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Waste n. 17 settembre 2021

Nuova rubrica! Competenze e ricercatori: ref dice la sua Legno, materia prima bio-economica per il riuso e riutilizzo degli imballaggi

Nuova rubrica!
Competenze e ricercatori: ref dice la sua

Legno, materia prima bio-economica per il riuso e riutilizzo degli imballaggi

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Anno V<br />

Settembre<br />

<strong>2021</strong><br />

Fuori<br />

onda<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

NUOVA RUBRICA!<br />

COMPETENZE<br />

E RICERCATORI:<br />

REF DICE LA SUA<br />

LEGNO, MATERIA PRIMA<br />

BIO-ECONOMICA PER<br />

IL RIUSO E RIUTILIZZO<br />

DEGLI IMBALLAGGI<br />

ISSN 2610-9069<br />

0 0 0 1 7 ><br />

772610 906904<br />

9


TAKE CHARGE<br />

IN CARICA PER UN TRASPORTO A PROVA DI FUTURO.<br />

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2 SOMMARIO<br />

ISSN 2610-9069<br />

Numero <strong>17</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

EDITORIALE<br />

3<br />

In primo piano<br />

8 Cestino d’oro<br />

Lo smantellamento green<br />

della Costa Concordia<br />

10 Up e Downcycling<br />

Progetti geniali, idee bizzarre<br />

11 <strong>Waste</strong> Strategy<br />

Cosa sta cambiando<br />

nel business dei rifiuti<br />

12 Recupero materiali<br />

Tutto ciò che si può riusare e<br />

recuperare da navi dismesse<br />

16 Essenze furbe<br />

La paulonia, per mobili<br />

monomaterici e di facile<br />

disassemblamento<br />

Economia circolare<br />

18 Ecomondo <strong>2021</strong><br />

Ai blocchi di partenza la 24ma<br />

edizione<br />

22 Riciclo del legno<br />

Target Ue superato nel riuso<br />

da imballaggi<br />

26 Design e recycling<br />

Approcci complementari<br />

per migliorare la circolarità<br />

di oggetti e materiali<br />

30 CircolarMente<br />

Esempi di valorizzazione<br />

di risorse materiche da rifiuto<br />

Energia<br />

32 Cascami energetici<br />

Utilizzare il vapore saturo<br />

per sfruttarne l’energia<br />

Rifiuti solidi<br />

37 Movimentatori industriali<br />

Le versioni di Volvo dedicate<br />

al verde e rifiuti urbani<br />

44 Trituratori<br />

Mezzi robusti per un<br />

riciclaggio più efficiente<br />

46 Macchinari indispensabili<br />

Più riciclo e nuova vita<br />

con trituratori versatili<br />

52 Recupero tele da PFU<br />

Soluzioni smart per<br />

valorizzare la gomma<br />

56 Rifiuti e digitalizzazione<br />

Il R.E.N.T.Ri e i cambiamenti<br />

operativi che ne seguiranno<br />

58 Obiettivo zero rifiuti<br />

Gli impianti che<br />

massimizzano i recuperi<br />

60 Pillole dal Laboratorio<br />

Gli elementi del secondo MTR<br />

per il settore rifiuti<br />

Biowaste<br />

63 Idrogeno da rifiuti alimentari<br />

Enea sta testando un nuovo<br />

sistema<br />

Acque reflue<br />

68 Brand storici<br />

Tecnologie per salvaguardare<br />

ambiente e collettività<br />

70 Trattamento fanghi<br />

Fluidi omogenei<br />

per chiarificare le acque<br />

Veicoli&Allestimenti<br />

Rubriche<br />

3 Editoriale<br />

4 Advertiser e aziende citate<br />

6 Numeri e poltrone<br />

9 News in primo piano<br />

20 News economia circolare<br />

36 News energia<br />

41 News rifiuti solidi<br />

66 News biowaste<br />

72 News acque reflue<br />

wasteweb.it<br />

waste@fiaccola.it<br />

74 Spazzatrici stradali<br />

Elettronica e soluzioni hi-tech<br />

per le versioni top<br />

78 Cisterne per liquami<br />

Ne esistono autoportanti<br />

e full optional<br />

77 News veicoli&allestimenti<br />

Direttore Responsabile<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

Direttore Editoriale<br />

Giuseppe Guzzardi<br />

gguzzardi@fiaccola.it<br />

Consulenza Tecnico-Scientifica<br />

Marco Comelli<br />

mcomelli@fiaccola.it<br />

Coordinamento Editoriale<br />

Federica Lugaresi<br />

flugaresi@fiaccola.it<br />

Redazione<br />

Mauro Armelloni, Matthieu Colombo<br />

Fabrizio Parati, Gianenrico Griffini<br />

(Responsabile della sezione veicoli<br />

e allestimenti), Emilia Longoni<br />

waste@fiaccola.it<br />

Collaboratori<br />

Ludovica Bianchi, Marco Capellini, Damiano<br />

Diotti, Antonio Fargas, Ginevra Fontana,<br />

Alessandro Marangoni, Giovanni Milio, Mattia<br />

Molena, Eliana Puccio, Michele Ragonese,<br />

Riccardo Rossi<br />

Segreteria<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

Impaginazione e progetto grafico<br />

Studio Grafico Page<br />

Novate Milanese (MI)<br />

Amministrazione<br />

Francesca Lotti<br />

flotti@fiaccola.it<br />

Margherita Russo<br />

amministrazione@fiaccola.it<br />

Abbonamenti<br />

Mariana Serci<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

Traffico e pubblicità<br />

Laura Croci<br />

marketing@fiaccola.it<br />

Marketing e pubblicità<br />

Sabrina Levada (Responsabile estero)<br />

slevada@fiaccola.it<br />

Agenti<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - Cell. 348 5121572<br />

info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia,<br />

Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />

(escluse Parma e Piacenza)<br />

Trimestrale - LO/CONV/059/2010<br />

Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/20<strong>17</strong><br />

Stampa<br />

Colorshade - Peschiera Borromeo (Mi)<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />

STAMPA N.0<strong>17</strong>40/Vol. 18/Foglio 313<br />

21/11/1985 - Roc 32150<br />

Prezzi di vendita<br />

abb. annuo Italia Euro 60,00<br />

abb. annuo Estero Euro 120,00<br />

una copia Euro 20,00<br />

una copia Estero Euro 40,00<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />

di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali,<br />

ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati<br />

rimane esclusivamente agli autori. Il suo nominativo è inserito<br />

nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre<br />

comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo<br />

regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desiderasse<br />

ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta<br />

alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

Organo di informazione<br />

e documentazione<br />

Questo periodico è associato<br />

all’Unione Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 15794<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

20123 Milano | Via Conca del Naviglio 37<br />

Tel. +39 02 89421350 - Fax +39 02 89421484<br />

fiaccola@fiaccola.it | www.fiaccola.com<br />

“WE’RE ONLY<br />

IN IT FOR THE<br />

MONEY”<br />

Classico di Zappa e delle Mothers of Invention del<br />

1968 o giù di lì. Visto come funziona il cervello di chi<br />

scrive (mica solo Elon Musk, eh), il titolo ronzava nella<br />

testa leggendo nelle ultime settimane diversi pensosi<br />

commenti sulla transizione ecologica. Uno su tutti, il videoeditoriale<br />

di un direttore di quotidiano che detiene il<br />

record di sue foto che ogni giorno occhieggiano dalla home<br />

page del giornale. La transizione ecologica, ci avverte citando<br />

una frase del Grande Timoniere (ognuno ha le radici culturali che ha),<br />

“non è un pranzo di gala”, non auspicando, bontà sua, la necessità della violenza<br />

ma che ci sia un prezzo salato da pagare, sì. Va bon, sorge però la domanda<br />

eterna, chi paga?<br />

Non c’è paura, ci rispondono in coro dalla Senna all’Elba e dal Mar del Nord<br />

al Canale di Sicilia, si organizzerà un meccanismo (paura eccome) per cui<br />

lo Stato verserà dei sussidi per compensare le maggiori spese incorse dai<br />

cittadini sulla base di reddito e altri parametri. Che non è una risposta, ma<br />

solo spostare un po’ più in là il problema. Non ci sono pranzi gratis, citazione<br />

per citazione.<br />

Per chi osserva da decenni l’evoluzione della circolarità è un film già visto,<br />

solo trasposto in IMAX con Dolby Atmosphere su schermo gigante.<br />

L’economia circolare, e prima ancora tutta la gestione del riciclo, è bloccata<br />

nella trappola del sussidio, di attività che non hanno mercato di sbocco. Chi<br />

ci segue da almeno un anno e mezzo sa quale sia la linea di questa rivista.<br />

Leggendo quello che si legge, si ha l‘impressione, o almeno noi, di correre<br />

verso un’economia intera senza mercato. Prima di provocare orgasmi negli<br />

antimercato, aggiungiamo subito: economicamente insostenibile. Se fare<br />

le cose costa in risorse più di quello che genera, quanto può continuare?<br />

Mao che dice?<br />

Lo stesso pensiero fastidioso ronzava anche raccogliendo il materiale che<br />

poi è confluito nell’articolo, che trovate nelle prime pagine, sul riciclo navale.<br />

Un’attività che tecnicamente è una delle più circolari possibili (di<br />

una nave si recupera praticamente tutto), ma che rischia di non essere<br />

economicamente sostenibile se condotta con parametri di sostenibilità<br />

ambientale e sociale occidentali. Perché le navi non sono concepite<br />

per essere riciclate. Un po’ più avanti trovate, guarda caso,<br />

un pezzo sul design for recycling, una cosa talmente fondamentale<br />

per il futuro che ne faremo una serie. Per il resto, a chi ci aveva<br />

chiesto attenzione alla normativa, rispondiamo con una rubrica<br />

periodica affidata al meglio del meglio in questo campo. Ma si fa<br />

tardi, è già fine luglio. Anzi, è <strong>settembre</strong>. Scusate, scrivendo l’editoriale<br />

di un trimestrale si dà l’impressione di vivere nel passato (Jethro<br />

Tull, 1972, nel caso).<br />

Marco Comelli


9<br />

4 ADVERTISERS<br />

canginibenne.com . . . . . . . . . . . . . .67<br />

incofin.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />

Anno V<br />

Settembre<br />

<strong>2021</strong><br />

Fuori<br />

onda<br />

IN COPERTINA<br />

citytech.eu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .62<br />

merlo.com . . . . . . . . . . . . . . . . .III Cop<br />

ecomondo.com . . . . . . . . . . . . . . . . .80<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

palmierigroup.com . . . . . . . . . . . . . .65<br />

NUOVA RUBRICA!<br />

COMPETENZE<br />

E RICERCATORI:<br />

REF DICE LA SUA<br />

LEGNO, MATERIA PRIMA<br />

BIO-ECONOMICA PER<br />

IL RIUSO E RIUTILIZZO<br />

DEGLI IMBALLAGGI<br />

ISSN 2610-9069<br />

0 0 0 1 7 ><br />

772610 906904<br />

ecotecsolution.com . . . . . . . . . . .41,43<br />

atlantide-web.it . . . . . . . . . . . . .IV Cop<br />

forrec.eu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<strong>17</strong><br />

panizzolo.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21<br />

pstconference.it . . . . . . . . . . . . . . . .42<br />

rht.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .II Cop<br />

Navi troppo obsolete o danneggiate per navigare.<br />

Navi che partono per il loro “ultimo<br />

viaggio”.<br />

Come la tristemente famosa (e italiana) Costa<br />

Concordia il cui relitto - collocato nell’area<br />

dell’ex Superbacino del porto di Genova - ha<br />

visto iniziare le operazioni di smantellamento<br />

nel 2015 e concluderle due anni dopo.<br />

Tirate a secco e poi tagliate pezzo per pezzo,<br />

identificano una miniera preziosa per il riuso<br />

e riciclo di metalli, altri materiali e componenti<br />

che le costituiscono.<br />

fsisrl.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .51<br />

scania.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1<br />

tqsrl.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .49<br />

geocycle.com . . . . . . . . . . . . . . . . . .25<br />

tanaitalia.com . . . . . . . . . . . . . . . . . .55<br />

wheeliot.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29<br />

iesbiogas.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35<br />

tomra.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15<br />

xylem.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .73<br />

AZIENDE CITATE<br />

A<br />

Althesys..................................11<br />

D<br />

Dulevo ....................................75<br />

E<br />

Econyl ....................................31<br />

Ecopneus ................................7<br />

Ecotec Solution ......................44<br />

Enea ......................................64<br />

F<br />

Fastwater ..............................36<br />

Favini......................................30<br />

Federbeton ..............................6<br />

For rec....................................59<br />

G<br />

Geocycle ................................52<br />

Gorent SpA ............................77<br />

Gruppo Cap ............................72<br />

H<br />

HBI ........................................20<br />

I<br />

Ispra ........................................7<br />

K<br />

Kokoboard ..............................31<br />

M<br />

Matrec....................................30<br />

R<br />

Relicta ....................................66<br />

Renault Trucks ......................77<br />

Rilegno ..................................24<br />

S<br />

Safilo Group............................49<br />

Saipem ....................................8<br />

T<br />

Tana........................................47<br />

U<br />

Utiliteam ................................50<br />

V<br />

Vogelsang ..............................70<br />

Volvo CE..................................37


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

2 3<br />

4<br />

6 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

IN EVIDENZA<br />

1 2 3 4<br />

IN EVIDENZA<br />

PRIMO PIANO<br />

12 3<br />

4<br />

7<br />

Numeri e poltrone<br />

Mite<br />

Quota rosa al Dipartimento<br />

per l’energia e il clima<br />

Il ministro Cingolani ha<br />

scelto Rosaria Fausta<br />

Romano come nuovo<br />

Capo Dipartimento per l’energia<br />

e il clima (Diec).<br />

Il Governo ha approvato il<br />

conferimento dell’incarico alla<br />

Romano, già direttrice generale<br />

al Mite alla Direzione generale<br />

per l’approvvigionamento,<br />

l’efficienza e la competitività<br />

Federbeton<br />

Un “taglio” più<br />

ambientale<br />

Ventata di aria<br />

fresca per il<br />

Comitato<br />

Scientifico di<br />

Federbeton che si<br />

rinnova.<br />

Il Professore Luigi<br />

Coppola (docente<br />

presso il Dipartimento<br />

di Ingegneria e Scienze<br />

Applicate<br />

dell’Università degli<br />

Studi di Bergamo), e la<br />

Professoressa Anna<br />

Laura Pisello<br />

(Ingegnere Edile e<br />

ricercatrice di Fisica<br />

Tecnica Ambientale<br />

all’Università di<br />

energetica. Come ormai<br />

sappiamo, il ministero<br />

dell’Ambiente ha lasciato il posto<br />

Perugia) sono infatti le<br />

new entry che ne<br />

arricchiscono le<br />

competenze in ottica di<br />

sostenibilità e<br />

innovazione.<br />

“Un cambiamento che<br />

nasce all’interno di un<br />

percorso più ampio, già<br />

intrapreso dalle<br />

aziende riunite in<br />

Federbeton, che guarda<br />

al futuro delle<br />

costruzioni in chiave<br />

sempre più<br />

sostenibile.”<br />

Ha commentato<br />

Francesco Karrer,<br />

Presidente del<br />

Comitato Scientifico di<br />

Federbeton. Il Comitato<br />

supporterà in questo<br />

senso Federbeton,<br />

migliorandone la<br />

conoscenza dei<br />

materiali, del loro<br />

contenuto ambientale e<br />

al ministero della Transizione<br />

ecologica guidato da Cingolani,<br />

che oltre alle classiche<br />

competenze del Mattm, ha<br />

assorbito alcune funzioni chiave<br />

nel settore dell’Energia dal<br />

ministero dello Sviluppo<br />

economico (Mise).<br />

La Romano ha maturato<br />

un’ampia esperienza in tema di<br />

energia, dal Gse all’Enea, ed ora<br />

proseguirà nel rivestire un ruolo<br />

di primissimo piano nella<br />

transizione ecologica del Paese.<br />

delle potenzialità in<br />

termini di contributo<br />

agli obiettivi di<br />

sostenibilità delle<br />

costruzioni.<br />

ISPRA<br />

Rifiuti speciali…<br />

wow che numeri<br />

La produzione<br />

e gestione dei<br />

rifiuti speciali<br />

si concentra nel Nord<br />

Italia, dove viene<br />

generato il 57,6 per<br />

cento del totale dei<br />

rifiuti delle attività<br />

economiche. Nel 2019<br />

sono aumentati del<br />

7,3% (equivalenti ad<br />

oltre 10 milioni di<br />

tonnellate) rispetto<br />

all’anno precedente.<br />

Un incremento<br />

provocato<br />

prevalentemente da<br />

rifiuti da C&D (+14%),<br />

ma sono cresciuti<br />

anche i rifiuti non<br />

pericolosi (da 133 a 144<br />

mln di tonn) mentre i<br />

pericolosi sono stabili<br />

intorno ai 10 milioni.<br />

Oltre 38,6 milioni sono<br />

rifiuti da rifiuti, cioè<br />

12 3<br />

4<br />

scarti prodotti dalle<br />

attività di recupero e<br />

smaltimento, nonchè<br />

da attività di bonifica.<br />

Come ormai sappiamo,<br />

il nostro Paese<br />

identifica un polo<br />

europeo industriale del<br />

riciclo, con oltre due<br />

terzi dei rifiuti speciali<br />

che confluiscono in<br />

operazioni di recupero,<br />

ma l’export registra un<br />

+ 13,4% di cui un 25% è<br />

diretto al recupero<br />

energetico e<br />

discariche.<br />

Anche la produzione di<br />

fanghi da depurazione<br />

civile è aumentata di<br />

circa 280.000<br />

tonnellate rispetto al<br />

2018: ma la maggior<br />

parte di essi viene<br />

ancora avviato a<br />

smaltimento e non a<br />

recupero. Bene ma non<br />

benissimo. Le sfide<br />

sono ancora tante!<br />

Ecopneus<br />

Haaaaappyyyy Birthdayyyy!<br />

Un decennio e non sentirlo.<br />

Dal 2011, con un impegno<br />

capillare su tutto il territorio<br />

nazionale, Ecopneus ha gestito 2.220.090<br />

tonnellate di Pneumatici Fuori Uso (come il<br />

peso di 20 super portaerei), 130 mila tonnellate<br />

in più rispetto agli obiettivi di legge (+6% in<br />

media ogni anno) ed effettuato oltre 700 mila<br />

missioni di raccolta presso circa 25 mila<br />

gommisti registrati su tutto lo stivale.<br />

In dieci anni di attività, il 48% dei PFU raccolti è<br />

stato destinato al recupero di energia, mentre<br />

il 52% è stato avviato al recupero di materia<br />

per produrre principalmente granuli e polverini<br />

di gomma impiegati nei diversi settori<br />

applicativi: pavimentazioni sportive (50%),<br />

manufatti e componenti (29%), articoli in<br />

gomma (8%), isolanti acustici per edilizia (7%)<br />

e asfalti a bassa rumorosità (3%).<br />

Come ha dichiarato il nuovo Direttore Generale<br />

di Ecopneus Federico Dossena: “Negli anni<br />

Ecopneus si è fortemente impegnata per lo<br />

sviluppo della gomma riciclata, un materiale<br />

elastico, resistente all’usura, agli agenti<br />

atmosferici e chimici, che se inserita in un<br />

circuito virtuoso come quello che abbiamo<br />

costruito può fare davvero la differenza e<br />

contribuire all’economia circolare di molti<br />

settori, dall’edilizia, all’industria, allo sport, alle<br />

infrastrutture”.<br />

12 3<br />

4<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

8 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

WASTE AWARD<br />

NEWS<br />

PRIMO PIANO<br />

9<br />

Marco Comelli<br />

Riciclare e demolire<br />

una nave identifica<br />

uno dei massimi<br />

esempi di circolarità<br />

(oltre il 98% in peso<br />

viene riciclato<br />

o riusato). Purtroppo<br />

però, sono<br />

operazioni carenti<br />

in merito a<br />

sostenibilità sociale<br />

ed ambientale. Con<br />

la demolizione della<br />

Costa Concordia, il<br />

cantiere genovese<br />

San Giorgio al Porto<br />

e SAIPEM hanno<br />

applicato un<br />

protocollo di lavoro<br />

specifico per farlo in<br />

maniera sostenibile.<br />

Un aspetto<br />

che ripaga, visti gli<br />

ultimi investimenti<br />

coraggiosi del<br />

cantiere genovese.<br />

Cestino d’oro<br />

Il nostro “premio” di questo numero va non a un’invenzione<br />

ma a un metodo, e al coraggio imprenditoriale di volerne fare<br />

un business. In altra parte della rivista trovate il primo di una serie<br />

di articoli relativo alla demolizione ed al riciclo navale, uno dei trionfi<br />

