radiotelevisivi e apparecchiature per le<br />

comunicazioni, apparecchi medicali, di<br />

precisione e strumenti ottici, orologi<br />

Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna<br />

Prodotti<br />

dell'industria tessile<br />

e dell'industria<br />

dell'abbigliamento,<br />

cuoio e prodotti in<br />

cuoio<br />

Legno e prodotti<br />

in legno e sughero<br />

(esclusi i mobili),<br />

articoli di paglia,<br />

pasta da carta, carta<br />

e prodotti di carta,<br />

stampati<br />

Coke e prodotti<br />

petroliferi raffinati<br />

Prodotti chimici e fibre<br />

sintetiche e artificiali,<br />

articoli in gomma e<br />

in materie plastiche,<br />

combustibili nucleari<br />

Altri prodotti della<br />

lavorazione di minerali<br />

non metalliferi<br />

APRILE2021

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