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13 dicembre 2022 - Arte Moderna e Contemporanea | Un importante vetro di Murano

Arte Moderna e Contemporanea | Un importante vetro di Murano Sede e data dell’Asta: Milano - via Pietro Custodi, 3 Martedì 13 dicembre 2022 ore 16,30 Partecipazione in sala su prenota- zione fino ad esaurimento posti. Sede dell’esposizione dei lotti: Milano - via Pietro Custodi, 3 dal 15 novembre al 12 dicembre: Saremo lieti di soddisfare ogni esigenza riguardo a giorni e orari delle visite. Tel./WhatsApp: 02 36686440 amministrazione@fondacoaste.com www.fondacoaste.com

Arte Moderna e Contemporanea | Un importante vetro di Murano
Sede e data dell’Asta:
Milano - via Pietro Custodi, 3
Martedì 13 dicembre 2022 ore 16,30
Partecipazione in sala su prenota- zione fino ad esaurimento posti.

Sede dell’esposizione dei lotti:
Milano - via Pietro Custodi, 3 dal 15 novembre al 12 dicembre:
Saremo lieti di soddisfare ogni esigenza riguardo a giorni e orari delle visite.

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Iginio Balderi nel suo studio in cui si intravede l’opera presentata.

© per gentile concessione dell’Archivio Iginio Balderi

21. Iginio Balderi | 1934 - 2005

SENZA TITOLO, 1963

olio su tela, cm 125x106.

Firmato e datato al verso: Iginio Balderi 63

Provenienza

Milano, collezione privata.

Opera registrata presso l’Archivio Iginio Balderi,

Milano.

Stima € 8.000 - 10.000

Accanto alla produzione scultorea, Balderi ha saputo

affiancare una misurata e raccolta attività pittorica.

L’opera presentata si inserisce nel periodo di sperimentazioni

scultoree tra la serie delle “Colonne” e quella

delle “Dimensioni”, tra la fine degli anni Cinquanta e

l’inizio degli anni Sessanta. Era questa una fase in cui

l’universo iconografico di Balderi passava in rassegna

quelli che poi sarebbero diventati i suoi tratti distintivi

più iconici. Il panorama milanese del periodo non mancava

certo di stimoli: Balderi infatti, con la moglie Conny

van Kasteel, era solito frequentare amicizie tra cui Piero

Manzoni, Enrico Castellani e Lucio Fontana.

In questo contesto tuttavia egli è sempre riuscito a lavorare

con una visione chiara e originale, quasi a dispetto

di tutto quello che accadeva intorno, senza assoggettarsi

supinamente o lasciarsi trasportare dalle tendenze

in voga, sebbene importanti.

Ed ecco quindi che il tema delle “Colonne” trova anche

una declinazione pittorica, in cui esse diventano

fasce bianche spezzate questa volta da righe rosse su

uno sfondo scuro, reso con una stesura volutamente

disomogenea, che ha l’intento di elevare gli elementi

principali a “segno plastico essenziale, fortemente

verticalizzato, estraneo non soltanto evidentemente ad

ogni connessione descrittiva, ma anche ad ogni implicazione

di dinamica ambientale. [...] E appunto quelle

corsive Colonne, tutt’altro che politamente affusolate,

e invece matericamente sensibili, del 1960, segnate

come da una ferita a taglio organico che almeno embrionalmente

le umanizzava, quasi personalizzandole

nell’attribuzione d’un volto, hanno permesso la definita

prima presenza dell’allora giovanissimo scultore toscano

- milanese nel dibattito plastico postinformale” (E.

Crispolti, introduzione alla mostra personale tenutasi a

Pietrasanta, 1994).

32 – arte moderna e contemporanea

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