della circolarità, ma anche una delle pratiche più critiche dal punto<br />

di vista della sostenibilità ambientale e sociale. Qui premiamo<br />

il positivo: la dimostrazione che sia fattibile sotto tutti gli aspetti<br />

Un evviva quindi per la San Giorgio al<br />

Porto di Genova che è nota per avere,<br />

insieme a SAIPEM, demolito la Costa<br />

Concordia, con un protocollo di lavoro ad hoc<br />

per il riciclo sostenibile, un progetto durato tre<br />

anni con un impiego di 350 lavoratori al suo<br />

picco, e terminato nel 20<strong>17</strong>. Il Cestino d’Oro va<br />

però al cantiere genovese, unico operatore italiano<br />

iscritto nel registro dei demolitori e nella<br />

lista europea dei cantieri di riciclo, per avere<br />

avviato la prima serie di demolizioni<br />

in Italia di navi in<br />

attuazione della normativa<br />

europea di riciclo navale, in<br />

vigore dal dicembre 2013.<br />

E lo sta facendo molto be -<br />

ne. I lavori sono iniziati il<br />

primo luglio, su tre navi definite<br />

“navi rifiuto”, da anni attraccate nel Porto<br />

di Genova. Per la cronaca si tratta del cargo<br />

Sentinel e della cisterna Theodoros, entrambe<br />

di proprietà demaniale dopo che per varie ragioni<br />

(sequestro, abbandono da parte dell’armatore)<br />

erano state sottratte ai proprietari.<br />

Per queste due navi la società ha vinto un bando<br />

pubblico. La terza è invece più significativa<br />

per capire le intenzioni di San Giorgio al Porto.<br />

Si tratta infatti della nave cementiera Mar<br />

Demolire e riciclare navi,<br />

con il giusto metodo,<br />

ora diventa eticamente<br />

e ambientalmente corretto<br />

Grande, acquistata nel 2019 di propria iniziativa<br />

direttamente dall'armatore, Italcementi.<br />

San Giorgio al Porto dimostra quindi di credere<br />

nella possibilità di riciclare navi in Europa e nel<br />

Mediterraneo in modo anche economicamente<br />

sostenibile, tant’è che ha avviato con la livornese<br />

F.lli Neri una joint venture, la Piombino<br />

Industrie Marittime, che ha acquisito la concessione<br />

demaniale sino al 2041 per 120 mila<br />

metri quadrati, di cui <strong>17</strong> mila a mare, nel porto<br />

di Piombino, con due banchine<br />

per un totale di 480<br />

metri lineari e un pescaggio<br />

di 20 metri. L’area sarà destinata<br />

a demolire, ma anche<br />

costruire e riparare<br />

navi. Gli investimenti diretti<br />

programmati da PIM sono<br />

di oltre 16 milioni entro il 2023, con un organico<br />

di personale a regime di 80 unità, senza contare<br />

le ricadute sull'indotto.<br />

Un investimento coraggioso, visti gli economics<br />

del riciclo navale, e la fortissima posizione competitiva<br />

della Turchia, che ormai, con i propri<br />

cantieri della baia di Aliaga, grazie al boom delle<br />

demolizioni di navi da crociera, è a un passo<br />

dal Pakistan per numero di navi riciclate.<br />

ARREMBA SAN ZORZO!<br />

l<br />

Una visione<br />

avanguardistica<br />

Tutto pronto per la nuova edizione<br />

del Simposio Sardinia. Si svolgerà in forma<br />

ibrida, dando la possibilità ai più<br />

di partecipare e usufruire dei contenuti online<br />

La prossima edizione del Simposio Sar -<br />

dinia, organizzata dall'IWWG - Inter na -<br />

tional <strong>Waste</strong> Working Group, si svolgerà<br />

dall'11 al 15 ottobre <strong>2021</strong> presso il meraviglioso<br />

Forte Village Resort a S. Margherita di Pula (CA),<br />

sulla costa sud della Sardegna.<br />

Come previsto, l’evento si terrà in forma ibrida,<br />

sia in presenza sia virtuale, così da consentire<br />

la partecipazione dei delegati interessati provenienti<br />

da diversi Paesi che potranno seguire<br />

il convegno da remoto e accedere a tutti i contenuti<br />

online anche post evento.<br />

Il Sardinia <strong>2021</strong> includerà sessioni orali parallele,<br />

workshop e laboratori pratici, presentazioni<br />

poster, incontri business e un'esposizione<br />

commerciale di aziende che operano<br />

nel settore della gestione dei rifiuti.<br />

Per questa nuova edizione, sono previsti nuovi<br />

format, nuove tipologie di sessioni e numerosi<br />

contenuti multimediali che andranno ad aggiungersi<br />

alle tradizionali sessioni arricchendo<br />

il programma, rendendolo innovativo e coinvolgente.<br />

Tra le novità più attese, le visite tecniche<br />

virtuali all'interno degli impianti più importanti<br />

del mondo.<br />

Per chi non l’avesse ancora fatto, può inviare<br />

un abstract o proposte di workshop sulle ultime<br />

calls aperte:<br />

<strong>Waste</strong> Management and Climate Change;<br />

<strong>Waste</strong> Management in Emergencies; Landfill<br />

Mining; Novelties in plastics and bio plastics<br />

management; Natural based solutions in <strong>Waste</strong><br />

Management; Sustainable landfilling for closing<br />

the material loop; Long term landfill aftercare;<br />

Gestione sostenibile delle vecchie discariche<br />

(sessione italiana). Tutti i lavori presentati durante<br />

il Sardinia <strong>2021</strong> saranno pubblicati in versione<br />

digitale negli Atti del Simposio (con un<br />

ISSN e ISBN dedicato), e resi disponibili a tutti<br />

gli iscritti all'inizio del convegno. Gli articoli più<br />

rilevanti saranno selezionati dal Comitato<br />

Scientifico del Simposio, sulla base della qualità<br />

scientifica e dell'innovatività dei contenuti presentati,<br />

per la possibile pubblicazione su riviste<br />

accademiche internazionali. Il programma è visibile<br />

sul sito ufficiale.<br />

sardiniasymposium.it<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

10 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

PUNTI COSPICUI<br />

STRATEGIE IN EVOLUZIONE<br />

PRIMO PIANO<br />

11<br />

Upcycling e Downcycling<br />

Federica Lugaresi<br />

wow<br />

bleah!<br />

L’orto di Nemo<br />

L’idea non è neanche<br />

malvagia. Ma la comodità e la<br />

praticità? Bah….<br />

Dopo gli orti in città e sul<br />

balcone, sono arrivati quelli<br />

sottomarini. L’idea consiste in<br />

5 serre subacquee, fatte con<br />

cupole di plexiglass installate<br />

tra gli 8 e i 10 metri di<br />

profondità, e dotate di un<br />

sistema (chiuso e a<br />

temperatura costante) in<br />

La rubrica che mette in evidenza le cose interessanti<br />

del momento ma anche del futuro, in antitesi con baggianate<br />

sapienti e idee fuori moda o che hanno stancato<br />

In mare, pale eoliche<br />

per Saipem?<br />

L’interesse di Saipem verso<br />

nuove tecnologie – alla base<br />

di sviluppi futuri di business<br />

e di investimenti in progetti<br />

legati alla transizione<br />

energetica – è coerente con<br />

la firma del recente accordo<br />

con Naval Energies.<br />

L’operazione ha sancito<br />

infatti l’acquisizione nel<br />

know-how ingegneristico<br />

della società francese,<br />

relativamente alle unità<br />

flottanti, in diritti di<br />

proprietà intellettuale e<br />

circa 30 risorse con<br />

competenze di<br />

modellizzazione e<br />

simulazione. Naval<br />

Energies, che vanta<br />

esperienza nel settore da<br />

oltre dieci anni, ha<br />

sviluppato “un concept di<br />

eolico semi -sommergibile<br />

flottante”.<br />

Con questo accordo Saipem<br />

grado di produrre acqua dolce<br />

per evaporazione di quella<br />

marina. La pensata, di Sergio<br />

Gamberini, è quella di<br />

utilizzare le risorse naturali<br />

già disponibili, come la forza<br />

dell’acqua e i raggi del sole<br />

che filtrano attraverso il mare<br />

e le pareti, scaldando l’aria.<br />

Si tratta di agricoltura<br />

idroponica, testata su 45<br />

tipologie di piante differenti<br />

(da erbe aromatiche a verdure<br />

e legumi) che rappresenta una<br />

soluzione per tutti quei paesi<br />

che non hanno grandi risorse<br />

di acqua dolce. Va anche<br />

detto, che nell’orto<br />

sottomarino non esistono<br />

amplia il proprio portafoglio<br />

di tecnologie e si posiziona<br />

nella gara per<br />

l’assegnazione del progetto<br />

eolico flottante offshore di<br />

Groix & Belle-Ile.<br />

Una combinazione vincente<br />

quella dell’energia del<br />

vento, con le competenze e<br />

le risorse di Saipem nelle<br />

costruzioni offshore, in<br />

aggiunta all’esperienza<br />

nell’energia eolica flottante<br />

di Naval Energies, che fa<br />

nascere così un nuovo<br />

player leader nel settore<br />

dell’eolico in mare aperto.<br />

Sembra proprio che il vento<br />

soffi a favore di<br />

questa industria<br />

mooooolto<br />

promettente!<br />

parassiti, e quindi non è<br />

necessario utilizzare pesticidi.<br />

Sì… ma i costi????<br />

Mi manca il basilico.<br />

Infilo la muta e<br />

scendo a<br />

recuperarlo.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Roma e i suoi rifiuti,la storia<br />

degli impianti che mancano<br />

Impianti di trattamento dell’organico, impianti di selezione<br />

della differenziata e un termovalorizzatore: questo serve all’Urbe<br />

per diventare autosufficiente nella gestione degli RSU<br />

Roma e i rifiuti, una relazione complicata.<br />

Eppure, il punto è evidente: se si vuole<br />

rendere la capitale autosufficiente in termini<br />

di gestione e smaltimento rifiuti e portare<br />

la raccolta differenziata all’80% e quella dell’organico<br />

al 70%, serve una dotazione impiantistica.<br />

Deficit di impianti<br />

Un waste management secondo standard efficienti<br />

richiederebbe per Roma almeno 2-3 impianti<br />

di trattamento dell’organico di dimensioni<br />

medio-grandi, 5 impianti di selezione della differenziata<br />

e un termovalorizzatore per i residui<br />

il cui riciclo non è sostenibile.<br />

Necessaria anche nuova capacità di gestione<br />

della frazione organica (compostaggio o digestione<br />

anaerobica) tra le 200 e le 250.000<br />

ton/anno circa e impiantistica aggiuntiva per la<br />

selezione dei materiali della Raccolta Dif -<br />

ferenziata per circa 500.000 ton/anno.<br />

I residui non riciclabili necessitano poi di capacità<br />

di termovalorizzazione per circa 350-<br />

400.000 ton/anno. Un po’ meno di quelli di<br />

Milano, Bre scia o Napoli (Acerra), ma a patto<br />

che si raggiungano davvero i livelli di differenziata<br />

ipotizzati sopra.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Alessandro Marangoni<br />

Alessandro Marangoni, economista<br />

e docente universitario, è fondatore e ceo di<br />

Althesys, società professionale indipendente<br />

specializzata nella consulenza strategica<br />

e nello sviluppo di conoscenza.<br />

Opera con competenze di eccellenza nei<br />

settori chiave di ambiente, energia,<br />

infrastrutture e utility, nei quali assiste<br />

imprese e istituzioni.<br />

L'attuale situazione di Roma<br />

Roma produce oltre 1,7 milioni di tonnellate di<br />

rifiuti urbani e sconta un livello di raccolta differenziata<br />

inferiore alla media nazionale (47% contro<br />

61% nel 2019), rimanendo molto lontana dai<br />

migliori casi italiani, che si avvicinano al 90%.<br />

Migliora poi molto lentamente rispetto al resto<br />

dell’Italia, con la RD che in un quinquennio è passata<br />

dal 40% al 47%, mentre il Paese nel suo<br />

complesso passava dal 47,5% al 61,3%.<br />

Il quadro nazionale<br />

Secondo l’ultimo WAS Report, nel 2019 le maggiori<br />

230 aziende del waste management (raccolta,<br />

trattamento, smaltimento e selezione rifiuti<br />

urbani) hanno registrato un valore di produzione<br />

pari a 11,7 miliardi di euro, con un aumento dei<br />

rifiuti gestiti (+6,4%) e degli investimenti (+4,1%),<br />

rispetto al 2018.<br />

Le Top 120 – pubbliche e private che coprono il<br />

56% dei Comuni italiani, servono circa il 70% degli<br />

abitanti e raccolgono il 76% dei rifiuti urbani<br />

– hanno investito il 5,7% del loro valore di produzione,<br />

mezzo punto in più rispetto all’anno<br />

precedente. Il 60% degli investimenti è stato destinato<br />

alla realizzazione di nuovi impianti e al<br />

miglioramento di quelli esistenti. l<br />

WAS – <strong>Waste</strong> Strategy è il think tank di Althesys dedicato all’analisi della filiera<br />

produzione-consumo del waste management e del riciclo con un approccio integrato,<br />

che unisce la prospettiva aziendale e industriale a una visione di sistema. Lo scopo<br />

è fornire un quadro unitario e proporre strategie d’impresa e politiche di sistema<br />

che integrino i diversi aspetti: ambientali, sociali, industriali, economici, normativi<br />

e tecnologici. Superare approcci parziali e frammentati è infatti fondamentale<br />

per lo sviluppo del settore e per definire le policy migliori per il Paese.


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

12 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

RECUPERO NAVI DISMESSE<br />

RECUPERO NAVI DISMESSE<br />

PRIMO PIANO<br />

13<br />

Il relitto dove lo metto<br />

Marco Comelli<br />

La demolizione delle navi è una delle attività più antiche<br />

in tema di circolarità. Essendo “oggetti” la cui costruzione<br />

richiede e richiedeva l’impiego di grandi quantità di risorse,<br />

praticamente da sempre ci si è ingegnati per recuperare<br />

i materiali e i particolari che li costituiscono<br />

Oggi la percentuale in peso di una nave<br />

recuperata e riciclata è altissima.<br />

Sempre superiore al 95%, e nei casi di<br />

metodologia avanzate anche del 98%. Si va dall’acciaio<br />

dello scafo all’alluminio delle sovra-<br />

Material Recovered General Cargo Bulk Carries Oil Tankers<br />

Re-Rollable Ferrous Sheets 56-70% 61-75% 72-81%<br />

Meltable Ferrous Scrap 10% 8-10% 5-7%<br />

Cast Iron Scrap 1.5-5% 1.5-2.5% 1.5-3%<br />

Non-ferrous Metals 0.5-1% 0.50% 0.5-2%<br />

Weight Loss 9-15% 10-16% 10-12%<br />

Machinery 4-8% 1-6% 0.5-2%<br />

Scomposizione<br />

in peso<br />

dei materiali<br />

e componenti<br />

di una nave.<br />

Lo spiaggiamento<br />

di una nave identifica<br />

la modalità<br />

di demolizione<br />

ad oggi più utilizzata.<br />

strutture, sino agli arredi e agli infissi. Poi ci sono<br />

i motori, le eliche, le scialuppe, l’elettronica, i<br />

cavi elettrici, i circuiti idraulici…<br />

Le norme di riferimento<br />

Questo trionfo di circolarità non impedisce<br />

al settore della demolizione navale di essere<br />

tra i più critici per quanto riguarda l’impatto<br />

ambientale delle attività e della sicurezza. A<br />

livello internazionale, la sicurezza ed il riciclo<br />

sono normati da una serie di convenzioni internazionali,<br />

recepite e a livello di singoli stati.<br />

La Convezione di Basilea del 1989 regola i<br />

controlli oltrefrontiera dei rifiuti<br />

pericolosi e della loro eliminazione.<br />

E stata recepita a livello<br />

UE nel 2006 con il regolamento<br />

n. 1013. Attiene alle navi perché<br />

le attività di demolizione dei una<br />

nave creano rifiuti pericolosi (es.<br />

amianto di uno scafo, oli esausti,<br />

acque contaminate).<br />

Mirata alla demolizione navale<br />

è invece la Convenzione di Hong Kong (HKC)<br />

del 2009 dell’Imo (International Maritime<br />

Orga ni zation), che definisce i metodi di riciclo<br />

in modo sicuro e sostenibile per l’ambiente.<br />

Le principali regole previste dalla convenzione<br />

sono: la compilazione, l’aggiornamento e<br />

la presenza a bordo di ogni nave con un tonnellaggio<br />

superiore alle 500 tonnellate della<br />

lista dei materiali pericolosi presenti a bordo;<br />

la realizzazione di una lista dei cantieri di demolizione<br />

e riciclo: la realizzazione per ogni<br />

nave avviata alla demolizione di un piano specifico.<br />

La convenzione non è ancora entrata<br />

in vigore. Le condizioni perché questo avvenga<br />

sono: la ratifica di almeno 15 Paesi le cui<br />

flotte di bandiera rappresentino il 40% del<br />

tonnellaggio lordo del naviglio mondiale e<br />

una media del 3% del tonnellaggio navale riciclato<br />

nei precedenti 10 anni. Ad oggi solo<br />

la prima condizione è stata raggiunta. <strong>17</strong><br />

Paesi hanno ratificato la convenzione, con il<br />

29,42% del tonnellaggio mondiale e complessivamente<br />

meno dell’1% del tonnellaggio riciclato.<br />

A sorpresa nel 2019 l’India ha ratificato<br />

la convenzione ed ha emanato una<br />

legislazione sulle demolizioni navali molto<br />

avanzata rispetto ai concorrenti. Si è trattato<br />

di una mossa competitiva, mirata ad attrarre<br />

navi provenienti da bandiere dell’Unio ne<br />

Europea. 90 dei 150 cantieri demolitori<br />

Indiani, concentrati in una striscia costiera<br />

di 20 km di lunghezza nei pressi di Alang, nel<br />

Gujarat, sono certificati ai sensi della HKC.<br />

L’Unione Europea nel 2013 ha recepito il contenuto<br />

della HKC nelle sue linee fondamentali<br />

(lista dei materiali, lista dei cantieri, piano<br />

di demolizione) con alcune differenze. Il regolamento<br />

n. 1257/2013 stabilisce una serie<br />

di regole per le navi battenti bandiera europea,<br />

armatori europei, cantieri che desiderano<br />

riciclare navi europee e identifica le autorità<br />

o amministrazioni competenti. Inoltre,<br />

la lista dei materiali pericolosi è più ampia.<br />

L’entrata in vigore del regolamento europeo<br />

ha coinciso con la crescita della quota di mercato<br />

dei Paesi in cui l’attività di demolizione<br />

viene effettuata con “distrazione” nei confronti<br />

dell’ambiente e dei lavoratori. Nel 2013,<br />

(secondo i dati della NGO Shipbreaking<br />

Platform), India, Pakistan e Bangladesh rappresentavano<br />

il 53% delle 1213 navi demolite<br />

a livello mondiale. Nel 2020, la percentuale<br />

è salita al 71% delle 630 navi totali. Se si aggiunge<br />

la Turchia, la quota delle prima quattro<br />

nazioni sfiora l’86% del totale per numero<br />

di navi e il 97% in termini di tonnellaggio (vedi<br />

grafico).<br />

Discrepanze…<br />

Se si comparano i dati di cui sopra con le quote<br />

di mercato delle costruzioni navali e nelle flotte<br />

commerciali, è evidente che manchi corrispondenza.<br />

C’è quindi un piccolo gruppo di Paesi che<br />

si è specializzato nella demolizione ed il riciclo.<br />

Le motivazioni, varie e complesse si possono<br />

alla fine riassumere in una che le assomma tut-<br />

Una petroliera<br />

in demolizione presso<br />

Gadani in Pakistan.<br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

14 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

RECUPERO NAVI DISMESSE<br />

RECUPERO NAVI DISMESSE<br />

PRIMO PIANO<br />

15<br />

Una porzione<br />

della zona dei cantieri<br />

di Alang (India)<br />

vista da satellite.<br />

Prezzi relativi<br />

a rottami navali<br />

“secchi” e “bagnati”.<br />

Fonte: Allied<br />

Shipbroking Inc.<br />

te, come derivata: convenienza economica.<br />

Basta dare un’occhiata al grafico dei prezzi offerti<br />

per le navi mercantili “secche” (rinfuse e container)<br />

e “liquide” (petroliere) per rendersi conto<br />

del differenziale esistente. Gli operatori sudasiatici<br />

possono permettersi di offrire prezzi<br />

doppi rispetto al più vicino concorrente perché<br />

il loro costo del lavoro è bassissimo e i costi regolamentari<br />

e di struttura non sono paragonabili<br />

a quelli del resto del mondo. Ed essendo le navi<br />

tra i grandi manufatti quelli caratterizzati da<br />

un’intrinseca mobilità, il mercato del loro fine<br />

vita è naturalmente globalizzato.<br />

Balene spiaggiate<br />

Nella competitività di queste nazioni, giocano<br />

un ruolo importante le modalità per la demolizione<br />

delle navi. Ad oggi, il più utilizzato<br />

è relativo allo spiaggiamento (beaching), dove<br />

la nave viene mandata a tutta velocità per incagliarsi<br />

nella fascia intercotidale e quindi<br />

trascinata, a macchina o anche a mano, fino<br />

a dove non è più possibile il galleggiamento.<br />

L’operazione di spiaggiamento non è semplice<br />

e nel tempo si sono formati dei capitani<br />

specializzati.<br />

Una volta spiaggiata, tutti i liquidi vengono<br />

scaricati, dal combustibile sino ai fluidi idraulici<br />

e a quelli antincendio. Il tutto viene immediatamente<br />

rivenduto.<br />

Lo stesso avviene per ogni equipaggiamento<br />

o apparecchiatura rimuovibile: motori, tubi,<br />

cavi elettrici, argani, arredamento, infissi.<br />

Dalla vendita di questo materiale deriva la<br />

maggior parte dei profitti.<br />

Arredamento ed infissi vengono venduti sul<br />

mercato locale mentre il resto entra nel circuito<br />

del riuso o dei metalli pregiati (rame,<br />

zinco, ottoname). Molti dei materiali rimossi<br />

in questa fase di denudamento sono tossici,<br />

o possono diventarlo se trattati o smaltiti in<br />

modo scorretto.<br />

L’acciaio di una nave può al 90% essere rilavorato<br />

in questo modo, una tecnica di basso<br />

costo che permette di realizzare manufatti<br />

adatti alle esigenze dei paesi demolitori.<br />

Con questi metodi, si calcola che una squadra<br />

di 50 operai riesca a demolire completamente<br />

una nave da carico di 40.000 tonnellate<br />

in tre mesi.<br />

Esiste una relazione diretta tra domanda locale<br />

di rottame d’acciaio e demolizione navale.<br />

India, Pakistan e Bangladesh sono tutti<br />

importatori netti di rottame. La quota di rottame<br />

da demolizione navale rispetto alla produzione<br />

interna di acciaio varia dal 5%<br />

dell’India (grane produttore di acciaio da ciclo<br />

integrato, ossia da altoforno) al 15% del<br />

Pakistan sino al 50% del Ban gladesh. Lo<br />

stesso avviene per la Turchia, che è sia un<br />

forte consumatore (30 milioni di tonnellate<br />

l’anno) ma anche il maggiore importatore al<br />

mondo di rottame (20 milioni di tonnellate,<br />

di cui la metà proveniente dalla UE).<br />

Sugli stessi livelli di consumo sono Giappone,<br />

Corea e Taiwan ma almeno il primo è diventato<br />

un esportatore netto - come lo sono da<br />

tempo gli USA e buona parte dei Paesi europei,<br />

eccetto l’Italia - che ne consuma 20 milioni<br />

di tonnellate l’anno. Dell’Europa e<br />

dell’Italia parleremo nella seconda parte di<br />

questo articolo.<br />

l<br />

Connessi a nuove<br />

POSSIBILITA’<br />

CON TOMRA INSIGHT<br />

Connessi a nuove<br />

POSSIBILITA’<br />

CON TOMRA INSIGHT<br />

Pezzo dopo pezzo<br />

Una volta ridotta allo scafo e alla sovrastruttura,<br />

la nave viene tagliata in pannelli di acciaio<br />

o alluminio con torce acetileniche, o in<br />

certi casi, frantumata con palle da demolizione.<br />

Le grandi lastre di metallo vengono<br />

poi ridotte in pezzi più piccoli.<br />

I pezzi di forma irregolare vengono inviati alla<br />

fusione, come anche la ghisa, (in peso può<br />

rappresentare anche il 5%), che viene spezzata<br />

a colpi di mazza per renderla più facilmente<br />

trasportabile.<br />

Le lastre di metallo con forma più regolare<br />

vengono rilaminate, a freddo oppure a caldo.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

UNA PRECISIONE ALTAMENTE REMUNERATIVA<br />

LA NUOVA AUTOSORT ® – tutte le funzionalità di selezione più avanzate in una sola macchina.<br />

La nuova generazione di AUTOSORT ® migliora la capacità di processo, la qualità e i livelli di purezza in ogni tipo di<br />

applicazione. Grazie alle sue caratteristiche integrate e brevettate, questa selezionatrice multifunzionale assicura la<br />

perfetta Settembre combinazione <strong>2021</strong> di tecnologie all‘avanguardia in una singola unità compatta.<br />

