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Waste n. 17 settembre 2021

Nuova rubrica! Competenze e ricercatori: ref dice la sua Legno, materia prima bio-economica per il riuso e riutilizzo degli imballaggi

Nuova rubrica!
Competenze e ricercatori: ref dice la sua

Legno, materia prima bio-economica per il riuso e riutilizzo degli imballaggi

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

14 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

RECUPERO NAVI DISMESSE<br />

RECUPERO NAVI DISMESSE<br />

PRIMO PIANO<br />

15<br />

Una porzione<br />

della zona dei cantieri<br />

di Alang (India)<br />

vista da satellite.<br />

Prezzi relativi<br />

a rottami navali<br />

“secchi” e “bagnati”.<br />

Fonte: Allied<br />

Shipbroking Inc.<br />

te, come derivata: convenienza economica.<br />

Basta dare un’occhiata al grafico dei prezzi offerti<br />

per le navi mercantili “secche” (rinfuse e container)<br />

e “liquide” (petroliere) per rendersi conto<br />

del differenziale esistente. Gli operatori sudasiatici<br />

possono permettersi di offrire prezzi<br />

doppi rispetto al più vicino concorrente perché<br />

il loro costo del lavoro è bassissimo e i costi regolamentari<br />

e di struttura non sono paragonabili<br />

a quelli del resto del mondo. Ed essendo le navi<br />

tra i grandi manufatti quelli caratterizzati da<br />

un’intrinseca mobilità, il mercato del loro fine<br />

vita è naturalmente globalizzato.<br />

Balene spiaggiate<br />

Nella competitività di queste nazioni, giocano<br />

un ruolo importante le modalità per la demolizione<br />

delle navi. Ad oggi, il più utilizzato<br />

è relativo allo spiaggiamento (beaching), dove<br />

la nave viene mandata a tutta velocità per incagliarsi<br />

nella fascia intercotidale e quindi<br />

trascinata, a macchina o anche a mano, fino<br />

a dove non è più possibile il galleggiamento.<br />

L’operazione di spiaggiamento non è semplice<br />

e nel tempo si sono formati dei capitani<br />

specializzati.<br />

Una volta spiaggiata, tutti i liquidi vengono<br />

scaricati, dal combustibile sino ai fluidi idraulici<br />

e a quelli antincendio. Il tutto viene immediatamente<br />

rivenduto.<br />

Lo stesso avviene per ogni equipaggiamento<br />

o apparecchiatura rimuovibile: motori, tubi,<br />

cavi elettrici, argani, arredamento, infissi.<br />

Dalla vendita di questo materiale deriva la<br />

maggior parte dei profitti.<br />

Arredamento ed infissi vengono venduti sul<br />

mercato locale mentre il resto entra nel circuito<br />

del riuso o dei metalli pregiati (rame,<br />

zinco, ottoname). Molti dei materiali rimossi<br />

in questa fase di denudamento sono tossici,<br />

o possono diventarlo se trattati o smaltiti in<br />

modo scorretto.<br />

L’acciaio di una nave può al 90% essere rilavorato<br />

in questo modo, una tecnica di basso<br />

costo che permette di realizzare manufatti<br />

adatti alle esigenze dei paesi demolitori.<br />

Con questi metodi, si calcola che una squadra<br />

di 50 operai riesca a demolire completamente<br />

una nave da carico di 40.000 tonnellate<br />

in tre mesi.<br />

Esiste una relazione diretta tra domanda locale<br />

di rottame d’acciaio e demolizione navale.<br />

India, Pakistan e Bangladesh sono tutti<br />

importatori netti di rottame. La quota di rottame<br />

da demolizione navale rispetto alla produzione<br />

interna di acciaio varia dal 5%<br />

dell’India (grane produttore di acciaio da ciclo<br />

integrato, ossia da altoforno) al 15% del<br />

Pakistan sino al 50% del Ban gladesh. Lo<br />

stesso avviene per la Turchia, che è sia un<br />

forte consumatore (30 milioni di tonnellate<br />

l’anno) ma anche il maggiore importatore al<br />

mondo di rottame (20 milioni di tonnellate,<br />

di cui la metà proveniente dalla UE).<br />

Sugli stessi livelli di consumo sono Giappone,<br />

Corea e Taiwan ma almeno il primo è diventato<br />

un esportatore netto - come lo sono da<br />

tempo gli USA e buona parte dei Paesi europei,<br />

eccetto l’Italia - che ne consuma 20 milioni<br />

di tonnellate l’anno. Dell’Europa e<br />

dell’Italia parleremo nella seconda parte di<br />

questo articolo.<br />

l<br />

Connessi a nuove<br />

POSSIBILITA’<br />

CON TOMRA INSIGHT<br />

Connessi a nuove<br />

POSSIBILITA’<br />

CON TOMRA INSIGHT<br />

Pezzo dopo pezzo<br />

Una volta ridotta allo scafo e alla sovrastruttura,<br />

la nave viene tagliata in pannelli di acciaio<br />

o alluminio con torce acetileniche, o in<br />

certi casi, frantumata con palle da demolizione.<br />

Le grandi lastre di metallo vengono<br />

poi ridotte in pezzi più piccoli.<br />

I pezzi di forma irregolare vengono inviati alla<br />

fusione, come anche la ghisa, (in peso può<br />

rappresentare anche il 5%), che viene spezzata<br />

a colpi di mazza per renderla più facilmente<br />

trasportabile.<br />

Le lastre di metallo con forma più regolare<br />

vengono rilaminate, a freddo oppure a caldo.<br />

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