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Waste n. 17 settembre 2021

Nuova rubrica! Competenze e ricercatori: ref dice la sua Legno, materia prima bio-economica per il riuso e riutilizzo degli imballaggi

Nuova rubrica!
Competenze e ricercatori: ref dice la sua

Legno, materia prima bio-economica per il riuso e riutilizzo degli imballaggi

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

32 ENERGIA Soluzioni<br />

CASCAMI ENERGETICI<br />

CASCAMI ENERGETICI ENERGIA<br />

33<br />

Economia Circolare<br />

Espansore semi<br />

ermetico a doppia<br />

vite.<br />

Rendering 3D<br />

del complesso<br />

turbina.<br />

Energia elettrica dalla<br />

laminazione del vapore<br />

Piermatteo Cai<br />

Fabio Peano<br />

Inizia con questo numero<br />

la collaborazione alla<br />

nostra rivista di<br />

Piermatteo Cai, uno dei<br />

maggiori esperti in Italia<br />

di recupero<br />

dell'energia termica da<br />

processi industriali. Le<br />

sue competenze e quelle<br />

dei suoi collaboratori<br />

sono alla base di diversi<br />

dei più interessanti<br />

esempi di recupero<br />

termico in Italia e non<br />

solo. In questo primo<br />

contributo non ci parlerà<br />

però di applicazioni ma di<br />

una classe di<br />

tecnologie, quella degli<br />

espansori, per il recupero<br />

dell'energia dal<br />

ciclo del vapore e la sua<br />

conversione in energia<br />

meccanica (e quindi<br />

elettrica). Un ambito poco<br />

noto che siamo<br />

soddisfatti di portare alla<br />

conoscenza dei nostri<br />

lettori. Buona lettura. MC<br />

Sfruttare la capacità del vapore di generare elettricità<br />

non è certo una novità; farlo però, utilizzando il vapore saturo<br />

destinato ad altri usi di processo lo è, e rappresenta una valida<br />

opzione di efficientamento energetico per un sito produttivo<br />

del vapore a media pressione<br />

(tra 10-12 e 40-60 bar) e bassa pressione<br />

(< 10-12 bar) come fluido ter-<br />

L’utilizzo<br />

movettore, motore o di processo è infatti<br />

estremamente diffuso all’interno della maggior<br />

parte dei processi produttivi industriali.<br />

Si spazia dal settore termoelettrico e dell’industria<br />

di trasformazione e manifatturiera<br />

pesante (ad esempio petrolchimica, siderurgica,<br />

metallurgica e del cemento), all’industria<br />

chimica, petrolchimica e farmaceutica,<br />

alla manifattura di media dimensione (ad es.<br />

produzione carta e imballaggi, pneumatici,<br />

ceramica), sino al settore alimentare (quale il<br />

lattiero-caseario, conserviero, etc.) e manufatturiero<br />

di piccole dimensioni (lavanderie<br />

e tintorie).<br />

In generale, negli stabilimenti di grandi dimensioni<br />

e caratterizzati da fabbisogni di va-<br />

pore elevati, si tende ad evitare l’utilizzo di reti<br />

principali di distribuzione del vapore a bassa<br />

pressione a favore di reti a media pressione,<br />

per ragioni di efficacia ed economicità del trasporto.<br />

L’utilizzo del vapore ad alta pressione<br />

(> 40-60 bar) è invece quasi sempre limitato<br />

alla produzione di energia elettrica e forza motrice<br />

all’interno delle centrali termoelettriche<br />

di stabilimento.<br />

Controllo di pressione:<br />

laminazione vs espansione<br />

A prescindere dalle configurazioni di produzione<br />

e distribuzione del vapore, nella quasi<br />

totalità delle applicazioni, la gestione fine della<br />

portata di vapore a bassa pressione destinata<br />

alle sottoreti finali, ad esempio all’interno di<br />

un singolo reparto o unità produttiva, o alle<br />

singole utenze, siano esse di processo o di ri-<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

scaldamento, viene effettuata utilizzando stazioni<br />

di riduzione della pressione composte<br />

da una o più valvole di regolazione, di tipo autoregolante,<br />

oppure dotate di posizionatore<br />

automatico e pilotate da un apposito regolatore<br />

di pressione, locale o centralizzato.<br />

Dal punto di vista tecnologico, la tecnica della<br />

laminazione è fortemente consolidata e costituisce<br />

lo standard industriale per la gestione<br />

del flusso di vapore diretto alle utenze grazie<br />

alla sua estrema semplicità ed efficacia nell’operare<br />

la riduzione di pressione richiesta<br />

seguendo in tempo reale le variazioni di carico<br />

delle utenze a valle della valvola.<br />

Dal punto di vista energetico, invece, la riduzione<br />

di pressione tramite laminazione presenta<br />

lo svantaggio di operare una trasformazione<br />

dinamica irreversibile, caratterizzata da<br />

una completa degradazione della “qualità” del<br />

contenuto entalpico del vapore, intesa come<br />

capacità dello stesso di compiere lavoro meccanico,<br />

ovvero dal mancato sfruttamento del<br />

contenuto exergetico disponibile. In presenza<br />

di un salto di pressione apprezzabile, è in generale<br />

possibile operare la riduzione di pressione<br />

all’interno di un’opportuna macchina<br />

rotativa, quale ad esempio una turbina a contropressione,<br />

producendo del lavoro utile per<br />

azionamento meccanico o per la produzione<br />

di energia elettrica.<br />

L’utilizzo delle turbine a contropressione, capaci<br />

di sfruttare il salto di pressione per la produzione<br />

di lavoro utile, è comune e consolidato<br />

quasi esclusivamente nei grandi impianti di<br />

produzione e distribuzione di vapore a servizio<br />

di processi produttivi caratterizzati dalla presenza<br />

continuativa di elevate portate di vapore<br />

Settembre <strong>2021</strong><br />

a media pressione, tipicamente surriscaldato.<br />

La situazione tipica è quella delle grandi centrali<br />

termiche o termoelettriche a servizio di stabilimenti<br />

petrolchimici e chimici, ma anche di<br />

cartiere o impianti di desalinizzazione, nelle<br />

quali sono presenti reti di distribuzione di vapore<br />

surriscaldato a media pressione (spesso proveniente<br />

a sua volta da turbine ad alta pressione)<br />

destinato ai processi e reti di vapore a bassa<br />

pressione destinato ai servizi generali (esempio,<br />

autoconsumi di centrale o riscaldamento<br />

Più in generale, quando si considerano stabilimenti<br />

industriali di dimensioni più ridotte e<br />

processi industriali meno energivori, nei quali<br />

l’impiego del vapore a bassa pressione è spesso<br />

caratterizzato da basse portate di vapore<br />

saturo, non sempre di titolo elevato, l’utilizzo<br />

delle turbine a contropressione diventa estremamente<br />

raro e la soluzione standard rimane<br />

quella della laminazione. Ciò può essere attribuito<br />

ai seguenti fattori principali:<br />

• criticità tecniche associate all’utilizzo delle<br />

turbine in presenza di vapore bagnato;<br />

• scarsa disponibilità sul mercato di turbine a<br />

contropressione di piccola taglia (< 500 kW)

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