Scoprite come<br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

16 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

NUOVI MATERIALI<br />

NUOVI MATERIALI<br />

PRIMO PIANO<br />

<strong>17</strong><br />

Truciolare<br />

in Paulonia,<br />

incollato<br />

con colle<br />

ecologiche,<br />

non fenoliche.<br />

Impiallicciatura<br />

di Paulonia<br />

per il compensato<br />

con cui si possono<br />

ottenere arredi,<br />

100% riciclabili<br />

ed eco<br />

compatibili.<br />

Federica Lugaresi<br />

Dalla Cina con furore<br />

Paulonia Tormentosa è una pianta il cui legno è miracoloso.<br />

Leggerissimo, resistente, isolante ma anche capace di assorbire<br />

enormi quantità di CO 2 e disinquinare i terreni con le proprie<br />

radici. C’è già chi ci progetta arredamenti monomaterici…<br />

poliestere, o materiale trattato anche con formaldeide.<br />

L’essenza di paulonia lavorata dalla<br />

Boffi, invece è totalmente ecologica: non viene<br />

essiccata con additivi inquinanti ed anche le vernici<br />

fissanti sono a dispersione acquosa. Il truciolare<br />

(pulito) che si ottiene, può essere quindi<br />

riutilizzato e impiegato come materia prima seconda.<br />

Purtroppo però non esiste ancora una<br />

raccolta differenziata per “isolare” il materiale<br />

in paulonia, la novità è ancora molto fresca e si<br />

dovrebbe lavorare in tal senso.<br />

Super green<br />

Affinchè un prodotto funzioni, deve risultare conveniente<br />

per il consumatore ma anche redditizio<br />

per il produttore. In questo senso,<br />

un ulteriore cerchio in chiusura,<br />

lo ha “disegnato” la Boffi che,<br />

vendendo le piante di Paulonia<br />

al coltivatore, gli garantisce il<br />

riacquisto del legno con l’aggiunta<br />

dei contributi CEE sui<br />

carbon credit (che hanno un<br />

valore oscillatorio tra i 500 -<br />

700/ettaro/all’anno in funzione alle quotazioni di<br />

Borsa).<br />

Il bello (e il buono) di un’essenza certificata… l<br />

Compensato<br />

nautico.<br />

Pianta di sette<br />

anni, pronta<br />

per il taglio<br />

per legno<br />

di classe A+.<br />

Mai come oggi, i materiali devono essere in<br />

grado di rivestire un ruolo chiave per favorire<br />

strategie di durabilità, riparabilità<br />

e riciclabilità dei prodotti. Senza escludere un basso<br />

impatto ambientale.<br />

Sia per un tema di moda, ma anche e soprattutto<br />

per necessità, sono numerose le grandi aziende<br />

che reputano di doversi attivare in tal senso ed<br />

in ottica di sostenibilità.<br />

In casa nostra, Boffi, il produttore brianzolo di<br />

arredi d’alta gamma per cucine e bagno, è arrivato<br />

a creare un’ottima essenza partendo dalla<br />

paulonia, legno mediamente insignificante ma<br />

dalle reali e potenziali interessanti prerogative.<br />

Perché sì<br />

La coltivazione della Paulonia richiede spazi<br />

ridotti ed ha una crescita molto veloce. Nel<br />

complesso il costo di gestione è inferiore, per<br />

esempio, a quello del pioppo, ma nei primi tre<br />

anni richiede una particolare attenzione, che<br />

alla fine del suo ciclo (venti anni), viene comunque<br />

ripagata da una redditività pari al 30/40<br />

per cento in più rispetto ai pioppeti.<br />

La paulonia ha tre grandi prerogative “ecologiche”.<br />

In assoluto è la pianta che assorbe più di<br />

tutte al mondo CO 2 (10 Ton all’anno contro una<br />

media di 3 Ton); le sue foglie attirano il PM10 in<br />

percentuali superiori alla media; e le radici - che<br />

crescono in verticale sino ad una profondità di<br />

1,80 m – aiutano a disinquinare i terreni.<br />

Importanti anche le caratteristiche fisiche di<br />

questa essenza tutta green che, una volta lavorata<br />

come truciolare, parquet, compensato e legno<br />

massello (dopo un processo industriale già<br />

certificato) presenta un peso specifico pari a 3,9<br />

q/m3, equivalente a circa un 25% in meno rispetto<br />

ai legni tradizionali convenzionali.<br />

Un materiale per arredamenti monomaterici, di<br />

facile disassemblamento e, di conseguenza, di altrettanto<br />

semplice recupero e smaltimento.<br />

Arrivato al fine vita, il pezzo di arredamento viene<br />

mandato alle produzioni di truciolare per poter<br />

essere riciclato. Ma qui arriva tutto il recuperato<br />

senza alcuna selezione: viene macinato anche<br />

il verniciato con vernici ipossidiche piuttosto che<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Giugno <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

18 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

EVENTI IN CALENDARIO<br />

EVENTI IN CALENDARIO ECONOMIA CIRCOLARE 19<br />

Economia Circolare<br />

Ludovica Bianchi<br />

Ecomondo, si<br />

accendono i motori<br />

Quasi ai blocchi di partenza la 24 ma edizione che si svolgerà<br />

dal 26 al 29 ottobre al Quartiere Fieristico di Rimini.<br />

In un’unica piattaforma, tutti i settori dell’economia circolare<br />

Ci eravamo abituati all’appuntamento novembrino,<br />

e invece quest’anno, l’evento di<br />

riferimento in Europa per l’innovazione tecnologica<br />

e industriale, è stato anticipato sul calendario.<br />

E sembra proprio che si svolgerà in presenza.<br />

Dal recupero di materia ed energia allo sviluppo<br />

sostenibile, tutti i settori cardine dell’economia circolare<br />

entreranno nella vetrina della kermesse<br />

riminese.<br />

Anche se in realtà, durante i mesi che l’hanno preceduta,<br />

l’organizzazione di Italian Exhibition Group<br />

ha tenuto alta e viva l’attenzione con un palinsesto<br />

molto fitto di incontri, che si sono susseguiti nelle<br />

“Digital Green Week”.<br />

I webinar della manifestazione<br />

Ovviamente i temi trattati sono stati tutti incentrati<br />

su tematiche “calde”, legate strettamente alla<br />

transizione ecologica ed energetica che dovranno<br />

avviarsi nel nostro Paese, grazie all’applicazione<br />

del NEXT GENERATION UE. Il programma di<br />

“Digital Green Weeks” – messo a punto dai componenti<br />

dei Comitati Scientifici (sia di Ecomondo<br />

che di Key Energy) – come detto sopra, ha proposto<br />

incontri inerenti ai temi di più stretta attualità.<br />

Un esempio su tutti, quello relativo al riciclo del<br />

biowaste (tra ripresa e resilienza). Si tratta infatti<br />

di un settore sempre più strategico sia per il raggiungimento<br />

degli obiettivi fissati dall’Europa sulla<br />

riduzione dei rifiuti, sia per la decarbonizzazione.<br />

Il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) già sta lavorando<br />

per fare passare importanti messaggi ai<br />

ministri di competenza: revamping degli impianti,<br />

riutilizzo dei prodotti e comunicazione alla popolazione<br />

(a cui va spiegato come fare la raccolta per<br />

ottenere una matrice migliore da riciclare). Con<br />

l’obiettivo di raggiungere 300 mln di m 3 di biometano<br />

immessi nella rete (entro il 2025).<br />

Sulla cresta dell’onda, anche il tema relativo alle<br />

bioplastiche; la cui tendenza è quella di procedere<br />

verso un’economia circolare tramite riciclabilità<br />

e riusabilità, riducendone la perdita nell’ambiente,<br />

e creando una vera e propria eco nomia<br />

della plastica stessa dopo il suo utilizzo. In tal senso,<br />

si sta lavorando su packaging in nuovi materiali,<br />

anche in area non food, per dare una ciclicità<br />

totale e non solo una certificazione. Realizzando<br />

insomma, nuovi imballaggi mediante tecnologie<br />

avanzate, che siano non solo compatibili come<br />

costo, ma anche processabili.<br />

Occhi puntati pure sulla tutela e gestione sostenibile<br />

della risorsa idrica. Fondamentale in questo<br />

settore, sviluppare una comprensione integrata<br />

dei sistemi idrici, all’interno dei diversi<br />

contesti sociali ed ambientali; associando un’attività<br />

di sensibilizzazione al corretto utilizzo e riutilizzo<br />

dell’acqua.<br />

Cosa ci aspetta?<br />

Come sempre la kermesse fa da collettore e collante<br />

tra le quattro macro aree che la caratterizzano<br />

e che presidiano tutta la filiera dell’economia<br />

circolare: “dall’ecodesign ed efficienza, al recupero<br />

e valorizzazione ed energia, ai trasporti, alle bonifiche<br />

e riqualificazione di aree contaminate”.<br />

Quindi, Rifiuti e Risorse, Bioeconomia circolare,<br />

Bonifiche e Acqua.<br />

Farà bella mostra la tecnologia che consente<br />

soluzioni innovative nella gestione integrata e<br />

valorizzazione dei materiali, consentendo di aumentare<br />

l’efficienza dei processi di lavorazione;<br />

aprendo così nuove opzioni di recupero e immettendo<br />

sul mercato le materie prime seconde che<br />

rispondono al fabbisogno (sempre crescente) da<br />

parte dell’industria manifatturiera.<br />

Sempre più imprescindibile, l’ecodesign nella fase<br />

di progettazione dell’oggetto, che permette la massima<br />

durata del bene nel tempo.<br />

Ma non mancheranno neanche i nuovi brevetti<br />

e le eccellenze del mercato dei veicoli per l’igiene<br />

urbana e raccolta e smaltimento rifiuti (solidi e<br />

liquidi).<br />

Per il settore bioeconomia circolare, saranno presenti<br />

le aziende che sviluppano biopolimeri, bioplastiche,<br />

i produttori di trasformatori della materia<br />

proveniente da scarto organico, le bioraffinerie e<br />

i produttori di impianti per compostaggio e digestione<br />

anaerobica.<br />

Mentre i temi dell’acqua e dell’utilizzo sostenibile<br />

della risorsa idrica trovano la propria vetrina speciale<br />

in Global Water Expo.<br />

Si tratta della sezione dedicata alla filiera del servizio<br />

idrico integrato e ciclo delle acque, con focus<br />

sul riuso efficiente industriale o irrigato (ovviamente<br />

applicato all’ economia circolare in senso stretto),<br />

con il recupero sostenibile e riuso di energia nello<br />

scenario nazionale ed europeo.<br />

l<br />

Schermate<br />

relative<br />

al webinar<br />

sul riciclo<br />

del biowaste.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

20 ECONOMIA CIRCOLARE NEWS<br />

NEWS<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

21<br />

L’energia del futuro<br />

HBI ha installato nel depuratore di Bolzano<br />

il suo primo modulo industriale per<br />

la valorizzazione dei fanghi di depurazione.<br />

Tanti i benefici che ne conseguono, in primis<br />

acqua pulita e produzione di energia rinnovabile<br />

Eliana Puccio<br />

Ricetta giusta<br />

n Resistente come la<br />

plastica ma fatto con gusci<br />

di noci e uova.<br />

Parliamo dell'idea di Rania<br />

Elkalla, giovane designer<br />

egiziano di materiali, ma<br />

che vive a Berlino. Nel<br />

2010 inizia a fare delle<br />

ricerche per la tesi di<br />

laurea sui gusci d'uovo e di<br />

noce, e biopolimeri di<br />

origine vegetale.<br />

Così inizia a lavorare per la<br />

sua tesi di laurea presso<br />

l’Università tedesca del<br />

Cairo, facendo diverse<br />

ricerche.<br />

Il suo scopo era quello di<br />

dare vita a un materiale<br />

100 per cento sostenibile e<br />

biodegradabile, che non si<br />

decomponesse o si<br />

rompesse rapidamente<br />

durante l’uso.<br />

Ekalla fonda così “Shell<br />

homage”, una start up che<br />

produce materiali che<br />

sostituiscono la plastica.<br />

A Bolzano un impianto<br />

green per<br />

il trattamento<br />

dei fanghi<br />

di depurazione.<br />

La tecnologia<br />

sviluppata<br />

e brevettata da HBI,<br />

è un esempio concreto<br />

di sistema circolare<br />

e sostenibile.<br />

Tra i benefici, acqua<br />

pulita ed energia<br />

rinnovabile.<br />

HBI (Human Bio Innovation), società che<br />

progetta soluzioni industriali innovative<br />

per l’implementazione dell’economia<br />

circolare, ha installato nel depuratore di<br />

Bolzano il suo primo modulo industriale per<br />

la valorizzazione dei fanghi di depurazione.<br />

La tecnologia sviluppata e brevettata da HBI<br />

è un esempio di economia circolare e sostenibile<br />

caratterizzato da due processi innovativi<br />

per il trattamento di residui biodegradabili, altrimenti<br />

destinati a discarica o incenerimento.<br />

Consente di trasformare un comune depuratore<br />

delle acque in una bioraffineria poligenerativa,<br />

generando importanti benefici quali<br />

l'estrazione di acqua pulita, produzione di<br />

energia rinnovabile, recupero di "chemicals",<br />

riduzione degli scarti finali del 90% con un risparmio<br />

economico rilevante, sterilizzazione<br />

dei materiali residui, con completa eliminazione<br />

della carica batterica, virale e dei residui<br />

di farmaci e ormoni.<br />

"La tecnologia HBI® - dichiarano Daniele<br />

Basso e Renato Pavanetto, fondatori di HBI -<br />

è una rivoluzione nel trattamento dei fanghi<br />

di depurazione per i quali l’Unione Europea ha<br />

aperto una serie di procedure di infrazione nei<br />

confronti del nostro Paese, l’ultima delle quali<br />

è del 20<strong>17</strong>. Ogni cittadino “produce” quasi 20<br />

kg di fanghi all’anno e recuperare il “tesoro”<br />

racchiuso in questi fanghi, trasformandoli in<br />

risorsa, è un vantaggio strategico a 360 gradi.<br />

Il nostro sistema ha un’altra importante caratteristica<br />

distintiva che è quella di avere dimensioni<br />

compatte e può essere aggiunto ad<br />

impianti già esistenti sui territori, come la rete<br />

dei depuratori comunali, con estrema facilità,<br />

permettendo loro di diventare a tutti gli effetti<br />

un impianto a rifiuto zero".<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

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Impianto End-of-<strong>Waste</strong><br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

22 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

RICICLO LEGNO<br />

RICICLO LEGNO ECONOMIA CIRCOLARE 23<br />

Economia Circolare<br />

Esempi<br />

di imballaggi<br />

di uso comune<br />

in legno.<br />

Federica Lugaresi<br />

Se Geppetto sapesse...<br />

Il riciclo del legno identifica un esempio virtuoso di economia<br />

circolare che genera vantaggi economici e ambientali.<br />

Nel nostro Paese, col recupero e riuso degli imballaggi<br />

in questo materiale, si supera il target fissato dall’UE<br />

Materia prima bio-economica per eccellenza,<br />

il 97 per cento del legno a<br />

fine vita diventa nuova materia per l’industria<br />

del legno-arredo. Un percorso apparentemente<br />

semplice che, nella realtà, si presenta<br />

invece come un sistema articolato e<br />

complesso, gestito da Rilegno (consorzio ambientale<br />

per il recupero ed il riciclo degli imballaggi<br />

in legno).<br />

Indispensabile<br />

Stiamo parlando di un materiale naturale, so-<br />

stenibile per definizione e riciclabile all’infinito.<br />

Come nota green, aggiungiamo che ha la capacità<br />

di assorbire anidride carbonica (in vita)<br />

e di congelare quella “stoccata” evitandone<br />

l’emissione in atmosfera pari a 1,9 milioni di<br />

tonnellate.<br />

Pallet, imballaggi industriali, ortofrutticoli e per<br />

alimenti costituiscono la maggior parte di tutto<br />

il materiale ligneo riciclato; a cui si aggiungono<br />

638.000 tonnellate provenienti dalla raccolta<br />

urbana differenziata (quindi vecchi mobili, cassette<br />

per la frutta o per vini e liquori).<br />

La filiera gestita da Rilegno è costituita da 1.979<br />

consorziati, 421 piattaforme di raccolta private,<br />

15 impianti di riciclo, 4.549 Comuni convenzionati<br />

e serve una popolazione di 42 milioni di<br />

abitanti.<br />

Nell’anno del Covid<br />

Photo credit Francesco Falciola<br />

Il sistema del Consorzio ha “tenuto botta” anche in piena<br />

emergenza sanitaria. Secondo i dati diffusi da Rilegno, nel<br />

2020 sono state 1.841.000 le tonnellate di legno raccolte ed<br />

avviate a riciclo (nonostante le contrazioni del primo lockdown),<br />

pari a un – 6,4% rispetto al 2019.<br />

La Lombardia si piazza al primo posto con la raccolta di<br />

474.104 tonnellate (26% del totale), seguita dall’Emilia<br />

Romagna con 252.514 t e dal Piemonte con 165.805 t.<br />

“Possiamo dire che la crisi dovuta alla pandemia vissuta in<br />

questi lunghi mesi non ha fermato il riciclo del legno”, ha<br />

dichiarato Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno, “e il nostro<br />

Consorzio ha sempre continuato a operare garantendo<br />

la raccolta e l’avvio al riciclo del legno in tutta Italia. Ora guardiamo<br />

al futuro ancor più convinti che la sostenibilità e la<br />

circolarità siano valori chiave per lo sviluppo e il legno è certamente<br />

la risposta migliore per un’economia che vada di<br />

pari passo con il rispetto dell’ambiente”.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

24 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

RICICLO LEGNO<br />

Nicola Semeraro,<br />

Presidente<br />

di Rilegno.<br />

Raccolta e riciclo<br />

legno operata<br />

da Rilegno<br />

(2015- 2020).<br />

Si noti nel 2020<br />

la flessione<br />

dovuta all’anno<br />

di pandemia.<br />

Si parte da qui<br />

È nelle piattaforme convenzionate col Con -<br />

sorzio (e diffuse su tutto il territorio) che avviene<br />

la raccolta degli imballaggi e il conseguente<br />

processo di riduzione in volume tramite pressatura,<br />

frantumazione e cippatura.<br />

Successivamente il legno viene convogliato nei<br />

centri di raccolta, ubicati per lo più nel nord<br />

Italia, ed è qui che avviene il processo di riciclo<br />

che dà il via a nuova materia e quindi a nuovi<br />

prodotti. Il 97% del materiale legnoso riciclato<br />

sarà la base per creare pannelli truciolari (indispensabili<br />

per l’industria del mobile, complementi<br />

d’arredo e rivestimenti per interni ed<br />

esterni); mentre il resto si trasforma in pannelli<br />

OSB, pallet block, blocchi di legno cemento per<br />

l’edilizia, pasta di legno destinata alle cartiere<br />

e compost.<br />

Due recenti ricerche del Politecnico di Milano condotte nel<br />

2019/2020 testimoniano che il sistema (filiera riciclo + filiera<br />

rigenerazione pallet) genera un impatto economico e occupazionale,<br />

con oltre 10mila posti di lavoro.<br />

Moneta di scambio<br />

Tra mittente e destinatario, spesso il pallet viene<br />

considerato come oggetto di baratto in<br />

quanto “moneta di legno”. Oggi risulta impossibile<br />

fare a meno di questo imballaggio, poiché<br />

si sono modificati i paradigmi della logistica e<br />

conseguenti modus operandi (movimentazione,<br />

stoccaggio e trasporto delle merci).<br />

Una fase importante nella sostenibilità degli<br />

imballaggi, è proprio quella relativa alla rigenerazione<br />

e riutilizzo, in cui ogni singolo imballaggio<br />

viene verificato e riparato con lo scopo<br />

di essere reimmesso nuovamente sul mercato<br />

alfine di essere riutilizzato.<br />

Relativamente ai pallet in legno, la filiera di rigenerazione<br />

ha raggiunto un’importante caratura:<br />

sono 827.000 tonnellate (equivalenti a<br />

oltre 60 milioni di pallet usati) rigenerate e immesse<br />

al consumo.<br />

Un sistema di recupero, che in Italia ha consentito<br />

di raggiungere una percentuale del<br />

64,68% nel riciclo degli imballaggi in legno. Ed<br />

un numero che supera abbondantemente il<br />

target fissato dall’Unione Europea al 30% entro<br />

il 2030.<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

26 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

DESIGN E RECYCLING<br />

DESIGN E RECYCLING ECONOMIA CIRCOLARE 27<br />

Economia Circolare<br />

Eliana Puccio<br />

Due preposizioni green<br />

Il progetto PolyCE promuove l’utilizzo di plastica riciclata<br />

nelle nuove Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.<br />

Le innovazioni proposte ridisegneranno il paradigma<br />

di recupero dei RAEE per produrre plastiche sostenibili<br />

Un mondo senza plastica è impensabile<br />

oggigiorno, e per la maggior parte di<br />

noi, è diventata parte della vita quotidiana.<br />

Nell'arco di circa settant'anni, la produzione<br />

di plastica è passata da 1,5 milioni di<br />

tonnellate nel 1950 a 368 milioni di tonnellate<br />

nel 2019. Ad oggi in Europa, l'industria delle<br />

materie plastiche ha un fatturato annuo di oltre<br />

360 miliardi di euro e il settore impiega più<br />

di 1,6 milioni di persone.<br />

Nella realizzazione del design di un prodotto,<br />

l'80% dell'impatto ambientale viene determinato<br />

in fase di progettazione.<br />

Il progetto PolyCE, eseguito tra il 20<strong>17</strong> e il 2020<br />

(e finanziato dal Programma Horizon 2020),<br />

si pone l’obiettivo di promuovere l’utilizzo di<br />

plastica riciclata nelle nuove Apparecchiature<br />

Elettriche ed Elettroniche. Le innovazioni proposte<br />

ridisegneranno l’intero sistema di riciclaggio<br />

e di recupero dei RAEE al fine di produrre<br />

plastiche post consumo sostenibili, sia<br />

dal punto di vista ambientale che economico,<br />

e di elevata qualità.<br />

Esistono due approcci di design - complementari<br />

tra loro - che mirano a migliorare la circolarità<br />

di prodotti e materiali.<br />

Design for recycling mostra come, già durante<br />

le fasi di sviluppo del prodotto, sia necessario<br />

tenere conto del fine vita dello stesso così da<br />

poter adottare delle strategie che facilitino il<br />

corretto riciclo dei materiali in esso contenuti,<br />

o il riutilizzo dell’apparecchiatura.<br />

Il Design from recycling, studia invece come<br />

introdurre plastiche riciclate all’interno delle<br />

nuove apparecchiature, ottenendo prodotti finiti<br />

di ottima qualità, minimizzando i rischi di<br />

insuccesso.<br />

Consiglio del 4 luglio 2012 sui Rifiuti di Apparec -<br />

chiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) sono:<br />

apparecchiature per lo scambio di temperatura;<br />

schermi e monitor, attrezzatura per illuminazione,<br />

grandi elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi),<br />

piccoli elettrodomestici, attrezzature informatiche<br />

per le telecomunicazioni (computer,<br />

stampanti). Come dicevamo prima, esistono due<br />

principali approcci progettuali. Vediamo nello<br />

specifico in cosa consistono.<br />

Nella<br />

realizzazione<br />

del design<br />

di un prodotto,<br />

l'80 per cento<br />

dell'impatto<br />

ambientale viene<br />

calcolato in fase<br />

di progettazione.<br />

Sei categorie<br />

Il flusso di rifiuti derivanti dalle apparecchiature<br />

elettriche ed elettroniche è stato suddiviso<br />

dall'UE in sei categorie.<br />

Il trattamento dei rifiuti in ciascuna categoria<br />

richiede passaggi diversi, e le sei classi aiutano<br />

ad organizzare i flussi e i processi di riciclaggio.<br />

Di conseguenza, l'immissione dei rifiuti destinati<br />

al recupero, è chiaramente organizzata sulla<br />

base di quanto sopra. Il vantaggio è che la lavorazione<br />

diventa più semplice e i flussi di rifiuti<br />

raggruppati contengono una varietà minore in<br />

termini di tipologia di materiale. Le categorie di<br />

rifiuti così come definite dalla Direttiva 2012 -<br />

2019/UE del Parlamento Eu ropeo e del<br />

“For” o “From”<br />

Per fare una scelta tra "per o da" è necessario<br />

conoscere il contesto in cui i due devono essere<br />

considerati. Se osserviamo l'intero ciclo di vita<br />

di un prodotto, possiamo distinguervi due<br />

"mondi": il "mondo" relativo allo sviluppo del<br />

prodotto che punta sull'ideazione, lo sviluppo<br />

e la produzione dello stesso. Qui designer (ingegneri,<br />

stampatori, produttori e consumatori)<br />

collaborano per creare elaborati di valore. E<br />

poi il “mondo” del recupero dei materiali, che<br />

si concentra sul fine vita del prodotto e prevede<br />

la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti. In questo<br />

caso, comuni, raccoglitori e trasformatori di<br />

rifiuti creano valore dai rifiuti. La scelta di una<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

