11. Mario Sironi | 1885 - 1961COMPOSIZIONE, 1940 CIRCAtempera, matita e matita grassa sucarta applicata su tela, cm 35x33,6.Firmato in basso a destra: SironiProvenienzaMilano, Sotheby’s, 25/5/1999, lt. 28;Milano, Collezione Salvatore Manzoni.EsposizioniViareggio, Palazzo Paolina, 52° Premio Viareggio,giugno 1981.BibliografiaM. Calvesi (a cura di), 52° Premio Viareggio. Omaggioa Mario Sironi, catalogo della mostra, EdigraficaAldina, Roma 1981, p. 124 (ill.); M. Penelope, Sironi.Cento opere da una collezione, Newton Comptoneditori/Cidac, Roma 1992, p. 27 (ill.), p. 137 (cit.).Opera archiviata dall’Associazione per il Patrocinioe la Promozione della Figura e dell’Opera di MarioSironi, Milano, con il numero 176/22 RA.Stima € 3.000 - 4.000Gli anni Quaranta sono per Sironi frenetici e convulsi:la nuova inclinazione verso l’arte murale e ilquasi completo abbandono di quella da cavalletto loportarono ad affrontare lavori di dimensioni sempremaggiori, inseguendo a fatica le pressanti scadenzedi consegna. Per quanto faticosi sia a livello mentaleche fisico (per le ore passate a dipingere in piedi)questi anni sono estremamente ricchi di opere straordinariee rappresentano per Sironi uno dei momentipiù alti della sua carriera artistica. Il disegno presentatovenne realizzato proprio in questo periodo:16 – arte moderna e contemporaneaaccanto al Sironi monumentale, infatti, va ricordato ilfurioso disegnatore che, benché rifugga l’opera dacavalletto, non può fare a meno di fissare su carta gliembrioni di tutto ciò che verrà poi dilatato su muri efacciate.Per Sironi il disegno è una finestra aperta sul suo mondointeriore attraverso la quale capta e filtra le immaginidella vita quotidiana con i suoi umori, le sue passioni, isuoi travagli, le sue aspirazioni. Autonomo, ma complementarea quello della pittura, l’operare grafico è statoper Sironi il momento primario della sua ricerca. Il primomodo per visualizzare fissare un’impressione, un’idea,un’ispirazione di un primo nucleo immaginativo di undipinto, di una composizione murale, di una scultura, diun progetto architettonico, analizzandola ed interpretandolafin dal primo momento nella sua struttura e nelladensità dei volumi e dei chiaroscuri. E filtrando attraversola capacità di modulazione del segno le componentipiù espressive e più emotive della forma di una visionesintetica, in “una scarna visione del mondo” come ladefiniva Bontempelli. La perizia tecnica e l’estrosa ebrillante fantasia lo portavano spesso ad inventare ea sfruttare tecniche e procedimenti nuovi ed originali:dall’uso contemporaneo dell’inchiostro con la grafite ela tempera, alla superficie grattata con la lametta e alcollage, che amalgamava e piegava in funzione dellesue esigenze creative. I suoi appunti di idee di immagini,i suoi schizzi dai segni scarni, i suoi studi preparatoriper le opere murali, anche i suoi disegni fini a se stessisono testimonianze non solo delle sue eccezionali abilitàdi disegnatore, ma anche della sua inesauribile caricainventiva, continuamente collegata a quella stessaconcezione figurale spaziale che caratterizza ed animala sua pittura, nascente da interni sconvolgimenti, appenamascherati da una fredda e fisica apparenza.(cfr. M. Penelope, op. cit., pp. 14-15)
arte moderna e contemporanea – 17