28 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

DESIGN E RECYCLING<br />

La tua flotta<br />

è quasi pronta.<br />

Prima di passare<br />

alla fase<br />

di sviluppo<br />

di un prodotto<br />

è bene valutare<br />

come questo<br />

possa entrare<br />

al meglio nel<br />

flusso di<br />

riciclaggio.<br />

fase di progettazione basata sui principi "per"<br />

o "da" dipende da ciò che si desidera ottenere.<br />

Tuttavia in entrambi gli approcci verrà considerato<br />

il prodotto sulla base di due livelli. Il primo<br />

riguarda l'insieme complessivo che racchiude<br />

funzionalità ed estetica del prodotto; il<br />

secondo interessa le singole parti che svolgono<br />

una specifica sottofunzione, e sono realizzate<br />

con un determinato materiale .<br />

Sarà importante focalizzarsi sulle tecniche<br />

utilizzate per costruire il prodotto, e su come<br />

queste si relazionino con le soluzioni circolari.<br />

Un progetto di Design for Recycling si concentra<br />

sulla progettazione e crea un'architettura<br />

di prodotto che faciliti il riciclaggio ottimale in<br />

un secondo momento.<br />

Prima di avviare le consuete attività di sviluppo,<br />

è bene valutare come il prodotto possa entrare<br />

al meglio nel flusso di riciclaggio. Per fare in<br />

modo che ciò accada, tutte le parti utilizzate<br />

devono essere progettate per una facile separazione,<br />

evitando fissaggi di colla e l'uso di materiali<br />

tossici. Una volta comprese le esigenze,<br />

e si passa allo sviluppo dell'architettura, è possibile<br />

scegliere di incorporare plastica riciclata<br />

in alcune parti. Una decisione che dipende da<br />

una serie di fattori quali: sostenibilità, budget<br />

disponibile e opportunità di incorporare le attività<br />

(e il tempo) necessarie per trovare materiali<br />

appropriati. Un progetto Design from<br />

Recycling si concentra spesso sulla (ri)progettazione<br />

di parti di un prodotto adatte all'utilizzo<br />

di plastica riciclata.<br />

Per semplificare le cose si potrebbe iniziare cambiando<br />

i materiali di un prodotto esistente, e sostituendone<br />

alcune parti con plastica riciclata.<br />

E’chiamato metodo Drop-in e intende creare applicazioni<br />

pratiche, senza ricorrere a grandi investimenti<br />

per sviluppo e attrezzatura. L'altra opzione<br />

è progettare da zero un prodotto completamente<br />

nuovo utilizzando la maggior quantità possibile di<br />

plastica riciclata.<br />

l<br />

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30 ECONOMIA CIRCOLARE NUOVI MATERIALI<br />

NUOVI MATERIALI<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

31<br />

CircolarMente<br />

Un nuovo appuntamento con la Rubrica CircolarMente!<br />

Uno spazio dedicato ai materiali circolari, risorse<br />

materiche molto spesso frutto di processi<br />

di riciclo e valorizzazione di scarti e/o rifiuti.<br />

Su questo numero parliamo di mare…<br />

Marco Capellini<br />

matrec.com<br />

Attraverso un importante impegno da<br />

parte delle aziende in Ricerca & Svi -<br />

luppo, con il supporto di innovazione<br />

tecnologica, l’attuazione dei principi di economia<br />

circolare e l’applicazione dei concetti<br />

di eco design, è stato possibile ampliare il<br />

portafoglio di soluzioni materiche circolari<br />

a disposizione delle aziende manifatturiere.<br />

L’impiego di input sostenibili nella realizzazione<br />

di prodotti o progetti rappresenta il<br />

primo pilastro dell’economia circolare, le<br />

fondamenta su cui costruire la propria road<br />

map per tendere verso uno sviluppo sostenibile.<br />

Ma anche la progettazione e il design svolgeranno<br />

un ruolo importantissimo per agevolare<br />

il recupero delle risorse impiegate,<br />

affinché esse possano continuare a “vivere”<br />

al termine della vita utile dei prodotti di cui<br />

fanno parte.<br />

Facciamo splash<br />

Il tema chiave di questa seconda puntata, riguarda<br />

il mare e tutte le risorse materiche che<br />

ne derivano. Esiste sul mercato un’ampia offerta<br />

di materiali circolari, che hanno come<br />

ingrediente principale risorse prelevate dagli<br />

ambienti marini per la salvaguardia dell’ecosistema.<br />

Risorse che si contraddistinguono per origine<br />

da fonte rinnovabile che, seppur crescendo in<br />

natura, possono influire in modo negativo sull’habitat<br />

circostante (come ad esempio le alghe<br />

infestanti nelle aree marine soggette ad elevato<br />

rischio di fioriture algali).<br />

In tal senso, la Posidonia Oceanica o le alghe<br />

rappresentano un’importante risorsa utilizzabile<br />

come materia prima per diverse tipologie<br />

di applicazioni in molti settori merceologici.<br />

Anche la stessa pelle di pesce, scarto del comparto<br />

ittico - proveniente principalmente dall’industria<br />

alimentare - viene impiegata come<br />

preziosa alternativa alle pelli più comunemente<br />

utilizzate. Purtroppo tra le risorse che vengono<br />

recuperate dal mare per la sua tutela, sono<br />

presenti anche rifiuti dell’uomo, in gran parte<br />

plastici, motivo di gravi problemi di inquinamento<br />

per l’ambiente marino. Ma la raccolta<br />

di plastica negli oceani ed il successivo riciclo<br />

e reimpiego, rappresenta una delle nuove sfide<br />

degli anni più recenti.<br />

In quest’ottica alcune imprese, attraverso un<br />

approccio di circular design e di impiego di materiali<br />

con contenuto di riciclato (promosso<br />

sempre di più anche dalle Istituzioni), hanno<br />

dimostrato come la plastica oceanica possa offrire<br />

molte opportunità.<br />

Di seguito, una selezione di materiali rappresentativi<br />

della tematica che fanno parte<br />

di Matrec Lab, laboratorio di ricerca internazionale<br />

avviato nel 2002 e che raccoglie<br />

materiali circolari e innovativi provenienti da<br />

tutto il mondo.<br />

l<br />

Il copyright di tutte<br />

le immagini appartiene<br />

alle aziende menzionate.<br />

PELLE DI PESCE:<br />

Materiale in pelle di<br />

pesce dell’Adriatico<br />

centro-meridionale,<br />

tra cui spigola, orata<br />

e sogliola, ottenuto<br />

dalla lavorazione<br />

dagli scarti<br />

dell’industria ittica. È il frutto di una precedente<br />

sperimentazione condotta dall’azienda, che ha<br />

portato ad individuare le specie alieutiche<br />

dell’Adriatico più idonee per essere conciate. Lo<br />

scopo primario era quello di sviluppare un prodotto<br />

vendibile sul mercato, in sostituzione alla pelle<br />

bovina per realizzare calzature, abbigliamento,<br />

oggettistica bigiotteria ed arredo. Le prime<br />

sperimentazioni, che hanno visto il coinvolgimento di<br />

aziende manifatturiere marchigiane del settore<br />

moda, hanno fornito riscontri positivi all’impiego<br />

delle diverse pelli. (blumarineservice.it)<br />

SHIRO ALGA CARTA:<br />

Carta nata negli anni<br />

’90 al fine di trovare un<br />

nuovo impiego alle<br />

alghe che, proliferando<br />

in maniera abnorme,<br />

affliggevano il fragile<br />

ecosistema della<br />

Laguna di Venezia.<br />

Ancora oggi, lo stesso<br />

metodoproduttivo<br />

brevettato, viene<br />

utilizzato per realizzare<br />

una carta con il<br />

recupero delle alghe in<br />

eccesso - provenienti<br />

da ambienti lagunari a<br />

rischio di diverse parti<br />

del mondo -<br />

combinandole con fibre<br />

di cellulosa<br />

certificata. La carta<br />

che si compone<br />

di materiali al<br />

100% da fonte<br />

rinnovabile, viene<br />

principalmente<br />

impiegata per prodotti<br />

di cartoleria.<br />

(favini.com)<br />

METIS SEAGRASS: Materiale realizzato<br />

con foglie essiccate di Posidonia<br />

Oceanica, unite tra loro con un legante<br />

biologico privo di formaldeide o VOC, ed<br />

accoppiate ad un pannello laminato ad<br />

alta pressione HPL. Trova impiego nella<br />

realizzazione di rivestimenti murali o<br />

come impiallacciatura per mobili. Una<br />

soluzione innovativa che permette di<br />

valorizzare la posidonia spiaggiata con<br />

applicazioni nel mondo dell’architettura<br />

e del design. (kokoboard.com)<br />

ECONYL ® : Granuli e Filati<br />

composti al 100% in nylon<br />

riciclato pre e postconsumo.<br />

I rifiuti<br />

pre-consumo<br />

comprendono scarti di<br />

produzione e componenti<br />

plastici industriali, mentre<br />

quelli post-consumo<br />

provengono dal recupero<br />

delle reti da pesca.<br />

Realizzato attraverso un<br />

processo di<br />

depolimerizzazione, viene<br />

utilizzato principalmente<br />

per la realizzazione di<br />

abbigliamento sportivo e<br />

moquette.<br />

Ad oggi Econyl - grazie<br />

alla sua versatilità e<br />

valenza ambientale - è un<br />

materiale impiegato per<br />

molteplici applicazioni e<br />

soluzioni innovative da<br />

molte aziende del settore<br />

moda e design (e non<br />

solo).(econyl.com)<br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

32 ENERGIA Soluzioni<br />

CASCAMI ENERGETICI<br />

CASCAMI ENERGETICI ENERGIA<br />

33<br />

Economia Circolare<br />

Espansore semi<br />

ermetico a doppia<br />

vite.<br />

Rendering 3D<br />

del complesso<br />

turbina.<br />

Energia elettrica dalla<br />

laminazione del vapore<br />

Piermatteo Cai<br />

Fabio Peano<br />

Inizia con questo numero<br />

la collaborazione alla<br />

nostra rivista di<br />

Piermatteo Cai, uno dei<br />

maggiori esperti in Italia<br />

di recupero<br />

dell'energia termica da<br />

processi industriali. Le<br />

sue competenze e quelle<br />

dei suoi collaboratori<br />

sono alla base di diversi<br />

dei più interessanti<br />

esempi di recupero<br />

termico in Italia e non<br />

solo. In questo primo<br />

contributo non ci parlerà<br />

però di applicazioni ma di<br />

una classe di<br />

tecnologie, quella degli<br />

espansori, per il recupero<br />

dell'energia dal<br />

ciclo del vapore e la sua<br />

conversione in energia<br />

meccanica (e quindi<br />

elettrica). Un ambito poco<br />

noto che siamo<br />

soddisfatti di portare alla<br />

conoscenza dei nostri<br />

lettori. Buona lettura. MC<br />

Sfruttare la capacità del vapore di generare elettricità<br />

non è certo una novità; farlo però, utilizzando il vapore saturo<br />

destinato ad altri usi di processo lo è, e rappresenta una valida<br />

opzione di efficientamento energetico per un sito produttivo<br />

del vapore a media pressione<br />

(tra 10-12 e 40-60 bar) e bassa pressione<br />

(< 10-12 bar) come fluido ter-<br />

L’utilizzo<br />

movettore, motore o di processo è infatti<br />

estremamente diffuso all’interno della maggior<br />

parte dei processi produttivi industriali.<br />

Si spazia dal settore termoelettrico e dell’industria<br />

di trasformazione e manifatturiera<br />

pesante (ad esempio petrolchimica, siderurgica,<br />

metallurgica e del cemento), all’industria<br />

chimica, petrolchimica e farmaceutica,<br />

alla manifattura di media dimensione (ad es.<br />

produzione carta e imballaggi, pneumatici,<br />

ceramica), sino al settore alimentare (quale il<br />

lattiero-caseario, conserviero, etc.) e manufatturiero<br />

di piccole dimensioni (lavanderie<br />

e tintorie).<br />

In generale, negli stabilimenti di grandi dimensioni<br />

e caratterizzati da fabbisogni di va-<br />

pore elevati, si tende ad evitare l’utilizzo di reti<br />

principali di distribuzione del vapore a bassa<br />

pressione a favore di reti a media pressione,<br />

per ragioni di efficacia ed economicità del trasporto.<br />

L’utilizzo del vapore ad alta pressione<br />

(> 40-60 bar) è invece quasi sempre limitato<br />

alla produzione di energia elettrica e forza motrice<br />

all’interno delle centrali termoelettriche<br />

di stabilimento.<br />

Controllo di pressione:<br />

laminazione vs espansione<br />

A prescindere dalle configurazioni di produzione<br />

e distribuzione del vapore, nella quasi<br />

totalità delle applicazioni, la gestione fine della<br />

portata di vapore a bassa pressione destinata<br />

alle sottoreti finali, ad esempio all’interno di<br />

un singolo reparto o unità produttiva, o alle<br />

singole utenze, siano esse di processo o di ri-<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

scaldamento, viene effettuata utilizzando stazioni<br />

di riduzione della pressione composte<br />

da una o più valvole di regolazione, di tipo autoregolante,<br />

oppure dotate di posizionatore<br />

automatico e pilotate da un apposito regolatore<br />

di pressione, locale o centralizzato.<br />

Dal punto di vista tecnologico, la tecnica della<br />

laminazione è fortemente consolidata e costituisce<br />

lo standard industriale per la gestione<br />

del flusso di vapore diretto alle utenze grazie<br />

alla sua estrema semplicità ed efficacia nell’operare<br />

la riduzione di pressione richiesta<br />

seguendo in tempo reale le variazioni di carico<br />

delle utenze a valle della valvola.<br />

Dal punto di vista energetico, invece, la riduzione<br />

di pressione tramite laminazione presenta<br />

lo svantaggio di operare una trasformazione<br />

dinamica irreversibile, caratterizzata da<br />

una completa degradazione della “qualità” del<br />

contenuto entalpico del vapore, intesa come<br />

capacità dello stesso di compiere lavoro meccanico,<br />

ovvero dal mancato sfruttamento del<br />

contenuto exergetico disponibile. In presenza<br />

di un salto di pressione apprezzabile, è in generale<br />

possibile operare la riduzione di pressione<br />

all’interno di un’opportuna macchina<br />

rotativa, quale ad esempio una turbina a contropressione,<br />

producendo del lavoro utile per<br />

azionamento meccanico o per la produzione<br />

di energia elettrica.<br />

L’utilizzo delle turbine a contropressione, capaci<br />

di sfruttare il salto di pressione per la produzione<br />

di lavoro utile, è comune e consolidato<br />

quasi esclusivamente nei grandi impianti di<br />

produzione e distribuzione di vapore a servizio<br />

di processi produttivi caratterizzati dalla presenza<br />

continuativa di elevate portate di vapore<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

a media pressione, tipicamente surriscaldato.<br />

La situazione tipica è quella delle grandi centrali<br />

termiche o termoelettriche a servizio di stabilimenti<br />

petrolchimici e chimici, ma anche di<br />

cartiere o impianti di desalinizzazione, nelle<br />

quali sono presenti reti di distribuzione di vapore<br />

surriscaldato a media pressione (spesso proveniente<br />

a sua volta da turbine ad alta pressione)<br />

destinato ai processi e reti di vapore a bassa<br />

pressione destinato ai servizi generali (esempio,<br />

autoconsumi di centrale o riscaldamento<br />

Più in generale, quando si considerano stabilimenti<br />

industriali di dimensioni più ridotte e<br />

processi industriali meno energivori, nei quali<br />

l’impiego del vapore a bassa pressione è spesso<br />

caratterizzato da basse portate di vapore<br />

saturo, non sempre di titolo elevato, l’utilizzo<br />

delle turbine a contropressione diventa estremamente<br />

raro e la soluzione standard rimane<br />

quella della laminazione. Ciò può essere attribuito<br />

ai seguenti fattori principali:<br />

• criticità tecniche associate all’utilizzo delle<br />

turbine in presenza di vapore bagnato;<br />

• scarsa disponibilità sul mercato di turbine a<br />

contropressione di piccola taglia (< 500 kW)


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

34 ENERGIA<br />

CASCAMI ENERGETICI<br />

Espansore a vite<br />

per vapore saturo.<br />

ed in grado di operare con vapore saturo ed elevato<br />

costo delle stesse in relazione alla capacità<br />

produttiva, con conseguente limitata redditività<br />

dei progetti di efficientamento energetico basati<br />

su questa soluzione tecnologica;<br />

• scarsa sensibilità verso l’ottimizzazione<br />

dell’efficienza energetica in realtà produttive<br />

fortemente orientate verso gli aspetti più specifici<br />

della produzione, nelle quali il vapore è<br />

considerato unicamente come un mezzo a<br />

servizio della produzione (l’importante è che<br />

non manchi!);<br />

• elevata complessità della soluzione tecnica<br />

rispetto al semplice utilizzo della valvola di regolazione,<br />

soprattutto in caso di applicazioni<br />

di retrofit che prevedono l’aggiunta della turbina<br />

in parallelo alla valvola;<br />

• elevata complessità delle attività manutentive<br />

rispetto al semplice utilizzo della valvola<br />

di regolazione.<br />

Espansori a doppia vite per vapore saturo<br />

a bassa pressione<br />

Una soluzione tecnica più specifica, appositamente<br />

progettata per lo sfruttamento dell’espansione<br />

del vapore saturo a pressioni medio-basse,<br />

è costituita dagli espansori a doppia<br />

vite o screw expander. Questa tipologia di macchina,<br />

operante a basso numero di giri e caratterizzata<br />

da modeste estensioni radiali, consente<br />

di utilizzare vapore saturo anche umido<br />

(condizione frequente negli stabilimenti in cui<br />

si utilizzano generatori di vapor saturo a media<br />

pressione), senza incorrere nei rischi di danneggiamento<br />

tipici delle turbine in contropressione.<br />

Rispetto a queste ultime, è inoltre caratterizzato<br />

da una minore complessità tecnologica<br />

e manutentiva, nonché da un maggior<br />

rendimento isoentropico e da un’elevata capacità<br />

di modulazione del carico.<br />

Questo tipo di tecnologia, originariamente sviluppata<br />

per applicazioni nell’ambito dei recuperi<br />

termici a bassa temperatura, della generazione<br />

geotermica, da biomassa e del solare termodinamico,<br />

si rivela particolarmente idonea per<br />

l’utilizzo in parallelo a valvole di regolazione esistenti<br />

in applicazioni per il miglioramento dell’efficienza<br />

energetica complessiva.<br />

In sintesi<br />

L’utilizzo di turbine a contropressione per vapor<br />

saturo secco, o di espansori a doppia vite per<br />

vapor saturo, in parallelo a valvole di regolazione<br />

esistenti a servizio di sottoreti o singole utenze<br />

di vapore a bassa pressione in impianti industriali<br />

costituisce un’opportunità per il miglioramento<br />

dell’efficienza energetica nell’industria<br />

sino ad oggi largamente sottoutilizzata.<br />

Si ritiene che la crescente sensibilità degli<br />

operatori industriali verso la necessità di raggiungere<br />

gli obiettivi di sostenibilità energetica<br />

ed ambientale possa nel breve e medio termine<br />

contribuire a favorire l’impiego sempre<br />

più diffuso di queste tecnologie per la valorizzazione<br />

dei bassi salti di pressione del vapore<br />

negli usi finali. In particolare, si ritiene che gli<br />

espansori a doppia vite di piccola taglia costituiscano<br />

la tecnologia ideale per lo sfruttamento<br />

delle portate di vapore variabili e di<br />

modesta entità (1 – 10 t/h) tipicamente disponibili<br />

negli stabilimenti di piccole e medie dimensioni.<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

36<br />

ENERGIA<br />

NEWS<br />

MOVIMENTATORI INDUSTRIALI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

37<br />

Un carburante sostenibile<br />

Irene Boschi<br />

Il porto di Anversa ha fornito il rimorchiatore per l'iniziativa<br />

"methatoug". Fa parte del progetto Fastwater finanziato<br />

dall'Unione Europea, con lo scopo di dimostrare l’efficienza<br />

del metanolo come combustibile marino sostenibile<br />

Peso operativo lama+stab 22,10 t<br />

Motore Volvo<br />

D6J Stage V<br />

Potenza netta<br />

129 kW<br />

Per poter salvaguardare l’intero ambiente<br />

marino è necessario puntare su carburanti<br />

sostenibili. Il porto di Anversa ha<br />

messo a disposizione un rimorchiatore per<br />

l'iniziativa "methatoug", che fa parte del progetto<br />

Fastwater finanziato dall'Unione Eu -<br />

ropea. L’obiettivo è dimostrare le funzionalità<br />

del metanolo come combustibile marino sostenibile.<br />

Questo carburante rappresenta un<br />

passo fondamentale nella transizione del porto<br />

di Anversa per diventare un porto sostenibile<br />

e a zero emissioni di CO 2 . “Methaotug - commenta<br />

Jacques Vandermeiren, CEO del porto<br />

di Anversa - è un importante passo nella transizione<br />

verso un porto sostenibile, che ci ha<br />

consentito di superare una serie di sfide tec-<br />

niche e normative. Grazie a progetti come questo,<br />

speriamo di essere un esempio e una fonte<br />

di ispirazione per altri porti". Oltre al porto<br />

di Anversa, altre realtà hanno preso parte al<br />

progetto quali la società di ingegneria belga,<br />

Multi, ha effettuato lo studio di fattibilità per il<br />

progetto. Il costruttore navale svedese Scan -<br />

dinaos ha progettato le modifiche della nave,<br />

ABC (Anglo Belgian Corporation), la società<br />

tedesca Heinzmann sta adattando gli iniettori.<br />

Anversa entro il 2025 mira a diventare un vero<br />

e proprio porto multicarburante. Il methatoug<br />

dovrebbe essere operativo all'inizio del 2022.<br />

Un altro progetto degno di attenzione in tema<br />

di carburante ecologico che coinvolge anche<br />

Eni è "Haru Oni", è in cantiere nella Patagonia<br />

Cilena, nella provincia di Magal lanes. Nel 2022<br />

in Cile entrerà in funzione il primo impianto<br />

industriale su vasta scala per la produzione di<br />

e-benzina.<br />

L'obiettivo è di produrre il metanolo partendo<br />

da acqua e CO 2 utilizzando l'energia eolica o<br />

fotovoltaica in eccesso.<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

È perfetto per l’Italia<br />

di Matthieu Colombo<br />

Tutta la potenza e le qualità dell’apprezzato<br />

EW240E MH, in un formato altrettanto<br />

robusto ma più raccolto. È questo,<br />

in estrema sintesi il nuovo Volvo EW200E<br />

MH perfezionato nello stabilimento tedesco<br />

Volvo CE di Konz per allargare la gamma di<br />

soluzioni per la filiera del waste e del riciclaggio.<br />

Tecnicamente queste macchine non hanno<br />

nulla a che vedere con quelli che erano gli<br />

escavatori gommati Volvo allestiti per applicazioni<br />

recycling, ma sono dei veri e propri<br />

movimentatori progettati ad hoc per questo<br />

tipo di applicazioni.<br />

L’offerta di oggi contempla due versioni con<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Con l’EW200E MH, Volvo CE allarga l’offerta di movimentatori<br />

a sei versioni sviluppate espressamente per il material handling.<br />

Se l’EW240E MH è adatto anche per impieghi gravosi, il nuovo<br />

200, di pari potenza, è dedicato al verde e ai rifiuti urbani<br />

avambraccio dritto perfezionato per lavorare<br />

con pinze selezionatrici e quattro versioni con<br />

avambracci a collo d’oca per montare polipi<br />

per la movimentazione di materiali. Ma la<br />

specificità dei Volvo material handler va ben<br />

oltre i bracci. Tutto è sviluppato ad hoc: la torretta,<br />

la ralla di rotazione, la struttura elevabile<br />

per la cabina, i carri con relative soluzioni di<br />

stabilizzazione, l’integrale termodinamica con<br />

ventole idrostatiche che permettono di pulire<br />

gli scambiatori invertendo il flusso d’aria.<br />

L’EW200E MH è per applicazioni light<br />

Smistamento, carico/scarico camion e con-


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

38 RIFIUTI SOLIDI MOVIMENTATORI INDUSTRIALI Soluzioni<br />

MOVIMENTATORI INDUSTRIALI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

39<br />

La cabina elevabile<br />

dell’EW200E MH<br />

porta lo sguardo<br />

dell’operatore<br />

a cinque metri<br />

d’altezza: più comfort<br />

di lavoro e sicurezza.<br />

rata da 2.540 a 2.750 mm per ottenere prestazioni<br />

superiori anche quando si lavora su<br />

gomma. In questo caso, con la rotazione della<br />

torretta, si attiva il blocco automatico dell’assale<br />

anteriore oscillante, bloccabile anche<br />

manualmente.<br />

tainer, alimentazione di impianti, macchina<br />

versatile che fa della mobilità sul piazzale uno<br />

dei suoi punti di forza. Sono queste le caratteristiche<br />

del nuovo 200 che può lavorare sia<br />

su gomma, sia stabilizzato con lama e 2 stabilizzatori<br />

al posteriore oppure configurato<br />

con 4 stabilizzatori. Detto in altri termini,<br />

l’EW200E Material Handler è nato per dare il<br />

meglio all’interno di centri di riciclaggio rifiuti,<br />

anche di certe dimensioni.<br />

La sua forza è l’equilibrio tra produttività, velocità<br />

di spostamento, di stabilizzazione e affidabilità.<br />

Per incrementare longevità delle<br />

strutture e il comfort anche durante la traslazione,<br />

l’EW200E MH ha di serie il Boom<br />

Dampening System per lo smorzamento<br />

idraulico attivo sui cilindri di sollevamento<br />

del braccio. A motore acceso il BDS è sempre<br />

attivo e funziona anche quando si richiama<br />

la funzione flottante del braccio, che permette<br />

di sfruttare sia il peso dell’attrezzatura, sia<br />

quello del braccio stesso per aggredire il cu-<br />

mulo di materiale da movimentare. Meno<br />

consumo, più produttività.<br />

Tanta stabilità, anche su gomma<br />

Per garantire la massima potenzialità operativa<br />

a 360 gradi, l’EW200E MH è disponibile<br />

nella configurazione a quattro stabilizzatori.<br />

In alternativa, è possibile avere due stabilizzatori<br />

al posteriore e una lama all’anteriore,<br />

utile per mantenere il piazzale pulito. Inoltre,<br />

sono disponibili assali di larghezza maggio-<br />

Visibilità uguale sicurezza<br />

La cabina dell’EW200E MH si eleva idraulicamente<br />

tramite un meccanismo a cinematica<br />

radiale. Questo permette di portare lo sguardo<br />

dell’operatore a cinque metri d’altezza rispetto<br />

al piazzale (foto in grande). Il tutto avviene<br />

in pochi istanti sia con macchina stabilizzata,<br />

sia con macchina su gomma. Basta che l’operatore<br />

abbia la cintura allacciata. In caso di<br />

anomalie alla cabina elevabile, i colleghi sul<br />

piazzale possono riportare a terra dolcemente<br />

l’operatore della macchina, grazie a un pulsante<br />

d’emergenza.<br />

L’altezza variabile della cabina permette di<br />

trovare sempre la giusta posizione per vedere<br />

quello che si movimenta in totale sicurezza.<br />

In caso di impianti<br />

con uomini a terra,<br />

il sistema Volvo Smart<br />

View incrementa<br />

la sicurezza passiva<br />

grazie alla<br />

visualizzazione<br />

a volo d’uccello<br />

(quattro telecamere).<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

40 RIFIUTI SOLIDI MOVIMENTATORI INDUSTRIALI Soluzioni<br />

NEWS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

41<br />

Di carta, è meglio<br />

GRAPPLE La gamma di macchine con avambiaccio a collo d’oca<br />

per montare polipi da movimentazione inizia con il modello EW200E MH G9<br />

protagonista del nostro Walkaround. La versione G10 monta un braccio<br />

1.000 mm più lungo. Poi si passa al noto EW240E MH G11 che viene ora<br />

affiancato dalla versione G12 con braccio base più lungo di 1.000 mm.<br />

Gli sbracci massimi variano da 10 a 12 m.<br />

PINZA Su entrambi i modelli è possibile<br />

scegliere l’avambraccio dritto per montare<br />

un selezionatore. In questo l’allestimento<br />

è sempre realizzato su braccio base standard<br />

dando vita alle versioni S9 e S11 da oltre 9 m<br />

e oltre 11 m di sbraccio orizzontale massimo.<br />

n Bottiglie di carta compostabili al 100<br />

per cento. L'idea arriva dalla startup<br />

indiana Kagzi Bottles, e precisamente<br />

dalla Ceo pecialista in elettronica<br />

Samiksha Ganeriwal. Samiksha ha<br />

architettato un'alternativa sostenibile ed<br />

economica ai flaconi e contenitori di<br />

plastica monouso utilizzati per shampoo,<br />

creme, detersivi. Le bottiglie sono<br />

realizzate con carta di recupero<br />

trasformata in polpa. Il composto viene<br />

modellato in due metà, per poi essere<br />

rivestito con una soluzione<br />

impermeabilizzante a base vegetale e<br />

incollate insieme utilizzando la pressa a<br />

caldo. Il prodotto non è ancora in<br />

commercio ma promette già bene sia in<br />

tema di sostenibilità sia di costi, rispetto<br />

al corrispondente in plastica.“Quando<br />

abbiamo controllato le bottiglie di<br />

shampoo utilizzate da alcune aziende in<br />

India, queste costavano 26-30 rupie<br />

indiane (0,30 euro). Le nostre bottiglie<br />

costano19-22 rupie indiane (0,25 euro)”.<br />

VOLVO EC200E MH VS EC240E MH<br />

• Peso operativo dichiarato 19,9-24,6 t 20,6-25,8 t<br />

• Motore Volvo (Stage V) D6J da 129 kW D6J da 129 kW<br />

• Cilindrata (cilindri) 5,7 (6) 5,7 (6)<br />

• Portata idraulica massima 300 litri/min 375 litri/min<br />

• Sbraccio massimo Fino a 10 m Fino a 12 m<br />

• Cap. sollev.max sbr. (0h)* 3.600 kg (G9) 3.800 kg (G11)<br />

• Cap. sollev.max sbr. (0h)* 3.500 kg (S9) 3.800 kg (S11)<br />

giri/min. Motore e taratura sono esattamente<br />

quelli dell’EW240E MH e anche l’impianto<br />

idraulico è realizzato secondo lo stesso schema<br />

con tradizionale distributore LS a centro<br />

chiuso e spole compensate in pressione e<br />

maxi pompa a portata variabile con flusso gestita<br />

elettronicamente per azionare traslazione,<br />

braccio e linee ausiliarie.<br />

The reliable brand!<br />

Alla lunga questa cinematica fa davvero la differenza,<br />

così come il climatizzatore automatico<br />

esaltato nell’efficacia dall’ambiente pressurizzato<br />

che permette, tra l’altro, di ottenere<br />

una pressione acustica in cabina di soli 65<br />

dB(A), un valore record per una macchina<br />

operatrice. Nel complesso sui movimentatori<br />

Volvo ci si sente davvero in prima classe.<br />

Chi fa da sé fa per… sei (cilindri)<br />

Sotto al cofano motore gira un motore sei cilindri<br />

turbo Stage V, firmato Volvo, da 129 kW<br />

a 1.800 giri/min, che punta tutto sull’efficienza,<br />

forte di una coppia massima notevole. Stiamo<br />

parlando di 850 Nm disponibili già a 1.350<br />

Sicurezza e monitoraggio<br />

Tra gli equipaggiamenti a richiesta, c’è la possibilità<br />

di implementare il sistema di con telecamera<br />

posteriore e telecamera laterale<br />

destra (di serie) ai livelli Volvo Smart View per<br />

la visualizzazione a volo d’uccello della macchina<br />

grazie a un software che elabora le immagini<br />

riprese da quattro telecamere.<br />

Di serie, invece, il sistema Volvo di localizzazione<br />

gps e trasmissione dati gprs Caretrack<br />

che permette di monitorare da remoto una<br />

macchina o un’intera flotta. La centralina è<br />

protetta in cabina, alle spalle dell’operatore,<br />

mentre l’antenna è montata sulla griglia di<br />

sicurezza superiore.<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

AFFIDABILITÀ GARANTITA<br />

PRODUZIONE DI CDR E CSS CON I TRITURATORI PRIMARI E SECONDARI DELLA LINEA UNTHA XR<br />

» Massima flessibilità per materiali e pezzatura<br />

» Motorizzazioni a ridotto consumo energetico<br />

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azionamento elettrico<br />

» Alta produttività anche in un solo passaggio<br />

» Facile accessibilità per una manutenzione semplice


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

main conference<br />

NEWS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

43<br />

XIII edizione<br />

Italia in prima fila nell’imballaggio<br />

n Nel 2020, nonostante<br />

l'emergenza sanitaria, il<br />

nostro Paese ha raggiunto il<br />

73 per cento degli imballaggi<br />

riciclati, superando ben oltre<br />

le previsioni, ovvero la soglia<br />

del 65% imposta dal Conai.<br />

Parliamo quindi di 3,3 punti<br />

percentuali in più rispetto al<br />

2019. “È un record - spiega il<br />

presidente del Consorzio<br />

Nazionale Imballaggi Luca<br />

Ruini. Il tasso di riciclo più<br />

precisi, hanno trovato una<br />

seconda vita 371mila<br />

tonnellate di acciaio, 47mila e<br />

400 di alluminio, 4 milioni e<br />

48mila di carta, un milione e<br />

873mila di legno, un milione<br />

e 76mila di plastica, 2 milioni<br />

e 143mila di vetro.<br />

alto che il nostro Paese abbia<br />

conosciuto. Le nostre prime<br />

stime, a inizio anno,<br />

parlavano di un 71%: alcuni di<br />

noi lo vedevano come un<br />

eccesso di ottimismo per un<br />

anno difficile come il 2020.<br />

Invece, le previsioni si sono<br />

rivelate addirittura troppo<br />

prudenti”. Numeri acquisiti e<br />

meritati soprattutto grazie<br />

all’incremento ed efficienza<br />

della raccolta differenziata<br />

urbana, che fortunatamente<br />

non è stata messa in crisi dal<br />

lockdown e dalle conseguenti<br />

restrizioni. Dunque, le<br />

quantità riciclate non sono<br />

diminuite. Per essere più<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

44 RIFIUTI SOLIDI TRITURATORI Soluzioni<br />

TRITURATORI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

45<br />

Nuovo arrivato!<br />

Triturazione<br />

di legname di scarto.<br />

Riccardo Rossi<br />

Mezzi robusti, in grado di lavorare tanto ed in poco tempo,<br />

per un riciclaggio sempre più efficiente. Sono queste<br />

le prerogative del trituratore monorotore veloce Pronar MRS 1.53<br />

Scarti di legno e verde. Non sono più considerati<br />

rifiuti da smaltire, bensì una risorsa<br />

da poter riutilizzare. Tante infatti<br />

sono le applicazioni possibili, ma è necessaria<br />

una lavorazione corretta. Soprattutto per il legno,<br />

per il quale l’Unione Europea indica un<br />

quadro giuridico preciso in merito al controllo<br />

dei rifiuti, ed in merito alle operazioni di riciclo<br />

e recupero degli stessi.<br />

“Una costante ricerca e sviluppo di tecnologie<br />

funzionali e competitive da parte di Pronar -<br />

come afferma Martin Mairhofer, Managing<br />

Director di Ecotec Solution – consente di offrire<br />

ai nostri clienti soluzioni sempre più complete<br />

e competitive, ed espandere la nostra presenza<br />

nel settore della lavorazione del legname<br />

e del verde”. Con la nuova macchina di Pronar<br />

MRS 1.53, distribuita da Ecotec So lution in<br />

esclusiva per l’Italia,tutto diventa più semplice.<br />

Il trituratore è infatti concepito per la lavorazione<br />

fine del verde, del legno destinato a biomassa,<br />

ma anche per gli impianti di compostaggio.<br />

Le caratteristiche<br />

Il monorotore veloce è equipaggiato con motore<br />

Diesel Volvo Penta da 550 CV economico<br />

ed efficiente, a sei cilindri in linea da 12,78 litri;<br />

che sviluppa una coppia massima di 2.650 Nm<br />

a partire da una velocità di 1.950 giri/min.<br />

C’è un grande vantaggio: non è necessario<br />

sostituire il filtro antiparticolato diesel (DPF)<br />

e il catalizzatore di ossidazione diesel (DOC),<br />

poiche questi componenti sono stati integrati<br />

da una riduzione selettiva catalitica (SCR) e<br />

da un ricircolo dei gas di scarico (EGR) che<br />

garantisce una bassa emissione di ossidi di<br />

azoto (NOx).<br />

La massima efficienza della macchina è legata<br />

anche alla facilità di riparazione ed alla pronta<br />

disponibilità dei pezzi di ricambio. La sua costruzione<br />

permette la sostituzione rapida di<br />

tutti i lubrificanti, facendo risparmiare tempo<br />

e riducendo i tempi di fermo macchina. Inoltre<br />

il software “Engine Management System<br />

(EMS) 2.3” fornisce al motore i parametri di<br />

funzionamento ottimali e supporta la diagnostica<br />

istantanea di qualsiasi errore.<br />

Tecnologia di triturazione al top<br />

Imprescindibile è il sistema di taglio. Il motore<br />

aziona sia il rotore di 1.750 mm di lunghezza<br />

e 1.100 mm di diametro, che ruota ad una velocita<br />

di 1.000 giri/min, sia l’impianto idraulico,<br />

che permette il funzionamento del trituratore.<br />

Sul rotore sono montati 36 martelli oscillanti,<br />

disposti su 4 file. È installato anche un convertitore<br />

di coppia - progettato per limitare i<br />

danni che possono venire causati dalla eventuale<br />

presenza di intriturabili – e che elimina<br />

i rischi causati dal sovraccarico improvviso<br />

della macchina.<br />

Gli accessori possono fare la differenza. Uno<br />

di questi è la griglia forata montata dietro al<br />

rotore, che permette di regolare la dimensione<br />

della frazione in uscita. Pronar offre un’ampia<br />

gamma di griglie forate, che possono avere<br />

forme e dimensioni diverse in base alle specifiche<br />

esigenze.<br />

Per agevolare lo spostamento del trituratore,<br />

senza l’intervento di mezzi di traino, la macchina<br />

può essere dotata del sistema di avanzamento<br />

“Self Crawler”, caratterizzato da rulli<br />

ad azionamento idraulico per la traslazione<br />

avanti e indietro.<br />

Di serie, sono presenti ulteriori equipaggiamenti<br />

che facilitano il lavoro dell’operatore<br />

rendendolo più confortevole. Un esempio su<br />

tutti, il sistema di insonorizzazione del vano<br />

motore e delle prese d’aria attraverso l’impiego<br />

di pannelli fonoassorbenti, che rendono il<br />

trituratore molto silenzioso.<br />

Ma anche il “Battery Pack” che consente il<br />

controllo delle funzioni della macchina anche<br />

a motore spento; ed il sistema di drenaggio<br />

dei fluidi (con punti di scarico facilmente accessibili),<br />

che agevola lo scarico sia dell’olio<br />

motore, che di quello idraulico e del liquido di<br />

raffreddamento.<br />

l<br />

Rotore con 36 martelli<br />

oscillanti, e 1,75 m<br />

di lunghezza.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

46 RIFIUTI SOLIDI MACCHINARI INDISPENSABILI Soluzioni<br />

MACCHINARI INDISPENSABILI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

47<br />

Modularità<br />

per il trituratore Tana<br />

Shark 440 DT .<br />

Ludovica Bianchi<br />

Fase di triturazione<br />

dei materiali plastici.<br />

Shark attack<br />

I rifiuti di plastica non devono rimanere tali ma trasformarsi<br />

in materia prima. Obiettivo raggiungibile, applicando<br />

un maggiore riciclo e riduzione. Tra i trattamenti necessari,<br />

quello relativo alla triturazione. Sicuramente più efficace<br />

con macchinari versatili e dall’utilizzo trasversale<br />

Demonizzare la plastica è errato poiché<br />

si tratta di un materiale indispensabile<br />

alla vita di tutti i giorni. È presente come<br />

componentistica nelle auto, arredamenti, abbigliamento<br />

ed edilizia. Da qui il motivo per<br />

cui deve essere gestita correttamente, facendo<br />

sì che non diventi rifiuto, ma nuova materia<br />

prima reimmessa nel ciclo industriale. Per<br />

soddisfare gli obiettivi in ottica di economia<br />

circolare, ma anche per evitarne l’accumulo<br />

nell’ambiente.<br />

Passaggi imprescindibili<br />

Come sia possibile ridare vita ad un materiale<br />

tanto eterogeneo quanto la plastica? All’interno<br />

dei complessi procedimenti di riciclaggio e rigenerazione,<br />

uno step essenziale è identificato<br />

dalla triturazione.<br />

Il trituratore lento TANA Shark 440 con la sua<br />

versatilità, consente di affrontare ogni tipologia<br />

di materiale (sia esso costituito da plastica,<br />

polimeri e materiali accoppiati) con una semplice<br />

riduzione volumetrica – ma anche sino<br />

a granulometrie di 50 millimetri - ottenendo<br />

prodotti finiti o semilavorati omogenei, e destinati<br />

alle successive lavorazioni.<br />

La sostanziale differenza tra un trituratore lento<br />

Shark 440 ed altre macchine presenti sul<br />

mercato, sta proprio nella sua versatilità e capacità<br />

di ridurre ogni materiale in pezzature<br />

anche grossolane (ma predefinite) in base alle<br />

esigenze, con basse percentuali di pezzature<br />

fuori standard.<br />

Il suo utilizzo trasversale - come semplice apri<br />

sacco o per lavorazioni primarie e secondarie<br />

- consente di raggiungere il risultato desiderato<br />

mediante semplici e veloci cambi di allestimento.<br />

Si tratta di una prerogativa indispensabile,<br />

là dove i flussi di materiali eterogenei<br />

e le continue variazioni di mercato richiedono<br />

impianti adattabili a sempre nuove esigenze.<br />

La versatilità è un valore<br />

TANA Shark440, pur mantenendo prestazioni<br />

sempre ai massimi livelli di produttività, si<br />

adatta facilmente a lavorare materiali eterogenei<br />

e produrre pezzature controllate da<br />

50mm fino a 260mm (ma anche oversize) con<br />

semplici e veloci settaggi. La regolazione degli<br />

strumenti di taglio e la sostituzione delle griglie<br />

di controllo, avvengono velocemente ed in sicurezza<br />

(meno di 15 minuti), consentendo in<br />

tempi rapidissimi, di passare a materiali e lavorazioni<br />

differenti.<br />

Aggiungiamo poi, che il sistema completamente<br />

idrostatico garantisce una costante efficienza<br />

di produzione, proteggendo tutti componenti<br />

dai guasti accidentali causati da corpi<br />

estranei non sempre rilevabili.<br />

I sistemi di controllo TCS e di gestione da remoto<br />

TANA ProTrack permettono invece di variare<br />

costantemente i parametri di lavorazione,<br />

plasmandoli sulle necessità del momento; e<br />

consentono di monitorare ogni fase di lavoro,<br />

anche da remoto, intervenendo tempestivamente<br />

in caso di imprevisti.<br />

teriale, ma lo riduce in pezzi ben distinti rendendo<br />

più efficiente il lavoro del magnete.<br />

Quando corpi estranei risultano infrantumabili,<br />

entra in azione il sistema di protezione della<br />

macchina che, invertendo la rotazione, salvaguarda<br />

i componenti fino a generare un allarme.<br />

In questo caso, la facile ed immediata possibilità<br />

di accedere da terra alla camera di<br />

triturazione, permette di risolvere immediatamente<br />

gli inconvenienti, espellere le parti<br />

infrantumabili e riprendere velocemente la lavorazione.<br />

Minimizzando al massimo il fermo<br />

macchina.<br />

l<br />

TANA Shark ai raggi X.<br />

Triturazione<br />

di ingombranti.<br />

Materiali metallici, separazione efficiente<br />

Una triturazione di qualità permette anche di<br />

separare al meglio i materiali metallici attraverso<br />

il magnete posizionato sul nastro di rinvio.<br />

Un connubio vincente, poiché TANA Shark440<br />

non si limita a lacerare grossolanamente il ma-<br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

48<br />

RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni<br />

NEWS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

49<br />

Sostenibilità certificata<br />

Matthieu Colombo<br />

Il nuovo frantoio mobile BR380JG-3 è la prima macchina<br />

Komatsu ad impatto zero di CO 2 commercializzata in Europa<br />

Limited edition<br />

n Safilo, tra i più<br />

importanti player del<br />

mercato dell’eyewear, sarà<br />

presente alle prossime<br />

Olimpiadi di Tokyo 2020.<br />

Parteciperà a Casa Italia,<br />

quartier generale del<br />

Comitato Olimpico<br />

Nazionale Italiano con un<br />

prodotto speciale. Si tratta<br />

dell’occhiale da sole in<br />

plastica riciclata<br />

dall’oceano realizzato in<br />

esclusiva per The Ocean<br />

Cleanup, l’organizzazione<br />

no-profit olandese.<br />

Gli occhiali The Ocean<br />

Cleanup sono una limited<br />

edition realizzata con<br />

plastica proveniente dalla<br />

Great Pacific Garbage<br />

Patch (GPGP) grazie al<br />

processo di upcycling.<br />

“Le Olimpiadi ci ricordano<br />

la missione di costruire un<br />

mondo migliore attraverso<br />

lo sport. L’occhiale<br />

prodotto per The Ocean<br />

Cleanup, che è stato per<br />

noi un’incredibile sfida<br />

tecnologica e di<br />

innovazione nella<br />

riconversione dei rifiuti<br />

plastici”, commenta<br />

Angelo Trocchia, AD di<br />

Safilo Group.<br />

Il frantoio<br />

mobile a mascelle<br />

BR380JG-3 lavora<br />

fino a 240 t/h<br />

di materiale,<br />

pesa circa 35 t<br />

e la sua larghezza<br />

di trasporto<br />

è di 2.860 mm.<br />

Per compensare la CO 2<br />

emessa da ogni<br />

BR380JG-3 consegnato, durante l’intera<br />

vita della frantoio, Komatsu Eu -<br />

rope si impegna a piantare un numero di alberi<br />

proporzionale alle emissioni emesse per<br />

compensarle al cento per cento. Ogni cliente<br />

riceverà un certificato che conferma la compensazione<br />

di CO 2<br />

del suo BR380JG-3 per dimostrare<br />

l’impegno della propria azienda nei<br />

confronti dell’ambiente e un contatore online<br />

degli alberi piantati mostrerà l’avanzamento<br />

del progetto.<br />

Komatsu ha scelto<br />

di sviluppare dei<br />

frantoi mobili a mascelle,<br />

come il nuovo<br />

BR380JG-3 Sta ge V,<br />

sia per frantumare materiale<br />

estratto in cava, vicino<br />

al fronte estrattivo, sia per<br />

eseguire la riduzione volumetrica<br />

di inerti provenienti da demolizione permettendo<br />

il loro riutilizzo e riciclaggio. Tutto questo<br />

permette da ridurre i costi di trasporto, il<br />

consumo di carburante, di ridurre il conferimento<br />

in discarica di macerie e quindi di contenere<br />

l’impatto ambientale sia delle aziende<br />

estrattive sia delle imprese di demolizione.<br />

“Abbiamo lanciato il BR380JG-3 in concomitanza<br />

con la Giornata Internazionale della<br />

Terra” spiega Vince Porteous, Product Ma -<br />

nager presso Komatsu Europe.<br />

“È la prima macchina Komatsu con motore<br />

diesel in Europa a vantare zero emissioni<br />

nette di CO 2<br />

. Siamo convinti che la soluzione<br />

delle problematiche legate a fattori ambientali,<br />

sociali e di governance (ESG) sia fondamentale<br />

per un futuro migliore e per il futuro<br />

del nostro settore. Combinando la tecnologia<br />

Komatsu con la biologia rinnoviamo il nostro<br />

impegno nei confronti dei nostri clienti e del<br />

pianeta.”<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

50<br />

RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni<br />

Utiliteam e ARS ambiente ad Ecomondo <strong>2021</strong><br />

n Dal 26 al 29 ottobre <strong>2021</strong><br />

Utiliteam e ARS ambiente<br />

saranno presenti alla<br />

kermesse riminese presso<br />

lo stand 50, padiglione D2<br />

per parlare della nuova<br />

regolazione dei rifiuti urbani<br />

introdotta da ARERA con il<br />

MTR-2, con riflessi sui<br />

servizi di raccolta, impianti<br />

di trattamento ed Enti<br />

territorialmente competenti.<br />

Inoltre, mercoledì 27<br />

Ottobre <strong>2021</strong> ore 14:00 –<br />

<strong>17</strong>:30, nella Sala Biobased<br />

Industry pad.D1, al<br />

convegno BIOWASTE: XXIII<br />

Conferenza sul<br />

Compostaggio e Digestione<br />

Anaerobica a cura del<br />

Comitato Tecnico Scientifico<br />

Ecomondo e del Consorzio<br />

Italiano Compostatori, sarà<br />

presentato l’articolo “Le<br />

tariffe degli impianti di<br />

trattamento rifiuti urbani: gli<br />

effetti della prossima<br />

regolazione ARERA”.<br />

Utiliteam e ARS ambiente<br />

identificano una sinergia<br />

vincente: collaborano infatti<br />

strutturalmente per portare<br />

al settore rifiuti le loro<br />

specifiche competenze, che<br />

presentano caratteristiche<br />

di esclusività e<br />

complementarietà.<br />

Le due carte di identità<br />

Utiliteam è una società di<br />

consulenza aziendale che si<br />

rivolge al settore delle<br />

public utilities: gas naturale,<br />

energia elettrica, servizio<br />

idrico, teleriscaldamento e<br />

gestione rifiuti. Opera<br />

soprattutto nell’ambito delle<br />

attività oggetto di<br />

regolazione e controllo da<br />

parte dell’ARERA: tariffe,<br />

unbundling contabile e<br />

funzionale, qualità regolata,<br />

continuità e sicurezza, gare<br />

per l’affidamento delle<br />

concessioni, valorizzazione<br />

degli asset regolati,<br />

incentivazione delle<br />

rinnovabili e del risparmio<br />

energetico, offrendo sempre<br />

un elevato livello di<br />

conoscenza ed esperienza<br />

verticale di settore, degli<br />

assetti industriali e<br />

competitivi e della<br />

normativa.<br />

ARS ambiente è analisi,<br />

ricerche e servizi per<br />

l’ambiente. Sviluppa progetti<br />

innovativi per la raccolta<br />

differenziata, la prevenzione<br />

e la riduzione, l'attivazione e<br />

la gestione della tariffa<br />

puntuale rifiuti, le gare<br />

d’appalto per l’affidamento<br />

dei servizi, la pianificazione<br />

nella gestione sostenibile<br />

dei rifiuti, i DEC, i progetti di<br />

impianti di trattamento e la<br />

consulenza tecnicogiuridica<br />

sui rifiuti. Un<br />

gruppo motivato,<br />

multidisciplinare e flessibile<br />

con expertise nel campo<br />

delle scienze ambientali,<br />

ingegneria, pianificazione<br />

dei rifiuti e comunicazione<br />

ambientale.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

IMPIANTI MOBILI<br />

DI FRANTUMAZIONE,<br />

RICICLAGGIO E SELEZIONE<br />

La nostra gamma è composta da macchine affidabili, durature<br />

nel tempo e con bassi costi di gestione, con ampia possibilità<br />

di scelta tra nastri di stoccaggio, alimentazione, frantoi<br />

e vagli mobili. Completa l’offerta un vasto panorama di vagli<br />

rotanti Trommel, vagli FreeFlow, trituratori ad albero lento, stazioni<br />

di cernita manuale, classificatori e alimentatori.<br />

393 8411449 info@fsisrl.com fsisrl.com


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

52 RIFIUTI SOLIDI RECUPERO TELE DA PFU Soluzioni<br />

RECUPERO TELE DA PFU<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

53<br />

Damiano Diotti<br />

Oltre la gomma<br />

triturata c’è di più...<br />

Geocycle con il proprio stabilimento di Ternate, è la soluzione<br />

per valorizzare pneumatici fuori uso, compresa la parte in nylon<br />

Geocycle è la soluzione per la valorizzazione<br />

della frazione tessile dei PFU<br />

(Pneumatici Fuori Uso) non diversamente<br />

recuperabile. Tra i pionieri nell’implementazione<br />

dei principi dell’economia circolare,<br />

Geocycle propone, da oltre trent’anni,<br />

soluzioni innovative per valorizzare i rifiuti e i<br />

residui produttivi non altrimenti riciclabili, garantendone<br />

il corretto recupero nei cementifici<br />

del Gruppo. Come per ogni altro materiale<br />

trattato, anche per i PFU, Geocycle interviene<br />

a valle del processo di recupero. Vale a dire<br />

che tutto quello che può essere granulato e<br />

che ha un utilizzo ben più nobile viene destinato<br />

al trattamento per l’impiego, ad esempio,<br />

in pavimentazioni sportive e in isolanti acustici,<br />

mentre la restante parte, non recuperabile, va<br />

appunto a recupero energetico.<br />

Dei tre componenti principali di cui è composto<br />

lo pneumatico, ossia gomma, acciaio<br />

e tessile, la gomma, impiegata come combustibile<br />

non convenzionale, ha un potere calorifico<br />

che varia tra i 6,800 – 7,800 Kcal/kg:<br />

un potere calorifico da valorizzare. Ed è ciò<br />

che accade da oltre dieci anni in Geocycle<br />

(Italia) attraverso l’impiego nel processo produttivo<br />

della cementeria Holcim, di Ternate<br />

(VA). Anche l’acciaio ha il proprio percorso di<br />

recupero, mentre il tessile, che è l’elemento<br />

che consente di realizzare carcasse robuste<br />

e leggere per i pneumatici, non ha avuto fino<br />

ad ora alternativa alla discarica.<br />

E così, per ridurre ancora la quantità di rifiuto<br />

e trasformare il più possibile gli scarti in risorse,<br />

lo stabilimento produttivo di Ternate ha<br />

investito su un impianto che consente il recupero<br />

anche della frazione tessile dei PFU nel<br />

co-processing.<br />

Non solo gomma triturata. Al cementificio di<br />

Ternate stanno ora arrivando i primi flussi di<br />

tela da PFU. Essendo un materiale molto fine<br />

e leggero, con pezzatura da 0 a 6 mm, il nylon<br />

brucia molto bene e molto velocemente. In realtà,<br />

il nylon derivante dai PFU è un materiale<br />

già ampiamente utilizzato nelle cementerie<br />

estere. La possibilità di poter valorizzare questo<br />

rifiuto anche sul territorio nazionale è<br />

un’ottima opportunità anche per i consorzi<br />

che gestiscono lo smaltimento dei PFU con<br />

cui Geocycle ha recentemente siglato importanti<br />

accordi.<br />

Questo accordo siglato con i principali consorzi<br />

che gestiscono il recupero e lo smaltimento<br />

dei PFU a livello nazionale (quali, ad esempio,<br />

Ecopneus, ECOTyre e GreenTyre) prevede il ritiro<br />

del tessile prodotto negli impianti di granulazione<br />

dei pneumatici sull’intero territorio<br />

nazionale.<br />

A tal proposito, Daniele Fornai, Responsabile<br />

Operazioni di Ecopneus, afferma: “Ci sono dei<br />

flussi di rifiuti, come ad esempio le fibre tessili,<br />

che non potendo essere più utilizzate possono<br />

e devono essere comunque valorizzate a livello<br />

di combustibile. Ciò implica un approccio industriale<br />

che richiede qualità, consistenza e<br />

certezza dell’approvvigionamento. Per questo<br />

è necessario un rapporto di fiducia tra fornitore<br />

e cliente".<br />

L’accordo prevede anche di poter conferire il<br />

tessile alle cementerie estere del gruppo in<br />

caso di disponibilità di materiale superiore<br />

alla capacità ricettiva dell’impianto di Ternate.<br />

In tal modo, è garantita ai consorzi la continuità<br />

del servizio ed è evitato lo smaltimento<br />

in discarica. “Siamo orgogliosi di questo ulteriore<br />

passo verso l’economia circolare. La<br />

valorizzazione dei rifiuti industriali non recuperabili<br />

attraverso recupero di energia e di<br />

materia nel processo produttivo del cemento<br />

è una soluzione ambientale che consente di<br />

non sprecare risorse, e, anzi, di risparmiare<br />

materia prima naturale, garantendo gli stessi<br />

livelli qualitativi e di performance di prodotto”,<br />

conclude Marco Turri, General Manager<br />

Geocycle Italia.<br />

l<br />

Per ridurre<br />

ulteriormente<br />

la quantità di rifiuto<br />

e trasformare il più<br />

possibile gli scarti<br />

in risorse,<br />

lo stabilimento<br />

produttivo di Ternate<br />

ha investito<br />

su un impianto<br />

che consente anche<br />

il recupero della<br />

frazione tessile<br />

dei PFU nel<br />

co-processing.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

54<br />

RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni<br />

Laguna Blu<br />

Imbarcazioni ibride e 100% elettriche<br />

entrano nella flotta dei servizi ambientali<br />

di Venezia e delle sue isole.<br />

Per una raccolta a zero emissioni<br />

Riccardo Rossi<br />

Imbarcazione<br />

ibrida in fase<br />

di settaggio<br />

dell’MBS.<br />

Sarà anche la città più bella del mondo,<br />

ma logisticamente, una delle più difficili.<br />

I servizi, di qualunque tipo, devono fare<br />

i conti con l’acqua. Soprattutto, la raccolta<br />

dei rifiuti.<br />

La Divisione Servizi Ambientali Venezia di<br />

Veritas, multiutility a capitale interamente<br />

pubblico, cura la raccolta dei rifiuti nel centro<br />

storico di Venezia e nelle isole Giudecca,<br />

Burano e Murano. Per assicurare un servizio<br />

a minimo impatto ambientale, Veritas ha rinnovato<br />

i tre quarti della sua flotta di imbarcazioni<br />

per la raccolta con scafi-compattatori<br />

motorizzati Stage V.<br />

Raccolta in elettrico<br />

Per sviluppare una raccolta a impatto zero,<br />

sono state commissionate anche due imbarcazioni<br />

ibride ed una 100% elettrica.<br />

Una prima ibrida è stata realizzata dalla veneziana<br />

Advanced Marine Composites, mentre<br />

il secondo esemplare (in foto, in fase di<br />

settaggio del BMS) è stato commissionato<br />

alla Cantieri Morri di Bellaria (RN).<br />

Entrambe le imbarcazioni montano sistemi<br />

a propulsione ibrida parallela termico/elettrica<br />

plug-in e possono muoversi in modalità<br />

completamente elettrica, azionando sia il<br />

compattatore di rifiuti a bordo sia la gru<br />

idraulica articolata. Le batterie vengono ricaricate<br />

con modalità plug-in, quando la barca<br />

è attraccata, e tramite il propulsore termico<br />

che interviene quando le batterie hanno<br />

bisogno di nuova carica durante la navigazione.<br />

Le due imbarcazioni ibride sono identiche<br />

a quelle tradizionali per forma e dimensioni.<br />

Si tratta quindi di scafi lunghi oltre 11<br />

metri, larghi circa 2,40 metri, ma mossi da<br />

due propulsori elettrici e alimentati da un’innovativa<br />

soluzione di batterie agli ioni di litio<br />

sviluppata dall’italiana Archi mede Energia.<br />

Quest’ultima, parte della holding HB4, è il<br />

primo costruttore di accumulatori al litio con<br />

BMS integrato in Italia ad aver ottenuto la<br />

certificazione Naval Type Approval (Bureau<br />

Veritas) per la navigazione in elettrico.<br />

L’ente di certificazione ha approvato per la<br />

navigazione sia il sistema di batterie agli ioni<br />

di litio Archimede Energia (come prodotto),<br />

sia come parte integrante delle imbarcazioni<br />

ibride in servizio alla Divisione Servizi<br />

Ambientali Venezia di Veritas.<br />

L’imbarcazione 100% elettrica è stata esposta<br />

al Salone Nautico di Venezia <strong>2021</strong>, che si è<br />

tenuto dal 29 maggio al 6 giugno presso<br />

l’Arsenale. Un passo…anzi no, una “bracciata”<br />

- è il caso di dirlo - verso la raccolta zero<br />

emissioni.<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

56 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

TRACCIABILITÀ RIFIUTI<br />

RENTRI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

57<br />

Anche alcune aziende<br />

che si occupano<br />

del conferimento rifiuti,<br />

hanno aderito<br />

alla sperimentazione<br />

del prototipo<br />

del RENTRi.<br />

Impianto di selezione<br />

rifiuti: un tassello<br />

nella filiera<br />

della gestione<br />

degli scarti.<br />

La nuova era<br />

dei rifiuti<br />

Evoluzione tecnologica e Industria 4.0 sono già<br />

largamente presenti nel settore degli scarti. Il R.E.N.T.Ri,<br />

porterà a cambiamenti operativi e le aziende della filiera<br />

vedranno evolvere il loro modello di business<br />

La digitalizzazione, sempre più spinta e<br />

nevralgica nella gestione dei rifiuti,<br />

l’Industria 4.0 e l’arrivo del nuovo<br />

RENTRi (Registro Elettronico Nazionale per<br />

la Tracciabilità dei Rifiuti) pongono i produttori,<br />

i trasportatori, i destinatari e gli intermediari<br />

all’interno di una catena di eventi che li porterà<br />

ad un imminente cambiamento epocale. La<br />

catena di cui sopra, in ottica di “Economia<br />

Circolare”, condurrà queste imprese a dover<br />

fare scelte importanti in merito ai propri ERP<br />

specifici del tema e, non è da escludere, anche<br />

a dover effettuare dei veri e propri cambi di<br />

rotta nei loro modelli di business.<br />

Eppur si muove<br />

Questo processo di cambiamento ha avuto un<br />

determinante e concreto punto di accelerazione<br />

l’8 luglio scorso con il rilascio da parte del<br />

MITE ed Infocamere - sul sito del RENTRi<br />

(www.rentri.it ) - delle<br />

prime API. Si tratta dell’insieme di procedure<br />

informatiche che rappresentano i componenti<br />

da utilizzare, per integrare strumenti e funzionalità<br />

del futuro sistema ministeriale con i<br />

singoli software gestionali.<br />

Queste API verranno testate dalle aziende che<br />

hanno aderito alla sperimentazione, indetta<br />

dal MiTE, del prototipo del RENTRi.<br />

Sperimentazione, che è stata proposta a tutte<br />

le associazioni, per mettere a punto ed ottimizzare<br />

al massimo questo nuovo sistema<br />

nazionale.<br />

A partire dalle prime API quindi, i gestionali<br />

delle aziende della sperimentazione potranno<br />

comunicare al RENTRi i dati relativi alle movimentazioni<br />

registrate localmente nei registri<br />

di carico e scarico: dall’anagrafe dei soggetti<br />

a quella delle singole unità organizzative, fino<br />

naturalmente ai registri locali veri e propri ed<br />

ai movimenti di carico e scarico, compresi annullamenti<br />

e rettifiche.<br />

In pratica, ad avvenuto collaudo delle API, le<br />

stesse verranno inserite nel nuovo decreto<br />

del RENTRi e, da quel momento, il registro<br />

di carico scarico dei rifiuti non sarà più in<br />

forma cartacea, ma diverrà completamente<br />

digitale.<br />

A questo primo rilascio di API, ne seguirà un<br />

secondo collegato all’analisi “del ciclo di vita<br />

e della struttura del Fir digitale”, come ha spiegato<br />

chiaramente Maurizio Zampieri di Eco -<br />

cerved durante la comunicazione del rilascio<br />

delle prime API, “in modo da arrivare entro<br />

<strong>settembre</strong> <strong>2021</strong> ad aver sciolto i principali nodi<br />

operativi” del RENTRi.<br />

Il treno in corsa che non si può arrestare<br />

Come detto poc’anzi, si sta verificando una accelerazione<br />

nel contesto di un cambiamento<br />

operativo che già i professionisti del settore<br />

(dai trasportatori, ai destinatori ed impianti),<br />

stavano già vivendo da qualche anno, in quanto<br />

motivato dalla necessità di rispondere alle esigenze<br />

di mutevolezza del mercato.<br />

Non è nuova la richiesta da parte degli operatori,<br />

di Sistemi Informativi dotati di estrema<br />

flessibilità, pervasività ed intelligenza; prerogative<br />

di sempre di Atlantide DS8 che è frutto<br />

di competenza tecnologica spinta e di conoscenza<br />

ultratrentennale del settore.<br />

L’evoluzione tecnologica e l’avvento dell’Indu -<br />

stria 4.0 hanno infatti contribuito (nel settore<br />

delle aziende della gestione dei rifiuti) alla necessità<br />

di realizzare un proprio modello di business,<br />

attraverso la convergenza di IoT, telecomunicazioni,<br />

ed implementazione flessibile<br />

dei flussi organizzativi aziendali, nei sistemi<br />

informativi di competenza.<br />

Uno strumento prezioso<br />

Atlantide DS8 è un prodotto che risponde a<br />

queste esigenze da oltre 15 anni.<br />

Allo stesso modo i produttori - in virtù del fatto<br />

che le eventuali problematiche penali (insite<br />

in un processo così complesso quale quello<br />

della gestione dei rifiuti) non sono derogabili<br />

per contratto, una volta affermata la digitalizzazione<br />

degli adempimenti fiscali ambientali<br />

nel RENTRi – dovranno decidere se gestirli direttamente<br />

o delegarli a consulenti.<br />

In entrambi i casi, a prescindere da chi li gestirà,<br />

saranno necessarie piattaforme gestionali<br />

adeguate. Ciò significa che, allo stato attuale<br />

dell’arte, dovranno essere non solo<br />

funzionali (ossia con l’interfacciamento al<br />

RENTRi), ma anche e soprattutto tecnologicamente<br />

evolute, affinchè siano in grado di<br />

prevenire e risolvere (come fa brillantemente<br />

Atlantide DS8), qualsiasi tipo di anomalia o<br />

eventuale rischio che si possa presentare.<br />

Lo strumento che consente di trasformare il<br />

RENTRi in un’ opportunità è pronto e già disponibile.<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

58 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

SOLUZIONI FLESSIBILI<br />

SOLUZIONI FLESSIBILI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

59<br />

Obiettivo zero WASTE<br />

Forrec propone linee<br />

e soluzioni<br />

qualitativamente<br />

avanzate<br />

che permettono<br />

di raggiungere<br />

un valore di purezza<br />

di granuli intorno<br />

al 99 per cento.<br />

Eliana Puccio<br />

La consolidata esperienza di For Rec a servizio delle sempre<br />

più sofisticate esigenze del mercato. L’azienda propone<br />

soluzioni avanzate e specifiche attraverso progetti ambiziosi<br />

La crisi economica mondiale che ha accompagnato<br />

l’epidemia (ancora non superata)<br />

ha dato nuovi stimoli al mercato<br />

del rifiuto, che non arresta la sua crescita e richiede<br />

quindi tecnologie sempre nuove, più efficaci<br />

e performati, 100% environmental friendly<br />

e con costi di gestione minimi. Forrec lavora incessantemente<br />

a questo obiettivo e nella visione<br />

dell’azienda ci sono ancora molti traguardi da<br />

raggiungere e sfide da affrontare.<br />

I punti di forza<br />

I diversi punti forza che caratterizzano il lavoro<br />

di Forrec, sempre finalizzato alla ricerca di soluzioni<br />

efficaci per preservare l’ambiente, sono<br />

semplicemente riassunti nel prefisso “RE-”<br />

che primariamente rimanda al Recycling, ambito<br />

di cui si occupa l’azienda. Ma c’è di più:<br />

le RElationship che Forrec vuole instaurare<br />

con i clienti sono fondamentali per condividere<br />

esperienze e necessità cercando di incontrare<br />

le aspettative in termini di affidabilità, performance<br />

e costi di gestione. Un incontro che assume<br />

il sapore del “Made in Italy” e racchiude<br />

il “saper fare” di addetti ai lavori che da decenni<br />

sono inseriti nelle dinamiche ambientali.<br />

La REsearch continua supportata da un ufficio<br />

tecnico composto da 12 ingegneri, da partner<br />

tecnologici e dalla volontà di essere sempre<br />

aggiornati su normative e trend di mercato.<br />

La REalization di macchine ed impianti completi<br />

“su misura”, con soluzioni che sono uniche<br />

come il DNA, dimostrano flessibilità e attenzione<br />

alle necessità, senza sottovalutare la conoscenza<br />

derivata dall’esperienza del cliente nei diversi<br />

settori.<br />

Ma Forrec è anche di più, 60 differenti modelli<br />

di macchine e impianti chiavi-in-mano per<br />

qualsiasi tipo di rifiuto solido urbano e industriale<br />

e un’azienda REactive, coadiuvata dalla<br />

presenza di squadre di assistenza presso il<br />

cliente, call center, assistenza remota e magazzino<br />

ricambi fornito per manutenzioni programmate<br />

ed emergenze.<br />

Traguardi ambiziosi<br />

Molti gli orizzonti esplorati e moltissimi i traguardi<br />

raggiunti, in modo particolare negli ultimi<br />

cinque anni, tempo in cui l’azienda ha realizzato<br />

alcuni progetti ambiziosi e importanti<br />

come quelli che riguardano il trattamento dei<br />

frigoriferi, i più grandi al mondo come portata<br />

in una singola linea (120 unità all’ora) nel pieno<br />

rispetto della stringente normativa Weelabex.<br />

Le linee sono caratterizzate da una avanzata<br />

tecnologia per la captazione dei gas in ogni<br />

punto dell’impianto abbinate alle innovative<br />

soluzioni per la distruzione del gas stesso.<br />

La realizzazione di questi impianti ha incluso<br />

anche una progettazione specifica per il trattamento<br />

dei sistemi di condizionamento e degli<br />

scaldabagno o boiler, che solo gli impianti<br />

Forrec riesce a garantire grazie al continuo<br />

aggiornamento tecnologico e alla flessibilità<br />

di affiancarsi al proprio cliente.<br />

Con l'aumento del valore delle materie prime<br />

Forrec si è inserita in maniera efficace in tutti<br />

i mercati per il recupero dei metalli proponendo<br />

linee e soluzioni qualitativamente avanzate<br />

che permettono di raggiungere un valore di<br />

purezza dei granuli intorno al 99%.<br />

Parallelamente alla progettazione di linee<br />

complete, l’azienda si focalizza anche sulla<br />

realizzazione di macchine singole che rimangono<br />

il fulcro della produzione.<br />

I macinatori monoalbero nei diversi modelli<br />

hanno seguito un processo di continuo miglioramento<br />

e una progettazione finalizzata alla<br />

specificità di ciascuno modello, creato per la<br />

gestione dei diversi tipi di materiali che deve<br />

trattare. Ecco che le macchine sono risultate<br />

efficaci per la lavorazione e il trattamento di<br />

rifiuti solidi anche ad alta densità, e utilizzate<br />

su una vasta gamma di materiali.<br />

L’esperienza nel settore e la preparazione tecnica<br />

offerta dall’ufficio di ricerca e sviluppo garantiscono<br />

una risposta sempre attenta e risolutiva<br />

alle richieste dei clienti, grazie a questo<br />

sono stati progettati e installati i trituratori bialbero<br />

specifici per il trattamento dello pneumatico<br />

per ottenere un chip di gomma in grado<br />

di soddisfare le richieste dei cementifici, utilizzatori<br />

finali del prodotto per la produzione di<br />

energia.<br />

Le nuove sfide<br />

L’attenzione rimane comunque sempre alta<br />

e le nuove sfide che il mercato propone vengono<br />

accolte e gestite con grande professionalità,<br />

così l’azienda in questo periodo sta affrontando<br />

e testando il metodo più adatto a<br />

trattare i pannelli fotovoltaici dismessi, che richiedono<br />

un processo molto complesso soprattutto<br />

nella separazione del silicio.<br />

Nell’ottica di supportare la recente transizione<br />

ecologica, Forrec riesce a dare un contributo<br />

concreto nel passaggio da un sistema produttivo<br />

intensivo (e non sostenibile dal punto<br />

di vista dell'impiego delle risorse), a un modello<br />

che invece ha nella sostenibilità, ambientale,<br />

sociale ed economica, il proprio punto<br />

di forza.<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

60 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

Nuova<br />

rubrica<br />

NORMATIVE<br />

NORMATIVE<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

61<br />

Pillole dal Laboratorio<br />

Andrea Ballabio,<br />

Donato Berardi,<br />

Samir Traini,<br />

Nicolò Valle<br />

del Laboratorio<br />

REF Ricerche<br />

Il Laboratorio REF<br />

Ricerche è un think tank<br />

che intende riunire<br />

selezionati<br />

rappresentanti del mondo<br />

dell´impresa, delle<br />

istituzioni e della finanza<br />

al fine di rilanciare il<br />

dibattito sul futuro dei<br />

Servizi Pubblici Locali.<br />

È approdata la nuova rubrica dedicata alle normative in ambito<br />

waste e non solo. In questa puntata qualità e pianificazione,<br />

elementi del secondo Metodo Tariffario per il settore Rifiuti<br />

In un nostro intervento di due anni fa, lo avevamo<br />

definito “un salto di qualità per il futuro<br />

del settore”: stiamo parlando del<br />

Metodo Tariffario Rifiuti o MTR. Questo provvedimento,<br />

introdotto dall’Authority nel 2019,<br />

ha in effetti modificato in profondità il quadro<br />

di riferimento in sede di fissazione dei costi<br />

del servizio, operando una vera e propria rivoluzione<br />

in un contesto generale caratterizzato<br />

da governance regionali diverse e incomplete<br />

e assetti gestionali diversificati, contraddistinti<br />

da divari impiantistici anche ampi.<br />

Oggi, con la pubblicazione del Documento per<br />

la Consultazione 196/<strong>2021</strong>/R/rif e a seguire<br />

del 282/<strong>2021</strong>/R/rif, ARERA ha esplicitato gli<br />

orientamenti per la definizione del Metodo<br />

Tariffario Rifiuti per il secondo periodo regolatorio,<br />

il quadriennio 2022-2025.<br />

I target<br />

Nei suoi orientamenti ARERA conferma l’impostazione<br />

generale in essere, improntata alla<br />

trasparenza dei costi, con una quantificazione<br />

delle entrate tariffarie che segua dati certi, validati<br />

e desunti da fonti contabili obbligatorie<br />

e con un limite di crescita, differenziato sulla<br />

base degli obiettivi di miglioramento della qualità<br />

del servizio e dell’ampliamento del perimetro<br />

gestionale, come individuato dagli Enti<br />

Territoriali Competenti (ETC).<br />

Tra gli altri obiettivi per il secondo periodo regolatorio,<br />

vi è il desiderio di garantire la sostenibilità<br />

sociale delle tariffe, contribuire attivamente<br />

a traguardare i più recenti e sfidanti<br />

obiettivi ambientali, il consolidamento delle<br />

gestioni, e un rinforzo al coordinamento tra i<br />

soggetti istituzionali coinvolti. Il tutto, ancora<br />

una volta, confermando una regolazione asimmetrica.<br />

La principale novità consiste nella definizione<br />

di una durata quadriennale del secondo periodo<br />

regolatorio, entro la quale l’Autorità prevede<br />

un aggiornamento biennale delle predi-<br />

sposizioni tariffarie, oltre ad un’eventuale revisione<br />

da effettuarsi in qualsiasi momento<br />

del periodo regolatorio, qualora tale opzione<br />

venga ritenuta necessaria dall’ETC in ragione<br />

di circostanze straordinarie che pregiudicano<br />

gli obiettivi del piano.<br />

… e le novità<br />

Una importante variazione fra le componenti<br />

di costo è rappresentata dall’introduzione di<br />

un meccanismo di copertura dei maggiori<br />

oneri derivanti dalla compliance alla regolazione<br />

della qualità del servizio, come anticipato<br />

nei mesi scorsi nel DCO che illustra i primi<br />

orientamenti per la regolazione della qualità<br />

del servizio di gestione dei rifiuti urbani 1 .<br />

Inoltre, ARERA ha previsto un meccanismo di<br />

copertura degli oneri derivanti dell’applicazione<br />

delle novità normative introdotte dal<br />

D.Lgs. 116/2020, che prevedono la possibilità<br />

per le utenze non domestiche di conferire i rifiuti<br />

urbani al di fuori del servizio pubblico ed<br />

eventualmente di rientrare nella privativa.<br />

Sono diversi gli elementi innovativi che interessano<br />

il processo di implementazione del<br />

MTR-2 dal punto di vista procedurale. Anche<br />

perché, è soprattutto da questo aspetto che<br />

sono arrivate le maggiori criticità del primo<br />

periodo regolatorio.<br />

Per quanto concerne alle modalità di redazione<br />

e successiva validazione del PEF, occorre<br />

innanzitutto sottolineare come, in aggiunta<br />

alla durata pluriennale, il Piano è chiamato<br />

ora a una maggiore connessione con la programmazione<br />

2 , sia regionale sia nazionale, in<br />

materia di gestione del ciclo dei rifiuti.<br />

Inoltre, un aspetto procedurale fondamentale<br />

è quello di favorire il confronto istituzionale tra<br />

i diversi attori coinvolti nel processo di verifica<br />

e validazione dei PEF.<br />

A tal proposito, ARE-<br />

RA prospetta l’adozione<br />

di strumenti<br />

che contribuiscano<br />

al confronto tra i pianificatori,<br />

sia di livello<br />

nazionale sia regionale,<br />

e gli ETC.<br />

Il tutto, nell’ottica di<br />

integrare le diverse<br />

componenti del quadro istituzionale, dando<br />

sostanza alla strategia nazionale che dovrebbe<br />

emergere dal PNGR e dalle riforme prospettate<br />

dal PNRR (Piano Nazionale di<br />

Ripresa e Resilienza).<br />

In conclusione, negli orientamenti per la definizione<br />

del MTR-2 ARERA introduce alcuni<br />

importanti elementi di novità, orientati non<br />

solo alla sostenibilità delle tariffe, ma anche<br />

alla qualità del servizio e alla programmazione,<br />

al fine di contribuire al raggiungimento dei<br />

target sfidanti di riciclo e di riduzione dello<br />

smaltimento in discarica che il nostro Paese<br />

è chiamato a raggiungere.<br />

l<br />

1<br />

DCO 72/<strong>2021</strong>/R/rif, 26<br />

febbraio <strong>2021</strong>.<br />

2<br />

Si rimanda, per maggior<br />

approfondimenti sul tema,<br />

al Position Paper n. 182<br />

“Gestione rifiuti.<br />

Sostenere i Piani Regionali<br />

con un approccio<br />

"razionale" e condiviso”,<br />

Laboratorio REF Ricerche,<br />

giugno <strong>2021</strong>.<br />

Per approfondire<br />

MTR-2. Qualità e<br />

pianificazione entrano<br />

nella regolazione<br />

tariffaria, Laboratorio<br />

REF, n. 183, giugno <strong>2021</strong>,<br />

www.laboratorioref.it<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


SCARTI ALIMENTARI E IDROGENO<br />

BIOWASTE<br />

63<br />

ENEA punta al biometano<br />

ad alto rendimento<br />

Ripensare il paradigma<br />

della mobilità per le città<br />

del terzo millennio<br />

MILANO<br />

PIAZZA CASTELLO<br />

23-24 <strong>settembre</strong> <strong>2021</strong><br />

Un nuovo impianto sperimentato presso il centro<br />

di Casaccia produce, da scarti alimentari, biogas<br />

ad alto tenore di metano. L'obiettivo è convertire<br />

anche la CO 2 del biogas in biometano con idrogeno verde<br />

Marco Comelli<br />

Promosso da<br />

Partner tecnico<br />

Platinum Sponsor Plus<br />

Platinum Sponsor<br />

Tech Sponsor<br />

citytech.eu | info@citytech.eu<br />

Patrocini<br />

AGID<br />

Agenzia per<br />

l’Italia Digitale<br />

Gold Sponsor<br />

Speech Sponsor<br />

seguici su:<br />

La produzione di biogas da scarti biologici<br />

(reflui zootecnici, scarti alimentari e bio<br />

industriali, FORSU) identifica una tecnologia<br />

relativamente matura. Il biogas contiene<br />

- in percentuali variabili - metano, altri<br />

idrocarburi gassosi, CO 2 , idrogeno e numerosi<br />

gas. Sottoposto a diversi gradi di purificazione<br />

e “lavaggio” (per eliminare soprattutto i composti<br />

solforati e nitrati, che producono acidi<br />

nel processo di combustione), viene utilizzato<br />

direttamente come propulsore per motori a<br />

combustione interna.<br />

In tal modo si produce elettricità ed energia<br />

termica, secondo i principi della cogenerazione.<br />

Alternativamente, dal biogas può essere<br />

estratta la frazione di metano (definita<br />

biometano), che può essere utilizzata per la<br />

trazione oppure immessa nella rete distributiva.<br />

In entrambi i casi, maggiore è la fra-<br />

zione di metano presente nel biogas, più<br />

quest’ultimo è pregiato.<br />

Ne vale la pena se…<br />

Il rendimento in metano del biogas è influenzato<br />

dalla biomassa con cui viene alimentato<br />

il digestore anaerobico. Se la biomassa è povera<br />

- quindi con alta presenza di paglia, canne<br />

palustri, residui agricoli, scarti alimentari, in<br />

generale con elevata presenza di cellulosa ed<br />

emicellulosa - la conversione in biogas non<br />

supera il 50-60% in peso, ed il contenuto in<br />

biometano raggiunge al massimo il 50%. A<br />

valle, si ha quindi un minore rendimento energetico<br />

in cogenerazione, ed un aumento di costi<br />

se si vuole invece puntare sul biometano.<br />

Si tenga conto che il gas, immesso in rete e<br />

utilizzabile per l’autotrazione, deve presentare<br />

un contenuto di metano pari ad almeno il 97%.<br />

Settembre <strong>2021</strong>


64 BIOWASTE SCARTI ALIMENTARI E IDROGENO<br />

La sperimentazione<br />

Un nuovo impianto su scala ridotta (digestore<br />

di un metro cubo) - installato da ENEA presso<br />

il suo Centro Ricerche di Casaccia - punta a<br />

risolvere i problemi di rendimento utilizzando<br />

un dispositivo innovativo a campi elettrici pulsati,<br />

che incrementano la resa di conversione<br />

in biogas, accelerando la degradazione della<br />

cellulosa, componente più rilevante delle biomasse<br />

utilizzate.<br />

Il sistema genera campi elettrici pulsati ad<br />

alta tensione e bassa intensità di corrente<br />

(BioCrack), che aprono dei varchi nella membrana<br />

cellulare per effettuare il pre trattamento<br />

delle biomasse ad alto contenuto di componenti<br />

lignocellulosiche con cui viene alimentato<br />

il digestore. Dall’analisi dei dati ottenuti in via<br />

sperimentale, il pretrattamento produce gli effetti<br />

attesi sulle matrici con un alto contenuto<br />

cellulosico. Infatti, il BioCrack danneggia soprattutto<br />

la struttura tridimensionale di cellulosa<br />

ed emicellulosa, riducendo la reticolazione<br />

delle catene polisaccaridi (“cristallinità”). Ciò<br />

fa sì che, aumentando la superficie disponibile<br />

per l’azione dei microrganismi, venga incrementata<br />

la solubilità della materia organica e<br />

anche il potenziale di generazione di metano<br />

delle biomasse.<br />

Grazie a questo accorgimento, l’impianto sperimentale<br />

è in grado di produrre biogas con<br />

contenuto di metano maggiore del 70%; riducendo<br />

volumi, tempi e costi di produzione rispetto<br />

agli impianti “tradizionali”.<br />

L’impianto biogas<br />

sperimentale ad alta<br />

efficienza di ENEA.<br />

Cosa ci aspetta<br />

Ma non finisce qui. Nel prossimo futuro, l’impianto<br />

verrà ampliato e dotato di una copertura<br />

con pannelli fotovoltaici, che serviranno sia<br />

per alimentare le utenze dell’impianto stesso<br />

che per produrre - mediante elettrolisi dell’acqua<br />

- una corrente di idrogeno da impiegare<br />

in processi innovativi di bioconversione<br />

della CO 2 , contenuta nel biogas, in metano.<br />

Attraverso questa modalità, la percentuale di<br />

metano potrà crescere ancora, riducendo parallelamente<br />

l’impegno e gli investimenti fissi,<br />

necessari per estrarre il biometano dal biogas.<br />

L’intero processo di produzione nell’impianto<br />

sperimentale è inoltre gestito da un sistema<br />

di controllo basato su un software dedicato,<br />

che consente di programmare le operazioni,<br />

misurare “in continuo” il volume e la composizione<br />

del biogas prodotto e i principali parametri<br />

di processo quali temperatura, pH e livelli.<br />

Ma le ricerche di ENEA nel campo delle<br />

biomasse e della loro conversione non si fermano<br />

qui. Stanno per esempio lavorando sull’impiego<br />

di miscele selezionate di funghi e<br />

batteri, e sulla separazione dei diversi stadi<br />

del processo di digestione anaerobica in due<br />

diversi reattori (processo bistadio).<br />

Ciò consente, oltre ad aumentare le rese di<br />

conversione di biomasse povere, anche di<br />

prevenire perdite di produttività: infatti nel<br />

caso si verificasse un problema nel primo<br />

reattore, mentre si interviene su questo, il<br />

secondo continuerebbe a produrre metano<br />

regolarmente.<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

66 BIOWASTE NEWS<br />

PINZA SELEZIONE<br />

+<br />

ELEVATA RESISTENZA<br />

ALL’USURA<br />

+<br />

CONFIGURAZIONI<br />

PER OGNI ESIGENZA<br />

In 20 giorni mi<br />

sciolgo nel mare<br />

+<br />

MASSIMA AGILITÀ<br />

DI MOVIMENTO<br />

Dalla Sardegna una soluzione contro<br />

l’inquinamento oceanico. La startup Relicta<br />

sviluppa una bioplastica biodegradabile<br />

e compostabile al 100%, trasparente e inodore,<br />

ricavata dagli scarti dell'industria ittica<br />

Eliana Puccio<br />

Lstartup Relicta è capitanata da Davide<br />

Sanna, CEO e cofondatore insieme al<br />

team composto da Matteo Sanna,<br />

Mariangela Melino, Andrea Farina e Giovanni<br />

Conti. Questi cinque studenti hanno dato vita<br />

a una soluzione che previene il<br />

rischio inquinamento oceanico<br />

da plastica.<br />

Si tratta di un imballaggio in<br />

plastica idrosolubile, trasparente<br />

e biodegradabile, ottenuto<br />

dagli scarti industriali del<br />

pesce.<br />

Tale packaging è solubile in<br />

acqua calda in modo da poter<br />

essere facilmente smaltito.<br />

È totalmente biologico, motivo<br />

per cui in mare si degrada<br />

completamente in soli 20 giorni.<br />

Non lascia traccia e non<br />

sviluppa sostanze tossiche. Questa plastica<br />

biologica ha la stessa versatilità delle plastiche<br />

tradizionali.<br />

Per esempio, può essere termosaldata per<br />

la produzione di vari tipi di contenitori come<br />

le buste, ed è in grado di mantenere il vuoto<br />

all’interno della confezione. Quindi, è indicata<br />

anche per il sottovuoto, ideale per la conservazione<br />

degli alimenti. Altra caratteristica<br />

che presenta questa soluzione a base di pesce<br />

è la termoretraibilità, che la rende perfetta<br />

per imballaggi idonei al trasporto.<br />

Nonostante la plastica biologica di Relicta sia<br />

biodegradabile in acqua, si presenta resistente<br />

agli ambienti umidi. Motivo per cui è idonea<br />

alla conservazione dei cibi in frigorifero<br />

che e non deperisce con la pioggia o ai getti<br />

d’acqua diretti.<br />

Mantiene, inoltre, inalterate le sue proprietà<br />

per circa un anno.<br />

l<br />

LA TECNOLOGIA PIÙ AVANZATA<br />

È QUELLA CHE TI SEMPLIFICA LA VITA<br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

68 ACQUE REFLUE Soluzioni<br />

STRUMENTI DI DRENAGGIO<br />

STRUMENTI DI DRENAGGIO<br />

ACQUE REFLUE<br />

69<br />

Flygt: 120 anni<br />

di innovazione<br />

Il brand di Xylem, da oltre un secolo, guida l’innovazione<br />

nel settore idrico. Le tecnologie e le soluzioni sviluppate<br />

permettono di gestire le acque reflue, di salvaguardare<br />

la collettività e l’ambiente<br />

Riccardo Rossi<br />

Quest'anno ricorre il 120mo anniversario<br />

del marchio Flygt di Xylem, leader<br />

di mercato che da più di un secolo supporta<br />

i propri clienti in ogni parte del mondo,<br />

risolvendo in campo idrico le situazioni più disparate.<br />

Gestione delle acque di pioggia<br />

Un esempio su tutti, quello dell’Aeroporto<br />

Internazionale di Pechino-Daxing con il progetto<br />

di “Green City”. La struttura, oltre ad essere il<br />

più grande terminal al mondo composto da un<br />

unico edificio, necessitava di un sistema di drenaggio<br />

efficiente e affidabile in grado di sostenere<br />

anche i requisiti di resilienza e sostenibilità<br />

del futuro. Per assicurare un drenaggio veloce<br />

e adeguato in caso di precipitazioni intense, la<br />

scelta è ricaduta su Xylem, che ha fornito 8 stazioni<br />

di pompaggio per l’acqua piovana complete<br />

di 34 set di pompe Flygt. Le pompe Flygt<br />

sono state installate in contemporanea ai lavori<br />

per la realizzazione dell’aeroporto e la loro af-<br />

fidabilità si è dimostrata fondamentale per il<br />

corretto funzionamento del sistema di drenaggio.<br />

Le pompe Flygt sono state selezionate anche<br />

per la loro ottima efficienza energetica, che<br />

contribuisce a ridurre l’impatto ambientale<br />

complessivo dell’aeroporto.<br />

Oltre a garantire benefici operativi tangibili, il<br />

vero successo del marchio Flygt è dato dall’impatto<br />

che queste soluzioni hanno avuto<br />

sulle comunità di tutto il mondo.<br />

Come ad esempio nel 1959, quando il tifone<br />

Vera sulle coste giapponesi, colpì più di 1,5<br />

milioni di persone, sommergendo la città di<br />

Nagoya proprio a causa dell’intensità delle<br />

pioggie.<br />

Per supportare la popolazione colpita dalla<br />

calamità, l’Ambasciata di Svezia a Tokyo, inviò<br />

una pompa Flygt (del peso di 650 kg), che consentì<br />

di iniziare le operazioni di drenaggio solo<br />

due giorni dopo la tragedia.<br />

La case history continua<br />

Un’altra importante dimostrazione relativa<br />

all’efficienza delle pompe Flygt, si è avuta nel<br />

1965, a seguito di un grave incidente. Durante<br />

la realizzazione di un tunnel nel centro di<br />

Stoccolma, due operai restarono intrappolati<br />

ad una profondità di 40 metri.<br />

A supporto della missione di salvataggio, sono<br />

state impiegate le pompe Flygt, ma dopo diverse<br />

ore di pompaggio, per liberare il tunnel<br />

dall’acqua, si sono presentati enormi volumi<br />

di sabbia, mettendo a rischio l’operazione. Per<br />

raggiungere gli operai intrappolati era infatti<br />

indispensabile che questi venissero rimossi.<br />

L’unica soluzione è stata quella di ripompare<br />

l’acqua nel tunnel per ottenere un fango di<br />

consistenza adeguata. In mancanza di alternative,<br />

l’acqua è stata così reintrodotta nel<br />

pozzo del tunnel e, tramite le pompe, successivamente<br />

rimossa insieme al fango. Dopo tre<br />

giorni di lavoro e la rimozione di quasi 9,5 milioni<br />

di litri di acqua e fango, finalmente gli<br />

operai sono stati tratti in salvo.<br />

Dalle missioni di salvataggio al supporto di alcune<br />

delle infrastrutture più impressionanti<br />

al mondo, i successi del passato hanno costruito<br />

le basi per il successo di oggi e per l’innovazione<br />

continua di Flygt. In virtù di ciò, oggi,<br />

i clienti dell’azienda possono contare su una<br />

gamma completa di prodotti e soluzioni per<br />

la movimentazione di acque reflue, oltre ad<br />

attrezzature avanzate di monitoraggio e controllo<br />

in grado di ottimizzare prestazioni ed efficienza<br />

energetica. Ma il punto di arrivo, non<br />

è altro che un nuovo punto di partenza. Come<br />

ha dichiarato Jonas Romfelt, Director of<br />

Product Development, Transport in Xylem:<br />

“Siamo incredibilmente orgogliosi del riconoscimento<br />

del ruolo che ha avuto Flygt su innumerevoli<br />

comunità. Dalle calamità naturali<br />

alle infrastrutture più complesse, le nostre<br />

soluzioni hanno contribuito a risolvere le problematiche<br />

di natura idrica più impegnative<br />

in tutto il mondo. Tuttavia, abbiamo ancora<br />

molto lavoro da fare. Dopo il recente lancio di<br />

Flygt Biboα, non vediamo l’ora di dare un seguito<br />

al nostro lavoro di innovazione e sviluppo<br />

di soluzioni sostenibili che possono fare la differenza”.<br />

l<br />

Versione dimostrativa<br />

di alcuni prodotti<br />

Flygt.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

70 ACQUE REFLUE Soluzioni<br />

TRATTAMENTO FANGHI<br />

TRATTAMENTO FANGHI<br />

ACQUE REFLUE<br />

71<br />

Triturare per ottimizzare<br />

Dalla depurazione degli scarichi vengono<br />

estratte sostanze, organiche<br />

e inorganiche, che rendono le acque<br />

inutilizzabili. Sono masse solide<br />

che possono compromettere l’efficienza<br />

degli impianti. Ma i trituratori RotaCut<br />

rendono più omogenei i fluidi…<br />

Federica Lugaresi<br />

I due RotaCut<br />

installati<br />

sulla linea<br />

di trattamento<br />

fanghi<br />

nell’impianto<br />

di Bronzolo<br />

in Trentino.<br />

Per chiarificare le acque reflue urbane ed<br />

extraurbane, affinchè siano compatibili<br />

con la loro reimmissione in natura senza<br />

creare disequilibri all’ecosistema del corpo ricettore,<br />

è necessario rimuovere il fango di depurazione<br />

negli appositi impianti.<br />

Le componenti solido-grossolane all’interno dei<br />

fanghi, ed in particolare nelle linee di trattamento,<br />

rappresentano una problematica molto diffusa<br />

e piuttosto insidiosa. Si tratta infatti di materiale<br />

che sedimenta in tempi discretamente lunghi (e<br />

che non si separa dal liquame nell’immediato)<br />

causando frequenti intasamenti alle pompe ed<br />

agli altri sistemi a valle.<br />

Mantenere alta la produttività<br />

Ottimizzare un impianto significa non solo eliminare<br />

le perdite in efficienza ed efficacia, ma<br />

anche le ore spese dal personale per l'eventuale<br />

risoluzione dei problemi.<br />

Un esempio su tutti, quello del Depuratore di<br />

Bronzolo - in servizio dal 1996 - che gestisce le<br />

acque reflue per una capacità complessiva di<br />

342.000 abitanti equivalenti, per un totale di circa<br />

3.500.000 m 3 di acque reflue trattate (di cui civili<br />

2.400.000 m 3 e industriali 1.100.000 m 3 ), e che<br />

manifestava frequenti intasamenti alle pompe<br />

del processo di trattamento dei fanghi primari.<br />

Nel 2019, a seguito di una attenta analisi, eco<br />

center Spa (gestore dell’impianto) ha scelto di<br />

installare due trituratori RotaCut RCQ33G (5,5<br />

kw) di Vogelsang, a protezione della linea di<br />

trattamento dei fanghi.<br />

Ed il design esclusivo dei RotaCut, in versione<br />

inline, ne ha consentito il montaggio senza necessità<br />

di apportare modifiche alle installazioni<br />

preesistenti.<br />

Trituratori al top<br />

Questi gioiellini altamente tecnologici sono capaci<br />

di separare i corpi estranei in modo affidabile,<br />

intercettandoli nel pot, e allo stesso tempo,<br />

di triturare le fibre che causano grovigli e blocchi<br />

all’interno delle pompe. I fanghi da post ispessimento<br />

possono così raggiungere le fasi di di-<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Piccolo manuale<br />

di funzionamento<br />

sidratazione, privi di materiali fibrosi e grossolani<br />

e con conseguente maggiore omogeneità.<br />

L’efficientamento del consumo di energia dell’impianto,<br />

viene poi assicurata da un quadro comandi<br />

dotato di inverter.<br />

Svariati risultano essere i vantaggi. Primo fra<br />

tutti una triturazione affidabile di fibre e materiali<br />

grossolani, la possibilità di essere integrati all’impianto<br />

con modalità rapida e semplice, regolazione<br />

automatica delle lame, una facile manutenzione<br />

in loco, ed una programmazione (in<br />

anticipo) delle manutenzioni, tramite il sistema<br />

di controllo ACC.<br />

Un nuovo sistema<br />

I RotaCut di Vogelsang installati sull’impianto<br />

di Bronzolo, sono dotati dell’innovativo sistema<br />

ACC Plus che consente di monitorare lo stato<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Il fluido scorre costantemente attraverso<br />

il RotaCut, mentre tutti i<br />

materiali galleggianti e in sospensione<br />

(fibre, capelli, ossa, pezzi di<br />

legno ecc.) vengono trasportati al<br />

crivello di taglio dalla corrente del<br />

liquido stesso, e triturati in modo<br />

affidabile da lame rotanti e autoaffilanti.<br />

I liquidi contenenti sostanze<br />

solide vengono così trasformati<br />

in sospensioni omogenee pompabili.<br />

Questo rende il RotaCut uno<br />

strumento efficace per omogeneizzare<br />

fluidi eterogenei; condizione<br />

sempre più richiesta sia nell'industria<br />

alimentare, che nel trattamento<br />

acque e negli impianti biogas.<br />

Un'altra importante funzione<br />

è la separazione dei materiali pesanti.<br />

Le pietre o parti metalliche,<br />

che non possono essere triturate,<br />

vengono trattenute in modo sicuro<br />

e incanalate in un contenitore di<br />

raccolta. In tal modo si vanno a<br />

proteggere efficacemente pompe,<br />

sistemi di tubazioni e componenti<br />

degli impianti, dai danni dovuti ai<br />

corpi estranei. Per azionare il trituratore<br />

vengono utilizzati motori<br />

idraulici o motoriduttori adattati<br />

alle condizioni dell'applicazione.<br />

Affinchè il RotaCut possa sempre<br />

essere adattato individualmente<br />

Il sistema ACC Plus<br />

permette l’inversione<br />

automatica del senso<br />

di rotazione<br />

delle lame.<br />

di usura delle lame (mediante un<br />

display esterno) e di pianificarne<br />

la manutenzione e/o<br />

l’eventuale acquisto di parti<br />

di ricambio.<br />

Grazie al controllo automatico<br />

del taglio, la regolazione delle<br />

lame avviene meccanicamente, e<br />

la pressione tra queste ed il crivello viene<br />

mantenuta costante.<br />

Altra funzione automatizzata presente,<br />

è quella relativa all’inversione dei coltelli:<br />

se si formano corpi particolarmente<br />

voluminosi, il RotaCut inverte il<br />

senso di marcia con ripetizione, sino a<br />

quando il materiale non venga efficacemente<br />

sminuzzato, mantenendo uno<br />

standard di taglio ottimale. l<br />

alla rispettiva applicazione, è disponibile<br />

- per ogni tipo di motore<br />

– una selezione di motoriduttori<br />

con diverse potenze e velocità.<br />

Mentre per la regolazione individuale<br />

del rapporto di riduzione<br />

delle dimensioni (dalla semplice<br />

protezione del sistema fino all'omogenizzazione<br />

dei solidi in sospensione),<br />

sono disponibili crivelli<br />

di taglio e rotori ad hoc.<br />

Ciò consente anche di garantire<br />

un efficiente rapporto di potenza<br />

erogata che permette il minimo<br />

dispendio energetico con la massima<br />

resa, in un’ottica di efficientamento<br />

dell’impianto e dei relativi<br />

processi.<br />

Sopra,<br />

il trituratore<br />

per fluidi RotaCut<br />

RCQ<br />

con separatore<br />

di corpi estranei<br />

integrato.


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

72<br />

Soluzioni<br />

ACQUE REFLUE<br />

NEWS<br />

Un altro passo avanti<br />

Ginevra Fontana<br />

Un progetto pilota del Gruppo CAP e RSE punta ad ottimizzare<br />

la sostenibilità dei processi industriali del servizio idrico<br />

integrato, e velocizzare la transizione energetica<br />

Gruppo CAP e RSE (Ricerca sul Sistema<br />

Energetico) hanno lanciato un progetto<br />

pilota di tre anni. L’obiettivo è di massimizzare<br />

la sostenibilità dei processi industriali<br />

del servizio idrico integrato, ed accelerare in<br />

questo modo il passo verso la transizione energetica.<br />

Una combo finalizzata all’innovazione e<br />

al miglioramento delle prestazioni del sistema<br />

elettro-energetico, sia dal punto di vista economico,<br />

sia della sicurezza e della compatibilità<br />

ambientale. L’accordo intende applicare<br />

le tecnologie dedicate alla produzione di idrogeno<br />

per rendere ancora più sostenibili i processi<br />

di economia circolare, applicati al servizio<br />

idrico integrato, nei 40 impianti di depurazione<br />

gestiti dall’utility lombarda.<br />

Nuove risorse<br />

“Ricerca e innovazione di Gruppo CAP si basano<br />

sull’assunto che l’acqua sia l’elemento<br />

che offre (allo sviluppo dell’economia circolare)<br />

le sfide più interessanti per convertire le materie<br />

di scarto in nuove risorse per la produzione:<br />

dai reflui si ottengono i fanghi di depurazione<br />

da cui si estraggono fosforo, azoto e<br />

biometano”, commenta Alessandro Russo,<br />

presidente e amministratore delegato di<br />

Gruppo CAP.<br />

l<br />

C<br />

M<br />

Y<br />

CM<br />

MY<br />

CY<br />

CMY<br />

K<br />

Il noleggio Xylem<br />

Xylem mette a disposizione le più recenti tecnologie<br />

per il pompaggio e il trattamento delle acque.<br />

Perché scegliere il noleggio?<br />

1. Elimini tutti i costi legati a manutenzione e stoccaggio<br />

2. Potenzi il parco macchine senza immobilizzare capitali<br />

3. Paghi solo per le attrezzature e i servizi di cui hai bisogno<br />

4. Utilizzi i più recenti e tecnologici prodotti<br />

5. Puoi provare un prodotto e capire se fa al caso tuo<br />

Applicazioni:<br />

• Stazioni di pompaggio<br />

• By-pass fognari<br />

• Drenaggio in cantieri<br />

• Drenaggio in emergenza<br />

• Trattamento acque<br />

info.italia@xylem.com<br />

xylem.com/it-it


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

74<br />

Soluzioni<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

DULEVO INTERNATIONAL D6<br />

DULEVO INTERNATIONAL D6<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

75<br />

Pulizia connessa e hi-tech<br />

Gianenrico Griffini<br />

Una vista tre<br />

quarti anteriore<br />

della spazzatrice<br />

D6 di Dulevo<br />

International.<br />

La cabina, priva<br />

di tunnel motore,<br />

può accomodare<br />

due o tre<br />

operatori.<br />

Presentata dal costruttore di Fontanellato (Parma) l’erede<br />

della 6000, che conserva il sistema meccanico-aspirante-filtrante.<br />

Schermo tattile in cabina, per la scelta dei programmi di lavoro<br />

La spazzatrice<br />

con la cabina<br />

inclinata<br />

e il contenitore<br />

delle polveri<br />

sollevato.<br />

Sotto, una vista<br />

frontale della D6,<br />

che evidenzia<br />

le dimensioni<br />

della pista<br />

di pulizia,<br />

e schermo tattile<br />

da 10 pollici<br />

per il settaggio<br />

dei parametri<br />

e dei programmi<br />

di lavoro.<br />

Le soluzioni hi-tech legate all’elettronica e<br />

alla connettività arrivano anche nel settore<br />

delle spazzatrici stradali. Lo testimonia la<br />

più recente realizzazione di Dulevo International,<br />

la D6 recentemente introdotta sul mercato, che<br />

si propone come l’erede della 6000. Di quest’ultima<br />

conserva il sistema di spazzamento meccanico-aspirante-filtrante,<br />

l’alta efficienza di filtrazione<br />

delle polveri e gli elevati parametri di<br />

rendimento. Le principali soluzioni introdotte sul<br />

nuovo modello riguardano il sistema Can-Bus di<br />

connessione delle centraline di bordo, la gestione<br />

elettronica della trazione e dei programmi di lavoro,<br />

nonché le modalità di diagnostica e di modifica<br />

dei settaggi da remoto (Dulevo Telematic)<br />

e l’architettura load sensing per il controllo del<br />

circuito idraulico.<br />

La D6 è anche predisposta per la connettività<br />

4.0 (interfaccia bi-direzionale) delle Smart City,<br />

che consente l’interazione dell’attrezzatura con<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

76 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />

DULEVO INTERNATIONAL D6<br />

NEWS<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

77<br />

Il posto guida<br />

con il cluster<br />

strumenti davanti<br />

al conducente<br />

e lo schermo<br />

tattile da 10<br />

pollici<br />

per la selezione<br />

dei parametri<br />

di funzionamento<br />

della macchina.<br />

Scheda tecnica<br />

Pista di pulizia:<br />

- Con spazzola centrale 1300 mm<br />

- Con spazzola centrale e spazzole laterali 2.800 mm<br />

- Con spazzola centrale, laterali e terza spazzola 3.600 mm<br />

Volume del contenitore rifiuti 6,2 m 3<br />

Altezza di scarico contenitore (opzionale)<br />

1150 mm (2400 mm)<br />

Posti in cabina (opzionale) n° 2 (3)<br />

Rendimento orario 108.000 m 2 /h<br />

Velocità massima<br />

25 - 40 - 50 km/h<br />

Diametro di sterzata<br />

9.675 mm<br />

Certificazione filtraggio<br />

PM 2,5/PM10<br />

Marca motore<br />

Fpt industrial<br />

Livello di emissioni<br />

Euro VI C<br />

Alimentazione<br />

Gasolio<br />

la realtà circostante. La cabina, grazie alla rimozione<br />

tunnel motore, permette di accomodare<br />

uno a due operatori oltre al conducente. Il<br />

layout interno prevede un display interattivo da<br />

10 pollici, uno schermo da 4,3 pollici (che sostituisce<br />

il cluster strumenti) posto davanti all’operatore<br />

per le funzionalità relative al motore e alla<br />

circolazione stradale e un bracciolo con un joystick<br />

multifunzione. Lo schermo tattile da 10<br />

pollici permette di attivare molteplici funzioni.<br />

Per esempio, mette a disposizione del conducente<br />

tre memorie di lavoro, cioè tre settaggi<br />

pre-impostati (e richiamabili) dell’attrezzatura,<br />

relativi ad altrettante modalità operative utilizzate<br />

in precedenza.<br />

Quattro programmi di lavoro<br />

Con il touchscreen è possibile selezionare differenti<br />

programmi di lavoro, attraverso l’icona<br />

Ast (Adaptive sweeping technology). Che propone<br />

le modalità Standard, Eco (orientata al<br />

risparmio energetico e alla riduzione della rumorosità<br />

esterna), Boost (per impieghi gravosi)<br />

e Foglie per la raccolta del fogliame sulla strada.<br />

Lo schermo a fianco del conducente consente<br />

anche di regolare la velocità massima<br />

di lavoro (icona Aws, Adjustable working speed)<br />

da 25 a 50 chilometri l’ora e di settare la modalità<br />

di sterzatura, secondo le condizioni operative.<br />

Può essere a quattro ruote sterzanti in controfase<br />

per privilegiare la manovrabilità, oppure<br />

a due ruote sterzanti per un maggior comfort<br />

di marcia e precisione di guida. La larghezza<br />

della pista di pulizia della Dulevo D6 è di 1.300<br />

millimetri con il solo utilizzo della spazzola<br />

centrale. Sale a 2.800 millimetri con l’intervento<br />

delle spazzole laterali e può raggiungere<br />

i 3.600 millimetri con la terza spazzola.<br />

Tre sono le possibili motorizzazioni della D6,<br />

tutte basate su propulsori Fpt. Che possono<br />

essere a gasolio (con omologazione Euro VI C<br />

o Tier 4 Final) oppure a gas naturale compresso<br />

(Cng).<br />

l<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Battesimo<br />

dell’aria pulita<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

L’Amministratore<br />

Delegato di Renault<br />

Trucks Italia, Pierre<br />

Sirolli, ha consegnato<br />

ufficialmente le chiavi<br />

del nuovo veicolo<br />

elettrico a Furio<br />

Fabbri, Presidente e<br />

Amministratore<br />

Delegato dell’azienda<br />

fiorentina.<br />

Consegnato a Gorent il primo truck 100%<br />

elettrico. Presentato alla prima tappa<br />

del Roadshow “Puliamo la tua Piazza”<br />

La suggestiva Piazza della Signoria a<br />

Firenze ha ospitato la cerimonia di consegna<br />

del primo veicolo industriale 100%<br />

elettrico in Italia, Renault Trucks D Wide Z.E.<br />

Gorent S.p.A. conferma il suo impegno nella<br />

transizione energetica, introducendo veicoli<br />

pesanti elettrici nella sua flotta e scegliendo<br />

di acquistare D Wide Z.E.<br />

Il veicolo acquisito da Gorent S.p.A., un Renault<br />

Trucks D Wide Z.E. BOM P6x2 26T - dotato di<br />

compattattore per la raccolta dei rifiuti urbani<br />

- è stato ufficialmente presentato in occasione<br />

della prima tappa del Roadshow “Puliamo la<br />

tua Piazza”, avvenuta il 27 maggio a Firenze.<br />

L’ Amministratore Delegato di Renault Trucks<br />

Italia, Pierre Sirolli, ha consegnato ufficialmente<br />

le chiavi del nuovo veicolo elettrico a<br />

Furio Fabbri, Presidente e Amministratore<br />

Delegato dell’azienda fiorentina. Renault<br />

Trucks D Wide Z.E. risponde alla necessità di<br />

migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento<br />

acustico nelle città.<br />

È la soluzione ideale per la raccolta dei rifiuti<br />

urbani, con un carico utile fino a 11 tonnellate,<br />

e può accedere a tutte le zone urbane in qualsiasi<br />

momento, anche in caso di limitazioni<br />

alla circolazione.<br />

l


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

78 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />

D-TEC FV 2006<br />

D-TEC FV 2006<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

79<br />

Scheda tecnica<br />

Marca e mod. D-Tec FV 2006<br />

Lunghezza totale<br />

10.653 mm<br />

Lunghezza cisterna<br />

9.707 mm<br />

Diametro cisterna<br />

2.000 mm<br />

Volumetria 29,5 m 3<br />

Interassi<br />

1.810 + 1.810 mm<br />

Sbalzo posteriore<br />

1.804 mm<br />

Altezza d’agganciamento<br />

1.2<strong>17</strong> mm<br />

Peso totale a terra<br />

39.000 kg<br />

Tara<br />

7.200 kg<br />

Freni<br />

a tamburo<br />

Gommatura 385/65 R 22.5<br />

Economia circolare<br />

Gianenrico Griffini<br />

Sopra e nella<br />

pagina a fianco,<br />

il semirimorchio<br />

in fase di svolta,<br />

con il primo<br />

e il terzo assale<br />

ruotati<br />

per facilitare<br />

le manovre<br />

negli spazi<br />

ristretti.<br />

La cisterna<br />

dispone di diverse<br />

opzioni<br />

di funzionamento<br />

(scarico<br />

con pompa<br />

o a gravità, ciclo<br />

di lavaggio).<br />

Il ciclo<br />

di lavaggio,<br />

in particolare,<br />

consente<br />

di evitare<br />

l’accumulo<br />

di residui prodotto.<br />

Dal costruttore olandese D-Tech una cisterna autoportante full<br />

optional di 29,5 mc, per la movimentazione dei liquami destinati<br />

ai digestori per il bio-gas. Le principali caratteristiche tecniche<br />

Serve per il trasporto dei liquami destinati<br />

ai digestori per la produzione di bio-gas<br />

e per la movimentazione del digestato la<br />

cisterna FV 2006, realizzata dal costruttore<br />

olandese D-Tec. L’esemplare fotografato in<br />

queste pagine è utilizzato dalla società agricola<br />

Agri laghi di Moncrivello (Vercelli), che gestisce<br />

un impianto per la generazione di gas d’origine<br />

organica, con una potenza installata di un megawatt.<br />

Del veicolo, oltre al modello FV 2006,<br />

esistono le varianti FV 2011, rivolta esclusivamente<br />

al mondo agricolo, e SV 2006 per il settore<br />

industriale. La cisterna top di gamma FV<br />

2006 ingloba le soluzioni tecnologiche presenti<br />

sugli altri due allestimenti. A cominciare dalla<br />

struttura autoportante, dal doppio assale sterzante<br />

(il primo e il terzo) mediante ralla e dalle<br />

valvole ad azionamento pneumatico, per isolare<br />

il serbatoio in acciaio del liquame dalla<br />

pompa a lobi posteriore. Il doppio asse sterzante<br />

consente di migliorare l’agilità del veicolo<br />

sia in fase di retromarcia o di manovre in spazi<br />

ristretti, sia sulle strade di campagna di ridotte<br />

dimensioni percorse dalla cisterna per raccolta<br />

del liquame presso le aziende agricole o gli allevamenti<br />

di bestiame.<br />

Tante modalità di scarico<br />

Numerose sono le modalità di scarico del prodotto<br />

trasportato. Che può essere effettuato<br />

con la pompa a lobi collocata nella sezione di<br />

coda del semirimorchio, azionata dall’impianto<br />

idraulico del trattore.<br />

In alternativa, si può utilizzare una pompa<br />

esterna o, anche, sfruttare il tubo di scarico a<br />

gravità da 8 pollici di diametro (un optional voluto<br />

dalla Agrilaghi, per la propria specifica attività)<br />

o la tubazione verticale posteriore (sca-<br />

rico a ciuccio). La FV 2006 è anche dotata di<br />

una tubazione di ritorno in cisterna per effettuare<br />

cicli di lavaggio interni o per fluidificare<br />

il prodotto trasportato.<br />

Pulizia con risciacquo a ciclo chiuso<br />

Il risciacquo a ciclo chiuso è particolarmente importante<br />

per evitare l’accumulo di residui nel serbatoio,<br />

che inciderebbero negativamente sulla portata<br />

utile del semirimorchio.<br />

Una valvola di sicurezza tarata a +0,8 bar permette<br />

di evitare la formazione di sovra pressioni<br />

nel serbatoio, mentre altre due valvole scongiurano<br />

il rischio di depressione in fase di scarico.<br />

L’operatore può seguire il corretto svolgimento<br />

delle operazioni osservando l’indicatore a farfalla<br />

rosso, posto sul lato sinistro del veicolo. Fra i<br />

numerosi optional voluti dalla Agrilaghi, figurano<br />

il primo asse sollevabile con sistema Traction<br />

help (attivo fino a 30 chilometri l’ora) che incrementa<br />

il grip del semirimorchio, fari di lavoro<br />

addizionali comandati dalla cabina del trattore,<br />

cassetta porta-attrezzi in acciaio inossidabile e<br />

porta-tubi aggiuntivi. Il tridem a sospensioni<br />

pneumatiche è Valx, con freni a tamburo e gommatura<br />

385/65 R 22.5. Nella configurazione illustrata<br />

in queste pagine, il semirimorchio ha<br />

una tara di 7.200 chili.<br />

l<br />

In alto, il tridem<br />

e l’indicatore<br />

delle fasi di<br />

carico e scarico.<br />

A fianco, la barra<br />

para ciclisti<br />

e la ralla<br />

anteriore<br />

del veicolo,<br />

che consente<br />

la sterzatura<br />

dell’assale.<br />

Sotto, la sezione<br />

posteriore<br />

della cisterna<br />

e il quadro<br />

comando<br />

per le operazioni<br />

di carico<br />

e scarico.<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

Settembre <strong>2021</strong>

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